Epilogo
6 anni dopo
Mi alzo lentamente dal letto e dopo averlo fatto mi giro e inizio ad osservare la mia metà.
Sta dormendo beatamente ed é così bello da togliere il fiato.
I suoi capelli disordinati ricadono sulla sua fronte, gli occhi chiusi e il viso rilassato.
Le sue grandi labbra sono socchiuse e la voglia di svegliarlo con un bacio, inizia a stuzzicarmi, ma mi trattengo.
Voglio fargli una sorpresa e devo resistere al suo fascino.
Prendo la mia vestaglia di seta nera e la indosso, faccio un fiocco leggero in vita e inizio a camminare in punta di piedi.
Socchiudo la porta e mi dirigo verso una seconda stanza.
Si trova davanti alla nostra.
Apro delicatamente la porta e inizio ad osservare le mie piccole pesti.
Dormono beatamente nei loro rispettivi lettini.
Le pareti della stanza sono rosa con varie foto e farfalle appese qua e là.
A destra si trova la loro area gioco con varie scatole piene di giocattoli.
A sinistra una grande casa delle bambole e accanto ad essa un armadio bianco.
Accanto al muro si trovano i loro lettini.
A destra quello di Eveline e a sinistra quello di Elizabeth.
In mezzo ai loro lettini si trova un comodino con una fotografia di tutti e quattro.
Sopra le loro teste una scritta bianca in corsivo con i loro nomi, mi fa sorridere.
Le mie gemelline portano il nome di due persone importanti: Eveline mia sorella ed Elizabeth la mamma di Aiden.
Guardo ancora per qualche secondo le mie creature e poi decido di socchiudere anche la loro porta.
Inizio a scendere lentamente le scale e mi dirigo verso la cucina.
Attraverso il grande salone per poi entrare nel mio regno.
Oggi é il compleanno di Aiden e voglio fargli una sorpresa.
Durante la mattinata voglio passare del tempo con lui e le nostre bambine, mentre stasera andremo a casa di Ethan per festeggiare il compleanno.
Inizio a prendere tutto l'occorrente per la torta, prendo le cuffie e faccio partire la musica.
Ancora adesso ho il vizio di ascoltare la musica durante le pulizie e altre cose.
Il tempo passa e la torta ormai é quasi finita.
Inizio ad ornarla con il cioccolato e le fragole, quando finisco la prendo e la metto nel frigo.
"Buongiorno ragazzina", mi abbraccia da dietro.
Sobbalzo a causa dello spavento e mi giro verso di lui.
Mi toglie le cuffie e mi stampa un bacio sulle labbra.
Sorrido come un'ebete e mi perdo nel guardare il suo sorriso e le sue meravigliose fossette.
"Ti sei incantata ragazzina?", afferra la mia vita.
Mi porta verso di lui, fino a far incastrare i nostri petti.
Nonostante gli anni passati, io mi perdo sempre nel suo sguardo e continuo a provare le stesse sensazioni.
Ogni giorno che passa, mi innamoro sempre di più di Aiden e il fatto di aver accettato le belle cose che mi ha offerto, scoppio di gioia ogni volta che lo vedo.
"Tanti auguri Aiden", mi alzo in punta di piedi.
Circondo le mia braccia intorno al suo collo e inizio ad accarezzare i suoi capelli.
"Che cosa hai combinato?", sorride.
"Vedrai", inizio a giocherellare con il suo naso.
"Hai fatto la torta?", domanda.
"Come fai a saperlo?", lascio la presa.
"Sei sporca di farina e cioccolato", mi pulisce le guance.
"Uffi", gonfio le guance.
"La solita bambina", inizia a ridere.
"E tu il solito antipatico", mi giro dandogli la schiena.
"Dai, non fare così", mi abbraccia nuovamente da dietro.
"Io faccio quello che mi pare", cerco di fare l'arrabbiata.
"Ah sì?", inizia ad accarezzare la mia mano.
Si ferma per qualche secondo e inizia a girare la mia fede nuziale.
Esatto, avete capito.
