Capitolo 24

Continuo ad osservare Aiden, beh in realtà, lo sto fissando da non so quanto.
Il cuore non smette di battere e i miei occhi non riescono a cambiare direzione, mi ha completamente catturata.

Indossa un paio di pantaloncini neri, che gli arrivano fino alle ginocchia e per il resto, beh, non ha una maglia.
Ha messo in bella mostra il suo fisico scolpito ed eccezionale, sembra una statua, davvero.
I suoi addominali mi hanno ipnotizzata, okay sono pazza!

Come faccio a sbavare in questo modo?
Non é normale.

Mi guarda sorridente per poi dirigersi verso il frigo, prende una bottiglia di succo, credo sia all'arancia, e inizia a bere.
Il suo pomo d'Adamo fa su e giù, i suoi addominali sono contratti e le sue braccia mettono in evidenza le sue vene.

Continuo a fissarlo, osservo ogni suo minimo movimento, manco avessi tredici anni.
Sembro una piccola adolescente alle prese con la sua prima cotta!

Posa il succo nel frigorifero e si dirige verso Ethan, afferra un pancake appena fatto e inizia a mangiare.
Anche lui non distoglie lo sguardo, continua a tenere i suoi occhi fissi nei miei.
Ormai tutti sono scomparsi, non sento più niente, tranne il continuo bum bum del mio cuore.
Il mondo si é fermato e ora tutto gira intorno ad Aiden.

"Giù le mani", Ethan colpisce la sua mano con una spatola per dolci.

Aiden lo guarda male e le sue sorelle scoppiamo a ridere.

"Sempre il solito", Sofia si sta divertendo.
"Ah si?", Aiden viene verso di lei.

La afferra e inizia a stritolarla e a riempirla di baci.
Assisto a questa scena e il mio cuore si scioglie.
Sotto sotto non é un ragazzo freddo e distaccato, anzi é proprio il contrario.
Poi ho notato che quando si tratta della sua famiglia, cambia approccio, diventa un'altra persona, più amorevole, più da batti cuore.

"No, che schifo! Sei tutto sudato", Sofia si dimena.
"La solita schizzinosa", continua a stritolarla.
"Lasciami", ridono entrambi.

Senza rendermene conto, sorrido come un ebete, sento gli occhi luccicare e il cuore scoppiare.
Mi piace questo suo lato, vorrei sempre vederlo così.
Semplicemente mi riempie di gioia vederlo in questo modo, mi avvicina di più a lui, entra sempre di più nel mio cuore e nella mia mente.

"I pancakes sono pronti", Ethan mette sul tavolo due piatti pieni.
"Evviva!", Blair e Isabel si catapultano subito verso di essi.
"Anche io voglio i pancakes", Sofia fa gli occhi dolci a suo fratello.
"Solo perché sei la mia preferita", Aiden le bacia la guancia e lascia la presa.
"Come scusa?", Blair e Isabel cercano di fare le offese.
"Tranquille, anche voi siete le mie preferite", bacia le loro guance e ruba i pancakes ad entrambe.
"Odioso!", fanno le linguacce.
"Vado a fare la doccia", fa l'occhiolino a Blair ed Isabel.

Poi mi guarda per qualche secondo e mi sento avvampare.
Non so per quanto riuscirò a resistere a questa situazione...
Gira la schiena ed esce dalla cucina.
Sospiro sollevata e inizio a mangiare insieme agli altri.

Dopo aver finito la colazione, Blair ed Isabel afferrano la mia mano e mi portano in una stanza.
Chiudono la porta e mi fanno sedere su un grande letto matrimoniale.

"Allora, come possiamo vestire Abby?", Blair apre l'armadio.

Allora, magari questa é proprio la sua stanza.
Si sente a suo agio e si muove liberamente, quindi sì, potrebbe essere la sua.

"Come?", domando.
"Secondo me...", Isabel inizia a prendere dei vestiti.
"Così", guarda sua sorella.
"Pronto? Io non indosserò i vostri vestiti", parlo.

Si girano entrambe e mi fulminano con lo sguardo.
In questa famiglia, hanno tutti gli stessi occhi, gli stessi comportamenti, lo stesso sguardo assassino.

"Invece sì! Non puoi andare a scuola così", Blair mi indica.
"Si che posso, anzi ora andrò al campus e prenderò i miei vestiti", mi alzo dal letto.
"Non ci provare! Tu non andrai da nessuna parte", Blair si mette davanti a me.
"Rimani, ti prego", Isabel fa gli occhioni dolci.

Uffi, io non riesco a resistere a queste manifestazioni, mi fanno troppa tenerezza, mi distraggono.

"É un piacere prestarti i miei vestiti e poi ci piace stare con te", continua Blair.

