Capitolo 4
La porta si era aperta con la corrente, lo vide sul gabinetto con gli occhi chiusi e si masturbava. Continuò a guardarlo e non riuscì a resistere a non toccarsi, appoggiato al muro di fronte a Robert.
All'inizio della fantasia di Robert, c'era loro due che correvano poi si erano fermati nel prato e lui si tolse la maglietta bagnata di sudore, restando in pantaloncini attillati e il suo corpo lo immaginava come un dio greco. Erano distesi sul prato, si baciavano appassionatamente con il sudore addosso ma non gli dava fastidio. Michael mise una mano nei suoi pantaloncini, toccandolo intimamente mentre lui si toccava da vero e immaginava che fosse Michael. La sua fantasia continuò con Michael che gli sfilava i pantaloncini e baciava il suo corpo fino all'inguine e poi abbassò i boxers per prenderlo in bocca. In quel momento Robert aumentò il ritmo come nel sua fantasia Michael succhiava il suo membro velocemente. Iniziò a gemere sia nella realtà che nella fantasia. Si mischiavano insieme. Chiamava il suo nome in entrambi i casi ma non sapeva che il Michael della sua realtà lo stava guardavano mentre si toccava a quella vista. Anche lui stava avendo la stessa fantasia solo che era Robert ad avere il suo membro in bocca e a dargli piacere. Michael sentiva il suo nome dalla bocca di Robert e ne fu felice. Prima che Robert venne per non farsi scoprire, si nascose in una delle porte. L'orgasmo travolse Robert, venendo l'apice del piacere mentre Michael aspetto che Robert uscì dai bagni e poi aumentò il ritmo per venire travolto della piacere e urlando il nome di Robert.
É fantastico riceverne. Alec non riuscì a togliersi quelle parole e guardava ancora Magnus imbarazzato. Non sapeva cosa fare o dire. Era immobile su quel gabinetto.
- lasciati andare, Alexander - disse Magnus sexy entrando nel bagno e abbassandosi verso il suo membro. - non te ne pentirai -
Alec vide la testa di Magnus tra le sue gambe a pochi cm dalla suo membro, la sua fantasia si stava avverando e zitti la sua parte razionale. Voleva questo come quel bacio in cucina.
Alec non era in grado di parlare ma agì, spinse con delicatezza la testa di Magnus verso il suo membro e dallo stupore lui apri la bocca e lo sentì un po. Era caldo e soprattutto del suo Alec. Era avrebbe fatto assaggiare il piacere nel riceverne da un'altra persona anzi da quella che desiderava. Leccò la punta con la sua abile lingua, già a questo la bocca di Alec si aprì e la succhio. Fece molto lentamente il tutto per portare Alec verso il piacere. Pian piano aumento la parte di membro da avvolgere nella sua bocca e da succhiare. I gemiti di Alec erano la musica più bella che avesse mai ascoltato. Erano solo per lui. Quei gemiti erano suoi. Era sconvolgente quel piacere che Magnus gli stava dando, da solo non era così e 'di più' gemette Alec. Voleva più ritmi e Magnus glielo diede.
così Magnus, ancora - disse Alec mai sazio. - dammi di più -
Il ritmo si fece più veloce, Magnus succhiava voglioso e Alec non resisti a quel ritmo ed esplose del piacere, venne corposamente nella sua bocca. Magnus ne fu felice, eccitato e prese tutto quel dolce nettare senza farsi sfuggire una sola goccia.
Alec riprese fiato dall'orgasmo, afferrò Magnus dalla canotta e lo portò verso il suo viso per baciarlo.
Magnus ricambio il bacio, era molto voglioso Alec in quel bacio e cercava la sua lingua. Non avrebbe mai detto visto il modo in cui a mezzogiorno dopo il bacio l'aveva spinto. Alec lo voleva tanto, si vedeva e lui gli avrebbe dato tutto quello di cui aveva bisogno.
- é meglio tornare dagli altri - disse Alec dopo quel bacio. - non voglio perdere la mia verginità qui ma ti prometto che continueremo, ti voglio Magnus -
- mi sembra giusto, io voglio darti la miglior prima volta - disse Magnus accarezzando il suo viso. - e tanto altro, mettiti nella mie mani e avrai la felicità -
In quel momento Alec era convinto di ciò, di voler lasciare Lydia, di voler entrare nel glee e stare con Magnus. Ne era convinto anche quando si diedero un bacio molto romantico prima di uscire da lì sistemati a dovere. Izzy notò l'aria soddisfatta dei quattro quando pian piano ritornarono e un primo passò era stato fatto. Ora doveva pensare al resto.
