Capitolo 19

Una settimana dopo, Michiael e Robert erano nel ben mezzo dei preparativi per organizzare il matrimonio e i fiori erano di esclusiva di Jeff. Il fiorista rock era stato chiaro, tutti gli addobbi floreali erano gratis per loro. All'inizio Robert e Michael non gli sembrava giusto ma Jeff era irremovibile. Preso dai preparativi del matrimonio, Michael si era perso un po di cose su Matt come la rottura con Jordan. Era stato proprio Matt a rompere con Jordan a causa dei suoi dubbi e perché rispettava troppo il ragazzo per portare una relazione di cui non era sicura. Jordan era molto triste di ciò ma apprezzava la sua onesta. Matt guardava il peluche a forma di pesciolino, lo strinse a sé sul letto e pensò a Jason. Non avrebbe dovuto perché era molto grande e amico di suo padre ma non ci riusciva. 
- com'è mai quella faccia?- chiese Jason sulla soglia della porta.
- Jason! Che ci fai qui? - chiese Matt sorpreso.
- ho portato una cosa a Colton da Jeff- disse Jason avvicinandosi al suo letto. - mi ha preso per un piccione viaggiatore -
Matt rise a quella frase e Jason si sedette sul letto.
- ti ho fatto ridere - disse Jason alla sua risata cristallina.
Matt arrossi allo sguardo dell'uomo, era così diverso dalla prima volta che l'aveva visto e se n'era accorto dal luna park in poi. Matt si alzò dal letto per non fare gesti strani, posò il peluche e andò alla scrivania.
- Vuoi qualcosa da bere o da mangiare? - chiese Matt aprendo il cassetto. - ho un po di cose buone -
- che hai lì dentro? - chiese Jason curioso.
- snack per tutte le occasioni - disse Matt goloso.
Jason ci guardò dentro, c'erano tavolette di cioccolato, caramelle, mikado, marshmallow, popcorn, lollipop e tante altre cose.
- sei un golosone, Matty - disse Jason distinto.
- Matty??? Non sono un bambino - disse Matt infastidito da quel soprannome.
Jason prese il lollipop dal cassetto e si rise.
- che hai da ridere? -
- sei adorabile - disse Jason con un sorriso.
Jason lo trovava adorabile!!! Non se lo aspettava. Stava per dire qualcosa ma si ritrovò il lollipop in bocca, toccò la sua lingua e poi Jason se lo riprese e lo assaporò.
Matt si mise un attimo a capire cosa era successo e poi capi. Un bacio indiretto.
- avevi ragione, hai delle cose buonissime - disse Jason appoggiato alla sedia mentre aveva in mano il lollipop.
Matt non riusciva a resistere, si chinò e sfiorò le sue labbra. Jason non si aspettava un bacio di Matt, quelle labbra su di sé e non poteva far altro che assaporare. Quel sapore che sentiva prima con lollipop.
Matt e Jason si guardarono negli occhi e il primo arrossiva.
- scusami, non dovevo - disse Matt arrossendo.
- non scusarti, Matty - disse Jason stringendolo tra le braccia.
Matt restò in quelle braccia per un po, Colton sali e li vide. Non sapeva cosa fare. Decise di guardare un altro po, Jason e Matt ridevano insieme e sembravano così dolci. Jason non lo toccava come faceva con altri, era così attento e per Colton era così strano. Non era abituato a vederlo così. Decide di dare altro tempo ai due, scese giù e controllò che Michael non arrivasse all'improvviso. Voleva capire di più il rapporto tra Jason e Matt prima di allarmare Michael.
Colton guardava il fiori di Jeff che aveva messo nel vaso, non era uno qualsiasi ma quello della linea di Jeff.
Il suo gesto gli scaldò il cuore e lo faceva sorridere. Era quello che ci voleva. Dopo il tradimento di Josh, aveva bisogno di una persona come Jeff. Quando Jason aveva suonato, non si aspettava di certo rose bianche da parte di Jeff e quel gesto lo aveva spiazzato. Rose bianche erano le sue preferite, erano cosi profumate e mandò un messaggio a Jeff.  Colton notò per terra una busta, era indirizzata a lui e la prese. Jason scese giù per prendere la busta che si era scordato in macchina altrimenti chi lo sentiva poi Jeff nell'orecchio.
- vai a prendere questa? - chiede Colton fermandolo.
- mi ero scordato - disse Jason imbarazzato.
- oh anche tu ti imbarazzi vedo - disse Colton stupito.
- certo non sono fatto di ghiaccio. Non sono un ghiacciolo - disse Jason a Colton  - e poi non sono mica un piccione viaggiatore. Jeff ha uno staff a disposizione e manda me. É oltraggioso. Gliela faccio passare solo perché siamo amici -
- oh Jason sei così divertente quando cerchi di nascondere i tuoi veri sentimenti - disse Colton ridendo. - e poi si vede come sei dispiaciuto nel stare qua -
- non mi psicanalizzare - disse Jason alle sue parole. - poi che cosa vuoi dire con ciò? -
- andiamo, Jason. Mio nipote qui per te é un ottimo motivo per venire e poi ho saputo che hai rifiutato un lavoro a los Angeles - disse Colton informato. - tu non rifiuti un lavoro mai -
- guarda che non é come pensi. Mi davano poco di stipendio, ho una mia reputazione e non scendo al di sotto al mio proficuo compenso. Qui ho trovato invece uno che mi paga tanto  - disse Jason come scusa.
- Jason trova una scusa decente. Questa fa pena. Non sei attaccato ai soldi - disse Colton uscendo in giardino.
- ma é vero - disse Jason insistendo. - ti faccio parlare con la mia agente -
- non mi serve. Tu sei qui per Matt - disse Colton.
- Matt di qua, Matt di là. Che me ne faccio di quel bambino? Quando posso avere te - disse Jason al suo solito modo di fare, toccando il suo sedere
Jason non lo sapeva ma Matt era in cucina e senti quell'ultima frase e vide come toccava Colton.
Aveva preso in giro. Si era divertito solo con lui. Altro che diverso. Matt sali in camera e pianse tanto.
"Come aveva potuto lasciarsi andare con lui? Era veramente così ingenuo.
Quando Jason rientrò vide il peluche nella spazzatura, non capì perché Matt aveva fatto ciò e lo prese. Erano stati così bene prima. Salì le scale e andò nella stanza di Matt.
- che vuoi? - chiese Matt scontroso.
- perché l'hai buttato via? - chiese Jason serio, mostrando il pesciolino.
- perché non lo voglio più - disse Matt freddo.
- Matty... -
- non sono un bambino. Smettila di chiamarmi così - disse Matt arrabbiato. - e vattene via -
- ma tu hai pianto - disse Jason guardando gli occhi rossi di lui.
