Speciale (pt. 3)
Eveline:
Fortunatamente la caccia al tesoro finisce senza nessun intoppo o disastro.
Amber non mi ha tolto gli occhi di dosso e non faceva altro che provare ad andare da David.
É diventata una sanguisuga, dove va lui va anche lei e questa serata si sta trasformando in un disastro.
Sono un fascio di nervi, sono venuta qui con David ma non posso stare insieme al mio ragazzo a causa di quell'arpia.
Esco fuori e vado in giardino, chiudo gli occhi e mi lascio accarezzare dal leggero vento londinese.
Sospiro pesantemente e cerco di placare la rabbia e la mia delusione.
David potrebbe evitare di stare con lei, potrebbe evitarla, non gli costa tanto.
Uffi che nervi!
"Tutto bene tesoro?", sento la mano di mamma sulla mia spalla.
Mi giro verso di lei e gonfio le guance, cercando di trattenere le lacrime.
"Vieni qui", mi abbraccia.
Appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo e dopo qualche secondo la sento ridacchiare.
"Mi fai il solletico Evie", parla.
Vero la mamma soffre molto il solletico.
Dopo aver sentito questa sua frase decido di darle fastidio e di stuzzicarla ancora facendole il solletico.
"Eveline smettila", ride.
Lascia la presa e inizia a farmi il solletico.
"Mamma no!", inizio a ridere anche io.
Il giardino si riempie delle nostre risate e la mia rabbia e la mia delusione svaniscono, tutto é scomparso grazie alla mia mamma.
Finisce di farmi il solletico e inchioda i suoi occhi nei miei.
Inizia ad accarezzare la mia guancia e mi guarda preoccupata.
"Problemi di cuore?", domanda.
"Amber é una sanguisuga", roteo gli occhi.
"Ho notato e ti capisco, purtroppo ha lo stesso dna della madre", la mamma arriccia il naso.
"Vero", cerco di trattenere una risata.
É troppo divertente quando compie questo gesto, sembra una bambina.
"Ma non rovinarti la serata per David", afferra la mia mano.
"Sei forte Evie, quindi non farti buttare giù da un ragazzo", inizia a trascinarmi.
"Hai ragione mamma", sorrido contenta e inizio a seguirla.
Rientriamo dentro e noto varie persone in mezzo alla pista e altre persone ai lati della palestra.
La mamma mi porta dai nostri parenti ma non riesce a notare papà.
"Dove é andato Aiden?", guarda mia zia Ariel.
"É andato a cercare te ed Evie", risponde.
"Capito, allora vado", la mamma mi bacia la guancia e svanisce.
"Si può sapere dove ti sei cacciata?", Betty mi pizzica la guancia.
"Smettila di essere così aggressiva!", le tolgo la mano.
"Ero fuori", la guardo male.
"Va bene", mi guarda attentamente.
Inizio a cercare David con lo sguardo ma di lui nessuna traccia, anche Amber é sparita ma ora che ci penso, persino Anastasia é sparita.
Nessuna traccia di loro e nemmeno di papà.
Che cosa sta succedendo?
Inizio a pensare e la frase precedente di Amber ritorna nella mia mente, facendomi dubitare.
L'ansia prende possesso del mio corpo e la paura di un litigio imminente tra i miei genitori mi fa correre verso mia sorella.
"Betty sta per succederà qualcosa di grave!", afferro la sua mano.
"Di che cosa stai parlando?", mi guarda confusa.
"Papà non é qui e nemmeno Anastasia", inizio.
"E quindi?", é ancora più confusa.
"Le Anderson sono ritornate in azione?", Grace si mette accanto a Betty.
"Anderson? O mamma avete ragione! Dobbiamo evitare lo scoppio di una bomba Walker!", Betty afferra le mie mani e quelle di Grace e inizia a correre insieme a noi.
"Dove credete di andare signorine?", si mette davanti a noi.
"Zia Stella é urgente!", Betty cerca di superarla.
"Che cosa state combinando?", si unisce anche zia Ariel.
"Dobbiamo evitare la bomba Walker!", continuo io.
"Bomba Walker?", ripetono contemporaneamente.
"Papà e Anastasia non ci sono e mamma é andata a cercare papà", spiega Grace.
"Oh oh! Mi sembra di vivere un deja vu adesso", zia Ariel sospira.
