Elly Alamon
Nella lista delle scene più terribili che Albus avesse mai visto, si aggiunse la morte. Vedere una persona morire era terribile, quasi come farsi baciare da un Dissennatore. Una spada di emozioni tristi gli trafisse il cuore, facendogli tremare incontrollabilmente le mani. La sagoma di Neville Longbottom giaceva ad un paio di metri da lui, senza espressione.
"No! Neville! NEVILLE!" La McGonagall era in pancia in giù, sdraiata sull'erba, il volto di un biancore terreo, gli occhi enormi.
Albus rimase a fissare il suo professore di Erbologia, gli occhi lucidi.
La Umbridge rimase lì, pietrificata, immobile.
Nessuno parlò, nessuno si mosse. Gli alunni che guardavano la scena rimasero fermi, alcuni si portavano la mano sulla bocca, ed altri ancora singhiozzavano. In quei lunghissimi attimi, solo il vento autunnale fece piccoli rumori. Poi, uno scricchiolio di rami: la Umbridge, così per dire, se la stava dando a gambe. Albus la seguì per un istante con gli occhi, poi una rabbia che non aveva mai provato lo spinse in avanti: la rincorse, sfoderando la bacchetta come se fosse una grande spada d'argento.
"ASSASSINA!" Le urlò, gli occhi gonfi di lacrime.
"CODARDA! FALSA!" Non gliene fregava assolutamente niente di offendere una professoressa, sempre se da quel momento lo fosse ancora. Aveva ucciso Neville Longbottom... non poteva essere vero... stava per uccidere pure la Preside... ma Neville si era tuffato sulla scia verdastra per salvarla...
La Umbridge si bloccò di colpo, poi si girò lentamente e puntò gli occhi su quelli del ragazzo.
"C-co-codarda?"
"Sì! Sei una codarda! Come ha osato..."
"Sine Ossa!" L'incantesimo della Umbridge colpì il braccio di Albus, che cadde a terra dal dolore: le ossa del braccio destro erano del tutto sparite, e ora l'arto sembrava una gelatina andata a male.
La Umbridge si avvicino ad Albus, e la sua vena nella tempia violacea pulsava più forte che mai.
"Tu... Lurido Mezzosangue... Avad..."
"Crucio!" Kingsley Shacklebolt in persona apparve davanti ad Al, scagliando la Maledizione sulla Umbridge, che cadde a terra e si contorse dal dolore.
"Incarceramus!" Delle lunghi funi nerastre fuoriuscirono dalla bacchetta del Primo Ministro della Magia e la avvolsero, sollevandola da terra per un paio di metri.
Che cosa era venuto a fare il Ministro della Magia? Qualcuno lo aveva già avvertito della morte del professore? Come era arrivato ad Hogwarts?
"Ministro! Cosa ci fa qua?" Chiese incredulo Albus. Il cuore gli batteva ancora fortissimo...
"Sono venuto a salvarti, è ovvio" Shacklebolt era più calmo che mai.
"Tiratemi giù! IMMEDIATAMENTE!" Ruggì la Umbridge,cercando di liberarsi dalle funi che la rendevano prigioniera.
"Silencio" La Umbridge si zittì all'istante.
"Ministro... ma... come ha fatto..." Al era nella confusione più totale, era immerso nell'ignoto.
"Non c'è tempo per le spiegazioni"
In quel mentre, come dei grandi e potenti draghi, delle persone in sella a delle scope scesero in picchiata dalle gonfie nuvole di quel maledetto dicembre.
Atterrarono ad una decina di metri da Albus, lasciando le scope cadere a terra.
"Ministro, ho ricevuto il Patronus di Horace Lumacorno... Davvero Neville..?"
"Ronald, non ora. Prendi Albus e seguimi. Io penso a Dolores"
Kingsley trasportò la Umbridge con la bacchetta, seguito da tre Auror.
"Zio!" Albus cercava di essere felice per la vista di Ron, ma era ancora molto triste. Aveva appena visto una persona morire...
Ron non parlò, prese in braccio Albus e seguì gli Auror. Forse l'improvvisa notizia del decesso del professor Longbottom lo sconvolse interamente: era chiaro, pensò Al, le lacrime erano padrone del viso dello zio.
Tornarono nei giardini che costeggiavano le serre, dove una folla impressionante di studenti era riunita attorno alla preside e al corpo di Neville.
"Il Ministro della Magia!"
"Ma quello è Kingsley..."
"Shacklebolt! In persona!"
Alcuni alunni, che distolsero subito lo sguardo dal corpo privo di vita, parvero sorpresi.
