Consigli da Rose
Il suo sorriso era intriso di malvagità. Guardò un attimo i due, scrutandoli. Albus non poteva crederci. Tutta l'eccitazione cessò di divorarlo e uno stato di emozioni indecifrabili lo invase.
"Oh! Il Terzo Campione! Wow, chi sei?" Elliot si alzò e gli andò incontro.
"Connor Spartamus, quarto anno, Serpeverde" I due si strinsero la mano, mentre Connor fissava Albus con quegli occhi blu mare, che sembravano lanciassero delle maledizioni.
"Anch'io lo sono, sesto anno! Bene bene! Ora che facciamo?" Elliot si rimise seduto, sorridendo. Era un ragazzo molto felice, aveva il sorriso stampato in faccia da quando il Calice lo aveva scelto.
"A-aspettiamo la McGonagall e il signor Pick" Disse Albus distogliendo lo sguardo dal mezzo Lupo Mannaro, che tre anni prima schiantò incredibilmente nella Foresta e che vide trasformarsi nell'aula di Pozioni. Immagini offuscate di quei amari ricordi sovrastarono la felicità di Al. Scossò la testa, con l'intento di scacciarle via. La camicia sbottonata di Connor mostrava alcune cicatrici sotto il pomo d'Adamo. Era alto, e aveva un fisico ovviamente molto robusto.
La McGonagall entrò quasi correndo, sorridendo ai tre, anche se aggrottò la fronte alla vista di Albus e Connor vicini.
"Bene ragazzi, voi siete i tre Campioni di Hogwarts che gareggeranno alla Corsa dello Zoppo insieme agli ancora non selezionati Campioni del Collegio Magico Spagnolo di Brujacerdo e la Scuola di Arti Magiche Italiane, accomodatevi" I tre si misero seduti sulle poltrone imbottite dove si trovavano pochi attimi prima. Il signor Pick li raggiunse, i baffi a tricheco che coprivano il suo largo sorriso.
"La Corsa avrà luogo il 18 Dicembre, come ben sapete, da Hogwarts. Le altre due scuole scelte si presenteranno qui all'ora di pranzo, quindi arriverete a Parigi, sempre se tutto vada bene, verso notte. È un tragitto molto lungo ragazzi, spero veramente che siate felici e convinti di andare avanti. La vostra scopa può essere modificata ed/o sottoposta ad Incantesimi, spero che abbiate un buon manico... ma di questo ce ne occuperemo la mattina del 18" Albus ascoltava tutto attentamente, non si voleva far sfuggire niente. Lui la scopa ancora non ce l'aveva, e sperava che il padre gliene mandasse una, magari il prima possibile, almeno poteva allenarsi, visto che il Quidditch era stato abolito, non che a volo non lo faceva. Le estati precedenti, quando andava a Malfoy Manor, sfrecciava con delle Nimbus 2010 insieme a Scorpius per le campagne che circondavano la grande villa dei Malfoy, e il biondo perdeva sempre nelle gare.
"Nel volo sarete scortati da degli Auror che faranno a cambio ogni ora, ovviamente si terranno abbastanza lontani da voi per evitare scontri o incidenti. Ai Campioni non è permesso di chiedere o accettare aiuti di nessun genere dai loro insegnanti per portare a termine la gara. I Campioni voleranno armati solo di bacchetta, e nel volo sono permessi qualsiasi Incantesimo o Fattura o Schiantesimo contro le creature che affronterete..."
"Che tipo di creature?" Lo interruppe Spartamus, e Al poteva giurare di aver visto nel suo duro viso un'ombra di un sorriso.
"Oh, non posso sverlarvi niente. Tu, giovanotto, spero che abbia letto Tutto sulla Corsa dello Zoppo. Be', se non l'hai fatto, lo dovresti fare" Pick fece sobbalzare l'enorme pancia, che traballò tutta.
