Capitolo 13
Aveva perso la verginità con lui questa mattina. Naturalmente quella con un ragazzo perché l'altra l'aveva persa con Maryse il giorno del loro matrimonio, aveva aspetta per farlo per l'educazione ricevuta ma era diversa da quella prima volta. Era diverso fare l'amore con un uomo che con una donna o forse era differente perché questo l'aveva scelto lui. Non aveva scelto di sposare Maryse da sé quindi non era stato molto felice. Ma andava fatto per tradizione e portare il nome dei lightwood avanti, anche se avevano i suoi fratelli e poi sua sorella che era diventata una blackthorn quando si era sposata ma lei si era allontanata da loro. Era sempre stata un tipa matta ma aveva tagliato i ponti tanti anni fa. Non era il momento di pensare a lei. Stava vivendo quel momento che non sarebbe mai più accaduto, quello era una fuga dalla realtà e lui ne era consapevole. Sentire quelle labbra baciare la gola e scendere giù mentre metteva le dita tra i capelli, accarezzandoli. Lui era sotto mentre Michael era sopra e gli baciava la pelle. Non poteva crederci che un altro uomo sapeva essere così dolce e delicato con lui, aveva sempre pensato che i gay pensassero solo al sesso come parlava sempre suo padre di loro e invece erano così attenti. Michael dava la sensazione di adorarlo mentre baciava il suo corpo e scendeva sempre più, andato a baciare le gambe. Michael invece gli faceva vedere un'altra realtà. una bella realtà. Non era sesso anche se non lo conosceva. Non poteva essere sesso perché era così dolce ma non ne era innamorato. Poteva essergli grato che gli stava mostrando ciò. Era tutto così dolcissimo, naturale e spontaneo. Era così spontaneo con un uomo che con sua moglie, lì era una cosa più meccanica per fare bambini o altro. Chissà come mai per così naturale? Non sapeva cosa pensare ma non importava adesso. Quelle labbra lo stavano baciando dappertutto e tutto era il paradiso. Il paradiso come quando erano nati i loro figli. La felicità di quel momento era quelle vette. Infatti quelli erano i solo attimi felici i suoi figlie e adesso quello sconosciuto. Certo era una felicità diversa perché c'era il piacere di mezzo. Quel piacere che lui gli stava donando con la sua bocca. Quella bocca era sapiente e l'altro sapeva il fatto suo. Il biondo era tra le sue gambe aperte, lui stringeva il lenzuole mentre quella bocca gli stava piacere. Serrava la bocca per non farsi sentire da nessuno. Non aveva mai sentito un tale piacere Aveva assaggiato un pezzo di piacere e ne voleva di più, inconsciamente ha preso la testa di Michael spingendola sempre di più dentro mentre si spinse con il bacino. Lo stava scopando con il membro. Michael era sorpreso di ciò ma lo eccitò molto. La cugina di Jem bussò alla porta ruppe un attimo quel bel incanto ma gli diede una bella notizia, lei, Albert e due bambini uscivano e a quel pensiero penso che avrebbe potuto sentire Robert urlare e gemere. - urla o gemi quanto vuoi - disse Michael prima diriprenderlo in bocca. Ci vole un po prima che Robert si lasciò andare e aprì la bocca per gemere e teneva gli occhi chiusi. Michael ne approfitto per registrare il suono della sua voce mentre gemeva con il cellulare. Lui si occupava di musica e quello era il suono più bello che avesse mai sentito. Era musica per le sue orecchie. Michael avrebbe voluto prenderlo in quel momento, era molto a limite ma Robert meritava tutte le attenzione. Non era come certi tipi che veniva prima il loro piacere che quello degli altri. Il suo piacere stava nel far godere Robert e farlo sentire unico. Anche se era lui l'attivo non voleva dire nulla. Sembrava che Robert non era della stessa idea quando venne contro di lui, si scuso mortificato e lui lo rassicuro con un bacio. Era così tenere. Di solito le persone venivano solo sulla sua faccia senza dire scusa o avvertendolo mentre Robert era diverso. Sarebbe stato bello averlo come uomo. Robert ribaltò le posizione, Michael non se lo aspettava e anche la mossa dopo cioè la bocca di Robert attorno al suo membro. Quello lo fece impazzire, lui era limite e non riusci a trattenersi e venne subito e anche lui si scusò con Robert. Si trasferirono nella doccia per pulirsi e fu una doccia bollente e la più bella di entrambi. Non aveva mai fatto la doccia con Maryse e invece adesso la stava facendo con quello sconosciuto. Era una cosa intima e romantica. ma non poteva essere romantico quel momento, loro non si conoscevamo neanche quindi non poteva essere o forse si, forse non contava da quanto tempo uno si conosceva. Non sapeva più niente mentre Michael gli insaporava la schiena e gli bacio il collo. Era nudo nella doccia con un uomo sconosciuto a cui aveva preso il membro in bocca e l'aveva baciato anche. Era qualcosa non da lui ma si senti libero in quel momento. L'altro continuò a dedicarsi a lui, Maryse si dedicava anche ma sentiva che era differente. Lei era sua moglie e aveva quelle responsabilità da quando si erano sposati mentre l'altro non aveva alcun obbligo o vincolo, lo faceva perché voleva farlo. Era una cosa stupenda. Michael si dedicò a lui come se non ci fosse un domani, come se avevano quel momento e voleva sfruttarlo al massimo. Sapeva che era una parentesi. Non sapeva se quell'uomo era sposato o altro. Non sapeva nulla di più del suo nome e quello che aveva visto ieri o ora. Voleva vivere quel momento senza pensarsi, Robert si stava lasciando andare quindi lo voleva tanto e si vedeva dai gemiti alle sue attenzione. Si era insaponato la mano per passarla sul suo membro, pensava a tutto e anche a quello. Robert gemeva mentre lo baciava il collo e lo insapova il membro.
