Capitolo 44
Eveline:
Prendo le chiavi della macchina di Kevin e mi dirigo a tutta velocità verso di essa.
Arrivo, apro la portiera, metto la cintura e parto a tutta velocità.
Stringo fortemente il volante, facendo diventare le nocche bianche mettendo in risalto le mie vene.
Schiaccio l'acceleratore e asciugo qualche gocciolina di sudore dalla fronte.
Mi sono messa nei guai, ma guai grossi, più grandi di me.
Ho oltrepassato il limite e stavolta mi scotterò, sicuro.
Gli occhi diventano lucidi e la testa inizia a pulsare.
Stringo ancora di più il volante, mi aggrappo a questo oggetto e, cercando di mantenere la calma, alzo il volume della musica e inizio a canticchiare.
Parcheggio la macchina, scendo in fretta e mi dirigo ad alta velocità davanti alla porta di ingresso.
Suono ripetutamente il campanello e non ricevendo nessuna risposta, inizio a fare avanti e indietro davanti alla porta.
Porto le mani verso i capelli e li tiro all'indietro abbassando la testa.
Inizio a fissare le Converse bianche e un senso di nausea si impossessa del mio corpo.
Afferro il telefono dalla tasca posteriore dei jeans e provo a sboccarlo.
Batteria scarica, é morto il telefono.
Caccio un urlo di disperazione e riprovo a suonare.
Senza alcun risultato, inizio a bussare ripetutamente la porta.
Tiro dei pugni talmente forti, fino a far arrossire le mie nocche.
Respiro affannosamente, sento fuoriuscire i polmoni dalla gabbia toracica, il cuore arriva fino alla gola e le mani non smettono di colpire la porta.
"Ma che stai facendo?!", afferra le mie spalle.
Sposto lo sguardo e noto quel viso irritante contornato da una chioma rossa e due occhi azzurri.
Non sopporto questa ragazza, é una spina nel fianco.
"Non sono affari tuoi, rossa!", le tolgo le mani.
"Invece sì! Dato che questa é la mia porta!", marca bene la parola mia.
Inizio ad osservare la villa e poi il giardino, ha ragione.
Come ho fatto a sbagliare casa?
Non é mica la mia prima volta!
Ma l'ansia e lo stress mi hanno giocato brutti scherzi.
La sposto e inizio a dirigermi verso la macchina.
"Nessun problema! Non mi hai distrutto la porta!", la sento urlare.
"E taci per una buona volta Anastasia!", sbatto la portiera della macchina.
Inserisco la prima e dopo nemmeno due minuti arrivo a casa sua.
Scendo, nuovamente, ad alta velocità e inizio a suonare.
Dopo cinque minuti mi apre Elizabeth, sua mamma.
É bellissima, come sempre.
Indossa un vestito blu a tubino che fascia perfettamente il suo corpo snello con le curve nei punti giusti.
I suoi meravigliosi capelli ricci sono posizionati su un lato e i suoi occhi azzurri cristallini sono messi in risalto dalla matita nera e il mascara.
"Tesoro, tutto bene? Sei pallida", accarezza la mia guancia.
"Aid é in casa?", balbetto.
"Certo, vado a chiamarlo", mi fa segno di entrare.
"No, grazie. Aspetto qua fuori", cerco di sorridere.
"Sicura Lynn?", domanda preoccupata.
"Certo Elizabeth, grazie", la abbraccio.
Lei ricambia per poi dirigersi verso l'interno della casa.
Inizio a fare avanti e indietro e cerco di creare un discorso logico, ma nessuna parola sembra andare al posto giusto.
L'unica cosa che so é che ho combinato un casino!
"Evie tutto bene?", appena sento la sua voce mi giro verso di lui.
Lo guardo con gli occhi lucidi e le labbra serrate.
Appena mi vede in questo stato, si catapulta verso di me, afferrandomi fra le sue braccia.
Inizia a stringermi forte e io mi sento sprofondare.
Afferro la sua maglia e inizio a buttare tutto fuori.
"Ho scoperto una cosa Aid!",
"Stai scherzando vero?", mi interrompe.
"Fammi spiegare...", lascio la presa.
"Spiegare? Io e Kev ti abbiamo avvertita Eveline! Hai nuotato in acque pericolose, fin troppo! Se la tua ipotesi é vera cosa farai?", alza la voce.
"Infatti é vera", sussurra.
"Dimmi che stai scherzando!", si passa una mano fra i capelli.
"É tutto uno scherzo no?", sbotta.
"No, Aid! Tyler ripeterà il terzo anno!", urlo.
Lui si blocca e inizia a torturarsi i capelli.
É agitato e furioso.
La sua postura, i suoi occhi, i suoi gesti, sono la prova.
E anche il fatto di avermi chiamata Eveline mi ha fatto capire che ho oltrepassato il limite.
"Domani inizierà il secondo anno Eveline!", mi guarda male.