"Andiamo a cercarli", zia Stella ci fa l'occhiolino.
"Bene ragazze separiamoci", Betty lascia le nostre mani.
Saluto le mie sorelle e inizio a cercare i miei genitori.
Attraverso il corridoio ma di loro nessuna traccia, niente nemmeno nelle aule del primo piano, campus libero, niente di niente.
Si può sapere dove si sono cacciati?!
Continuo a camminare e a pensare, mi viene in mente il racconto di mamma riguardo la loro sospensione e allora decido di controllare tutti quei posti.
Piscina libera, aula di chimica libera, rimane solo la biblioteca.
Inizio ad avanzare verso questo posto e più mi avvicino ad esso, più l'ansia prende possesso del mio corpo.
Le mani iniziano a sudare e uno strano batticuore soffoca i miei polmoni.
Arrivo davanti alla biblioteca e con il cuore in gola decido di entrare.
Inizio a camminare lentamente e viaggio con la testa a destra e a sinistra.
Per adesso nessuna traccia di papà e mamma, che strano, dove si saranno cacciati?
Avanzo sempre di più fino a quando le mie orecchie vengono invase da una voce irritante e fin troppo familiare.
Appoggio le mani sulla superficie di legno e avanzo leggermente con la testa per poter riuscire ad identificare le persone.
Noto Amber che parla con...aspetta ma quello é David!
Che cosa ci fa insieme ad Amber?!
Mamma, papà perdonatemi ma ho una cosa da risolvere ora.
La bomba Walker verrà disinnescata da Betty o da Grace, spero.
"Non erano questi i patti David!", Amber punta il dito contro il petto del mio ragazzo.
"Vedi di stare zitta Amber!", David é serio.
"Io devo stare zitta?! Come faccio a tenere la bocca chiusa quando il mio ragazzo bacia quella di un'altra?!", le sue guance si tingono di rosso.
Che cosa?
Ha detto ragazzo?
Amber é la ragazza di David?!
Ma quindi che cosa vuol dire tutto questo?
Lui si é preso gioco di me?
Perché?
Le gambe cedono e per non provocare un grande tonfo, stringo le mani sulla superficie e chiudo gli occhi per qualche secondo.
Respira Eveline, magari hai sentito male, conosci David non é capace di fare certe cose.
E poi perché avrebbe dovuto fingere?
Che cosa gli ho fatto io?
"Calmati Amber, erano solo dei baci", alza le spalle.
Dei baci?
Solo dei baci?
Stai scherzando brutta testa di rapa?!
Io ho dato il mio primo bacio a te!
Mi sono sbilanciata con te, tu sei stato il primo a vedermi dolce e tenera, tu e solo tu!
Ah, voglio venire lì e prenderti a schiaffi!
"Hai provato qualcosa?", insiste Amber.
David irrigidisce le spalle e abbassa la testa.
Sospira rumorosamente ed infila le mani nelle tasche dei pantaloni.
Si sta agitando ed é in leggero imbarazzo, lo so, lo vedo e lo sento.
Purtroppo conosco fin troppo bene questo ragazzo.
"Allora? Mi vuoi rispondere?", Amber lo spintona leggermente.
David continua a rimanere in silenzio con la testa bassa e le mani nelle tasche.
Sta nascondendo qualcosa, sicuro.
Davvero ha provato qualcosa per me?
Ah, ma a che cosa vai a pensare Eveline?!
Hai appena scoperto il loro gioco e tu continui a provare pietà per lui!
Sei proprio una stupida!
"Non ci posso credere! Hai iniziato a provare qualcosa per lei?!", Amber alza la voce.
"E rispondi David!", lo spinge.
"Si Amber! Ho provato qualcosa per Evie!", sbotta.
Nel sentire queste parole cado a terra senza forze.
Non sento più il mio corpo, il mio cuore ha smesso di battere e il respiro aumenta sempre di più.
"Evie che cosa ti é successo?", sento la sua mano sulla mia spalla.
Il suo calore rovente mi risveglia per qualche secondo e mi fa dire una semplice frase.
"Tu non mi toccare!", indietreggio.
La vista inizia a diventare nera, il petto inizia a bruciare, il corpo inizia a sprofondare e il cuore inizia ad uscire dalla gabbia toracica.
Ho perso il controllo del mio corpo, non riesco più a controllarlo.
