Capitolo 46

Aiden:

Osservo la mia ragazzina andare via e, con lei, anche il mio cuore si é spento.
É una sensazione strana, quello che sto provando in questo momento é troppo forte e troppo doloroso.

Mi manca il respiro e il mondo mi é crollato addosso.
Lascio cadere le braccia e rimango immobile ad osservare la strada.

Fisso la stessa strada in cui era Abigail poco fa.
Non sento più niente, non provo più niente, non batte più nemmeno il mio cuore.

Sono solo, incastrato in un vortice di dolore e solitudine.
Sono circondato dal nero e dal freddo.
Il mio corpo é immobile, non percepisce più niente, nemmeno il freddo mi aiuta.

Sono una pianta, rimango in piedi a fissare il vuoto.
Le parole di Abigail e il suo viso sono rimasti impressi nella mia vita.

Le ho fatto male, tanto male stavolta.
Dovevo parlare, raccontarle la verità, ma non ci sono riuscito.
Ho complicato le cose, ho distrutto il nostro rapporto.

E pensare che ho pronunciato il mio primo "ti amo"!

Afferro i miei capelli e inizio a tirarli.
Sono arrabbiato, furioso con me stesso!

Era il mio compito parlare, non quello di Anastasia e Tyler!

Conosco Tyler, sapevo che era una minaccia, ma ho tenuto la bocca chiusa!

Che nervi!

Ho rovinato tutto, ho distrutto l'unica persona a cui tengo veramente!

É andata via e io non ho fatto niente per fermarla.

Il perché? Non ne ho idea.

Ha toccato il mio punto debole, ha fatto riferimento a mio padre e io ho perso la testa.
Ma sono sicuro che quelle parole erano solo parole buttate al vento, non le pensava e non le pensa veramente.

I suoi occhi non mentono!

Quei suoi grandi occhioni marroni mi hanno trasmesso altre sensazioni.
Quel velo lucido mi ha comunicato che si stava trattenendo.
I suoi pugni stretti mi hanno fatto notare che era nervosa.
La sua postura rigida mi ha fatto capire che era distrutta.
La sua espressione, oh il suo volto, mi ha fatto notare l'effetto che le ho creato.

Ho fatto sprofondare questa ragazza nel suo tunnel quotidiano, ho lasciato la presa e la sto lasciando annegare!

Non posso andare avanti così!

Devo sistemare le cose, voglio sistemare tutto!

Non posso e non voglio perdere Abigail!

Ora che ho capito i miei sentimenti, non la lascerò andare via.
Sistemerò tutto, devo farlo!
La mia vita senza di lei non ha senso, davvero.

Mi giro e mi dirigo verso il parcheggio.
Quando arrivo noto una figura fin troppo familiare, parlare con dei ragazzi di scuola.
Mi lascio trasportare dalla rabbia e vado verso di lui.
Afferro il suo braccio e lo scaravento per terra.

"Come hai osato Cooper?!", stringo la presa.
"Ragazzi!", urla.

I suoi cagnolini obbediscono e mi afferrano.
Uno tiene il mio braccio sinistro, il secondo il mio braccio destro e il terzo le mie spalle.
Inizio a dimenarmi, quando Tyler mi colpisce lo stomaco.

Mi piego leggermente e alzo il viso e inchiodo i miei occhi nei suoi.

"Sei un codardo!", sbotto.
"Sbagliato, sono solo potente", alza le spalle.
"La pagherai cara! Non dovevi intrometterti nella mia vita!", stringo i pugni.
"Sbagliato! Eveline Watson si é intromessa nei miei affari e io ho solo ricambiato il favore. Ho riscattato il mio conto in sospeso",
"Abigail non c'entra niente!",
"Hai ragione, ma sai, Eveline non é qui e quindi ho dovuto trovare una sostituta", si mette davanti a me.
"Abigail é molto simile a lei e io volevo solo divertirmi", mi colpisce nuovamente.
"Chiudi quella boccaccia!", lascio la presa ma vengo nuovamente colpito.

Cado a terra, sono sfinito, senza forze ormai.
Sentire il suo nome, parlare di lei, mi prosciuga tutte le energie.

Io ho lasciato andare questa ragazza, non sono riuscito a proteggerla!

Tyler é troppo grande persino per me, non so cosa fare!

"Mio caro Aiden Walker non hai speranza contro di me", si abbassa alla mia statura.

