capitolo 17
Durante l'assenza di Robert e Michael, erano cambiate molto cose e al McKinley High School erano nate nuove coppie, alcune imprevedibili come Mark e Kieran.
Nei corridoi della scuola, si vedevano il capitano Alec con il membro del glee club, la cheerleader Lydia con il nuotatore Jonathan e Jordan con il nuovo arrivato Matt.
In segreto Christopher Lightwood stava con Alastair Carstairs.
- dobbiamo andare - disse Christopher interrompendo il bacio. - su asino reale -
- no, non voglio. Restiamocene qui - disse Alastair stringendolo a sé. - non voglio tornare alla realtà -
- neanch'io vorrei, mia altezza ma non si può - disse Christopher anche se controvoglia.
Sapeva che lui e Alastair non sarebbe stati mai insieme alla luce del sole, la madre di Alastair aveva già deciso anche per il fidanzamento e lui poteva solo godersi quell'amore segreto finché sarebbe durato. Non avrebbe chiesto nulla che Alastair non poteva dargli.
Un amore senza futuro. Christopher lo sapeva e lo accettava. Rinunciare a vivere quell'amore, sarebbe stato altrettanto brutto. Preferiva viverlo in clandestinità e godere dalla compagnia di Alastair anche se per poco.
Alastair e Christopher uscirono uno alla volta dal ripostiglio della palestra per raggiungere gli altri.
Invece Alec si sentì fortunato e manifestava il suo amore, si staccò dell'armadietto e si mise a cantare nel corridoio e tutti gli altri del glee gli andarono dietro e c'erano balletti e baci e l'aria profumava d'amore, Alec prese la mano di Magnus e si misero a ballare mentre cantavano e sembrava tutto così perfetto.
Will si avvicinò a Jem che guardava incantati i suoi membri del glee club.
- stai facendo un brillante lavoro. Quei ragazzi sono spettacolari - disse Will incantato.
- il merito é di Michael. Io lo sto solo aiutando - disse Jem modesto.
-
Non é vero, Jem. Ti ho visto di pomeriggio come li guidavi - ribatté Will elogiandolo. -
- aspetta! Tu mi guardi di pomeriggio? - chiese Jem sorpreso.
- si tutti i pomeriggi - disse Will con uno sguardo adorante.
- sei dolcissimo - disse Jem a quella dichiarazione. - ti manco tanto? -
- si tremendamente, Jem - disse Will portando una mano al suo cuore. - torna a casa. Farò io bravo -
Jem ci pensò su per un po e poi lo bacio.
- mi manchi anche tu - disse Jem arrendendosi. - certo che farai il bravo. Ti farò rigare dritto appena ne combini una -
- se mi sculaccerai, ne sarò bene lieto di fare guai - disse Will con quel sorriso sexy.
- Will!!! Siamo in una scuola - disse Jem rimproverandolo, tutto rosso.
- il luogo ideale per essere punito. Sono stato tanto cattivo, prof Carstairs - disse Will calandosi nella parte. - ho bisogno di una punizione -
- Will, smettila! Non é appropriato... -
- ma io la amo, prof. Non può spezzare il mio cuore - disse Will in vena di giocare.
Jem lo prese per il polso e lo portò in un'aula.
- oh prof carstairs, non la facevo così. Chiude anche la porta, mi piace tanto - disse Will sexy.
Riprendiamo da qui.
- Will! La tua punizione é niente sesso fino a domani - disse Jem sapendo il punto debole di Will.
- niente sesso??? Ma prof, prima fa vedere il paradiso e poi me lo nega. Non si fa - disse Will avvicinandosi a lui con un sorrisetto. - forse dovrebbe sentirmi di nuovo dentro di lei -
- Will! Smettila. Non avrai il sesso - disse Jem serio.
- non sapete resistermi troppo -disse Will mettendosi sulla cattedra con le gambe aperte. -
- e invece si - disse Jem deciso.
Will iniziò a spogliarsi con fare seducente, Jem cercò di non guardarlo ma era difficile.
- non riuscite a togliermi gli occhi da dosso, lo vedo che mi volete toccare e potete - disse Will accarezzandosi dal petto alla pancia.
Will lo stava seducendo come sempre e lui teneva duro ma si sa che il fascino degli Herondale colpisce sempre.
- Will, non é leale - disse Jem rimproverandolo, tenendo a bada l'eccitazione.
- tutto é lecito, prof - disse Will con quello sguardo. - non state là, venite da me. Lasciate che io vi tocchi -
Scese dalla cattedra, lo raggiunse e gli girò intorno. Poi si strinse da dietro.
