capitolo 18
Robert e Michael guardarono la scena contenti, Max sorrideva grazie a Matt e intuivano che sarebbero diventati molto amici. Michael ebbe una chiamata e Robert lo guardava mentre rideva e sorrideva. Era geloso.
- domani sera sarebbe perfetto ma aspetta che domando al mio futuro sposo - disse Michael.
- domandarmi cosa? - chiese lui curioso.
- domani sera posso invitare degli amici qui? - chiese Michael posando un attimo il cellulare. - Will e Jem li conosci e poi ci sarebbero due amici che ti voglio presentare Jeff e Jason -
Robert decise di accettare anche per vedere chi fossero.
- certo, casa mia é casa tua - disse lui con un sorriso.
Michael comunicò la risposta a Jeff e dopo baciò Robert.
- pensavo che saresti stato geloso sai. Che mi avresti domandato chi sono, se erano gay e queste cose così. Mi sbagliavo, mi sorprendi sempre - disse Michael con un sorriso.
- già, sono mister sorpresa - disse Robert nascondendo la sua gelosia. - perché dovrei essere geloso? Tu mi ami e loro sono dei tuoi amici -
- molto maturo, signor agente - disse Michael colpito.
- questo signor agente ti farà vedere più tardi - disse Robert al suo orecchio.
- che fate? - chiese Max entrando.
Robert si girò imbarazzato verso il figlio e non sapeva cosa dire.
- parlavamo di una sorpresa- disse Michael subito.
- una sorpresa? Che tipo? - chiese Max curioso. - no, aspetta. La colazione di domani vero? -
- si, bravo. Ci hai scoperto- disse Robert accarezzandogli la testa.
- non lo dirò agli altri - disse Max discreto.
Robert si senti sollevato, Max prese un po di succo per Matt e tornò di là.
- per fortuna che ci sei tu - disse Robert sollevato.
- devi essere più calmo, baby - disse Michael. - comunque io ti aspetterò nel letto più tardi -
Michael gli diede un bacio e raggiunse suo figlio e Max mentre Robert si versò un bicchiere da vino e pensò che era fortunato: aveva una bella famiglia, Maryse e il suo Michael. Anche Alec si senti molto fortunato di avere Magnus accanto a sé. Aveva fatto l'amore con lui e ne voleva ancora. Quanto tempo aveva perso. Alec guardò Magnus dormire accanto a sé e lo preferiva senza glitter. Li vedeva come un'armatura.
Il giorno dopo......
Robert e Michael portarono tutti fuori per la colazioni in un posto bellissimo: The ivy. Tutti adorarono quel posto, era favoloso e ordinarono anche cose italiane. Quel posto sapeva di casa e Jordan amava molto i fiori, era accanto a Matt.
- sai ho un amico fiorista Jeff verrà stasera - disse Michael mostrando le foto a Jordan da instangram.
Jordan e gli altri restarono incantati.
- mi piacerebbe conoscere chi fa queste creazioni - disse lui rapito.
- hai amici molto particolari - disse Robert pensando anche a Will.
-perché non hai ancora conosciuto Jason - disse Michael a quella frase. - Jeff mi assomiglia caratterialmente ma Jason... Lui é quello più particolare -
Robert iniziò a preoccupare su Jason.
- vi faccio vedere il suo profilo. É un modello come Will - disse Michael andando sul suo profilo.
Robert vide le foto e Jason era veramente bollente.
- wow! Michael, hai amici molto calienti - disse Isabelle maliziosa.
- Isabelle!!! É troppo grande per te - disse Robert geloso.
- papà, io stavo facendo solo un apprezzamento e poi ho Simon - disse Izzy alla sua gelosia
- un bravo ragazzo - disse Robert approvando.
Però adesso Robert si stava preoccupando tanto di Jason.
Erano stati a letto insieme come con Will?
Max si allontanò un attimo per andare in bagno e incontrò Dennis.
- ciao, Max. Ti sono piaciuti i manga? - chiese lui falsamente.
- ciao, Dennis. Si moltissimo. Posso avere altri? - chiese Max cascandoci.
- ma certo, vieni con me - disse Dennis con un sorriso. - casa mia é vicina -
- ma sono con la mia famiglia - disse lui giustamente.
- non ci metteremo molto, li avviso io - disse Dennis tranquillizzandolo.
Max si fidò di lui perché era un amico di sua mamma e si era affezionato a lui.
Dennis prese la mano di Max per portarlo da lui e poi fece finta di avvisare Robert.
Avrebbe avuto la sua vendetta su quei Lightwood. Robert era così tranquillo ma non vedendo tornare Max, si allarmò e andò nel bagno. Guardò da tutte le parti ma non c'era.
- avete visto mio figlio? - chiese Robert cercando di mantenere la calma.
Sembrava che tutti erano troppo occupati nelle loro vite o a lavorare per notare Max.
- io ho visto un signore con suo figlio - disse un giovane cameriere guardando la foto mostrata da Robert.
Si fece dire la descrizione e gli sembrava familiare. Robert chiamò Maryse e chiese se con lei c'era il suo collega amico e lei gli confermò di si.
Quel bastardo!!! Aveva preso suo figlio.
- Maryse, mi devi dare l'indirizzo del gemello del tuo collega subito - disse lui con urgenza.
- che é successo? - chiese Maryse cercando l'indirizzo.
- ha preso Max. Quel bastardo ha preso Max - disse Robert avvertendola. - ho incontrato Dennis in club e lo rifiutato tempo fa e mi sa che me la vuole far pagare -
- cosa??? Paul vuoi dire. Dennis é qui con me. Oddio, Paul ha fatto questo. Io non pensavo che ne fosse capace. É sposato con due figli come Max - disse Maryse allarmata.
- ma usa il nome di suo fratello per spassarsela - disse Robert a quelle informazioni.
- Robert, salva Max - disse Maryse.
Robert avvisò a Michael di portare tutti a casa mentre lui andava a salvare Max, si sentiva così responsabile.
- voglio venire - disse Michael a Robert.
- no, é un pericoloso. Poi sono un poliziotto - disse Robert categorico. - devi pensare ad Alec, Izzy e Matt -
- ma se questo Paul... -
- no, non pensarci. É colpa mia e devo risorverla io - disse lui testardo per poi correre via.
