Speciale (pt. 2)

Eveline:

"Ma che ti é saltato in mente stupido?", mostro un sorriso a trentadue denti.

Sento il cuore scoppiare e gli occhi luccicare.
La gioia che mi ha trasmesso questo ragazzo mi ha portata al settimo cielo.
Nemmeno per L'anticamera del cervello mi é passata questa cosa.

Indossa un paio di jeans attillati neri, una camicia bianca con il papillon nero, i suoi capelli ondulati sono disordinati, ma a me non dispiace, adoro i suoi capelli.
Occhi grandi e luccicanti, sorriso da togliere il fiato e tanto profumo da farti perdere la testa.

Fra le mani tiene un bouquet di rose rosse, le mie preferite e dietro di lui un cartello bianco con la scritta: vuoi venire al ballo con me?".

Sulla panchina alla mia destra ha messo un lenzuolo grande con vari petali rossi su di esso e un cestino grande beige.

"Allora Evie?", sposta il peso da una gamba all'altra.
"Non saprei", mi dirigo verso di lui.

Inchioda i suoi occhi nei miei e inizia ad osservare ogni mio piccolo movimento.
Certo che voglio andare al ballo con lui, ma voglio tenerlo sulle spine e vedere la sua reazione.

Per aver organizzato una sorpresa così carina, ci deve essere sotto qualcosa, no?

Voglio tastare il territorio e azzardare un pochino per vedere la sua reazione.
Basta rimanere in silenzio e basta vagare nel buio, ho bisogno di ricevere una risposta e questo mi sembra il momento adatto.

Mi metto davanti a lui e afferro il bouquet.
Chiudo gli occhi e inizio ad annusare questa meraviglia, hanno un profumo meraviglioso.
Ha proprio fatto colpo questo ragazzo, mi conosce fin troppo bene.

Poi mi giro e mi dirigo verso la panchina, appoggio il bouquet e apro il cestino.
Al suo interno trovo due menù del Mc Donald e un sorriso spontaneo compare sul mio viso.
Poi continuo ad osservare e trovo due bottiglie, una Coca Cola e un tè alla pesca.

Cerco di trattenere la gioia e la felicità che ha circondato il mio corpo.
Ha fatto tutto alla lettera, ha comprato tutte le mie cose preferite, rose, cibo e succo.

Giro il viso verso di lui e inchiodo i miei occhi nei suoi.
É molto agitato, infila le mani nelle tasche dei suoi jeans e inizia a fissare il cemento sotto di noi.

Ogni volta che é agitato o imbarazzato si comporta in questo modo.
Siamo cresciuti insieme, lo conosco fin troppo bene.

"Se non vuoi va bene lo stesso", sussurra.
"Okay", alza il viso e mi guarda.

La sua espressione é triste, da cucciolo.
Il mio cuore si spezza in due nel vedere questa sua reazione.

Davvero tiene a me?

Buttati Eveline, al massimo farai una figuraccia ma almeno ti toglierai un dubbio.

"David prima rispondi alla mia domanda", inizio a torturarmi le mani.
"Dimmi", mi guarda confuso.
"Ecco...", continuo a torturarle ancora di più.

Sento dei passi e poi il suo calore posarsi sulle mie mani.
Alzo il viso e riprendo a guardarlo negli occhi.
Il nervosismo scompare e una calma assoluta si posa sul mio corpo.

Lui mi tiene in pugno, ha il potere di farmi arrabbiare ma anche quello di tranquillizzarmi.
Mi ha mandata in crisi, lui é il suo fascino.

"Sono qui Evie, parla", accarezza la mia guancia.
"Perché hai fatto tutto questo?", sussurro.

Lui ritrae la mano ed indietreggia.
Infila nuovamente le mani nelle tasche dei jeans e abbassa il viso.
Inizio a sentirmi a disagio, ora mi rifiuterà sicuro.
Magari lo ha fatto solo per pietà o solo perché si sente in obbligo.
Ormai ci conosciamo da una vita e per non lasciarmi sola si é sentito costretto.