- Will... -
- lasciati andare - disse Will posando la mano davanti in mezzo alle gambe e con l'altra gli toccò le labbre.
Alla fine Jem cedette di nuovo al fascino di Will, il non sesso fino a domani fu abolito subito e Will lo prese lì. Era molto sensibile per il tempo passato lontano e non durarono molto, fu breve ma intenso e bollente e all'improvviso qualcuno aprì la porta. Era di sicuro un insegnante perché era chiuso a chiave. Quindi solo un insegnante aveva la chiave.
Jem si nascose sotto la cattedra poiché non aveva avuto il tempo di rivestirsi e lui era molto riservato. Will non si faceva problemi per il suo carattere esibizionista. Gli opposti.
- Will Herondale, colui che si é fatto un professore, ha avuto tanti di quelle avventure e poi ha messo su famiglia - disse Ryan, l'amico di Michael. - come stai? Jem, puoi venire fuori -
- Ryan, anche tu non scherzi in quanto avventure. Ieri ti ho visto che baciavi quel studente ricciolino contro un palo delle luce - disse lui malizioso. - non pensavo che ti piacessero i ragazzini? -
- quello era solo un aiuto da consulente, nulla di più. Non abbiamo una storia - disse Ryan prontamente.
Will era una bocca larga, avrebbe detto a Michael e lui l'avrebbe rimproverando per aver baciato Bright.
- non sapevo che per aiutare qualcuno, adesso gli infilavi la lingua in bocca in quel modo. Sembrava che te lo stavi per scopare li - disse Will ricordando la scena.
- nessuna parola di questo con Michael. Mi ucciderebbe - disse Ryan pensando a come aveva ceduto a Bright. Doveva guidarlo verso l'apertura sessuale o emozionale con gli altri ragazzi e invece Bright cercava il contatto con lui anche in discoteca o in altre situazione.
- tranquillo, non dirò nulla. Ah c'é proprio lì fuori il tuo paziente - disse Will con un sguardo.
Ryan lasciò i due da soli per parlare con Bright, non doveva succedere di nuovo.
Mentre Jem si vestiva, Will notò che era arrabbiato per qualcosa.
- Jem, che hai? - chiese lui confuso.
- sei andato a letto con un professore! Non me l'hai mai detto e chi era??? - chiese Jem furioso.
- era solo una scopata. Solo sesso. Non valeva nulla, Jem. Non facciamo un dramma per nulla - disse Will rassicurandolo.
- mi stai dando della checca drammatica. Grazie Herondale. Forse ho fatto male a perdonarti - disse Jem uscendo dall'aula.
Era al punto a capo con Jem. Questa volta non aveva fatto nulla però, non era giusto e non si sarebbe scusato. Se Jem voleva fare così, lui non gli sarebbe corso dietro.
Will guardò Kit davanti ad un armadietto con una faccia triste.
Kit non poteva rassegnarsi che Ty era in una scuola privata e non lo vedeva da tempo perché ci dormiva anche là. La scuola era super controllata.
Qualche messaggio tramite computer della scuola ma giusto un attimo.
Doveva trovare un modo per entrare in quella scuola e Magnus aveva la soluzione, una sfida amichevole con quella scuola.
Si impegnarono Jem era d'accordo quindi in quei giorni Kit sarebbe andato da Ty. Si prepararono le canzoni per la sfida, qualche duetto Malec e Kieran, canzone di gruppo e una solista di Kit. in quei giorni mentre i ragazzi si riunirono nello scantinato di Simon per fare un piano per far rimanere i Kitty soli e c'erano anche Camille, Jessemine e Aline. Sembravano cambiate. Pensavano che forse era l'influenza della coach a renderle delle iene.
Dopo il piano misero la musica, si misero a ballare e a far festa un po. C'era chi si baciava nelle poltrone o negli angoli. Non c'era nessuno in casa, Rebecca era uscita per andare all'Hotel DuMort. Era alla reception con un bel abitino e Raphael era dietro il bancone.
- non abbiamo camere vuote, dolcezza - disse Raphael controllando.
- sei sicuro? - chiesa lei da occhi da cerbiatta.
- ci sarebbe una suite ma tra poco arrivano i nuovi clienti - disse Raphael in un sussurro.
- vuoi rischiare? -
- rischiamo - disse Rebecca decisa.
Raphael prese le chiavi senza farsene accorgere e con l'ascensore salirono all'ultimo piano. Intanto si baciavano lì dentro per poi ricomporsi appena arrivati, con molta cautela facendo finta di vedere quadri o altro appena arrivava gente e Raphael li salutava e poi entrarono nella suite.
