Capitolo 14
Invece Alec in tutto quel tempo, aveva aiutato Clary con il pattinaggio sul ghiaccio con l'aiuto di Magnus. Clary era negata mentre Magnus era favoloso, lui dove lo mettevi era sempre al suo agio e pattinarono insieme, Magnus esegui anche dei passi di danza sul ghiaccio e Alec ne restò incantato. Magnus anche restò incantato dall'eleganza di Alec sul ghiaccio, era il suo elemento e insieme al tiro con l'arco e ebbe un' idea. Una volta lasciata Clary a casa, Magnus portò Alec in un posto che di sicuro non era stato visto il suo essere perfettino e rigido. Alec si ritrovò in un locale di ballo di strada, era così sconvolto ma tutti ballavano in modo così perfetto e Magnus gli raccontò che aveva iniziata con il ballo di strada e poi Michael l'aveva indirizzato verso il glee ma aveva iniziato da solo. Ad Alec piaceva sentire i racconti di Magnus, era piano di vita vissuta e non come la sue, sempre rigido e quell'ambiente lo stimolava molto ma il suo arrivo non fu visto bene da qualcuno, una ragazza si avvicinò a lui.
- questo non è un club per ragazzi perfettini, si vede che sei così innocente quindi faresti meglio ad andartene - disse lei molto brusca. - la danza classica o quelle cose così qua non fanno testo. Questo è il ballo della strada e Magnus lo sa -
- Ti presento la cugina di Camille, hanno la stessa arroganza. Non farci caso - disse Magnus ad Alec.
- Io e Camille siamo due cose diverse, lei una snob principessa e io la regina della strada. Vinco io e il tuo amico non ha chance - disse lei molto convinta, prima di andarsene.
Alec era stufo, si tolse la giacca e rimase in canottiera nera e pantaloni neri. Magnus presa a volo la giacca di lui e non l'aveva mai visto così agguerrito e lo vide scendere in pista. Wow! Si stava mettendo in gioco come suo padre. Alec non conosceva il balletto o la danza classica o lo street dance ma da Magnus aveva ballato in un modo che non immaginava. Alec si buttò nella miglia, era anche un novellino di quell'ambiente ma gli avrebbe fatto vedere chi era Alec Lightwood. Iniziò a muoversi con fare sensuale guardando Magnus e lui lo guardava come quella volta a casa sua, era scatenato e vedeva dei ragazzi o ragazze avergli messo gli occhi addosso. Ne era gelosa, più di un ragazzo o ragazza si era messo a ballare con lui e la regina della strada non era contenta. Si avvicinò e si mise a ballare vicino a lui riprendendosi i suoi fan ma si rese conto che Lily Chen era al suo favore e anche i suoi amici. Reine Belcourt era arrabbiata per quello affronto e si aggiunse anche Magnus a ballare con il ragazzino e con quella che considerava la sua ex amica. Anche perché Alec aveva fatto combattimento e aveva utilizzato qualcosa per il ballo e per fare un po di spettacolo. Si era veramente divertito e Magnus, Lily e gli altri brindarono a lui. Era così felice. Alec e Magnus tornarono a casa dopo non so qualche drinks e si misero tutti e due nello stesso letto, ridevano e accade che i due si baciarono con desiderio e voglia e si risvegliarono il giorno dopo. Alec si svegliò nudo con Magnus nel letto, anche lui nudo e a terra c'era una bustina di preservativo. Avevano fatto sesso???? Ma lui non ricordava nulla. La sua prima volta con lui e non ricordava nulla. Non era giusto. Doveva accadere in modo romantico o in un altro modo ma non da ubriachi.
Alec era in panico, non ricordava nulla e mise una mano sulla spalla di magnus per scuoterlo e svegliarlo.
- magnus! Magnus! Svegliati! - esclamò lui agitato.