- non ho pianto - disse Matt negando. - é allergia -
Jason non sapeva cosa fare. Non capiva cosa fosse cambiato.
- si può sapere che cosa é cambiato? Fino a qualche minuto fa eravamo felici. Mi hai baciato e poi ridevano e scherzavamo - disse Jason al suo atteggiamento. - e adesso sei strano e freddo -
- sei un idiota ecco perché - rispose Matt arrabbiato.
-  Non ho fatto nulla - disse Jason confuso.
- allora era il tuo gemello a toccare il sedere di mio zio - disse Matt sarcastico.
Jason capì tutto. Matt aveva frainteso, lui stava solo scherzando con Colton e non pensava quelle cose.
- Matty, ascolta. Era solo un  gioco. Non lo penso davvero  - disse Jason sincero. - non sei un bambino anzi sei più maturo di molte persone -
- più di te di sicuro. Sei tu il bambino tra noi, Mr Ford - disse Matt serio. - scherzi senza pensare alle conseguenze. Non ti rendi conto che ferisci gli altri -
- Matt, ascoltami. Io non sono abituato ad ammettere le cose. Colton é convinto che io abbia rifiutato un lavoro a Los Angeles per stare qui - disse Jason. - e pensava che era per te e io... Sono fatto così... Non ammetto ciò che provo -
- aspetta... Stai dicendo che hai rifiutato un lavoro per me ? - chiese lui sconvolto.
- pur darsi - disse Jason ancora bloccato.
- si o no, mr Ford? Abbi il coraggio di ammettere - disse Matt ancora al suo atteggiamento.
Matt guardava attentamente Jacon negli occhi in attesa di risposta, lui non sembrava voler parlare così il giovane Wayland decise di lasciarlo nel suo silenzio.
- Matty, aspetta - disse Jason correndo dietro al giovane.
- cosa c'é? - chiese Matt girandosi.
Jason lo portò a sé e lo bacio in corridoio. Matt sembrava cedere a quel bacio ma poi lo rescisse.
- Non puoi baciarmi così. Devi ammettere a voce - disse Matt deciso.
- vuoi la verità? - chiese Jason.
- si, dannazione - disse Matt esasperato.
- si, si e si. Ho rifiutato il lavoro per restare qui e poterti vedere - disse Jason sincero.
- oh finalmente. Non era così difficile vedi - disse Matt con un sorriso alla sua ammissione.
- per me si. Non mi é mai capitato - disse Jason aprendosi. - tu mi stai facendo diventare matto -
- io? Veramente sei tu che lo stai facendo - disse Matt a quella frase.
-mettiti nei miei panni, Matty - disse Jason all'improvviso. - tu non sai cosa ho vissuto. Per me questo é nuovo -
-
- non sei l'unico. Non avrei mai pensato di interessarmi ad un uomo maturo e soprattutto ad un amico di mio padre - disse Matt giustamente.
- nemmeno io. Io non ho mai guardato un ragazzo di 18 anni - disse Jason a Matt
- cosa vogliamo fare? - chiese Matt a Jason.
- in questo momento vorrei baciarti - disse Jason subito.
- si serio. Non é un gioco - disse Matt con un tono serio.
- sono serio, non sei un gioco per me e vorrei vedere come vanno le cose - disse Jason serio. - prendiamo la cosa lentamente e tra noi due -
- si prendiamo le cose lentamente - disse Matt con un sorriso. - finché non siamo sicuri di nulla, non diciamo nulla a mio padre -
- penso che sia la soluzione migliore - disse Jason all'ultima frase.
Così iniziarono di frequentarsi in segreto da tutti e soprattutto da suo padre. Jason aveva acquistato un appartamento per quando stava lì.
Una volta Matt alle 6 di mattina era uscito di casa per raggiungere casa di Jason. Aveva la copia delle chiave.
Era un pomeriggio, pioveva e si era riparato nel palazzo di Jason. Era salito su per le scale fino all'ultimo piano e aveva suonato. Non c'era Jason e si era seduto fuori alla porta ad aspettarlo. Senza accorgersene aveva chiuso gli occhi. Quando li apri, era a caldo sotto le coperte e non indossava la sua maglietta o jeans ma una camicia. Doveva essere quella di Jason. Profumava come lui e guardava per la prima volta la sua camera da letto.
- ti sei svegliato - disse Jason entrando. - non dovresti addormentarti in quel modo e soprattutto restare bagnato -
- tu non c'eri quindi non potevo fare altrimenti - disse Matt giustamente. - e poi non volevo addormentarmi -
- prendi - disse Jason dandogli qualcosa in mano.
Matt guardò e vide le chiavi di Jason o meglio un doppione con un portachiavi a forma di stella marina.
- mi hai dato le chiave di casa. É un bellissimo gesto e regalo  - disse Matt contento, abbracciandolo.
- Non ti entusiasmare troppo. Non voglio averti sulla coscienza tutto qui - disse Jason al suo solito.
- ah si? É la stella marina. Non puoi fregarmi - disse Matt a quel piccolo dettaglio. - se volevi darmele per coscienza, non avresti dedicato il tempo a scegliere questo portachiavi
- avevo quel portachiave a casa e lo messo tutto qui - disse lui nascondendo il suo gesto.
- so che non é così. Sei dolce - disse Matt prima di baciarlo.
Aveva ragione, aveva visto quel portachiavi in negozio mente ne cercava uno per le sue chiave. Si era divertito a scegliere, ce n'erano tanti diversi e molti con il tema marino. Fine flashback
Matt era entrato nell'appartamento e andò nella stanza da letto, lo trovò che dormiva nudo sotto le coperte con accanto una scimmietta peluche. Non era una qualsiasi. Era la scimmietta che gli aveva regalato. Non riuscì a resistere e gli scattò una foto. Era questo il vero Jason. Quello che nascondeva. All'improvviso Jason apri gli occhi e Matt lo guardava con un sorriso e uno sguardo a cuoricini. Jason si ricordò della scimmietta e cercò subito una scusa.
- stai cercando una scusa vero. Sei il solito. Quando imparerai che non serve con me, puoi essere te stesso senza maschera - disse Matt sedendosi sul letto e appoggiando il cellulare.
Erano delle belle parole. Stava rispondere quando vide la foto che Matt aveva sul cellulare.
- questa foto va cancellata, Matt - disse Jason prendendo il cellulare.
- ma no, dai. Sei così tenero - disse Matt amando quel suo lato che usciva poche volte.
- io non sono tenero. Questa foto mi rovina la reputazione - disse Jason portando il dito verso il cestino.
Matt si riprese il cellulare subito, anche se lottò per farlo e gli diede più di una cuscinata a Jason.
- battuto - disse lui con trionfo.
- vedo le stelle - disse Jason alle cuscinate di Matt.
Matt rise a quella frase e si avvicinò per baciargli la fronte.
- povero - disse Matt intenerito.