Raphael le abbassò la cerniera del vestito mentre gli divorava il collo come se fosse un vampiro e Rebecca gemeva. Il vestito andò giù, rimase in reggiseno e mutandine.
Rebecca si stese sul letto, Raphael si avvicinò e le tolse le scarpe con il talco per poi baciare la sua pancia e salire su. Slacciare il suo reggiseno mentre le baciava il collo e poi dedicarsi ai suoi seni. Rebecca era calda, lo voleva e lui sapeva dallo sguardo che doveva fare.
Le sfilò le mutandine, le aprì le gambe e lui si sfilò i pantaloni per penetrarla. Era già bagnata e quindi entrò senza problemi.
- oh si, Raphael. Mi fa impazzire - disse Rebecca alle sue spinte e si aggrappò alle sue spalle.
Era insaziabile come al solito e molto potente a farle provare piacere.
Era pura passione, i loro corpi avvinghiata, Raphael si spingeva sempre di più e Rebecca gemeva e urlava tantissimo. Raphael non riuscì a trattenersi come al solito e venne dentro di Rebecca. Lei urlò cosi tanto al getto.
Solo dopo si resero conto di cosa significava.
- nooooo - disse Rebecca preoccupata. - non può succedere. Mia mamma mi uccide se resto incinta... -
Iniziò a girare per la suite agitata e parlava.
- non serve agitarsi, dolcezza - disse Raphael prendendola da dietro. - non serve a nulla -
- Raphael, come fai stare tranquillo? - chiese Rebecca ancora più agitata.
- perché non sei fertile in questi giorni - disse Raphael traquillizzandola.
- come lo sai? - chiese Rebecca confuso
- l'hai segnato nel tuo calendario sul comodino ricordi - disse Raphael attento a tutto.
- vero, che sbadata - disse Rebecca sollevata.
Fecero una bella doccia, Rebecca si strinse a Raphael e si baciarono nella doccia. C'era ancora voglia ma non c'era molto tempo. Dovevano scappar via.
Sentirono dei passi mentre si vestirono e Rebecca era agitata e Raphael la porto verso un passaggio segreto dietro l'armadio.
- non sapeva che c'erano passaggi segreti - disse Rebecca seguendo Raphael verso la libertà.
- da piccolo li usavo spesso ma é la prima volta che ci porto qualcuno - disse Raphael scendendo la scala.
Rebecca saltò su di Raphael per la contentezza, lui che condivideva qualcosa del suo passato e finirono per terra.
- Rebecca, dovresti contenenti un po - disse Raphael ritrovandosi sotto.
- qui non viene nessuno vero? - chiese Rebecca con un sorrisetto.
- nessuno. Perché, dolcezza? - chiede Raphael curioso.
- be potremo fare il secondo round - disse Rebecca aprendogli i pantaloni. - lascia fare a me, tu devi solo godere -
- oh che porcellina - disse Raphael baciandola.
Dopo il bacio, Rebecca gli sfilò i pantaloni e le mutande e poi si alzò il vestito e si sfilò le mutandine. Prese a succhiarlo giù da farlo venire dure e poi pian piano si abbassò sul suo membro.
Gemette per la penetrazione molto dura e appoggiò le mani al petto per iniziare a muoversi.
Godevano entrambi, Rebecca era fantastica mentre cavalcava e Raphael portò le mani ai seni.
Era incredibile come Rebecca lo faceva sentire ad ogni movimento. Rebecca faceva morire i suoi gemiti con i suoi baci e lo portò alle più alte vette e quando stava per venire, lei si sfilò per prenderlo in bocca e Raphael venne nella sua bocca.
Si accasciarono a terra, felici.
-sei fantastica, dolcezza -disse Raphael senza fiato.
Uscirono da quel Hotel Dumort tutti puliti e sistemati. Per fortuna, Rebecca aveva le salviette e andarono a casa sua. Rebecca portò Raphael nel seminterrato e trovò la festa fatta da Simon, c'era karaoke, pizza e bibite.
- ancora con quello là - disse Simon infastidito. - Rebecca, mi sembrava di essere stato chiaro -
- faccio quello che voglio - disse Rebecca portando Raphael in pista.
- rassegnati, bambino - disse Raphael stringendo a sé Rebecca.
- lo stai facendo apposta - disse Simon a Raphael.
- non darci fastidio, Simon - disse Rebecca prendendo a ballare.