Afferra la mia maglia e riprende il suo discorso.

"Ti ho distrutto e ho anche distrutto la tua amata bambolina! Ho vinto", sorride divertito.
"Si può sapere perché ti comporti in questo modo?", colgo l'occasione e colpisco il viso di Tyler.

Lui cade a terra e si porta la mano verso il naso.
La osserva e poi ordina ai suoi cagnolini di afferrarmi nuovamente.
Sono in trappola, esattamente come poco fa.

"Questi non sono affari tuoi! É una questione tra me ed Eveline, cioè tra me e le Watson", si mette davanti a me.
"Ora se vuoi scusarmi, devo organizzare delle cose. Domani sarà un grande giorno! Inizieranno i giochi! Abigail e la sua amata sorellina soffriranno più di Eveline e Layla, garantito", sorride.
"Non ti azzardare!", mi dimeno.
"Stai tranquillo, la mia persona preferita sarà la tua adorata ragazzina. Sai é alquanto attraente", fa un segno riferito ai suoi cagnolini.
"Divertiti Walker!", si gira e se ne va.

Lascio nuovamente la presa e inizio a seguirlo, ma qualcuno mi afferra e mi scaraventa per terra.
Iniziano a colpirmi ovunque, viso, stomaco, gambe, braccia.

Mi alzo e cerco di difendermi, ma arrivano altri ragazzi e io perdo il controllo.
Cado a terra, chiudo gli occhi e mi lascio andare.

Mi viene in mente la giornata di oggi, la tragedia che ho combinato.
Il viso di Abigail inizia a prendere forma nella mia mente e il mio cuore si spezza.
Le sue lacrime diventano le mie, il suo dolore diventa mio, il suo oblio diventa il mio, lei é mia.
O almeno, lo era.
Ho avuto la relazione più corta del secolo...

Ma diciamo che da un lato merito questa "punizione".
Abigail é peggio rispetto a me, lei sta soffrendo veramente.
Io devo solo incassare qualche colpo e basta, nulla di grave.
Merito tutto questo, merito di stare male.

Devo soffrire, devo provare un dolore atroce, anche se non sta funzionando del tutto.
La cosa che mi sta lacerando, che mi sta uccidendo dentro, é il pensiero di aver perso per sempre la mia ragazzina.

Questa é la mia più grande sofferenza, questa é la mia più grande punizione.
Non sono riuscito a mantenere la promessa, ho fallito.
Ho deluso Eveline, la mia ancora e ho distrutto Abigail, la mia persona preferita.

I colpi aumentano sempre di più e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Ho sonno e sono stanco, stanco di tutto questo, stanco della mia vita.
Non ha più senso andare avanti, ormai ho perso tutto, ho perso la mia ragione di vita.

Nessuno sentirà la mia mancanza, tutti si sentiranno meglio.
Sono una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e a distruggere tutte le cose belle intorno a me.
Stavolta ho fatto un grandissimo errore, stavolta ho esagerato, stavolta ho distrutto tutto.

Osservo per l'ultima volta le stelle e sorrido nel vedere quella più luminosa.
Eveline é lì, mi sta guardando.

Mi dispiace Evie, ho sbagliato.
Non sono riuscito a proteggere la tua dolce sorellina.

Chiudo gli occhi e mi lascio andare, le forze iniziano ad abbandonarmi e il corpo si fa sempre più pesante.

Perdonami Abigail, non sono adatto a te.

E così mi lascio andare, con il cuore a pezzi e la mente invasa dalla mia ragazzina...

Freddo.

Il mio corpo si congela, inizia a tremare e con esso persino la carne.

Apro gli occhi e vengo circondato dal nero.

Vuoto.

Non sento niente e non vedo niente.
Tutto é così triste e cupo, inquietante direi.

Dove mi trovo?

Che cosa mi é successo?

Porto le mani verso il viso e inizio a strofinare gli occhi, ma il buio continua a circondarmi e il freddo ad uccidermi.

Decido di lasciar perdere queste sensazioni e inizio ad avanzare.
Un passo alla volta.
Il freddo ha ghiacciato i miei piedi e il mio respiro é quasi impercettibile.

Sembra di essere al Polo Nord!

Ma perché sono qui?

Che cosa mi sta succedendo?