Michael affidò il compito ad Alec di portare tutti a casa e seguì Robert. Quest'ultimo bussò alla porta di casa di Paul ma non rispondeva nessuno e
- apri bastardo - disse Robert gridando.
Arrivò una chiamata, lui lo vide alla finestra al secondo piano e rispose subito.
- ciao, Robert. Ti ricordi di me? Mi hai rifiutato e non solo tu anche Alec, prima si é lasciato un po andare ma poi mi ha rifiutato. Non dovevate farlo - disse Paul al cellulare.
- Alec? Che cosa gli hai fatto? Sei spregevole. Non permetterti di toccarlo mai più o di toccare Max. Ha 9 anni - disse Robert avvertendolo.
- é carino. Ti assomiglia molto, un po credulone ma sarà un piacere togliergli l'innocenza - disse Paul ridendo. - é proprio sul letto svenuto -
- non ti azzardare! Prendi me. Vuoi me - disse Robert proponendo uno scambio.
- é troppo comodo adesso - disse Paul a quello scambio. - ora capirai che significa avermi rifiutato -
La chiamata si interruppe e Robert era disperato.
- Robert, so che lo puoi salvare. Lo possiamo salvare - disse Michael dietro di lui, dandogli la forza.
Robert sapeva che Michael non l'avrebbe mai lasciato da solo, l'altro aveva trovato la chiave per entrare e senza esitare entrarono dentro. Salirono le scale di fretta e arrivarono al secondo piano, alla camera e videro Paul mentre stava denudando Max. Robert usci la pistola e la puntò verso quello schifoso.
- non ti permettere di continuare - disse Robert furioso.
- sei venuto a vedere - disse Paul continuando a farlo.
- ti ucciderò, bastardo - disse Robert avvicinandosi con la pistola.
- non lo farai, Robert. Sei troppo onesto per farlo - disse Paul sapendo i suoi punti deboli. - e poi potrei fargli male -
Doveva salvare Max, non importava il dopo ma non avrebbe permesso che lui gli facesse del male. All'improvviso Paul stava per toccare Max ma non si era reso conto che Michael era entrato dalla seconda porta e lo colpi con una sedia. Robert subito usò le manette per arrestarlo e poi abbracciò Max svenuto. Il suo bambino. Robert era in lacrime e Michael si strinse a lui per calmarlo.
- é tutto finito, Robert - disse Michael con voce calmante.
Robert si buttò tra le braccia di Michael, aveva avuto così paura per Max e l'altro gli diede tutto il conforto possibile. Robert rivestì Max e lo portò a casa con Michael mentre Cecily si occupava di portare Paul in centrale. Max si risvegliò dopo un po di tempo, era confuso e Maryse e Robert lo abbracciavano cosi forte.
- ero con Dennis e mi offerto un tè buonissimo ma poi ho avuto sonno. Perché mi trovo qui? - chiese Max confuso.
- perché Dennis ci ha chiamati. Avevi tanto sonno, hai dormito un bel po - disse Robert mentendo ma era meglio così.
Non sapeva cosa stava accadendo quindi non voleva sconvolgerlo. L'infanzia era molto importante e lui non voleva che Max crescesse con traumi o cose varie.
- sei stato bravo con Max. Hai fatto fatto bene - disse Maryse abbracciandolo. - sei un buon padre -
- un buon padre già. Non mi sento tale, per colpa mia ho messo in pericolo i nostri figli - disse Robert sfogandosi nella camera da letto. - non potrò mai perdonarmelo e non potrò scordarlo -
- ma Robert, che dici? Non é colpa tua - disse Maryse a quelle dure parole.
- lui non si sarebbe vendicato su Alec o su Max se io non avessi rifiutato - disse Robert convinto.
- farlo ragionare tu. Perché a me non da retta - disse Maryse all'arrivo di Michael.
Maryse li lasciò soli e Michael si avvicinò a lui.
- non dirmi che non é colpa mia - disse Robert guardandolo.
- invece te lo dirò. Non potevi sapere che razza di bastardo fosse Paul - disse Michael cercando di farlo ragionare.
- non avrei dovuto andare in quel posto. Tutto questo non sarebbe successo - disse Robert iniziando a pensare alle sue scelte.
- ora pensarai che non fossi stato gay non sarebbe successo ma non é così - disse Michael sapendo come ragionava il suo cervello. - sarebbe successo comunque perché é la vita -
- che schifo di vita - disse Robert con il suo pessimismo.
Eccolo che incominciava con il suo atteggiamento contro il mondo. Sembrava così forte ma era fragile nonostante la divisa che aveva indossato per anni.
- non dire così hai una bellissima famiglia, un lavoro che ami e hai me - disse Michael cercando di rallegrarlo.
- si hai ragione - disse Robert guardandolo e sorrise un po.
Qualcuno bussò alla porta, Robert sentì la voce di Alec e lo fece subito entrare.
- papà, é colpa mia se a Max stava succedendo quello - disse Alec sentendosi in colpa.
- eccone un altro, voi due siete uguali proprio. Vi date le colpe di tutto - disse Michael a Robert.
- Alec, non é colpa tua - disse Robert rassicurandolo. - non potevamo prevedere ciò. Ma lui ti ha toccato?
- io ero confuso, lui era lì che mi diceva che potevo anche nascondermi e mi sono lasciato andare un po con lui - disse Alec confidandosi con lui.
- si é approfittato del tuo stato di confusione - disse Robert stringendolo a sé. - mi dispiace -
- ho permesso io di farlo, volevo vivere una vita che pensavo che fosse mia ma non era così. Con Magnus é la vita che voglio, libero e ti ringrazio, papà e ringrazio anche te Michael - disse Alec con un sorriso
Alec abbracciò anche lui, restò a parlare con loro e poi tornò da Magnus.
- fiorellino, ti sei tolto quei pensieri - disse Magnus conoscendolo bene.
- si, ho parlato con mio padre e Michael - disse Alec con un sorriso.
- e... -
- e avevi ragione, contento - disse Alec a magnus.
