Capitolo 3
Alec abbracciò di nuovo il suo prof, addormentandosi tra le sue braccia come un bambino e Michael lo stese di nuovo sul letto. Gli diede un bacio sulla fronte e chiamò Robert al cellulare, gli diede il suo indirizzo e aspetto. Robert salì le scale del palazzo velocemente. Quando Michael gli aveva detto al telefono che Alec era a casa sua perché stava male, aveva avuto così paura di perderlo. Il suo Alec. Michael lo apri al suono prolungato del campanello e subito entrò molto preoccupato.
- dov'è Alec? Come sta? - chiese Robert preoccupato.
Era un padre premuroso si vedeva. Aveva un carattere un po rigido ma si vedeva che si teneva molto ad Alec. Non a caso era l'uomo di cui si era innamorato tanti anni fa e forse non era un caso che si era tanto affezionato a quel ragazzo un po complicato, era destino.
- sta dormendo. Ha bevuto un bel po, ha vomitato e io me ne sono preso cura fino ad adesso - disse Michael omettendo le confidenze di Alec. - é un bravo ragazzo, Robert. Ora come ora, ha bisogno di sapere che tu sei dalla sua parte nonostante tutto. Poi ho pensato di chiamare te perché non sapevo come avrebbe reagito tua moglie -
Robert si notava come Michael ci tenesse ad Alec, si sentiva come parlava di lui e ne resto molto colpito.
- ti ringraziò per quello che hai fatto per lui e grazie anche per avermi chiamato. Maryse sarebbe andata fuori di testa a ciò - disse Robert con molto gratitudine e ammirazione. - e avrebbe punito Alec per questa sua bravata -
- se vuoi, potete stare qui finché lui non si riprende del tutto - gli propose Michael in modo naturale.
Voleva proteggere Alec da una punizione ma allo stesso tempo voleva conoscere meglio il suo Robert, gli dava un'altra sensazione a differenza dell'incontro nel proprio ufficio, era più morbido. Lo vedeva anche ora che sedeva sul letto accanto a lui e gli accarezzava il viso.
- grazie, Michael, per la tua offerta e ospitalità. Accetto con piacere - disse Robert con un sorriso.
Michael ne fu contento ad lato destro del letto, sembravano in quel momento come una famiglia. Due padri che accudivano il proprio figlio.
- io dormirò sul divano in salotto e tu nella stanza degli ospiti accanto alla stanza dove dorme Alec - disse Michael prendendo il necessario per la notte.
- ma no, dormo io sul divano. É casa tua, Michael - disse Robert gentile.
- tu dormi nella camera degli ospiti - replicò Michael deciso.
- non mi sembra giusto, Michael - ribatté Robert. - e ho un'idea: possiamo dormire tutti e due nella stanza degli ospiti, tanto il letto é grande - propose Robert.
- ci sto, é un'ottima idea - disse Michael felice.
Robert e Michael erano d'accordo, il primo chiamò Maryse avvisandola che aveva portato Alec in campo fuori città per allentamento extra di football e lei ci cascò, anche lei stava facendo qualcosa di nascosto dal marito.
Qualcuno bussò alla porte, Michael aprì e si trovò Magnus con un borsone.
- posso stare qui per stanotte, prof? Ho litigato con mio padre - disse Magnus triste e arrabbiato.
- ma sicuro, Magnus. Sai che sei il benvenuto - disse Michael prendendogli il borsone.
Non era la prima volta che ospitava Magnus, sapeva del pessimo rapporto tra lui e il padre per il fatto che non voleva che ballasse ma anche perché non approvava il suo stile di vita e il modo in cui andava in giro, con glitter, maschera e quei vestiti particolari a differenza di sua madre che lo accettava per quello che era. Se non era scappato di casa e non aveva fatto più ritorno là, era solo per lei e odiava come lui la trattasse. Sua madre era una donna bella, intelligente ma anche fragile e succube di suo padre per certe cose. Teneva a sua madre moltissimo. Si rifugiava dal prof perché lo vedeva come un modello di padre o da seguire.
Non lo trovò solo, era con un uomo precisamente con l'agente Lightwood e padre di Alec. Lo sapeva perché ammetteva di aver seguito qualche volta di nascosto Alec.