La dominica passò e già era lunedì, Alec si stava vestendo per la scuola e si preparava per un nuova vita. Era tutto felice, non vedeva l'ora di vedere Magnus e il prof Wayland. Doveva parlare prima con Lydia, infatti la prima tappa era casa sua e cercava di trovare le parole giuste. Non sarebbe stato semplice ma doveva farlo per se stesso, per lei e per Magnus.
Suonò alla porta, Lydia era raggiante e lo portò dentro. Lydia gli mostrò la coroncina che si era comprata simile a quella che sognava di ricevere con il titolo di reginetta al suo fianco con re.
- saremo fantastici - disse Lydia tutta euforica. - siamo la coppia perfetta. Lightwood-Branwell -
Ecco era diventava più difficile.
- tu futuro capitano di football e io vicecapitano delle cheerleader. La nostra popolarità salirà e il McKinley sarà nostro una volta eletti e potremo proteggere le nostre idee e cambiare le cose ma prima ci dobbiamo arrivare. Tu sei con me, vero? -
Lydia era la reginetta perfetta, loro potevano cambiare le cose e proteggere chi veniva discriminato. Lui poteva proteggere Magnus ma per farlo, doveva essere eletto con Lydia e doveva mettere da parte i suoi sogni d'amore o desideri.
- si sono con te, amore - disse Alec convinto.
Intanto a casa Herondale-Carstairs, Kit e Ty si erano svegliati abbracciati. Con la scusa dei compiti e del dormire insieme, avevano approfittato per vivere bei momenti. Kit viveva con i suoi padri adottivi, Will e Jem dopo la morte di suo padre Johnny Rook. Con il quale aveva un bel rapporto.
Jem e Will preparavano la colazione a due, erano contenti per Kit e Ty era quello di cui aveva bisogno loro figlio. Jem stava dando lezioni di violino a Ty e il ragazzo apprendeva subito e non solo in quello a giudicare dei gemiti di Kit di ieri notte.
Adesso il caro Ty scese sotto le coperte per dare un buongiorno con i fiocchi a Kit, infatti prese in bocca il suo membro.
- non sei mai sazio, piccolo - disse Kit a quel gesto.
Ty continuò la sua opera di piacere, succhiando e sentì primi gemiti di Kit e dall'altra parte della porta, c'era Will venuto a chiamarli e rise a gemiti di Kit. Erano proprio come lui e Jem alla sua età. Ty era come lui pronto subito a dare piacere a Jem. Decise di lasciarli finire in pace tanto non ci avrebbero messo molto visto i gemiti sempre più forti di Kit.
- dove sono Kit e Ty? - chiese Jem serio.
- stanno facendo il secondo round - disse Will ridendo. - Ty é proprio come me. Ricordi quando da ragazzi io ti svegliavo di giorno con bel pompino -
Jem lo fulminò con lo sguardo. - Will, dovresti cercare di trattenere i bollenti spiriti i tuoi e quelli di Kit. Devi dare il buon esempio -
- ma Jem, anche tu fai come nostro figlio tutt'ora quando te lo prendo in bocca la mattina - disse Will con faccia maliziosa e di trionfo.
- sei incorreggibile, Herondale - disse Jem rosso ma a tono.
- io non gemo come lui -
- vogliamo vedere - disse Will mettendosi sotto la tavola dove era seduto Jem.
- che fai, Will? Sei impazzito. I ragazzi possono arrivare da un momento all'altro - esclamò Jem serio alle mani di Will alla sua cintura.
- andiamo, Jem, non fare il solito guastafeste - disse Will. - sai che lo vuoi -
- sei incredibile, Herondale. Tu e le tue voglie incontrollate- disse Jem cercando di fermarlo.
Nessuno poteva fermare Will quando voleva una cosa e Jem era sempre un ingenuo se sperava di fermato. A meno che il caro Jem non abbiamo messo del boxers con le anatre. Will scappò via spaventato a quelle anatre che lo fissavano cattive.
- questo é un colpo basso, Carstairs - disse Will in un angolo. - sai che le anatre mi fanno paura. Sono diaboliche con quei loro occhi e quei vecchi che servono per ucciderti -
- che succede qui? - chiese Kit vedendo suo padre nell'angolo.
