Capitolo 33

Aiden:

Primo anno di liceo (il loro primo incontro)

Dei rumori improvvisi iniziano a darmi fastidio e così, sbuffando, porto la coperta sulla mia faccia.

Ma che cosa sta succedendo?

Perché i miei fratelli creano tutto questo casino?

Toc toc toc

Qualcuno inizia a bussare insistentemente.
Mi giro, voltando la schiena verso la porta e continuo a tenere la mia testa coperta.

La porta viene aperta e dei passi pesanti e veloci, annunciano l'arrivo di mio fratello.

"Aiden, svegliati! Dobbiamo andare a scuola", mi scuote.
"Non voglio andare in quel posto! Lasciami dormire", rispondo irritato.
"Perché devi sempre fare così?", lo sento sbuffare.

Rimane in silenzio per qualche secondo, per poi andare via.
Ma i rumori, diventano più udibili, così mi giro e noto la porta aperta.
Sbuffo ancora e cerco di lasciar perdere tutto quanto.

Devono sempre fare casino, soprattutto le mie sorelle, sono incredibili!
Hanno solo dodici anni, ma sono dei terremoti.
Poi, non parliamo della piccola Sophia.
Ha soltanto un anno, ma é energica.
Ma nonostante tutto, loro sono la mia vita, il mio ossigeno, la mia forza.
Non posso vivere senza di loro, le amo con tutto il mio cuore.

Sorrido nel pensare a loro, ma qualcosa, o qualcuno, si dirige a tutta velocità verso di me.
I passi sono veloci e leggeri, ma li sento.

"Sveglia fratellone!", si catapultano su di me.
"Siete proprio tremende", mi tolgo la coperta dalla faccia.

Inizio ad osservare Blair e Bella.
Sono le mie gemelle preferite, beh sono le uniche che ho in famiglia.

"Grazie", Blair fa l'altezzosa.
"Forza, muoviti! Non puoi fare tardi il tuo primo giorno di scuola", Bella mi toglie la coperta.

Odio quando compie questo gesto.
Non soffro il freddo, semplicemente mi da fastidio.
Sono abbastanza grande da togliermela da solo.
Fulmino Bella con lo sguardo e lei, impaurita, si alza ed esce dalla mia stanza.

"Sei proprio odioso", Blair mi spettina i capelli e poi esce anche lei.

Roteo gli occhi e mi alzo.
Inizio a fare il letto, quando sento i passi di un'altra persona.

"Mi sto preparando! Lasciatemi in pace una buona volta", sbuffo.
"Lo vedo", sento la sua risata.

Mi giro e inizio ad ammirare questa meravigliosa creatura.
É alta e magra.
Capelli ricci lunghi e biondi, due occhi grandi azzurri, viso dai tratti delicati, quasi angelici, naso piccolo alla francese, labbra sottili a cuoricino e un sorriso da togliere il fiato.
Indossa la sua vestaglia bianca di seta e tiene in braccio la mia piccola peste.

"La colazione é pronta", mi fa l'occhiolino.
"Grazie mamma. Arrivo subito", le sorrido.
"Ci conto", sorride ed esce dalla mia stanza.

Dopo aver finito di fare il letto, mi dirigo in bagno per fare una doccia veloce.
Dopodiché mi cambio e corro in cucina.
Mi siedo accanto ad Ethan e inizio a mangiare i waffles di mia mamma.

"Mi raccomando, ragazzi", guarda tutti quanti.
"Tranquilla mamma, io e Bella saremo due angioletti", Blair parla con la bocca piena.
"Certo, come sempre", la mamma rotea gli occhi.

Blair e Bella iniziano a guardarsi per poi scoppiare a ridere.
La mamma ha ragione, non andrà bene, con questi due terremoti in giro.

"Ethan, tutto bene?", domanda mia mamma preoccupata.

Mio fratello alza il viso e le sorride, cercando di rassicurarla.

"Si, mamma, tutto okay. Sono solo agitato", si gratta leggermente il naso.

Sta mentendo.
Fa sempre così quando cerca di nascondere la verità.
Qualcosa lo turba e credo di conoscere anche il motivo.

"Okay", mia mamma lo guarda attentamente.

Nemmeno lei é convinta della sua risposta, ma cerca di evitare l'argomento, perché tanto anche lei conosce la causa di tutta questa agitazione.