- che succede, Alexander? Perché interrompi così il mio sonno di bellezza? - chiede Magnus - la mia pelle ne risente. Per angelo, mi sono scordato la crema ieri sera -
- Magnus, la crema é l'ultima cosa da pensare in questo momento. Abbiamo un altro problema - disse Alec sollevando le lenzuola e mostrando la loro nudità. - ora capisci -
Magnus non ci vide nulla di strano, si erano spogliati ieri perché avevamo vomitato e non capiva l'agitazione dell'altro.
- siamo solo nudi - fosse Magnus con una tranquillità che irritò Alec.
come fai a star calmo? Abbiamo fatto sesso. La nostra prima volta insieme non doveva andare così - disse Alec irritato e arrabbiato. - me l'ero immaginata diversamente sai -
- ma Alexander noi non abbiamo fatto sesso. Qualche bacio si ma poi abbiamo vomitato - gli spiegò Magnus per calmarlo. - é per questo che siamo nudi -
- oh, meglio così - disse Alec arrossendo alla confessione di prima.
Gli aveva appena confessato che aveva immaginato di fare l'amore con lui. Voleva sprofondare dall'imbarazzo. Magnus capì subito che frullava in quella bella e spesso complicata testolina.
Alexander, non devi imbarazzanti. É normale che tu voglia fare l'amore con me - disse Magnus rassicurandolo. - tra innamorati é così -
- si hai ragione - disse Alec con un sorriso.
- allora ammetti che provi amore per me - disse Magnus a quelle parole.
Era lì che voleva arrivare.
- si é inutile negarlo - disse Alec totalmente sincero. - mi mancano i glitter su di me e qualunque altra attenzione -
- a questo rimediamo subito - disse Magnus birichino, prendendo dei glitter dal barattolo e facendoli cadere su Alec. - adesso sei anche tu pieno di glitter e soprattutto mio -
Alec baciò Magnus con spontanea e lo portò sopra di sé per poi coprire entrambi con il lenzuolo. Si stava lasciando andare.
- mi piace essere tuo - disse Alec con un sorriso.
- non hai ancora visto nulla - disse Magnus con un sorrisetto birichino.
- allora fammi vedere - disse Alec arrossendo nel fare il malizioso.
- sei adorabile - disse Magnus iniziando a baciargli il petto.
Così mentre Alec si stava sciogliendo e dava una possibilità all'amore, suo padre era con il suo amore di tutta una vita. Robert e Michael erano tornati nella suite dopo l'incontro con il passato, erano più uniti che mai dopo che Robert ricordo tutto.
- ascolta, c'é una cosa che ti devo confessare - disse Michael con molto prudenza. - non so come la prenderai -
- qualunque cosa sia non ci sono problemi, puoi dirmi tutto - disse Robert molto innamorato.
- sono stato con Will - disse Michael velocemente.
- aspetta, Will Herondale?? Sei stato con quel narcisista, presuntuoso, insopportabile e tanto altro? - chiese Robert sconvolto e non poco infastidito. - come cavolo é successo? -
- be é successo tanti anni fa, lui era un mio studente, aveva 14 anni e... -
- aspetta hai avuto una storia con un minorenne??? É illegale. Da lui mi aspetto di tutto ma da te mi stupisce molto - disse lui molto sconvolto e facendo uscire il poliziotto che é in lui. - potevi finire male. Ti potevano arrestare -
- non c'é stato nessuna storia, era solo sesso. Una botta e via - disse Michael - e lo so, ho rischiato molto ma non sai quanto era seducente Will a quell'età -
Quello non fece altro che farlo arrabbiare. Will aveva avuto Michael prima di lui.
- era un ragazzino. Non dovrebbe essere seducente - disse Robert furioso. - non posso crederci -
Michael immaginava che si sarebbe arrabbiato ma non in questo modo. Non sapeva come calmarlo.
- io non me lo sarei aspettato, tu insegnante e lui studente -
Continuò con quelle frasi, era proprio arrabbiato e Michael cercò di prendere le sue mani per riportarlo sul letto ma lui era fuori di testa.