Cosa ci faceva qui?? Sapeva che il prof era gay ma sapeva che il padre di Alec era sposato e non aveva solo Alec ma a che Isabelle e Max. Michael se ne accorse dello sguardo confuso e sospettoso di lui. Magnus era un ragazzo intelligente.
- io vado a controllare Alec - disse Robert lasciandoli da loro.
Magnus restò sconvolto. L'oggetto dei suoi desideri era qui, non sapeva se gioire o altro. Alec era là sotto il suo stesso tetto.
- so che sei confuso ma ora ti spiego tutto - disse Michael facendolo accomodare nel divano in cui avrebbe dormito.
Magnus ascoltò la storia di Michael tranne il fatto del ragazzo e ciò che gli aveva confessato. Non era giusto. Alec si fidava quindi non avrebbe tradito la sua fiducia ma gli disse del dono naturale di Alec.
- voglio che tu lo aiuti, Magnus - disse Michael. - so che tu sei l'unico in grado di farlo. Voi due avete più cose in comune di quello che pensate -
- conti pure su di me - disse Magnus solennemente. - io porterò Alec alla sua vera felicità -
Magnus era più deciso che mai nel suo obbiettivo.
Quando Alec si era alzato, era mezzogiorno e sentiva odore di sugo e trovò Magnus in cucina ma Michael di nessuna traccia. Non poteva essere vero. Si trattava di un sogno. Si era sicuramente un sogno e nei sogni si faceva quello che si voleva, tanto non era reale.
- fiorellino, ti sei svegliato - disse Magnus con un sorriso girando il sugo.
Anche nel suo sogno, Magnus lo chiamava in quel modo. Alec si avvicinò a lui, fermando la sua mano e lo baciò. Magnus restò sorpresa di ciò ma ricambiò con amore quel bacio e Alec sentì ciò così reale ma continuò, sentì le braccia di Magnus intorno a lui e poi sentì la lingua dell'altro stuzzicare la sua e quello lo eccitò molto. Magnus sapeva baciare perfettamente. Magnus lo sollevò per metterlo sul tavolo, mettendosi in mezzo alle sue gambe e Alec mise le gambe intorno al suo bacino.
- sei fantastico, Alexander - disse Magnus felice ed eccitato.
Gli piaceva che nei suoi sogni, lui era fantastico per Magnus e quei baci sul collo erano una cosa incredibile. Quel sogno era così bellissimo, sexy e non voleva svegliarsi ma non sapeva che quella invece era la realtà. Un rumore e due voci familiari lo riportarono alla realtà, aveva veramente baciando Magnus e lui gli stava baciando il collo qualche secolo fa. Alec tolse le gambe dal suo bacino con paura, Magnus lo guardò confuso e ancora una volta Alec lo trattò male.
- ma che fai? Stammi lontano - disse Alec spingendolo per scappare via.
Magnus non capiva, prima gli gettava la granita, poi gli tirava un pugno, adesso lo baciava ma ora di nuovo lo trattava male. Lo stava facendo impazzire.
Alec si chiuse in bagno, appoggiandosi alla porta e nonostante aveva appena trattato male Magnus, desiderava ancora i suoi baci. Non poteva farlo. Aveva confuso sogno e realtà ma sapeva qual'era il suo posto, era un Lightwood e neanche quel suo primo bacio pieno di emozioni cambiava questo. Poi c'era Lydia. Aveva tradito Lydia e aveva trattato male Magnus. Era una persona orribile.
Alec si accasciò a terra, pieno di sensi di colpa e non sapeva cosa fare.
- Alec, figliolo, sei qui? É pronto il pranzo - disse suo padre gentile. Devi mettere qualcosa nello stomaco -
Alec non sapeva cosa rispondere, non aveva il coraggio di vedere Magnus e si vergognava molto.
Robert si preoccupò del silenzio di Alec, bussò più volte e lo chiamò.
- sto venendo, papà. Tranquillo - disse Alec convincente.
Robert sentì che c'era qualcosa di strano, non lo sforzò ma gli disse che se aveva bisogno, lui c'era.