Izzy si avvicino a lui per portarlo a cantare e gli fece l'occhiolino a Rebecca.
Simon non riusciva a rilassarsi neanche cantando e salì sopra a prendere da bere.
- non lo sopporto - disse Simon tirando fuori una birra.
- dai, Simon, tua sorella é felice e poi ci sono io - disse Izzy molto sexy.
- hai ragione, sono un pessimo fidanzato - disse Simon mettendo la birra sul tavolo.
- sei premuroso con tua sorella -disse Izzy ammirandolo. - sei come Alec, molto protettivo ma devi lasciare un po la presa altrimenti litigherete sempre -
La sua Izzy così intelligente. Le sorrise e la baciò. Izzy ricambiò e finirono a baciarsi contro il frigo.
- vieni andiamo in camera tua - disse Izzy prendendolo per mano.
Salirono sopra, Simon era disteso e Izzy si spogliava per lui.
Mentre Izzy faceva lo spogliarello a Simon, Jem camminava per la città e non riusciva a smettere di pensare a quel fatto e non riusciva neanche a suonare il suo amato violino.
Aveva tentato ma la visione di Will con un professore, lo distraeva
Aveva interrotto le prove del suo prossimo concerto un paio di volte.
Stava per attraversare la strada senza guardare il semaforo e Robert lo fermò appena in tempo.
Robert lo vide sconvolto così lo invito a prendere qualcosa al bar e Jem guardava la tazza di tè da qualche minuto senza berla.
- che ti é successo? - chiese Robert volendolo aiutare.
- il mio Will é stato con un professore e non mi ha mai detto nulla - disse Jem con un misto di tristezza e rabbia.
- pensavo che conoscevo tutto di lui ma invece no -
- io lo saputo durante il volo che Michael e Will avevano fatto sesso. Ero cosi arrabbiato. Non potevo crederci, Michael con Will - disse Robert raccontandogli la sua esperienza. - é stato orribile per me -
- Michael???? Sono stati insieme!!! - esclamò lui sconvolto. - per favore, qualcosa di più forte -
Il cameriere gli portò un liquore e Jem lo beve tutto d'un fiato.
- Jem, non risolvi nulla così. É passato. Lui ama te e questa loro avventura non cambia nulla - disse Robert facendolo ragionare.
- Michael mi ha tenuto nascosto del suo passato sessuale con Will. Non doveva farlo - disse Jem ordinando un altro.
- Jem, sai come Michael. Non farebbe mai nulla per ferirti - disse Robert
- di sicuro non pensava che fosse importante. É stato solo sesso. Nulla di più -
- come posso fidarmi di loro? - chiese Jem prendendo il bicchiere.
- prima cosa: non bere. Seconda cosa: pensa a tutto quello che hanno fatto per te e terza cosa: chiediti se puoi vivere senza di loro - disse Robert molto saggio.
Jem posò il bicchiere, mise dei soldi sul tavolo e corse via prima ringraziò Robert. Jem era fuori dalla loro villa, pensava a tutta la loro storia e l'arrivo di Kit nella loro vite e penso all'amicizia di Michael. Non poteva rinunciare ne all'amore di Will e ne all'amicizia di Michael. Entrò in casa e trovò Will e Michael abbracciati.
Per un attimo penso male ma poi penso che Will fosse triste.
- guarda chi c'é - disse Michael a Will.
Will alzo la testa e vide Jem e corse da lui.
- Jem, sei tornato - disse Will felice.
- questo é il mio posto - disse Jem stringendosi a lui.
Si vedeva che aveva pianto, Jem gli accarezzò la testa e gli disse: - non me ne andrò più via, Will -
E poi guardandolo negli occhi recitò: - Dove andrai tu, andrò anch’io;
Dove morirai tu, moriró anch’io
e vi saró sepolto:
l’angelo faccia a me questo e anche di peggio
Se altra cosa che la
morte mi separerà da te-
- cos'è? - chiese Will affascinato.
- é un giuramento che ho letto tempo fa da qualche parte. Era come se parlasse di noi - disse Jem con un sorriso.
Michael trovò quel giuramento semplicemente meraviglioso e l'aveva fatto piangere anche alla sola ipotesi di perdere Robert. Sarebbe stato un dolore troppo grande, preferiva morire con lui che vivere senza di lui.
Michael li lasciò soli e raggiunse il suo Robert alla centrale di polizia ma gli avevano detto che non lavorava più lì.
Michael rimase meravigliato. Robert si era licenziato???
Lo chiamo e Robert lo invitò a raggiunsero in un vecchio istituto.