"E pensi che non lo sappia?!", stringo i pugni.
"Dovevi fermarti! Ma come al solito hai fatto di testa tua!", alza la voce.
"Dovevo andare a fondo! Fermare tutti i nostri problemi! Volevo proteggere Layla!", inizio a piangere.
Appena sente il suo nome, Aiden si blocca e abbassa le mani.
Layla é distrutta, ha passato tutta la vacanza estiva chiusa in casa.
Non usciva, a malapena mangiava.
Il cyberbullismo ha continuato a darle fastidio, le persone la insultavano in continuazione, Tyler ha distrutto la mia migliore amica.
"Che cosa hai scoperto?", sospira.
"Una cosa brutta, Aid! Sono nei guai, guai grossi!", singhiozzo.
Lui viene verso di me e inizia ad asciugare le mie lacrime.
"Ehy, ehy! Non piangere! Risolveremo tutto quanto! Dai, Evie, non fare così", afferra le mie guance.
"Non possiamo sistemare le cose, Aid!", lascio la presa.
"Cosa hai scoperto?", diventa serio.
Indietreggio e poso la mano sul petto.
Il cuore sta per esplodere e i miei polmoni, ormai hanno superato il limite.
Non riescono più a gestire l'ossigeno, consumano troppa aria e basta.
Cado a terra e abbasso lo sguardo.
Stringo la mia maglietta, conficco le mie unghie dentro di essa, fino a farle penetrare nella mia carne.
Ma io non sento niente, percepisco solo le orecchie fischiare e basta.
"Evie, ehy piccola Evie! Guardami", afferra nuovamente le mie guance.
Inchioda i suoi occhi nei miei, ma io non riesco a tranquillizzarmi, sono troppo agitata, sto annegando sempre di più e stavolta nessuno potrà tirarmi fuori da questa fossa.
Ho combinato un casino.
"Parlami! Cosa hai scoperto?", domanda preoccupato.
Apro la bocca ma non riesco ad emettere nessun suono.
I miei muscoli si sono irrigiditi, le mie corde vocali si sono seccate, il mio cervello si é fuso, il mio cuore ha ceduto.
Ho perso, la mia forza é scappata, sono diventata una pianta, non riesco più a fare niente.
Abbasso la testa e non sento più la presenza di Aiden accanto a me.
Alzo le ginocchia e le porto verso il petto.
Appoggio i miei gomiti su di esse e afferro la mia testa.
Mi lascio andare in un pianto disperato, le lacrime iniziano a bagnare le mie mani e i miei pantaloni, ma poco mi importa.
Devo soffrire, merito di stare male, ho esagerato e ora ferirò le mie persone preferite.
Ho alzato un polverone gigantesco, sono entrata nella zona nera, ho sbagliato periodo, ho sbagliato luogo, ho sottovalutato troppo questa persona.
Continuo a piangere fin quando le mie orecchie non percepiscono la mia melodia preferita.
Mi alzo in piedi e mi volto verso questo suono.
Noto i suoi occhi verde smeraldo e mi sento subito a casa.
Corro e mi precipito fra le sue braccia.
Avvolgo le mie gambe intorno alla sua schiena e porto le mie braccia intorno al suo collo.
Lui inizia a stringermi solo come lui sa fare e rimane in silenzio.
Io continuo a piangere, emettendo piccoli singhiozzi e piccoli urletti disperati.
Kevin rimane ad ascoltarmi per un po' di tempo, poi inizia a camminare.
Afferra le chiavi dalla mia tasca posteriore e sento un click.
Apre qualcosa per poi posarmi.
Inizio a guardarmi e noto di essere sul sedile della sua macchina.
Asciugo le mie lacrime e inchiodo i miei occhi nei suoi.
Mi mordo il labbro inferiore e rimango in silenzio.
"Non mi hai ascoltato vero?", domanda.
Faccio di no con la testa e altre lacrime riprendono a scendere sulle mie guance, ormai sfinite dal dolore.
Lui porta il suo pollice su di esse e inizia ad asciugarle.
Le afferra una ad una, cancella ogni mio piccolo dolore, spazza via ogni mia imperfezione, mi purifica, mi sta aiutando ad uscire da quella fossa.
"Ormai non ha più senso parlare di questa cosa", sospira.
Avanza verso di me e posa la sua fronte sulla mia.
Avvolge le sue braccia intorno alla mia schiena e io circondo nuovamente le mie gambe dietro la sua.
Poso le mani sulle sue guance e inchiodo i miei occhi nei suoi.
"Cosa hai scoperto?", domanda.
"Troppe cose Kev", balbetto.
"Inizia dal principio", mi osserva attentamente.
"Tyler voleva sfruttare una ragazza per i suoi scopi personali", inizio.
"La tradizione era un pretesto?", domanda.