- certo, zuccherino. Devi sempre darmi retta - disse lui riempiendolo di glitter.
- dai Magnus, smettila con sti glitter. Me li ritrovero nelle mutande - disse Alec ridendo.
- oh che bel posto. Staranno facendo una festa allora - disse Magnus malizioso.
- sei irrecuperabile, Magnus - disse Alec rosso.
- ma se ti adori per questo e adesso vieni a ballare - disse Magnus trascinandolo al centro.
Alec sorrise e si mise a ballare con lui. Era così felice.
- fate una festa - disse Jace entrando.
- é una festa privata - disse Magnus alla sua intrusione.
- allora posso, Alec é mio fratello - disse Jace cambiando musica.
- ehy chi ti ha detto di cambiare! - esclamò Alec infastidito.
- porto un po di brio e alta musica - disse Jace mettendo sul letto il CD di Alec.
Jace si mise a ballare mentre Alec lo guardò con le braccia incrociate.
- Jace, ti voglio bene ma te ne devi andare - disse Alec serio.
- cosa? Non sento - disse Jace al volume alto della musica.
Alec si ritrovò sul letto sconsolato mentre Jace ballava.
- ehy, biondino. Il mio Alexander vuole un po di intimità con me quindi fuori dai piedi - disse Magnus buttandolo fuori e chiudendo la porta. - come liberarsi degli scocciatori -
- mio eroe - disse Alec baciandolo.
Dopo aver fatto ragionare Robert che non era colpa sua per la faccenda di Paul e rapimento, Michael stava per preparare un bagno caldo per il suo baby quando gli suonò il cellulare. Era suo fratello minore, Colton Wayland. Studiava a Los Angeles e faceva il modello. Erano molto legati e non vedeva l'ora di presentarlo a Robert, a Matt e tutti i Lightwood. Non era stato possibile per via dei corsi di Colton.
- ciao fratellino. Come stai? Come va il corso di design? E Josh come sta? - chiese Michael felice di sentirlo.
-
- ciao fratellone, potrei stare meglio ma ho scoperto che Josh mi tradiva e lo lasciato - disse Colton triste.
- tu hai avuto sempre ragione. Non era il ragazzo per me ma non ti ho dato retta. Quattro anni insieme e quattro anni di bugie e tradimenti -
Colton che era sempre buono e gentile. Un ragazzo d'oro.
Voleva tanto stare li con lui, forse doveva prendere l'aereo e andarci.
- ho bisogno di cambiare un po aria. Posso venire là? -
- certamente. Non devi chiederlo, sei mio fratello - disse Michael felice.
- allora prenotò il volo - disse Colton anche lui felice. - così farò la conoscenza del mio presto cognato e di mio nipote -
- noi ti aspettiamo - disse Michael con un sorriso.
Colton veniva lì. Era così contento e diede la notizia a Robert e gli altri. Tutti non vedevano l'altro di incontrarlo.
Il giorno dopo sera..
Michael era già pronto per accogliere i suoi amici, Robert era nervoso ma lo nascondeva e i ragazzi erano fuori tranne Jordan e Matt che erano sopra a studiare o meglio studiavano anatomia in camera per gli ospiti.
Il campanello suonò e subito Robert andò alla porta. Si trovò davanti il modello Jason e poi un altro uomo molto sexy. Doveva essere Jeff, l'amico fiorista ma non pensava che un fiorista fosse così sexy.
-agente, ho bisogno di essere ammanettato da lei. Mi sbatta in prigione o contro la sua scrivania - disse Jason diretto.
- siamo alle solite - disse Jeff guardando il cielo.
- Jason, non incominciare - disse Michael imbarazzato.
- hai proprio un sexy fidanzato. Stasera lo provò - disse Jason continuando.
Robert lo guardava sconvolto.
Chi era questo tipo? Come faceva ad essere amico di Michael?
- tu sei fuori di testa! Io non tradisco Michael con te - disse Robert infastidito. - ti sbatto in cella e ti lasciò una settimana -
- certo, quando vuoi tu baby - disse Jason entrando con il vino.
- non osare usare quel baby, solo Michael può - disse Robert irritato.
Jason si mise sul divano come se fosse a casa sua. Jeff disse: - mi scusò per lui ma non lo fa per cattiveria. Lo so può essere fastidioso ma si apprezza con il tempo -
- io non voglio apprezzarlo con il tempo - disse Robert mettendo subito Jason nella lista nera.
- questi sono per voi - disse jeff con dei splendidi fiori.
Blu e arancioni. Un assortimento insolito ma unico come lui e Michael.
A Robert fece una bella impressione
Robert sistemò i fiori in un vaso e li mise a tavola. Jeff e Robert parlarono un bel po, il padrone di casa fu conquistato da Jeff e capì perché era amico di Michael. Non capiva l'amicizia con Jason ma era una cosa che non capiva neanche con Will. Qualcuno suonò al campanello, Michael aprì e c'erano Will e Jem. Robert pensò che doveva sopportare sia Will che Jason ma per amore di Michael l'avrebbe fatto. Poi c'erano persone squisite come Jeff e Jem.
- bella casa Lightworm. Immagino che tu e Michael vi date da fare molto - disse lui malizioso.
- will, potresti evitare per stasera. Non fare il bambino - disse Jem e poi a Robert. - hai un bel gusto -
- veramente é merito di Maryse - disse Robert ai quel complimento. - lei ha arredato tutto -
- vero la tua ex moglie. Una bellissima donna. Che fine ha fatto? - chiese Will impiccione.
- Maryse sta bene. Ha voluto lasciare la casa a noi per questi giorni - disse Robert più gentile possibile.
Michael vedeva che Robert si stava trattenendo così invitò tutti a sedersi su divano per iniziare la serata. Robert versò il vino e portò anche la birra per chi là voleva. Erano davanti al camino che scoppiettava e inizieranno a giocare a carte.
Michael portò degli stuzzichini di pre-cena, si parlava di molte cose e Robert si rilassò un po.
- ho saputo da Cecily che dovete ancora pensare chi prenderà Jesse - disse Jem.