Ho perso la testa e il cuore per un ragazzo che non meritava assolutamente niente.
Ma una cosa non riesco a capire: perché ha finto con me?
Porto la mano verso il petto e cerco di stringere il tessuto del vestito, ma non riesco a sentire niente.
Provo a parlare ma nessun suono esce dalla mia bocca.
Sono in trappola e non so come uscire da tutto questo.
"Evie tesoro, guardami!", sento la voce della mia mamma.
Alzo il viso e inchiodo i miei occhi nei suoi.
"Conta insieme a me", inizia a contare.
Provo a seguirla ma non ci riesco, nessun suono esce dalle mia labbra.
Le lacrime iniziano ad inondare le mie guance e il viso preoccupato di mamma mi spezza in due.
"Lascia fare a me ragazzina", papà bacia la guancia di mamma e si mette davanti a me.
Afferra le mie mani e si mette in ginocchio.
"Ascolta la mia voce piccola peste", mi guarda attentamente.
"Devi fare dei respiri lunghi e profondi come me", inizia a respirare lentamente.
Io ascolto il mio papà e inizio a fare le sue stesse cose.
I nostri respiri si uniscono e piano piano inizio a sentire un po' di conforto.
Stringo la presa e papà inizia ad accarezzare le mie mani.
Continuiamo a respirare insieme fino a quando inizio a sentire nuovamente il mio corpo.
Mi catapulto fra le braccia del mio papà e mi faccio avvolgere dal suo calore.
Il suo battito cardiaco stabilizza il mio e il suo profumo mi riporta con i piedi per terra.
Stringo la sua camicia fra le mie mani e inizio a bagnare il suo tessuto a causa delle mie lacrime.
Mi lascio andare, posso farlo, sono con il mio papà.
Lui può aiutarmi ad uscire da questo tunnel, lui può farmi sentire viva.
"Tieni tesoro", la mamma accarezza la mia schiena.
Mi sposto e noto un bicchiere d'acqua fra le sue mani.
Afferro questa cosa e inizio a bere mandando tutto giù velocemente.
"Si può sapere che cosa hai fatto a mia sorella?", tuona Betty.
"Non le ho fatto niente! Ha fatto tutto da sola", Amber alza le spalle.
"Non ti credo! Sputa il rospo Anderson!", mia sorella avanza verso di lei.
"Non é mica colpa mia se tua sorella é debole!", anche Amber avanza verso mia sorella.
"Ripetilo se hai il coraggio!", Betty scatta verso di lei, ma David si mette in mezzo e le blocca.
"Levati David!", sbotta mia sorella.
"Non ora Lizzy", la guarda attentamente.
"David ascolta me, spostati!", Amber posa la mano sul suo braccio.
Una sensazione di disgusto e rabbia prende possesso del mio corpo e senza rendermene conto inizio a stringere il bicchiere fra le mie mani provocando uno strano rumore.
La mamma guarda me e poi il papà e rimangono in silenzio a comunicare con gli sguardi.
"Da quando in qua hai tutta questa confidenza con David?", domanda Betty.
"Lizzy andiamo", David afferra il braccio di mia sorella e inizia a camminare.
"Vuoi tenere ancora la bocca chiusa David?", Amber lo sfida.
"Non ti azzardare!", la guarda male.
"Che cosa sta succedendo David?", mia sorella lascia la presa.
"Mi sembra ovvio no?", inizia Amber.
"Zitta Amber", David avanza verso di lei.
"Lui é il mio ragazzo! La storia con Eveline é stata tutta una farsa!", sbotta.
David si blocca esattamente davanti a lei e abbassa la testa.
"Stai scherzando?", Betty stringe i pugni.
"La reazione di tua sorella che cosa ti fa credere?", Amber mi indica.
Betty si gira per qualche secondo e inchioda i suoi occhi nei miei.
Comunichiamo solo come noi sappiamo fare e dopo inizia a camminare.
Si dirige verso David e alza la mano.
"Betty aspetta!", alzo la voce ma é troppo tardi.
Essa viene coperta da un suono assordante.
David sposta il viso e rimane in silenzio, non si muove, non parla, non fiata, non respira, niente.
É immobile, é diventato una statua.
"Questo é perché ti sei preso gioco di mia sorella!", abbassa la mano.
"Andiamo via Lizzy", papà afferra la mano di mia sorella.