"Cosa dimentico? Ah sì, ovviamente vi starete chiedendo come farete a mangiare. Il tragitto è lungo, dura molte ore, ma questo dipende anche dalla velocità della scopa. Vi consiglio di mangiare bene prima della gara, be', non abbuffatevi o l'Inghilterra e la Francia dovranno affrontare strane piogge di vomito" Fu l'unico a ridere "Eh... bene bene bene... Con la bacchetta non potete far apparire cibo, ovviamente, e non potrete portarvelo dentro le tasche o in altri ripostigli, ma con la bacchetta si può fare di tutto, qualche Incantesimo di Appello andrà bene" Strizzò l'occhio ai tre.
Incantesimo di Appello? Da chissà quanti metri di altezza? Albus ragionò.
"Ma in che punto preciso di Parigi termina la gara?" Chiese interrogativo Flynn.
"In uno dei punti più alti di Parigi..."
"Basilica di Montmartre, ovvio" Disse ancora il Serpeverde allungando l'angolo della bocca in un sorriso.
"Oh, no, mio caro. Quello è il punto più alto di Parigi, ma io sto parlando della Torre Eiffel. Degli addetti si troveranno in cima, con la Coppa dello Zoppo posta su una struttura che supera la punta della Torre. La coppa è rossa, molto luminosa. Ovviamente non sarà visibile ai Babbani, e nemmeno voi. La Torre è facile da riconoscere, è una torre alta, illuminata..."
"Rebastan, credo che lo sappiano" Sussurrò la McGonagall.
La Torre Eiffel? Albus era stato a Parigi una volta, quando aveva sette anni. Si ricordava a stento quella vacanza. Che cosa strabiliante! Sarebbe arrivato con un manico di scopa su un bestione di 300 metri.
"Oh ma certo. Bene! Partenza Hogwarts, arrivo Torre Eiffel! Armati di sola bacchetta e fortuna infinita! Arrivederci ragazzi, e ancora congratulazioni!" Pick strinse fortemente la mano ai tre. Albus dimenticò per qualche istante la presenza di Connor, e la sua mente cominciò a vagare per i cieli che coprivano l'Inghilterra e la Francia. Una corsa di migliaia di chilometri affrontata con una scopa. Immaginò lui vincitore della Coppa dello Zoppo... trionfante davanti tutta la scuola.
"Tè, Rebastan?" Chiese la McGonagall.
"Oh no Minerva, devo scappare al Ministero, faccende lavorative" Girò i tacchi ed uscì dalla porticina.
"Bene ragazzi, vi aspetto prima dell'ora di pranzo il 18 nella Sala d'Ingresso. Spero che troviate buone tattiche per il volo. Allenatevi! Di certo non possiamo farci superare da Spagna e Italia! Potete andare" La preside li salutò, ancora contenta.
"Ciao Albus! È stato bello averti conosciuto, spero il meglio per te in questa gara! Ciao Connor, buona fortuna anche a te!" Disse Elliot sorridendo prima di essere divorato dalla folla Serpeverde che lo attendeva in Sala Grande.
Connor ed Albus non si diedero né la mano né si salutarono. Lui si diresse nel tavolo Serpeverde, dove la già presente folla aumentò. Albus andò in quello rosso-oro.
"Sì! Sei grande Albus!" Tutti i Weasley lo circondarono e lo riempirono di domande. Scorpius e Rose lo abbracciavano. Era felicissimo: era stato appena scelto come Campione della Corsa dal Calice di Fuoco e due settimane dopo sarebbe sfrecciato con la sua ancora inesistente scopa nel cielo gelato di Dicembre diretto in una delle torri più belle del mondo intero.
Erano passati tre giorni dall'estrazione, ed Albus, con una certa difficoltà, per due mattine di seguito, appena svegliato, realizzò di essere un vero e proprio Campione, e che non era tutto un bellissimo sogno. Scese a fare colazione nella Sala Grande insieme a Rose, Scorpius ed Yvan. Albus conosceva Hogwarts come le sue tasche, sapeva che c'erano centoquarantadue scalinate ed oltre settecento porte, anche se alcune erano finte o si aprivano solo facendogli il solletico.