Alec lo ringraziò ma disse che andava tutto bene, era solo post-sbronza.
Robert tornò in cucina dopo adesso c'era Michael mentre quel ragazzo Magnus era al telefono. Era molto strano quel ragazzo.
- lo conosci da molto? - chiese Robert a Michael curioso.
- Magnus lo conosco da tanti anni, ancora prima che entrasse alla McKinley e ti posso dire che un ragazzo ragazzo d'oro, intelligente, altruista, fuori da comune e sarebbe un ottimo amico per Alec - disse Michael molto attaccato a lui. Robert guardava ancora Magnus parlare a telefono, a pelle quel ragazzo non gli piaceva e non sapeva il perché. Non lo voleva vicino ad Alec. Nonostante le parole di Michael, non riusciva a vederlo adatto come amico e forse era il suo modo di vestire o quel mascara e glitter. Non lo sapeva.
- a me sembra molto strano cioè il modo in cui si concia - disse Robert di vedute strette.
Se ieri sera e stamattina loro erano come dire avevano fatto pace, dopo quella sua frase lo portava ad arrabbiarsi su ciò. Robert alternava momenti di dolcezza come ieri ad altri proprio incommentabile. Non sapeva se Robert era l'uomo giusto se parlava così.
- sei davvero incredibile, Lightwood. Il modo di essere di una persona non la rende strana. Sono persone ottuse e retrograde come te che rovinano il modo - disse Michael arrabbiato. - Magnus é una persona speciale e tu non ti devi proprio azzardare di parlare così -
- io esprimo la mia opinione come voglio, Wayland. Anzi sono persone come te e Magnus che rovinano il mondo e io non lo voglio vicino a mio figlio - disse Robert arrabbiato. - io e Alec torniamo a casa. Grazie per l'ospitalità ma non succederà mai più -
Alec non fece in tempo ad entrare in cucina che suo padre lo afferrò per un braccio, portandolo a casa. Lui era così confuso, non capiva e suo padre neanche gli rispondeva proprio. Maryse li accolse felice, abbracciando Alec e baciando Robert.
- com'è andato l'allenamento extra? - chiese lei curiosa.
- perfettamente - disse Robert simulando. - Alec diventerà il prossimo Lightwood capitano di football -
- veramente ci sarei anch'io, mi sono proposto - disse Jace all'improvviso.
Maryse aveva un'adorazione speciale per Jace, quindi faceva il tifo per lui e lo sosteneva.
- che vinca il migliore, Jace - disse Alec a quella notizia. - sarà una bella sfida -
Con Jace aveva un rapporto fraterno ma a volte ne era geloso, vedeva come sua madre lo trattava in modo speciale mentre lui aveva i suoi rimproveri, punizioni e durezza proprio come con Izzy.
- siete tornati. Voglio venire anch'io la prossima volta. Voglio anch'io essere allenato - disse il piccolo Max.
- certo, fratellino. La prossima volta ti porto - disse Alec dolce, prendendolo in braccio.
Amava molto suo fratello Max, era il più piccolo e tenero di casa e gli portava sempre dei fumetti che adorava tanto.
- mi ci porti al negozio di fumetti e al parco nel pomeriggio - disse Max impaziente di stare con lui ma anche del nuovo fumetto.
Isabelle sentì fumetti e decise di unirsi a loro mentre Jace voleva allenarsi e Maryse decise di accompagnarlo come al solito. Robert si unì ai loro tre figli nel pomeriggio. Prima andarono nel negozio di fumetti, Alec accompagnava Max verso lo scaffale in cui di solito c'era il fumetto di Naruto ma non era più là.
- ora chiediamo - disse Alec rassicurando il fratellino.
- cosa cercate? - chiese Simon con la targhetta del negozio.
Isabelle lo guardò intrigata con quella divisa da commesso mentre spiegava la nuova disposizione dei fumetti e le nuove novità ai suoi fratelli.
- e a me cosa consigli? - chiede Izzy alle sue spalle.
Simon restò sorpreso di vedere Izzy nel negozio di fumetto, non se lo aspettava e ne era contento.
- ci sono molto fumetti o manga - disse Simon eccitato da quell'occasione.