Inizio a camminare a rallentatore, piccoli passi alla volta, piccoli respiri, piano piano cerco di raggiungere una meta sconosciuta.
Poso la mano sul petto e inizio a stringere la mia maglia.

Non sento il mio cuore, non batte più!

Perché non sento più i miei battiti?!

Che cosa mi sta succedendo?

Dove mi trovo?

"Aiuto! Che qualcuno mi aiuti!", inizio ad urlare.

Ma niente, nessuno mi sente, nessuno viene ad aiutarmi.
Cado a terra e rimango immobile, circondato dal freddo e dal buio.

É una bruttissima sensazione, odio questo sentimento, non mi piace questo posto.

"Non voglio rimanere solo! Non voglio essere risucchiato nel mio oblio!", porto le mani verso i capelli.
"Ancora con questo tic, eh?", nel sentire la sua voce il mio corpo riprende a vivere.

Alzo il viso e i colori ritornano a risplendere intorno a me.
Ma a me non importa questo particolare, la cosa più importante é che riesco a vederla.

Mi alzo e vado verso di lei.
La stringo fra le mie braccia e inizio ad inspirare il suo dolce profumo, sa di rose.

"Aid, mi stai soffocando!", tira la mia maglia.

Ma io non la sento, non faccio caso alle sue parole.
Mi concentro solo su di lei e sul calore che mi sta trasmettendo.
Focalizzo i miei pensieri sul suo profumo e sulla sua persona.
Lei é qui insieme a me.

"Aid! Molla la presa!", mi pizzica.

Il mio corpo si sveglia e reagisce.
Lascio la presa e inchiodo i miei occhi nei suoi.

"Ciao Evie", accarezzo la sua guancia.
"Ciao Aid", sorride.

Quanto mi é mancata!

Finalmente riesco a vederla, finalmente riesco a percepire il suo profumo, finalmente riesco a sentire la sua voce, finalmente riesco a vedere il suo meraviglioso sorriso, finalmente i miei occhi sono inchiodati nei suoi, finalmente riesco a rivedere la mia migliore amica, la mia sorellina acquisita.

"Mi sei mancata!", la stringo nuovamente fra le mie braccia.
"Anche tu", lei ricambia.

Appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo e cerco di godermi questo meraviglioso momento.
Ma dopo qualche secondo Eveline inizia a parlare e la paura prende possesso del mio corpo.

"Aid non stai bene", lascio la presa.

La guardo con aria confusa e preoccupata.

In che senso non sto bene?

Cosa é successo?

"Gli amici di Tyler ti hanno messo k.o., letteralmente", mi guarda attentamente.
"Che cosa vuol dire?", domando.
"Sei in ospedale",
"Che cosa? Stai scherzando, vero? No, é impossibile!", porto la mano verso i capelli.
"É vero Aid e tu lo sai! Ti sei lasciato andare! Ti sei arreso!", stringe i pugni.
"Non avevo altra scelta Evie! Ho sbagliato! Ho rovinato tutto!", alzo la voce.
"Tutti sbagliamo, ma ciò non giustifica il tuo comportamento! Ora hai complicato le cose! Ora hai fatto preoccupare realmente tutti quanti!", mi tira un pugno sul braccio.

Ed ecco la mia Evie, la mia piccola tigre.
Ha un carattere alquanto particolare.
Si arrabbia facilmente, ma sa anche essere molto dolce e fragile.
É sempre sorridente e cerca di aiutare il prossimo.
Non si arrende mai, é una forza della natura.

Questo mi ha colpito, la sua tenacia, la sua forza, la sua determinazione.
Eveline é freddezza ma é anche amore, Eveline é antipatia ma é anche simpatia, Eveline é rabbia ma é anche gioia, Eveline é snervante ma é anche indispensabile, insomma Eveline é Eveline, lei é vita.

"Nessuno si preoccupa per me, stai tranquilla", alzo le spalle.
"Sei proprio incorreggibile!", altro pugno sul braccio.
"Non hai pensato ai tuoi fratelli?! A mini Sof?!", gonfia le guance.

Nel sentire il suo nomignolo riferito a mia sorella, il mio cuore si blocca.
Solo Eveline la chiamava così, solo lei inventava questi nomignoli particolari.
Lei era unica nel suo genere.

"E poi dimentichi una persona fondamentale!", incrocia le braccia.
"E chi?", domando.
"Abigail!", sbuffa.