"Vieni tesoro", la mamma mi aiuta ad alzarmi.
"A quanto pare i nostri figli hanno preso le nostre orme", arriva Anastasia.
"Parla per te Anderson!", la mamma si irrita.
"Tua figlia é proprio uguale a te", avanza verso di noi.
Anastasia si mette davanti a me e inizia a guardarmi con aria perfida e distaccata.
Non sopporto questa donna e nemmeno sua figlia, sono insensibili, senza cuore.
"É senza speranza! Non può vincere contro Amber! Scacco matto Watson, ha vinto mia figlia", mi spintona leggermente.
"Mi sono proprio stancata!", la mamma afferra la mia mano e mi porta dietro la sua schiena.
"Puoi insultarmi, alzare le mani contro di me, puoi fare quello che vuoi, ma non ti azzardare a toccare mia figlia, capito?", la mamma avanza verso Anastasia.
I loro visi si avvicinano e uno strano presentimento avvolge il mio corpo.
La mamma é molto protettiva nei nostri confronti, guai a chi ci tocca, soprattutto se stiamo parlando delle Anderson.
"La mamma tigre si é svegliata?", Anastasia la provoca.
"Le cose tra me e te rimangono tra me e te! Lascia stare le mie figlie!", sbotta mia mamma.
"Pff, patetica! Non vuoi aprire gli occhi? Anche se hai Aiden non puoi spezzare il nostro legame! Ti devo raccontare cosa é successo in tua assenza?", sorride contenta.
Che cosa?
In assenza di mamma?!
Dovevo continuare la mia ricerca e lasciar perdere David, dovevo evitare la bomba Walker!
Mi sono fatta trasportare dai sentimenti e ho lasciato la mia famiglia al secondo posto...
"Illuminami Anderson", la mamma la sfida.
"Non crederai mica a lei ragazzina?!", papà va verso di loro.
Afferra le spalle di mamma e la gira verso di lui.
Iniziano a guardarsi intensamente rimanendo in silenzio.
Ti prego mamma credi papà!
Lo sai che lui non é capace di fare determinate cose!
Stravede per te, ti ama alla follia e poi stiamo parlando di Anastasia!
La conosci, é solo una bugiarda!
"Ragazzina", papà la implora.
"Non sei curiosa Watson?", continua Anastasia.
"Prima di tutto non sono più una Watson, da anni ormai", mamma lascia la presa e avanza nuovamente verso Anastasia.
"Secondo, sei una grandissima bugiarda! Per tua sfortuna, stavolta, ho osservato tutta la scena! Sei saltata addosso a mio marito e hai provato a baciarlo!", la mamma stringe i pugni.
"Ma lui non mi ha rifiutata", Anastasia inizia ad agitarsi.
"Oh sì invece! Eccome se ti ha rifiutata! Non ti ha degnata nemmeno di uno sguardo! Ti ha spostata ed é andato via",
"Ti sbagli", Anastasia balbetta.
"Scacco matto Anastasia, Aiden é mio, che ti piaccia o no! Passerò il resto della mia vita con lui, non tu! Lasciami vivere in santa pace insieme a mio marito!", punta il dito contro di lei.
"E un'altra cosa importante", i loro visi sono vicinissimi.
"Stai lontana dalle mie figlie!", la mamma é seria.
Anastasia rimane a bocca aperta, non riesce più a dire nessuna parola.
Io incrocio le braccia e sorrido contenta.
Grande mamma!
Sei un mito!
Guardo i miei genitori quando sento dei passi avvicinarsi verso di me e un profumo fin troppo familiare.
Il mio corpo si blocca e il cuore smette di battere.
Il mio carnefice é qui, accanto a me.
"Evie fammi spiegare", appoggia la sua mano sulla mia spalla.
"Non mi toccare!", lascio la presa.
"Evie", mi supplica.
"No! D'ora in poi per te sarò solo ed esclusivamente Eveline! Solo gli amici e i miei famigliari mi possono chiamare Evie", mi giro verso di lui.
"Fammi sistemare le cose", avanza verso di me.
"Non voglio! Vai dalla tua adorata ragazza", sbotto.
"Non é come pensi! Fammi spiegare", mi implora.
"Non voglio sentire nessuna parola! Hai fatto la tua scelta! Vai a divertiti con Amber", mi giro dandogli la schiena.