Io ed Aiden siamo marito e moglie.
Dopo la mia laurea lui mi ha fatto la proposta e io, ovviamente ho accettato.
Ci siamo sposati un mese dopo.
É stato il giorno migliore della mia vita, la mia migliore decisone.
Eravamo giovani, io avevo ventuno anni ed Aiden ventitré, ma non mi pento della mia decisone.
Aiden é la mia anima gemella e ne sono consapevole.
Ho aspettato troppo tempo, ho impiegato fin troppo tempo per capire i sentimenti che provavo per Aiden e quando lui mi ha fatto la proposta non sono riuscita ad aspettare.
Volevo legarmi a lui e passare il resto della mia vita con il mio partner.
Un anno dopo, sono nate le nostre due piccole pesti.
Da allora, la nostra vita é completa e meravigliosa.
Dopo tre anni dalla loro nascita, io ed Aiden siamo sempre gli stessi, sempre uniti e innamorati.
Ovviamente i litigi non mancano, in fondo lui é Aiden e io sono Abigail, ma nonostante questo non riusciamo a stare separati.
La mia vita non avrebbe senso senza di lui e nemmeno senza le mie due principessine.
"Allora visto che sei così bravo, secondo te riceverai qualche regalo?", mi giro verso di lui.
Afferro le sue mani e inizio a giocherellare con esse.
Sollevo le dita e guardo per qualche secondo la sua fede nuziale e mi perdo nei ricordi.
"Secondo me...", lascia le mani e afferra la mia vita.
Mi tira nuovamente verso di lui e inizia a giocare con il mio naso.
Sfiora le mie labbra e sorride contro di esse.
Odioso Aiden, non mi piacciono questi giochetti.
A lui piace avere il controllo e ora ci sta riuscendo.
"Si, riceverò un regalo, ma non so cosa", accarezza lentamente la mia schiena.
"Perfetto", sospiro pesantemente.
"Andiamo in camera?", mi alzo in punta di piedi e mi avvicino alle sue labbra.
"Va bene", lascia un bacio a stampo sulle mie labbra e mi prende in braccio.
Arriviamo in camera e mi posa sul letto.
Si siede accanto a me e mi tira verso di lui.
Appoggio la mia testa sul suo petto e mi accoccolo fra le sue braccia.
"Cosa vuoi fare oggi?", domando.
"Passare tutta la giornata con le mie femminucce preferite", accarezza i miei capelli.
"Okay! Regalo time", mi alzo.
Mi avvicino al comodino accanto alla mia parte e apro un cassetto.
Afferro un pacchetto con il fiocco blu e mi giro verso di lui.
"Auguri Aiden", bacio la sua guancia.
"Grazie ma non dovevi, mi basta la vostra presenza lo sai", afferra il regalo.
"Dai apri e non commentare", gonfio le guance.
Rotea gli occhi e inizia a scartare il regalo.
Apre la scatola e prende fra le mani il bracciale, lo osserva attentamente per poi avanzare verso di me e posare le sue labbra sulle mie.
Ricambio subito e afferro il suo viso.
Lui prende le mie cosce e mi solleva portandomi verso di lui.
Mi siedo sulle sue gambe e continuo a ricambiare il bacio.
Sono sempre su di giri ogni volta che mi bacia, perdo sempre il controllo, ho sempre la pelle d'oca, sono sempre la stessa grazie a lui.
Si stacca leggermente dalle mie labbra e sorride.
"Grazie", sussurra dolcemente.
"Ti piace?", domando.
"Certo che si, hai avuto una bella idea", é felice.
"Grazie, lo so", faccio l'altezzosa.
"Posso metterlo?", lo guardo.
"Fai pure", mi porge il polso.
É un bracciale sottile di argento e su di esso, ho attaccato due ciondoli con la iniziale E.
Le due lettere fanno rifermento alle nostre bimbe.
Volevo fargli un regalo speciale, che rappresentasse la nostra famiglia.
"Grazie ragazzina", accarezza le mie guance.
"Figurati", appoggio la mia fronte sulla sua e sorrido come una bambina.