Finiamo di mangiare e ci dirigiamo verso la porta d'ingresso.
Mia mamma ci segue e si ferma dietro di noi.
Ci mettiamo le scarpe e poi iniziamo a salutarla uno ad uno.

Io lo faccio per ultimo.
Prima abbraccio la piccola Sophia e poi passo a mia mamma.
La stringo forte fra le mie braccia, cercando di trasmetterle tutto l'amore che provo per lei.

"Fai il bravo Aid e mi raccomando, parla con Eth", sussurra piano.
"Tranquilla mamma", le bacio la guancia e usciamo.

Alzo la testa e noto la nostra limousine nera che ci attende.
Sbuffo nel vederla e mi dirigo irritato verso questo veicolo.
Odio essere accompagnato a scuola dal nostro autista personale, odio essere notato, odio essere al centro dei pettegolezzi, semplicemente odio tutto questo.

"Giorno Aiden", si sistema la chioma rossa.
"Giorno Ania", incrocio le braccia.
"Già arrabbiato di prima mattina?", mi tira un pugno sul braccio.
"Lasciamo perdere Shawn", sbuffo.

L'autista parte e tutti iniziano a parlare, tranne me ed Ethan.
Appena arriviamo a scuola, mio fratello si catapulta subito fuori e io decido di seguirlo.
Cammina velocemente, ma io riesco a tenere il passo.
Afferro la sua spalla e lo giro verso di me.

"Che cosa sta succedendo Ethan?", lo guardo.
"Niente", si gratta nuovamente il naso.
"Menti. C'entra papà?", domando.

Mio fratello si irrigidisce subito.

"Cosa ha fatto stavolta?", mi passo una mano fra i capelli.
"Un casino, Aiden, un casino!", sbotta.
"Così mi preoccupo. Ethan cosa é successo?", lo guardo.
"Ieri sera non aveva nessuna riunione urgente a lavoro", inizia.
"Cioé? E poi come fai a saperlo?", domando confuso e preoccupato allo stesso tempo.

Mio padre non é poi così bravo, i suoi interessi sono solo due: la sua azienda e i soldi.
Tutto qua, il resto é solo un'aggiunta, una cosa insignificante.
Noi siamo quella parte, quella inutile.

"Ieri sera, quando stavo tornando a casa, ho notato la macchina di papà parcheggiata accanto ad una casa. All'inizio ho pensato ad una coincidenza, poi ho letto la targa ed era proprio la sua!", inizia a gesticolare.
"Vai avanti", lo incito.
"Ho aspettato qualche ora, per verificare la situazione. Alla fine, la mia pazienza é stata ripagata. Una donna ha aperto la porta e papà era con lei! Hanno parlato e poi si sono salutati con un bacio! Ti rendi conto? Poi ho guardato meglio la donna, ed era Victoria! La sua segretaria!", sbotta mio fratello.

Nel sentire tutto questo, una rabbia improvvisa si impossessa del mio corpo.
Il sangue inizia a bollire e i nervi iniziano a pulsare.

Come osa fare tutto questo a nostra mamma?

Lei non merita di soffrire, lo ha già fatto fin troppe volte!
Ho visto scendere troppe lacrime su quel viso così bello e delicato.
Ho sentito troppi singhiozzi uscire da quelle labbra.
Ho percepito fin troppo dolore opprimere il suo grande cuore d'oro.
Ho visto fin troppe volte la sua sofferenza in quei meravigliosi occhi.
Mia mamma ha sofferto e soffre tuttora a causa di questo essere insensibile, freddo e calcolatore.

"Come osa? Io lo faccio a pezzi!", inizio a stringere i pugni fino a conficcare le unghie nella carne.
"Dobbiamo escogitare qualcosa! Dobbiamo proteggere la mamma", Ethan afferra le mie spalle.
"Hai ragione! Le diremo la verità", affermo deciso.
"Lo so, ma devo pensare a come raccontarle tutto questo", la sua voce si spezza.
"Andrà bene! Aiuteremo noi la mamma", cerco di tranquillizzarlo.
"Va Bene", sospira.

Rimaniamo in silenzio, fino a quando non arrivano Shawn ed Archie.

"Tutto bene, ragazzi? Siete pallidi", domanda Shawn.
"Avete visto un fantasma?", si unisce anche Archie.
"Peggio", rispondo.

Ethan annuisce e iniziamo a camminare.
Penso a tutto quello che mi ha detto mio fratello e la rabbia continua a crescere sempre di più.
Io non sopporto questo essere, ha solo rovinato le nostre vite.