Era grandissimo, sembrava una chiesa da fuori ma dentro era tutt'altra cosa.
Non c'era solo Robert ma anche Cecily, Luke, Albert e James.
- ti piace? É la nostra nuova sede - disse Robert così entusiasta.
- oh certo il tuo progetto ma pensavo che ci voleva tempo - disse Michael ricordando la confessione di Robert in viaggio a tal proposito.
Era solo sorpreso che era successo troppo in fretta.
- wowwww! É enorme. La voglia agenzia investigatrice farà un gran successo - disse Michael colpito molto dall'Istituto.
- e ci sono anche le stanza per famiglia o amici in caso - disse Robert mostrando tutto.
Michael guardò anche la serra ben curata.
- é magnifico - disse Michael entrando nella serra.
- si il posto perfetto - disse Robert prima di baciarlo.
Al ritorno Michael si fermò a parlare con Albert mentre Robert aiutava gli altri a portare dentro le cose. In poche settimane sarebbe stato pronto. Robert era così orgoglioso del suo nuovo lavoro e Michael lo sosteneva in tutto.
- lucie ha accettato di venire - disse Albert molto professionale a Robert. - una nuova recluta per l'agenzia -
- non essere così serio, Albert. Anch'io ero come te ma devi un po scioglierti ragazzo - disse Robert saggiamente.
- finché Jesse non tornerà, non posso farlo - disse Albert lasciando la stanza.
- quel ragazzo ha bisogno di divertirsi un po - disse Cecily a Robert e gli altri.
- so chi può aiutarci - disse James con un'idea.
Qualche minuto dopo...
- vuoi dare una festa? - chiese Matthew sconvolto..- hai la febbre? -
- no, non ho la febbre - disse James al suo fidanzato. - ho bisogno del tuo aiuto per organizzarla -
- occhi dorati, che c'é sotto? - chiese Matthew sapendo bene che lui odiava le feste.
- dobbiamo far sciogliere una persona - disse James raccontandogli tutto.
Matthew un po si ingelosì perché Albert era l'ex di James.
- vuoi che dia una festa per il tuo ex? Sul serio? Hai battuto da testa? - disse Matthew geloso.
- non ho battuto nulla, Matthew e non devi essere geloso. É il mio passato - disse James rassicurandolo.
- hai altro da confessare? - chiese Matthew serio.
- sai che lavorerò all'agenzia e vedi Albert é nella squadra - disse James sincero.
- lavorerete insieme!!! Ma che bella notizia, James - disse Matthew sarcastico.
- dai, Matty - disse James facendo ragionare. - é lavoro. La storia con lui non é durata molto e poi sai che amo solo te -
- lo so e anch'io ti amo ma non chiedermi di fare una festa per lui - disse Matthew deciso. -vai da Anna o da Izzy ma non me -
Matthew se ne andò, James era triste ma aveva una festa da fare. Avrebbe parlato più tardi con lui.
James chiamò Izzy e Anna e loro fecero un super party con la collaborazione di Magnus. C'era tanta gente tra cui i suoi amici e sperava che Matthew venisse.
Albert era appena arrivato ma dalla sua faccia voleva andarsene via.
- dai, Alb, vieni a ballare - disse James avvicinandosi.
- non chiamarmi Alb, sai che non mi piace - disse Albert infastidito.
- non fare il brontolone come al solito - disse James spingendolo verso la pista.
- io ti uccido, James Herondale - disse Albert in mezzo a quella folla.
Matthew si presento alla festa per vedere James ma cambio idea quando lo vide con Albert in pista.
James notò Matthew mentre andava via e lo segui. Lascio Albert in mani sicure.
- Matthew, aspetta - disse James correndogli dietro.
- non devi disturbati, torna dal tuo Albert - disse Matthew geloso.
- lo stavo aiutando solo. Non farei così - disse James.
- io sono solo tuo -
- non mi sembrava prima - disse Matthew testardo.
- era solo uno stupido ballo - disse James sincero. - non significa nulla. É solo un amico. Perché non vuoi credermi? -
- era il tuo ex, James - disse Matthew voltandosi. - potreste tornate insieme-
- ma se ho sempre voluto te - disse James disperatamente. - non ricordi quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta -
Matthew ricordava bene quella sera e tutti i giorni a venire. Il suo James così innamorato. La gelosia per Albert aveva offuscato la sua mentre ma sapeva che James non l'avrebbe tradito.
