PIOVE SEMPRE SUL BAGNATO


Diario di bordo.

Giorno: ho perso il conto, ma comunque è uno di quelli sfigati. Anno: idem. Ora: non rilevante.
È uno di quei giorni in cui dici "per favore, tiratemi uno schiaffo, voglio svegliarmi!".
Come cavolo è possibile che le sciagure siano sempre in buona compagnia?
Non per farmi i fatti vostri, ma a volte lo pensate anche voi, vero? 

Cominciamo.

Mancavano pochi appuntamenti per chiudere la giornata. Sembrava andare tutto bene, ma...ad un certo punto la leva delle marce fatica a rimanere ferma e buona al suo posto.
Prima. Due metri e se ne esce.
Seconda? Niente.
Terza, neanche a parlarne.
Quarta. Naaaa! La quarta va.
Fan*ulizziamo le altre marce e le sostituiamo con l'unica superstite. Una puzza di bruciato usciva dal motore. Riusciamo, non si sa come, ad arrivare all'appuntamento con un piccolo maltese (ed il suo umano ovviamente). Il problema era parcheggiare, si va solo avanti di quarta. Troviamo un posto in prossimità di un incrocio, unico e solo. Ci accostiamo il più possibile, e ci fermiamo. Spento il motore, il furgone ha tirato un sospiro di sollievo. Poveraccio. Lui.
Accendiamo il gruppo elettrogeno, che per quanto silenziato possa essere comunque fa un minimo di rumore, non è una sigaretta elettronica per la miseria...è pur sempre un motore.

Dopo una decina di minuti si affaccia un signore alla finestra, e ci intima di spegnere tutto e andarcene perché stavamo disturbando. Dalla mia finestrella, frontale alla sua gli faccio segno indicando prima l'orologio al polso, poi il cane, e col labiale gli dico "qua-ran-ta mi-nu-ti e abbia-mo fi-ni-to". Accompagnando tutto con un pollice all'insù.
Passano altri dieci minuti, il tizio esce da casa innervosito. Stavolta tocca ad Alex parlarci e benché con la diplomazia stia messo abbastanza bene, purtroppo non funziona con tutti.

Alex gli ripete: «Guardi abbia un po' di pazienza, abbiamo avuto un guasto col cambio e ci siamo parcheggiati al primo posto utile, ma tra mezz'ora avremo terminato»

Il tizio: «Ma state disturbando, il bambino ha la febbre!»

Alex: «Mi dispiace, guardi finiamo di fare il bagnetto al cane e ce ne andiamo, abbiamo avuto un guasto e ci siam fermato vicino casa sua!»

Il tizio: «No, dovete  andar via adesso» e prende Alex per un braccio.

Alex, si libera allontanando sto tonto con una mezza spinta.
Il tizio rientra in casa.
Amen, forse ha capito, si è dato per vinto. Sbrighiamoci.
Macché! Quel pazzo esce di nuovo, stavolta armato di ombrello.

PEEEEEEEM PEEEEEEEM PEEEEEEMMM

Tira diverse ombrellate sulla gamba di Alex, il quale torna incazzatissimo e mi racconta l'accaduto.
Chiamo i carabinieri.

«Si, salve, guardi c'è un tizio che ci sta prendendo ad ombrellate, venite?»

«Signorina, si calmi. È sicura che è un ombrello?»

Io: «Guardi in effetti qui c'è da perdere la testa ma un ombrello sappiamo ancora riconoscerlo»

«Signorina, ci dia l'indirizzo, dieci minuti e siamo da voi!»

Certo. Le forze dell'ordine hanno uno strano senso del tempo, ma comunque dopo dieci minuti effettivamente qualcuno si palesa. Una vigilessa. Non ci credo, sono venuti in tempo! Ma io ho chiamato i carabinieri, i vigili urbani da dove spuntano?