"Sì! Voleva solo mandare avanti i suoi affari in silenzio",
"Quali affari?",
"Vende una specie di pastiglia che aiuta a concentrarsi durante lo studio", sospiro.
"Che cosa?", é sconvolto.
Lascia la presa e inizia a fare avanti e indietro.
Il suo petto si muove ad una elevata velocità, il suo pomo d'Adamo continua a scendere e salire rapidamente, i suoi occhi sono diventati scuri, i suoi muscoli si sono irrigiditi e la mascella si é contratta.
É un fascio di nervi e ha ragione, stavolta ha ragione, anzi, lui ha sempre ragione.
"Ti avevo detto di ascoltarmi! Avevi fatto una promessa!", sbotta.
"Lo so e mi dispiace", inizio a piangere.
"Ti dispiace sempre Lynn! Ma continui a fare di testa tua! Ti sei incasinata la vita! Hai scoperto una cosa che non dovevi sapere!", tira un pugno contro la macchina.
"Kev!", mi alzo e afferro il suo braccio.
"Stavolta hai esagerato Lynn!", mi guarda male.
"Scusa!", porto le mani sul mio viso.
Riprendo il mio pianto disperato e inizio ad incolparmi da sola.
Kevin ha ragione, ho oltrepassato il limite, ho messo in pericolo me stessa e anche i miei amici.
Dopo qualche secondo, sento la forti braccia di Kevin avvolgere la mia schiena.
Appoggia la sua testa sulla mia e sento il suo respiro muovere i miei capelli.
"Tyler ti ha scoperta?", domanda.
"Credo di si", sussurro.
"Racconta tutto per filo e per segno", lascia la presa e afferra la mia mano.
"Andiamo in giardino", Aiden interviene.
Annuiamo entrambi e iniziamo a seguirlo.
Ci dirigiamo a destra, verso il grande garage.
Oltrepassiamo questa struttura e dietro troviamo una grande distesa verde con tanto di alberi.
Andiamo verso quello più grande e ci sediamo per terra.
Incrocio le gambe e alzo lo sguardo.
Prendo un bel respiro e inizio a raccontare la storia.
"Dopo la fine della scuola, ho continuato la mia indagine. Ho chiesto in giro, ma senza ottenere risultati. Allora ho deciso di seguire Tyler e la sua banda di amici, ma non ho scoperto granché. Così ho deciso di avvicinarmi ad una persona molto vicina a Tyler, Cassandra, la sua migliore amica",
"Che cosa hai fatto?!", domandano entrambi.
Io rimango in silenzio e loro vedendo la mia reazione, si ricompongono e mi fanno cenno di continuare.
"All'inizio era molto distante, non voleva nemmeno rivolgermi la parola, ma piano piano ha iniziato ad avvicinarsi a me. In realtà Cassandra non é la migliore amica di Tyler, é solo una semplice ragazza che é stata sottoposta alla tradizione...",
"Fammi indovinare", mi interrompe Aiden.
"Da Tyler, ovviamente!", conclude Kevin.
"Esatto! La storia della migliore amica era una farsa! Non é stata resa pubblica questa notizia solo per continuare a torturare psicologicamente e fisicamente me e Layla. Mi ha detto che lei viene usata per distribuire queste pastiglie a tutti gli studenti della SOAS...",
"Ecco perché tutti hanno obbedito!", Kevin si alza in piedi.
"Tyler ha minacciato tutti gli studenti...",
"Se vogliono quelle pastiglie devono obbedire ai suoi stupidi ordini!", Kevin mi interrompe nuovamente.
"Distruggete Eveline e Layla se volete acquistare le mie pastiglie!", conclude Aiden cercando di imitare Tyler.
"Sì, ha fatto esattamente così! Ormai tutti gli studenti sono attratti da lui! Non posso distruggerlo! É troppo grande! Non posso mettermi contro tutta la scuola!", stringo i pugni.
"Continua Lynn", mi incita Kevin.
"Cassandra ha chiesto il mio aiuto e così...",
"Eri al posto sbagliato nel momento sbagliato?", mi interrompe Kevin.
"Ti prego, dimmi che Kevin ha ragione!", Aiden mi implora con lo sguardo.
"Dovevo prendere Cassandra dalla SOAS e così sono andata lì. Ma lei non arrivava e così sono entrata dentro la scuola, fino a quando non ho visto Tyler e i suoi amichetti con lei", mi blocco.
"Che cosa hai visto?", Kevin si mette davanti a me.
"Hanno aggredita Cassandra!", piango.
"Tyler? É stato lui?!", domanda Kevin.
"No, delle ragazze. Lui ha detto che non vuole picchiare una ragazza e così ha chiamato dei rinforzi! Hanno obbligato Cassandra ad obbedire ai suoi ordini! É in trappola e non può uscire! Tyler la terrà in pugno fino alla fine! É stata ricattata da lui! Ha detto che se vuole vivere una vita tranquilla e non andare in prigione, deve obbedire ai suoi ordini e cioè, continuare a vendere le sue pastiglie!", mi catapulto fra le braccia di Kevin.