- si, ora é casa di Andrew. Sta facendo il giro dei parenti - disse Robert dopo un sorso di vino. - vogliamo che lui si senti a casa con tutti noi -
- si, Michael mi ha detto della sua triste storia. Povero ragazzo - disse Jeff molto sensibile
- siamo qui per una serata divertente o per parlare di cose tristi - disse Jason alzandosi. - qua ci vuole un po di musica -
Jason andando allo stereo, cercò un CD decente mentre Jeff e Michael lo guardarono con un'occhiata omicida.
- ma non hai un CD che non sia noioso. Morzat, Bach e tutti compositori che fanno venire il sonno - disse Jason criticando i gusti di Robert.
- erano dei geni a contrario di te, pallone gonfiato - disse Robert infastidito.
- Jason, parliamo di là - disse Michael all'improvviso.
Robert non aveva mai visto così arrabbiato Michael, vide il suo futuro sposo andare in cucina con Jason e ci rimasero per più di una mezz'ora.
Intanto Robert chiacchierò con Jeff e Jem mentre Will si era messo a farsi selfie per i suoi fans.
- Lo consumi quel cellulare - disse Jem togliendoglielo dalle mani.
- ma non posso lasciare i fans senza foto. Sono importanti - disse Will.
- e io e tuoi amici? Non siamo importanti? - chiese Jem all'improvviso.
- ma certo, infatti voglio farmi una foto con voi. Questa serata é uno spasso. Ovviamente anche con Lightwood - disse Will con un sorriso. - ma soprattutto con te, Jem -
- sei un ruffiano, Will herondale - disse Jem cedendo alle sue parole.
- mi ami anche per questo - disse Will baciandolo
Jeff e Robert guardarono come Will baciava appassionatamente Jem, un bacio molto bollente che fece gemere il nostro violinista.
- Will, ti sembra il caso - disse Jem tutto rosso.
- loro capiscono - disse Will mostrando il suo fascino.
- a me non mi affascini - disse Robert serio.
- ma tu hai il cuore di ghiaccio - disse Will tranquillo.
- Will, non esagerare. So che ami provocare ma stai oltrepassando il limite - disse Jem prendendolo da parte.
- dai non si offende. Era una battuta - disse Will.
-Will, non é una battuta quella. Hai un modo tutto tuo del humor. É agghiacciante - disse Jem rimproverandolo.
Will stava replicando quando il campanello suonò.
- aspetti altre visite, ghiacciolo? - chiese Will a Robert.
- will! - esclamò Jem esasperato.
Robert ignorò Will e andò alla porta, era un giovane uomo e sapeva chi era. Lui aprì subito la porta.
- ehy, futuro cognato - disse Colton affettuoso con un abbraccio. - é un piacere conoscerti -
Quel giovane era davvero disarmante. Era molto bello come suo fratello e Robert ricambiò l'abbraccio
- anche per me. Benvenuto in famiglia - disse Robert dolce.
Robert gli prese i bagagli e lo fece entrare. Colton vide altri due uomini, gli amici di suo fratello. Erano tutti tre uomini bellissimi. Anche Robert era molto sexy.
- andato bene il viaggio? - chiese Robert gentile.
- si, mi sono messo a sentire la musica e a disegnare un po per il mio corso - disse Colton con un album da disegno.
- si, Michael mi ha detto della tua passione e mi ha fatto vedere il tuo talento - disse Robert ricordando i disegni.
- grazie. Lui dov'è? - chiese Colton non vedendolo.
- sta gridando un suo amico in cucina, sono dentro da un po infatti Jeff é andato a vedere se sono ancora vivi. Se Jason é stato fatto fuori, nascondero il cadavere - disse Robert scherzando un po.
- divertente - disse Colton ridendo. - si Jason lo conosco. É un tipo molto particolare -
- Colton, collega di servizi hot - disse Will abbracciandolo e toccandogli il sedere. - non é cambiato dall'ultimo volta -
- Will, sei il solito. Non cambi mai - disse Colton ridendo e togliendo la mano da lì.
- tu ti sei fatto ancora più sexy - disse Will adorando Colton.
Jem conosceva il legame tra i due quindi non era geloso. Era stato presente a qualche servizio a Los Angeles ma aveva parlato poco con Colton per via anche del suo lavoro da violinista.
- quindi ti manca di conoscere Jeff - disse Robert a quelle informazioni.
- Jeff Leatham, il mio idolo. Si, non ho ancora conosciuto per una cosa e l'altra - disse Colton con un sorriso.- adoro i suoi lavori -
- i suoi lavori o lui? - chiese Will malizioso.
- i suoi lavori. Non tutti pensano al sesso - disse Colton alzando agli occhi al cielo.
Robert fece vedere la stanza degli ospiti a Colton e portò i bagagli là. Di sicuro, i due fratelli volevano dormire inseme. Avevano tanto da recuperare.
Colton si senti subito a casa, era di quello che aveva bisogno e adorava molto Robert. Robert lasciò che Colton si sistemava, il giovane uscì appena ebbe fatto e si trovò davanti proprio lui, Jeff Leatham.
- scusami, non volevo andarti addosso - disse Colton arrossendo.
Jeff guardando il giovane mentre arrossiva, gli sembrava così familiare e lo trovò bellissimo.
- tranquillo. Ti sei fatto male? - chiese Jeff gentile.
- no. Sto benissimo - disse Colton rapito dall'uomo.
- sei un amico dei figli di Robert ? - chiede lui curioso.
- veramente sono Colton Wayland, il fratello minore di Michael- disse Colton presentandosi.
- ma certo, ecco perché mi eri familiare. La bellezza é di famiglia - disse Jeff con un sorriso. - io sono... -
- Jeff Leatham. Si ti conosco. Nel mio ambiante sei famosissimo o anche oltre. I tuoi lavori, la tua passione e talento... Ecco...- disse Cotlon ammirandolo molto. - tu mi ispiri ogni giorno -
- wow! Le tue parole sono bellissime. É un onore per me - disse Jeff con emozione anche lui.
- posso farti vedere i miei disegni? Se non crea disturbo - chiese Colton emozionato e agitato. -
- nessun disturbo anzi sarà un vero piacere - disse Jeff con un sorriso.
Colton prese il suo album da disegni, Jeff era sul letto di Michael e Colton glielo mostrò.