Appoggio la mia testa sul suo petto e inizio ad accarezzare il suo braccio.
"Amo la nostra vita", parla.
Alzo il viso e inchiodo i miei occhi nei suoi.
"Anche io", lascio un bacio a stampo sulle sue labbra.
"Ti amo Abigail Walker",
"Anche io Aiden Walker", sorridiamo.
"Mamma! Papà!", spalancano la porta.
"Ehy!", mi giro verso di loro.
"Buongiorno principesse", Aiden le prende e inizia a stringerle fra le sue braccia.
Aiden é un papà fantastico, ha occhi solo per loro.
Certe volte si dimentica pure della mia esistenza, é talmente innamorato di Eveline e di Elizabeth che si dimentica delle persone che gli stanno intorno.
Gioca sempre con loro, anche se arriva tardi da lavoro, si catapulta subito in camera delle bimbe.
Passa sempre il tempo con loro, non manca mai, é sempre presente.
É un papà perfetto e io non potevo chiedere di meglio.
"Giorno piccoline", mi unisco anche io.
Eveline si aggrappa al mio collo e inizia a farmi il solletico.
"Evie", rido.
"Ti piace?", domanda con la sua tenera vocina.
"Betty vieni qui un secondo", la guardo.
Annuisce e lascia la presa.
Aiden fa il labbruccio e io cerco di trattenere una risata.
Afferro anche Elizabeth e avvicino il mio viso al loro.
"Oggi é il compleanno di papà", sussurro.
"Davvero?", domandano entrambe.
"Si, volete cantare tanti auguri?", sorrido.
"Si", battono le mani.
"Bene, al mio tre allora. Uno, due, tre",
"Tanti auguii a te, tanti auguii a te, tanti auguii papà, tanti auguii a te", si catapultano entrambe fra le braccia di Aiden.
Sono così tenere e belle!
Le adoro sentir parlare, non riescono a pronunciare bene le parole, ma io le amo.
Sono così dolci e divertenti.
Eveline ed Elizabeth sono il mio sorriso, la parte migliore di me.
"Grazie principesse", inizia a fare loro il solletico.
La stanza si riempie subito delle loro risate e io, non potevo desidera un buongiorno migliore.
"Mamma aiuto", Eveline afferra la mia vestaglia.
"Arrivo", la afferro e la metto dietro di me.
Poi prendo anche Elizabeth e guardo Aiden divertita.
"Siete pronte piccoline?", consegno un cuscino ad entrambe.
Faccio loro l'occhiolino e iniziano a ridere tutte e due.
"Ora", colpisco Aiden.
Scendiamo dal letto e iniziamo a correre per la stanza.
Aiden mi afferra la vita e mi da girare.
"No papà", le bambine continuano a colpire le gambe di Aiden.
"Lasciami", pizzico il suo braccio.
Lui mi posa per terra e io colpisco il suo viso.
Rimane fermo a guardarmi per poi scoppiare a ridere.
"Zei buffo papà", parla Eveline.
"Davvero?", si abbassa alla sua statura.
"Si", si unisce anche Elizabeth.
"Siete proprio tremende", pizzica i loro nasini.
"Esattamente come vostra mamma", mi fa la linguaccia.
Io ricambio e scoppio a ridere anche io.
"Volete mangiare la torta?", mi abbasso alla loro statura.
"Torta?", domanda Elizabeth.
"Con cosa?", la segue Eveline.
"Con il cioccolato e le fragole",
"Cioccolato!", urla Elizabeth.
"Fragole", si unisce anche Eveline.
"Hai fatto la torta per loro o per me?", Aiden cerca di fare l'offeso.
"Per noi", rispondono le piccole.
"Ma é il mio compleanno", le guarda.
"Ma é la nostra torta preferita", Eveline incrocia le braccia.
"Va bene, stavolta vi perdono", afferra le gemelle.
"Grazie", lascia un bacio a stampo sulle mie labbra.
"Bleah", parlano le piccole.
"Cosa avete detto?", Aiden inizia a sbaciucchiare le loro guance.