Ci comanda a bacchetta, ci impone un sacco di regole e restrizioni, se ne frega di tutto.
Noi non abbiamo valore nei suoi occhi, siamo solo delle semplici pedine da usare al momento giusto.
Siamo i suoi burattini, i suoi "eredi".

É assurdo!

Oggi finirà male!

Assicurato!

Basta rimanere in silenzio!

Mia mamma non merita la sofferenza e nemmeno le mie sorelle!

Farò di tutto pur di proteggere le mie donne preferite, nessuno deve sfiorarle, nessuno deve nemmeno pensare a loro!

Sono la mia vita, costi quel che costi.
Andrò contro mio padre, non mi interessano le conseguenze.

Mi dirigo nervoso verso la scuola.
Entriamo dentro e si presenta davanti a me un corridoio affollatissimo.
Odio la folla.

Faccio lo slalom tra tutte queste persone, fino ad arrivare al mio armadietto.
Inserisco il codice e lo apro.
Afferro dei quaderni e poi lo richiudo.

Ma quando mi giro, un liquido bollente bagna la mia maglietta.
Abbasso lo sguardo e noto una ragazza.
Statura media e corpo magro.
Capelli lunghi e biondi e due occhi azzurri.
Il suo viso é dolce con dei tratti angelici, un piccolo naso all'insù, labbra grandi a cuoricino e due tenere guancotte.

Cerco di lasciar perdere la sua perfezione e decido di prendermela con lei.

"Guarda dove vai!", sbotto.
"Scusa! Non ti ho visto", replica.
"Come hai fatto a non vedermi?! Ero proprio davanti a te", sbuffo.

Inizia a stringere il bicchiere di carta che aveva fra le mani e le sue tenere guancotte si tingono di rosso.

"Non ti ho visto, okay? Stavo cercando il mio armadietto quando qualcuno mi ha spinta, ho perso l'equilibrio e sono venuta verso di te", conclude acida.
"Certo, solo scuse", indico la mia maglietta.
"Si lava!", mi supera.
"Dove credi di andare?", afferro la sua mano.
"Lontano da te!", lascia la presa e inizia a camminare a tutta velocità.

Che ragazza!

Sbuffo e mi dirigo verso la mia classe.
Ho sbagliato prima, non dovevo trattare così quella ragazza.
Non ha fatto nulla di male, é stato un incidente, ma ero talmente arrabbiato che mi sono sfogato con la prima persona che mi é capitata davanti.

"Amico, dove eri finito?", domanda Archie.
"E cosa ti é successo?", continua Shawn.
"Una ragazza mi ha rovesciato il caffé", rispondo.
"Ragazza, eh?", Shawn mi fa l'occhiolino.
"É carina?", domando Archie.
"Sì, molto. Ma cosa c'entra?", sbuffo.
"É molto carina, Arch", Shawn fa una vocina strana.
"Ho sentito, Shawn. Magari il nostro Aiden si innamorerà", Archie mi fa l'occhiolino.
"Io? Innamorarmi? Mai", taglio corto.

Loro annuiscono e iniziano a parlare fra di loro.

Io? Innamorarmi?

No, grazie.
Non succederà mai.

Non mi va di soffrire, ma soprattutto non mi va di amare.
Ho visto l'effetto che crea, i miei genitori lo hanno dimostrato.
L'amore é un sentimento bello e forte, magico, ma allo stesso tempo é devastante, doloroso.
Amare ti fortifica, ma ti distrugge.

Non voglio amare una persona, non ho la forza necessaria per farlo e nemmeno il cuore.
Io amo solo quattro donne e basta.
Loro sono la mia vita: mia mamma e le mie tre sorelle.
Vivo per loro, questo sentimento lo provo e lo proverò solo per loro.

Non voglio soffrire come mia mamma, ma sopratutto non voglio ferire.
Fa male essere trattati male e io non voglio farlo.

La voce della professoressa White, distoglie la mia attenzione.
Alzo la testa e accanto a lei noto una ragazza, quella ragazza.

Le labbra della professoressa si muovono, ma io non riesco a sentire la sua voce.
La mia attenzione é stata catturata da questa ragazza misteriosa.
I suoi occhi mi hanno ipnotizzato.

Ad un tratto lei inizia a parlare.
Scuoto la testa cercando di togliere questi miei pensieri e inizio a fare attenzione al suo discorso.