Connor era seguito sempre da alcune ragazze Serpeverde, che lo trovavano uno "studente modello". E in effetti avevano ragione; aveva degli ottimi voti e aveva fatto sottrarre punti a Serpeverde solamente tre volte, anche se al primo anno ne fece togliere centocinquanta. La sua bellezza incantava qualsiasi alunna. Perfino Rose un giorno aveva confessato ad Albus "Sì, è bello, ha un bel fisico, ha degli occhi favolosi, ma non mi fa impazzire, e poi, è una creatura orrenda". Elliot invece sorrideva a tutti, e sembrava difficile accettare che fosse Serpeverde. Albus, che era già famoso per essere il figlio di colui che ha sconfitto il Signore Oscuro, veniva osservato il triplo di quanto gli studenti facevano prima.
"Non voglio essere guardato così da tutti" Brontolò mentre versava lo zucchero nel tè.
"Oh si, credo che non smetteranno mai di farlo, visto che sei il figlio di Harry Potter e parteciperai alla Corsa" Rose sorrise mentre guardava Scorpius mangiare un Cornecio.
"E perché non guardano anche James?"
"Perché tu sei più bello" La voce di Elly gli rimbombò dentro la testa, mentre si sedeva accanto a lui.
Lui arrossì, ma non le rispose. Veramente Elly Alamon gli aveva appena detto che era bello?
"A lui lo guardano, ma sei te quello che ha combattuto contro un Lupo Mannaro giù sul ponte davanti a tutto il dormitorio femminile"
"Oh sì, c'eravamo anche noi maschi, poi quello che ha fatto Elly dopo è stato pazzesco" Malfoy sorseggiava il succo di zucca lentamente.
"Ma cosa..." Una fogliolina volante ronzò davanti agli occhi di Albus.
"Cosa?" Chiese interrogativo Yvan.
"Radiselle?" Ne spuntò un'altra. Poi un'altra ancora, finché la Sala Grande non fu completamente invasa.
Un ronzio fastidiosissimo tuonò nelle orecchie degli studenti, che si dimenavano nel tentativo di allontanarle. Seamus Finnigan finì per cascare insieme a Molly e Fred II Weasley. Ma da dove diavolo erano spuntate?
"Rose!" Albus cercò di sovrastare il ronzio.
"Che c'è?" Urlò.
"Fa' qualcosa!"
"Che cosa?!"
"Qualunque cosa!" Le Radiselle aumentavano ogni secondo e cercavano di infilarsi negli indumenti dei presenti.
"Oh, la bacchetta! No! L'hanno presa!" Rose guardò la sua bacchetta fluttuare nell'aria, sorretta da centinaia di puntolini verdi.
I professori, invece di evocare qualche incantesimo, cercavano di scappare. Il cibo veniva sollevato dall'incredibile massa delle piccole creature.
"No! Dentro il naso no eh!" Urlò Scorpius. "Bibby! Fa' qualcosa!" Si rivolse ad Albus.
"RADICUS!" Urlò a squarciagola.
Tutte le Radiselle si unirono e formarono un'enorme sfera verde, come un'enorme bolla di sapone, controllata dalla bacchetta di Albus.
"Bene, dove le metto?" Guardò intorno mentre Scorpius gli suggeriva di metterle in un posto non tanto invitevole.
"Dentro la stanza dietro il tavolo degli insegnanti" Disse Yvan mentre tutti gli studenti fissavano l'enorme sfera verde. Albus le buttò dentro, soddisfatto. I professori erano scappati e nella Sala Grande c'erano solo alunni storditi.
"Ma chi diavolo le ha mandate?" Disse col fiatone Alexander Pritting.
"Non lo so! Ma credo che abbia appena fatto la peggiore cavolata del secolo, guardate che casino!" La Sala Grande era sporca di cibo, le pareti bagnate e i tavoli rigati.
"Reficio!" L'incantesimo di Rose fece tornare tutto come prima.
"Bel colpo Rose" Scorpius le sorrise.
"Radiselle? Erano milioni! Chi è stato?" Entrò la McGonagall urlando col fiatone, seguita dalla professoressa Lovegood.
"Non lo sappiamo professoressa"
La preside si diresse nella porta dietro il tavolo degli insegnanti.
"NO!" Urlò Albus prima che entrasse in quella stanza.