Lui mi stringe e inizia a sospirare.
"Che casino Evie", parla Aiden.
"Mi dispiace", sussurro.
"Va bene così. Volevi solo aiutare Cassandra", Kevin cerca di tranquillizzarmi.
"Dobbiamo escogitare un piano", afferra le mie guance.
"Io sono qui con te, non ti lascerò per nessuna ragione al mio mondo, mia dolce Lynn", lascia un bacio a stampo sulle mie labbra.
"Dobbiamo avvisare anche i ragazzi", Aiden afferra il suo telefono.
Io annuisco e riporto lo sguardo verso il mio amore.
"Ti amo così tanto Kev", sorrido.
"Anche io", mi riporta fra le sue braccia.
Ormai le vacanze natalizie si avvicinano e così anche i preparativi per l'annuario scolastico.
Le foto le faremo l'ultimo giorno di scuola e dopo le lezioni, andremo tutti ad una festa, a casa di Cassandra.
Ho cercato in tutti i modi di aiutarla e, fortunatamente grazie a lei, abbiamo delle prove sufficienti per mandare Tyler in prigione.
Layla si é ripresa, é ritornata la ragazza solare di sempre.
Purtroppo la scuola é ancora contro di noi, ma continuiamo a lottare giorno dopo giorno.
É una situazione alquanto difficile che va avanti da fin troppo tempo ormai.
Siamo al secondo anno di Università, ma Tyler continua a perseguitarci.
Non molla la presa, é il mio incubo quotidiano, mi ha terrorizzata.
Ogni volta che vado a casa dai miei, sento la sua presenza perfino lì.
Mi sveglio di notte tutta sudata e terrorizzata.
Non ho raccontato niente alla mia famiglia, non voglio farli preoccupare, ma Abigail inizia ad avere qualche dubbio.
La settimana scorsa mi ha sentita urlare nel sonno e si é precipitata in camera mia.
Le ho detto di non preoccuparsi, ma la sua testardaggine non molla.
Io e lei abbiamo un rapporto speciale, siamo legatissime.
Non fraintendetemi voglio un bene dell'anima anche ad Ariel, ma Abigail é molto simile a me.
Per questo ho deciso di prenderla sotto la mia ala e di tenerla d'occhio.
É una ragazza molto testarda ed orgogliosa ma con un cuore grande e tanto amore da dare.
All'inizio é molto fredda e suscettibile, ma prendendo confidenza diventa un'altra persona.
Dopo le vacanze natalizie, ho deciso di presentare le mie sorelline ai ragazzi.
Nonostante li conosca da tanti anni, non hanno mai avuto l'occasione di conoscersi.
E, onestamente, non vedo l'ora di vedere Abigail insieme ad Aiden.
Sono simili, molto testardi, fin troppo direi, ma secondo me andranno d'accordo.
Aiden conosce Abigail tramite i racconti e le foto che ha visto e devo dire che é alquanto interessato e curioso, cosa alquanto strana da parte sua.
Non vuole innamorarsi o legarsi a qualcuno, ma nonostante questo, gli occhi non mentono e ogni volta che pronuncio il nome Abigail, essi si illuminano.
Esco dalla mia stanza insieme a Layla e ci dirigiamo verso le classi.
Afferro la sua mano e iniziamo a camminare a testa alta per i corridoi.
Ovviamente le occhiatacce e i brutti commenti non mancano, ma cerco di lasciar perdere.
Arriviamo davanti ai nostri armadietti e afferriamo i nostri libri.
Non appena li chiudiamo e ci giriamo, un gruppo di ragazzi si ferma davanti a noi.
"Ma buongiorno bellezze", un ragazzo alto e dai capelli scuri inizia ad accarezzarmi la guancia.
"Non mi toccare!", indietreggio.
"La solita ragazza ribelle", avanza verso di me.
"Smettetela!", sento Layla urlare.
Mi volto verso di lei e noto un gruppo di ragazze intorno alla mia migliore amica.
Una bionda ossigenata, le afferra il braccio e la scaraventa per terra.
Si gira verso le sue amiche e sorride contenta.
"Regaliamole la solita dose mattutina", posa le sue mani sui fianchi.
Le sue cagnoline obbediscono e si dirigono verso Layla.
No, non devono avvicinarsi alla mia migliore amica.
Supero il ragazzo e mi metto davanti a Layla.
La bionda ossigenata sbuffa e avanza verso di me.
"Perché devi sempre interrompere il mio divertimento?", sbotta.
"Non la devi toccare!", metto il mio viso davanti al suo.
"Non mi fai paura", i nostri nasi si sfiorano.
"Nemmeno tu, Barbie dei miei stivali", la spingo.
Presa alla sprovvista cade per terra.
Tutti si girano a guardare la scena.