Appena sento il suo nome, abbasso la testa e inizio a stringere i pugni fino a conficcare le mie unghie nella carne.
Anche qui sento la sua mancanza, anche qui provo un grande senso di colpa, anche qui Abigail é nella mia mente e nel mio cuore.

"Lei non é più interessata a me, lo ha detto! E poi ha ragione, ho esagerato! Ho distrutto la sua vita", sono triste.
"Siete incredibili!", mi spintona.
"Ehy! Smettila! Cosa ti ho fatto?", la guardo confuso.
"Sei propio uno stupido! Per non parlare di mia sorella!", gonfia le guance.
"Perché ci stai offendendo?",
"Perché così bisogna fare con voi! Non avete ancora capito niente?! Incredibile, davvero!",
"Che cosa dovevamo capire?",
"Tu ami lei e lei ama te!", diventa rossa.

Crack.

Ho sentito esattamente questo suono all'interno del mio petto.
Io provo esattamente questo sentimento per Abigail, é così grande e reale che non riesco a contenerlo nel mio cuore.
Lei é molto importante per me, é diventata il mio punto di riferimento, lei é il mio chiodo fisso, lei é semplicemente la mia ragazzina.

"É complicato Evie", abbasso la testa.
"Nulla é complicato! Siete voi che vi complicate la vita Aid!", mi tira uno schiaffetto sulla mia testa.
"Aggressiva come sempre", le pizzico le guance.
"E tu sempre il solito ritardato!", toglie le mie mani.

Ci guardiamo per qualche secondo per poi scoppiare a ridere entrambi.
Finalmente riesco a sentire nuovamente questa dolce melodia.
Sono ritornato me stesso, ora sono felice, spensierato, sono vivo grazie a lei.

"Sono seria Aid, devi ascoltarmi", diventa seria.
"Non é necessario Evie!", la interrompo.

So già dove vuole arrivare.
La conosco fin troppo bene.
Ora mi farà una ramanzina e cercherà di farmi ragionare.
Mi dirà tutti i pro e i contro e mi farà scegliere, anzi mi correggo, cercherà di influenzare la mia risposta e poi mi lascerà in pace.

"Si, invece! Non puoi rovinare l'unica cosa bella che ti é capitata!",
"Hai ragione! L'unica cosa bella che mi é capitata! É passato Evie, tutto fa parte del passato!", rispondo.
"Ti odio quando fai così!", si alza in punta di piedi e afferra la mia maglia.
"Ora, mio caro Walker, mi ascolterai attentamente! Hai capito?", é serissima.

Faccio di sì con la testa e rimango in silenzio.

"Bene", lascia la presa.

Sospira pesantemente e inchioda i suoi grandi occhioni azzurri nei miei.

"Lo so che hai tenuto la bocca chiusa e che hai nascosto la verità ad Abby...",
"Era per...",
"Lo so Aid!", mi interrompe.

Chiudo nuovamente la mia bocca e rimango in silenzio ad ascoltare la mia migliore amica.

"Non é stata una buona idea, dovevi parlare con lei! Hai avuto varie occasioni, ma le hai lasciate perdere. Ormai il danno é fatto, ma puoi rimediare! Non puoi lasciar andare Abby! Devi proteggerla da Tyler, lo sai che é una persona cattiva e sai che renderà la vita di Abby una strage! Non puoi fare questo a me, ma non puoi farlo prima di tutto a lei!", avanza verso di me.
"La ami?", mi guarda.
"Evie...",
"Ripeto! La ami?",
"Sì, Evie! La amo! Santo cielo non riesco a toglierla dalla mia mente! É un chiodo fisso, non vuole andare via! Mi ha scombussolato l'esistenza, non posso vivere senza di lei!", sbotto.
"Ma ti senti?", ridacchia.
"Si, Evie, mi sento. Patetico, no?", sorrido amaramente.
"Non sei patetico Aid, anzi, sei umano", accarezza la mia guancia.
"Tu lo sapevi", la guardo.
"Che cosa?", fa finta di niente.
"Volevi presentarmi tua sorella per un determinato motivo, non é così?", domando.
"Non so di che cosa tu stia parlando", alza le spalle.
"Evie!", afferro le sue guance e inizio a tirarle.
"Eh va bene!", fa una vocina strana.

Lascio la presa e inizio a ridere.
Eveline incrocia le braccia e cerca di fare l'arrabbiata, ma non ci riesce.
E così, dopo qualche secondo, si unisce a me.