Guardo titubante i vestiti tra le mani di Blair, poi osservo ancora una volta gli occhioni di Isabel e sbuffando, cedo alle loro richieste.

"D'accordo", rispondo.
"Evvai!", mi abbracciano entrambe.
"Ora vai a cambiarti", Blair mi porge i vestiti.

Li afferro ed esco dalla stanza, vado verso il bagno e chiudo la porta.
Mi vesto e poi vado verso la stanza di Blair, credo.
Appena entro, entrambe si girano e iniziano ad applaudire.

"Ottima scelta, gemella!", Blair batte il cinque con Isabel.
"Lo so, grazie", fa l'altezzosa.

Cerco di trattenere un sorriso e mi dirigo verso lo specchio.
É posizionato accanto al suo armadio, é grande e rettangolare.
Mi metto davanti ad esso e inizio ad osservare il mio outfit.
Indosso un paio di jeans neri stretti a vita alta e un maglioncino corto bianco.
Mi osservo meglio e noto le mie spalle scoperte e una scollatura a V, ma non é profonda, anzi non si vede proprio niente.

"Sei bellissima", si mettono dietro di me.
"Grazie", sorrido imbarazzata.

É davvero bello questo outfit, ma non mi sento a mio agio, mi sento strana.
Ma guardandomi ancora una volta allo specchio, mi appare l'immagine di Aiden.
Inizio a ricordare la reazione che ha avuto quella volta e un senso di colpa e di ansia, invade il mio corpo.

Perché mi sento così?

É il mio corpo, decido io come vestirmi, Aiden non ha voce in capitolo.

E allora perché mi sento così strana?

Cerco di scacciare via questo pensiero facendo di no con la testa.

"Tutto bene?", domanda Blair.
"Sisi", rispondo velocemente.
"Ora passiamo al trucco", Isabel batte le mani contenta.
"Okay", allungo questa parola.

Isabel afferra la mia mano e mi porta verso il letto, mi siedo e lei esce dalla stanza.
Torna dopo qualche minuto con una marea di trucchi fra le mani.
Li appoggia sul letto e poi va a prendere la sedia davanti alla scrivania.
Si mette davanti a me e inizia a prendere dei prodotti.

"Chiudi gli occhi e lascia fare a me", mi fa l'occhiolino.
"Non esagerare", le punto il dito contro.
"Sisi", rotea gli occhi.

La guardo per qualche secondo, per poi fare quello che mi ha detto poco fa.

Il tempo passa, ma Isabel non ha ancora finito.
Inizio a preoccuparmi, non starà esagerando, vero?

"Hai fatto Bella?", domando.
"Aspetta ancora un pochino", commenta.

Sospiro e aspetto.

"Fatto", batte le mani contenta.

Apro gli occhi e mi alzo dal letto, vado verso lo specchio e inizio a guardarmi.
Mi ha messo il fondotinta, il mascara, eye-liner e ha sfumato L'ombretto nero con quello argentato.
Devo dire che ha proprio fatto un lavoro eccezionale, mi piace un sacco questo trucco.
Adoro il fatto che i miei occhi siano in risalto e la sfumatura che ha creato con i due colori é semplicemente magnifica.

"Grazie Bella", mi giro e sorrido.
"Di nulla", fa l'altezzosa.
"A che ora hai lezione?", domanda Blair.
"Alle 11, voi?", rispondo.
"10", parlano entrambe.
"Ma che ore sono?", le guardo.
"Ora guardo", Blair afferra il suo telefono.
"Bella! Siamo in ritardo!", corre verso il suo armadio.
"Perché?", domanda sua sorella.
"Sono le 9!", Blair afferra dei vestiti.
"O mamma! É tardissimo!", Isabel si alza ed esce dalla stanza.
"Ora vado", mi alzo.
"Aspettami sotto! Non provare a scappare!", mi guarda male.
"Ricevuto", sorrido.

Esco dalla stanza e inizio a scendere le scale.
Vado nel soggiorno e mi siedo sul divano.
Afferro il telefono dalla tasca dei jeans e invio un messaggio ad Ariel.

"Ciao Gail", Sofia si siede accanto a me.
"Ehy, ancora qui?", domando.
"Vuoi sbarazzarti di me?", incrocia le braccia.
"No, per niente", la abbraccio.
"Oggi non vado a scuola", ricambia.
"Beata te", rispondo.
"Tu devi andare?", domanda triste.
"Sì, ma ci rivedremo", lascio la presa e la guardo.
"Certo! Grazie Gail", mi abbraccia nuovamente.

La stringo felice fra le mie braccia.
Questa bambina é dolcissima e tenerissima.
Mi piace stare con lei, é così innocente e piena di vita.
É impossibile non farsi contagiare da lei.