Wow! Che doccia. Pensava Robert nella mente. Quel biondo ci sapeva fare, mmhhh quella mano meravigliosa. Gemeva e gemeva.
- ti farò vedere le stelle, baby - disse Michael sbattendo Robert contro il muro.
Anche il membro era contro le mattonelle.
- baby? - chiese Robert confuso.
- si baby - rispose Michael baciandogli la schiena.
Nessuno gli aveva dato un soprannome del genere.
- non sono una donna - disse Robert irritato.
- lo so. Altrimenti non saresti con me, baby -disse Michael scendendo verso il suo sedere.
Robert stava per protestare, non gli piaceva quel 'Baby' ma sentì la lingua dell'altro leccare la sua entrata e mordere una natica. Robert sussulto a quel morso e urlo per quel gesto imprevedibile. Senti poi la bocca baciarsi la natica subito dopo e la lingua riprendere l'opera di prima o anzi no, era diverso. Michael lo stava scopando letteralmente e nel frattempo si toccava, quella voce cosi calda e profonda lo faceva letteralmente impazzire. Era super eccitato solo dalla sua voce e poi veniva il suo corpo. La voce era qualcosa di incredibile. Non avevano mai sentito un simile coinvolgimento. Fu lì in quella doccia che accadde la perdita della verginità di Robert,Michael aveva preparato con delicatezza e poi aveva inserito il preservativo dopo aver chiuso l'acqua. Era sempre per il sesso sicuro.
- Sentirai male all'inizio ma fa parte del gioco - disse Michael rassicurandolo.
Robert si fidava, non sapeva perché ma si fidava di quello sconosciuto che gli aveva dato solo premure e dolcezza. Quando Michael inserì il membro nella sua entrata fu doloroso come se gli avessero conficcato una mazza dentro e Michael attese che lui si abituasse. Era così stretto da farlo impazzire e lo sentiva come si spingeva in lui quando gli aveva che era pronto. Fu un mare di cioccolato fuso caldo e che ti faceva godere come non mai. Lui era più per il tè, quello con un gelsomino che galleggiava dentro alla sua tazzina trasparente preferita ma anche il cioccolato non era male, come quelle belle torte che era solita a preparare Cecily. Più Michael spingeva e più Robert cambiò idea. Quello era meglio del cibo o di ogni altra cosa al mondo. Sarebbe stato lì per sempre, in quella doccia o nella stanza di prima. Amava sentirlo dentro di lui e come poi si sfilava da lui per girarlo e di nuovo penetrarlo per baciarlo, Michael vederlo in viso e i suoi occhi pieni di piacere, tenerlo tra le sue braccia. Fu un momento di paradiso per entrambi. Vennero insieme. Robert e Michael si baciarono dopo aver fatto l'amore e poi Robert lo ringrazio di tutto prima di andarsene. Ci fu uno sguardo molto significativo tra i due. Michael non voleva lasciarlo andare ma doveva. Se amava qualcuno si lasciava libero e solo se fosse tornato, sarebbe stato suo. Lui ci sperava tantissimo.Robert voleva tornare lì, non era mai stato così con nessuno e stava per tornare indietro ma una telefonata cambio ogni cosa.
-Papà, che sorpresa! Pensavi che eri in vacanza con mamma e i vostri amici - disse Robert sorpreso di sentirlo. Di solito non chiamava mai in vacanza.
- Prima di scoprire che il mio ex amico ha rovinato la sua vita e la sua famiglia per seguire l'impulso del sesso. Si è presentato con un altro uomo e ha avuto anche il coraggio di chiamarlo compagno e di dire di essere felice. Povera sua moglie e i suoi figli. Cresceranno depravati come il padre - disse suo padre con disgusto.
Questo fece scattare qualcosa in lui. Quelle parole erano come rivolta a lui per quello che aveva appena fatto. Aveva tradito Maryse con un uomo e voleva tornare da lui. Stava per rovinare la sua famiglia come aveva fatto l'ex amico di suo padre. Non poteva. Non poteva avere il disprezzo di suo padre. Per quanto fosse severo, era sempre suo padre e lo voleva tanto bene.