"No papà", iniziano a ridere.
Aiden esce dalla stanza con le piccole e io rimango ferma per qualche secondo.
Osservo la nostra stanza e continuo a sorridere.
Con Aiden é come se fosse sempre la prima volta.
Esco dalla stanza, ma una nausea improvvisa si impossessa di me.
Corro in bagno e mi inginocchio davanti al gabinetto.
Mi sciacquo la faccia e inizio a guardarmi allo specchio.
Non é che magari...?
Apro la porta e corro subito in camera mia, afferro il telefono e inizio a guardare la mia applicazione.
"Oh oh", guardo la data.
Esco dall'applicazione e chiamo Ariel.
Al terzo squillo risponde.
"Ariel devo risolvere un problema", parlo velocemente.
"Cosa é successo?", domanda confusa.
"Non mi sento tanto bene, ho la nausea e sono andata in bagno e...",
"Sei incinta?", mi interrompe.
"Non lo so", sospiro.
"Fai il test allora",
"É il compleanno di Aiden", inizio.
"E quindi? Non puoi compare un test in farmacia?", risponde tranquillamente.
"Non puoi andare tu?", faccio la vocina tenera.
"Io e perché...", il pianto di un bambino interrompe mia sorella.
"Tesoro cosa é successo?", alza la voce.
"Niente Ariel, tranquilla", risponde Archie.
"James sta bene?", sento dei passi.
"Ariel va tutto bene, é solo caduto", Archie tranquillizza mia sorella.
"Vieni qua tesoro, saluta la zia Abby", mi arriva la richiesta di una videochiamata da parte sua.
Accetto e saluto il mio adorabile nipotino.
"Ciao James", sorrido nel vedere i suoi grandi occhioni azzurri.
Mi saluta con la manina e inizia a ridere.
Il piccolino ha quasi due anni ed é adorabile.
Le sue due tenere guancotte mi fanno innamorare ogni volta che le osservo e il suo dolce visino mi ricorda molto quello di Ariel.
"Allora Ariel?", guardo mia sorella.
"Perché non puoi andare tu?", sospira.
"Cosa é successo?", interviene Archie.
"Abby é incinta", parla mia sorella.
"Non lo so ancora!", gonfio le guance.
"Tranquilla Abby, andremo noi", Archie sorride.
"Ecco, grazie mille", sorrido.
"Ma perché? É abbastanza grande...",
"Vi voglio bene! Grazie, a stasera", chiudo la videochiamata.
Poso il telefono sul comodino e mi dirigo verso la porta, esco e inizio a scendere le scale.
La nausea inizia a farsi sentire sempre di più e, automaticamente, porto la mano verso la pancia.
"Sarà vero?", la accarezzo.
Arrivo in cucina e noto la mia famiglia.
Eveline ed Elizabeth sono sedute sulle loro sedie e mangiano la torta.
Le loro dita e il loro viso sono sporche di cioccolato, ma nonostante questo, sono adorabili.
Entro e vado accanto ad Aiden.
Circondo le mie braccia intorno al suo petto e appoggio la mia testa sulla sua schiena.
"Tutto bene ragazzina", domanda.
"Sì, tranquillo", stringo la presa.
"Sicura?", si gira e mi guarda.
Annuisco e appoggio la mia testa sul suo petto.
Aiden ricambia e inizia a stringermi fra le sue braccia.
"É buona?", domando.
"Si mamma", rispondono entrambe.
"Vuoi un pezzo di torta?", domanda Aiden.
"No, grazie. Non ho fame", lascio la presa.
"Sicura di stare bene?", é preoccupato.
"Certo, é passeggero", vado verso le mie piccoline.
Bacio le loro guance e inizio a legare loro i capelli.
Sono cresciuti molto in questo periodo.
Entrambe sono bionde e ricce, l'unica differenza sono il colore degli occhi.
Eveline ha gli occhi marroni come i miei, mentre Elizabeth li ha azzurri come Aiden.
Carnagione chiara, occhi grandi, labbra a cuoricino e due guancotte paffutelle.