Izzy nel suo mondo e lui che la guidava ma lei lo sorprese, aveva anche lei un lato nerd.
- io non pensava che ti piacevano queste cose - disse Simon ancora sorpreso ma contento.
- e che a scuola non ne parlo, é una cosa personale - confessò Izzy sottovoce. - tu sei il primo a cui ne parlo -
- il tuo segreto é al sicuro con me - disse Simon solennemente.
Simon e Izzy parlarono tantissimo delle cose in comuni come star wars, decisero di rivederli insieme in questi giorni e Izzy si sentì diversa. Con Simon era diverso dagli altri ragazzi solo sesso.
- tieni, un manga yaoi offerto dal negozio - disse Simon con un sorriso, porgendoglielo.
- grazie, Simon. É un bel regalo - disse Izzy abbracciandolo.
Izzy conservò con cura, Alec prese il fumetto a Max e Robert era rimasto un attimo indietro in quel negozio immenso. Aveva in mano un manga con la copertina di due ragazzi, la pagina era aperta proprio a una scena di sesso tra i due personaggi e ripensò al misterioso biondo del Rabbit Hole ma anche a Michael stanotte. Aveva avuto un'erezione per tutta la notte e tregua, non era stato facile non saltargli addosso per quanto aveva quel carattere impertinente, era un gran figo. Ma adesso doveva smettere di vedere quel manga e tornate dai ragazzi. Poi dopo che aver pagato il fumetto a Max, andarono a piedi al parco e lì vide Michael che faceva jogging. Era con canotta e pantaloncini attillati e tutto sudato. Una visione paradisiaca, eccitante e si sentì super eccitato. Cosa che non sfuggì ad Isabelle, vedeva come suo padre vedeva il suo prof e ne fu felice perché sapeva che i suoi non si amavano ma si volevano bene come due amici e poi lei voleva solo la sua felicità e li avrebbe aiutati a mettersi insieme.
Le sorprese non erano finite perché insieme a lui a fare jogging c'era anche Magnus. Anche lui belle attillato e con colori sgargianti come fucsia e cosi via. Come il padre, anche Alec si eccitò nel vedere quella visione e anche sudata, soprattutto quando mise la testa sott'acqua e la scosse. Tremendamente eccitante. Lui ebbe una bella erezione e di nuovo Isabelle se ne accorse. Doveva sistemare suo padre e suo fratello come Michael e Magnus.
- io vado un attimo in bagno - disse Alec di corsa.
- e io ti seguo figliolo - concordò Robert.
Max non capì molto ma Izzy sorrise per poi avvicinarsi al suo prof e a Magnus, con cui era insieme al corso di moda.
- tesoro, che sorpresa! - disse Magnus contento. - non ti abbraccio solo per non sporcare di sudore quel magnifico abito. Sei una favola come sempre -
- anche tu non sei male, sono qui con i miei fratelli e mio padre ma lui e Alec sono dovuti correre in bagno proprio adesso - disse Isabelle insinuando qualcosa. - e sono rimasta con il mio fratellino Max -
Magnus capì subito la cosa, infatti si scusò con loro ma doveva andare in bagno e corse là. Alec vide Magnus, arrossi per quello che stava facendo ma si fermò. Che stupido, aveva dimenticato di chiudere a chiave la porta. Magnus si eccitò subito alla vista di Alec seduto sul gabinetto con pantaloni e boxers calati e la mano intorno membro.
- non é pensi - disse Alec in panico.
- Alexander, é una cosa così naturale - disse Magnus rassicurandolo. - non fai nulla di male. É bello darsi piacere ma sai é fantastico riceverne -
Robert non era negli stessi bagni di Alec ma in un altro molto dopo e a destra infatti era proprio la strada presa da Michael come se lo sentisse ma non era preparato a ciò. I bagni vuoti ma sentì dei gemiti molto rumorosi, quello eccitò già Michael ma la cosa ancora di più che lo sconvolse e eccitò era il nome Michael. Aveva confuso di sicuro. Non c'era nessun motivo per il quale lui doveva chiamare il suo nome o forse lui si stava ricordando di quella mattina e capiva che era lo stesso del locale. Sperava di si.
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