"Ho visto lungo però", fa l'altezzosa.
"Come hai fatto?", domando.
"Semplice istinto e poi mi piaceva l'idea di voi due insieme", pensa.
"Sei incredibile!", afferro la sua testa e inizio a scompigliarle i capelli.
"Ritorna da lei Aid", mi blocco.

Lascio la presa e indietreggio.
Lei inizia ad avanzare verso di me, afferra le mie mani e mi osserva.

"Abby ha bisogno di te e tu lo sai! Non può perdere anche te, non ti azzardare! Lotta per lei, provaci", mi implora con gli occhi.
"Non posso Evie! Le ho già distrutto la vita", lascio la presa e inizio a correre.

Non conosco questo posto, é completamente diverso dalla realtà.
Ci sono solo alberi e una distesa enorme di erba.
Calpesto i fiori e corro ormai senza fiato.

Il cuore rischia di esplodere dalla cassa toracica e i miei polmoni chiedono pietà, ma le gambe continuano ad avere vita propria.

"Ora mi sono stancata!", mi ritrovo Eveline davanti.

Per non andare addosso a lei, mi fermo bruscamente e facendo tutto ciò, inciampo e cado a terra, esattamente davanti ai piedi di Eveline.

"Ecco, bravo. Inchinati al mio cospetto", ridacchia.
"La solita spiritosa", mi metto a sedere.

Lei esegue il mio stesso movimento e appoggia la sua calda mano sulla mia guancia.
Finalmente riesco a percepire il suo calore, la mia pelle si bea nuovamente del suo tocco delicato.

"Parlami Aid", la sua voce é dolce e calma.
"Non voglio Evie", giro il volto.
"Non puoi tenere tutto dentro. Hai visto l'effetto che crea, no?", si altera leggermente.
"Ma...",
"Niente ma Aid! Devi parlare", gonfia le guance.

Ogni volta che é arrabbiata compie questo gesto, é così tenera e buffa, sembra una bambina.
Mi fissa attentamente, il suo sguardo entra dentro di me fino a far tremare persino il cuore.
Non sono ancora immune al suo potere, Eveline ha sempre avuto un certo controllo su di me.
É sempre riuscita a mettermi in soggezione, a farmi dubitare, lei e solo lei é riuscita a tenermi testa.

Beh, ora anche Abigail...
Lei ha il potere di farmi arrabbiare ma anche di calmarmi, lei é la mia rovina ma é anche la mia salvezza, lei é la mia vita, tutto qua.

Sospiro pesantemente e afferro la mia testa.
Una brutta sensazione inizia a prendere vita nel mio corpo e il senso di colpa mi uccide.
Il viso di Abigail si forma e prende possesso della mia mente, il solo pensiero di abbandonarla mi spezza in due.
Non posso lasciarla da sola, non ora, non in questo momento, non in questa vita.

"Aid?", Eveline appoggia la sua mano sulla mia spalla.

Sussulto a questo contatto e mi catapulto fra le sue braccia.
Poche volte svelo la mia debolezza davanti alle persone, anzi diciamo che sono riuscito a farlo solo con Eveline.
Lei mi capisce, lei mi ascolta, lei sa aiutarmi.

Circondo le mie braccia intorno alla sua schiena e lei appoggia la sua testa accanto alla mia e inizia ad accarezzare delicatamente la mia schiena, solo come lei sa fare.

Questo tocco mi fa venire i brividi, tutte le vecchie sensazioni ritornano e io, inizio a calmarmi.
Eveline ha anche un potere curativo, il suo cuore, la sua persona, mi scaldano, riescono a calmarmi.

Lei é la mia migliore amica, lei é un pezzo fondamentale nella mia vita.
Mi manca da morire e ora non vorrei più andare via, vorrei rimanere con lei, ma non posso abbandonare Abigail.

Sono in un vicolo cieco...