Sono identiche, due gocce d'acqua.
"Andiamo a guardare un cartone?", propone Aiden.
"Si", rispondono.
"Forza", io prendo Elizabeth ed Aiden Eveline.
Le laviamo la faccia per poi portarle in salone e posarle sul divano.
Aiden accende la tv e loro iniziano ad osservarlo attentamente.
"Cosa volete guardare?", domanda.
"Che domande", ridacchio.
"Frozen", battono le mani.
Lui inizia a ridere e mette il cartone.
Quando inizia, lui si alza e viene verso di me.
Mi tira verso di lui e appoggio la mia testa sul suo petto.
Accarezza lentamente la mia schiena e io inizio a calmarmi piano piano.
La giornata é passata velocemente, nonostante il mio malessere.
La nausea aumenta sempre di più e continuo ad andare in bagno.
Finisco di pettinarmi ed esco.
Trovo le bambine sul letto insieme ad Aiden.
Entrambe sono a gambe incrociate davanti a lui.
Aiden sta facendo una treccia ad Eveline, mentre Elizabeth la guarda attentamente.
Entrambe indossano un vestito blu col tulle e delle calze nere.
"Guarda mamma", Eveline scende dal letto e fa una giravolta.
"Sei bellissima piccola", la abbraccio.
"Grazie mamma", mi bacia la guancia.
"Siamo pronti", Aiden finisce di legare i capelli di Elizabeth.
"Bene, allora andiamo", sorrido.
Arriviamo a casa di Ethan e tutti sono in soggiorno.
Vado ad abbracciare i miei amici e sorrido nel vedere i nostri figli giocare insieme.
Ora vi aggiorno subito.
Ariel e Archie hanno un maschietto, il piccolo James e una femminuccia, la piccola Annie.
James ha quasi due anni, mentre Annie ha sei mesi.
Ariana e Shawn hanno solo una femminuccia di un annetto, la tenera e dolce Lois.
Anche Nate e Stella hanno una femminuccia di tre anni, la mia Agnes e una seconda femminuccia in arrivo.
Stella é all'ottavo mese e la pancia é molto grande.
"Tieni", Ariel mi consegna il test.
"Non così davanti a tutti!", lo prendo.
Apro la borsetta e metto la scatola del test al suo interno.
"Aiden non lo sa ancora?", domanda mia sorella.
"Certo che no. Devo essere sicura", sussurro.
"Che cosa non sa Aiden?", Stella si mette davanti a noi.
Indossa un vestito attillato rosso che mette in evidenza il suo magnifico corpo e la sua bellissima pancia.
"Abby é incinta", parla Ariel.
"E perché non lo hai detto?", Ariana si mette accanto a me e mi pizzica la guancia.
"Non lo so ragazze! Niente film mentali", le guardo male.
"E cosa aspetti?", Stella alza le spalle.
"E chi lo sa! Un tappeto rosso?", continua mia sorella.
"Siete tremende! Ora vado in bagno!", guardo male tutte e tre e mi giro.
Mi dirigo verso le scale e arrivo al primo piano.
Vado in fondo al corridoio e apro l'ultima porta a destra.
Mi chiudo a chiave ed estraggo la scatola.
La osservo attentamente e una strana sensazione si impossessa del mio corpo.
Sono agitata e non so il perché.
Dai Abby, é solo un test!
Magari non sei neanche incinta.
"Abby mi sto preoccupando! Apri questa porta!", sento Ariel urlare dall'altra parte della porta.
Ma io non riesco a rispondere.
Sono seduta sul pavimento con la schiena contro la porta e osservo il test.
Non mi aspettavo di leggere questo risultato, é successo tutto così in fretta.
Una notizia inaspettata, non pianificata.
"Abigail ora butto giù la porta!", mia sorella é seria.
Mi alzo e la apro e mentre eseguo questo movimento, arriva mia sorella a tutta velocità e cade per terra.
"Ops", cerco di trattenere una risata.
"Questa me la paghi!", si alza arrabbiata.