Kingsley liberò la Umbridge, che appena cadde provò a scappare. Due Auror la pietrificarono e questa cadde a terra con un tonfo sordo.
La gente cercava di allontanarsi il più possibile dall'assassina, come se fosse un grande paio di mutande ricoperte di muco di Troll.
"Minerva"
"Kingsley! Chi... ti... ha... mandato?" La preside respirava profondamente. Era così sconcertata che i suoi occhi erano più grandi di quanto avrebbero dovuto essere.
"Ho ricevuto il Patrone del professor Lumacorno"
La McGonagall si voltò verso Horace, che si trovava in mezzo al gruppo degli insegnanti accanto a lei, che la salutò con una debole mano.
"Horace? Oh si Horace..."
Albus si guardò intorno. Notò le vene sul collo della professoressa, gonfie e violastre. Tutti erano pietrificati. Poi eccoli lì, Rose e Scorpius, si tenevano per mano, osservavano la scena, lei con le lacrime agli occhi, nemmeno sembrava che avesse notato il padre. Nel frattempo, fitte dolorosissime al suo braccio destro lo fecero tremare...
Poi tutto sempre più opaco, sempre più nero... venne inghiottito dall'oscurità...
"Eccolo! PAPÀ! SI È SVEGLIATO!" La voce di Rose era intrisa di pura felicità.
Al aprì appena gli occhi e vide suo zio Ron, Rose, Scorpius, la McGonagall, il Primo Ministro con alcuni Auror ed una manciata di Weasley. Realizzò, con un misto di preoccupazione e dolore, di trovarsi in infermeria, avvolto da una soffice coperta bianca.
L'aria era molto triste, e la stanza sembrava avvolta da un mantello di dolore. Sembrava quasi che tutti cercassero di parlare il meno possibile.
Immagini offuscate fecero chiudere gli occhi ad Al. Lampi di luce, un morto, il Ministro...
"Oh benissimo! Si è svegliato prima rispetto alle mie previsioni!" Madame Pomfrey versò in un calice d'argento una sostanza grigiastra "Ecco qui, tenga signor Potter, fa crescere le ossa in men che non si dica!"
Albus aprì gli occhi, afferrò il calice e bevve. Bevve per dire: sputò tutto.
"Ehi, che ti aspettavi, San Bitter alla cannella?"
"È imbevibile" Brontolò mentre si stropicciava gli occhi impastati di sonno.
"Oh no no, lo dovrai bere, o non potrai più utilizzare una bacchetta per il resto della tua vita"
Albus sbuffò come un bambino in castigo. Avvicinò il bicchiere alla bocca e ne mandò giù un piccolo sorso.
"Albus!" Rose corse ad abbracciarlo. Il cuore di Al parve sciogliersi.
"Da quanto..."
"Un'ora, non sopportavi proprio quel dolore eh" Lo interruppe sorridendo Kingsley Shaklebolt.
"Be', Ministro, se lei avesse un braccio senza ossa, e se dovesse sopportare il dolore per venti minuti e poi dovesse bere cose che sanno di... che roba è questa?"
"Ossofast" Disse in fretta Rose.
"Eh, Ministro, ce l'avrebbe fatta?" Chiese sarcastico voltandosi di nuovo verso l'uomo alto e dalla pelle scura.
Sembrava che ad Al non importasse niente di avere di fronte il Ministro della Magia della Gran Bretagna, e parlargli così, come se fosse sua sorella Lily o un amico.
Kingsley allungò l'angolo della bocca in un sorriso, diede un'innocente pacca sulla spalla del ragazzo e si mise seduto su una sedia lì accanto.
"Cosa è successo?" La domanda, finalmente, uscì dalla sua bocca.
"Sei svenuto..." Rose abbassò lo sguardo.
"E dopo?"
"Papà ti ha portato in infermeria... Neville lo hanno... lo hanno... p-portato nella Sala Grande, dentro una bara..." Rose non riuscì a completare la frase: tirò su col naso e se lo asciugò con la manica della giacchetta.
Nessuno parlò per vari secondi. Sembrava che ci fossero una decina di Dissennatori accanto a ciascuno dei presenti. Solo ora lo colpì la piena consapevolezza di aver visto Neville Longbottom morire: il pensiero della sua faccia tonda senza espressione invase la mente di Al, che si afflosciò nel buio più totale, chiuso in se stesso.