Passarono quattro giorni dall'accaduto delle Radiselle e ad ogni casa vennero sottratti cinquanta punti e venne imposta la proibizione di uscire il pomeriggio. Il tempo in quel periodo non era molto bello e forti tempeste esplosero attorno Hogwarts mentre Albus leggeva continuamente alcuni capitoli di Tutto sulla Corsa dello Zoppo, e scoprì di dover affrontare creature che nemmeno conosceva. L'ultima Corsa risaliva a molti secoli prima e l'ultimo vincitore fu Zvdrako Kommun, Svedese; in quell'occasione la partenza fu stabilita dalla Scuola di Arti Magiche Pokrolas, in Danimarca, e la fine a Dublino. Albus era tesissimo e stava aspettando con ansia la risposta del padre, cui aveva scritto la sera dell'estrazione. Non ebbe l'opportunità di scambiare due parole con Elliot, che era molto indaffarato, e di Connor non ne vide nemmeno l'ombra. Non riuscì nemmeno a parlare con Elly, e lo desiderava fare tanto.
I giorni passavano veloci, e mancavano nove giorni alla Corsa, ed Al doveva allenarsi in incantesimi e volo, ma quella mattina era seduto in una delle soffici poltrone della sala di ritrovo Grifondoro, mentre leggeva il libro sulla Corsa. Rose gli faceva compagnia, mentre Scorpius ed Yvan avevano Storia della Magia. Il fuoco scaldava l'ambiente dolcemente, ed Albus era più rilassato che mai, l'unica cosa indaffarata del suo corpo era il cervello.
"Spero che vinca, cuginetto"
"Lo spero anche io, ma chissà con quali altri concorrenti dovrò partecipare, e chissà quali creature troverò lì sopra"
"Non preoccuparti, sei un fenomeno in incantesimi, sei uno dei più bravi della scuola"
"Lo pensi davvero?"
"Certo, ti ho visto fare cose incredibili. Hai combattuto con Connor e contro il ladro nelle fiamme. Quali altre cose dovrebbero far aumentare il tuo livello di bravura in incantesimi? E poi, sei il figlio di Harry Potter!"
"Grazie del supporto, Rose" Le sorrise. La Weasley era davvero bella, aveva un paio di ragazzi del settimo anno che le andavano dietro, e questo la diceva tutta.
"Riguardo la Corsa... che manico di scopa userai?"
"Oh..." E proprio in quel mentre, non si seppe da dove, sbucarono tre gufi, uno era Snow, con un pacco marrone enorme. Volavano formando degli spirali intorno alle poltrone fino a che lasciarono piombare giù il pacco.
Albus non parlò. Fissò per qualche secondo il pacco e, con grande abilità, lo scartò. I suoi occhi brillarono alla vista di quell'oggetto. Non poteva crederci.
"Parliamo di scope, spuntano i manici" Rose sorrise.
Albus aveva davanti la Quickfire, la scopa più veloce al mondo. La toccò delicatamente. Il manico, in argento molto leggero, aveva su incisa la scritta Quickfire e i rametti in cima, color grigio chiaro, erano perfettamente diritti.
"Non ci credo..." Anche Rose era ipnotizzata.
Era ultra leggera e... era una Quickfire! Al mondo ne esistevano solamente trentadue copie, e lui, Albus Severus Potter, quarto anno ad Hogwarts, ce l'aveva.
"C-chi l'ha mandata?" Non riusciva a trovare le parole.
Rose lesse il biglietto lì accanto "Avevi detto che ti mancava una scopa? Papà".
"Mio padre... gli sarà costata una fortuna..."
"Oh, Albus, l'unica cosa che ai Potter non manca sono i soldi, su questo metterei la mano nella bocca di Nagini"
"Questa raggiunge i cinquecento chilometri orari, Rose, ti rendi conto? Potrei quasi gareggiare con un aereo babbano! PER LE MUTANDE DI MERLINO, HO UNA QUICKFIRE!" Albus, preso dall'eccitazione, la prese e la sollevò, come se avesse vinto la Coppa dello Zoppo.
"Non puoi usarla ora, lo sai, di mattina non è consentito l'uso di manici di scopa personali"
"Grazie Rose, ero solamente il ragazzo più felice al mondo prima che lo dicessi" Si mise seduto e cominciarono a parlare della scopa per una manciata di minuti, e di come avrebbe potuto vincere con quella.