Le risate di Stella e Ariana ci contagiano e ci uniamo anche io e mia sorella.
"Allora?", domandano tutte e tre dopo aver finito di ridere.
Alzo il test e sorrido come una bambina.
"Congratulazioni!", mi saltano addosso.
Cadiamo tutte per terra e iniziamo a ridere nuovamente.
"Altri gemelli?", domanda Ariel.
"Oh no! Stavolta no", gesticolo le mani.
"Mi raccomando Abby", Stella mi punta il dito contro.
"Perché?", domando confusa.
"Hai solo venticinque anni, vedi di non fare una squadra di calcio prima dei trenta", inizia a ridere.
"Senti chi parla! Abbiamo la stessa età scema", le tiro un pugno sulla spalla.
"Ehy io sono a quota due", mi indica il numero due con le dita.
"Siete incredibili", Ariel ed Ariana ci spettinano i capelli.
"Comunque é un bel regalo di compleanno per Aiden", mi fanno l'occhiolino.
"Vero, ma voglio aspettare. Voglio un po' di privacy", mi alzo.
"Privacy", sorridono maliziosamente.
"Oh smettetela! Io non parlo più con voi", entro in bagno.
Afferro la borsa ed esco.
Loro mi aspettano con le braccia incrociate e un sorriso a trentadue denti.
"Andiamo sotto", le supero.
La serata procede normalmente, abbiamo riso, giocato e scherzato.
Ci siamo divertiti un sacco e vedere i bambini felici, mi ha portata al settimo cielo.
"Grazie Ethan", abbraccio mio cognato.
"Figurati", ricambia.
"Andiamo a casa?", domanda Aiden.
Tiene in braccio la piccola Eveline, mentre Bella arriva con Elizabeth.
"Certo", prendo Elizabeth.
"Ma perché non rimanete a dormire qui?", la piccola Sophia sbuca da dietro Bella.
Beh, ormai non é più tanto piccola.
É una adolescente a tutte gli effetti.
Assomiglia molto a sua madre, carnagione chiara, occhi grandi e azzurri e dei capelli lunghi biondi e ricci.
Sembra una bambolina, esattamente come Blair e Bella.
"Si é una buona idea", Bella afferra Elizabeth.
"Perfetto, é deciso!", Sophia prende Eveline dalle braccia di Aiden.
"A quanto pare vi tocca", Ethan inizia a ridere.
"Grazie", sorrido.
"Potete andare a dormire nella stanza degli ospiti", Ethan ci dirige verso le scale.
"Grazie Ethan", inizio a salire.
"Figurati", ci saluta.
Saliamo le scale e noto Sophia e Bella con le mie piccoline in braccio.
"Stasera potete stare tranquilli", Bella ci fa l'occhiolino.
Apre la porta di una stanza ed entra con Elizabeth.
"Dormiremo noi con le piccoline", Sophia sorride e riapre la stessa porta.
"Ma...", non ho nemmeno il tempo di rispondere.
Noto la porta chiusa e la risata di Aiden mi fa girare verso di lui.
"Perché ridi?", gonfio le guance.
"Sono al sicuro ragazzina", le pizzica.
"Lo so, ma...",
"Non iniziare a fare la mamma appiccicosa", mi interrompe.
"Sono le mie piccole pesti",
"E lo saranno sempre, dai andiamo", mi circonda le spalle con il suo braccio.
Apre la porta della stanza ed entriamo.
Mi sdraio sul letto e inizio ad osservare il soffitto.
Devo avvisare Aiden, non posso tenere questo segreto solo per me.
"Aiden", mi giro.
Anche lui si é sdraiato, ha gli occhi chiusi e un'espressione stanca.
"Uffi, proprio ora dovevi addormentarti?", sospiro.
Mi alzo e decido di fare una cosa.
Anche con Evie e Betty ho fatto la stessa cosa.
Esco dalla stanza e vado sotto in cucina.
Afferro un pezzo di carta e una penna e inizio a scrivere la nostra frase:
Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano.
Io ed Aiden abbiamo inventato questa frase.