Oh no!

E se é davvero questo il suo motivo?

No, non può essere!

Che stupida che sono!

Okay Eveline trattieni le lacrime, non devi piangere davanti a lui, soprattutto per una stupidaggine del genere, forza dai.

"Mi sembra ovvio", inizia.

Ecco, lo sapevo!

Aiuto sto per cadere, mi voglio sotterrare ora, anzi voglio sparire.
Figuraccia del secolo attivazione.

"Hai ragione", mi mordo il labbro inferiore.
"Ma non é necessario David", continuo.
"Cioè?", domanda.
"Non ti devi sentire in obbligo, se vuoi andare con un'altra ragazza vai pure", lo supero.
"Ma che ti salta in mente?!", afferra la mia mano e mi tira verso di lui.
"Davvero non hai ancora capito?", si agita un pochino.
"Capire cosa?", cerco di lasciare la presa ma lui non mi lascia andare.
"Non ci posso credere", sospira.
"Parla David! Non ho voglia di giocare ad indovina i miei pensieri!", lascio la presa e mi irrito leggermente.
"Mi sembra così ovvio", inizia a gesticolare.
"Cosa David?", lo guardo male.
"Mi piaci Evie! E tanto anche", sbotta.

E io mi paralizzo, il cuore si ferma e il respiro vola via.

Io piaccio a David?

Siamo sicuri?

Afferro le mie guance e le pizzico, no non é un sogno, é tutto reale.

David si é dichiarato!

Non ci posso credere!

"Ho capito, lascia stare Evie", si gira dandomi le spalle e inizia a camminare.

Nel vedere questa reazione il mio corpo reagisce e il cuore inizia a prendere il sopravvento.
Sorrido e corro verso di lui, non mi aspettavo questa dichiarazione e questa reazione, davvero.

Afferro la sua mano e lo giro verso di me, poi afferro le sue guance e sorrido contenta.

"Sei proprio uno stupido David", mi alzo in punta di piedi e costringo David ad appoggiare la sua fronte sulla mia.
"Questo é un si?", posa le sue mani sulla mia vita.
"Certo", sorrido.
"E per quanto riguarda la mia...ecco...", inizia a balbettare.
"Anche tu mi piaci tanto David", non appena realizzo quello che ho appena detto, lascio la presa e mi copro il viso con le mani.

Aiuto che figura!

Mi sono fatta prendere dalla felicità e ho tirato tutto fuori.
Dovevo usare delle parole diverse, scegliere un momento diverso, che figura Eveline.

Sento la sua risata e il mio corpo si rilassa un pochino, ma la vergogna continua a rimanere nel mio corpo e le mani attaccate sul mio viso.

"Sei proprio una bambina", toglie le mie mani e il suo sguardo mi fa tremare tutta.
"La mia ormai", i suoi occhi si illuminano.
"Davvero ti piaccio?", sussurro.
"Certo, mi hai fatto perdere la testa Eveline Walker", accarezza la mia guancia.

Non appena sento questa frase decido di ascoltare il cuore e di farmi trasportare dal corpo.
Mi alzo in punta di piedi, afferro le sue guance e unisco le nostre labbra.

Lui ovviamente ricambia subito e tante sensazioni invadono il mio corpo.
Sono al settimo cielo, sono felicissima, finalmente il mio sogno si é avverato e finalmente posso stare con lui.

David circonda la mia schiena con le sue braccia e continua il bacio, non ha intenzione di staccarsi e nemmeno io.
Nessuno dei due vuole lasciare la presa.

Le farfalle iniziano a svolazzare nel mio stomaco e il mio corpo inizia a volare.
Non sento più niente, nemmeno il pavimento sotto di noi.
Percepisco solo il continuo bum bum del mio cuore e basta.

Tutto é svanito, ci siamo solo io e lui, siamo rinchiusi in una bolla di felicità.