"Riprendiamo il discorso di prima... dovrai avere delle tattiche, come faranno tutti. Personalizzeranno il proprio manico, non che tu ne abbia bisogno visto che è velocissima, ma se vuoi modificala, fa' pure. Riguardo al cibo, credo che quando sarai sopra Newcastle dovrai appellare qualcosa da mangiare! Lo so che sembra strano, ma dovrai mangiare, sempre se hai fame, questo è l'unico modo"
"Appellare del cibo da... non so quanti chilometri?"
"Sì, funziona, l'ho letto sul libro che hai in mano. E... riguardo le creature... Albus... tu sei forte, di questo ne sono certa. Ricordati... Le nuvole sono tue nemiche. Non arrenderti mai, vai avanti, sei un Potter..." Alcune lacrime le solcarono il viso.
"Stai piangendo? Perché?"
"S-sono felice per te... Tu non sei mio cugino, sei mio fratello, ti considero come tale da anni"
"Oh, Rose" La abbracciò forte, stringendola.
"Io sono con te, come tutto Grifondoro, ce la puoi fare" Lo baciò sulla guancia, bagnandogli la tempia con qualche lacrima.
"Non vi deluderò, promesso" Si abbracciarono ancora più forte, come due veri fratelli. Era una sensazione divina, stare lì davanti al fuoco, da solo con Rose.
Dopo una mezzora abbondante, i consigli di Rose erano bene impressi nella mente di Albus. Decisero di non modificare la scopa, o sarebbe cascato appena sfiorati i 450 chilometri orari.
"E la tua Amortentia?"
"Ancora non l'ho usata... Ma spero di usarla... e tu? La Felix Felicis?" Chiese lei con un sorriso mozzafiato.
"Oh, la mia Felix ancora... Aspetta un attimo, la Felix? Ma certo! Ma perché non ci ho pensato prima! Che stupido!"
"Mica vorrai usarla per la Corsa..."
"Certo che sì!"
"No Albus, non puoi, è contro le regole"
"Ma..."
"Hai letto la pagina quattrocento quattro? Con del Veritaserum degli addetti degli Sport e Giochi Magici hanno scoperto che un alunno di Beauxbatons aveva usato la Felix per vincere ed è stato proclamato vincitore il secondo arrivato! Non puoi, e poi a cosa serve? Hai il manico più veloce al mondo!"
"Potrebbe essere utile quando lotterò con le creature..."
"Albus, no"
Abbassò il capo. "Va bene, non la userò, promesso" Le sorrise.
"T-ti devo dire una cosa... Nel libro non c'è scritto che tra le creature da affrontare c'è anche..."
"Cosa?"
"Un Molliccio"
"E quindi?"
"Di cosa hai paura maggiormente?"
Albus pensò. Non gli avevano mai fatto una domanda del genere e finì per dire "Del ladro..."
"Oh... come tutti. Be', questi Mollicci ti verranno incontro e... be', si trasformeranno. Emh... sarà solamente un Molliccio quindi niente di che. Dopo averlo sconfitto scoppierà e non si farà più vedere"
"Grazie Rose!"
Nel pomeriggio Albus, sotto gli occhi increduli di Scorpius, sfrecciò sopra la Foresta Proibita, studiando e allenandosi con il suo nuovo manico di scopa. Era qualcosa di spettacolare, era leggera e rispettava ogni movimento che faceva Al. Ripeté la routine per qualche giorno e, dopo aver raggiunto perfino una montagna lì vicino in solo venti secondi, era pronto e deciso. In quell'ultima settimana lui e gli altri due Campioni non ebbero compiti, così si potevano dedicare alle tattiche per la gara. Inoltre, quattro giorni prima della gara, la McGonagall disse ai tre che i Campioni delle altre due scuole erano stati scelti dal Calice.
"Vieni" Disse ad Elly quella sera dove solo la neve creava dei piccoli rumori.
"Dove?"
"Seguimi" Albus prese la scopa e, dalla Sala Comune, si diresse giù nella deserta Sala d'Ingresso. La Alamon non disse niente, e seguiva Albus guardandosi intorno. Arrivarono al ponte dove tre anni prima affrontarono Connor.