Lui abbasso la guardia e Jason subito ne approfittò per bloccargli le mani con una cravatta.
- sei sleale - disse Matt a quel gesto.
- Matty, fai foto a tradimento e mi svegli alle 6 e io sarai lo sleale - disse lui con un sorrisetto. - dovresti sapere chi sono -
- ritiro tutto. Non sei tenero per nulla - disse Matt cercando di liberarsi.
- ho fatto un nodo stretto - disse Jason prendendo il cellulare. - vediamo cosa abbiamo qui -
- che vuoi fare? - chiese Matt senza demordere.
Jason si mise a curiosare, vide due video in cui si divertiva con lo zio Colton.
- però tu e Colton muovete quei sederi molto bene e come cantate - disse Jason stupito.
Matt voleva sprofondare, lui e Colton aveva fatto una penitenza in un gioco e quel video era imbarazzante.
- ti proibisco di vedere altro - disse Matt rivolendo il suo cellulare indietro.
- oh no, Matty. Non posso accontentarti - disse Jason continuando a curiosare.
Lui trovò un messaggio di una certa Ally Maki che non vedeva l'ora di rifare la serata giochi.
- Chiamiamo questa Ally Maki - disse Jason con un sorrisetto.
- no, Jason - disse Matt rosso in viso. - é un'amica di Colton da Los Angeles. É una fuori di testa -
- così imparate a non invitarmi. Cattivi - disse Jason cliccando sul nome.
- é stato improvviso. Jeff era li per lavoro e Ally é arrivata di sera e aveva questa pazza idea. Non volevamo escluderti - disse Matt sincero.
Colton stava aspettando Jeff, ieri era venuto solo per chiedergli se lo accompagnava in un suo lavoro e lui aveva accettato. Jeff si era fermato con il furgone e Colton ci salì sopra, il fiorista gli mise il capellino della sua azienda e si sorridevano. Colton era felice di seguire Jeff nel suo lavoro, si fecero un selfie insieme e poi partirono. Si fermarono a prendere qualcosa da bere e Colton amava la compagnia di Jeff, poteva sembrava composto ma era molto giocherellone, divertente e si faceva molto risate con lui. Guastarono un bel frullato mentre ascoltavano la musica e raggiungevano il posto per il lavoro.
- Ho dato un'occhiata agli schizzi di ieri del tuo album. Non ho resistito quando l'ho visto - disse Jeff sincero.
- quel giardino che hai abbellito era qualcosa di meraviglioso. Posso usare la tua idea -
- quello era solo un disegno per mettermi alla prova. Avevo visto quella foto di quel giardino e mi sono detto: perché non provare anche con giardini e fiori oltre agli interni? E così mi sono ritrovato a disegnare. Guardavo i tuoi fiori che mi ispiravano tutto il tempo. Ci ho lavorato una notte intera - disse Colton confidandosi.
- wow! Sei proprio portato per queste cose. Interni e anche esterni - disse Jeff sentendo la sua passione.
Colton e Jeff continuarono a parlare di quel giardino e degli schizzi del primo per poi arrivare a destinazione.
- chiudi gli occhi - disse Jeff all'improvviso.
Colton lo fece e Jeff prendendolo per mano, lo portò nel luogo in cui ieri aveva fatto una creazione.
- ora puoi aprirli - disse Jeff al suo orecchio.
Colton si trovò davanti ad un giardino segreto meraviglioso, sembrava incantato. Le idee di Jeff erano qualcosa di unico e magico.
- hai fame? - chiese Jeff all'improvviso.
- come? - chiese lui confuso ancora incantato.
- hai fame? Ti piacerebbe mangiare qua? - chiese Jeff prendendogli la mano.
- il cliente non si arrabbierà? - chiese Colton a quell'invito.
- ho mentito. Questo non é un lavoro di un cliente. Questo giardino segreto l'ho abbellito per noi - disse Jeff romantico.
Colton guardò Jeff e quello che aveva ideato per lui. Era commosso. Mai nessuno aveva fatto una cosa del genere.
- non avrei pensato che qualcuno mi facesse una sorpresa del genere. Il mio ex non me ne ha mai fatte quando stavamo insieme invece tu senza neanche essere una coppia mi ha fatto sempre sentire speciale, coccolato e amato con tutti i tuoi fiori - disse Colton completamente preso da lui.
- una persona come te merita questo e tanto altro ancora - disse Jeff sotto l'arco di piante e fiori.
Colton e Jeff si avvicinarono all'altro pian piano, le mani andarono all'altro e sotto quell'arco le loro labbra si unirono. Il loro primo bacio. Era romantico come loro. Un primo bacio da favola. Non pensava che in poche settimane, Jeff avrebbe curato il suo cuore fatto a pezzi da Josh. Jeff portò al tavolo Colton dopo quel bacio, lo fece sedare e poi si mise accanto a lui. Le sorpresa non finirono: i ragazzi del glee li servirono mentre cantavano.
- hai pensato a tutto - disse Colton felice.
- volevo che il nostro primo appuntamento fosse speciale - disse Jeff prendendogli la mano.
- é il primo appuntamento più bello, romantico e divertente a cui sia mai stato - disse Colton
L'appuntamento tra Colton e Jeff proseguì perfettamente, il pranzo era squisito e poi Jeff si alzò per porgere la mano a Colton.
- mi faresti l'onere di questo bello? - chiese Jeff da perfetto cavaliere.
- con molto piacere - disse Colton prendendo la sua mano.
La musica partì e Jeff e Colton ballarono sulle notte di una canzone romantica di Cher. Colton e Jeff erano stretti l'uno all'altro in quel lento, si guardavano innamorati e si baciarono dolcemente. Le labbra di Jeff si posarono sul collo di Colton in un  battito d'ali, un contatto da brividi per le sue labbra calde. Un bacio sul collo. Era così attento ai dettagli.
Dopo il ballo, Colton fu portato da Jeff verso un cespuglio di fragole e il fiorista le raccolse in un modo così delicato. Poi ne  imboccò una a Colton e mangiò l'altra metà. Continuarono un altro po a rimboccarsi fragole a vicenda e Jeff uscì anche la panna per rendere l'esperienza ancora più perfetta. Colton e Jeff erano sdraiato sul prato del giardino e con un sole meraviglioso. Guardavano le nuvole e Colton gli raccontò di quando voleva fare il meteorologico all'inizio e Aveva un ossessione per le nuvole. Anche a Jeff piacevano molto e Colton e Jeff restarono in quel giardino per tutto il pomeriggio, totalmente felici tra coccole e baci. Intanto Matt era chiuso in bagno perché suo padre era passato di pomeriggio da Jason. Aveva una paura. Lui e Jason stavano ancora definendo il loro rapporto. Jason cercava di nascondere il suo stato d'ansia, Michael aveva suonato quando lui e Matt erano sul letto a baciarsi e i due erano andati in panico. Ora Matt era chiuso in bagno nella doccia, Jason  era con la camicia aperta quando apri a Michael.