"A che cosa stai pensando Aid?", domanda dolcemente.
"Ad Abigail", sospiro.
"Ti ha proprio mandato in pappa il cervello, eh?", alzo il viso e inchiodo i miei occhi nei suoi.
"Hai ragione Evie", stringo la sua maglietta.
"Beh, era ora no?", pizzica le mie guance.
"Credo di sì", afferro le sue mani.
"Ma ho rovinato tutto",
"Puoi ancora sistemare le cose Aid",
"Come?",
"Svegliati! Semplice no?", mi colpisce la testa.
"Forse é meglio rimanere così...",
"Ma che stai dicendo?", Eveline si altera.
"Non ti azzardare! Non é arrivato il tuo momento! Devi vivere, fallo per me, fallo per Abby!", gesticola.
"Abigail starà meglio senza di me fra i piedi", sono giù di morale.
"Assurdo!", colpisce nuovamente la mia testa.
"Ma che fai?", la riprendo.
"Cerco di azionare una parte del tuo cervello limitato", sbuffa.
"Chi sarebbe limitato?", alzo il sopracciglio.
"Tu", cerca di trattenere una risata.

Io mi alzo di scatto e lei corre via, ma riesco a prenderla e la catapulto per terra.
Inizio a farle il solletico e le nostre risate si insinuano dolcemente nei miei timpani.
Mi mancavano questi momenti, mi mancava sentire la sua voce, mi mancava lei.

Smetto di farle il solletico e lei ritorna a respirare.
Si mette a sedere, incrocia le gambe e sospira pesantemente.
Porta i suoi lunghi capelli biondi su un lato e il suo dolce profumo alle rose mi incanta.

"Abigail ha detto una cosa...", inizio a parlare.
"Che cosa?", é seria.
"Crede che io sia innamorato di te",
"Ma non scherzare!", mi colpisce il braccio.
"É quello che le ho detto! Ma non mi crede! Io non ho provato e non provo nessun sentimento forte nei tuoi confronti! Senza offesa Evie", la guardo.
"Nessuna offesa Aid. Questo io lo so e lo sai anche tu. Io avevo e ho occhi solo per Kev", la sua voce si spezza.
"Scusa Evie", la abbraccio.
"Non é colpa tua. Come sta?", le sue lacrime iniziano a bagnare la mia maglia.
"Va avanti. Pensa che é stato proprio lui a sistemare le cose tra me ed Abigail", sorrido.
"Davvero?", lascia la presa e si asciuga le lacrime.
"Sì. Abbiamo litigato e lei é ritornata a casa e Kevin era con lei. Poi é ritornato a Londra ed é venuto a parlare con me",
"E cosa ti ha detto?", i suoi occhi si illuminano.
"Datti una svegliata! Ormai lo hanno capito persino i muri che siete completamente cotti", iniziamo a ridere.
"Tipico di Kev", Eveline non smette di ridere.
"É una bella cosa?", divento serio.
"Sì, Aid, lo é", accarezza la mia guancia.
"Non farà male?",
"Non se affiderai la tua vita alla persona giusta",
"Posso sistemare le cose?",
"Basta volerlo", sorride.
"Io la amo Evie",
"Lo so, si vede", mi abbraccia.
"La mia piccola peste é fortunata ad avere te", mi stringe.
"No, io sono quello fortunato",
"Ma senti! Sei proprio cambiato! Hai visto? Effetto amore", lascia la presa e inizia a scompigliare i miei capelli.
"Eh già", le pizzico un fianco.
"Ora vai da lei e distruggi Tyler", é seria.
"Ma non voglio lasciarti", la tiro verso di me.
"Io sono sempre qui", mette la mano sul mio cuore.
"E dille la verità", alza il viso.
"Intendo tutta la verità",
"Ma...",
"Deve saperlo Aid! Parlale di me, di Tyler, di tutto! Raccontale le origini, deve sapere. Non deve cadere nella trappola di Tyler", mi implora con lo sguardo.
"Va bene Evie, le dirò tutto" la stringo ancora.
"Bravo! E che ti serva da lezione!", mi pizzica il braccio.
"Non tenere più nascosta la verità a mia sorella, intesi?", é seria.
"Altrimenti?", cerco di trattenere una risata.
"Altrimenti ti perseguiterò per il resto della tua vita", incrocia le braccia.
"Okay! Ho capito", le bacio la guancia.

Sto per continuare il mio discorso, quando sento una strana sensazione e un calore diverso poggiarsi sulla mia mano.
Il cuore inizia a battere all'impazzata e, stranamente, il mio naso riesce e percepire il profumo del cocco.

