Capitolo 2

Aidan era terrorizzato. Corse in cantina e si chiuse a chiave nello sgabuzzino. Oh no! Aveva dimenticato il telefono e non poteva chiamare nessuno. Ora si trovava da solo, in uno sgabuzzino buio, senza contatti col mondo e un'intruso in casa.
Un intruso che camminava con molta leggerezza al piano di sopra, come se fosse una ballerina. Rimase li per una buona mezz'ora, col fiato sospeso, poi sentì suo padre chiamarlo. Anche se non era convinto che fosse la cosa giusta da fare, Aidan aprì la porta e disse "Papà sono qui!"
Suo padre scese le scale di corsa e lo trovò vicino allo sgabuzzino. "Dov'eri? Ti abbiamo cercato ovunque!" Disse il padre.
Aidan cercò di rispondere, tremante:"C'è.... qualcuno.... in casa!"
"Ma va, che dici! La casa è vuota. Ci siamo solo io, te e mamma."
Aidan si rese conto che aveva ragione. Se l'era solamente immaginato. Eppure, gli era sembrato di distinguere chiaramente una sagoma nel buio, una sagoma non familiare... la sagoma di una ragazza. Che stupido che era, cosa avrebbe mai potuto fargli una ragazza immaginaria?
Tirò un sospiro di sollievo e andò a fare colazione con i suoi. Passarono un po' di tempo in famiglia, uno dei pochi momenti  che gli restavano prima del campeggio, e salirono in macchina. Aidan ripensava di nuovo alla ragazza. E poi all'improvviso gli venne un fortissimo malditesta, tanto forte da urlare. Sembrava che la testa gli si stesse spaccando in due. Vide i volti dei suoi genitori preoccupati, e poi più nulla.

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