- hai ragione ma la gelosia... -
- si lo capisco, Matthew - disse James accarezzandogli la guancia. - ricorda io voglio solo te -
Matthew e James so baciarono in mezzo alla strada e poi tornarono alla festa. Si unirono agli altri sulla pista da ballo, si divertivano e sembrava che anche Albert si divertisse un po.
L'obbiettivo era stato raggiunto. C'era anche Emma e Julian a ballare. Albert guardò quanto sua sorella fosse felice e voleva anche lui quella felicità. Voleva Jesse. Sapeva dagli origami che era vivo ma Robert diceva che dovevano andarci cauti se Tatiana teneva Jesse prigioniero ma non era facile.
- Alb, dai, vieni qui - disse Emma portandolo a ballare.
- che fai, Emma? - chiese Albert imbarazzato.
- balliamo. Cos'è ti vergogni di ballare con me? Eppure da piccolo ti piaceva - disse Emma
- non é questo. Non sono portato per ballare. Sono ridicolo. Invece tu sei così naturale - disse Albert duro con sé stesso.
- Alb, ti sottovalutati troppo sai. Dovresti avere più fiducia in te oltre al tuo lavoro e nelle persone - disse Emma incoraggiandolo. - e poi io non sono naturale -
Fratello e sorella ballarono sotto lo sguardo di Julian contento. Sapeva quanto Albert fosse importante per lei. Emma e Albert fecero una passeggiata fuori e qualcuno di familiare gridava aiuto.
Albert corse verso quella voce e vide il suo Jesse a terra sporco di sangue.
- Jesse!!! - gridò Albert disperato.
Emma chiamò l'ambulanza che arrivo in fretta e Julian accompagnò con la moto Emma in ospedale.
Albert guardava l'infermiere controllare la ferirà di Jesse, c'erano pezzi di vetri e Jesse cercava di parlare ad Albert.
- Alb... -
- non sforzarti. Sono qui - disse Albert prendendogli la mano.
Arrivarono in ospedale subito, Albert era preoccupato e vedeva Jesse portato in barella in sala operatoria. Emma e Julian si misero accanto a lui, Albert era disperato e diceva: 'torna da me. Ti prego. Torna da me'. Emma gli diede forza e anche Julian. Arrivarono anche Robert, Gideon, Gabriel, Cecily, Luke e tutti i Lightwood. Michael era accanto a lui e c'era anche Maryse.
Momenti infiniti, di panico, di disperazione e le infermiere che entravano e uscivano dalla sala ma non dicevano nulla.
- perché non dicono nulla? - chiese Albert spazientito.
- non lo so ma devi star calmo - disse Emma cercando di prendergli la mano.
Albert si alzò e andò verso un infermiere.
- ehy tu dimmi che cosa sta succedendo - disse Albert deciso.
- non posso dire nulla - disse l'infermiere raggiungendo la porta della sala.
- come non puoi dire nulla!!! Stiamo aspettando da tempo, abbiamo il diritto di saperlo - disse Albert prendendolo per il colletto. - ora mi dici tutto -
Robert intervenne, Albert lasciò il colletto dell'infermiere contro voglia e si mise a camminare.
- Albert, so che sei preoccupato. Anche noi lo siamo ma così non risolvi nulla - disse Robert cercando di farlo ragionare. - devi star calmo -
- come faccio? Quest'attesa mi distrugge - disse Albert impazzendo a quel silenzio.
- anni di studi sui libri, sono un genio ma nulla mi ha preparato a ciò -
- nessuno é mai preparato a ciò - disse Luke sapendolo bene.
Robert, Cecily e Luke gli parlarono delle loro esperienze per fargli capire e Albert capì che non era una cosa sua. Questo lo conforto.
Finalmente il dottore uscì, tutti si alzarono e lo raggiunsero.
- é fuori pericolo - disse il dottore con un sorriso. - si riprenderà presto -
Tutti erano felici di ciò e si abbracciarono tra loro, Albert guardò l'infermiera portare Jeese in una stanza.
Robert e gli altri decisero che il primo sarebbe stato Albert.
Lui entrò nella stanza, Jesse era lì bello come non mai ma anche fragile. Albert si avvicinò a lui e gli prese la mano.
- Ciao, Jesse. Sono felice che stai bene, ho avuto tanta paura di perderti - disse Albert con la voce tremante dall'emozione e dallo spavento.
Jesse cercò di mettersi seduto ma non era facile per via dei punti e Albert si avvicinò a lui per fermarlo.