"É ora Aid", Eveline si alza.
"Non andare", afferro la sua mano.
"Lei ha bisogno di te e tu di lei", bacia la mia guancia.
"A quando il matrimonio?", sorride.
"Evie!", la spettino.
"Non vedo l'ora di vedervi da lassù", ride.
"É troppo presto",
"Non credo proprio e tu lo sai! Ammettilo che non vedi l'ora di passare il resto della tua vita con lei?", mi sfida.
"No comment", faccio l'altezzoso.
"Amore a prima vista Aid, anzi al primo ascolto", mi fa l'occhiolino.
"Sei tremenda", le pizzico le guance.
"Salutala da parte mia, dalle un grande bacio", i suoi occhi diventano lucidi.
"Non voglio Evie", divento triste.
"Alza il viso e guarda il cielo, io sarò la stella più luminosa. Sono ancora qui nel tuo cuore Aid, non mi dimenticare",
"E come potrei? Non voglio e non posso",
"Ecco bravo! Ora vai, non farla attendere", si alza in punta di piedi e mi abbraccia.

Circondo le mie braccia intorno alla sua schiena e appoggio la mia testa nell'incavo del suo collo.
Inizio a stringerla forte, voglio sentirla per l'ultima volta, voglio percepire la sua pelle a contatto con la mia, voglio avere il battito del suo cuore impresso nella mia mente, voglio avere la sua voce incastrata nei miei timpani, voglio avere il suo profumo sui miei vestiti, voglio avere Eveline accanto a me.

"Ti voglio tanto bene Aid", sussurra dolcemente.
"Anche io Evie, tantissimo", lascio un bacio sulla sua guancia.
"Ora vai", anche lei bacia la mia guancia e mi lascia andare.

Eveline svanisce davanti ai miei occhi e con lei anche tutti i colori e il paesaggio.
Sono ritornato nel mio oblio personale, il buio mi circonda e il freddo mi congela.
Sbatto continuamente le palpebre, ma non riesco a svegliarmi.
Il panico prende il sopravvento e la paura di non riuscire più a svegliarmi mi uccide.

Andiamo, forza Aiden!

Svegliati!

Pizzico le mie guance, ma niente.
Il respiro inizia ad accelerare e il mio corpo a tremare.
Eveline ha detto di andare da Abigail e allora perché non riesco a svegliarmi?

Perché non sono con lei?

Perché non reagisco?

Ti prego corpo, non mi abbandonare ora!
Non voglio andare via adesso, non sono pronto!
Non posso lasciare la ragione della mia vita da sola in questo mondo.

Il solo pensiero mi uccide e sapere che la causa della sua sofferenza sono io é la mia punizione più grande.
Non posso vivere per sempre con questo senso di colpa, non posso e non voglio lasciarla andare.

Reagisci corpo!

Svegliati non lasciarmi!

Ora sono solo, Eveline non é più con me.
Sono circondato dal buio, il nulla mi ha rapito e il freddo é il mio padrone.
Ho paura, questa non può essere la fine.

"Abigail", urlo.

Uno strano rumore inizia a insinuarsi nelle mie orecchie, uno strano calore si accende nel mio cuore, inizio a percepire delle voci e poi una strana luce mi acceca.

Dove sono?

Questa é davvero la fine?

Riuscirò a rivedere la mia ragazzina?

{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}

Ciao amici lettori❤️

Come é andata la vostra settimana? Spero bene😘🙏🏻

Cosa ne pensate del capitolo?🥺

Vi prego non odiatemi, rimedierò a tutto, davvero🙈😭

Durante l'assenza di Aiden succederanno tante cose e la verità verrà a galla, il mistero riguardo Tyler verrà svelato e non vedo l'ora di leggere le vostre reazioni❤️

Nel prossimo capitolo svelerò l'identità della persona misteriosa che ha chiamato Abigail, ma soprattutto leggerete la sua reazione🥺

Secondo voi cosa farà?💔

Cosa penserà?🥺

Ma sopratutto scoprirà il nome dei colpevoli?🤔

Ormai ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine😭ma rimedierò e scriverò un capitolo extra, dove chissà, magari ci sarà una grande gioia per i nostri protagonisti😍🤭

Aspetto di leggere le vostre teorie, secondo voi cosa lega Tyler ad Eveline?🤔

Che cosa ha combinato la sorella di Abigail per ottenere questa reazione da Tyler?🤷‍♀️

Mi raccomando rimanete nei paraggi, perché ho ancora un segreto da svelare🤫

Non odiatemi, mi farò perdonare❤️

Buon weekend, al prossimo capitolo😍🤫

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