Fu così che la sua mente rimosse tutto e relegò quel momento in un cassetto sigillato della sua anima. Un cassetto che non doveva aprirsi mai per il bene della sua famiglia.
fine flashback
- adesso mi ricordo - disse Robert che gli si era sbloccato quel ricordo. Il cassetto si era aperto e baciò Michael con amore. - scusami se mi sono scordato di te e di quella meravigliosa mattina -
...
James era appena entrato in una casa per una festa insieme a Matthew, l'altro era molto naturale mentre salutava e parlava con gli altri mentre lui teneva le mani nelle tasche dei pantaloni e lo seguiva da dietro ma aveva una faccia disinteressata a quel posto e a quelle persone. Matthew era l'unico di cui si interessava. Matthew gli diede un bicchiere e lui lo prese mentre l'altro lo presentava a tutti. Molti di loro lo conoscevano, avevano fatto le scuole insieme e non trovavano simpatico James per il modo chiuso.
- Matty, io torno a casa - disse James posando il bicchiere. - questo posto non fa per me e loro non mi vogliono. Poi domani ho il test, non dovrei essere qui -
James se ne stava andando ma Matthew lo segui e lo fermò.
- ma no, Jamie. Ci sono io e poi non faremo tardi dai - disse Matthew cercando di convincerlo.
- mi dispiace, Matty ma non ci riesco. Non sono falso come loro. Non mi trovo a mio agio - disse James andando verso dalla porta. - ma tu non devi seguirmi. Divertiti e ci sentiamo domani dopo il test -
- Se non vuoi stare, vengo con te - disse Matthew deciso. - non voglio stare lontano da te dopo tutto questo tempo -
Era una cosa bellissima da dire. James era commosso e decise di portare Matthew in un luogo carino.
- Conosco in posto - disse James con un sorriso, dandogli la mano.
- Guidami - disse Matthew felice.
Non era molto lontano da lì, James lo portò verso il sentiero degli amanti, un locale delizioso che ci si arriva da un sentiero nel prato e c'era sia un locale dove sedersi a mangiare oppure una zona dove si mangiava sul prato su un tovaglia a quadri rossi e poi c'era un grande schermo per vedere vecchi o nuovi film.
Wow! non lo conoscevo questo posto - disse Matthew sedendosi in una tovaglia.
- Ha aperto da poco - disse James prendendo posto accanto a lui. - mi ricorda le nostre serate di fronte alla tv ma qui siamo su un prato e ci portano il cibo -
- E' perfetto per noi - disse Matthew felice prendendogli la mano.
- Si è perfetto - disse James stringendola con un sorriso e uno sguardo significativo.
...
Mentre James era con il suo Matty e si era scordato di ripassare per l'esame, alla centrale di polizia nel ramo delle scene del crimine, Albert Carstairs, riguardava il caso della morte di Jesse Blacktorn avvenuto un mese fa e Luke Graymark si avvicinò a lui.
- Albert, vai a casa. Quel caso è archiviato - disse Luke entrando nell'ufficio che condividevano. - Sei ossessionato da quel caso -
- Perché c'è qualcosa di strano in questa morte - disse lui prendendo l'origami e tornando alla mentre a mesi fa.
Flashback
- signora Blackthorn, lei è amica della signora Carstairs. Come mi sa dire delle morti strane dei suoi defunti mariti - disse Albert a casa sua.
- Agente Carstair, la mia amica non ha ucciso i suoi mariti come credono - disse lei da grande attrice - gradisce un po di torta? -
- No. Sono qui per lavoro, non per un picnic e poi lei non mi piace. Nasconde qualcosa -disse Albert diretto.
- peccato, lei mi è simpatico sa - disse Tatiana tagliando un fetta. - dai, una fetta di torta non si rifiuta. Sarebbe molto scortese, agente -
- Lei ha preparato questa torta? - chiese lui con sospetto.
- Mia madre cucinare? E' la cosa più improbabile del mondo. Lei è negata per le cose manuali o creative. Non ha pazienza disse Gracie entrando. - viene da una costosa pasticceria -
Gracie Blackthorn la figlia adottiva di Tatiana ma sapeva che aveva anche un figlio ma non lo vedeva. Interrogò anche la ragazza ma non ebbe nulla da loro due. Era molto gelida e bugiarda come la madre.
Usci dalla casa con nessuna risposta e non aveva visto neanche l'altro figlio Blackthorn. Stava per avviarsi quando qualcuno lo chiamò, guardò sopra e vide dalla finestra un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi.
- Se vuole sapere qualcosa, io posso aiutarla - disse Jesse molto disponibile. - Venga sul retro e aspetti là -
Si vedeva che aveva sedici anni, era piccolo ma bellissimo. Si chiedeva il motivo del suo pallore e perché non era con sua madre e sua sorella. Lui a differenza delle due gli ispirava fiducia.