"Sono Eveline Watson e vengo da Birmingham. Questo é il mio primo giorno qui a Londra. Spero di crearmi tanti ricordi qui insieme a voi", il suo sorriso é disarmante.
"Bene, grazie per la sua presentazione. Può accomodarsi vicino a...", la professoressa inizia a cercare un posto libero.

Giro il mio volto verso destra e noto il banco vuoto.

Oh no!

Perché é libero?

Dove é finito Liam?

Ti prego, non farla sedere vicino a me, ti prego, ti prego, ti prego...

"Ah! Vada vicino a Walker", conclude.

La ragazza annuisce e si dirige verso di me.
Si siede e dopo aver posato i libri sul banco, si gira verso di me.

"Piacere, sono Eveline, ma puoi chiamarmi Evie o Lynn, come preferisci tu.", tende la sua mano.
"Aiden", mi giro a guardarla.
"Tu!", esclama irritata.
"Esatto", mi passo la mano fra i capelli.

Non so perché, ma questa ragazza mi mette in soggezione.
La sua presenza mi mette ansia, mi crea un certo imbarazzo.
Cosa alquanto strana per me, nessuna persona mi ha mai creato questo effetto.

"Professoressa White", alza la mano.
"Si, Watson?", domanda.
"Posso cambiare posto?", la sua domanda mi spiazza.
"Perché?", la prof la guarda.
"Questo ragazzo mi sta antipatico", alza le spalle.
"Come osi?", sbotto.
"É la verità!", si gira e mi fa la linguaccia.
"Parla per te!", la guardo male.
"Ma tu guarda! Sei proprio un maleducato!", le sue guance si tingono nuovamente di rosso.
"Pure tu, mia cara", incrocio le braccia.
"Basta! Walker e Watson due ore in detenzione", conclude la prof.
"Cosa? E perché, scusi?", domanda confusa.
"Avete interrotto la mia lezione con il vostro inutile teatrino! In detenzione avrete la possibilità di chiarire la situazione! Ora, silenzio!", conclude arrabbiata.
"Non ci posso credere! In detenzione con questo odioso", sussurra arrabbiata.
"Cosa ho fatto di male per meritare tutto questo?", sbuffo.
"Esisti", risponde alla mia domanda.
"Molto spiritosa", le tiro un calcio.
"Smettila!", ricambia.
"Walker e Watson! Ora basta! Fuori dalla mia classe, subito", la prof indica la porta.

Io mi alzo e mi dirigo verso di essa.

"Non può farlo", replica questa ragazza.
"Invece sì! Ora vada fuori!", la guarda male.
"Va bene", mi sorpassa ed esce dalla classe.

Inizia a fare avanti e indietro.

Perché é arrabbiata?

Ha iniziato lei.
Lei e la sua boccaccia!

Afferra un elastico e inizia a legarsi i capelli in uno chignon disordinato.
Mi sono perso nel guardare tutti i suoi movimenti.
Era così delicata, così lenta e leggera.
Sembrava di vedere una replica in slow motion.

"Cosa hai da guardare?", domanda irritata.
"Niente", alzo le spalle.

Lei sbuffa e riprende a fare avanti e indietro.
Stringe i pugni e le sue guance rimangono rosse, non hanno intenzione di cambiare colore.

Non é arrabbiata, é furiosa.

"Non ci posso credere! Il mio primo giorno di scuola é stato rovinato!", sbuffa.
"Okay, ora basta. Mi dispiace per prima! Oggi non é giornata per me! Volevo sfogarmi e tu sei apparsa al momento sbagliato, tutto qui", sospiro.

Non ho la più pallida idea del perché mi sono aperto con questa sconosciuta.
Ma sembra una brava ragazza, i suoi occhi mi trasmettono calma e serenità e il suo sorriso mi scioglie.
É strano pensare a tutte queste cose, ci conosciamo solo da mezz'ora, ma in questo poco tempo, é riuscita a trasmettermi sensazioni indescrivibili.

"Beh, non dovevi sfogarti con me", incrocia le braccia.
"Lo so e mi dispiace, okay?", roteo gli occhi.

Rimane in silenzio per qualche secondo e inizia a guardarmi.
I suoi grandi occhi azzurri esaminano ogni mia espressione facciale.
Il suo sguardo mi manda in soggezione.

Perché provo tutte queste sensazioni?

É solo una ragazza!

"D'accordo! Ti perdono", alza le spalle.
"Wow, che onore", la prendo in giro.