- é stato solo sesso, del bollente sesso e nulla più. Tu sai che sei tu l'amore della mia vita e ti mostro una cosa per farti capire - disse Michael prendendo il suo mp3.
Gli mise un auricolare all'orecchio e selezionò la traccia. Robert non sapeva cosa aspettarsi ma quando lui fece partire la traccia, lui divenne tutto rosso. Erano i suoi gemiti. Aveva registrato i suoi gemiti.
- sono di quella nostra prima volta - disse Michael sorprendendolo. - lo tengo da anni e non quante volte io mi sia dato piacere con i tuoi gemiti -
Quei gemiti e quella confessione lo calmarono ma lo eccitarono dall'altra. Robert si tolse l'auricolare, saltò addosso a Michael e lo baciò.
- non dovrai mai più darti piacere da solo, ci sono io ora e per sempre - disse Robert per poi mettersi accanto. - non hai più bisogno di questi gemiti, te li sentire io ogni volta -
In quel momento Robert con fare seducente, si aprì i pantaloni per toccarsi da solo e Michael si avvicino per farlo lui ma Robert gliela allontanò. Michael capi subito, voleva farlo impazzire nel guardarlo masturbarsi per lui.
- guarda, Michael. É tutto per te - disse Robert estraendo il membro da lì e accarezzandosi. - ti piace? -
Se Robert era sconvolto piacevolmente per la registrazione, ora era Michael ad esserlo a quello spettacolo.
- oh cazzo, Baby - esclamò Michael ammirandolo.
- lo prendo come si - disse Robert continuando a toccarsi lentamente . - guardarlo come pulsa per te. Ahhh é caldo -
Michael lo ammirando impazzendo e con la voglia di toccarlo. Poi si metteva a dire quelle frasi e quei gemiti.
- Michael, ahhh, sei fantastico - disse Robert immaginando che era l"altro a toccarlo. - oh si, così, più forte. Fammi impazzire -
Il membro di Michael era bollente e duro ad ogni parola, gemiti o sospiro. Michael si stava per mettersi a toccarselo ma Robert lo fermò.
- no, mio caro. Non puoi - disse Robert con un sorrisetto.
Lo stavo torturando, Michael penso che un po era per la storia di Will.
- questo non centra con Will? - chiese Michael con sospetto.
- Will chi? - chiese Robert continuando a torturarlo.
Era ufficiale, si stava vendicando un po ma anche dando uno spettacolo che di sicuro non avrebbe visto più di sicuro. Robert iniziò a muovere la mano sempre più veloce e a gemere sempre di più e più forte. Sembrava davvero che stava facendo sesso, aveva uno espressione e quella bocca da orgasmo e soffriva nei jeans.
- ti prego, Robert... -
E esplose violentemente nelle mutande. Aveva avuto un orgasmo sconvolgente mentre lo guardava e lo sentiva.
...
Alle 6 di mattino Robert e Michael dormivano beatamente nella suite e furono svegliati per prepararsi all'atterraggio. E mezz'ora dopo Robert e Michael erano fuori dall'aeroporto con le valigie e finalmente era in Italia, precisamente a Roma. Presero il taxi per arrivare in città. Si fecero portare nel cuore della città per posare le valigie e iniziare a girare, erano carichi e curiosi di vedere e mangiare tutto quello che l'Italia aveva da offrire. Fecero le foto davanti al Colosseo. Non avevano bisogno di una guida perché c'era Robert che era un libro vivente e gli raccontava dei gladiatori, gli imperatori romani e tutto ciò che riguardava la storia di Roma. Robert aveva sempre avuto una passione per la storia e per le persone che avevano fatto la storia combattendo battaglie per scopi giusti.
- come fai a sapere tutto di Roma? - chiese Michael confuso.
- alcune cose l'avevo già leggete, é una mia passione e poi il resto in aereo mentre dormivi - disse Robert passeggiando tra le strade di Roma.