- Tenga, è un regalo - disse Jesse dandogli un ciclamino fatto con un foglio. - è un origami perfetto - disse Albert stupito e colpito da quel regalo.
- è un bellissimo regalo... -
- Jesse, mi chiamo Jesse - disse Jesse con un sorriso.
- io sono Albert - disse Albert presentandosi con un tenero sorriso.
- Jesse, che cosa volevi... -
- Non stiamo qui - disse Jesse uscendo dalla porta e con fatica, lo portò in un luogo più tranquillo.
Nel giardino con un albero e un altalena e tanti ciclamini.
- ho sentito mia madre e Sona parlare di un potente veleno che quest'ultima aveva ideato e dice che doveva sbarazzarsi di qualcuno - disse Jesse ricordandosi quella conversazione. - io penso che si riferisse a qualche suo marito o almeno credo -
- questa è una gran notizia - disse Albert a quella confessione. - e non hai sentito altro? -
- Purtroppo no- disse Jesse mortificato.
- Sei stato grande, Jesse. Il tuo aiuto è molto prezioso e hai avuto un gran coraggio - disse Albert elogiandolo. - e io non lo dico spesso o forse mai ma tu mi ispiri fiducia -
Jesse lo sorrise felice. Quello era un attimo di felicità, uno dei pochi per sfortuna. Albert vide i quei occhi una felicità e anche altro come portami via da qui.
- Jesse, tu... -
Jesse sentì la finestra della cucina aprirsi e quindi scese dall'altalena. - Devo andare, Albert - disse Jesse triste.
- ma torna se vuoi - Jesse scappò da lì e a lui rimase l'origami in mano.
Voleva sapere di più su Jesse. Jesse entrò da un passaggio segreto e tornò nella sua stanza. Era stata una fuga dalla solitudine e sorrise a ricordare Albert. Era un tipo interessante. Jesse fece un altro origami per Albert, un tulipano e lo tirò dalla finestra e arrivò proprio davanti ai piedi del biondo con gli occhi nocciola. Albert si abbassò a prenderlo e gli fece un sorriso. Ci fu uno sguardo tra loro molto tenero e poi Albert se ne andò.
fine flashback
Aprì il cassetto e ne aveva tanti di origami da parte sua di fiori differenti.
- ma questa cosa degli origami che centra con il caso? - chiese Luke confuso.
- Centra tutto - disse Albert convinto.
Flashback
La morte di Jesse era stato un duro colpo per lui, non era riuscito a lavorare per giorni e rispondeva male a tutti. Quell'incendio a casa Blackthorn era stato molto doloso e Jesse era nella sua stanza da quello che aveva detto Tatiana e Gracie ma la casa era stata ridotta in cenere e del suo corpo nessuna traccia. Poi un corpo carbonizzato era stato trovato in un armadio. Non si sapeva perché era là. Sì era molto affezionato al quel bellissimo e fragile ragazzo moro dagli occhi verdi.Sua madre non voleva che gli altri toccassero il suo corpo, si era comportata da pazza e Gracie li aveva cacciati con il suo carattere freddo come il ghiaccio.Il giorno dopo, quando Robert, Cecily, Luke e Albert erano andati con il permesso di prendere il corpo. Non c'era più. Tatiana non voleva dirglielo perché quel corpo era suo.Robert provò a convincerla, anche lui e gli altri stavano soffrendo molto. La morte di Jesse sconvolse tutti. Era così giovane.
- No. il corpo di mio figlio deve stare con me -.disse Tatiana spingendolo. - ora andatevene. Per me non siete nulla -
Robert ci soffriva molto per quelle parole e Cecily disse - Will ha ragione, è pazza. Non ha il diretto di spezzargli il cuore. Ha perso un nipote come lei ha perso un figlio -
- lui non è nulla come Gideon o Gabriel o i loro marmocchi - disse Tatiana insistendo per poi chiudere la porta.
Albert non capiva come una sorella potesse trattare così il proprio sangue. Cecily aveva ragione, Tatiana era pazza. Teneva suo figlio da anni confinato nella stanza in soffitta. Va bene la sua salute cagionevole ma così era sempre in solitudine. Lui l'aveva fatto uscire di nascosto certe sere o quando Tatiana e Gracie non c'erano e aveva portato un po di sole nella sua vita triste e solitaria. Infatti come diceva sempre Jesse ricercava sempre dei brevi attimi di felicità e ne approfittava quando poteva. Adesso non c'era più. Il suo Jesse. Non avrebbe mai pensato che si sarebbe affezionato tanto a qualcuno. Jesse con la sua voglia di vivere, la sua tenerezza e i suoi origami l'avevano conquistato. Non c'era persona più innocente di lui al mondo. Non era giusto quello che era successo. Non lo accettava. Qualche settimana dopo, Albert ritornò nella nuova casa di Tatiana e Gracie Blackthorn e le portò una foto su tela in cui era vestito in smoking al concerto. Era sempre sua madre e di sicuro le sarebbe piaciuto. Regalo che Tatiana non aveva gradito e l'aveva trattato male, Rompendo la tela.