Lei mi fulmina con lo sguardo e allora alzo le mani in segno di resa.
Questa ragazza é davvero un peperoncino.

"Visto che abbiamo chiarito la situazione, ricominciamo da capo", avanza verso di me.

Si ferma e tende la sua mano verso il mio petto.
Io la guardo stranito, ma acconsento al suo gesto.
Stringo la mia mano alla sua e mille scariche elettriche percorrono il mio corpo.

"Piacere, sono Eveline", sorride.
"Aiden", ricambio.

Lascia la presa e una sensazione di vuoto inizia a pervadere il mio cuore.
Questa ragazza mi manderà in crisi, ne sono sicuro.

Ultimo anno di liceo (giorno del diploma)

"Forza! Svegliati, Aiden!", si catapulta su di me.

Mugugno qualcosa di incomprensibile e le pizzico un fianco.

"Dai, non fare così! Andiamo", mi scuote.

Odio essere svegliato in questo modo così brusco.
Così decido di agire e di fargliela pagare.
Afferro i suoi fianchi e capovolgo la situazione.
Metto le mia gambe sulle sue e porto le sue mani sopra la sua testa.
La guardo e sorrido soddisfatto.

"Guarda che non mi fermi così", fa l'altezzosa.
"Invece sì", rispondo a tono.
"Non credo proprio", fa un sorrisino malefico.
"Che cosa hai in mente, Evie?", domando.
"Ora!", urla.

Appena sentono questa parola, aprono la porta e si catapultano su di me.

"Ma che vi é preso?", mi dimeno.
"Niente. Volevamo solo vendicarci", si fermano.
"Per cosa?", mi alzo in piedi.
"Per ieri sera", puntualizza Shawn.

Rimango in silenzio e cerco di ricordare l'accaduto di ieri.
Appena mi viene in mente, scoppio a ridere in una fragorosa risata.

"Non é divertente!", Shawn mi tira un pugno.
"Io credo proprio di sì", continuo a ridere.
"Ancora con quella storia?", domanda Kevin.

Si avvicina ad Eveline, le afferra le guance e le lascia un tenero bacio sulle labbra.
Lei arrossisce subito e abbassa la testa imbarazzata.

Incredibile!

Stanno insieme dal secondo anno e lei si imbarazza ancora per le piccole cose.
Ma nonostante questo sono felice per loro, sono molto teneri, formano una bella coppia.
E, poi, ho sempre tifato per loro.
Appena i loro occhi si sono incrociati, si é accesa una scintilla, un fuoco.

Sono davvero contento.
Eveline merita una brava persona accanto a lei e Kevin lo é.
La mia piccola "sorellina" sta crescendo.

"Allora siete pronti?", domanda mia mamma.

Tutti giriamo il volto verso di lei e iniziamo ad ammirarla.

Come fa ad essere sempre così bella?

I suoi capelli ricci sono raccolti in uno chignon perfetto, i suoi occhi sono contornati da un qualcosa di colore nero e il suo corpo é fasciato da un tubino blu che mette in risalto i suoi meravigliosi occhi.

"É bellissima, signora Elizabeth", Eveline va verso di lei e le fa fare una giravolta.

Mia mamma la adora, la considera una figlia.
Ormai, Eveline é il nostro "cliente" fisso qui a casa.
Ha portato con se la gioia e una ventata di aria fresca in questa casa triste e spoglia.
É amata da tutti, anche dalle mie sorelle.
Blair e Bella sono sempre appiccicate a lei e non parliamo della piccola Sophia.
Sono contento di aver incontrato Eveline, mi ha cambiato la vita.

"Grazie tesoro", mia mamma le sorride.
"Bene, andate a prepararvi", guarda tutti.

Annuiamo e i miei amici escono dalla mia stanza.
Chiudono la porta e io mi dirigo verso il mio armadio.
Afferro un paio di pantaloni neri eleganti e una camicia bianca.
Mi tolgo la maglia, quando qualcuno apre la porta.

"Evie che ci fai qui?", la guardo.
"Voglio parlarti", chiude la porta.

Si siede sul mio letto, incrocia le gambe e inizia a guardarmi.

"Ma che pantaloni eleganti abbiamo", mi prende in giro.

Lei sa che odio indossare questo tipo di abbigliamento, non mi piace, mi ricorda troppo mio padre e il suo mondo.

"Allora?", taglio corto.

