Capitolo 23
Incrocio le gambe e afferro un cuscino posizionato sul letto.
Lo metto sulla mia pancia e inizio a stringerlo forte, cercando di placare la rabbia e l'ansia che si stanno impossessando del mio corpo.
"Allora da dove posso iniziare?", Blair mette la mano sul suo mento.
"Dal principio", Isabel la spintona leggermente.
"Va bene!", rotea gli occhi e si gira verso di me.
Punta i suoi occhi nei miei e inizia a fissarmi.
Il suo sguardo é preciso e concentrato su di me, mi ricorda un pochino Aiden, beh sono fratelli.
"Noi di cognome facciamo Walker...", inizia Blair.
"Questo lo sa!", la spintona ancora.
"Fammi parlare!", Blair pizzica il braccio di Isabel.
Iniziano a guardarsi male e nel vedere questa scena, un sorriso mi compare sul volto.
Sembriamo io ed Ariel, ci punzecchiamo a vicenda, ma ci vogliamo un bene dell'anima.
Ritornano composte e Blair riprende a parlare.
"Mentre Anastasia é una Anderson", continua.
Io la guardo e annuisco, non capisco dove voglia arrivare con la storia dei cognomi, non che mi interessi tanto questo argomento, ero già a conoscenza di questo particolare.
"Le nostre due famiglie possiedono due aziende diverse, sono le più importanti qui in città. Ultimamente sia nostro padre che il padre di Anastasia, stanno concludendo ottimi contratti e hanno intenzione di espandere i loro orizzonti", mi guarda attentante.
Okay, ora capisco questa piccola introduzione dei cognomi.
Ora però voglio sapere di più, voglio scoprire tutto.
Avanti Blair, non tenermi sulle spine.
"Per evitare conflitti e soprattutto, per evitare la concorrenza, il signor Anderson e nostro padre, hanno deciso di unire le loro aziende", Blair fa una smorfia.
E Aiden cosa c'entra in tutto questo?
Anastasia che collegamento ha con lui?
Non capisco dove voglia arrivare Blair.
"Ma questa unione deve essere forte, ma sopratutto duratura. E quale soluzione hanno trovato?", mi guarda.
Soluzione?
Cosa hanno escogitato?
Sono così ansiosa e confusa!
Aziende, contratti, soldi, tutte cose fuori dalla mia portata.
Io non riesco ancora a comprendere la connessione tra Aiden e Anastasia in tutto ciò.
"Un matrimonio!", ripetono Blair e Isabel.
"Matrimonio?", ripeto confusa.
Quando siamo arrivati a questa parola?
Il discorso a cosa é riferito?
"Tra Aiden e Anastasia. Loro due sono le pedine, sono un contratto in carne ed ossa. Con la loro unione, queste due stupide aziende, saranno legate per sempre. Niente scandali, niente concorrenza, niente problemi", sbuffano entrambe.
Che cosa?
Un matrimonio?!
Aiden dovrà sposare quella vipera solo per interesse?
Ma come può un genitore costringere il figlio a fare una cosa del genere?
Mi vuoi dire che non esistono altri accordi per unire le loro due aziende?
Aspetta un secondo!
Questo vuol dire che Aiden non mi ha mentito!
É stato sincero fin dall'inizio!
Che stupida che sono!
Ho ancora sottovalutato la sua parola, ho ancora offeso questo ragazzo, ho ancora ferito Aiden Walker con la mia testardaggine.
Mi alzo di scatto e vado verso la porta, poi mi ricordo una cosa.
Mi giro e vado subito verso Blair e Isabel.
"Grazie ragazze, davvero! Mi avete aperto gli occhi", le abbraccio.
"Figurati", ricambiano.
Lascio la presa e le guardo negli occhi.
"Ora però, devo andare...", indico la porta.
"Vai pure", mi fanno l'occhiolino.
Nel vedere questa manifestazione, sento le guance andare a fuoco.