- stai con qualcuno? - chiese Michael guardando un paio di chiavi estranee.
: Diavolo, le chiavi. Si era scordato di nasconderle. Adesso cosa avrebbe inventato?
- si e mi hai interrotto - disse Jason con il solito atteggiamento.
- dovevo immaginarlo - disse Michael ridendo. - io volevo darti questa -
Jason prese la scatola e la aprì, erano le loro foto di quando erano più piccoli e di quando si erano ritrovati da adolescenti e poi da grandi.
- quanti ricordi - disse Jason guardandole.
- già, sei uno dei miei più vecchi amici. Nonostante a volte tu possa essere esasperante per le tue trovate, ho molto rispetto e fiducia in te - disse Michael con affetto. - vorrei che tu fossi il mio testimone -
Jason non si aspettava ciò. Pensava che Michael l'avrebbe chiesto a Jeff o a Will o a Jem ma non si aspettava che scegliesse proprio lui.
Jason si sentì in colpa per via di quello che succedeva con Matt. Per la prima volta sentì di aver tradito la fiducia che Michael riponeva in lui.
- io non lo merito - disse Jason sincero a Michael.
- ma che dici? Tu mi sei stato vicino quando i miei sono morti e io ho cresciuto da solo Colton. Tu mi hai dato una mano. Ricordo le notti in bianco che ti facevi quando Colton piangeva o quando lui é scappato per due settimane di casa perché era confuso - disse Michael mettendo una mano sulla spalla.
Jason sentiva di non meritarsi la fiducia di Michael o il titolo di testimone.
- Si é vero ma forse é meglio se chiedi a qualcun altro. Jeff o Jem o chiunque altro. Io non sono portato per fare queste cose - disse Jason a Michael anche se gli dispiaceva tanto. -Ti ringrazio ma concedo il mio posto a qualcun altro che sarà all'altezza del ruolo -
Michael non capiva. Jason non si era mai tirato indietro.
- ma Jason... -
- Michael, é meglio così. Io non so fare discorsi sull'amore o sul stare insieme. Mentre Jeff o gli altri si. Sono più adatti di me - disse Jason spiegando le motivazioni, in parte era vero. Non mentiva, lui non sapeva di queste cose e scrivere un discorso su Michael e Robert sarebbe stato impossibile. Lui non si credeva poi al matrimonio. Era felice per Michael ma al di là discorso del Matt, lui era veramente quello meno appropriato per quel ruolo.
- ma non mi importa dello discorso o di altro, Jason. Io volevo solo te accanto a me. Volevo il mio migliore amico ma hai deciso così - disse Michael deluso. - spero di vederti al matrimonio. Ora ti lascio in pace così puoi riprendere di nuovo scopare o a fare quello che vuoi -
Jason vide Michael lasciare la scatola là e andarsene. Michael stava male per il rifiuto di Jason. Matt usci dal bagno e trovò Jason in un stato in cui non l'aveva visto. Non pensava di vederlo piangere.
- Jason, che succede? Mio padre ti ha detto qualcosa di male? Se é così, lo picchio - disse Matt già partendo in quarta.
- tuo padre non farebbe mai nulla di male. É colpa mia. Il nemico della nostra felicità siamo proprio noi stessi, ci boicottiamo da soli e sto facendo star male tutti e due. Sono orribile - disse Jason alzandosi dal divano.
Matt non riusciva a vederlo così. Non aveva mai visto quel lato autodistruttivo di Jason. Gli si stringeva il cuore.
- non dire così, Jason. Troveremo una soluzione - disse Matt avvicinandosi a lui.
- vai Matt, prima che rovini anche te -  disse Jason raggiungendo il mobiletto.
Matt lo vide mentre lo aprì per prendere una bottiglia dei super alcolici e non lo verso neanche nel bicchiere, tolse il tappo e bevve direttamente dalla bottiglia. Faceva male vederlo mentre si distruggeva così.
- Jason, bere non é mai una soluzione - disse Matt prendendo la situazione in mano. - metti giù quella bottiglia -
- chi ti credi di essere, eh? Io faccio quello che voglio. Non sarà certo un ragazzino a impedirmi di bere - disse Jason duro.
- lo so che stai facendo. Cerchi di essere crudele, di ferirmi così da farti odiare e allontanare da te - disse Matt capendo ora bene la logica di Jason. - ma io non ci casco e non me ne vado -
- fai quello che vuoi - disse Jason andando nella camera da letto con la bottiglia.
- se sei stato abbandonato o non amato, non vuol dire che tutte le persone lo faranno - disse Matt seguendolo lì. - io non ti abbandonero mai. Te lo dimostrerò ogni giorno. Sarò più giovane ma ci tengo a te più di tutti e anche mio padre, Jason e gli altri -
- non pensare che non lo apprezzi, sei dolcissimo ma troverai di meglio di me - disse Jason convinto, bevendo un altro sorso.
- io non voglio trovare altro. Io voglio solo te, Jason - disse Matt deciso, afferrando la bottiglia. - e smettila con questa. Ti distruggi solo -
- come puoi volermi? Hai visto come sono, ti farò soffrire soltanto. Io non mi limiterò solo a scherzare  perché ci sei tu - disse Jason avvertendolo.
Matt riuscì a prendere la bottiglia e andò in bagno.
- no, Matt. Ridammela - disse Jason seguendolo.
Matt non lo senti, svuotò il contenuto nel gabinetto e guardò Jason.
- non ne hai bisogno e poi non é vero che mi farai soffrire. Non te ne rendi conto di quanto tu sia diverso da un po di settimane: il peluche, le chiave, la scelta di quel portachiavi, l'acquisto di questo  appartamento e il rifiutare il lavoro per me. Tu lo stai facendo, non altri e devi essere orgoglioso di te stesso. Non svalutarti in quel modo - disse Matt avvicinandosi a lui.
- così diverso che nascondo al mio migliore amico che me la sto facendo con suo figlio. Bel cambiamento veramente - disse Jason così ironico.
- Jason, sono stato io a dirti di non dirglielo per vedere come andavano le cose - disse Matt a quelle parole. - tu sei... -
- sono un traditore. Ho fatto male anche Michael rifiutando di essere il suo testimone - disse Jason continuando. - non merito la sua amicizia. Mi sento in colpa -
Matt ascoltò il suo sfogo in silenzio, la situazione non era facile ma il loro amore poteva farcela. Suo padre si sarebbe arrabbiato all'inizio ma poi si sarebbe calmato e avrebbe accettato. Era positivo.
- devo dirglielo - disse Jason deciso.
- io sarò al tuo fianco - disse Matt con un sorriso.