"Per favore Evie", afferra la mia mano e mi tira verso di lui.
"Sei sordo per caso?", le lacrime iniziano a scendere sulle mie guance.
David cerca di dire qualcosa ma viene bloccato da mio papà.
Afferra la sua mano e scioglie la presa, mi mette dietro la sua schiena e rivolge il suo sguardo verso David.
"Hai sentito mia figlia, stai lontano da lei", intreccia le sue dita con le mie e iniziamo a camminare.
Io rimango in silenzio e mi lascio sprofondare sotto terra.
Le lacrime offuscano la mia vista e persino camminare diventa molto faticoso.
Stringo la mano di papà e cerco di soffocare i miei singhiozzi.
Entriamo in macchina e partiamo.
Tutti rimangono muti, nessuno vuole commentare l'accaduto, meglio così, non mi va di parlare e di ammettere la mia ingenuità e stupidità.
Arriviamo a casa e mi tolgo subito le scarpe per poi dirigermi a tutta velocità verso le scale.
"Evie!", papà mi richiama.
"Lascia fare a me", sento la voce di mamma e poi la mia porta sbattere violentemente.
Mi catapulto sul mio letto e afferro il cuscino per poi lasciarmi andare completamente.
Le lacrime iniziano a soffocarmi e i singhiozzi mi impediscono di respirare.
Per non parlare del cuore, é completamente a pezzi, ha persino smesso di battere.
La scena inizia a riprendere vita nella mia testa e il viso di David mi spezza in due.
La sua voce mi fa bollire il sangue nelle vene e le sue parole mi lacerano il cuore.
Perché deve fare così male?
É solo una semplice cotta no?
E allora perché sto così male?
Sento lo scricchiolio della porta e poi dei passi leggeri.
Percepisco il letto muoversi e poi una mano sulla mia schiena.
Non faccio nemmeno parlare mia mamma che mi catapulto direttamente fra le sue braccia.
Appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo ed inspiro il suo dolce profumo al cocco.
La mamma ha ancora questa mania, non vuole proprio rinunciare al suo shampoo e al suo bagno schiuma al cocco.
Lei mi stringe e inizia ad accarezzare lentamente la mia schiena.
"Cosa é successo tesoro?", domanda dolcemente.
"Un disastro", tiro su con il naso.
"Sono qui, racconta", afferra il mio viso e asciuga le mie lacrime.
Sto per aprire la bocca quando sento uno strano rumore.
Sposto lo sguardo e noto gli occhi delle mie sorelle e la scena di loro due per terra che cercano di spiarci mi fa sorridere come una bambina.
Mi asciugo le lacrime e inchiodo i miei occhi in quelli delle mie sorelle.
Sento una specie di gridolino e poi silenzio totale.
"Potete venire anche voi", faccio segno loro di venire.
"Ti avevo detto di non sporgerti così tanto Grace!", Betty le pizzica il braccio.
"E tu non dovevi gridare", Grace incrocia le braccia.
"Non ho gridato! É stato un semplice gridolino", si siedono anche loro sul mio letto.
"Devi fare più attenzione! Con te é impossibile origliare", Grace gonfia le guance.
"Parla per te piccoletta", Betty le fa la linguaccia.
"Signorine avete finito?", la mamma pizzica le guance di entrambe.
"Fa male!", fanno entrambe il labbruccio.
"Ora ascoltate vostra sorella", la mamma si alza in piedi.
"Allora dopo che ci siamo separate...", noto la mamma avanzare verso la porta.
Posa la mano sulla maniglia e la tira verso di lei.
Sento un tonfo e poi noto papà per terra, alza il viso e guarda la mamma con sguardo innocente.
"A quanto pare nemmeno tu hai perso questo vizio", la mamma incrocia le braccia.
"Mi avete abbandonato", papà si alza.
"Certo come no", la mamma rotea gli occhi.
"Non é piacevole ragazzina! Anche io voglio sapere tutta la storia", pizzica il naso di mia mamma.
"Bastava chiederlo", sposta la sua mano e gli fa la linguaccia.
"Ora che ci siamo tutti posso iniziare?", cerco di trattenere una risata.
"Certo, scusa tesoro", la mamma guarda male il papà.
"Scusa", alza le mani in segno di resa.
"Uff, non poteva almeno una bambina assomigliare a me?", la mamma si siede accanto a me.