Lei fa cenno alle sue cagnoline di venire verso di me e io mi giro verso Layla.
Le afferro il braccio e la metto dietro di me, sospiro sonoramente e cerco di calmarmi.
Devo solo stare attenta a non farmi male, non posso tornare a casa piena di lividi.
Una ragazza viene verso di me, sferra un pugno verso il mio stomaco, ma io lo afferro e le porto la mano dietro la schiena.
La tiro verso di me e inizio a guardare le sue amiche.
"Avete paura ora?", domando.
"Che cosa state aspettando?!", squittisce Barbie.
"Lucy é davanti a lei", risponde una ragazza.
"E con questo?", Barbie incrocia le braccia.
"Colpiremo prima lei, non Eveline", ci indica.
"Bene, bene, bene", sento qualcuno applaudire.
Ma so già a chi appartiene questa voce, ormai é fin troppo familiare per me, é impressa nella mia testa, esattamente come una canzone, ma una canzone di terrore.
Lascio la presa e spingo questa cosiddetta Lucy verso le sue amiche.
Inchiodo i miei occhi nei suoi e lo osservo attentamente.
"Sempre la solita cerca guai", avanza verso di me.
"E tu il solito rompiscatole", stringo i pugni.
"Mia cara Eveline, puoi opporti quanto vuoi ma...", afferra una ciocca dei miei capelli.
Si abbassa alla mia statura e inizia a sussurrare lentamente.
"La scuola mi appartiene e non puoi fare niente contro di me", tanti brividi di paura si formano sulla mia schiena.
"Non per molto", ribatto.
"Mi piace la tua determinazione", sorride.
"Posso fermare tutto questo, basta solo accettare una piccola condizione",
"Non sarò mai la tua bambolina! Non mi sottoporrò a questa stupida tradizione!", lo spingo.
"Mossa sbagliata mia cara Eveline Watson!", avanza verso di me.
Chiudo gli occhi e un vento improvviso sposta le mie ciocche ribelli.
Poi un rumore assordante attira la mia attenzione.
Apro gli occhi e noto Kevin sopra Tyler, lo sta prendendo a pugni.
"Kev!", afferro il suo braccio.
"Lasciami Eveline!", sbotta.
Mi ha chiamata per nome, brutto segno, é arrabbiato, anzi furioso.
Continua a colpire il viso di Tyler e le sue mani si macchiano di sangue.
Cerco di afferrare il suo braccio, ma non riesco a fermarlo.
Non riesco a riconoscerlo, é diventata un'altra persona, una macchina da guerra.
"Kevin smettila!", urlo.
Ma niente, lui non mi sente.
É rinchiuso in una bolla di rabbia, riesce a vedere solo il volto di Tyler.
Le persone rimangono in silenzio a guardare la scena, l'unico rumore che si riesce a percepire e il continuo bam bam sul viso di Tyler.
"Kevin, basta! Andrà in ospedale!", insisto.
"Non mi interessa! Deve smetterla di toccarti!", altri pugni.
"Kevin!", sento la voce dei ragazzi.
Shawn, Liam ed Archie riescono a malapena ad alzare Kevin.
Non appena riescono nel loro intento, Aiden si mette davanti al mio ragazzo e posa la sua mano sul suo petto.
"Calmati!", ordina.
"Scordatelo! Deve stare lontano dalla mia ragazza!", urla Kevin.
Tyler viene alzato dai suoi amichetti e si porta la mano verso il naso.
Le sue dita si tingono subito di rosso e i suoi lividi non passano di certo inosservati.
Kevin ha esagerato stavolta.
"Ti farò espellere!", sbotta Tyler.
"Accomodati! Ma ricorda che sono il figlio del preside!", Kevin cerca di avanzare, ma viene bloccato da Aiden.
"Non finisce qui! E tu mia cara Eveline Watson soffrirai ancora!", punta i suoi occhi nei miei per poi andare via.
Lascio il mio ultimo respiro e il mio corpo inizia a tremare.
La mia vista si offusca e la testa inizia a pulsare.
I pensieri e i brutti sentimenti mi schiacciano il petto e la ragione é andata persa.
Qualcuno mi afferra le spalle e mi costringe ad alzare il viso.
Non appena incrocio due pozze azzurre, mi catapulto fra le sue braccia e inizio a piangere.
"Stai tranquilla Evie", sussurra dolcemente.
Io rimango in silenzio, stringo la sua camicia e mi lascio andare.
Il mio corpo continua e tremare e le lacrime a scendere.
Sono stufa di questa situazione, stufa di essere bullizzata, stufa di essere la preda preferita di Tyler Cooper.
"Lynn...", mi richiama.
Alzo il viso e inchiodo i miei occhi nei suoi.
Stringo la camicia di Aiden fino a sentire il tessuto entrare nelle mie unghie.
Sono arrabbiata e delusa.
"Hai esagerato Kevin!", sbotto.