Io e David ci stiamo baciando!

Lui lascia la presa e appoggia la sua fronte sulla mia, poi con il suo indice inizia a seguire il perimetro delle mie labbra e io posso sprofondare felice ora.

"Finalmente ci siamo baciati", sorride contento.
"Perché hai aspettato così tanto?", lo guardo.
"Avevo paura", alza le spalle.
"Di cosa?", insisto.
"Paura di essere rifiutato", sussurra.
"Che stupido che sei David!", mi catapulto fra le sue braccia.
"Allora verrai con me al ballo?", mi stringe forte.
"Ovviamente", sorrido.
"Vuoi essere la mia ragazza?", sussurra.

Alzo il viso e lascio un bacio a stampo sulle sue labbra, lui rilassa i muscoli e sorride come un bambino.

"Mi sembra ovvio ormai", rispondo.
"Hai ragione", afferra le mie guance e riprende a baciarmi.

Dopo il bacio passiamo altro tempo insieme.
A mezzanotte decidiamo di andare via e saliamo nella mia macchina.
Lui mi porta a casa per poi fermare la macchina.
Si gira verso di me e inizia a grattarsi il naso, é così buffo.

"Grazie per oggi", inizio.
"Grazie a te", sorride contento.
"Allora a domani", scendo dalla macchina.

Anche lui esegue lo stesso movimento e si dirige verso di me.
Appoggia la sua schiena sulla portiera e afferra la mia vita, tirandomi verso di lui.
Poso le mani sul suo petto e alzo il viso inchiodando i miei occhi nei suoi.

"Se vuoi ti accompagno a casa", lo guardo.
"Non é necessario, abito vicino a te", ridacchia.
"Vero, ma sono dieci minuti a piedi", poso la mia testa sul suo petto.
"Non puoi più stare senza di me eh?", mi pizzica un fianco.
"Non é vero!", colpisco il suo braccio.
"Meglio andare, tuo padre sarà già preoccupato", afferra le mie guance e inizia ad accarezzarle.
"Hai ragione", sospiro.
"A domani piccola", inizia a baciarmi come prima.
"A domani", cerco di nascondere le mie guance, sicuramente sono diventate rosse.

Mi saluta con la mano e inizia a camminare verso casa sua.
É vero siamo vicini di casa, in realtà tutti siamo vicini.
Viviamo tutti insieme in un quartiere davvero carino a dieci minuti fuori Londra.

Siamo come grande una famiglia, tutti ci vogliamo bene.
Adoro la mia vita, adoro avere al mio fianco dei genitori amorevoli, delle sorelle tremende e una famiglia pazza.
Ma questa é la mia vita e la amo alla follia.

Mi dirigo contenta verso casa ed entro con un sorriso a trentadue denti.
Accendo la luce e mi tolgo le scarpe, poi mi dirigo verso le scale e davanti alla mia porta trovo papà.

Si gira verso di me e alza il sopracciglio, ma continua a rimanere in silenzio.
I suoi occhi azzurri mi mettono in soggezione e la mia voce svanisce.
Le corde vocali si seccano e il corpo si congela.

E ora che cosa mi invento?

É tardi e non va affatto bene.

Mamma dove sei?

Ho bisogno del tuo aiuto...

"É tardi signorina", inizia.
"Scusa", abbasso la testa colpevole.
"Non mi bastano le tue scuse", sento la porta socchiudersi.

Gli occhi di Betty e Grace incrociano i miei e non appena vedo le mie sorelle mi tranquillizzo leggermente.

"Cosa hai da dire in tua difesa?", continua papà.
"Ho perso la cognizione del tempo", inizio a torturare le dita.
"Hai perso le cognizione del tempo, eh?", avanza verso di me.

Sento il suo respiro spostare qualche ciocca dei miei capelli e la sua mano sulla mia spalla mi fa sussultare leggermente.