"Noi andiamo a scuola", Blair e Isabel scendono le scale alla velocità della luce.
"Okay", risponde Sofia.
"Ethan?", domanda Blair mentre si sistema gli orecchini.
"Sta finendo di prepararsi", Sofia la guarda.
"Perfetto", Blair sospira.
"Ethan é tardi", urla Isabel.
"Arrivo arrivo", inizia a scendere le scale.

Viene verso di noi e bacia la piccola Sofia.

"Fai la brava", é serio.
"Come sempre", fa l'altezzosa.
"Certo", sorride.

Si alza e inizia a sistemarsi la giacca del suo completo.

"Scusa per il casino Abby e grazie, davvero", mi guarda.
"Figurati, é stato un piacere. Scusate per il disturbo", sorrido imbarazzata.
"Non devi scusarti, per noi é un piacere. Tu sei sempre la benvenuta", mi fa l'occhiolino.

Mi sento ancora più in imbarazzo e abbasso la testa.

"Ethan andiamo", Blair afferra il suo braccio.
"Ci vediamo", mi saluta con la mano.
"Ciao Abby, attendiamo un'uscita fra ragazze", Blair ed Isabel mi abbracciano.
"Grazie, ci sto", ricambio.
"Ciao Sof", baciano le guance di Sofia.

Poi si dirigono tutti verso la porta ed escono fuori.
Sofia appoggia la sua testa sulle mie gambe e chiude gli occhi.

"Sei stanca?", domando.
"No", sbadiglia.

Inizio ad accarezzarle i capelli e piano piano inizia a socchiudere gli occhi.
Cerca di resistere, ma la stanchezza vince e dopo qualche minuto si addormenta.
Anche io vorrei entrare nel mondo dei sogni così in fretta.
Continuo ad accarezzare i suoi morbidi capelli ricci.
Mi piace farlo.

"Si é addormentata?", la sua voce mi fa sobbalzare.
"Sì", rispondo subito.
"Le piaci davvero tanto", si inginocchia davanti a noi.
"Anche lei piace a me", sorrido.
"Si vede", alza la testa e inizia a guardarmi.

Mi sento avvampare, il suo sguardo mi arriva dentro il cuore, facendolo tremare.

"Fra poco arriverà la babysitter", si alza e si abbassa.
"Cosa fai?", domando imbarazzata.
"Prendo Sofia", alza le spalle.
"Okay", sospiro.

Afferra sua sorella, e nel farlo le sue mani toccano le mie gambe e mille brividi iniziano a formarsi su di esse.
Poi avvicina il suo viso e il suo profumo invade le mie narici e le sue labbra iniziano a mettermi in soggezione.
Mi viene in mente la scena di ieri e giro la testa.
Lui mi osserva, lo so, lo sento, il suo sguardo brucia sulla mia pelle, ma non mi muovo, continuo a non guardarlo.

Afferra Sofia e se ne va via.
Riprendo a respirare e la lucidità mentale ritorna.
Non so come comportarmi.

Cosa dovrò fare?

Fatto sta che mi sento ancora triste, non capisco il suo trattenersi e non capisco il perché io stia così male.
Non ha senso, é stato un semplice "rifiuto" niente di speciale o di sconvolgente.

Rimango incastrata nei miei pensieri, quando sento qualcosa appoggiarsi sul divano.
Mi giro e noto Aiden accanto a me.

"Dopo l'arrivo della babysitter possiamo andare", inizia a parlare.
"Okay", rispondo freddamente.
"Cosa hai?", domanda di getto.
"Niente", alzo le spalle.
"Stai mentendo", puntualizza.
"Lascia perdere", sbuffo e giro la testa.

Sospira e poi si alza in piedi, perché il divano ritorna ad essere leggero.
Si mette nella mia visuale e io inizio nuovamente a sentirmi a disagio e in imbarazzo.

"Allora?", insiste.
"Allora niente", mi giro.

Lui si rimette davanti ai miei occhi.
Sbuffo e lo guardo male.

"Vuoi smetterla?", domando.
"Di fare cosa?", mi guarda attentamente.
"Questo", gesticolo.
"Smettila di parlare, smettila di venirmi incontro, smettila di fare domande, smettila di cercare di capirmi", mi alzo.
"Non voglio", si alza anche lui.
"Dovresti farlo", lo guardo male.
"Perché sei così?", si avvicina.
"Non esiste un motivo, ora lasciami stare", stringo i pugni.

Lui cerca di rispondere, ma viene interrotto dal suono del campanello.
Si passa una mano fra i capelli e scompare dalla mia vista.
Dopo qualche minuto, ritorna con una graziosa signora accanto a lui.

Avrà una sessantina di anni, é alta e magra.
Capelli lunghi e grigi, occhi grandi e verdi e un sorriso contagioso.

