Capitolo 4
Arrivai nella cittadina di Willow City nelle prime ore del mattino. La signora March mi consegnò le chiavi della casa così come aveva detto Selma.
Era deliziosamente perfetta.
Sembrava ancora tutto così surreale. Selma mi aveva messo a disposizione una casa tutta per me e non c'èra un solo momento in cui i mie pensieri non fossero rivolti verso di lei.
Non appena varcai la soglia di casa, mi sentii elettrizzata. Finalmente mi ero decisa a compiere il passo che da troppo tempo avevo rimandato. Avevo tutto ciò di cui avevo bisogno; soldi e una casa. Così senza indugiare oltre, sistemai le mie cose e andai a fare un giro per la città.
Mentre passeggiavo notai un enorme edificio. Dalla struttura architettonica sembrava piuttosto vecchio e mal ridotto ma decisi lo stesso di dare un'occhiata.
Non appena entrai, mi resi immediatamente conto che quella doveva essere la biblioteca della città. Mi chiesi se al suo interno avrei potuto trovare un archivio o un registro che potesse contenere anche le e notizie che riguardavano la cittadina. Con un po' di fortuna avrei potuto trovare qualcosa che potesse ricollegarmi al mio passato.
<<Posso esserti d'aiuto?>> udì alle mie spalle, <<Ho notato che stavi dando uno sguardo ai nostri libri, cerchi qualcosa in particolare?>>.
<<In realtà mi chiedevo se aveste un archivio della città>>, alla mia richiesta la donna apparve stupita.
<<E' una richiesta insolita la tua ma si, abbiamo un archivio della città>> fece una pausa e poi continuò, << Non mi sembra di averti mai visto da queste parti>> disse facendomi strada verso gli archivi.
<< No infatti, mi sono appena trasferita>>.
<<Davvero? beh, allora benvenuta a Willow City!>> disse sfoggiando un enorme sorriso, <<Io sono Annie, la bibliotecaria di Willow City>>, disse infine presentandosi.
<<Piacere, io sono Mia>>.
<<E questi sono i nostri archivi. Qui troverai tutto quello che riguarda la nostra città e se dovessi aver bisogno di me, sono nella stanza giù infondo>>la ringrazia per la sua cortesia e iniziai la mia ricerca. Non sapevo esattamente cosa cercare così mi persi fra le pagine di quei documenti.
Trascorsero alcune ore e senza rendermene conto notai improvvisamente di essere rimasta sola.
<< Mia, mi dispiace ma è ora di chiudere. Hai trovato ciò che cercavi?>>.
<< Non proprio>>, dissi con rammarico.
<<E' il tuo primo giorno in questa città e sei rimasta tutto il tempo chiusa qui dentro. Perché non esci a svagarti un po' ?>>, l'idea non era niente male.
<< Forse hai ragione, dovrei svagarmi un po' ma non saprei dove andare>>.
<< C'è un locale niente male qui vicino perché non vai a dare un'occhiata?>>.
Tornai a casa per cambiarmi, mangiai un boccone ed infine mi diressi al locale.
Era un luogo molto affollato ed era la prima volta che entravo in un bar o almeno era ciò che credevo. Sembravano tutti così presi dai loro discorsi da non accorgersi della mia presenza. Iniziai a sentirmi a disagio così pensai che un drink mi avrebbe dato la giusta carica di cui avevo bisogno. Ma mentre cercavo di ordinare qualcosa al bancone del bar, notai un ragazzo tutto solo ad un tavolo. Aveva l'aria piuttosto triste. Forse anche lui come me era un forestiero e così decisi di andargli a parlare.
<<Salve!>>dissi avvicinandomi, <<E' libero questo posto?>>, non ebbi risposta. Non alzò nemmeno lo sguardo ma decisi lo stesso di sedermi. <<Io mi chiamo Mia, sono di nuova di queste parti>>, tentai nuovamente porgendogli la mano in segno di saluto.
Finalmente alzò lo sguardo. Rimase a osservami per qualche secondo fin quando il suo volto, assunse una strana espressione.
<<Chi sei tu?>> disse d'un tratto, << Cosa diavolo vuoi da me? >>, un forte odore di alcool uscì dalle sue labbra.