- tuo padre gioca sporco - disse Will infastidito.
- non lo ascoltare fa sempre il melodrammatico al suo solito - disse Jem con un sorriso. - su venite a sedervi così fate colazione e io vi voglio parlare di una cosa importante -
Ty e Kit presero posto e anche Will accanto a Jem.
- vedete io so bene che alla vostra età voi... -
Jem iniziò il suo discorso ma Will lo interruppe subito.
- ragazzi, stanotte e stamattina ci avete dato dentro alla grande. Così si fa, non c'è nulla di più bello del sesso con chi si ama - disse Will congratulandosi.
Kit voleva sprofondare a quelle parole, sapeva che Ty l'avrebbe fatto impazzire e adesso aveva due genitori che uno si congratulava e l'altro era serio e diede uno scappellotto nella nuca a quello molto felice.
Mentre Ty era tranquillo come Will mentre Kit era come Jem.
- so che siete innamorati ma dovete darvi un contegno. Spero che voi fate sesso sicuro e che non seguite...-
Will lo interruppe ancora.
- che noioso, Jem. Alla nostra età facevamo anche peggio, l'abbiamo fatto anche a scuola durante l'ora di ginnastica... -
Questa volta fu Jem tappargli la bocca con una brioche.
- non ascoltatelo. Sesso a scuola mai - disse lui con uno sguardo serio.
Ricordava tutte le volte che il caro Will l'aveva messo in situazioni imbarazzanti e pericolose.
- caro, queste brioche sono buonissime. Le tue mani sanno fare tante cose. Impastare, suonare ma anche... -
Ecco che ritornava alla carica, Jem prese Will per l'orecchio e lo portò in cucina.
- la vuoi finire, Herondale. Dovresti calmarli e non dargli idee per mettersi nei guai! - esclamò Jem con rimprovero. - ma é fiato sprecato con te -
In soggiorno, Ty rise mentre Kit voleva sprofondare.
- non c'è da ridere, Ty. Sono imbarazzanti - disse Kit volendo sprofondare.
- no, dai, si vede come si amano e sono divertenti. Poi tu sei come tuo padre Jem mentre io come tuo padre Will - disse Ty prendendogli la mano. - ad esempio, l'idea di farlo a scuole precisamente in auditorium mi eccita da matti -
Ty era un ragazzo così innocente quando l'aveva conosciuto ma adesso da due giorni scopriva il suo lato molto sessuale e pieno di voglie. Sembrava davvero come suo padre Will.
- non mi sembra il caso, Ty - disse Kit più timido come l'altro padre Jem.
Ty prese il suo piattino con un pezzo di strudel fatto da Jem e ai lati due belle montagnette di panna montana.
- sai tutta questa panna mi fa pensare al nettare che mi hai dato in questi giorni, é veramente buonissimo anche se preferisco il tuo - disse Ty goloso e malizioso.
Kit arrossi, non avrebbe mai più visto quel dolce o la panna senza associarlo a quella frase e momento. Ty allungò la mano ai pantaloni di Kit e glieli accarezzò.
- Ty, non possiamo - disse Kit cercando di fermarlo.
Sia Ty che Will cercavano di far cedere a Kit e a Jem, non era facile ma nessuno li fermava. Will per evitare di vedere le anastre sui boxers, calò entrambi in un colpo e spinse Jem contro il bancone della cucina.
- ora ci divertiamo - disse Will eccitato.
Nello stesso istante Ty era su Kit dopo averlo liberato il suo membro dai boxers.
- i miei ci vedremo - disse Kit imbarazzato.
- tranquillo, Christopher, tuo padre Will sta facendo proprio come me - disse Ty scendendo sul membro di Kit. - lasciati andare. Pensa a me e a questo piacere che sta arrivando -
Will penetrò Jem e Ty si penetrò da solo con il membro di Kit per una selvaggia cavalcata. Jem e Kit gemettero. Will spinse sempre di più e forte, Jem gemette senza controllo a quel forte piacere anche perché Will sembrava un toro selvaggio.
- si gemi e urla per me, Jem. Non trattenerti - disse Will spingendosi di più.
- Will, é troppo forte questo piacere e ahhhh -
Non fini di dirlo che venne sul tavolo e Will ancora no, si sfilò un attimo e lo girò per penetrarlo fino in fondo.
- Will... -
Will lo coinvolse in un bacio eccitante, Jem era di nuovo duro e l'altro lo prese in mano.