"Lo so e mi dispiace! Ma ogni volta che ti tocca perdo la ragione!", inizia a fare avanti e indietro.
"Solo io posso toccarti e basta! Solo io posso sentire la tua pelle morbida a contatto con le mie dita, solo io posso ammirare i tuoi meravigliosi occhioni azzurri, solo io posso unire il mio respiro al tuo, solo io posso far avvicinare i nostri petti, solo io posso sussurrarti dolci parole all'orecchio, solo io posso percepire le tue morbide labbra, solo io posso fare tutto quello che voglio e che vuoi tu!", sbotta.
I suoi occhi sono scurissimi, la schiena rigida e la mascella contratta.
I suoi pugni sono stretti talmente forte da far diventare le nocche bianche e da mettere in evidenza le vene del braccio.
Il suo respiro é affannoso, riesco a percepirlo persino a distanza.
Sento la sua tensione, sento il suo cuore spezzato, sento il suo dolore, sento tutto, sento Kevin.
"In fondo lo sai che non ha sbagliato", sussurra Aiden.
Alzo il viso e inizio a guardare il mio migliore amico, ormai fratello.
"Ti ama e ha fatto tutto il possibile per proteggerti. Ora non fare la ragazza orgogliosa e corri dal tuo amato", mi spintona.
"Smettila di fare il cugino protettivo e pensa anche a me ogni tanto!", gli faccio la linguaccia.
"Anche io ti voglio bene", ridacchia.
Roteo gli occhi e mi dirigo verso Kevin.
Afferro le sue guance e percepisco i suoi muscoli rilassarsi.
Si abbassa alla mia statura e posa la sua fronte sulla mia.
Circonda la mia vita con le sue braccia e unisce il suo respiro al mio.
Il suo dolore diventa il mio, il suo affanno diventa il mio, la sua rabbia diventa la mia, ogni sentimento, ogni pensiero, ogni sensazione diventa mia.
Lui é mio e io sono sua.
"Solo cerca di non farti espellere", sospiro.
"Darei la vita per te, lo sai", lascia un bacio a stampo sulle mie labbra.
"E poi sono il figlio del preside, non può espellermi", sorride.
"Non fare l'altezzoso ora", pizzico le sue guance.
"Vieni con me", mi bacia nuovamente le labbra.
Lascia la presa e afferra la mia mano, si gira verso Aiden e inizia a parlare.
"Ci copri tu?", domanda.
"Non ti preoccupare", Aiden gli fa l'occhiolino.
"Cosa mi state nascondendo?", alzo il sopracciglio.
"Buona fortuna Kev!", Aiden gli da una pacca sulla spalla.
"Aid!", lo richiamo.
"A dopo Evie", sorride e se ne va.
"Kev che cosa sta succedendo?", domando.
"Vedrai", inizia a correre.
Usciamo da scuola e ci dirigiamo verso il giardino.
Corriamo e dopo qualche minuto ci fermiamo sotto il nostro albero preferito.
Si trova verso la fine del campus, isolato da tutto e tutti.
Nessuno ci nota, siamo fuori dal mondo.
"Che cosa ti é preso?", lascio la presa.
Lui rimane in silenzio e infila la sua mano nella tasca posteriore dei jeans.
Una strana sensazione di calore si posa sul mio petto e un sorriso da ebete appare sul mio viso.
"Lynn", tira fuori una piccola scatoletta rossa.
Il mio cuore si ferma e con esso anche i rumori intorno a me.
Riesco solo a vedere il viso di Kevin, percepisco solo la sua tenera voce, tutto é svanito.
"Lo so che é presto, ma volevo farti questo regalo e prometterti una cosa. Sei la mia anima gemella e questo tu lo sai, lo sai che ti amo alla follia e farei di tutto pur di vedere il tuo meraviglioso sorriso e perciò...", apre la scatola.
Porto le mani verso il mio viso non appena noto un anello sottile con un diamante a forma di cuore.
Le lacrime iniziano a scendere e la gola si secca improvvisamente.
"Io voglio passare il resto della mia vita con te. Quindi Eveline Watson, dopo la laurea ti va di diventare mia moglie?", i suoi occhi si illuminano.
Io gli salto subito addosso e circondo le mie braccia intorno al suo collo.
Inizio a baciare le sue guance e a stringere la presa.
"É un sì?", lo sento ridacchiare.
"Certo! Sisi! Kevin Hamilton voglio diventare tua moglie", poso le mie labbra sulle sue.
Tramite questo bacio voglio trasmettergli tutto il mio amore, non può essere spiegato a parole, é un sentimento troppo grande, troppo bello.
Dopo il bacio mi posa per terra e mette l'anello al mio dito.
Sorrido nel vederlo e mi alzo in punta di piedi per lasciare un bacio a stampo sulle labbra di Kevin.
"Ti amo", sorrido.
"Anche io, alla follia", afferra la mia mano.