- voglio che tu sia molto critico - disse Colton guardando mentre apriva il suo albume.
Era nervoso, agitato e allo stesso tempo emozionato. Era in camera con Jeff e lui stava per vedere i suoi disegni. Non riusci a sedersi sul letto con lui, era in piedi e lo guardava. Era così concentrato nei suoi disegni.
Aspettava il suo giudizio e poi Jeff chiuse il suo album.
- allora che ne pensi? - chiese Colton impaziente. - scusami, é l'emozione -
- Colton, tu hai un gran talento. Un talento che non vedevo da tempo e mi piacciono le tue idee. Voglio farti conoscere qualche designer e di sicuro ameranno le tue idee - gli propose Jeff subito.
- wow! É una opportunità grandiosa. Mi conosci solo da pochi minuti eppure credi già in me - disse Colton emozionato e stupito. - sei una persona unica ma non avevo dubbi -
- sarei pazzo se non mostrassi questi disegni a qualcuno. Meriti di emergere - disse Jeff con un sorriso. - credo in te, Colton -
Michael aprì la porta e trovò Jeff e Colton molto vicini sul letto.
- fratellino, sei arrivato - disse Michael con un sorriso.
Colton corse verso di lui e lo abbracciò con tutto l'affetto possibile.
- mi sei mancato, Michael - disse Colton stringendosi molto a lui.
Jeff li lasciò soli, Colton e Michael avevano bisogno di quel momento e lui fece subito una telefonata in giardino. Robert si aggiunse un posto in più a tavola per Colton. Jordan e Matt invece volevano cenare in camera.
- Michael, tuo figlio vuole cenare in camera - disse Robert una volta uscito dalla stanza.
- ci parlo io - disse Michael salendo sopra.
Michael bussò alla porta, Matt aprì con un sorriso timido e c'era Jordan sul letto.
- Matt, non é corretto sai. C"é tuo zio e abbiamo ospiti - disse Michael da padre. - potete anche aspettare ad amoreggiare o a studiare -
- ma papà... -
- papà nulla. Jordan tu capisci bene immagino - disse Michael al suo studente.
- si, prof - disse Jordan con un sorriso. - infatti lo stavo spiegando a Matt -
Così scesero tutti e tre, salutarono gli ospiti e Matt incontrò suo zio.
- ciao, Matt. Sono contento di conoscerti. Ti ho portato un regalo - disse Colton con un pacchetto in mano.
Matt non se lo aspettava. Un regalo e guardava quello splendido giovane uomo.
- ciao, zio. Non dovevi disturbarti - disse Matt ancora stupito.
- nessun disturbo. So che ti piace il mare - disse Colton con un sorriso.
- si molto - disse Matt timido, prendendo il pacchetto.
Apri il regalo, ci trovò una collanina con una tartaruga.
- wow! É bellissima - disse lui sorpresa. - me la metti ? -
Colton la presa e gliela mise. I due si abbracciarono, era un'atmosfera così armoniosa e Jason arrivò.
- Colton, non ci vediamo da un bel po da quella serata così hot - disse Jason avvicinandosi a lui.
- parli di quella in cui tu ci provavi con me e io ti rifiutavo -disse Colton subito.
- Colton, mi ferisce questa tua ostilità. Io amo il tuo corpo, il tuo sedere e quegli occhi - disse Jason provandoci ancora.
- Tu vuoi tutti Jason - disse Colton conoscendo il tipo.
- Jason, ci sono dei minori - disse Michael facendolo presente.
- ah si, tuo figlio - disse Jason guardando Matt. - un bel bocconcino. Farà molta strada -
- In che senso? - chiese Matt confuso.
- lascia stare questo maniaco - disse Michael al figlio.
Si misero tutti a tavola e ignorarono Jason come Robert con will prima.
Robert e Michael servirono la cena come due sposini e bravi padroni di casa.
- matrimonio che grande idiozia - disse Jason commentando.
- cosa dici? - chiede Robert a quel commento.
- ho detto che il matrimonio é una grande idiozia. Uno finisce sempre per tradire l'altro - disse Jason convinto.
- non é vero. É una visione troppo cinica - disse Matt a Jason.
- veramente? Perché tu sei ancora innocente - disse Jason convinto. - hai il fidanzato? -
- si, io - disse Jordan facendosi avanti, tenendo la mano di Matt.
- immagino che fate già sesso - disse Jason tranquillamente.
- Jason, che domande sono? É ancora presto - disse Michael a quell'argomento delicato per un padre.
- sei così ingenuo. Avranno fatto sesso - disse Jason sicuro. - buona questa pasta -
- possiamo parlare di altro - disse Robert imbarazzato. - oh grazie. Io ho preparato la pasta -
- mi sorprendi, Lightwood - disse Will all'improvviso. - é veramente fatta bene. Me ne intendo -
- oh grazie, Will. Mi ha guidato Michael - disse Robert sorpreso. - sono contento che ti piaccia -
- la pasta conquista tutti - disse Jeff vedendo Jason e Will impegnati a gustarsela.
- io adoro la pasta - disse Colton a Jeff.
Michael guardava la confidenza nata tra Colton e Jeff, Era contento che andassero d'accordo e Colton aveva bisogno di persone oneste come Jeff nella sua vita. Matt andò in bagno un attimo e dopo un po con una scusa Jason lo seguì. Matt aveva lasciato un po la porta, essendo che era al piano di sopra e Jason ci guardò dentro.
Jason ammirò Matt mentre si tolse la maglietta sporca di sugo per pulirla e aveva un delizioso corpo.
- vuoi una mano?- chiese Jason entrando nel bagno.
- esci via. Non ho bisogno del tuo aiuto - disse Matt ostile.
Jason prese la maglietta e un attimo gliela pulì per stenderla.
- Non ti facevo uomo di casa più servito e riverito - disse Matt sorpreso ma senza abbassare la guardia.
- mi sono sempre sudato quello che ho ottenuto - disse Jason a Matt.
- buon per te - disse Matt uscendo.
Jason guardò Matt andare in camera e tornò con una nuova maglietta.
- hai un po di sugo - disse Jason all'improvviso.
- dov'è? - chiese lui allarmato.