- oggi sei più voglioso del solito - disse Jem gemendo alla sua mano e al suo membro.
- anche tu, sei di nuovo duro e mi fa impazzire. Ti scoperei tutta la giornata. Sei così stretto, nonostante lo facciamo più volte al gioco ma questo mi eccita da matti - disse Will in estasi, spingendosi sempre di più.
- Will, se fai così verrò di nuovo - disse Jem troppo stimolato da quelle spinte e da quella masturbazione.
Will venne violentemente dentro di lui, il getto caldo del suo seme colpì il suo punto e Jem urlò.
- Will, sto per...-
Will uscì da lui, prese il suo membro in bocca e succhio velocemente per portarlo a una vetta più alta del piacere. Jem gemette e venne nella sua bocca.
Will era così soddisfatto di ciò e guardava Jem con amore.
In soggiorno, Ty cavalcava selvaggiamente Kit e Kit si spingeva verso di lui, si muovevano sincronizzati e gemevano nello stesso istante.
- aspetta, Ty. Fermati, voglio fare una cosa - disse Kit smettendo di spingere.
Ty lo guardò curioso, si fermò e Kit senza staccarsi da lui, alzò entrambi e appoggiò Ty sulla tavola.
Iniziò a spingersi in lui, ama che Ty gemeva per lui e mentre lo baciava.
- sei fantastico. Continua così, lasciati completamente andare - disse Ty felice e voglioso.
A quelle parole Kit spinse sempre di più e ad un certo punto, faceva che usciva un po e poi affondava, usciva e affondava più in profondità e questo lo faceva perdere il controllo a Ty. Lo stimolava molto così.
- penatrami in colpo. Uscì e affonda - disse Ty voglioso.
Kit lo fece, usci del tutto e poi affondo in un colpo fino in fondo, toccando quel punto.
- siiiiii, Christopher - disse Ty in preda al piacere. - vienimi dentro, impregnami del tuo seme e fammi tuo per sempre -
Era la prima volta che lo facevano senza il preservativo e gli veniva dentro.
Vennero insieme, Kit schizzando dentro Ty e l'altro sul tavolo infatti un pezzo di strudel fu inondato dal suo seme.
- é stato sconvolgente, sexy, eccitante - disse Ty super mega felice.
Kit si accasciò su di lui, non parlava ma era anche lui felice e soddisfatto e guardava lo strudel ricoperto dello sperma di Ty. Non avrebbe più visto quel dolce allo stesso modo da adesso in poi.
A Villa Caccia Selvaggia, Kieran usci dalla sua stanza per dare a colazione e lungo il corridoio con tante porte che conducevano alle stanze dei suoi fratelli e dell'unica sorella femmina e una di quelle era semiaperta e sentì la voce di Mark. Non poteva essere. Ci spiò dentro, vide Mark sopra a sua sorella Astrid sotto le lenzuole e tutti e due erano nudi. Fu un colpo per lui. La prima volta, il primo bacio e il suo primo orgasmo doveva essere lui a darglieli e no la sua sorella. Non era giusto. E poi doveva fargli vedere ancora la sorpresa.
- ha funzionato, Mark - disse Astrid. - pensa che l'abbiamo fatto e tutto il resto. Il nostro piano ingelosire Kieran e farlo cadere ai tuoi piedi sta funzionando. Adesso farà di tutto per conquistarti -
- grazie, Astrid - disse Mark abbracciandola. - sei una vera amica -
Astrid e Mark erano amici da qualche giorno, lei lo stava aiutando nel fare uscire il vero Kieran, quello dei cavalli. Astrid e Mark si vestirono per la scuola, scesero a far colazione e il soggiorno aveva un tavolo lungo. C'erano c'erano tutti i fratelli di Astrid in primis Kieran di pessimo umore. Astrid e Mark si guardavano complici, presero posto di fronte a Kieran che li guardava molto geloso e Mark ne era soddisfatto. Lui li fece super galante e fu pieno di premure verso di lei. Quello fece ancora più ingelosire Kieran.
Cadde il cucchiaino ad Astrid, Mark lo raccolse e si occupò personalmente di portarlo in cucina e di cambiarlo. Kieran non ci vide più a ciò e dopo un po, lo raggiunse in cucina.
- non accetti me ma mia sorella te la scopi - disse Kieran furioso e geloso.