E così, il resto della giornata prosegue a gonfie vele.
Le foto per l'annuario scolastico sono uscite benissimo, abbiamo fatto tante foto insieme e non vedo l'ora di averle così da poterle incorniciare.
Ormai é sera e ci stiamo dirigendo a casa di Cassandra.
Sono alquanto agitata perché ormai il piano sta per finire.
Cassandra ha continuato a rispettare la tradizione e a vendere le pastiglie di Tyler e stasera la vendita crescerà a dismisura.
Ma noi, la distruggeremo.
Al momento giusto, chiameremo la polizia e aspetteremo.
Dopo il suo arrivo, tutti verrano arrestati e Tyler incastrato.
Consegneremo tutte le prove e la situazione sarà risolta.
Scendo dalla macchina e porto le mani sul mio viso.
Sospiro rumorosamente e mi fermo a guardare questa grande villa.
"Andrà tutto bene, Lynn", Kevin bacia la mia guancia.
"Lo spero", afferro la sua mano.
Tutte le feste sono solo un pretesto per Tyler, in realtà lui le usa per allargare il suo cerchio.
Vendendo queste pastiglie a tutta la scuola, le voci hanno iniziato ad andare in giro e sono giunte anche ad altre persone.
Infatti stasera non é presente solo la SOAS, ma bensì anche altri studenti di altre scuole.
Tyler si é fatto bocciare per determinati motivi e cioè continuare il suo giro.
Essere uno studente universitario ha i suoi vantaggi e la piazza é alquanto vasta.
Gli studenti disperati ci saranno sempre e questo Tyler lo sa, per questo ha aperto questo suo giro.
Inventa la scusa di vendere pastiglie per la concentrazione, la gente ci crede e in un batti baleno diventa dipendente.
Tyler é astuto, sa come girano gli affari e sa come muoversi.
É fin troppo attento e cauto, infatti ho passato fin troppo tempo ad osservarlo.
Ormai é un anno che é sotto il mio mirino visivo, ma stavolta finirà tutto, deve finire tutto.
La serata passa normalmente, tutti si divertono e tutti vanno da Tyler.
Non appena la festa inizia a degenerare, vado dai ragazzi.
"É ora", la guardo.
"Sei sicura Evie?", domanda.
"Certo Cassie, dobbiamo agire ora e subito", rispondo.
"Lynn ha ragione, la situazione sta degenerando", Kevin mi sostiene.
"Ormai sono fin troppo fuori di testa per notare la polizia", interviene Layla.
"Okay, copritemi", Aiden afferra il suo telefono.
Dopo cinque minuti ritorna.
"Allora?", domanda Shawn.
"Tra dieci minuti arriveranno", risponde Aiden.
"Chiamata anonima?", Archie alza il sopracciglio.
"Certo! Per chi mi hai preso?", Aiden sbuffa.
"Bene, ci siamo", abbraccio Cassandra.
"Andrà tutto bene Cassie", sorrido.
E invece non fu così.
Dopo l'arrivo della polizia tutti sono usciti fuori di testa.
La gente ha iniziato a spingere e a colpire chiunque.
Ci sono state urla e risse, spari e percosse.
Hanno chiamato i rinforzi per riuscire a contenere la folla.
Io ho perso di vista i ragazzi, sono rimasta solo con Layla e Cassandra.
"Usciamo!", Cassandra afferra le nostre mani.
Iniziamo a seguirla, saliamo le scale ed entriamo in camera sua.
Apre la finestra e inizia a scendere.
"Ma che fai?", domanda.
"Scendi", noto una scala accanto al balcone.
É attaccata al muro ed é coperta da varie piante verdi.
Scendo e, così, anche Layla.
Sospiriamo e riprendiamo il nostro cammino.
Ci dirigiamo verso il garage e li troviamo i ragazzi.
Corro verso Kevin e salto fra le sue braccia.
"Temevo di averti perso", lo stringo.
"Anche io! Ma ora sei qui Lynn", lascia un bacio sulle mie labbra.
"Tu!", la sua voce ci blocca.
Kevin lascia la presa e mi mette dietro la sua schiena.
I ragazzi afferrano Layla e Cassandra e fanno la stessa cosa.
"Dovevo immaginarlo! Hai rovinato i miei affari!", sbotta.
"Ormai é finita Tyler! Rassegnati", Kevin parla.
"Finita? Stai scherzando?! Io sono Tyler Cooper, nessuno può fermarmi", inizia a ridacchiare.
"Ho consegnato delle prove alla polizia!", sorpasso Kevin.
"Quali prove?", mostra una cartella beige.
Io sbianco all'istante.
Quella é la mia cartella, cosa ci fa nelle mani di Tyler?
"Sono un Cooper, lo hai dimenticato?", alza un sopracciglio.
"Non può essere", Cassandra inizia a piangere.