"Tutte assomigliano a te per quanto riguarda la testardaggine", puntualizza papà.
"Parla per te mio caro", ribatte la mamma.
"E fu così che iniziò un'altra guerra a chi ha l'ultima parola", Grace rotea gli occhi.
"Cosa hai detto signorina?", papà la guarda.
"Niente", Grace balbetta.
"Aiden", la mamma sorride contenta.
"Grace questa la pagherai cara", Betty si alza dal letto.
"Io dovevo essere al centro dell'attenzione!", mi alzo anche io.
"Troppo tardi! Ora ragazzina", papà scatta verso di noi.
"No!", urliamo io e le mie sorelle.
E fu così che iniziò la rincorsa a causa del solletico.
Nonostante la nostra età continuiamo a giocare con mamma e papà.
Amo questi nostri momenti, sono unici e magici.
La casa si riempie delle nostre urla e risate e io posso dire di essere rinata grazie a loro.
Non servono tante parole per consolarmi, basta avere al mio fianco le mie persone più care per poter essere felice.
Ho dei genitori speciali, non potevo chiedere di meglio.
Un giorno voglio vivere un amore grande come il loro, voglio trovare la mia anima gemella e vivere esattamente come loro.
Voglio affidare la mia vita a qualcuno e vivere ogni secondo insieme a lui.
A quanto pare questa persona non é David, ma fa niente, me ne farò una ragione.
Sono una ragazza giovane, con tutta la vita davanti, basta non lasciarsi scoraggiare.
Il mondo é pieno di ragazzi e io troverò il mio, sicuramente.
David sei stato davvero uno stupido, ma fa niente, ormai é andata così.
Ti devo cancellare dalla mia testa e dalla mia anima, non meriti di occuparli, non meriti di prendere il mio tempo, non meriti di stare dentro i miei pensieri e il mio cuore, non meriti i miei sentimenti, non meriti me.
Anche se sarà molto difficile, devo cancellare dalla mia testa quel suo sguardo così magnetico ed intenso.
Devo eliminare i suoi grandi occhi marroni e il suo meraviglioso profumo.
Devi uscire dalla mia testa David Cooper...
Ciao amici lettori❤️
Come é andata la vostra settimana?😘
State tutti bene? Spero proprio di sì🙏🏻
Ed eccomi qui con la terza parte dello speciale🎉
Allora, cosa ne pensate?😉
Vi é piaciuto questo capitolo?🙈
A quanto pare anche Eveline ha vissuto una brutta esperienza🥺possibile che la sua vita debba essere perseguitata da Amber?🤦♀️
Secondo voi Abigail ha ragione? Beh, direi di sì, come ha detto lei, purtroppo Amber ha il dna della madre🙄
Ma, Anastasia é stata messa al tappeto dalla nostra Abigail💪🏻gli anni sono passati ma i nostri protagonisti sono rimasti gli stessi💁♀️
Abbiamo anche notato il legame stretto tra Abigail, Aiden e le ragazze😍
Sono così teneri insieme, vero?😍
Aiden non riesce a resistere, deve sempre intromettersi negli affari di cuore delle figlie😂e, ovviamente, Abigail é sempre lì a sgamarlo😂
Ma é proprio questa la parte bella di loro e della loro famiglia, la loro unicità e spontaneità😍
Anyway🙈ritorniamo alla situazione Eveline e David🥺
Secondo voi perché si é comportato così?🤔
Possibile che abbia fatto tutto questo solo per far del male ad Eveline?🤷♀️
Ormai mi conoscete🙈esiste un motivo dietro al suo comportamento e io aspetto le vostre teorie❤️🧐
Nel prossimo capitolo succederanno altre cose e chissà, magari, arriverà un secondo colpo di scena🤭e forse, stavolta, gli interessati saranno diversi🤫
Mi raccomando, aspetto di leggere tutte le vostre opinioni e tutte le vostre teorie possibili ed impossibili❤️le vostre idee mi piacciono un sacco e mi aiutano anche a migliorare e a creare nuovi intrighi❤️
Grazie per tutto quello che fate per me, siete speciali❤️
E ora, vi lascio con qualche dubbio e qualche preoccupazione, vi aspetto sabato prossimo, sempre qui😍
Vi porto nel cuore❤️
Buon weekend amici lettori❤️
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