Lei rotea gli occhi e decide di parlare.

"Sono stata ammessa alla SOAS", sorride contenta.
"Aspetta! Tu cosa?", mi giro contento verso di lei.
"Hai sentito bene, mio caro! Non ti libererai di me", mi fa l'occhiolino.
"Ma é grandioso!", vado verso di lei.

La afferro e le faccio fare una giravolta.
Dopodiché la poso per terra e le spettino i capelli.

"Eh brava la mia piccola Evie", sorrido.
"Grazie, grazie", fa l'altezzosa.

Si mette davanti a me e inizia ad abbottonarmi la camicia.
Rimango in silenzio ad osservare i suoi movimenti.
Le voglio un bene dell'anima, non so cosa farei senza di lei.
É la mia ancora di salvezza, il mio punto di riferimento, lei mi ricorda che il mondo non é poi così brutto.

"I tuoi verranno oggi?", domando.

Lei si blocca per qualche secondo per poi inchiodare i suoi occhi nei miei.

"Mamma e papà si, i miei fratelli no", alza le spalle.
"Perché?", insisto.
"Nate si é rotto una gamba e Ariel é rimasta con lui in ospedale", mi spiega.
"Mi dispiace per tuo fratello", la guardo.
"Anche a me, ma l'importante é che stia bene", sorride.
"Hai ragione! Mentre Abigail?", domando.

Appena sente il nome di sua sorella si irrita e inizia ad abbottonare con troppa rabbia i bottoni della mia camicia.

"Abby, invece, sta male", gonfia le guance.
"Cosa le é successo?", domando.
"Ha la febbre alta", si innervosisce sempre di più.
"Perché ti arrabbi?", insisto.
"Perché ha sbagliato lei! Ieri ha diluviato e lei é uscita fuori, senza ombrello", puntualizza.
"Davvero?", trattengo una risata.
"Si! La solita sbadata! Ha dimenticato l'ombrello a casa ed é uscita da scuola con il diluvio", sorride leggermente.
"Peccato", afferro la cravatta.
"Tranquillo, un giorno la conoscerai", sorride maliziosamente.
"Perché fai quella faccia?", domando.
"Niente", alza le spalle.
"Evie", la richiamo.
"Niente, Aiden", avanza verso la porta.
"Non vedo l'ora di vedervi insieme", mi fa l'occhiolino.
"In che senso?", alzo il sopracciglio.
"Secondo me, costruirete una bella amicizia", sorride ed esce dalla stanza.

Mi lascia con mille dubbi e pensieri.

Chissà come é fatta questa Abigail.

É davvero così testarda e frizzantina come racconta Eveline?

Le sue storie mi catturano, mi invogliano a conoscere Abigail.
É simile a me, il nostro carattere combacia e sono curioso di scoprire se é davvero così.
Non ho mai incontrato sua sorella, ma non so perché questa mia voglia continua a crescere ogni racconto sempre di più.

Chissà perché mi sento così attratto da questa ragazza.

Magari sarà solo il modo in cui Eveline racconta le loro vicende, forse sarà solo il suo tono, la suspense che crea.

Non lo so, comunque vedremo, almeno credo.

Primo anno (vita da universitari)

"Giorno ragazzi!", ci saluta con il sorriso sulle labbra.

Tiene stretta a se la mano di Kevin e inizia a guardare uno ad uno.

"Giorno Lynn!", Layla va ad abbracciarla.

E lei ricambia.

"Allora siete pronti?", domanda Liam.
"Puoi scommetterci, fratellone", Layla sorride.
"Allora andiamo!", Shawn si mette davanti a noi e inizia a camminare.
"É davvero elettrizzato", Eveline si mette accanto a me.
"Troppo per i miei gusti", alzo le spalle.
"Certo, certo. Anche tu lo sei, sei solo bravo a nascondere la tua felicità", mi pizzica la guancia.
"Odiosa", la guardo male.

Lei mi manda un bacio volante, poi afferra il braccio di Kevin e iniziano camminare insieme.

Tutto andava a gonfie vele, il primo mese di scuola é stato magnifico.
Ma, poi, arrivarono dei problemi che portavano il nome di Tyler Cooper.