- é colpa tua. Quel giorno io e mio figlio abbiamo litigato perché tu gli hai messo strane idee in testa e hai portato mio figlio fuori diverse volte dalla villa - disse Tatiana come una matta. - mio figlio era di cagionevole salute e portarlo fuori é stato sbagliato -
- signora, so che amava suo figlio ma il suo amore lo stava soffocava. Jesse aveva bisogno d'aria e ho fatto quello che ho reputato giusto - disse Albert ferito da quelle parole.- un ragazzo dell'età di Jesse non poteva stare in solitudine -
- non era solo, aveva me e Gracie finché tu non sei arrivato e te me lo volevi portare via - disse lei indispettita. - sei un impertinente e un ficcanaso, Albert Carstairs -
Lui voleva solo che Jesse era felice, non voleva portarglielo via ma fargli vedere le belle intorno a lui. Tatiana era ingiusta con lui. Poi vide qualcosa che catturò la sua attenzione. Era un origami a forma di cigno. Era così perfetto e aveva pensato subito a Jesse.
- quel cigno... -
- ho fatto io quel cigno. Al mio Jesse piacevano tanto gli origami quindi ho iniziato a farli anch'io per onorare la sua memoria - disse Tatiana.
Ma Albert non era convinto di ciò perché stentava un tono strano in lei e poi c'era un altro dettaglio.
Fine flashback
- il dettaglio é che Tatiana Blackthorn non é portata per queste cose. Mi é stata detta da sua figlia Gracie questa cosa nel primo interrogatorio - disse Albert molto attento ai dettagli. - quel cigno é stato fatto da Jesse, ne sono convito. Lui é vivo -
- Albert, vai a casa. So che non riesci ad accettarlo ma lui é morto e quel cigno può essere stato fatto da chiunque - disse Luke preoccupato per lui. - prenditi un po di giorni per elaborare il lutto. Piangi, sfogati con qualcuno o da solo ma fallo perché diventerai matto se continui così -
Nessuno gli credeva, ormai lo prendevano tutti per pazzo e prese gli origami per portarlo con sé a casa. Odiava quella situazione. Non stava negando nulla, Jesse era vivo e lui l'avrebbe scoperto. Tornato a casa, guardava in continuazione quei fiori quando si accorse di una cosa. La rosa aveva un segno. Come gli era sfuggito quel dettaglio? Aprì l'origami, anche se era un peccato e restò meravigliato. Era un messaggio: Mi piaci. E se tutti gli origami contenevano un messaggio segreto? Albert prese gli altri e li apri tutti. Erano tutti con lo stesso messaggio. Mi piaci. Il cigno. Doveva aprì il cigno. Forse c'era un messaggio. Peccato che Tatiana blackthorn non l'avrebbe mai fatto avvicinare più a quella casa. Oggi c'era l'opera e lei non se la perdeva mai e Gracie l'accompagnava sempre. Doveva agire mentre loro erano fuori casa e sapeva come entrare anche. Prese la moto e raggiunse i pressi della villa, si nascose e aspetto che la macchina delle due uscì dal cancello e poi scavalcò il muro. Era molto agile. Arrivò nella porta del retro e con i giusti attrezzi, la aprì. Un trucchetto da ladro che non dovrebbe sapere lui ma aveva frequentato un tipo che lo faceva e anche il motivo per il quale era finito Quello che stava facendo era sbagliato per la legge e la sua carica ma non poteva aspettare che gli altri si accorgevano che lui era l'unico che vedeva la verità. Aveva messo i guanti per non lasciare tracce e fece attenzione a tutto. Arrivò in salotto ma non c'era il cigno così decise controllare le altre stanze e salì di sopra. Nella stanza delle due non trovò nulla, anche mettendo le mani dei cassetti, nei porta gioielli e armadi. Se dovessi nascondere una prova, dove lo nasconderei? Pensò Albert all'enigma. Albert vide dalla finestra i ciclamini come nell'altra casa e andò lì. Usò la torcia e la sua lente per controllare se c'era qualche indizio. Notò che una parte del terreno era messo da poco a differenza del resto. C'era qualcosa sotto di sicuro. Tirò dei fili d'erba e si alzò un pezzo di terreno e trovò il cigno e altri origami. Perché Tatiana li ha nascosti là? Albert li prese e rimise il pezzo del terreno nello stesso modo di prima. Se ne andò da lì con quei origami nella borsa. Arrivati a casa. Lì apri tutti.
'Sono vivo' 'Albert, aiutami' 'é una messinscena' e anche 'mi manchi tanto'.