<<Mi dispiace, non volevo disturbarla>>, capì che la mia idea di andare a parlargli non era stata esattamente un ottima idea.
<<Vattene via!>> disse infervorandosi.
<< Le chiedo scusa io non volevo ...>>.
<<Devi lasciarmi in pace hai capito?!>> si alzò di colpo lasciando cadere la sedia dietro di se. Temetti il peggio per qualche istante finché non incrociò il mio sguardo spaventato. Senza aggiungere altro si allontanò dal locale, sotto gli occhi esterrefatti dei presenti.
<<Non fare caso a lui>> disse una ragazza acconto al mio tavolo, << fa così con tutti>>.
<< Aveva l'aria così triste, poi tutto ad un tratto si è messo a gridare!>>.
<<Non ci pensare, non ne vale la pena credimi>> disse offrendomi una birra, <<mi è sembrato di capire che ti chiami Mia giusto? Piacere io mi chiamo Emma. Lavoro qui al bar>> aveva una forte stretta di mano per essere una ragazza, <<scommetto che sei arrivata oggi!>>.
<<Come fai saperlo?>>.
<<Voi forestieri, avete tutti la stessa espressione di smarrimento>> sorrisi imbarazzata, <<hai deciso di trasferirti o sei solo di passaggio?>>.
<<Per il momento solo di passaggio, poi chissà>>, non ero pronta ad affrontare l'argomento con una perfetta sconosciuta.
<<beh ... se posso darti un consiglio sta alla larga da quell'uomo mentre sei qui>>.
<<perché mi dici questo?>> prima di rispondere si accertò che nessuno stesse facendo caso alla nostra conversazione.
<<giravano delle voci su di lui>>, ma senza aggiungere altro se ne tornò al suo lavoro.
Il mattino seguente ripensai a quello che era successo la sera prima. Che cosa poteva esserci di sbagliato in quel ragazzo?.
Mentre cercavo di mettere ordine alla mie cose trovai un vecchio violino custodito dentro un armadio.
<< Mi domando perché Selma l'abbia lasciato qui>>, pensai.
Non appena lo presi tra le mani, avvertì uno strano fremito. Volevo suonare quel violino ma era una giornata troppo bella per restare chiusi in casa così andai al parco e portai il violino con me.
Sentivo di poter suonare quello strumento malgrado la mia probabile inesperienza. Come era prevedibile i primi tentativi furono un vero fallimento.
<<Se continui così, rischi di spezzare l'archetto>>, mi voltai. Era il ragazzo della sera prima, <<L'archetto non va impugnato in quel modo. Lascia ti faccio vedere>>, ero senza parole e anche un po' intimidita dalla sua presenza. La sera prima mi aveva trattato in modo sgarbato e ora mi stava dando delle lezioni di musica?, <<Vedi? Si fa in questo modo>> iniziò a suonare una splendida melodia, <<Ora prova tu>> sotto l'attento sguardo di quel misterioso ragazzo, iniziai a suonare, <<Però! Sei una persona che apprende subito. Sei sicura di non aver mai suonato prima?>>, non poteva essere la stessa persona che avevo incontrato la sera prima.
<< Probabile>> dissi titubante, <<Sfortunatamente ho perso la memoria e non ricordo quasi nulla del mio passato>>.
<<Oh..beh.. mi dispiace moltissimo.>>, disse.
<<C'è qualcosa che non va?>>, notai che la sua espressione era di nuovo cambiata.
<<No ... niente, niente.. E' solo che .... Mi ricordi molto una persona>>.
<<Davvero? Come si chiama>>.
<<Ehm ... ecco ... non è importante>> e di colpo tornò nuovamente triste.
<<Perché non mi parli di lei?>>, dissi insistendo.
<<Forse un'altra volta. Ad ogni modo, io mi chiamo Richard>>e cambiò rapidamente discorso, <<Mi dispiace per ieri sera. Ho bevuto un po' troppo e ... non ero in me>>, sembrava sinceramente dispiaciuto.
<< Non preoccuparti>> dissi sorridendo, <<Capita ha tutti di avere una giornata no>>.
<<Immagino di si>> e come speso accade,calò un silenzio imbarazzante, <<beh, adesso devo proprio andare. Ci sivede in giro, Mia>> E se ne andò nuovamente. Lasciandomi sola e con milledomande nella testa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top