Capitolo 7
Stava realmente accadendo? Adam si era appena inginocchiato davanti a me e mi stava chiedendo di sposarlo? Cosa avrei dovuto dire?Dovevo lasciarmi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita insieme ad Adam? L'idea non sembrava male. Infondo diceva di amarmi, si sarebbe preso cura di me e forse quel vuoto che sentivo dentro sarebbe svanito per sempre. Ma allora perché non facevo altro che pensare a Richard?.
<<Adam, sono davvero colpita>>, cercai di prendere tempo girando intorno al discorso.
<< Mia, dimmi che mi sposerai, dimmi che sarai mia moglie e ti amerò per sempre>>
<< Per sempre?>>, per sempre, ripetei nella mia mente, per sempre. Quelle due semplici parole si innescarono nel mio cervello e come una bomba ad orologeria fecero materializzare qualcosa nella mia mente. Stavo ricordando? Si, stavo di sicuro iniziando a ricordare qualcosa, ma cosa?. Sentii che quelle parole appartenevano a un ricordo lontano. Tentai di sforzarmi, di capire cosa potessero significare ma più tentavo di trattenere quel ricordo e più si annebbiava nella mia mente.
<< Mia, va tutto bene?>>, la voce di Adam mi riportò alla realtà. Era ancora inginocchiato davanti a me in attesa di una mia risposta.
<<Adam io ... >>, Il flash di quel ricordo non durò a lungo ma fu sufficiente da farmi capire che non potevo sposare Adam. Non ora che finalmente avevo iniziato a ricordare.
<<E' per lui non è così?>>, pronunciò quelle parole alzandosi da terra. Stava forse parlando di Richard?.
<< Ho visto il modo in cui ti guarda>> non riuscii a sostenere il suo sguardo, <<Credevo che una volta tornata a Granite Falls ti saresti dimenticata di lui, ma a quanto vedo mi sono sbagliato>>, disse con tono di rassegnazione.
<<Adam, mi dispiace così tanto. Lascia che io ...>>
<< Non dire altro ti prego>> disse interrompendomi, <<Ho bisogno di restare solo>>.
Si allontanò da me come un'anima in pena. Per la seconda volta gli avevo spezzato il cuore ma non potevo fare altro. Restai lì immobile finché non vidi la sua sagoma scomparire nel buio della notte. L'avrei rivisto di nuovo?.
Tornai alla festa o almeno quello che ne restava. Gli ospiti erano andati via e la casa era tornata di nuovo silenziosa. Mi rannicchiai davanti al fuoco e iniziai a riflettere su quanto era appena accaduto.
<<Cosa fai qui tutta sola?>>Selma arrivò dietro le mie spalle, <<Ci stavamo chiedendo dove foste finiti tu e Adam. Non vi abbiamo più visti>>, disse infine sedendosi accanto a me.
<<Siamo andati a fare due passi e ...>>, mi soffermai a riflettere. Era il caso di raccontarle quello che era successo tra me e Adam?.
<<E poi cosa è successo?>>, disse persuadendomi a parlare.
<<Non ci siamo resi conto del tempo che passava>>, da quando avevo imparato a mentire così bene?.
<< Mia, sei sicura che vada tutto bene?>>, mi guardò apprensiva.
<< C..Certo! Perché mi fai questa domanda?>>.
<<Non fraintendermi, sono felice che tu sia di nuovo qui con me ma credevo che una volta che mi fossi rimessa saresti tornata a Willow City>> la sua risposta fu come un fulmine a ciel sereno, <<C'è forse qualcosa che dovrei sapere e che non vuoi dirmi?>>.
Forse era venuto il momento di raccontarle ogni cosa. Gli dissi tutto. Della mia ricerca in biblioteca, di Emma, del mio incidente e soprattutto di Richard.
<<Finché poco fa ho avuto un flash>>, dissi terminando il mio racconto.
<< Un flash? Vuoi dire che ...?>>
<< Credo di aver ricordato qualcosa del mio passato, anche se non so esattamente cosa. Sembrava la sala di un teatro o qualcosa di simile>>.
<< Ma è una cosa fantastica mia cara!>>, disse abbracciandomi .
<< Si certo è fantastico ma sono più confusa di prima. Insomma, cosa vorrebbe dire questo? Che il mio passato è legato in qualche modo ad un teatro? E quale per l'esattezza? Dovrei girare tutti i teatri del mondo per trovare quello del mio ricordo?!>>, senza rendermene conto, tirai fuori tutta la tensione accumulata con Adam. Ma c'èra qualcosa che non andava. Selma sembra pensierosa.
Nei suoi occhi si leggeva chiaramente un profondo disagio. Il suo animo sembrava lottare contro qualcosa.