Era Jesse. Era vivo come pensava.
...
Thomas aspettava che Charles finiva il doposcuola, era un po geloso perché il suo allievo era bello. Stava ritardando e la cosa non gli piaceva. Avevano un appuntamento nella sua stanza, per tutti avrebbero studiato o cose così ma avevano altro in mente. Dopo un po, sentì sua madre accogliere Charles e lo vide mentre saliva le scale. Lui era proprio appoggiato alla balaustra con un'espressione.
- scusami ma mi ero fermato a prendere questi - disse Charles tirando fuori una mazzo di fiori e un pacco con una torta.
Non erano i soliti fiori ma i suoi preferiti: silene regia. Lui che aveva pensato al peggio mentre lui era in ritardo perché era romantico. Thomas non resistete e lo baciò. Era stato un gesto romantico e Charles era un ragazzo d'oro, era molto fortunato.
- sono molto fortunato - disse Thomas prendendo i fiori e lo prese per mani.
- io sono fortunato - disse Charles seguendolo nella stanza.
- ora ti dimostrerò quanto mi sento fortunato - disse Thomas allusivo con quegli occhi maliziosi.
Mise i fiori nel suo vaso e poi lo baciò ancora contro la scrivania.Lo portò a sedersi su di essa così da inserire il ginocchio in mezzo e stuzzicarlo. Charles appoggiò il pacco sulla scrivania per salvarlo dai gesti improvvisi e molto passionali. Thomas si allontanò un attimo e guardò il pacco.
- chissà cosa tipo di torta sarà - disse lui tutto seducente aprendolo. - oh è quella panna e fragole. La mia preferita -
Thomas gli immerse un dito nella panna e lo portò alla bocca.
- mmmhhh che bontà - disse lui gustando la panna.
Charles si eccitò a quella seduzione.
- Thomas, forse dovremo prendere le forchettine. Vado io - disse Charles in seria difficoltà.
- che servono le forchettine se abbiamo le mani - disse Thomas leccandosi il dito dai residui di panna. - non fare il solito perfettino -
Era sempre Thomas ad iniziare il tutto, lui non iniziava mai anche se poi Thomas lo scatenava dopo averlo sedotto o fatto sciogliere. Il suo carattere veniva dal fatto che voleva entrare in politica e si sapeva che era una carriera in cui doveva essere perfetto. - non siamo in politica adesso, Charlie. Siamo solo io e te - questo gli ripeteva sempre Thomas tutto le volte. Infatti si scioglieva dopo qualche bacio e qualche altro gesto.
- dai, Charlie. Mettiamo sul tappeto e gustiamoci questa torta - disse lui prendendo il pacco e sdraiandosi.
Si era messo in una posa molto seducente. Charles chiuse la porta a chiave, lui avrebbe dovuto aiutarlo a studiare e invece si faceva sempre convincere. Lo raggiunse, Thomas subito iniziò a spogliarlo con foga come se aveva già un'idea in testa e poi baci che volavano di qua e di là.
- Thomas, non c'è bisogno di fare così veloce ... -
Charles si ritrovò spogliato sul tappeto in un attimo e dopo Thomas con sorrisetto malizioso iniziò la sua opera.Charles si ritrovò come quelle ragazze giapponesi a fare da vassoi, Thomas mise un po di panna sui capezzoli con due fragole, poi dei pezzi di torta sul suo stomaco e pancia e ricopri il suo membro di panna.
- così ė più bello mangiarla la torta - disse Thomas birichino.
-é fredda - disse Charles.
- con la mia bocca ti riscalderai - disse Thomas seducente.
Lo vide abbassarsi e mordere un pezzo di torta, tenendo le mani dietro alla schiena e naturalmente si sporcava di panna e crema.
- sublime - disse lui godendo.
Thomas continuò e arrivò a leccare e succhiare via la panna dal membro e lì che Charles ormai abituato a dover far silenzio che aveva serrato la bocca. Thomas ebbe un'idea: gli diede una fragola nel frattempo che si toglieva la panna. Thomas sentì che Charles si stava eccitando sempre di più alla durezza nella sua bocca. Una durezza che voleva subito. Infatti non perse neanche un attimo e scese sul suo membri duro. Facendo sussultare Charles che avrebbe voluto urlare a ciò ma si limitò a spingere il bacino per entrare dentro e anche Thomas si dovette trattenere nel non urlare o gemere perché Charles si spingeva forte contro di lui, facendoli impazzire tanto. Charles gli ordinò di mettersi contro la scrivania, Thomas si eccitò a quella voce autoritaria e uscì da lui per mettersi là. Charles gli afferrò i polsi e poi lo penetrò. Tirò le braccia all'indietro per rendere più profonda la penetrazione. Thomas si mosse il labbro per non urlare. Vennero dopo un po, Charles dentro di lui e Thomas contro il vetro di una foto di famiglia. Si accasciarono per terra.
...
