L'estrazione

"L'ho fatto" Borbottò timidamente Albus a Rose e Scorpius, mentre si dirigevano da Hagrid.

"No! Non ci credo! Albus Severus Potter ha messo il suo nome nel Calice di Fuoco per partecipare alla Corsa dello Zoppo!" Canticchiò Rose.

"Bravo! Spero che l'estrazione vada bene" Disse Scorpius.

"E se vinci? Wow! Trecento galeoni e la Coppa dello Zoppo! Come tuo padre nel Torneo Tremaghi!" Aggiunse di nuovo Malfoy entusiasta.

"Si ma ho già detto che questa Corsa è molto pericolosa, devi essere molto convinto per aver messo il nome" Disse velocemente Rose.

"Be', ragazzi, non illudiamoci, il solo pensiero di dover affrontare otto ragazzi, di cui tre italiani e tre spagnoli, in una corsa dalla Scozia a Parigi con la scopa, be', oltre ad eccitarmi, mi preoccupa, sempre se il Calice sceglie me"

"E se sei preoccupato perché hai messo il nome?"

"Perché sono più eccitato che preoccupato" Disse Al a mo' di spiegazione.

Il tè di Hagrid fece rilassare il trio da tutti quei compiti che avevano, ma i biscotti erano duri come il cemento, e Malfoy si ruppe quasi un dente. Il mezzo gigante cominciò a parlare del Torneo Tremaghi e di come Harry ci si era imbattuto, con Ungari Spinati, Sirene, Sfingi e Dissennatori. Ma la cosa traumatizzante di quel discorso fu la morte di Cedric Diggory, assassinato da Lord Voldemort, nel cimitero dove erano finiti grazie alla Coppa-Passaporta.

"Ci alleniamo?" Disse improvvisamente Albus allungando l'angolo della bocca in un sorriso mentre rientravano al castello.

"In cosa?" Chiese aggrottando la fronte Malfoy.

"Incantesimi, mi voglio divertire un po'" Sorrise divertito.

"Cosa? E dove?" S'intromise Rose.

Albus condusse i suoi due amici nella Foresta Proibita. Era una bella giornata e non c'era il pericolo di scontri con Lupi Mannari.

"Io mi astengo da quest'attività" Rose si mise seduta con la schiena appoggiata ad un albero e guardò Scorpius ed Al uno di fronte all'altro.

"Vai Scorpius, non esagerare" Disse calmo Al.

I due fecero l'inchino, sembrava il club dei Duellanti. Indietreggiarono, fino ad avere una distanza di una decina di metri.

Albus levò la bacchetta.

"Everte Statim!"

Malfoy si scansò appena per deviare la Fattura.

"Tutto qui?" Lo provocò.

"Languelingua!"

"Protego" Si difese Scorpius, che subito replicò "Sine Vistum!"

"Ah! Odio questa Fattura!" Albus vedeva tutto nero, era praticamente cieco.

"Vuoi farmi giocare così eh? Va bene... Expelliarmus!" Albus scagliò l'incantesimo alla cieca.

"Brutta testa di una zucca marcita, mi hai sfiorato!" Si lamentò Rose arrabbiandosi.

"Oh, scusa Rose. Non volevo, sai, non vedo!"

"Dai Scorpius lascialo andare" Ordinò la Weasley.

"Relascio" Ora Albus vedeva, e nel suo viso si vide un'ombra di un sorriso.

Altre scie colorate fuoriuscirono dalle bacchette dei due. Fecero cascare un piccolo albero, che quasi sfiorò Rose.

"Ma vi siete messi d'accordo?!" Diventò rossa.

"Scusa" Dissero ridacchiando i due all'unisono.

"Exscindo" Albus era davvero bravo in quell'incantesimo.

"Fianto Duri!" Lo scudo di Malfoy respinse la scia bluastra.

"Vitus Ogectum!" Sarà stata una pietra enorme, pesante e aguzza. Scorpius la scagliò in direzione di Albus.

"Impedimenta!" Il masso andò in frantumi, con un forte tonfo. Alcune pietre colpirono la rossa.