Intanto Michael era chiuso in camera, non aveva voglia di mangiare e Robert bussò alla porta della camera dell'altro con un vassoio in mano.
- non voglio niente, chiunque tu sia - disse Michael sdraiato sul letto.
Robert entrò lo stesso, Michael si arrabbiato a quel gesto e scattò.
- cosa della frase ' non voglio niente' non ti é chiaro, Lightwood? - chiese Michael arrabbiato.
- Michael, volevo solo vedere come stai. Ti sei chiuso qui da quando sei tornato da Jason e non hai detto una sola parola - disse Robert a quell'atteggiamento. - cosa é successo? -
- forse perché non ne voglio parlare. Anch'io ho i miei momenti in cui voglio stare da solo - disse Michael.
- stiamo per sposarci, Michael. Dovremo affrontare le cose insieme - disse Robert a quelle parole.
All'improvviso sentì la porta dell'ingresso aprirsi, Robert si affacciò un attimo e vide Matt ma senti una seconda voce: Jason.
- Michael, Jason é qui - disse Robert avvertendolo.
- voglio proprio vedere cosa mi vuole dire - disse Michael uscendo dalla stanza.
Michael raggiunse Jason e vide che c'era Matt con lui. Notò anche un particolare: la stella marina che usciva dalla tasca del giubbotto di Matt. Era uguale a quella vista in casa di Jason. Poteva essere una coincidenza ma non aveva mai creduto a ciò.
- Michael, ascolta. Io ti devo parlare - disse Jason con coraggio.
- mi vuoi parlare da quanto tempo ti fai mio figlio? - chiese Michael gelido.
- ho riconosciuto la stella marina -
- aspetta, Michael. Non ho mai fatto l'amore con Matt ma é vero che io e lui abbiamo una relazione. Non te la abbiamo detto perché stavamo vedendo come stava andando - disse Jason sincero. - so che sei arrabbiato e hai tutte le ragioni del mondo -
- ma se hai detto che non sai nulla di relazione, dell'amore e tutto le stronzate che mi ha detto prima. Ora capisco il tuo rifiuto. Hai ragione, non sei per nulla adatto per fare il testimone. Hai tradito la mia fiducia - disse Michael con uno sguardo mai visto prima. - cazzo, Ford, Matt é mio figlio. Come hai potuto? Vattene da questa casa, esci subito dalle nostre vite e da ora in poi non sei più nulla per me. E se ti avvicini a Matt, ti faccio arrestare -
- no, papà. Sono stato io a dirgli di non dire nulla. Non hai idea di quando lui sia diverso, di quanto lui ci stia...-
- tu zitto. Con te faccio i conti dopo. Mi hai deluso anche tu. Tradito dalle persone più importanti per me e di cui mi fidavo. Fila in camera - disse Michael freddo.
Jason cercò di parlare ancora ma Michael lo prese dal colletto e lo fece sbattere contro il muro.
- sei ancora qui, traditore. Devi sparire - disse Michael irriconoscibile.
Robert aveva una faccia sconvolta, Jason aveva sbagliato ma aveva ammesso il suo errore e aveva avuto coraggio. Robert ammirò Jason in questo. Capiva anche Michael, era un padre anche lui e si sentiva tradito. Era normale ma in quel momento gli faceva paura, decise di intervenire.
- che fai? -  chiese Michael mentre lo divideva da quel traditore.
- Michael, devi calmarti - disse Robert cercando di farlo ragionare.
- tu mi dici di calmarmi? Come faccio? Questo lurido verme... -
- attento, Michael. Potresti pentirti di quello che dici. Dovrei apprezzare che é venuto a dirtelo - disse Robert con calma.
-
- lo difendi anche? Non posso crederci - disse Michael lasciando andare Jason.
La rabbia di Michael andò da Jason a Robert in quel momento.
- dovresti stare dalla mia parte - disse Michael fuori di sé.
- non sto dalla sua parte - disse Robert.
- non si direbbe - disse Michael e poi guardò Matt che si accertava che Jason stava bene.
- ti avevo detto di andare in camera - disse Michael al sua disobbedienza.
- non posso stare a guardare mentre maltratti Jason, la persona di cui sono innamorato - disse Matt molto deciso..
- tu non sei innamorato di lui, Matt. É la classica infatuazione per l'uomo più grande - disse Michael d'impulso.
Matt non si aspettava quello parole da suo padre, era stato sempre così aperto e adesso gli diceva frasi del genere.
- che succede? - chiese lui a quell'atmosfera di tempesta.
- succede che il mio migliore amico se la fa con mio figlio alla mie spalle - disse Michael furioso.
Colton fece una faccia che Michael capì che lui lo sapeva.
- tu lo sapevi già? Come hai potuto farmi anche tu questo? - chiese Michael sconvolto. - c'é qualcuno di cui posso fidarmi in questa casa o tra le mie amicizie? -
- io non lo sapevo ma Michael, perché non andiamo di là - disse Jeff prendendo la situazione.
Colton cercò di spiegarsi ma Michael non voleva sentirlo e andò in giardino.
- ci penso io a calmarlo - disse Jeff tranquillizzandolo.
Colton sapeva bene del super potere di Jeff di calmare le persone. Aveva visto Jeff in azione un po di volte.
Robert era preoccupato per Michael, vorrebbe stare là accanto a lui ma sapeva che  doveva lasciare fare a Jeff. A lui avrebbe dato ascolto.  All'improvviso suonarono al campanello, Robert non aspettava nessuno e dalla finestra vide un giovane uomo dai 30 anni. Non lo conosceva. Aprì per vedere chi era.
- ciao, tu chi sei? - chiese Robert curioso e agitato.
Non voleva altre sorprese oggi, non di quelle brutte e voleva di nuovo il suo Michael indietro.
- salve, Maryse é in casa? - chiese lui speranzoso con qualcosa in mano.
Erano un mazzo di fiori.
- Maryse alloggia da un'amica. Ti posso dare l'indirizzo. Io sono Robert, il suo ex marito - disse lui gentile. - tu sei? -
- io sono solo un ragazzo padre che Maryse ad aiutato in difficoltà al supermercato e in altre occasione. Volevo ringraziarla con questo mazzo di fiori per iniziare - disse l'altro così limpido.
- sono sicura che apprezzerà molto - disse Robert con un sorriso. - aspetta un attimo qui, ti porto l'indirizzo -
- certo, aspetto qui - disse l'altro sedendosi nel portico di famiglia.
Robert entrò in casa, andò in cucina e prese il foglie con l'indirizzo e tornò da lui.
Sentì il giovane uomo cantare al cellulare al figlio. Era così tenero.
Capiva perché Maryse l'aveva aiutato.
- eccomi qua, era mio figlio - disse il giovane a Robert.
- questo é l'indirizzo. Era una bella canzoncina - disse Robert dandogli il foglio. - quanti anni ha?