"Mio padre é una persona molto potente qui a Londra, é un ricco sfondato, pensavi davvero di riuscire a fermarmi? Mio padre copre ogni mia traccia, la polizia é dalla mia parte", avanza verso di me.
"Hai perso mia cara Eveline Watson", ridacchia.
"Ma la pagherai cara, perché per colpa tua i miei affari sono saltati! Ora le voci si spargeranno e nessuno comprerà più i miei prodotti!", sbotta.
"Beh, almeno sono riuscita a distruggerti in un modo o nell'altro!", sbotto.
"Te ne pentirai amaramente mia cara", afferra il mio braccio.
"Ora basta!", Kevin va verso di lui.
"Andiamo!", Cassandra mi afferra.
"Non posso lasciare i ragazzi!", mi dimeno.
"Se la caveranno! Forza Evie!", Layla afferra la mia mano.
"Andrà tutto bene Evie!", sento urlare Aiden.
"Forza", Cassandra ci fa entrare dentro una macchina.
Mette la prima e partiamo.
Rimaniamo tutte e tre in silenzio, nessuna ha il coraggio di aprire la bocca.
Sono troppo scossa e troppo delusa.
I soldi cambiano le persone, le manipola, le lava il cervello.
Tyler tiene tutti in pugno e io non posso fermarlo.
"Mi dispiace ragazze", la mia voce trema leggermente.
"Non é colpa tua Lynn, non potevi saperlo. Anzi grazie", risponde Cassandra.
"E per cosa?", domando.
"Tu mi hai salvata da Tyler", sorride.
"Hai salvato entrambe Evie", Layla mi abbraccia.
"Vi voglio tanto bene", continua.
"Anche io", sorrido.
"Bene, diciamo che d'ora in poi possiamo ritornare alle nostre vite normali", Cassandra é felice.
"Vero!", rispondiamo io e Layla.
Ci avviciniamo ad uno stop e Cassandra si ferma.
Guarda a destra e a sinistra e visto che non arriva nessuna macchina, svolta piano piano a destra.
"Domani usciamo a fare shopping", Layla batte le mani contenta.
Sto per rispondere quando dei fari accecano la mia vista.
"Attenta Cassandra!", queste sono le ultime parole che riesco a pronunciare.
La macchina si ribalta e si schianta contro l'asfalto.
Sbatto la testa e il corpo e le mie forze iniziano ad abbandonarmi.
Socchiudo gli occhi e noto le ragazze, entrambe hanno gli occhi chiusi, nessuna delle due si muove o parla.
Il mio cuore inizia a rallentare, il respiro diventa sempre più debole, le forze iniziano ad abbandonarmi.
Il freddo si impossessa del mio corpo e il sonno inizia a farsi sentire.
Guardo per l'ultima volta il mio anello e sorrido debolmente.
"Ti amo così tanto Kevin. Perdonami Abigail, veglia su Ariel e Nate non lasciarle andare. Mamma, papà vi voglio un bene dell'anima", chiudo gli occhi.
Non sento più niente, il mio ultimo respiro é stato rilasciato.
{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}
Ciao amici lettori❤️
State tutti bene?😘come é andata la vostra settimana? Spero bene🙏🏻
Cosa ne pensate del capitolo?😭
Abbiamo scoperto tante altre cose e finalmente il segreto di Tyler é stato svelato🤭vi aspettavate questo colpo di scena?🤔
Ma secondo voi la verità consiste solo in questo?🤷♀️
Possibile che Tyler sia ossessionato dalle sorelle Watson solo perché Eveline ha rovinato i suoi "affari"?🤔
Mi raccomando, aspetto le vostre teorie❤️
Le cose, purtroppo, non sono finite bene e abbiamo visto cosa é successo realmente ad Eveline e alle ragazze💔altro mistero svelato🥺
Nel prossimo capitolo, svelerò cosa succederà tra Abigail ed Aiden🥺ormai la verità é venuta a galla e bisogna vedere come reagirà la nostra Abigail e come si comporterà il nostro Aiden😭
Qualche idea che vi frulla in testa?😍
Ormai siamo verso la fine😭e tutti i misteri saranno svelati, si nasconde ancora un segreto fra di loro?🤔
Tyler era ossessionato da Eveline per un certo motivo?🤷♀️
Lo scoprirete solo leggendo❤️mi raccomando rimanete nei paraggi perché io ho altre cose da raccontare😍🙈
Grazie a tutti per il vostro sostegno, ormai siamo a 47 mila visualizzazioni😍🎉
Non mi aspettavo di arrivare ad un simile traguardo, vi ringrazio con tutto il cuore❤️stiamo crescendo sempre di più e il vostro sostegno mi incoraggia molto💪🏻
Spero di aver fatto un buon lavoro con questo capitolo🙈e di aver suscitato altra curiosità in voi❤️
Grazie ancora, siete importanti per me😍
Buon weekend, e come sempre, al prossimo capitolo❤️😍
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