Neville partecipava spesso alle cene dei Potter-Weasley. Era una persona che faceva ridere, anche con freddure divertenti quanto il sorriso di Severus Snape. Harry non gli aveva mai raccontato com'era ai tempi della scuola, glielo avrebbe chiesto, sicuramente, per saperne di più sul suo professore-amico d'Erbologia. E poi era morto eroicamente, per salvare la vita della preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tuffarsi improvvisamente su una Maledizione Mortale scagliata da...
"Dov'è la U-Umbridge?" Chiese di colpo Al.
"Ad Azkaban, scortata da sette Dissennatori. La McGonagall aveva proposto anche il bacio..." Rose parlò con un'espressione decisamente stanca.
"E...?"
"Dovrà farsi ventuno anni ad Azkaban" Disse impazientemente.
"Ventuno? SOLAMENTE VENTUNO?"
"Uso Improprio delle Arti Magiche... La pena parte dai diciotto anni se si uccide una persona, pertanto ha ucciso con una Maledizione Senza Perdono e ha Confuso un'oggetto potentissimo" Intervenne freddo il Primo Ministro.
Alla parola 'ucciso', i presenti abbassarono lo sguardo: era troppo forte il dolore, troppo. Chissà se Hannah Longbottom, la moglie di Neville, avesse già saputo...
"Ministro..."
"Albus, chiamami Kingsley" Lo interruppe sorridendo.
Albus esitò "Ok... K-Kingsley, come hai fatto a... ad arrivare qui? Nel momento proprio... giusto?"
"Materializzazione"
"Ma..."
"Sono il Primo Ministro" Rise Shacklebolt.
"Vuoi bere quel dannato Ossofast? O dobbiamo vedere il tuo braccio a penzoloni per tutto il tempo?" Esclamò Scorpius, a cui non piaceva tanto quel braccio molle e girato in un'angolatura stranissima.
"Farà male, Madame Pomfrey?" Chiese Albus preoccupato.
"Anche tuo padre ci è passato, signor Potter! Non preoccuparti del dolore"
Quella sostanza bruciava la gola. La buttò giù tutta in un sorso, e sentì lo stomaco urlare dal dolore.
"Quindi fatemi capire, dopo che la Umbridge ha u-uccis-s-so N-Neville, il professor L-Lumacorno vi ha avvertiti mandandovi u-u-un Patronus?" Domandò Albus, ancora immerso nell'ingoto.
"E-esatto" Gli rispose Ron, che era seduto su una sedia con le braccia conserte.
Neville era il compagno di stanza di Ron ai tempi della scuola. Quel ragazzo portato per l'Erbologia. Neville era quel ragazzo buffo e incapace di fare determinate cose. Quel ragazzo coraggioso e pronto a tutto. Quel ragazzo che apprese subito le magie insegnate da Harry Potter nell'Esercito di Dumbledore, dimostrandosi uno dei più bravi.
Lui c'era nella battaglia del Ministero al quinto anno, lui c'era nell'Ufficio Misteri. In quella battaglia tanto coraggiosa, la Mangiamorte Lestrange lo aveva torturato. Quel ragazzo che mostrò ad Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley la strada che portava ad Hogwarts dalla casa di Aberforth Dumbledore... Quel ragazzo torturato davanti a tutta Hogwarts da Lord Voldemort in persona col Cappello Parlante in testa. Quel ragazzo che uccise l'ultimo Horcrux di Tom Riddle, Nagini, con la spada di Godric Grifondoro. Quel gesto fu uno dei più importanti nella storia della Magia. Aveva ucciso l'ultimo pezzo contenente una parte dell'anima del mago più oscuro di tutti i tempi: semplicemente una cosa da Neville Longbottom.
Tutte le lezioni furono sospese fino alle vacanze di Natale. Tra i studenti più giovani corse una certa agitazione nel vedere cavalli nerastri alati planare nel cielo, erano così strani.
Il funerale di Neville si svolse sulle rive del Lago Nero, con centinaia di persone e una decina di Naturalisti. Lui, Neville, aveva acquistato il Paiolo Magico con sua moglie anni prima, e ora era diventato interamente di quest'ultima.
C'era tutta la famiglia di Albus e di Rose. C'erano molti Auror e membri del Ministero.
C'era la nonna, ancora in vita, cento e passa anni.
C'erano i genitori, Frank e Alice Longbottom, guariti dalle torture di Bellatrix Lestrange nel 2002.
Una tomba bianca conteneva il suo corpo, centinaia di fiori attorno e un omino basso vestito di giacca nera e cravattino verde.
"Come stai Al?" Elly Alamon si mise seduta vicino a lui, nella Sala Grande, una settimana dopo il funerale. Fu una settimana di solo silenzio: niente lezioni. Nei pasti si sentivano solamente il tintinnio di bicchieri e delle posate. Una settimana di lacrime, di pensieri e di ricordi.
