Era svenuto. Quando riuscì ad aprire mezza palpebra si levò un urlo. Sua madre si era accorta che il figlio era sveglio.
Aidan non ricordava nulla di quello che era successo.
Disse:"Mamma perché urli? Piuttosto, sistemati, devo andare in campeggio!"
Sua madre infatti era molto spettinata. Aveva gli occhi gonfi e sembrava non dormisse da giorni. Non si curò di quello che diceva il figlio, ma si fiondò in salotto, dove c'erano il padre e lo zio di Aidan, che era laureato in medicina e lavorava in ospedale, ed annunciò loro, emozionata:"Aidan si è svegliato! Si è svegliato!"
"Calma calma, così lo spaventerai!" La riproverò lo zio. "Meglio che vada io a vedere come sta. Voi aspettate qua"
Nel frattempo Aidan si chiedeva di cosa ci fosse di tanto miracoloso nello svegliarsi e capì che doveva essere successo sicuramente qualcosa di serio. Così quando suo zio entrò nella stanza Aidan gli chiese:"Zio, cos'è successo?"
"Sei svenuto" diceva il tutto in un modo molto pacato e tranquillo, come se avesse a che fare con un bambino di due anni. L'unica cosa che non sapeva è che Aidan si era svegliato come mi sarei svegliata io o voi quando ci alziamo la mattina. Non era come se si fosse svegliato da uno svenimento di un giorno, cosa che era successa. Allora Aidan si alzò subito in piedi e disse :" Sto benissimo. Posso andare in campeggio ora?"
Quando apparvero i suoi genitori sulla soglia. "No Aidan, mi spiace ma è meglio che tu resti a casa, almeno fino alla fine di questo mese." Disse suo padre.
"Basta, ora lasciamolo un po' solo. Ciao Aidan, ci vediamo dopo."
Intervenne lo zio. E fece bene, perché se i suoi fossero rimasti nella stanza li avrebbe certamente strozzati. Il primo mese delle vacanze estive, l'ultimo giugno prima degli esami lui l'avrebbe passato in casa da solo, manco fosse in quarantena!!! Tutti i suoi amici erano in vacanza e lui sarebbe rimasto tutto il tempo a giocere da solo. Era solo svenuto!  In quel momento desiderava ardentemente che i suoi genitori se ne fregassero di lui e che gli lasciassero fare ciò che voleva. Voleva solo sbollentire la rabbia. Doveva calmarsi. Si sdraiò sul letto con la faccia immersa nel cuscino e non si mosse di lì per molto tempo.