Jason si avvicinò e portò due dita al suo mento, lui non capì e all'improvviso successe in fretta. Le labbra di Jason erano sulle sue.
Matt non poteva crederci a quel gesto. Lo spinse subito via. Era stato baciato da una persona che non era Jordan.
- sei spregevole - disse Matt arrabbiato. - non dirò nulla a mio padre per non ferirlo ma non avvicinarti più a me -
Jason guardò Matt scendere. Aveva proprio un bel caretterino. Doveva essere suo. La cena proseguì tranquilla, arrivarono al dolce e fu servito in salotto. Michael e Robert avevano preparato un dessert al cucchiaio in bicchieri da martini, tiramisù e le crostatine. Tre dolci diverse per accontentare ogni palato. Erano tutto sublime. La coppia ricevere tanti complimenti e capirono come fare a tappare la bocca a Jason e Will, facendoli mangiare la loro cucina. Matt non riusciva a dire a Jordan che Jason l'aveva baciato, non voleva che si scatenasse un putiferio e anche per non vedere la delusione di Michael verso l'amico. Un suo amico che ci provava con il figlio, non era una bella cosa. Jordan era tornato a casa, lui guardava gli altri dalle scale e sperava che Jason se ne andasse via presto.
I primi furono Will e Jem e poi Jeff. Jason sembrava deciso ancora a stare là, questo innervosiva Matt e controllava che se ne fosse andato.
- penso di aver bevuto un po troppo, Michael - disse Jason sul divano. - potrei rimanere qua? Mi accontento del divano -
- potrei chiamare un taxi - propose Robert subito.
- si, certo che puoi stare - disse Michael veramente buono.
Jason ringraziò Michael, Robert lo portò di sopra mentre il biondo preparava le coperte e le lenzuola.
- sei troppo buono. Ti sta ingannando - disse Robert con la sua abilità di poliziotto.
- lo so che mente - disse Michael sapendo bene il suo amico.
- lo sai e lo ospiti - disse Robert confuso. - perché? -
- Jason sarà quello che é ma cerca solo affetto e compagnia. Conosco bene la maschera che ha - disse Michael confidandosi con lui. - la sua disperata ricerca di sesso é solo un modo per colmare la sua solitudine -
- Ma potrebbe avere qualcuno se non fosse così arrogante - disse Robert a Michael.
- non ha avuto un buon esempio in famiglia - disse Michael conoscendo da molto Jason..- lui é il risultato di due persone che si tradivano a vicenda e che non gli davano attenzione. Un attenzione che lui cerca disperatamente con il suo modo di fare -
- é molto triste. Mi dispiace ma così non troverà quello che cerca - disse Robert giustamente.
- lo so, ho cercato di presentargli uomini seri ma lui rifiuta - disse Michael triste.
Jason era sul divano, stava bene lì perché si respirava famiglia, quella vera e invidiava Michael. Aveva quello che aveva sempre voluto lui.
Matt trovò Jason che dormiva sul divano, aveva una faccia diversa da addormentato e gli mise una coperta addosso. Non poteva negare che fosse affascinante, un uomo molto sexy. Che stava pensando? Doveva essere impazzito.
Matt se ne stava andato quando sentì Jason nel sonno che mormorava le parole mamma e papà. Sembrava avesse un incubo. Il suo viso era cambiato e Matt si avvicinò a lui di nuovo. D'istinto Matt gli strinse la mano un attimo ma poi si rese conto della coda e la lasciò. Michael incrociò suo figlio nelle scale.
- il tuo amico sta avendo un incubo - disse Matt avvertendolo.
- grazie, Matt - disse Michael correndo da Jason.
Matt vide la scena in cui suo padre calmava Jason, non si aspettava di vedere un uomo di 34 anni piangere come un bambino tra le braccia di un amico e si strinse il cuore. Matt sentì Jason chiedere a Michael perché i suoi genitori non l'avevano mai amato. Non riusciva a guardare o a sentire. Si chiuse in camera sua. Forse capiva un po perché lui era così.
Il giorno dopo...
Robert preparò la colazione, Michael aveva bisogno di tanto caffè perché aveva passato la notte a calmare Jason e Matt non aveva chiuso occhio per Jason, ripensava a quella scena e scese giù in cucina assonnato. Jason dormiva ancora.
- sembrava che anche tu hai bisogno di tanto caffè - disse Robert a Matt, prendendogli una tazza.
- caffè per un adolescente!!! sei matto - disse Michael posando la tazza.
- papà, ho 18 anni ricordi - disse Matt a volte lo trattava come un bambino.
- si ma non ti fa bene - disse Michael prendendo un sorso.
- a te si? - chiese Matt alla scena.
- é diverso - disse Michael al figlio.
Colton era già sveglio da un bel po di ore, aveva fatto un po di ginnastica e aveva corso. Adesso aveva una fame.
Aveva fatto una bella doccia prima di mettersi a tavola e vedeva le faccie di suo fratello e di suo nipote.
- state bene? - chiese lui ai due.
- tu non hai sentito nulla stanotte? - chiese Michael a Colton.
- no, ho dormito come un bambino - disse Colton così rilassato. - mi ci voleva -
- ma gli altri? - chiese Matt non vedendoli a colazione.
- sono rientrati tardissimo quindi dormono - disse Michael essendo stato sveglio quasi tutta la notte.
,- Oggi saltano la scuola ma avranno una bella sgridata - disse Robert serio.
- ma baby, oggi é chiusa la scuola - disse Michael
- come la scuola é chiusa? Oggi é lunedì, Michael - disse Robert mostrandogli il calendario.
- lo so che é lunedì ma é chiusa perché stasera c'é un evento quindi tutti si devono preparare - disse Michael spiegandoglielo.
- che evento? - chiese Robert confuso.
- ma sei della polizia. Dovresti saperlo - disse Michael.
- non mi ricordo. Mi rinfreschi la memoria - disse Robert sottovoce.
- é la festa della città, Robert - disse Michael guardando in alto.
- ah vero. Come ho fatto a dimenticarlo? Non é da me - disse Robert sottovoce vergognandosi.
All'improvviso il cellulare suonò. Era Cecily.