- tu invece di dormire, ti metti a leggere. Sei incredibile, é da te - disse Michael
- non mi piace essere impreparato - disse Robert come sua cosa caratteriale.
Gli piace che lui amasse la storia, lui la insegnava e questo era una cosa in comune. Voleva testare una cosa.
- se sai la storia perché non mi dici chi era il grande amore di Alessandro Magno - disse lui sapendo che non era una cosa che non si imparava a scuola.
Robert si trovò in difficoltà, questa cosa gli sfuggiva e questa era la prima volta per lui che non sapeva qualcosa.
- si é sposato tre volte e avuto tanti amanti ma questa parte mi sfugge - disse Robert sincero. - non la so proprio. Chi era? -
- come hai detto Alessandro ha avuto tre moglie e molti amanti tra donne e uomini ma il suo unico grande amore era il suo più grande amico e suo generale. L'unico che possedeva il suo cuore. Pensa cheAristotele definì il rapporto tra i due 'una sola anima dimorante in due corpi". Mi ha sempre affascinato il loro rapporto e un peccato che a scuola non se ne parli. L'amore di Alessandro per Efestione si potrebbe misurare dalla grandezza del dolore per la sua morte. Fu un dramma incontenibile per Alessandro che fece tagliare tutte le criniere e le code ai cavalli in segno di lutto. Ordinò che fossero abbattuti i bastioni delle città vicine, e che venissero banditi flauti ed ogni altro tipo di intrattenimento musicale. Appena morto Efestione, Alessandro giacque disteso sul suo cadavere tutto il giorno ed poi l'intera notte. Fece giustiziare il medico, Glaucia, per negligenza, e radere al suolo il tempio di Asclepio dio della medicina. A Babilonia per le sue esequie Alessandro spese una somma che equivale a 300 milioni di euro odierni. Alessandro si rase a zero in segno di lutto gettando i capelli nella pira funebre del suo compagno -
- wow!!! Non lo sapevo proprio! É qualcosa di incredibile, bellissimo e prezioso - disse Robert incantato. - hai ragione, é un vero peccato che non se ne parli a scuola. Mi vengono i brividi addosso dalla grandezza di questo amore -
- oh sì lo so, così ora sai della loro storia - disse Michael prendendolo per mano.
Arrivarono alla bocca della verità. - saprai già che la leggenda dice che se ci metti la mano e dici una bugia, la bocca te la morde - disse Michael davanti ad essa.- o te la taglia -
- si ma é solo una leggenda - disse Robert molto scettico.
- tutte le leggende hanno un fondo di verità - disse Michael.- te lo dimostro - Robert guardò Michael mettere la mano nella bocca.
- Chiedimi qualunque cosa - disse Michael sfidandolo.
- non saprei... Hai altri scheletri nell'armadio tipo farti Will quando era minorenne? - chiese Robert curioso.
- no, sai tutto - rispose Michael tranquillamente per poi iniziare a gridare. - ahi la mano, sento qualcosa che mi sta... Aiuto Robert -
Robert subito corse ad aiutarlo, tirando il polso ma la mano era come bloccata e poi Michael gli scoppio a ridere in faccia alla sua faccia sconvolta.
- amore, dovevi vederti - disse Michael togliendo la mano.
- é un vero spasso -
Robert lo guardò con sguardo omicida.
- ma bravo! Prendi anche in giro, questo non me lo aspettavo da te -disse Robert offeso. - e tu dici di amarmi -
Robert prese a camminare verso l'uscita, Michael gli corse dietro e non si aspettava una reazione del genere.
- dai, Robert, era uno scherzo - disse Michael dietro di lui. - non pensavo che eri così permaloso -
- ah ora sarei permaloso? Hai uno strano modo di essere dispiaciuto - disse Robert sempre di più offeso.
- Robert, non fare così - disse lui affermando il suo braccio. - ti amo anche così con i tutti difetti -
- se devi continuare così, voglio tornare a casa - disse Robert guardandolo. - non mi sta piacendo più -
Michael si sentì in colpa per aver rovinato in quel modo la loro vacanza. Aveva una faccia da cucciolo bastonato e Robert non c'é la fece più. Scoppiò a ridere.