- a pochi mesi. La mia ex non era fatta per fare la madre, non aveva detto neanche che era incinta. Mi sono ritrovato il mio tesoro davanti alla mia porta con una lettera - gli raccontò l'altro. - e io me ne sono innamorato subito -
- non deve essere stato facile ma se hai bisogno di consiglio, ecco il mio numero - disse Robert prendendo la sua situazione a cuore.
- oh grazie. Sei molto gentile. Io sono Klaus - disse lui sorpreso e con un sorriso. - tu e Maryse siete davvero gentile  -
Robert salutò Klaus e lo vide ripartire a bordo di un auto.
Robert rientrò e trovò Jason con Matt e Colton sul divano mentre aspettavano Jeff e Michael che rientravano.
- avete fatto un casino - disse Robert alla nuova coppia. - non ho mai visto il lato oscuro di  Michael -
- non avevamo intenzione di fare del male a nessuno. Ho mica fatto apposta ad innamorarmi di Matt o lui di me - disse Jason sincero. - spero che Michael lo capisca -
In giardino...
- non sai quanto io sia furioso con tutti e tre, Jeff. Non mi aspettavo un tradimento da nessuno di loro. Questo é perché sono troppo buono - disse Michael sfogandosi. - ma da oggi cambierò. Non mi farò prendere in giro da nessuno -
- Michael, capisco che tu sia ferito e arrabbiato ma non cambiare il tuo carattere. Tu sei Michael, tu sei un esempio per molte persone e anche un punto di riferimento - disse Jeff a quelle sue parole. - loro non hanno fatto apposta. Si sono innamorati e la situazione non é facile per l'età e vostro legame -
- sembra che ne sappia qualcosa. Devi dirmi qualcosa? - chiese Michael per il suo tono.
- io mi sono innamorato di Colton - disse Jeff sincero.
- tu e Colton siete fatti per l'uno per l'altro. Speravo che tu guarirsi il cuore di mio fratello - disse Michael felice.
- sei contento per noi ma non per Jason e Matt. Qual'è la differenza? - chiese Jeff curioso.
- é diverso. Primo: Matt é da poco maggiorenne.  Secondo: tu e Jason siete  differenti. Terzo: lui doveva dirmelo subito, dannazione. Quarto: la differenza é molto più elevata della vostra - disse Michael a Jeff le sue ragioni.
- hai paura che lui lo faccia soffrire? - chiuse Jeff subito. - o é la questione della cosa fatta di nascosto? -
- sono tante cose insieme. Devo proteggere Matt - rispose Michael a lui.
- lo capisco. É tuo figlio, vuoi il meglio per lui e potrebbe essere Jason o chiunque altro - disse Jeff mettendosi nei suoi panni. - perché non gli concedi qualche ore con te per vedere come sono come coppia. Ti potrebbero stupire e poi il fatto che Matt te ne voleva parlare alla fine é da apprezzare. Molti adolescenti non parlano con i genitori di questo. Si tengono dentro i primi amori e anche le prime volte -
- Jeff, tu non sei padre. Non puoi capire quello che provo- disse Michael gelido.
- fino a poco tempo fa non sapevi neanche della sua esistenze quindi evita questa frase - disse Jeff perdendo la pazienza. - sai che ti dico fai come vuoi -
Michael non aveva mai visto Jeff in quello modo.
Aveva esagerato?
Colton vide Jeff tornare e con una faccia che non gli aveva mai visto.
- il mio super potere non ha funzionato ma Michael é incontrollabile. Io non posso farmi offendere in questo modo. Mi dispiace ma devo andar via - gli spiegò Jeff al suo ragazzo.
Jeff salutò Colton e gli altri. Colton voleva prendere a sberle suo fratello, non sapeva cosa si erano detto ma nessuno offendeva il suo Jeff.
Jason decise di andarci a parlare con Michael, non importava se lo offendeva o altro. Michael doveva tornare in sé. Ma qualcosa glielo impedì. Era stata una chiamata sul suo cellulare a distrarlo e a sconvolgerlo. Sul display apparse: padre. Matt vide il suo turbamento e si avvicinò.
- che successo? Brutte notizie? - chiese lui preoccupato.
- ho bisogno di stare da solo - disse Jason uscendo dalla casa.
Matt era preoccupato, Jason era così sconvolto e temeva il peggio.
Jason rispose a quella chiamata, non sapeva cosa aspettarsi ma non sarebbe scappato come un codardo- pronto. Che vuoi? - chiese Jason freddo.
- Jason, devo vederti. Devo dirti la verità - disse suo padre con una voce strana.
-la verità su cosa? Cosa stai blatterando? Sei sobrio? O hai bevuto ancora? - chiese Jason sempre freddo.
- sono lucido. Devo parlarti - disse suo padre sincero. - é molto importante -
Jason decise di incontrarlo, gli diede la via e attese che lui arrivasse. Un taxi si fermò e suo padre scese da là. Era invecchiato.
- cosa mi volevi... -
Non finì di parlare che suo padre lo abbracciò con un affetto mai avuto.
Non capiva che stesse succedendo.
- ho sbagliato in tutti questi anni. Non avrei mai dovuto trattarti in quel modo. Me ne accorgo solo ora ma non riuscivo a guardarti in faccia prima e non vedere il tradimento di tua madre - disse suo padre sincero e dispiaciuto.
Jason si staccò a quelle parole.
- che vuol dire il tradimento di mia madre? - chiese lui confuso e freddo.- voi vi tradivate a vicenda -
- vedi non é così, Jason. Io amavo tua madre, era la mia vita e pensavo che anche per lei fosse così ma un giorno scoprii che mi tradiva e che era incinta di un altro uomo. Mi crollo il mondo addosso. Lei era un angelo travestito e io ci ero cascato - disse suo padre ferito. - io cercai di perdenarla a patto che lei smettesse di tradirmi. Volevo la mia Lily indietro ma lei non lo fece e io la odiai tanto. Tu eri la prova evidente del suo tradimento e della distruzione della mia felicità. Non riuscivo a volerti bene, era troppo per me -
Jason si ritrovò a piangere a quella storia. Era il frutto di un tradimento.
- ma solo adesso mi rendo conto di quanto io abbia sbagliato. Tu non avevi colpa. Eri solo un bambino -
- io devo andare. Ho bisogno di metabolizzare tutto. Parleremo in un altro momento - disse Jason sconvolto a quell'uomo che non era neanche suo padre.
L'altro cercò di fermarlo ma Jason scappò via. Matt uscì dalla casa e vide quell'uomo ma di Jason nessuna traccia. Jason scappava da quella crudele realtà. Lui il frutto di un tradimento. Non sapeva neanche chi fosse il suo vero padre. Chissà se lo sapeva o forse non lo voleva neanche.