"Bastava un messaggio Evie", alza il mio viso.
"É tardi e tu sei una ragazza", continua.
"Mi dispiace, ma comunque non ero sola", lo guardo.
"Questo lo so", lascia la presa e incrocia le braccia.
"Cosa sai?", assottiglio gli occhi.
"Quante volte ti ho detto di non spiare le tue figlie Aiden?", mamma si mette dietro di me.
"Stai zitta ragazzina", papà avanza verso di lei e le copre la bocca con la sua mano.
"Mi hai spiata?", mi giro verso di lui e poso le mani sui miei fianchi.
"Non so di che cosa tu stia parlando", fa l'innocente.

La mamma fa uno strano movimento con le sopracciglia e poi vedo la mano di papà spostarsi dalla bocca di mamma.

"Non vuoi proprio perdere questo vizio, eh ragazzina?", cerca di trattenere una risata.
"Io no e nemmeno Betty e Grace", alza la voce.

Le mie sorelle si spaventano e sento un tonfo per terra.
Mi dirigo verso la porta e le trovo entrambe sul pavimento, alzano il viso e mi guardano con gli occhi da cucciole.

"Le ho tenute nella mia pancia per nove mesi per poi scoprire che assomigliano a te", la mamma si mette accanto a me.
"Non é mica colpa mia se sono migliore di te", papà le fa l'occhiolino.
"Ti piacerebbe", la mamma fa l'altezzosa.
"Allora cosa hai combinato?", Betty si alza e si avvicina al mio orecchio.
"Secondo me ne hai combinate delle belle", Grace indica le mie labbra.
"Che cosa stai insinuando?!", le copro.
"Sono rosse mia cara, finalmente é arrivato il bacio tanto atteso?", sorride maliziosamente.
"Zitta Grace!", alzo la voce.
"Basta a dormire ora", la mamma bacia le guance di tutte e tre.
"Io non ho ancora finito", papà incrocia le braccia.
"Invece si, non torturare Evie ora. Anche io avevo la sua età quando ho incontrato te", la mamma lo sfida.
"Era diverso ragazzina", papà avanza verso di lei.
"Giusto, la nostra storia é stata alquanto altalenante e piena di colpi di scena",
"Evie é troppo piccola", continua papà.
"Sa badare a se stessa, d'altronde é mia figlia", la mamma fa l'altezzosa.
"É anche mia! E poi prima hai detto che assomigliano solo a me", le pizzica il naso.
"Dettagli", mamma toglie la sua mano.

Si guardano per qualche secondo per poi scoppiare a ridere contemporaneamente.
Betty e Grace si mettono accanto a me e ci uniamo anche noi.

Poi mamma e papà vengono ad abbracciarci e quando arriva il mio turno papà si abbassa alla mia statura e inizia a parlare.

"Dovrò parlare con David molto seriamente", mi fa l'occhiolino.
"Di che cosa stai parlando? Che cosa c'entra David?", rido nervosamente.

Mamma si mette accanto a papà e lui circonda il suo braccio intorno alla spalla di mamma e lei intreccia le sue dita alle sue.

"Ti conosco Evie, sei mia figlia", continua papà.
"Mamma?", la guardo.
"Io non ho detto niente", gonfia le guance.
"Semplice intuito piccola peste e poi si vede", papà cerca di trattenere una risata.
"E non ti da fastidio?", domando.
"Perché dovrebbe?", mi guarda confuso.
"Beh, lui é un Cooper", sussurro.
"E con questo? Evie é acqua passata", continua.
"Davvero?", sorrido contenta.
"Certo, abbiamo risolto tutto, secondo te perché siamo tutti amici ora?", sospira.
"Grazie papà!", corro e mi catapulto fra le sue braccia.

Lui ricambia e il suo profumo che ricorda la brezza marina mi fa sorridere come una bambina.
Sono così contenta, tutto sta andando bene e io non vedo l'ora che sia sabato prossimo.