"Oh, sei tu... diciamo bene"
"Mi dispiace molto"
"Anche a me"
Elly lo abbracciò, e sentì il cuore sciogliersi. In fondo un abbraccio dopo quello che era successo andava più che bene. Era uno dei pochi rimedi per non sentirsi solo e allontanato da tutto e da tutti.
"Mangi con me?" Chiese Albus cordialmente.
"Certo" Rispose Elly, che prese delle patatine fritte.
"Rose e Scorpius?"
"Stanno preparando le valigie per Natale" Elly prese un po' di salsa.
"Oh, tu che fai a Natale?"
"Vado con mia sorella in Francia, dai miei genitori"
"I tuoi vivono in Francia?"
"È una storia lunga" Rise.
"Hai trovato il ragazzo più paziente al mondo"
"Be', mia madre vive a Londra, mio padre a Marsiglia, non sono separati, ma mio padre è un conduttore di una trasmissione comica televisiva francese e mia madre lo va a trovare ogni Natale, dove si riunisce tutta la mia famiglia, i miei nonni materni sono Russi ma di origine italiane, il mio trisavolo era di Torino, e i miei nonni paterni sono Canadesi, in verità solo mia nonna, mio nonno è argentino"
Albus la guardò negli occhi per alcuni istanti, la bocca aperta.
"Wow! Fantastico, ma... dove sei nata?"
"Io sono nata a Parigi" Sorrise la Alamon.
"Wow, quante cose... in-incredibile!" Albus non aveva mai conosciuto una persona che provenisse da tutte quelle nazionalità. La ragazza, durante la cena, sembrava volesse dire qualcosa, ma si bloccava.
Dopo qualche minuto, disse "In realtà i nonni materni non ce l'ho"
"C-che vuoi dire?"
"Sono morti" Confessò rossa in volto.
Albus non ne poteva più di sentire la parola 'morto'. Abbassò lo sguardo e ragionò se fosse il caso di chiederle come erano morti.
"C-come?" Chiese con un filo di voce.
La Alamon esitò, fissando con una certa passione le sue scarpe.
"Uccisi da Lord Voldermort"
Albus quasi non si strozzò con una patatina fritta. Spalancò gli occhi e scoccò un'occhiata obliqua ad Elly.
"COSA?" Albus sussultò per la durezza forzata nella sua voce.
"Nel 1998, a Londra" Sembrava che stesse dicendo il risultato di Manchester United-Chelsea.
"Ma cosa dici? Voldemort?" Chiese ancora incredulo. Ma cosa stava dicendo quella ragazza?
"Sì"
"Ma... come?"
"Albus, mia nonna materna era la direttrice dell'orfanotrofio dove Tom Riddle ha passato la sua infanzia"
Albus non voleva crederci. Smise di mangiare e prestò tutta la sua attenzione alla Alamon.
"Perché non me l'hai mai detto?"
"Lo sto facendo ora" Rispose lei "Quando Tom crebbe, diventò quello che è diventato e nel 1998 trovò mia nonna e mio nonno nell'orfanotrofio. Uccise cinque dipendenti e v-v-ventisei b-bambini. Lui odiava quel posto" Abbassò lo sguardo "mia nonna ha passato mezza vita lì dentro"
"Elly... mi dispiace... mi hai veramente sconvolto, non me lo sarei mai aspettato" Mormorò piano e lentamente, il cuore che gli premeva contro il petto: difficile dire se battesse per Elly o per la notizia sconcertante.
"Ma ti prego di non dirlo a nessuno, nemmeno a Rose. I miei genitori credettero che fu un omicidio da parte di un babbano"
"E poi come lo hanno scoperto?"
"Nella lettera della mia ammissione ad Hogwarts c'era anche un'altro foglio, con scritto tutto, ci è voluto molto affinché i miei comprendessero. La storia intera e dettagliata me l'ha raccontata poi la McGonagall. Poi delle persone del Ministero sono venute a casa mia e... non so"
Albus, senza esitazioni, abbracciò la sua amica. Era davvero strano sentirsi dire da Elly che la nonna era stata uccisa da Lord Voldemort vent'anni prima, e per dirla tutta, la signorina Cole (così si chiamava) aveva passato parecchi anni quando Tom visse all'orfanotrofio, essendo la direttrice.
I due finirono di cenare e salirono insieme nella Sala Comune.