"Oh, ma che bella signorina", mi guarda.
"Salve, sono Abigail", le porgo la mia mano.
"Quella Abigail?", la stringe e poi si gira a guardare Aiden.

Lui sorride imbarazzato e inizia a passarsi la mano fra i capelli.
Lo guardo stranita e non capisco il perché della sua reazione.

"Io sono Katherine, ma puoi chiamarmi Kate", sorride.
"Okay, Kate", sorrido.
"Sono la vicina di casa di questi ragazzi", continua.
"Oh", rispondo interessata.
"Li conosco da sempre ormai, ho passato molto tempo con loro, fanno parte di me, li considero miei nipoti, ormai", i suoi occhi iniziano a luccicare.
"É una bella cosa", sorrido.

Guardo Aiden per qualche secondo e noto un sorriso unico e genuino sul suo viso.
Osserva con occhi dolci questa tenera signora e capisco che hanno un legame forte e speciale.
Sorrido come una bambina e lascio entrare nel mio cuore questo ragazzo.
Non riesco ad essere arrabbiata a lungo con lui.
Riesce sempre a farmi cambiare idea, cambia il mio umore, il mio pensiero, cambia me.

"La piccola Sofia dove é finita?", domanda Katherine.
"Sta dormendo", risponde Aiden.
"Bene, piacere di averti incontrata, finalmente", marca molto l'ultima parola.
"Noi ora dobbiamo andare a scuola", Aiden mette le mani sulle spalle di questa signora e la sposta.
"Certo, scuola", lo guardo con una strana espressione.
"Sì, a scuola. Ci vediamo più tardi", lascia un bacio sulla sua guancia e afferra la mia mano.
"Che modi! Voglio salutarla", mi blocco.
"Ragazzina...", stranamente é agitato.
"Lasciami", lo guardo male.

Sospira e lascia la presa.
Mi giro e mi dirigo verso la dolce signora.

"É stato un piacere", sorrido.
"Anche per me", mi tira verso di lei.
"Lo so che é un ragazzo molto testardo ed orgoglioso, ma sotto sotto é un tenerone", sussurra piano nel mio orecchio.

Poi indietreggia e inizia a guardarmi.

"Le apparenze ingannano. E poi lui é disposto a fare di tutto per le persone che ama", mi fa l'occhiolino.

Nel sentire l'ultima parola, mi blocco e smetto di pensare, di respirare, di muovermi, semplicemente smetto di essere me stessa.

"Dobbiamo andare, a più tardi", Aiden afferra la mia mano e inizia a trascinarmi fuori.

Usciamo e andiamo verso la sua macchina, entriamo e partiamo.
Il silenzio ci avvolge e io continuo a pensare alla frase detta dalla signora Katherine.

Perché ha pronunciato proprio quelle parole?

Cosa si nasconde dietro a tutto questo?

Che collegamento esiste con me?

E poi, soprattutto, come faceva a sapere il mio nome?

Tutti quanti mi conoscono, ma io no.
Ogni persona cara presente nella vita di Aiden, ha la stessa reazione nel sentire il mio nome.
Tutti sorridono e tutti dicono la stessa frase.

Questo che cosa vuol dire?

Aiden ha parlato di me con loro?

Se é così, che cosa avrà detto?

Cose belle o cose brutte?

Beh, a giudicare le loro reazioni, penso cose belle o almeno carine, spero.
Inizio a torturarmi le dita e continuo a pensare.

Non riesco a trovare una spiegazione, non riesco a decifrare questo enigma, é tutto così misterioso.
Ancora una volta sono in crisi, sono al punto di partenza, non so che fare, non so a cosa pensare.

Uffi, Aiden, che cosa mi stai facendo?

Sbuffo e incrocio le braccia.
Sono frustrata e curiosa, voglio sapere la verità, voglio conoscere ogni sfaccettatura di questa storia, semplicemente voglio sapere tutto.

"A cosa stai pensando?", Aiden rompe il silenzio.
"A niente", rispondo subito.
"Stai mentendo, ancora", marca bene tutta la frase.

Roteo gli occhi e decido di rimanere in silenzio.
Non mi va di parlare, ho già troppi pensieri, ho un rompicapo da risolvere e poi non mi va di peggiorare la situazione.

Alzo la testa e noto che ormai siamo arrivati.
Aiden parcheggia la macchina e io esco subito.
Metto le mani nelle tasche della giacca e inizio a camminare.

Sento dei passi avvicinarsi sempre di più, io accelero, ma ovviamente, é tutto inutile.

"Possiamo parlare?", afferra la mia mano e mi gira verso di lui.
"No. Devo andare a lezione", lascio la presa.
"Non puoi evitarmi! E poi perché lo stai facendo?", si mette davanti a me.