"ANCORA? DEVO LASCIARE UN INCANTESIMO DI PROTEZIONE FINO A CHE NON AVETE FINITO?" Abbaiò.

"Scusa ancora" Albus sembrava divertito. "Exulcero!"

"Protego!" Il viso di Scorpius si incattivì.

"Rictumsempra!" Malfoy si tuffò alla sua destra, deviando l'incantesimo. Replicò subito.

"IMPERIO!" Il suo viso si fece cupo, oscuro.

Albus fece un balzo all'indietro e sbatté la testa su una radice sporgente dal terreno, poi si ritrovò a penzoloni, le gambe all'aria, come una marionetta. Non riusciva a controllare il suo corpo, Malfoy lo fece muovere per qualche metro, senza pietà.

"SCORP!" Urlò la Weasley. "MA COSA FAI? SEI IMPAZZITO?"

Scorpius sembrava non ascoltarla, e continuò a far roteare Albus, la testa tutta rossa.

"Expelliarmus!" Rose fece cascare all'indietro Malfoy, che sbatté la schiena violentemente.

Albus, non controllato più dal suo amico, cadde sulla terra umida. Scosse la testa e vide Malfoy accasciato a terra e accanto Rose con la bacchetta in mano.

"Ma cosa? Perché?" Chiese Albus massaggiandosi la testa.

"Scorpius ha appena usato la Maledizione Imperius su di te" Spiegò velocemente Rose, mettendosi in ginocchio accanto al biondo, che emise un gemito.

Si alzò di scatto, mentre fissava Albus.

"Oh, scusa, non volevo..."

"NON VOLEVI? HAI USATO UNA MALEDIZIONE SENZA PERDONO IN UN SEMPLICE ALLENAMENTO!" Sbraitò Rose.

Scorpius ed Al sembravano scossi, storditi e confusi.

"Mi sono lasciato andare, scusa Albus" Si sistemò la camicia sporca di terra.

"E tu quindi sai fare una Maledizione Senza Perdono eh?" Albus sorrise, mentre i tre rientravano al castello.

"Se devo dirla tutta, so fare anche la Maledizione Cruciatus, ma non l'ho mai usata, anzi, si, be', su un ragno"

Rose lo guardò sconvolta. "Ma ti sembra il caso di usarla contro un tuo amico? Stavate solamente scagliando incantesimi per gioco, e tu quasi non lo uccidi!"

"ROSE! Ti ho detto che mi sono lasciato andare, ho reagito d'istinto!" Disse Scorpius di nuovo sulla difensiva. "Come ti senti, Al?"

"Oh, sto bene, mi gira un po' la testa ma ok, sto bene... Ma ora non vengono quelli del Ministero? Non hanno imposto di usare le tre Maledizioni?" Chiese con un misto di paura e preoccupazione.

"No, su noi studenti non funziona l'Impedimento" Spiegò sua cugina.

"Oh, menomale, saremmo passati in una marea di guai" I tre risero, e, lasciandosi alle spalle l'accaduto, salirono sulla torretta Grifondoro.

Il tramonto divorò Hogwarts, che si colorò di un colore divino, caldo e affascinante. Il castello, verso quell'ora, diventava un vero e proprio quadro, con le alte montagne di dietro che abbellivano il dipinto. Le acque del Lago Nero giacevano tranquille, riflettendo una luna più luminosa che mai. Albus decise di farsi una passeggiata da solo nelle grandi distese d'erba di Hogwarts, rilassandosi e scappando per un po' da tutti quei borbotti che non facevano altro che distrarlo dallo studio e dal pensiero dell'estrazione del Calice.

La Sala Grande ospitava tutto il castello, compresi fantasmi e professori. Dopo la cena del due Dicembre, tutti gli studenti rimasero seduti, mentre il Calice giaceva immobile davanti al tavolo degli insegnanti, aspettando con ansia l'estrazione che si sarebbe svolta qualche minuto dopo.

"Oltre a me, qualche altro Grifondoro ha messo il nome?" Chiese Al a Rose e Scorpius.