"Api frizzole. Ciao Al, io non ti ho raccontanto niente" Elly lo salutò e andò nel dormitorio femminile, lanciandogli un ultimo sguardo addolcito.
Albus salì nel suo. Salutò Scorpius e si buttò sul baldacchino.
"Fatto le valigie?" Chiese Al.
"Solo un baule, mi basta"
"Bene"
"Tu che fai a Natale?"
"Vado dai miei, stiamo con i Weasley" Rispose Albus.
Malfoy sospirò profondamente. "Speriamo che queste vacanze ci rilasseranno e ci faranno dimenticare tutto"
"Lo spero"
"Ragazzi!" Una voce femminile fece sobbalzare Scorpius.
"C-chi sei?" Chiese con timore.
"Tranquillo, sono Rose" La Weasley spuntò da dietro la tenda di una finestra.
"Cosa ci fai qui?" Albus controllò se nella stanza ci fossero Godys e Patrick.
"Dobbiamo parlare"
I due si guardarono e si misero seduti sul baldacchino di Al.
"Parla"
"In realtà, siamo io e Scorpius che dobbiamo parlare con te... Solo tu sai tutta la verità. Cos'è successo quel giorno? Perchè la McGonagall ti ha portato via durante la lezione? Cosa ti ha detto? E... perché la Umbridge e la McGonagall stavano lottando?"
Albus trasse un bel sospiro, sembrava che avrebbe dovuto entrare in un campo di Quidditch per la Finale degli Europei.
Raccontò. Raccontò tutto, che la McGonagall gli aveva fatto vedere la Cerimomia dello Smistamento nel Pensatoio, che Neville aveva Confuso il Cappello Parlante solamente per rimetterlo a posto, poiché la Umbridge un'ora prima lo aveva Confuso di nascosto con l'intento di mettere Al in Serpeverde. Raccontò che la McGonagall era su tutte le furie e voleva dare una lezione alla Umbridge, che poi spuntò dal nulla e che da lì cominciò la tremenda e finita come non ci si poteva mai aspettare lotta.
Ora poteva parlare, ma prima veramente non ci riusciva. Provò una strana ma piacevole sensazione di sfogo.
"Che grande figlia di una buona donna! Confondere il Cappello Parlante! L'ERGASTOLO SI MERITAVA! VENTUN'ANNI! Ma dove? Ha ucciso anche una persona! 'Sto rospo maledetto" Rose era su tutte le furie. Albus l'aveva vista così arrabbiata solamente una volta in vita sua: quando Hugo, il fratello minore di Rose, gli aveva bruciato involontariamente una copia nuova di zecca delle Fiabe di Beda il Bardo
"Odia i Potter, per questo mi voleva far smistare in Serpeverde, lei lo sapeva che odio quella casa"
"Sembrava troppo tranquilla quella professoressa" Aggiunse Scorpius. Albus annuì con forza, ricordandosi le parole del padre 'ci ha mandato due Dissennatori a Little Whinging, è una pazza isterica'.
"Ogni giorno ne accade una" Borbottò Malfoy nel dormitorio, mentre si infilava nel suo letto.
"E la Bacchetta di Sambuco, e il tuo sogno, e i Dissennatori, (e il Lupo Mannaro, pensò Albus) ora il professor Longbottom" Scorpius diventò paonazzo, erano troppo piccoli per tutte quelle cose. Avevano solamente undici anni. Si sarebbero meritati centinaia di dolci per tutto quello che avevano passato.
Albus doveva ancora scoprire chi era quel Lupo, cosa combinava quasi ogni sera Spartamus nell'aula di Pozioni e soprattutto chi era il ladro della Bacchetta di Sambuco, ma forse quello era un compito del Ministero.
"Che ti aspettavi, siamo ad Hogwarts"
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Ciao ragazzi, vi ringrazio di aver appena letto questo capitolo, Elly sarà un personaggio molto importante nella storia. Dispiace anche a me della Neville's death, ma l'avevo detto che ci sarebbero state morti inaspettate, ci ho pensato molto.
Volevo chiarire una cosa.. Per chi non lo sapesse la Rowling in un'intervista ha detto che James Sirius Potter rubò la Mappa del Malandrino dallo studio del padre. Io non oso modificare nessun fatto passato creato dalla Rowling ma la Mappa l'ho lasciata nelle mani di Harry, che poi l'ha data ad Albus, quindi non mi attengo a quell'intervista. Inoltre, Hannah Longbottom (Abbot) diventò infermiera di Hogwarts: ho tralasciato anche questa cosa.
Scusate per eventuali errori ortografici e scusate per il ritardo dell'aggiornamento del capitolo ❤
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