- aspetta era una recita - disse Michael sconvolto.
- si era uno scherzo proprio come il tuo, amore - disse Robert ridendo. - dovevo vederti -
- mi hai fregato - disse Michael colpito. - me lo sono meritato -
Scoppiarono tutti e due a ridere. Erano di nuovo mano nella mano e continuarono il giro.
Andarono alla Fontana di Trevi dove si lanciavano le monete e Michael e Robert presero le monete e le gettavano nell'acqua esprimendo i loro desiderio.'Spero di stare con lui per tutta questa vita e oltre' E lo stesso pensiero fu di Michael. Poi si guardarono e si baciarono davanti alla Fontana. Fu un attimo così romantico. Dopo qualche ora di luoghi e monumenti famosi, Robert e Michael andarono a mangiare in bel ristorante dove ordinarono spaghetti caccio e pepe e bucatini all'amatriciana e per secondo pollo alla romana con peperoni per poi proseguire proseguire la gita, avevano ancora da vedere e domani sera sarebbero ripartiti per andare a Napoli. Il soggiorno romano non fu male ma quando arrivarono a Napoli su tutta un'altra storia, non c'erano paragoni. Si innamorarono di Napoli, dei paesaggi, della gente calorosa e del cibo. Camminavano per i vicoli di Napoli, la gente era così gioiosa e prendevano qualcosa a volo tipo la pizza fritta con ricotta e salame e coppo di paranza. Si stavano divertendo ad assaggiare tutte quelle prelibatezze e si fermarono al lungomare di Marcellina, l'aria di mare e il Castel dell'Ovo sullo sfondo. Loro che si gustavano un po pasticceria napoletana.
- se continuamo così, metteremo tanti kili ma resistere é impossibile - disse Robert pulendosi le mani. - tranquillo,
Ci sono io e ti farò fare tanta bella ginnastica - disse Michael
Allusivo. - non vogliamo che questo corpo da dio si rovini -
- neanche il tuo se per questo ma non é il caso di parlare di ciò in pubblico - disse Robert prudente.
Michael portò Robert verso l'ingresso del castel dell'Ovo, la visita era gratuita e ci entrarono. Questa volta fu il biondo il lato culturale.Michael portò Robert verso l'ingresso del castel dell'Ovo, la visita era gratuita e ci entrarono. Erano sotto l'arco, erano mano nella mano eil biondo racconto tutta la storia del Castel dell'ovo mentrelo esploravano e gli raccontò anche della leggenda.-sai si chiamava così perché la leggenda narra che nel medioevo il poeta/mago Latino Virgilio avesse messo dentro una gabbia un uovo enorme che doveva sorregge tutta la struttura è che se l'uovo si fosse rotto sarebbe crollato il castello ed avrebbe portato disastri per la città di Napoli.
- mi sembra molto simile al fatto del sangue di san gennaro-disse Robert quella leggenda.
Dopo il Castel dell'Ovo, andarono al Maschio Angioino, il Palazzo Reale, Il Castel Sant'Elmo,Certosa di San Martino, Galleria Umberto I e si rilassarono nel bosco di Capodimonte. Si stesero in quel prato con una bella merenda, Robert era tra le braccia di Michael e si addormentò per qualche minuto, l'altro gli accarezzò i capelli e lo ammirava. Si abbassò per dargli un bacio sulle labbra, non aveva resistito e poi quando si stava alzando, Robert lo fermò e lo riportò alle sue labbra. Si baciarono appassionatamente. Il giorno dopo, andarono a Positano con l'autobus e fu bellissimo, fecero anche il bagno e si stesero al sole, lì c'era un sole bellissimo e la giornata era perfetta per una nuotata.
- non pensavo di poter fare il bagno in inverno ma qui il tempo è imprevedibile - disse Robert passando una mano nei capelli bagnati.