Matthew e James avevano finito di vedere quel film bellissimo sulla tovaglia sul prato, amano tanto quel posto che se ne videro un altro e ordinarono solo pop corn. Pop corn nei quali durante il film le loro mani si erano toccate contemporaneamente. Matty e James si guardavano spesso quando l'altro non vedeva e non avrebbero voluto far altro che baciare l'altro ma la paura di un rifiuto o peggio che il loro rapporto sarebbe cambiato, li frenava tanto. Erano normali paure ma tenevano tantissimo all'altro da rischiare. Non erano certo vergini, tutti e due avevano avuto storie con altre persone. Matty solo con ragazzi mentre lui con Gracie e con un ragazzo. Matty era innamorato da tempo di James ma sapeva che il suo amore era impossibile perché prima che uscire con un ragazzo, James aveva espresso solo desideri verso le ragazze. Quindi aveva capito che non poteva amarlo come lui amava James. Quindi aveva iniziato ad uscire con altri ragazzi ma finiva sempre per lo stesso motivo, nessuno era Jamie. Poi quando aveva saputo del ragazzo da Anna e Izzy, era già in Europa per il tour. E adesso erano lì entrambi single e avrebbe potuto osare. Lui era l'impulsivo ma se si trattava di Jamie, ci pensava più volte. James guardò il prato e si accorse che c'era qualcosa un po più lontano così si scusò con lui un attimo ma doveva andare in bagno. Matty guardava la pubblicità dei film dei prossimi giorni e mangiava qualche pop corn. Quando tornò, Matty vide che nascondeva qualcosa dietro la schiena.
- chiudi gli occhi -
Matty li chiusi e sentì qualcosa sulle sue mani. Sembrava un gambo di un fiore. Quando aprì, vide il garofano verde. Matty lo abbracciò con felicità tanto da farlo cadere a terra. Era sopra di lui e i loro visi vicinissimi. Matty e Jamie erano quasi per baciarsi quando Jamie sbianco nel vedere qualcosa o meglio qualcuno.
- che c'é, Jamie? - chiede Matty preoccupato.
- tu ci credi ai fantasmi? - chiese Jamie strano.
- no, non ci credo - disse Matty alzandosi da lui. - dai, Jamie, non mi metterai mai paura. Devi inventarti di meglio -
- scemo, non sto scherzando. Penso di aver visto il fantasma di mio cugino Tobias - disse Jamie spaventato.
Matty lo abbracciò per scaldarlo dal tremore.
- tranquillo, Jamie. Sarà stato un'impressione. Non esistono i fantasmi - disse Matty rassicurandolo, tenendolo a sé.
Eppure aveva visto suo cugino. Edmund aveva un fratello di nome William e quest'ultimo aveva sposato una Blackthorn così era nato Tobias. Non sentiva più brividi di freddo, Matty lo stava scaldando bene e quel corpo caldo lo faceva venire un altro tipo di brividi. Sperava che Matty non se ne accorgesse, anche lui con quella cosa del fantasma si stringeva a lui. Tutti e due stretti l'uno all'altro mentre il film partiva.Non gli importava del film ma solo di quel momento al contatto con l'altro.
- sei calmo adesso? - chiese Matty premuroso.
- non ancora - disse Jamie volendo godersi ancora quel caldo abbraccio.
- allora ti terrò per tutto il tempo tra le mie braccia - disse Matty dandogli un bacio sulla testa.
Jamie si emozioni, si stesero e Matty lo teneva stretto con un braccio e la testa di Jamie era sul suo petto. Come due fidanzati. Erano già una coppia nei gesti o nelle parole e non se ne accorgevano. Dolci carezze mentre guardavano il film proiettato sullo schermo, Jamie si senti in paradiso e Matty continuava ad accarezzare la testa e passare le dita nei capelli.
- sono così morbidi e profumati - disse Matty annusandoli.
Fu lì che Jamie alzò la testa per baciargli le labbra un attimo ma poi si girò per il gesto fatto. Aveva paura e aveva imbarazzo. Matty non se lo aspettava, aveva sentito le labbra del suo Jamie. Erano calde e dolci. Lo voltò verso di lui con fatica, Jamie aveva gli occhi chiusi e ripeteva Jamie non poteva crederci che Matty lo stesse ricambiando e fu felice quando dischiuse le labbra per farlo entrare. Si erano scordati di essere in un locale all'aperto. Jamie e Matty ci diedero dentro con quel bacio Anni e anni di amore nascosto. Un cameriere li richiamo anche per i rumori di baci e che disturbavano il film. Matty pagò e portò Jamie da un'altra parte. Presero la macchina di Matty che era alla festa e se ne andarono in un luogo più isolato. Presero a baciarsi in macchina. La voglia era tanta, repressa da anni e baci, carezze sotto la maglia e camicia e guardarsi complici e innamorati per poi tuffarsi nella bocca dell'altro. I vestiti voleranno nel sedile di dietro, si baciarono la pelle in contemporanea e Matty aprì la porta per scendere e fece tutto il giro per aprirgli e gli prese la mano per aiutarlo a scendere. Matty prese la coperta nel cofano, Jamie guardava la luna e sentì le braccia dell'altro avvolgerlo e baciargli la testa.