"Ora tutte a dormire", lascia un bacio fra i miei capelli e lascia la presa.
"Non voglio sentire niente, capito signorine?", alza il sopracciglio.
"Ricevuto", facciamo il saluto da militare.
"Sei proprio tremendo", la mamma colpisce il suo braccio.
"E tu smettila di intrometterti ragazzina!", si abbassa e posa la mamma sulla sua spalla.
"Aiden mettimi giù!", la mamma inizia a colpire la sua schiena.
"Ora ti darò una bella lezione!", papà le da una sculacciata.
"Sei morto Aiden", la mamma si irrita.
"Bleah papà!", parlano Betty e Grace.
"A dormire bambine", papà ci saluta con la mano.
"Sono proprio incredibili", ridacchia Betty.
"Siamo una pazza famiglia", si unisce anche Grace.
"Ma io la amo", afferro le loro spalle e unisco le nostre guance.
"Okay sei fin troppo dolce", Betty mi pizzica il fianco.
"Sputa il rospo mia cara! Voglio tutti i dettagli! Soprattutto quelli del bacio", Grace lascia la presa.
"Per forza?", sogno ad occhi aperti.
"Certo!", colpiscono il mio viso con il cuscino.
"Ora vi faccio vedere io!", e fu così che iniziò una battaglia all'ultima piuma.

Non ci posso credere, non riesco a trovare le scarpe e sono super indietro con il trucco.
Continuo a cercare come una disperata le scarpe, quando inciampo a causa del vestito.

Chiudo gli occhi ma non cado per terra, anzi mi catapulto fra le braccia di papà.

"Attenta piccola peste", mi mette in posizione eretta.
"Hai visto le mie scarpe?", lo guardo triste.
"Io non so dove tu metta le tue cose", alza le spalle.
"Evie dove hai messo il mio mascara?", domanda Betty dalle scale.
"Ragazze dove avete messo la piastra?", anche Grace alza la voce.
"E le mie scarpe dove le avete messe?", ribatto io.
"Io esco fuori", papà alza le mani in segno di resa e si avvicina alla porta di ingresso.
"Dove vai?", mamma esce dal bagno e va verso di lui.
"Ansia pre ballo, io esco", si mette le scarpe.
"Va bene ma fai attenzione", lo guarda la mamma.
"Certo, a dopo ragazzina", le lascia un bacio a stampo ed esce di casa.

Poi mamma si gira e inizia a guardare tutte e tre.

"Cosa avete perso?", sospira.
"Il mascara", inizia Betty.
"Io la piastra", si unisce Grace.
"E io le mie scarpe", incrocio le braccia.
"Guai a voi ragazze se riuscirò a trovare tutte queste cose", ci punta il dito contro.
"Forse non é una buona idea lasciar fare tutto a mamma", Betty si gratta la testa.
"Hai ragione", la guardo.
"Giusto ragazze, la mamma trova sempre tutto", Grace ritorna in camera.
"Allora andate a cercare le vostre cose", la mamma viene interrotta dal suono del citofono.

Si gira e va ad aprire ed entra tutta la nostra famiglia.
Abbracciano prima mamma per poi dirigersi verso di me ed entrare in salone.
Mi salutano per poi sedersi sul grande divano seguiti da mamma.

"Non sei ancora pronta Evie?", domanda Agnes.
"Non trovo le scarpe", faccio il labbruccio.
"Ti pareva, sempre la solita sbadata", Annie inizia a ridere.
"Non é divertente Annie", le pizzico il braccio.
"Che tristezza essere l'unico maschio", James afferra la testa di sua sorella Annie e inizia a scompigliarle i capelli.
"James lascia in pace tua sorella", lo riprende mia zia Ariel.
"Tranquilla mamma stiamo solo giocando", James continua a darle fastidio.
"Lascia la povera Annie!", Lois e Mya si catapultano su di lui e cadono tutti per terra.
"Siete pesanti!", Annie ha la voce soffocata.
"Siete grandi ormai ragazze", Shawn afferra Lois e Mya.
"Lasciaci divertire papà", fanno gli occhioni dolci.
"Va bene, ma solo perché non posso resistere ai vostri occhi. Sono uguali a quelli di vostra mamma", sorride.
"Emily sali subito in camera mia!", la richiama Grace.
"Solo Milly?", domanda Lois.
"Ah ci siete tutte!", Grace inizia a scendere le scale alla velocità della luce per poi catapultarsi fra le braccia delle nostre cugine.
"Tutte in camera allora, abbiamo bisogno del vostro aiuto", afferra le mani di Emily e Lois.
"E fu così che rimasi da solo", James rotea gli occhi.
"Nono, vieni anche tu", afferro la sua mano e inizio a trascinarlo sulle scale.