E ora cosa faccio?

Che mi invento?

Ovviamente non posso raccontare la verità, mi prenderebbe per pazza, e poi é troppo strano dirlo ad alta voce.
Nemmeno io so cosa sento precisamente in questo momento, o forse sì...

Ah, basta!

Sono confusa e sto male, ho bisogno di cambiare aria.

"Invece posso. Ci si vede in giro", mi giro e riprendo il mio cammino.
"Testona", lo sento sbuffare.

Lascio perdere tutto quanto e mi dirigo verso il reparto femminile.

Entro nella mia stanza e le ragazze vengono subito verso di me.
Le guardo e sembrano sconvolte, preoccupate.

E ora cosa é successo?

"Cosa sta succedendo?", domando.
"Sei venuta da sola?", domanda Ariel.
"No, con Aiden, ma ci siamo separati all'entrata. Perché?", sono confusa.
"Non ti é successo niente, vero?", Stella inizia ad esaminarmi il corpo.

Alza le mie braccia, controlla il viso, inizia a girare intorno a me.

"Si può sapere che vi é preso?", la fermo e la metto davanti a me.
"Beh, ecco...", Ariel inizia a torturarsi le dita.
"Abby sta bene, vero?", Ariana spalanca la porta della nostra stanza.
"Anche tu, Ari?", mi giro verso di lei.
"Oh, menomale! Stai bene!", viene ad abbracciarmi.
"Okay, mi sto preoccupando. Cosa sta succedendo?", lascio la presa e inizio a guardare tutte e tre negli occhi.

Ariel continua a torturarsi le dita, Stella inizia a fare avanti e indietro per la stanza, mentre Ariana abbassa la testa imbarazzata.
Incrocio le braccia e inizio a sospirare rumorosamente, ma nessuna ha intenzione di sputare il rospo.

"Allora?", domando irritata.
"Questo", Stella finalmente inizia a parlare.

Mi avvicina il suo telefono e io lo afferro subito.
Guardo la foto e nel vederla, il mio cuore si blocca.
Anastasia ha pubblicato sui social, una sua foto insieme ad Aiden.
Indossano entrambi lo stesso outfit di sabato, il girono in cui ci siamo incontrati al London Eye.
Sono di schiena e si stanno tenendo per mano.
La rabbia si impossessa del mio corpo e le mani iniziano a formicolare.

É una farsa, no?

E allora perché Anastasia ha pubblicato questa foto?

Perché tutto ha preso una brutta piega?

"Buon per loro", rispondo seccata.
"No, Abby, no! Non va bene", Ariana alza la testa.
"Perché, scusa?", la guardo attentamente.
"La tradizione smette di esistere nel tuo caso", puntualizza.

Nel sentire questa frase, il mondo mi crolla.

Perché ha detto tutto questo?

La tradizione dovrebbe durare tutto l'anno scolastico, non ha senso stopparla.
Da quel che ho capito, solo i due diretti interessati possono fermarla, non persone esterne.

"Non capisco", penso ad alta voce.
"Aiden, fidanzandosi con Anastasia, ha bloccato involontariamente la tradizione. In poche parole, solo i due interessati possono fermarla. Facendo questo, Aiden ha confermato che di te non gliene frega niente e nemmeno della tradizione. Non può essere fidanzato e intanto seguire questa cosa, deve scegliere", spiega Ariana.
"Io ho bisogno di aria", mi avvicino alla porta.
"Non puoi uscire! Sei in pericolo Abby", Ariel afferra la mia mano.
"Non sono in pericolo! Siamo a scuola Ariel! E poi perché dovrei esserlo?", lascio la presa ed esco correndo dalla stanza.

Gli occhi iniziano a pizzicare e l'immagine di loro due rimane nella mia mente.
Questa messa in scena, non sembra poi così falsa.
Magari si stanno semplicemente innamorando...
Ormai passano molto tempo insieme, puoi opporti quanto vuoi, ma prima o poi uno dei due cede.

Entrano in scena i sentimenti, le emozioni, in poche parole, inizi ad avvicinarti a questa persona, é inevitabile, succede e basta.
E forse questo é proprio successo a me...
Ho mantenuto le distanze di sicurezza, ma più lo facevo e più mi sentivo attratta da lui.
É entrato improvvisamente nella mia vita e si é insinuato lentamente nel mio cuore.
Non ha chiesto il permesso, sono stata io a lasciarlo entrare, io ho sbagliato.
Ho fatto tutto io, ho abbassato la guardia, mi sono infatuata di uno stupido ragazzo.

Infatuata?

Sul serio, Abby?

É più di una semplice infatuazione, forse anche più di una semplice cotta...