"Perché mi hai portata qui? E perché hai una scopa?"
Albus si mise in sella alla scopa. "Sali"
"Cosa?"
"Sali" Ripeté sorridendo.
Lei obbedì e, appena si mise dietro Al sulla Quickfire, questa sfrecciò in mezzo ai milioni fiocchi di neve. Andava velocissima, ed Albus era concentrato. Lei si aggrappò, stringendo Albus a sé.
"Sai, avevi ragione" Urlò lui.
"Su cosa?"
"Che il Calice ha scelto me"
Lei lo strinse ancora più forte.
"Dove mi porti?" Chiese lei interrogativa mentre guardava Hogwarts diventare un puntino minuscolo. Faceva freddissimo lì su e l'aria congelata scozzese sferzava loro il viso.
"Nella magia"
Salivano sempre di più, il freddo era insopportabile.
"A-albus, c-che f-f-freddo" Avevano superato le nuvole.
Lui non rispose.
"ALBUS! SIAMO OLTRE LE NUVOLE!"
Rallentò, mise dritta la scopa e disse "Guarda giù"
L'intera Scozia si presentava sotto i loro occhi, le città illuminate. Le alte montagne erano piccolissime e dov'erano loro non c'era né una nuvola né un uccello. In lontananza si vedeva il tramonto, che divorava l'Islanda. Era una vista spettacolare, da cartolina. Ma faceva troppo freddo e la mancanza di ossigeno si fece sentire.
"È magico, vero?" Albus guardò i meravigliosi occhi di Elly.
"S-si" Tremava.
"Hai freddo?" Chiese lui.
"Molto"
In lontananza videro un aereo.
"Perché mi hai portata qui?"
"Hai detto che sono bello. E poi per farti vedere questo panorama pazzesco, anche se era meglio di giorno, ma, va be'" Girò la testa verso di lei. Allungò l'angolo della bocca in un sorriso dolce. La scopa era immobile nell'aria. Lei strinse ancora più forte Albus, chiuse gli occhi e avvicinò la testa sulla sua. Lo stava per baciare. Lui la guardò per un attimo, poi si girò.
"Anch'io ho molto freddo, scendiamo"
Non poteva credere a quello che aveva appena fatto. Elly Alamon lo stava baciando e lui si era girato, ignorandola. Perché l'aveva fatto?
Dopo una rapida e piacevolissima discesa, atterrarono vicino le serre di Erbologia, precisamente nel punto dove quel maledetto giorno la McGonagall non poté fare niente dopo aver visto Neville morire.
'Sono uno sciocco, stupido e senza cuore! Mi stava baciando!' Si ripeté Albus miriadi di volte mentre tornavano nella Sala Comune Grifondoro, senza parlarsi.
"Be', Albus, grazie, sono stata... benissimo, lì sopra, con te" Nel suo volto si poteva notare un pizzico di malinconia.
Albus voleva rimediare. 'Ok, ora la bacio' Fece un passo avanti, lei lo guardava così intensamente. I loro nasi si sfiorarono.
"... e allora McHouney ha segnato per il Canada! Wow! Che partita, anche se mi inchino alle prestazioni di Camas" Louis e James passarono lì davanti.
"Oh! Albus, Elly, cosa ci fate qui?"
Indietreggiò. "Ho fatto vedere ad Elly la mia Quickfire"
"Va bene, vieni con noi? Abbiamo scoperto un passaggio segreto giù in Sala Grande!"
"In Sala Grande?" Sorrise.
"Be', io già lo conoscevo, ma Louis no. Andiamo"
"Ma che dici! Sono io che te l'ho fatto vedere!"
Al diede un'occhiata furtiva ad Elly, sorridendole, ma lei sbuffò e salì le scale a chiocciola che conducevano al dormitorio femminile, mentre lui, con una fitta al cuore, seguiva suo fratello e Louis giù.
*********
(PROSSIMO CAPITOLO: LA PARTENZA)
Ciao a tutti ragazzi. Spero che il capitolo via sia piaciuto. Nel prossimo avrà finalmente la sua parte la Corsa, come finirà?
Ps. Scusate per eventuali errori ortografici:(
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