"Lascia perdere questa storia, Layla!", Liam sbotta.
"Non posso", abbassa il tono di voce.
"E perché no? Mica crederai a tutto quanto? Questa tradizione é solo una farsa! Dai, Layla, lascia perdere", suo fratello la implora.
"Non posso, non voglio essere presa di mira da tutta la scuola! E poi dovrò svolgere solo qualche compito", alza le spalle.
"Io non ci sto!", si alza e va verso la sua amica.
"Layla, ascoltami. Tu non sei il giocattolo di nessuno, non puoi farti comandare a bacchetta da quel Cooper! Abbandona la tradizione, io ti proteggerò, costi quel che costi", Eveline afferra le mani di Layla.
"Evie, ha ragione. Siamo tutti con te", mi affianco alla mia amica.
"Davvero ragazzi?", Layla inizia ad avere gli occhi lucidi.
"A che cosa servono gli amici?", Shawn la abbraccia.
"D'accordo, grazie ragazzi", sorride.

Tutti si dirigono a casa loro, tranne me ed Eveline.
Abbiamo deciso di fare una passeggiata, siamo entrambi fin troppo scossi.

Chi é che ha inventato questa tradizione?

Che senso ha?

E poi perché quello lì ha scelto proprio Layla?

"Che nervi!", Eveline colpisce un sassolino.
"Calmati", afferro le sue spalle.
"Non posso!", si gira arrabbiata verso di me.

Stringe i pugni e le sue guance sono rosse.
É arrabbiata, ma per cosa?

"Mi stai nascondendo qualcosa?", domando.
"Ma che ti salta in mente, certo che no", afferra la manica della sua felpa e inizia a torturarla.

Sta mentendo.
Questo suo frequente gesto la sta tradendo.

"Menti. Avanti Evie, sputa il rospo", incrocio le braccia.
"Lascia perdere", si gira.

Afferro la sua mano e la avvicino.
Inchiodo i miei occhi nei suoi e la fulmino con lo sguardo.
Lei gonfia le guance per poi decidere di parlare.

"Questo Tyler Cooper voleva me, non Layla", sussurra.
"Aspetta! Cosa?", domando.
"Voleva sottoporre me alla tradizione!", indietreggia.
"Perché?", la guardo.
"E che ne so io! Ha detto che la mia persona lo ha colpito, che i miei occhi lo hanno stregato", alza le spalle.
"E tu cosa hai fatto?", stringo i pugni.
"Ho detto che non accetterò questa stupida richiesta! Che non ascolterò mai i suoi stupidì ordini",
"Poi?", la interrompo.
"Poi é arrivato Kevin e si é messo davanti a me, hanno litigato e si sono presi a pugni", sospira.
"Ha fatto bene", sono arrabbiato.
"Lo so. Poi questo Cooper é andato via", si blocca.
"E poi?", mi metto davanti a lei.

Sospira e rimane in silenzio.
Mi sta nascondendo qualcosa, ancora.
Afferro la sua mano e la stringo, sobbalza leggermente, ma poi inchioda i suoi occhi nei miei.

"Poi, all'uscita, mi ha fermata e mi ha detto che non può sottopormi alla tradizione perché sono fidanzata, ma che non si arrenderà. Ormai ho suscitato una certa curiosità in lui e vuole avvicinarsi a me. Io gli ho detto di lasciarmi in pace e lui ha concluso dicendo che non lo farà, perché sceglierà una persona molto cara a me. É andato via e stasera ho scoperto tutto", sbotta.
"Quindi lui ha scelto Layla per dare fastidio a te?", domando irritato.
"Sì! É pazzo!", la sua voce si spezza.
"Ascoltami, andrà tutto bene. Io e i ragazzi vi proteggeremo, costi quel che costi. Tu hai Kevin e noi e Layla ha Liam e noi. Siete intoccabili, fidati di me", la abbraccio.

Lei ricambia e si lascia andare ad un pianto liberatorio.
Eveline non piange spesso, almeno non lo fa davanti alle persone, ma quando accade, vuol dire che é davvero a pezzi.
E ora lo é, completamente.
Layla é la sua migliore amica, si conoscono da anni ormai, hanno vissuto tante avventure insieme, sono come sorelle ora.

Dopo qualche minuto, lascio la presa e afferro il viso di Eveline.
Le asciugo qualche lacrima e le sorrido.

"Le lacrime non ti donano", la guardo.
"Stupido", mi tira un pugno sul braccio.

Ma dopo qualche secondo inizia a sorridere.
Ecco cosa volevo vedere, sono riuscito a strapparle un po' di felicità.