Il nostro posto quotidiano é il Camley Street Natural Park.
Lì ci incontriamo ogni volta che abbiamo una bella notizia, ogni volta che litighiamo, ogni volta che vogliamo fare pace, insomma quello é il nostro posto.
Salgo le scale e mi dirigo nuovamente nella stanza degli ospiti.
Apro la porta e poso il suo foglio accanto a lui.
Lascio un bacio a stampo sulle sue labbra ed esco dalla stanza.
Scendo le scale ed esco da casa.
Entro in macchina, inserisco la prima e parto.
Poi afferro il telefono e chiamo Aiden.
Al quarto squillo risponde.
"Pronto?", ha la voce impastata dal sonno.
"Leggi il bigliettino, ti aspetto", chiudo la chiamata.
Parcheggio la macchina, scavalco il cancello e mi dirigo verso il reparto orchidee.
Mi siedo sulla panchina e aspetto Aiden contenta.
Inizio ad accarezzare lentamente la pancia e il sorriso continua a crescere sempre di più.
Ho sempre sognato avere una famiglia grande e numerosa e anche Aiden ha questo desiderio.
Non so perché, ma mi é sempre piaciuta questa idea, avere tanti figli e vederli crescere tutti insieme e notare i loro grandi casini.
Io e i miei fratelli eravamo e siamo molto uniti e ne abbiamo combinate di tutti i colori e non vedo l'ora di vedere anche i miei figli così uniti, così complici.
Sento dei passi e mi alzo contenta.
Noto la figura di Aiden e quando si avvicina, decido di aprire la bocca.
"Cosa ti é salutato in mente?", si mette davanti a me.
Mi blocco e lo guardo confusa.
Perché é così agitato?
"É tardi ragazzina! Perché mai volevi incontrarmi qui a quest'ora? Non potevi parlare con me in camera?", é serio.
"Sai cosa? Lascia perdere!", lo supero.
"No! Non lascio perdere e nemmeno tu!", afferra la mia mano e mi tira verso di lui.
"Ora dimmi quello che dovevi dirmi",
"Non ne ho più voglia", lascio la presa.
"Ragazzina, smettila di fare così", si passa una mano fra i capelli.
"Abigail! Non sono più una ragazzina!", inizio a correre.
Lo sento sospirare e poi rimanere indietro.
Mi rifugio nel reparto rose e mi siedo sulla panchina.
Il mio petto si alza su e giù velocemente e le gambe iniziano a farmi male.
Non é stata una buona idea correre, soprattutto ora.
Afferro il mio elastico, sempre attaccato al polso, e mi lego i capelli in una coda improvvisata.
Incrocio le braccia e inizio ad osservare le rose.
Doveva finire bene, ho immaginato diversamente questo momento.
Nonostante la nostra frase, non ha capito il significato del perché del mio gesto.
Volevo che fosse speciale, dargli questa notizia nel nostro posto speciale avrebbe reso il momento ancora più magico.
Ma lui non ha capito!
Odioso.
"Ragazzina, si può sapere che ti é preso?", si mette davanti a me.
Giro la testa per non incontrare i suoi occhi e rimango in silenzio.
Non voglio parlare, ha sgonfiato il mio entusiasmo.
"Abigail", afferra il mio mento.
Sposta il mio volto e inchioda i suoi occhi nei miei.
Mi fissa attentamente e io mi perdo nel suo sguardo.
Odio questa sensazione.
Mi basta guardare il suo mare per dimenticare tutto quello che é successo prima.
"Hai rovinato il momento", tolgo la sua mano.
"Di che cosa stai parlando?", é confuso.
"Ti ho scritto un bigliettino con sopra la nostra frase!", mi alzo in piedi.
Aiden continua a guardarmi confuso e la sua espressione inizia ad urtare il mio sistema nervoso.
"Non hai capito?! Hai la memoria corta?", gesticolo.
"Ragazzina spiegati",
"Sono incinta stupido!", sbotto.
Stringo i pugni e noto la sua postura irrigidirsi i primi secondi.