Smetto di correre e mi appoggio contro il muro per riprendere fiato.
Inizio a guardarmi intorno e noto di essere dentro la scuola.
Dopo aver preso fiato, mi dirigo verso il mio armadietto.
Attraverso il lungo corridoio e inizio a sentirmi a disagio.
Tutti si girano e mi fissano, ma stavolta questi sguardi sono strani, sento cose diverse, inizio ad avere paura e non capisco il perché.

Arrivo davanti al mio armadietto e inserisco il codice, apro l'anta, ma qualcuno si mette dietro di me e chiude bruscamente questo piccolo contenitore di libri.

Mi giro arrabbiata, ma appena vedo il suo viso, l'ansia e la paura si impossessano del mio corpo.

"Buongiorno Abigail Watson", marca bene il mio nome e cognome.
"Cosa vuoi Tyler?", cerco di essere calma.
"Dritta al punto, eh?", si avvicina.

Io indietreggio, ma nel farlo la mia schiena va contro gli armadietti.
Inizio a stringere i pugni e cerco di placare la mia paura.

"Sempre, allora?", lo guardo male.
"Hai ragione, voglio qualcosa", accarezza la mia guancia.
"Che cosa?", la tolgo disgustata.
"Voglio te, Abigail Watson", sussurra questa frase al mio orecchio.

Ma stavolta i brividi che si formano, sono brividi di paura e di disgusto.
Questo ragazzo mi fa ribrezzo, non lo sopporto, non posso guardarlo, il suo viso mi fa salire un nervoso indescrivibile.

"Nei tuoi sogni", lo spingo.

Lui indietreggia leggermente e poi sbuffa sonoramente.
Si avvicina arrabbiato verso di me e io inizio ad avere, davvero, tanta paura.
Sbatte la mano contro l'armadietto e sobbalzo leggermente.
Il suo braccio é steso ed é a contatto con la mia guancia, sento il suo respiro muovermi i capelli e il suo sguardo congelarmi le vene.

"Non mi piace questo comportamento da ribelle", abbassa il suo viso.
"Io faccio quello che voglio", cerco di tenere la voce ferma e precisa.
"Non con me, magari con Aiden, ma non con me", sorride maliziosamente.
"Che cosa significa?", domando.
"Significa che questa collana non ti serve più", la afferra e la stacca dal mio collo.

É stato un movimento brusco e doloroso, ma non ho sentito un dolore fisico, ho sentito un dolore interno.
Mi fa male il cuore, non il collo.

"Come osi?!", cerco di afferrarla.
"Ormai non ti serve più!", la lancia.
"No!", cerco di andare verso di essa.

Ma lui afferra il mio polso e mi sbatte contro gli armadietti.
Alza le mie mani e le mette sopra la mia testa, poi si abbassa verso di me e inizia a guardarmi negli occhi, ma il suo sguardo é strano, é perfido, é freddo.

"Non puoi farlo!", cerco di dimenarmi.
"Invece posso, ormai Aiden ha scelto un'altra ragazza, la tradizione é caduta", sorride maliziosamente.

Nel sentire questa frase, mi ritorna in mente il discorso di Ariana.
Aveva ragione, dovevo ascoltarla, ma come sempre agisco di impulso.
Devo smetterla di essere così testarda, così impulsiva.

"E ora tocca a me prenderti sotto la mia custodia", continua.
"Perché lo stai facendo?", continuo a dimenarmi.

Ma la sua presa é troppo forte, troppo salda e io sono debole in questo momento, tanto.

"Devo riscuotere un conto in sospeso", sorride vittorioso.

Un conto in sospeso?

Che cosa vuol dire?

Vuole fare male ad Aiden?

Se sì, perché se la prende con me?

Io che collegamento ho con tutta questa storia?

"Non mi interessa, é un problema tuo, non mio!", pesto il suo piede.

Lascia la presa e inizio a correre.
Mi giro per guardare questo ragazzo, quando vado a sbattere contro qualcuno.

"Abby!", sento la voce di mia sorella.

Si abbassa e inizia a stringermi fra le sue braccia, io ricambio e scarico tutta la tensione.

"Stai tremando! Cosa é successo?", lascia la presa e inizia a guardarmi.
"Abby, la tua collana...", Stella indica il mio collo.
"É stato Tyler", balbetto.
"Vieni con me", arrivano anche Liam ed Ariana.

Afferro la sua mano e mi alzo in piedi.

"Andiamo al bar di Matt, lì risolveremo la situazione", sorride.
"Grazie", cerco di ricambiare.
"Non ti azzardare Brooks!", sento la voce di Tyler.

Il mio corpo si blocca, mi fermo e rimango paralizzata.

"Tu, non ti azzardare Cooper", Liam mi mette dietro la sua schiena.
"Che scena patetica", ridacchia.
"Tu sei quello patetico", la sua voce cambia.