- Robert, siamo pronti sorvegliare la festa - disse lei in posizione. - tu dove sei? -
- io sono in strada - disse Robert mentendo. - ci vediamo tra un po -
Robert chiuse con Cecily, baciò Michael e salutò tutti per poi scappare via. Michael, Matt, Colton, Maryse, Alec e gli altri erano per strada verso le giostre. Un pomeriggio in famiglia e con i proprio amori. Colton vide Jeff e Jason da lontano. Jason era andato un attimo a cambiarsi e Matt stringeva la mano di Jordan ma non riusciva a smettere di guardarlo. Non andava bene per niente. Iniziarono a fare i vari giochi, a fare foto e Matt guardava un peluche a forma di pesciolino e Jason se ne accorse. Pagò per sparare con il fucile e prese tutte le lattine con abilità. Jason prese proprio quel peluche che lui desiderava.
- non so che farmene, prendilo tu - disse Jason facendo finta di nulla.
Matt si ritrovò quel pesciolino in mano e lesse tra le righe.
- grazie - disse Matt a quel gesto.
- grazie di cosa? Io non so di cosa parli - disse Jason nascondendo il gesto.
- per questo lo sai - disse Matt indicando il peluche a forma di pesciolino.
- te ripeto che non sapevo che farmene - disse Jason prima di allontanarsi da lui.
Matt sapeva che Jason l'aveva preso per lui e sorrise. Non era come appariva.
- un bel peluche - disse Michael con un sorriso. - sembra che Jason ti ha preso in simpatia come un fratellino -
Se solo sapesse che l'aveva baciato ieri. Si toccò le labbra e riassaporare un attimo quel bacio. Non doveva pensarci.
- come figlio di un suo amico - lo corresse Matt arrossendo.
- Matt, non che tu... -
- io cosa papà? - chiese lui con paura.
- no, nulla - disse Michael ripensando Matt non poteva aver preso un'infatuazione per Jason. Lui era troppo grande per suo figlio. Michael guardò Matt con Jordan, sembravano così innamorati ma il rossore di suo figlio lo preoccupava. Michael era così perso nei suoi pensieri che non si accorse che Robert era alle sue spalle e quando sentì due mani afferrarlo, saltò dalla paura. Michael, sono io - disse Robert rassicurando.
- non farlo più - disse lui innervosito. Reagire in quel modo non era per niente da lui. Qualcosa lo innervosiva- amore, vieni con me - disse Robert guidandolo fuori dalla confusione.
Erano su una panchina, Robert lo guardava così preoccupato e gli mise una mano sulla sua.
- mi dici che hai? - chiese Robert premuroso.
- Matt mi preoccupa molto - disse Michael confidando le sue preoccupazione da padre. - prima ho visto una bella scena, Jason ha vinto un peluche a forma di pesciolino per Matt ma ovviamente lui ha fatto finta che non se ne faceva nulla e glielo a regalato. Ero contento ma poi ho visto il rossore nelle guance di Matt mentre mi parlava. Ho paura che lui si sia infatuato di Jason -
- Matt infatuato di Jason? Mi sembra un po strano ma a quell'età é facile confondersi. Stai tranquillo, Matt ha la testa sulle spalla, sta con Jordan e Jason per quanto sia Jason, non ti farebbe questo - disse Robert rassicurandolo.
- forse hai ragione, mi preoccupo per nulla. Ti sembrerà ridicolo - disse Michael imbarazzato.
- no, non é ridicolo. Sei un padre quindi é assolutamente normale - disse Robert con un sorriso. - ci siamo scambiati i ruoli oggi -
- E si, oggi si - disse Michael baciando. - un bello scambio però -
Alec, Izzy, Max, Matt e Colton li guardavano così innamorati. Il loro amore era bellissimo. Michael e Robert li raggiunsero e si fecero fare una foto di famiglia. Fecero diversi scatti anche divertenti, era una giornata all'insegna della famiglia, dell'amore e anche dell'amicizia. Infatti fecero anche scatti con Maryse, Jeff e Jason. Robert guardava Maryse ridere con un uomo da lontano. Sembravano molto affittati e sorrise. Voleva la sua felicità
- chi é quell'uomo, mamma? - chiese Izzy con un sorrisetto.
- un cliente dello studio. Ci siamo incontrati per caso e non é come pensate - disse Maryse a quei sguardi.
- non ci sarebbe nulla di male - disse Michael a lei. - sei una bellissima donna e piaci molto agli uomini -
- apprezzo la tua amicizia, Michael. Tra me e Ian c'é un rapporto professionale, di stima e fiducia reciproca - disse Maryse. - sono il suo avvocato, non farei mai... -
- mai sesso con lui, mamma. Sicura ? -disse Izzy con un sorrisetto.
- si sicurissima - disse Maryse a tutti.
Colton invece guardava le foto scattate insieme a Jeff e anche altre. Era divertente anche non stare davanti l'obbiettivo ma fotografare gli altri. Colton fotografava tutto e tutti, catturò vari momenti e cose che non avrebbe mai pensato di vedere.
Colton guardò le ultime da solo, era su Jason e Matt e notò che i due si guardavano a vicenda senza che l'altro se ne accorgeva e una in cui erano così vicini. Doveva parlare con Jason. - Colton, finalmente ti arredi a me - disse Jason scherzando.
- sei interessato a Matt? - chiese Colton diretto.
- Matt? Che dici? Il sole ti da alla testa - disse Jason con una risata.
Colton prese la macchina fotografica e gli mostrò le foto.
- le foto non mentono mai - disse Colton aspettando la verità.
- ok, ho un certo interesse - disse Jason sincero.- devo ammettere che volevo farmelo solo ma non so oggi che mi ha preso. Non sto bene per nulla. Io che parlo con te così. La vicinanza a Matt mi fa male -
Colton non disse nulla e continuò ad ascoltare.
- non ci capisco nulla, ieri me lo volevo fare e adesso ho vinto uno stupido peluche in un gioco solo vederlo sorridere. Questo non sono io -
- si chiama: evolversi. Il sesso non ti basta più. Non ti é mai bastato e si vede da questo momento - disse Colton saggiamente. - però una cosa devo dirtela: sei impazzito. Volevi scoparti mio nipote e figlio del tuo migliore amico a casa di Robert. Ti sembra corretto? -
- sono stato un po avventato - disse Jason a Colton.