Sospiro affranta e abbasso la testa.
Non mi aspettavo questa reazione, decisamente.
Dopo qualche secondo sento dei passi e poi delle grandi braccia avvolgermi il corpo.
Mi solleva da terra e mi fa girare.
"Sei sicura?", mi posa per terra e afferra il mio viso fra le sue mani.
"Si", balbetto.
"É il miglior regalo di sempre!", unisce le nostre labbra.
Si abbassa alla mia statura e inizia a trasmettermi tutta la sua felicità con questo bacio.
Io sorrido contro le sue labbra, per poi approfondire il nostro legame.
Dopo ci stacchiamo e ci osserviamo attentamente.
Aiden segue il perimetro delle mie labbra e noto un luccichio meraviglioso nei suoi occhi.
Vederlo così contento mi rende felice, dimentico il nostro battibecco di prima e inizio a godermi il momento.
"Quando lo hai scoperto?", domanda.
"Qualche ora fa a casa di Ethan",
"E perché non me lo hai detto subito?",
"Perché volevo che fosse una sorpresa, ma tu hai rovinato il momento", incrocio le braccia.
Rimane in silenzio e inizia a pensare.
Si porta una mano fra i capelli e la sua espressione cambia.
"Che stupido che sono! Anche con Evie e Lizzy hai fatto la stessa cosa", é dispiaciuto.
"Esatto! Dovevi capire la mia intenzione", lo guardo.
"Scusa ragazzina. Sono entrato subito in panico. Ho visto la tua chiamata e non mi hai nemmeno dato il tempo di rispondere che hai riattaccato subito", sospira.
"Beh, hai ragione. Ma leggendo il biglietto dovevi capire", afferro le sue mani.
"Vabbè, é andata così", mi tira verso di lui.
"Scusa ancora ragazzina", posa la sua fronte sulla mia.
"Scuse accettate", roteo gli occhi.
"E ci credo! Non puoi resistere al mio fascino", fa l'altezzoso.
"Ma smettila", pizzico il suo naso.
Iniziamo a ridere come solo noi sappiamo fare.
Nonostante gli anni passati insieme, i nostri battibecchi rimangono sempre gli stessi.
In fondo siamo Aiden ed Abigail, due persone completamente diverse, ma che combaciano alla perfezione.
"Allora avremmo un'altra bambina", mette le mani sulla mia pancia e inizia ad accarezzarla.
"Bambina? Ne sei sicuro? Magari é un maschietto", sorrido nel vedere Aiden in questa posizione.
"Bambina, lo sai che io voglio delle femminucce",
"E perché scusa?",
"Così saranno le cocche di papà. Lo sai che le bambine hanno un legame speciale con i papà", sorride.
"Sei tremendo", spettino i suoi capelli.
"Tanto lo so che sei una femminuccia e mamma e papà non vedono l'ora di incontrarti", bacia la mia pancia e si rimette alla sua statura.
"Chissà come reagiranno Evie e Lizzy",
"Non lo so, ma non vedo l'ora di dare loro questa notizia", sorrido.
"Anche io", mi abbraccia.
Io ricambio e mi accoccolo fra le sue braccia.
Mi lascio avvolgere dal mio rifugio, dal mio eroe.
"Grazie", afferra il mio mento.
"Per cosa?", domando
"Per tutto. Grazie per aver accettato la mia persona, grazie perché mi ami per come sono e grazie per avermi regalato due meravigliose piccole pesti e grazie perché ora stai portando in grembo un terzo frutto del nostro amore", mi bacia la fronte.
"Sicuro di stare bene? Sei fin troppo sdolcinato oggi", lo prendo in giro.
"Tu mi fai questo effetto", mi pizzica le guance.
"Smettila", lascio la presa e inizio a ridere.
"Grazie anche a te Aiden. Sto vivendo una vita meravigliosa al tuo fianco", mi alzo in punta di piedi.
"Ti amo Abigail Walker", mette le mani dietro la mia schiena.
"Ti amo anche io Aiden Walker", unisco le nostre labbra.
{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}
Fine❤️
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