Accade all'improvviso stava attraversando la strada e una macchina stava per arrivare. Jason penso di essere spacciato, che la macchina l'avrebbe travolto ma qualcuno lo salvo.  Un uomo che gli assomigliava molto. Non poteva essere. Forse era il suo vero padre o un suo parente.
- stai bene, ragazzo? - chiese l'uomo preoccupato.
- si... No... Forse - disse Jason come confuso.
- sei un po confuso. Vieni con me - disse l'uomo aiutando ad alzarsi. - hai proprio bisogno di qualcosa di forte -
- no, sto bene. La ringrazio - disse lui all'uomo.
- sei prudente. Ti capisco, fai bene. Non si sa mai che gente sta in giro - disse l'uomo con un sorriso.
- io sono Jake Ashland -
- io sono Jason Ford - disse lui.
- Ford? Sei il figlio di Lily Ford? - chiese l'uomo sconvolto.
- si, proprio lei. Conosceva mia madre? - chiese Jason confuso.
- Lily come non scordarla. Era stata molto importante per me - disse Jake con nostalgia.
- hai avuto una relazione con lei vero? - chiese lui diretto.
- é inutile negare. Si, io l'amavo molto e non sapevo che fosse sposata l'epoca. Io era più piccolo di lei ma lei non importava. Ci vedevamo nel weekend perché lei diceva che aveva una madre a cui badare e non poteva lasciarla sola. Non sapevo che mentisse - disse Jake triste. - io ero solo un ragazzo di fattoria e poi tuo padre ci sorprese insieme nel capanno della fattoria. Ero imbarazzato. Non seppi più nulla di lei da quel momento -
Sua madre aveva ingannato tutti con la sua faccia d'angelo. Aveva distrutto tre vite insieme.
- allora tu... -
Stava per dire sei mio padre ma si fermò alla vista di una giovane donna e una bambina.
- papà, che fai qui? - chiese la figlia all'uomo.
- sto arrivando. Ho aiutato questa persona - disse Jake alla figlia. - cosa stavi dicendo? -
- nulla, vi ringrazio e vi auguro buona serata a lei e alla sua famiglia - disse Jason prima di andarsene.
Non poteva distruggere quella famiglia con la sua verità.
Il giorno dopo...
Michael si stava preparare il caffè, Matt e Colton entrarono in cucina e decisero di parlargli.
- papà, possiamo parlare? - chiese Matt con molto cauto.
- oh certo. Di cosa vuoi parlare? - chiese Michael con un'estrema calma.
- papà, volevo parlarti di me - disse Matt sincero. - di quello che provo -
- per Jason, giusto? Dimmi tutto - disse Michael sedendosi.
Matt e Colton lo trovarono strano. Si guardavano e non sapevano che pensare.
- posso veramente? - chiese Matt per sicurezza.
- sai Matt so che ieri sono stato fuori di me ma sei mio figlio - disse Michael mettendogli una mano sulla sua.
- hai parlato con Robert? - chiese Colton ipotizzando.
- mi ha dato ottimi argomenti - disse Michael bevendo il caffè con un sorrisetto.
Flashback
Tutti dormivano in casa tranne Robert, decise di raggiungere Michael al suo appartamento poiché non era voluto restare in casa con loro.
- sono le 2, Lightwood. Vorrei dormire - disse Michael esasperato dal suo continuo bussare.
- io non ci riesco a dormire senza di te - disse Robert sincero.
- molto dolce, Robert ma a casa non ci tornò - disse Michael testardo.
- posso restare qui - disse Robert subito. - dormiamo qui insieme -
- non ho voglia di dormire adesso. Voglio altro - disse Michael con un sorrisetto.
-  e cosa vuoi? - chiese Robert anche se sapeva la risposta.
- questo - disse Michael sbattendolo contro il muro e mettendogli le manette.
- Michael, che vuoi fare? - chiese Robert per nulla spaventato.
- voglio punirti, baby - disse Michael al suo orecchio
- puniscimi - disse Robert eccitato.
Michael fece un sorrisetto e gli sbottono i pantaloni insieme alle mutande.
- vedo che sei già eccitato - disse lui gustandosi la sua erezione.
- si, Michael. É l'effetto che mi fai - disse Robert cercando di girarsi.
- no, non puoi guardare - disse Michael piegandolo così da mettere il suo sedere più esposto.
- Michael, ti prego -
- mi piace che mi supplichi - disse Michael leccandosi le labbra.
- Michael, toccami o prendimi. Fai qualcosa - disse Robert impaziente.
- oh sei impaziente, baby - disse Michael allontanandosi da lui.
- dove vai? - chiese Robert sentendo una porta aprirsi.
Robert attese che Michael tornasse, non sapeva che aveva in mente ma si fidava di lui. Non poteva far altro.
- eccomi qui, spero che non ti sei annoiato - disse Michael dietro di lui.
- le pareti sono molto divertenti - disse Robert ironico
- che impertinente! Io penso a te e tu mi rispondi cosi. Non si fa - disse Michael dandogli una sculacciata.
Robert emise un verso,  Michael portò le dita alla sua entrata e Robert cercò di capire che voleva fare adesso.
Accade tutto in un attimo, si trovò qualcosa di duro dentro ma non era Michael. Sentì subito dopo delle vibrazioni.
- ti piace? Avevo preso questo sex toy per il nostro matrimonio e ne ho altri - disse Michael confessando. - voglio farti impazzire quel giorno -
- tu sai come rendere unico un giorno - disse Robert in preda al piacere.
- oh molto - disse Michael aumentando la vibrazione.
Mezz'ora dopo...
Robert era legato al letto, Michael gli stava succhiando alla grande e dal forte piacere e inondò la bocca dell'altro
Era tutto così intenso. Michael era scatenato, lo toccava e lo baciava ovunque.
- dai, Michael. Sleggami, voglio toccarti - disse Robert con voglia.
- no, oggi é solo per te - disse Michael aprendo bene  le gambe dell'altro per penetrarlo, tutto di un colpo.
Robert emise un grido tra piacere e dolore, Michael lo baciò e poi prese a spingersi dentro
- sei fantastico, Michael - disse Robert per come lo sbatteva. - sei il dio del sesso -
- oh si. Continua - disse Michael a quei complimenti.
- non pensavo di trovarti in questo modo - disse Robert stupito piacevolmente.
Era puro e sconvolgente sesso. Robert ebbe tanti di quegli orgasmi, Michael gli regalo un piacere unico e aveva fatto sfogare tanto.
- wow! Devi arrabbiarti più spesso - disse Robert sconvolto da quell'esperienza
- oh mamma mia. Che cosa ho fatto? - si chiese Michael dopo aver sbollito la rabbia.- Jeff mi odierà -
- Jeff non ti odia - disse Robert rassicurando.
- dovrebbe. Ho trattato male tutti - disse Michael sentendosi in colpa.