<< Io non posso rispondere a tutte queste domande ma credo che sia giunto il momento che tu veda una cosa>>, senza lasciarmi il tempo di riflettere su quanto aveva appena rivelato, tirò fuori un oggetto dalla tasca del suo golfino.
<<E' una collana>>, dissi cercando di capire il nesso su quanto gli avevo appena raccontato.
<< Non è una semplice collana. Il giorno che ti abbiamo trovata, notai uno strano aggetto che brillava. Lo raccolsi e vidi che sul retro c'èra inciso un nome.
<< Il mio?!>>
<< Esatto, ma questo non è tutto>> disse prendendo fiato, << Anche all'interno del ciondolo c'èra scritto qualcosa>>. Mi diede la collana e mi invitò ad aprirla.
"Insieme a Parigi"
<< Insieme a Parigi? Che cosa significa?>>
<< Ho paura di non poterti aiutare in questo>>
<< Ma perché non me lo hai detto prima Selma? Voglio dire, perché proprio ora?>>
<< Mi dispiace averti tenuta nascosta questa collana Mia ma ho ritenuto giusto dartela nel momento più opportuno e credo che questo lo sia. L'incidente che ho avuto mi ha fatto capire che non ho più molto tempo e che devo fare ciò che è giusto>>, ero sbigottita. Perché Selma mi aveva tenuto nascosto una cosa del genere?.
<<Che tu ci creda o no ho agito solo per il tuo bene. Non sapevo quale sarebbe stato il momento più adatto per dirtelo. Eri così fragile, temevo che se ti avessi mostrato questa collana avresti avuto una brutta reazione>>.
Stava accadendo tutto così velocemente che sentivo la testa girare come una trottola. Prima la visione di un ricordo sfocato e ora la collana.
<< Selma, io ti devo molto. Mi hai ospitato in casa tua facendomi sentire come una figlia. Lo devo a te se oggi sono qui. Ammetto di essere rimasta piuttosto sbalordita da tutte queste notizie ma ora finalmente so cosa devo fare!>>, avrei potuto decidere di portarle del rancore per non avermi detto subito la verità ma in fin dei conti, aveva agito con il cuore e io sapevo quanto costasse farlo.
Senza perdere altro tempo, tornai a Willow City il giorno dopo e mi misi alla ricerca di Richard. Ovviamente non fu facile trovarlo, visto che in città nessuno aveva mai stretto rapporti con lui. Ma finalmente dopo vari tentativi riuscì a trovare la sua casa.
Arrivata davanti alla casa, le gambe iniziarono a tremarmi. Salì le scale una ad una chiedendomi quale sarebbe stata la sua reazione una volta che mi avrebbe rivisto.
Suonai il campanello. Non dovetti aspettare molto prima che la porta si aprii.
<< Mia! Finalmente sei tornata!>>, disse abbracciandomi.
<< Temevi il contrario?>>
<< Confesso di averlo temuto>>, ammise imbarazzato.
<< Ma ti prego entra! Non vorrai restare qui sul portico!>>, entrai in casa.
<< Non credevo che ti piacesse l'arte>>, in ogni angolo di quella casa si poteva respirare un profondo amore e rispetto per ogni forma d'arte.
<< Immagino che sia per via di quello che dicono in città>>.
<< Oh no!, non volevo dire questo>>, ma perché non stavo mai zitta.
<< Andiamo sta tranquilla!, ti sto solo prendendo in giro>> era bello vederlo sorridere, << Se sei tornata devo supporre che sia andato tutto bene>>
<< Vuoi dire con Selma?>>
<<E chi altri sennò?>>, che sciocca che ero. Non poteva certo immaginare che Adam mi aveva fatto una proposta di matrimonio!
<<Oh si, ora sta molto meglio ma il motivo per cui sono tornata è un altro>>, dissi andando subito al sodo.
Raccontai a Richard tutta la storia della collana mostrandogli l'incisione all'interno del ciondolo.
<< Non posso crederci!>>, i suoi occhi si illuminarono alla vista di quella scritta.
<< Hai già visto questa collana?>>
<< Che, cosa?, no, certo che no!>>, inspiegabilmente iniziò ad agitarsi.
<< Richard, va tutto bene?>>, rimase a riflettere per qualche secondo e finalmente tornò in se.
<< Che cosa pensi di fare ora? Voglio dire, immagino che ora te andrai nuovamente in cerca di qualcosa che ti riconduca a questa collana>>.
<<Questo è esattamente il motivo per cui ti ho cercato>>.
<< Sarebbe a dire?>>
<< Voglio che tu venga con me. Io e te insieme a Parigi!>>.
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