- solo un po? - chiese Colton con le braccia incrociate e lo sguardo serio.
- ok, molto avventato. Non avrei mai dovuto baciarlo in quel modo - disse Jason confessando.
- cosa? Tu hai fatto cosa? - chiese Colton sconvolto.
- accidenti! Che cos'è oggi la giornata della mia sincerità? Cazzo, non dovevo dirtelo - disse Jason rendendosi conto di quello che aveva detto.
- non dovevi farlo ma hai fatto bene a dirlo. Ti terrò d'occhio. Matt sta con Jordan - disse Colton avvisandolo. - per adesso non dirò nulla a Michael ma se farai un passo falso, non esitero a confessare tutto -
Jason vide lo sguardo serio di Colton e poi Jeff si avvicinò ai due.
- vi state perdendo la festa. Venite - disse Jeff con un corn dog in mano. - ne vuoi uno? -
- oh grazie - disse Colton con un sorriso, prendendolo.
Colton raggiunse gli altri con Jeff mentre Jason restò un po da solo.
Lydia e Jonathan raggiunsero Alec e Izzy. Jonathan portò da parte Alec per mostrargli una cosa. Jonathan usci fuori piccola scatola e Alec pensò subito che l'amico aveva comprato un anello per Lydia.
- non ti sembra un po presto - disse Alec all'amico.
- per una collana? No - disse Jonathan aprendo la scatola.
Era una collana con un ciondolo con due ali di fate e una L in mezzo arricchita di pietre prezios
- wow! Amico, Lydia la adorerà - disse Alec complimentandosi con lei.
Poi raggiunsero gli altri di nuovo e Alec si avvicinò a Magnus che giocava per prendere un anello in una macchinetta.
- faccio io- disse Alec con un sorriso.
Magnus guardò Alec così concentrato a prendere la mira con il braccio meccanico. Non ci mise molto che la pallina che voleva Magnus fu vinta e l'altro la aprì per prendere l'anello a forma di corona e metterlo al dito di Magnus. Gli diede un bacio sul dito e gli sorrise. Robert guardava come Alec fosse libero e felice proprio come lui. Ci fu uno spettacolo di musica tra cui Jem e quelli dei glee. Fu bellissimo. Michael era orgoglioso dei suoi studenti e dei figlio di Robert. Robert applaudì fortissimo e diceva: quelli sono i miei ragazzi.
- non so se puoi essere fiero di ciò. Un Lightwood che canta e una che si veste in quel modo - disse la madre di Robert critica.
- felice di vederti, madre - disse Robert ironico. - io sono fiero dei miei ragazzi -
- Robert, fortuna che sono tornata dalle vacanze rilassanti - disse sua madre seria. - dov'è Maryse? -
- Una vacanza durata mesi. Sono cambiate un po di cose, madre - disse Robert serio. - devo parlare con te e papà. Ho delle notizie -
- che notizie? Robert, che hai fatto? - chiese sua madre preoccupata del peggio.
Michael si avvicinò a lui e la donna lo squadro molto critica.
- chiese lei con uno sguardo.
- no, non é mio amico. É molto di più - affermò lui a sua madre.
- un fratello? - chiede la madre stranita.
- no, madre. Non potrei mai vederlo come un fratello - disse Robert con coraggio.
- allora non capisco. Chi é costui? -
Chiese la madre severa. - dimmelo subito, Robert Lightwood -
- é il mio compagno e nonché futuro sposo - disse Robert prendendo Michael per mano. - io amo quest'uomo, madre. Lui mi rende felice -
- mi sento male - disse sua madre a quella notizia.
Arrivò anche suo padre che la sorresse.
- Cosa hai detto a tua madre? E perché tieni un uomo per mano? - chiese il padre severo.
- perché lui é il mio compagno - disse Robert a lui.
- sei un finocchio adesso, Robert? - chiese suo padre con disprezzo.
Faceva male sentire quelle parole ma cosa poteva aspettarsi da lui.
- che orribile parole! Dovrebbe solo importarle che suo figlio sia felice - disse Michael difendendo il suo amore.
- non ho chiesto la tua opinione, finocchio. Sarai stato tu a manipolarlo, vuoi i nostri soldi di famiglia ma non succederà mai - disse il signor Lightwood a Michael con disprezzo.
- non avrai Robert o i nostri soldi - disse la madre a Michael e poi prese Robert per il polso - tu e tuoi figli venite con noi. Poi parlerò con Maryse. Questa follia non continuerà -
Robert si ribellò a suoi, non avrebbe continuato a rovinargli la vita e soprattutto non lo avrebbero portato via da Michael.
- no, non verrò e neanche i miei figli. Non tornerò mai all'infelicità - disse Robert liberandosi dalla sua presa.
- Robert, se continui così non vedrai un centesimo della tua eredità - disse suo padre avvertendolo.
- potete anche tenerveli, io scelgo l'amore - disse Robert deciso.
- tu devi essere curato - disse sua madre a ciò. - quello che pensi di provare non é amore, Robert -
- Non é una malattia perché non lo capite - disse Robert al loro bigottismo. - é sempre amore. Etero, gay, lesbiche o trans siamo tutti uguali -
- tu non sei il mio Robert - disse sua madre addolorata. - i tuoi fratelli saranno d'accordo con me -
- no, madre. I miei fratelli mi appoggiano. Sono felice per me - disse Robert aprendole gli occhi. - siete voi a non capirmi -
Robert se ne andò via di lì fiero di sé stesso ma anche triste del fatto che i suoi non lo avrebbero mai accettato.
Robert era felice con la sua famiglia, Michael, Matt e Colton e cercava di non pensare ai suoi. Non voleva rovinarsi quella giornata e quella felicità. Alec, Izzy e Max lo abbracciarono e guardava Michael.
- Posso far almeno di loro ma morire senza voi - disse Robert a tutti loro.
Ci fu un abbraccio collettivo inclusi Colton e Matt. Sarebbero stati uniti e nessuno li avrebbe mai separati.
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