- si. Eri fuori di te. Non eri più il mio Michael e ho avuto paura - disse Robert sincero.
- mi dispiace, Robert. Ho reagito in una maniera esagerata ma Jason é il mio migliore amico. Non mi aspettavo che lui e Matt potessero innamorarsi - disse Michael sincero e pentito. - domani parlerò con tutti. Voglio affrontare in un altro modo questa storia -
- questo é il mio Michael - disse Robert con un sorriso.
Fine flashback
- mi ha fatto rendere conto con le sue parole che avevo esagerato - disse Michael omettendo la parte sesso.
Colton e Matt avevano capito tutto ma non dissero nulla.
- papà, io non volevo mentirti. Volevo capire che cosa questo rapporto ci poteva portare. Non volevo rovinare la vostra amicizia per una cosa che poteva durare anche un paio di settimane e basta - disse Matt a cuore aperto.
- avrei fatto lo stesso - disse Michael a quel ragionamento. - siamo molto simili -
- quindi io e Jason possiamo stare insieme ? - chiese Matt con un sorriso.
- certo che si ma per quelle cose aspettate un po - disse Michael giustamente da padre. - non fate le cose in fretta. Avete tutte la vita per farlo -
- papà, quando io e Jason decideremo di fare l'amore sarà una cosa nostra - disse Matt arrossendo. - non puoi certo pretendere che lo faccio a 30 anni -
- la prima volta é importante. Vedi non sono una cosa fisica ma una cosa che va fatta con il cuore e con consapevolezza - disse Michael attaccando con quel discorso.
- papà, non c'é bisogno che me ne parli. Ho letto molto cose sull'argomento... -
- immagino che con internet avrai letto tutto ma non é lo stesso - disse Michael a quella risposta. - ascolta, voglio parlati della mia esperienza. Nessuno ti può preparare a ciò.
Lo scoprirai da solo ma non devi aver paura. É qualcosa di unico. Tutti abbiamo una prima volta ma non sempre abbiamo la persona più adatta per noi. Tu sei fortunato sai. Jason si prenderà cura di te in tutti sensi... -
- tu e Jason avete mai fatto sesso insieme? - chiese Matt a quelle parole.
- Matt, io e lui siamo migliori amici. Non abbiamo mai fatto nulla di sensuale insieme. Però c'é stato un bacio tra noi - disse Michael sincero.
Matt si senti un po geloso di ciò. Jason aveva baciato anche suo padre.
- come vi siete baciati? - chiese lui sconvolto.
- era un gioco. Stavamo facendo il gioco della bottiglia ad una festa - disse Michael rassicurandolo. - non é significato nulla -
- questo mi solleva - disse Matt a quella confessione.
- mi sembrava strano - disse Colton alla rivelazione del bacio. - per te é come un fratello -
- infatti é stato come baciare mio fratello - disse Michael ridendo. - ricordo che ci siamo messi a ridere dopo ciò -
- andrai da Jason ? - chiese Matt sentendolo così tranquillo verso il suo amato.
- si ma dopo che sono andato da Jeff - disse Michael ricordando la scena di ieri.
- bravo, fratellone. Jeff era molto deluso e arrabbiato - disse Colton.
Così Michael salutò i due e si presentò al lavoro di Jeff.
- oh sei venuto ad insultarni ancora? - chiese Jeff ferito.
- no, Jeff. Ho bisogno di parlarti - disse Michael sincero.
- mi dispiace ma la mia porta é chiusa - disse Jeff continuando a lavorare.
Michael prese un vaso per aiutarlo, Jeff lo fermò subito e glielo tolse.
- Michael, vuoi sposarti o no? - chiese Jeff all'intromissione.
- senza di te o il tuo perdono no - disse Michael mortificato.
- wow!  Cosa ti ha fatto cambiare idea? - chiese Jeff sorpreso.
- Robert mi ha calmato e ho riflettuto bene - disse Michael con un sorriso. - non pensavo quello che ho detto. Ero un altro Michael e ti ho ferito -
- si mi hai ferito molto. Non me lo aspettavo da te comunque, non me la racconti giusta tu - disse Jeff con sospetto. - mi sa tanto che ti sei sfogato sul povero Robert -
- il povero Robert ha gradito molto - disse Michael cadendo nella sua trappola.
- lo sapevo - disse Jeff con un sorriso.
- maledizione, me la fai sempre - disse Michael ridendo.
- a me non sfugge nulla, caro Michael - disse Jeff con un sorriso.
I due amici ridevano di nuovo insieme, Jeff non riusci a stare arrabbiato con Michael e tornarono amici.
- immagino che adesso andrai da Jason - disse Jeff di nuovo sereno.
- si ho un altro rapporto da sistemare - disse Michael serio. - spero che vada tutto bene -
- ci riuscirai, tu sei Michael Wayland - disse Jeff rassicurandolo m
- grazie, Jeff - disse Michael abbracciandolo.
I due amici erano stretti in un abbraccio prima che l'altro andò da Jason. Michael era fuori dalla porrà di Jason e bussò con coraggio e ansia
- Jason, sono io Michael - disse lui da fuori.
Non ebbe risposta, decise di suonare ma nulla. Scese dal portiere del palazzo per poter entrare. Il portiere aprì la porta visto che lo vedeva così ansioso e preoccupato.
Michael ringraziò l'uomo e andò verso la camera da letto di Jason. Arrivato lì lo trovò sul pavimento e vide delle bottiglie. Il carattere autodistruttivo di Jason. Lo portò sotto la doccia e apri l'acqua fredda per farlo riprendere.
- ma che succede? - chiesa Jason di scatto.
- succede che sei un incoscientemente disse Michael rimproverandolo. -quando smetterai di farti del male così -
- michael Wayland e le sue lezioni di vita- disse Jason svincolandosi da lui.
- sono preoccupato per te - disse Michael sincero. - so che sei meglio di così. Matt crede in te -
- forse sta perdendo il suo tempo con me - disse Jason in uno stato pietoso. - merita di meglio che del frutto di un tradimento -
- no, non é vero. Tu vali molto. Devi iniziare capire che hai delle persone che ti vogliono bene, zuccone. Non sei solo - disse Michael cercando di convincerlo. - il frutto di un tradimento che vuol dire? -
Jason gli raccontò tutto, Michael lo strinse a sé e lo consolò sul letto.
Jason e Michael erano di nuovo stretti l'uomo all'altro da migliori amici, non importava quello che era successo perché quello era più importante. Esserci l'uno per l'altro nel momento del bisogno e non solo nelle cose belle. Loro ne avevano passate tanto insieme che spezzare quel legame era impossibile.  Erano di nuovo loro due, Jason e Michael due amici inseparabili di nuovo felice. Fu così che Matt li trovò, abbracciati nel letto di nuovo amici e lui sorrise felice. Decise di lasciarli soli. Ne avevano bisogno.

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