"Louis e Fred II Weasley, poi mi sembra anche Mark Luscreb" Rispose il biondo.

Elly, ogni tanto, si girava per vedere Albus, che contraccambiava lo sguardo con un dolce sorriso. Non sapeva cosa fare con quella bellezza, voleva parlarle, e quel pensiero era forte quanto l'attesa dell'estrazione. Non sapeva cosa provava per Elly, le voleva bene, poco ma sicuro.

Finalmente, i rumori nella Sala cessarono quasi all'istante mentre la McGonagall si alzava. Rebastan Pick sorrideva e strizzava l'occhio ad alcuni studenti.

"Bene, il Calice è quasi pronto a prendere le sue decisioni" Annunciò la preside. "Ritengo che abbia bisogno di un altro minuto. Ora, prego i tre Campioni che verranno chiamati di venire da questa parte della Sala, passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare nella stanza accanto..." e indicò la porta dietro il tavolo "...dove riceveranno le prime istruzioni".

Fece un ampio gesto con la mano; tutte le candele si spensero all'istante, sprofondando la Sala nella semioscurità. Il Calice ora splendeva più luminoso che mai, e lo sfavillo bianco e bluastro delle fiamme era quasi doloroso allo sguardo.

Tutti lo fissavano, in attesa.

D'un tratto, le fiamme diventarono rosse, sprigionando scintille. Un attimo dopo, una lingua di fuoco dardeggiò nell'aria, un pezzetto di pergamena bruciato ne volò fuori... tutta la Sala trattenne il respiro.

La McGonagall, con un bel sorriso stampato in viso, afferrò il foglietto e lo tenne in mano col braccio teso, in modo da poter leggere alla luce delle fiamme, che erano tornate di un bianco bluastro.

"Il primo Campione di Hogwarts che parteciperà alla Corsa dello Zoppo è..." lesse con voce forte e chiara "Elliot Flynn!"Un boato si levò dal lungo tavolo Serpeverde. Uno studente alto, robusto, capelli spettinati e un sorriso a trentadue denti si alzò e si precipitò dietro il tavolo degli insegnanti. "Congratulazioni signor Flynn!" La preside gli sorrise, prima che lui sparisse oltre la porta che conduceva alla stanza accanto.

"E un Serpeverde è andato..." Sbuffò Scorpius.

I battimani e i commenti si spensero. L'attenzione si concentrò di nuovo sul Calice, che qualche istante dopo tornò a farsi rosso. Un secondo foglietto di pergamena ne schizzò fuori, sospinto dalle fiamme.

Al sentì il corpo vibrare, preso dall'eccitazione. Tutti trattennero il respiro prima che la McGonagall lesse ad alta voce "Albus Severus Potter!" Il boato del tavolo Grifondoro si presentò più caotico di quello dei verde-oro. Albus, preso da un'adrenalina pazzesca, sorrise ai suoi amici e, sotto lo sguardo di tutti, si incamminò verso la porta, che oltrepassò. Era contentissimo, ce l'aveva fatta. Elly aveva ragione. I suoi muscoli si erano sciolti, pochi attimi prima erano duri come il cemento. Elliot si trovava accanto al camino, sorrideva e guardava Albus con un'aria ospitale. Lo raggiunse.

"Potter! Non c'è da meravigliarsi!" Gli strinse la mano calorosamente.

"Io sono Elliot, be' si, già lo sai, sono contentissimo, wow, parteciperò alla Corsa dello Zoppo"

Albus contraccambiò il sorriso.

"Di che anno sei?"

"Sono del sesto" Disse Elliot guardandosi intorno. "Tu sei del quarto, lo so. Wow, mio padre non ci crederà! Dovrò mandargli una Strillettera per fargli sentire tutta la mia felicità. Oh, sta arrivando il terzo Campione" Flynn allungò il collo per vedere meglio la porta. Albus lo imitò. Vide la porticina aprirsi, e, un paio di secondi dopo, vide il Serpeverde che tre anni prima lo aveva rincorso nella Foresta Proibita sotto la luna piena.

(CAPITOLO SUCCESSIVO: CONSIGLI DA ROSE)

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