- non devi sforzarti. Hai subito un operazione -
Jesse alzò la testa quanto basta per baciare Albert, lui fu sorpreso ma ricordava i messaggi negli origami e i momenti trascorsi e si apri all'amore. Il vero amore. Il suo Jesse era con lui e adesso avrebbe lottato per fargliela pagare a Tatiana Blackthorn.
Ma per adesso voleva solo godersi quel bacio e Jesse.
- non sai quanto ho immaginato questo momento da quanto ti ho conosciuto Albert. É anche più bello di quanto avessi fantasticato e vorrei così tanto fare altro - disse Jesse desideroso di recuperare tutto il tempo perso.
- anch'io lo vorrei ma hai punti e voglio fare le cose per bene - disse Albert molto tradizionalista.
- amo questo tuo lato - disse Jesse innamorato.
- anche se ho tanta voglia di fare l'amore con te -
- anch'io e lo faremo - disse Albert promettendoglielo.
- maledetti punti - disse Jesse con un po scocciato.
- e lo so. A proposito, Jesse devi raccontarmi tutto. So che non é il momento ma... -
L'infermiera li interruppe per non far staccare il paziente e Albert gli diede un bacio e gli promise di tornare.
Robert pensò che era giusto che riposasse e domani mattina avrebbero fatto le domande.
Jesse ricevette tante visite, non se lo aspettava e fu commosso da tutto quell'affetto. Pensava di essere solo e invece aveva tante persone che si preoccupavano per lui.
Sua madre gli aveva raccontato tante bugie su di loro e per questo che era rimasto sorpreso.
- no, Jesse, non ti odiamo. Tua madre non sta bene mentalmente. Noi ti amiamo - disse Robert rassicurandolo. - e ci prenderemo cura di te -
- non pensavo che mia madre mi potesse tenere lontano da voi ma dopo la messinscena che ha fatto per tenermi con sé, capisco che ha bisogno di cure - disse Jesse pensando a tutto quello che aveva vissuto.
- tu non ti devi preoccupare. Ci pensiamo noi. Tu devi solo riposare e guarire - disse Robert abbracciandolo pian piano.
- grazie, zio- disse Jesse commosso dal calore di quel dolce abbraccio.
Ne ricevette tanti di abbracci, dolci parole e Jesse non era mai stato così felice come adesso. Aveva Albert e la sua famiglia, una famiglia che non lo odiava ma lo amava tantissimo.
Jesse immaginava la sua nuova vita con i racconti dei suoi cugini, era così entusiasta e da quel poco che gli aveva mostrato Albert, avrebbe amato vivere con i lightwood. Chissà con chi degli zii sarebbe andato?
Erano tutti così simpatici.
Poi penso a lato anche blackthorn che doveva conoscere ancora.
Alec gli aveva lasciato un libro da leggere, lo aprì e trovò una foto. Una bella foto di famiglia con una frase dietro. Presto ci sarai anche tu.
C'erano le firme di tutti i suoi cugini.
....
Alec era sul letto e pensava al cugino mentre Magnus si cambiava.
- é incredibile. Quella pazza ha inscenato la morte di Jesse e gli ha mentito - disse Alec indignato, alzandosi.- povero Jesse -
- ma adesso a te e a tutta la famiglia lightwoood e Blackthorn ma anche i Fairchild - disse Magnus con un sorriso. - voi lo renderete molto felice. É quello che fate con tutti -
- si, Jesse sarà molto felice con noi - disse Alec togliendosi la maglietta.
- ma pensando alla felicità, che ne dici se io e te ci dedichiamo a qualche attività - disse Magnus malizioso.
- del tipo? - chiese Alec confuso.
- Alexander, che domande? Ma parlo di attività molto fisica - disse Magnus al suo ingenuo ragazzo.
- ma ci sono gli altri - disse Alec spingendolo giù dal letto.
- Alexander, facciamo piano - disse Magnus rialzandosi.
- no, Magnus. É imbarazzante - disse Alec tutto rosso.
- ma lasciati andare -disse Magnus alla rigidità del suo fidanzato.
Alec andò a chiudere la porta a chiave, non voleva essere sorprese nudo e si tolse la maglia mentre tornava a letto.
- Alexander, finalmente mi mostri il tuo bel corpo - disse Magnus con voce calda.
- Magnus, se incominci così.. -
- tu cosa? Scapperai? O invece mi salt.... -
Magnus non riuscì a finire di saltarmi addosso che Alec lo prese a baciare con molta passione sopra di lui.
Magnus era sorpresa da quella intraprendenza ma ricambio subito immediatamente.
Quel corpo da dio greco su di sé, lo invitava a fargli di tutto ma voleva dare il controllo ad Alex.