"Promettimi una cosa", diventa seria.
"Qualsiasi cosa, Evie", rispondo.
"Il sogno di Abigail é di studiare alla SOAS e arriverà quando noi saremo all'ultimo anno. Sottoponila alla tradizione", mi guarda attentamente.
"Che cosa? Assolutamente no, Evie! É una pessima idea, non voglio prendermi gioco di una ragazza", rispondo.
"Ascoltami! Non devi darle ordini, devi solo proteggerla. Quel Cooper non mi piace e non voglio che lei sia presa di mira da lui o da tipi come lui", continua.
"Evie, Tyler Cooper é più grande di noi di due anni, non ci sarà quando arriverà Abigail", cerco di tranquillizzarla.
"Non puoi saperlo! Ho sentito che la sua reputazione non é fra le migliori. Salta sempre le lezioni, i suoi voti sono bassi, il suo comportamento é indecente! Gira voce che molto probabilmente verrà bocciato! Ciò vuol dire che dovremmo sopportarlo ancora! E chi mi assicura che non si farà bocciare una seconda volta?", sbotta.
"Se ciò avverrà, aiuteremo tua sorella", la guardo.
"No Aiden, tu devi aiutarla, ti prego. Mi fido ciecamente di te, affiderei la mia vita nelle tue mani! Abigail é la mia piccola peste, devo proteggerla ad ogni costo. Io non voglio vederla soffrire, non lo merita. Quindi, per favore, promettimelo, Aiden! Prometti che la sottoporrai alla tradizione e che la proteggerai da Cooper e da tutti quanti, per favore!", afferra le mie mani e mi implora con gli occhi.

Non capisco tutta questa fretta, magari quel Cooper uscirà di scena.
Magari questa tradizione non ci sarà più fra due anni, magari finirà tutto.
Non possiamo saperlo, ma non posso tirarmi indietro.
Lei mi é sempre stata vicina, mi ha sempre aiutato, mi ha sempre sostenuto, ora tocca a me.
Devo ricambiare il favore e poi, alla fin fine non mi ha chiesto chissà che cosa.
Devo solo proteggere sua sorella, tutto qui.

"Va Bene, Evie. Promesso", la guardo.

Lei si catapulta fra le mie braccia e inizia a stringermi forte.

"Grazie, Aiden! Ti voglio un mondo di bene!", il suo timbro di voce é cambiato.
"Anche io, piccola Evie", la stringo forte.

{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}

Ciao amici lettori❤️

Come state? Spero bene😘🙏🏻

Questo capitolo é di passaggio, ma é alquanto importante.
É stata svelata una cosa e ora abbiamo capito il comportamento di Tyler😓

Anche voi avete pensato a tutto questo?🤔

Aiden ed Eveline erano davvero legati, avevano un rapporto bellissimo, erano due complici🥺
Abbiamo anche visto che Eveline si é trasferita a Londra e che ha frequentato il liceo e l'Università lì😘

Secondo voi perché?🤔

I racconti di Eveline riguardo sua sorella Abigail, hanno subito catturato l'attenzione di Aiden e abbiamo visto che la sua testa era già occupata da questa ragazza particolare😍

Che sia stato il destino?😍

Queste sensazioni che ha provato Aiden hanno un significato secondo voi?😍🤔

Abbiamo anche scoperto il motivo della famosa promessa.
Tutti sono a conoscenza di questo particolare🤭tranne Abigail, Ariel e Stella.

Secondo voi riusciranno a scoprire la verità?🤭

Chi la svelerà?🤷‍♀️

Ma cosa più importante, come reagirà la nostra Abigail?🤔

Nel prossimo capitolo succederanno un bel paio di cosine, le cose prenderanno una piega diversa e i colpi di scena non mancheranno🤭🥺

Arriverà un nuovo personaggio o quasi, magari ha qualche collegamento con questo capitolo❤️🤭

Comunque🙈vi é piaciuto questo capitolo?❤️

Spero proprio di sì😍ho impiegato tanto tempo nel scrivere questo capitolo🙈avevo tantissime idee in testa e nessuna mi sembrava decente e così ho riscritto e riscritto tutto quanto😅

Spero sia soddisfacente❤️🙏🏻

Ormai tutti conosciamo una parte importante di questa famosa verità, tranne Abigail🥺

Non vedo l'ora di svelarvi la sua reazione e il come continuerà la storia😍

Aspetto le vostre teorie e i vostri commenti❤️
Grazie a tutti😍

Buon weekend, al prossimo capitolo❤️

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