Finalmente sono riuscita a trovare le mie scarpe, erano sotto il letto, ops, solita goffaggine.
Ora siamo tutti in macchina e ci stiamo dirigendo verso l'Università.

Inizio ad avere una strana sensazione e uno strano presentimento e non riesco a capire il perché.
Questa deve essere una bella serata, David é il mio cavaliere, sono insieme alla mia famiglia, bisogna divertirsi e allora perché mi sento così male?

Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso la palestra della scuola.
Due tavoli lunghi con la tovaglia bianca sono stati messi ai lati della palestra, varie decorazioni sono appese sui muri e tante luci colorate rendono la palestra ancora più bella.

Una musica leggera fa da sottofondo e tanti studenti e parenti sono in mezzo alla sala.
Inizio a cercare David con lo sguardo ma senza nessun risultato.

"Arriverà tranquilla", Betty posa la mano sulla mia spalla.
"Lo spero", sospiro.
"Fidati", mi bacia la guancia e si allontana.

Ora che ci penso Betty con chi é venuta al ballo?

É passata una settimana dall'accaduto con David e io non ho domandato a mia sorella chi é il suo cavaliere.

Che stupida!

Inizio a seguire mia sorella con lo sguardo, ormai sono troppo curiosa fino a quando qualcuno posa le mani sui miei occhi.
Sorrido e non appena percepisco il suo profumo inizio a parlare.

"Come mai ci hai messo tanto David?", domando.
"Uff, mi hai riconosciuto", toglie le mani e mi gira verso di lui.

Mi osserva attentamente senza dire una parola.

"Sono così brutta?", abbasso la testa.
"Scherzi?! Sei meravigliosa Evie! Questo vestito ti sta d'incanto", lascia un bacio a stampo sulle mie labbra.
"Prendetevi una stanza!", Amber interrompe il nostro momento.
"Anche tu qui Anderson?", la guardo male.
"Ovvio, io ho organizzato il tutto", ribatte acida.
"Andiamo via", David afferra la mia mano e iniziamo a camminare.

Rimango in silenzio e seguo il mio ragazzo.

Wow, mi fa un certo effetto pronunciare questa parola, é ancora tutto così strano.
Finalmente sono la sua ragazza e io non ci posso credere, sono bloccata in un meraviglioso sogno.

"Eccoti Dave!", Cameron si mette davanti a noi.

David ha due fratelli più piccoli: Jaden ha 18 anni mentre Cameron 16.
Sono davvero molto simpatici e uniti, ne abbiamo combinate delle belle.

"Ma buonasera Lynn", mi abbraccia.
"Ciao Cam, come stai?", ricambio.
"Tutto bene, hai visto Gracie?", la cerca con lo sguardo.
"Grace dovrebbe essere con Milly e Lois da qualche parte", alzo le spalle.
"Ok, grazie", sorride e se ne va.

Cameron sin da piccolo ha chiamato mia sorella Gracie, secondo lui é un nomignolo dolce ed adatto a lei.