- non conoscevo questo posto - disse Jamie incantato.
- io lo scoperto oggi pomeriggio e ho pensato che ti sarebbe piaciuto - gli sussurrò Matty.
- infatti mi piace - disse Jamie con un sorriso. - é favoloso -
Matty fu felice e lasciò un attimo Jamie per mettere la coperta a terra e invitando Jamie a sedersi.
- James, la luce della luna trasforma l'aspro oro dei tuoi occhi in color dell'ambra scura - disse Matty seduto accanto a lui. Lui non amava i suoi occhi ma Matty glieli faceva amare in quei piccoli istanti. Era una frase meravigliosa.
- Matty, tu me li fai amare i miei occhi - disse Jamie prendendolo per mano. - una volta aveva fatto crescere i capelli per coprirli ma tu mi hai convinto a tagliarli di nuovo perché dicevi che non c'era motivo. I miei era troppo belli per coprirli e che gli altri erano invidiosi dei miei occhi dorati. Erano unici e rari come me -
- sono contento che te li faccio amare - disse Matty con un sorriso. - come io li amo -
Questa volta distesi sulla coperta, non c'era nessun cameriere a interromperli e questa volta erano a torso nudo e con solo jeans e pantaloni. Dopo qualche minuti, i jeans e pantaloni erano volati con le scarpe e adesso erano in mutande mentre esplorarono con tutta calma i loro corpi. Tra baci e carezze. Matty e Jamie andarono a mettere le mani come quella volta nel bosco. Erano stesi di lato e si toccarono a vicenda mentre si baciavano. Era bellissimo, fare quelle cose con una nuova consapevolezza. Quante ne avevano passate insieme per arrivare in quel momento. Quel momento che avrebbe coronato il loro amore. Lì potevano gemere quando volevano tanto quel luogo era molto isolati. Matty e Jamie non erano più ragazzini ma giovani uomini che sapevano quello che volevano e con esperienze. Anche se quello che se sentivano era differente dalle altre volta. Ma erano servite a rendere questa volta perfetta. Levarono le mutante per dedicarsi alle loro erezioni con la bocca. Entrambi erano straordinari con la bocca, tanto da essere gelosi delle loro esperienze ma il piacere li offuscarono quei pensieri e si concentrarono su ciò.
Mentre Jamie e Matty si davano piacere, sentivo il suo membro come si spingeva in lui e la foga in cui lo baciava, Jamie era sempre stato tranquillo ma quel lato Herondale c'è l'aveva nel sangue anche Lucie era impetuosa come Will e come Cecily. Erano tutti e quattro impetuosi nell'intimità. Matty non aveva mai provato una cosa del genere, con i suoi ex ragazzi non era così e questo era perché Jamie non era come gli altri e solo con lui si scioglieva anche in quel modo. Voleva mostrargli mondo, voleva dargli ogni cosa che Jamie voleva ma lui non aveva mai voluto nulla eccetto il suo amico Matty.
- Ho desiderato per anni il tuo amore, il tuo corpo e noi. A parte la masturbazione, ti guardavo da lontano senza toccarti e adesso invece è possibile. Io mi amo come lo stesso è per te - gli sussurrò Jamie all'orecchio mentre si spingeva in lui lentamente.
Matty urlava, gemeva e diceva il suo nome. Era così caldo e sexy mentre si faceva sbattere contro il terreno duro da lui.
- si urla, Matty -
Seduto il ginocchia mentre teneva le gambe dell'altro e si spingeva in lui. Era fantastico, aperto per lui e così profonda da toccargli quel punto e Matty non riuscì a trattenersi e gli schizzò addosso e quando arrivò il suo turno, Jamie si sfilò così da avvicinarsi a lui mettere il suo membro sulla sua faccia e Matty lo prese in boccia così da farlo svuotare il suo seme nella sua bocca. Era stato un'esperienza inaspettata. Il suo composto Jamie che lo dominava così. Wow. Doveva farlo sciogliere più spesso.
- sei incredibile, James Herondale - disse Matty riprendendo fiato.
- anche tu, lo sei Matthew Fairchild - disse Jamie altrettanto con il fiato corto.Marty e Jamie si baciarono, avvinghiati e contenti.
- adesso stiamo insieme - disse Matty felice.- come abbiamo sempre voluto e nessuno rovinerà la nostra felicità - disse Jamie convinto.
La nuova coppia decise di pulirsi e tornare a casa, Matty gli augurò buona fortuna per domani ma sapeva che sarebbe passato e avrebbero festeggiato alla grande. Si baciarono fuori la tenuta Herondale e poi Matty tornò a casa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top