- si è vero ma è fantastico- disse Michael accarezzandogli la spalle.
quando fai quel gesto, è sempre come la prima volta. Disarmante -
- Ma non è nulla di che - disse Robert stupito.
- tu non hai idea dei gesti innocenti che fai e che mi lasciano sempre senza parole - gli sussurrò Michael avvicinandosi a lui. - o che mi eccitano -
- Michael, non mi sembra il caso - disse lui spostandosi un po. - non siamo in America, sai che qui in Italia... -
- anche lì ci sono omofobi ma questo non ci ha mai fermato e poi ci siamo tenuti per mano e baciati in pubblico, non è differente - disse Michael a quel gesto e parole.
Per Robert era diverso, erano in costume e non voleva dare l'idea che gay era uguale al sesso perché non era così.
- e poi Robert, ti stai facendo problemi per nulla. Non pensare che ci sono le altre persone e godiamoci questo momento -
- voglio solo essere riservato - disse Robert spiegandogli la cosa.- quando saremo nel B&B potremo fare qualunque cosa -
- proprio qualunque? - chiese Michael con un sorrisetto.
- si tutto tutto - disse Robert a sua disposizione.
Loro continuarono a stare al sole fino ad asciugarsi e poi si rivestirono per cercare un posto in cui mangiare ma era tutto carissimo. Michael non voleva che Robert spendava tutti questi soldi per il cibo così propose di mangiare da un'altra parte ma non lì a Positano.
- posso permettermelo, non fa nulla se toccava a te - disse Robert andando per un ristorante.
- no, tocca a me e non mi piace questa cosa ' posso permettermelo ' - disse Michael offeso.
Robert non voleva certo offenderlo e denigrare la sua professione. Voleva solo dargli il meglio che Positano aveva da offrire.
Vide Michael allontanarsi per cercare andare in bagno e lui cercava le parole per calmarlo. Mentre lo seguiva e vide in un negozio un bel orologio, a Michael piacevano gli orologi e ne aveva trovato uno perfetto, sapendo che l'ultimo si era rotto così entrò a comprarglielo. Era caro ma non gli importava. Lo prese e aspetto Michael fuori dal bagno. Gli sarebbe piaciuto. Michael uscì dal bagno e trovò Robert che sorrideva.
- amore, ti ho preso qualcosa - disse Robert felice, dandogli un pacco.
Michael era ancora offeso, lo prese e lo aprì per curiosità. Era un orologio vecchio ma lo riconobbe subito, lo giro e c'era un'iscrizione. Michael mio amato figlio. Era quello di suo padre che era stato venduto dai suoi zii per soldi e adesso era di nuovo suo. Era destino che l'orologio era staro trovato da Robert.
- che c'é, Michael? Non ti piace? - chiese lui spaventato a quelle lacrime.
- questo... É... L'orologio di... Mio padre - disse Michael commosso. - non sai quanto tempo ho speso per cercarlo ma non lo trovato mai e tu... -
Robert lo abbracciò, Michael piangeva come un bambino stringendo al petto quell'oggetto così importante.
- é stato il suo regalo in punta di morte, lui era molto malato ma andò a far incidere lo stesso quest'orologio. Fu l'ultimo momento anche con lui e poi i miei zii senza dirmi nulla, lo presero e l'hanno venduto qualche giorno dopo e come se mi avessero strappato due volte mio padre - disse Michael confidandosi con lui piangendo.
Che cosa crudele, voleva ammazzarli per aver fatto soffrire il suo Michael che non se lo meritava.
- non avrebbero dovuto farlo, era tuo ma nessuno ti può togliere i tuoi ricordi - disse Robert consolandolo. - e nessuno ti porterà più via quest'orologio -
Robert lo prese dalle sue mani per metterglielo al polso e allacciò il cinturino. - ecco è di nuovo dove deve stare -
Michael guardò l'orologio, la mano che stringeva e poi alzò il viso per guardare Robert e lo baciò.
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