"Buonasera ragazzi", la mamma di David viene verso di noi.
"Salve signora Cooper", sorrido.
"Summer tesoro, lo sai che non mi piace signora Cooper", storce il naso.
"Okay, scusi...ehm...Summer", mi correggo.
"Sai dove sono i tuoi genitori?", domanda.
"Sono in fondo alla palestra", rispondo.
"Perfetto, David puoi dire a tuo padre di raggiungerci li? Ora sta parcheggiando la macchina", guarda suo figlio.
"Certo mamma", sorride e andiamo via.

I nostri genitori si sono riuniti in fondo alla sala e devo dire che si stanno divertendo davvero tanto.
Iniziano a ricordarsi i vecchi tempi e i casini che hanno combinato, soprattutto mia mamma con le mie zie.

Devo ammettere che per adesso tutto sta andando a gonfie vele anche se Amber non mi toglie gli occhi di dosso.
Lei e sua mamma sono delle arpie, davvero cattive ed antipatiche per non parlare di sua sorella Julie, é identica a loro.

Beh, cosa ti aspettavi Eveline?

Anastasia é la loro mamma.

Arriva il momento del ballo e ci dirigiamo tutti in mezzo alla sala.
David mi avvicina verso di lui e io sorrido imbarazzata.

Poi vedo i miei genitori ballare insieme e mi sciolgo.
Nonostante la loro età sono ancora molto uniti, sembrano due ragazzini, beh in realtà lo sono ancora, ho dei genitori davvero giovani.

Continuo ad osservare le persone fino a quando non vedo mia sorella Betty insieme a Louis, un ragazzo molto attraente del secondo anno.

"Non ci posso credere!", parlo ad alta voce.
"Cosa?", David segue il mio sguardo.
"Anche la nostra Lizzy si é fidanzata?", domanda.
"Non scherzare!", colpisco il suo braccio.
"Ma che fai?", fa il labbruccio.
"Io non so niente! Che cosa sta combinando mia sorella?", continuo a guardarla.
"Ha trovato la sua felicità tutto qua", alza le spalle.
"Si ma a me non ha detto niente! Devo trovare Grace!", lascio la presa e inizio a camminare.
"Lascia stare Grace, anche lei ha da fare", afferra la mia mano.
"E con chi?", mi fermo.
"Guarda tu stessa", indica la parte destra.

Mi giro e noto mia sorella insieme a Cameron, il fratello di David.

"Questa piccola peste", ridacchio nel vedere la scena.

Lei fa tanto la dura e l'indifferente, ma anche Grace ha un cuore e dei sentimenti.
Stasera ci sarà da divertirsi con le mie adorate sorelline.

"Ora possiamo stare solo io e te?", circonda la mia vita.
"Non saprei", inizio ad accarezzare il suo petto.
"No, eh?", si abbassa alla mia statura.
"No", inizio a giocare con il suo naso.

Le nostre labbra si sfiorano e tanti brividi si formano lungo la mia schiena.
Adoro questi nostri momenti e amo giocare con lui.

Il ballo finisce ed Amber afferra un microfono e inizia a parlare.

"É ora di giocare", sorride contenta.

Tutti iniziano ad applaudire.
Sposto lo sguardo e noto la mamma, afferra la mano di papà e il suo viso cambia.
Sembra triste e preoccupata, papà si abbassa alla sua statura e inizia a sussurrarle qualcosa all'orecchio per poi vedere il sorriso di mia mamma.

"Vi va di fare una bella caccia al tesoro?", domanda Amber.
"Si!", tutti parlano.
"Perfetto! La gara si svolgerà fuori mentre per quanto riguarda le squadre é molto semplice, tutti in famiglia", posa il suo sguardo su di me.

Lo strano presentimento ritorna e inizio a stringere, involontariamente, la mano di David.
Non mi sento a mio agio, questa cosa non mi piace, secondo me succederà qualcosa, ma qualcosa di spiacevole.

Puoi aspettarti qualsiasi cosa da Amber, lei può fare di tutto.