Voleva che si sentisse libero di fare di tutto. Alec gli tolse la maglietta, incominciò a baciarlo dappertutto e Magnus gradi molto soprattutto quando lo libero dal sotto e dai boxer.
- wow! Alexander, sei così... -
- diverso? Intraprendente? o...
Stava per dire qualcosa Magnus ma gli sfuggi un gemito alla bocca di Alec.
Quella fantastica bocca lo mandò in estasi, non si aspettava una cosa del genere e dovette trattenere i gemiti.
- Alexander, non voglio sapete dove hai imparato ma continua - disse Magnus in paradiso del piacere.
Alec era orgoglioso di dar tanto piacere a Magnus. Almeno la sua esperienza con Dennis era servita a qualcosa. Alec continuò la sua opera fino a farlo venire della sua bocca, era la prima volta. Non aveva permesso a Dennis di farlo ma Magnus era differente così ingoio il suo seme.
Magnus rimase senza fiato, ancora di più quando vide il suo Alexander finirsi di spogliarsi del tutto.
- Alexander, non finisci mai di sorprendermi - disse Magnus guardando così nudo di fronte a lui. - e devo dirti amo questo tuo lato così nuovo -
-Lo amarei ancora di più per quello che sto per farti - disse Alec avvicinandosi a lui, liberandosi del suo blocco mentale e lasciandosi andare.
- adoro le sorprese. Specie se vengono da te - disse Magnus eccitato.
Quello che accade dopo Magnus non se lo aspettava proprio, non era mai stato passivo con nessuno ma Alexander era speciale.
Alec lo preparò con cura, aveva studiato un po dai libri e visto qualche video tutto rosso ma che l'avevano spinto a provare e Magnus gradiva molto tutto ciò.
- sei così naturale che mi sorge un dubbio, Alexander - disse Magnus con il sospetto.
E se fosse che Alec non fosse più vergine?
- non sono andato fin in fondo con lui - disse Alec rassicurandolo. - sei tu quello con cui voglio farlo da quando sei entrato nella mia vita -
- e io ne sono onorato ma adesso prendimi, Alexander - disse Magnus molto impaziente.
- come desideri - disse Alec felice, avvicinandosi alla sua apertura.
- non trattenerti Alexander - disse Magnus vedendo un po incerto. - mi hai preparato bene... -
Alec entrò in lui, lo senti così stretto ma era fantastico.
- non pensavo che potesse essere così stare dentro di una persona. Soprattutto quella che amo - disse Alec stupito ma così eccitato. - sei così stretto -
- oh si, Alexander. Per me é lo stesso. Tu sei l'unico a cui ho permesso di penetrarmi e sono felice che l'abbia fatto - disse Magnus godendo come non aveva mai fatto.
Alec fece morire i suoi gemiti a suon di baci e poi cambiarono posizione, Magnus messo a pancia in giù e aveva le mani alla testiera del letto, Alec era instancabile durante le spinte.
Alec lo toccava intimamente, Magnus si trattene moltissimo a non emettere gemiti. Non era facile ma non potevano far altrimenti.
Nel frattempo Will e Jem erano a tavolo con Kit, lui sorrise a vedere i suoi genitori riuniti e sperava che sarebbero successo anche a lui e a Ty.
Di solito era Jem che cucinava ma quella sera era stato Will e serviva anche lui, Jem sentiva quanto Will fosse maturato e anche dai racconti di Kit. Era così bello per una volta essere servito ma adorava troppo cucinare per Will. Una volta ogni tanto glielo avrebbe permesso. Una volta sopra, Will continuò a dedicarsi a Jem ma in un'altra maniera.
Intanto alla porta dei Lightwood, bussò Matt che voleva parlare con suo padre Michael.
Robert lo fece accomodare in salotto mentre andò a chiamarlo, Michael era in una stanza degli ospiti.
- Michael, c'é tuo figlio - disse Robert guardandolo mentre leggeva.
- oh Matt - disse Michael felice, alzandosi dal letto.
Trovarono Matt e Max che parlavano amichevolmente.
- tu come l'hai presa? - chiese Max a Matt.
- sono da poco suo figlio ma se lui é felice, lo sono anch'io - disse Matt accarezzando la testa di Max. - non é facile trovare l'amore vero. Sono fortunati -
- ho sempre visto papà con mamma. E' strano vederlo con tuo padre - disse Max ancora non abituato.
- la tua mamma resta la tua mamma. Hai solo una persona in più che ama il tuo padre - disse Matt aiutandolo.
- e che vuole bene a voi -
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