É irritata.
Noto i suoi pugni stretti e la sua postura rigida, non é un buon segno.

"Stanne fuori Brooks", si avvicina.
"No! Lascia stare Abby", avanza anche Liam.
"Sai che non posso farlo, e poi tu dovresti stare lontano da lei", sorride beffardo.
"Mai", Liam é deciso.
"La tua presenza la distruggerà", Tyler é sicuro di se.

Liam nel sentire questa frase si irrigidisce ancora di più e le sue nocche diventano bianchissime.

"Stai zitto Cooper", lo minaccia.
"Non mi fai paura", ormai Tyler é davanti a Liam.
"Vattene via", scandisce bene ogni singola parola.
"Non puoi proteggere Abigail Watson, non vorrai mica rovinare anche lei. Devo ricordarti la tua dolce sorellina?", Tyler sorride compiaciuto.

Liam scatta e afferra la giacca di questo essere insensibile.
Lo scaraventa contro gli armadietti e tutte le persone iniziano ad osservare la scena.
Ariana cerca di avvicinarsi, ma io la fermo, afferrandole la mano.
Lei indietreggia e io la metto dietro la mia schiena, mentre Ariel e Stella si posizionano davanti a me.

"Non hai il diritto di pronunciare quelle parole!", Liam stringe la presa.
"Stai calmo! Semplicemente non sei riuscito a proteggere una persona cara", Tyler alza le spalle.
"E poi non é stata una grande perdita", sorride.

Liam cambia espressione e anche postura.
Alza il braccio e colpisce Tyler in pieno volto, lui cade a terra e Liam riprende a picchiarlo.
Ariana porta le sue mani sul viso e guarda la scena sconvolta.

"Impara a tenere la bocca chiusa", Liam non si ferma.
"Liam smettila!", lo riprende Ariana.

Ma lui non la sente, non ha intenzione di fermarsi.
Ormai i suoi muscoli hanno vita propria, il suo corpo si muove da solo.
É la rabbia a parlare, ad agire, il Liam dolce e tenero ora non c'é più.

"Ora basta!", Ariana va verso di lui.

Si mette dietro suo fratello e avvolge le sue braccia dietro la sua schiena.
Liam esita per qualche secondo e poi si ferma.
Si rialza in piedi e guarda con disprezzo Tyler.

"Che ti serva da lezione", afferra Ariana e viene verso di noi.

Tyler si alza in piedi e osserva me, sorride e poi scatta in avanti.
Afferra Liam, lo scaraventa sul pavimento e inizia a colpirlo.
Prendo la mano di Ariana e la metto, nuovamente, dietro la mia schiena.

"Devo fermarlo", la sua voce si spezza.
"Non puoi farlo", rispondo.
"Ma loro sì", Ariel indica dei ragazzi.

Osservo meglio e noto Archie e Shawn, sorrido nel vederli e spero in qualcosa di bello.
Vanno verso di loro.
Archie afferra Liam, mentre Shawn prende Tyler.

"Smettetela!", parla Archie.
"Codardo! Hai chiamato i rinforzi!", Tyler lascia la presa.
"Sono stata io!", Ariel parla.
"Oh! Esisti anche tu, allora", si gira verso mia sorella.
"Vattene Tyler", Archie si mette davanti ad Ariel.
"Non potete proteggere queste due bambinette", sbotta Tyler.
"Possiamo, ora sparisci", Shawn si mette accanto ad Archie.
"Non mi fate paura", Tyler avanza verso di loro.
"Nemmeno tu", anche Archie e Shawn iniziano ad a andare verso di lui.
"Siamo tre contro uno", Liam si affianca a loro.
"Esatto, ma io sono più astuto", guarda Ariel per qualche secondo.

Lui inizia a correre velocemente verso di lei, io avanzo e afferro mia sorella, la spingo e Stella la prende.
Tyler nel vedere questo, non si ferma, anzi sorride e si avvicina verso di me.
Chiudo gli occhi e rimango ferma.

Poi sento un vento improvviso e un rumore strano.
Riapro i miei occhi e noto lui davanti a me, mentre Tyler é a terra.
Si gira verso di me e mi afferra le spalle.

"Stai bene?", domanda preoccupato.
"Sì, sto bene", lo guardo.
"Menomale", mi abbraccia.

Rimango ferma, immobile.
Non mi aspettavo questa reazione, soprattutto davanti a tutte queste persone.
Assaporo il suo profumo e mi godo, ancora una volta, il suo tenero abbraccio.

"Il solito guastafeste", sento la voce di Tyler.

Aiden lascia la presa e mi mette dietro la sua schiena.