"Allora ci vediamo dopo piccola", David lascia un bacio a stampo e se ne va.
"A dopo", vado verso i miei genitori.
"Tutto bene tesoro?", mamma mi accarezza le guance.
"No, ho uno strano presentimento", la guardo.
"Ti capisco, a me sembra di vivere un deja vu", sospira.
"Andrà tutto bene ragazzina", papà guarda la mamma.
"Puoi aspettarti di tutto da Anastasia", ribatte la mamma.
"E anche da Amber", continuo io.
"Questa situazione non mi piace", si unisce anche Betty.
"Anche tu Lizzy?", domanda papà.
"Amber é alquanto strana oggi", continua mia sorella.
"Non pensateci troppo sorelle! Andiamo a divertirci!", Grace bacia le nostre guance e se ne va via.

Inizio a camminare in silenzio a testa bassa.
Forse Grace ha ragione, magari é solo una mia impressione ma anche la mamma ha lo stesso presentimento.
Succederà qualcosa, sicuro.

"Piccola peste ci sono qua io, proteggerò tutte le mie ragazzine sappilo", papà mi abbraccia.

Io sprofondo e mi lascio cullare dal suo amore.
É così dolce e amorevole con noi, siamo le sue bambine, le sue principesse.
É disposto a fare qualsiasi cosa per noi, stravede per noi.

"Grazie papà", lascia un bacio fra i miei capelli e iniziamo a giocare.

Afferro il primo bigliettino e noto Amber passare davanti a me.
Mi guarda attentamente e sorride in modo malefico, poi afferra il braccio di sua mamma e iniziano a camminare.

Poi si gira verso di me e mima un:

"Preparati Walker", mi fa l'occhiolino e se ne va.

Cosa vi avevo detto?

Qui non va affatto bene, sento puzza di bruciato e questa cosa non mi piace per niente, é tutto così strano ed inquietante.

Voglio ritornare a casa, ora.

Ciao amici lettori❤️

State tutti bene?😘come é andata la vostra settimana?

Eccomi con la seconda parte dello speciale🎉cosa ne pensate?❤️

Finalmente David ed Eveline si sono messi insieme😍vi piacciono come coppia, sono teneri secondo voi?

Hanno passato un momento molto bello e magico insieme che poi é stato messo in dubbio da Aiden🙈la sua reazione vi é sembrata normale o esagerata?🤔

A quanto pare Aiden é molto protettivo con le figlie e non perde mai un minuto senza spiarle😂cit Abigail💁‍♀️

Abbiamo anche notato che sono una famiglia alquanto pazza e particolare e con famiglia, intendo tutti quanti🙈
Hanno tutti un bel rapporto e vanno molto d'accordo, anche tra zii e cugini😉

Il ballo é iniziato e a quanto pare ci sono già delle sorprese😌Betty era con Louis, un ragazzo del secondo anno mentre Grace é alquanto vicina a Cameron, fratello di David.
Secondo voi qualcosa bolle in pentola?😏

Purtroppo Amber ha portato con se sua madre e sua sorella, secondo voi che cosa combineranno?🤷‍♀️

Eveline ed Abigail hanno avuto lo stesso presentimento e a quanto pare, Amber le ha detto una strana frase all'inizio del gioco🤔secondo voi che cosa combinerà?

Le cose andranno bene per la nostra Eveline?🙄

Tutto sembra andare per il verso giusto, ma davvero possiamo stare tranquilli?

Davvero Eveline non deve dubitare di nessuno?🤔

Ormai mi conoscete e sicuramente succederà qualcosa, qualcosa di inaspettato e non calcolato🤭le cose si complicheranno un pochino e più avanti scoprirete come🙈

Per ora basta spoiler, il prossimo sabato inizierò a darvi altri indizi😉
Grazie per il sostegno che mi regalate ogni giorno e per i bei commenti, messaggi che mi lasciate😘
Tutto questo significa molto per me e vi porto nel cuore❤️

Aspetto con ansia i vostri commenti e le vostre teorie, non vedo l'ora di leggerle tutte😍

Buon weekend amici lettori❤️

A sabato prossimo😍

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