- sai lei é diversa da te, non é come dire nelle favole una fata snobissima - disse Mark calmo in cucina. - lei é dolce, premurosa, aperta in tutti sensi e non le importa della popolarità. Ecco perché preferisco lei a te. E poi é fantastica a letto -
Questo fece più alterare Kieran e perdere il controllo. Mark mise il cucchiaino nel lavandino e cercò uno pulito ma sentì Kieran dietro, lo blocco contro il mobile e anche le mani.
- puoi fare la qualunque cosa, non cambia il fatto che io sono il fidanzato di tua sorella - disse Mark provocandolo.
- lo vedremo - disse Kieran afferrandolo una coda e legandolo.
Mark non ebbe paura, sapeva con chi aveva a che fare e Kieran lo girò.
- sai solo far questo, Unseelie. Tu non potrai mai avermi - disse Mark a tono.
Questo fece allontanare Kieran, non sapeva cosa fare e la gelosia lo mangiava vivo. Kieran tornò sui suoi passi, lo slegò e si scusò.
- io non volevo, ho perso la testa e... -
Si interruppe, scappando via da lì e si vergognava del suo comportamento. Questo suo carattere non lo lasciava mai, voleva sbarazzarsene ma non sapeva come. Voleva essere come Astrid, voleva essere amato da Mark e soprattutto essere degno di lui ma non riusciva a rinunciare ai privilegi della sua popolarità al McKinley. Mark raccontò l'accaduto ad Astrid, lei sapeva che Kieran avrebbe reagito così e potevano fare la seconda parte del loro piano. Maryse non andò subito in ufficio ma passò dalla sua amica Jocelyn Fairchild, la mamma di Clary e Jonathan.
- Maryse, prendi una tazza di tè? - chiese l'amica con la teiera in mano.
- si con piacere - disse Maryse. - Jonathan e Clarissa? -
- si stanno preparando - disse lei versando il tè.
- come va con Luke? - chiese Maryse sorseggiando il tè.
- siamo solo amici - disse lei un po arrossendo.
- Hai il diritto di rifarti una vita - disse Maryse spronandola. - non ci sono solo i figli o la tua arte. Sei molto di più. Chiamalo e invitalo a cena. Clarisse e Jonathan staranno da me pom, cena e fino a domani mattina -
Jocelyn si sentì molto fortunata, abbracciò l'amica e la ringraziò di tutto.
Al piano di sopra, Clary stava scegliendo i vestiti e quasi era nuda quando dalla finestra spuntò Jace.
- bella vista - disse Jace malizioso, entrando dentro.
- cosa ci fai qua? Come sai il mio indirizzo? - chiese Clary coprendosi imbarazzata.
- Robert é un poliziotto quindi so molte cose e poi ti ho seguita - disse Jace con uno sguardo. - hai un corpo che mi eccita molto -
Clary si avvicinò e gli diede uno schiaffo potente.
- sei un maiale! - esclamò Clary a tono. - vattene via! -
- oh, andiamo. Sappiamo tutti e due che mi guardi - disse Jace molto sicuro di sé.
Infatti sulla scrivania c'era un block notes con un suo ritratto, Clary arrossi di brutto e lo chiuse. Sentiva qualcosa per lui ma anche per Cho. Non sapeva cosa fare.
Alec era di fronte al famoso parco, aveva dato appuntamento a Magnus per parlargli da soli e poi avrebbe continuato la sua solita vita insieme a Lydia.
- tortino di mele, eccoti qua - disse Magnus felice. - sono così felice, tu e io finalmente insieme -
Alec prese un bel respiro, non era semplice ma doveva farlo.
- Magnus, quello che é successo ieri qui... É stato un errore. Io sono un Lightwood, io non sono gay e amo Lydia - disse Alec con fatica ma convincente, soffrendo dentro. - mi dispiace, non volevo illuderti -
Magnus non poteva credere. Ancora una volta Alexander stava facendo marcia indietro e non aveva nessun ritegno a dirgli quelle cose. Lui sapeva che non erano vere, ciò che terrorizzava Alexander erano gli altri ma lui non poteva aiutarlo. Alec doveva capire da solo.
- spero che tu non debba pentirti di ciò perché quando tu aprirai gli occhi, io non ci sarò con te - disse Magnus duro e con il cuore spezzato. - addio Alexander -
Soffrivano entrambi, Alec voleva fermarlo ma sarebbe stato alimentare le sue speranze. Due cuori spezzati, un amore che poteva nascere e un ragazzo troppo stupido per capire che quella non era la strada giusta ma quella più facile.
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