"E tu il solito rompiscatole. Sparisci Tyler, lo sai che non hai speranza contro di me", risponde Aiden.
"Oh sì, invece. Conosco il tuo punto debole e stavo giusto per usarlo a mio favore", ridacchia.
"Non ti conviene", stringe i pugni.
"Posso farlo, mio caro Walker! Sei fidanzato ufficialmente con Anastasia. Conosci le regole, la tradizione cade", sorride.
"Non esiste nessun fidanzamento! É solo una questione di affari! E poi, vero o falso, io non rinuncerò mai a questa tradizione, Abigail appartiene solo ed esclusivamente a me! Tu non ti devi avvicinare a lei, non devi nemmeno pensare a lei!", Aiden é serio.
"Altrimenti?", Tyler lo istiga.
"Vuoi continuare a vivere?", domanda Aiden.
"Certo", risponde lui.
"Bene, allora stai lontano da lei", conclude con aggressività.

Tyler sospira rumorosamente e poi si gira e inizia a camminare.
Aiden rilassa i muscoli e si gira verso di me.
Mi accarezza la guancia e poi va da Liam.
Avanzano e ci superano, quindi noi decidiamo di seguirli.
Ci mettiamo dietro di loro e iniziamo a camminare.

Ma poi, qualcuno mi afferra la mano e mi tira verso di lui/lei.

"Lasciami!", cerco di dimenarmi.

Aiden, appena sente la mia voce, si gira verso di me.
I suoi occhi si spalancano e la sua postura si irrigidisce.

"Ti ho avvisato!", avanza verso di noi.
"Provaci", sento ancora la sua voce.

Aiden viene verso di noi, afferra le mani di Tyler e le toglie.
Mi lascia libero accesso e io colgo la situazione, ma Tyler mi fa lo sgambetto e cado a terra.
Cerco di rialzarmi, ma i ragazzi ormai sono davanti a me.
Provo a proteggere il mio corpo e mi alzo lentamente, ma nel farlo, Tyler indietreggia e mi colpisce il naso con il suo gomito.

A causa della velocità e della forza, cado nuovamente a terra, come una pera cotta.
Mi porto la mano verso il naso e poi la abbasso e noto subito qualcosa di rosso, mi sta uscendo del sangue.

"Come hai osato?!", sento la voce di Aiden.

Io metto la testa all'indietro e alzo il viso e premo le dita sul naso, cercando di fermare la fuoriuscita del sangue.
Uffi, io e la mia sensibilità, sono troppo fragile.

"Andiamo in infermeria", afferra la mia testa.

La mette davanti al suo viso e inchioda i suoi occhi nei miei, posiziona un fazzoletto sul mio naso e mi osserva.

"Scusa", é preoccupato.
"Non é colpa tua, Aiden", metto la mano sulla sua guancia.

Mi giro a guardare la scena.
Tyler é a terra, senza forza ormai, mentre Archie, Shawn e Liam sono con le ragazze.
Faccio un sospiro di sollievo e mi catapulto fra le braccia di Aiden.
Sono esausta, questo inizio non é stato uno fra i migliori.

"Che cosa sta succedendo?", sentiamo una voce autoritaria.

Ci giriamo tutti e noto il preside della nostra Università.
Avrà intorno ai quaranta anni.

É un uomo alto, fisico slanciato, occhi verdi e capelli neri.
Indossa un completo nero elegante.
Avanza deciso verso di noi.

"Aiden Walker, Tyler Cooper, Archie Evans, Shawn Butler, Liam ed Ariana Brooks, Stella Jones, Abigail ed Ariel Watson, tutti nel mio ufficio", il suo sguardo é glaciale.

Io ed Aiden ci alziamo e iniziamo a camminare insieme ai ragazzi.
Nessuno ha il coraggio di parlare, abbassiamo tutti la testa e ci facciamo intimidire.

E ora che cosa succederà?

{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}

Ciao amici lettori❤️

Come state?😍

Opinioni riguardo a questo capitolo?🤔

Diciamo che sono successe tante cose🙈il mistero si infittisce sempre di più e ormai si é dedotto che la vicenda coinvolge praticamente tutti quanti🤭
Ma la cosa più importante é questa: cosa c'entra Abigail in tutto questo?🤷‍♀️

Aiden riuscirà a risolvere la situazione?🤔

Sicuramente sta escogitando qualcosa e scoprirete presto il metodo che userà e che gran segreto scoprirà🤭

E riguardo Tyler, che parere avete?

Secondo voi a che cosa si riferiva con la frase "conto in sospeso"?🤔

Ormai i ragazzi sono stati beccati e sono stati richiamati dal preside😅secondo voi che cosa succederà?

Sarà severo o clemente?🤷‍♀️

Scoprirete tutto nel prossimo capitolo💪🏻

Grazie a tutti❤️vi porto nel cuore😍

Ci rivedremo al prossimo capitolo❤️

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