Mi presento e comunico il tutto «Salve, per fortuna...guardi c'è un tizio che ci minaccia con un ombrello, per favore gli parli lei»

Vigilessa: «Signorina, non sono qui per l'ombrello. Il vostro mezzo ostacola la visione di un cartello, devo farvi la multa»

Alex: «COOOOOOOOSA?? STA SCHERZANDO SPERO»

Quando hai un furgone di sei metri di lunghezza, due e mezzo di larghezza, due e mezzo di altezza circa, il cambio che non funziona e un maltese da lavare, i cartelli passano un attimo in secondo piano.

Io: «Guardi....il mezzo ha un guasto alle marce, ci siamo parcheggiati nel primo posto utile»

Vigilessa: «Si ma voi state lavorando»

Io: «Certo, stavamo già venendo qui, per l'appuntamento e dato che il furgone ha deciso di mollarci adesso quantomeno abbiamo finito di lavorare dato che dovevamo stare fermi!»

Vigilessa: «Forse non ha capito, io qui non vedo l'intenzione  di riparare il mezzo!»

Alex: «Ma che cavolo vuol dire che non vede l'intenzione?» (pochetto alterato)

Vigilessa: «Sareste dovuti andare dal meccanico piuttosto che venire qui!»

Io: «Forse parlo un'altra lingua...Eravamo già quasi qui (puntando i due indici verso terra per mimare la parola "qui") quando il fattaccio è avvenuto, finiamo il nostro lavoro e andiamo, e poi c'è quel pazzo con l'ombrello faccia qualcosa no!»

Vigilessa: «Certamente, fornite i documenti»

È un incubo. Marta svegliati, svegliati. Nel frattempo che la vigilessa prendeva tutti i dati arrivano i carabinieri. Finalmente.
Raccontiamo il tutto, ci suggeriscono di andare in caserma per fare la denuncia. Una parola. Spieghiamo anche a loro la situazione del furgone e fanno spallucce. I carabinieri vedono la vigilessa e ci interagiscono addirittura.

Carabiniere: «Scusi lei che ci fa qui? Ha fatto prima di noi»

Vigilessa: «Li multo, coprono un cartello!»

Carabiniere: «Addirittura!
Lo annoto»

Oddio lo annota. Ma del tizio con l'ombrello chi si occupa scusate?
Chi altro deve unirsi a questa cavolo di barzelletta? Marta svegliati ti prego, deve essere uno di quei sogni che sembrano veri, così veri che non riesci a svegliarti.
I carabinieri fanno il verbale e tornano alla base mentre la vigilessa  era ancora lì. Ha annotato tutto anche lei, fa diverse chiamate riferendo targa, tipo del mezzo e le nostre generalità. Siamo ufficialmente schedati dalle forze dell'ordine.
Ci congeda e se ne va. Il matto con l'ombrello sparito.
Ritornata la pace (si fa per dire) dovevamo comunque andare dal meccanico. Prime tre marce stecchite, si riparte con la quarta con grande fatica, e cercando di non fermarci arriviamo dal meccanico.

Il furgone è stato fermo per diversi giorni, alimentando il nostro giramento di palle e ovviamente quello dei clienti ai quali abbiamo rimandato gli appuntamenti.
La multa non è mai arrivata. Almeno. Il conto del meccanico e i lividi si.

N. B. Lo sapevate che la gente è fuori di testa vero? Io credo che qualcuno di voi sia arrivato alla stessa conclusione!
Da quel giorno abbiamo sempre un ombrello a portata di mano, non sia mai che in futuro ci scappi un duello!!

P. S. A meno che non siate in fin di vita, in procinto di esserlo, di fronte a qualcuno che vi punta una pistola addosso...evitate di chiamare la forze dell'ordine soprattutto se c'è la possibilità che si sovrappongano. Di barzellette ce ne sono abbastanza. Ma ovviamente sta a voi valutare.

©All right reserved by Marta Dream

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