É alquanto imbarazzante questa situazione.
Sono stata aiutata dalle sorelle di Aiden, incredibile.
Vado verso la porta, ma la voce di una delle due mi blocca.
"La prossima volta vieni a chiedere a noi", mi giro nuovamente verso di loro.
"Nostro fratello é un testone orgoglioso, ma ha un cuore grande", sorridono.
"Grazie", ricambio e apro la porta.
"Tifiamo per voi", si danno il cinque e poi mi salutano con la mano.
Io sorrido e chiudo delicatamente la porta.
Appoggio la mia schiena contro di essa e inizio a pensare ad un discorso da fare.
Ma purtroppo non mi viene niente in mente!
Che cosa faccio?
Il mio istinto mi dice di andare da lui, il mio cuore grida il suo nome, ma la mia testa mi dice di aspettare.
Non voglio peggiorare le cose, ho paura di sbagliare.
Non ci siamo salutati nel migliore dei modi e non voglio mettere altra carne sul fuoco.
Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro.
Devo prendere una decisione, basta rimpianti, basta fasciarsi la testa inutilmente.
Inizio a camminare e ad ogni passo che faccio, il mio cuore sale sempre di più verso la gola.
Le mani iniziano a sudare e le gambe a tremare.
Arrivo davanti alla sua porta e l'ansia inizia ad uccidermi.
Alzo la mano destra e la avvicino alla sua porta, faccio respiri lunghi e profondi, ma non riesco a muoverla, si é bloccata.
Tutto il mio corpo si é paralizzato.
Con che faccia tosta entro nella stanza di Aiden?
Che cosa posso dirgli?
Ho ferito così tante volte questo ragazzo, che secondo me ormai, ha gettato la spugna.
Triste ed indecisa, appoggio la mia schiena contro la porta e con essa, anche la testa.
Inizio a guardare il soffitto alto e bianco.
Non so che fare in questo momento, forse é meglio lasciar perdere, le acque si devono calmare.
Magari fra qualche ora andrà meglio, oggi é stata una lunga giornata, troppo direi.
Sospiro e mi porto la mano sul viso.
I pensieri e il senso di colpa mi torturano la mente e non so a chi dare retta...
Ascolto la testa o il cuore?
Forse é meglio la testa, in questo momento, é più razionale.
Quando decido di andare via, sento un click provenire dalla porta e in qualche secondo mi ritrovo per terra.
Apro gli occhi e alzo la testa.
Aiden é davanti a me e mi guarda con aria confusa.
"Cosa facevi davanti alla mia porta?", mi porge la mano.
"Niente", la afferro e mi alza.
Che brutta caduta, mi fa male la schiena e poi che figuraccia!
Devo sempre combinare qualcosa davanti a lui.
"Non mentire ragazzina", avvicina il suo viso al mio.
Si abbassa alla mia statura ed inizia ad osservare ogni mia piccola espressione, ogni mio piccolo movimento.
I suoi occhi incastrati nei miei, mi mettono agitazione.
Questo suo azzurro cristallino, inizia ad abbassare la mia barriera.
É un colore così bello e così profondo, la sua intensità mi cattura, mi ipnotizza, mi porta su un'altra dimensione, in poche parole é talmente bello ed unico che non riesco a resistere a tale fascino e incanto.
Il cuore inizia a battere sempre di più e ormai le mie orecchie, non sentono più niente, tranne il continuo bum bum.
Aiden afferra delicatamente il mio mento con il suo pollice e il suo indice e continua a fissarmi in silenzio.
Questa situazione non mi piace, é troppo per me e per il mio cuoricino.
Non resisterò ancora a lungo, meglio sputare il rospo ora, prima che il danno sia fatto, prima che io faccia una cosa inappropriata.
"Volevo chiederti scusa", sbotto.
Lui lascia la presa e si rimette alla sua statura.
Sento come una boccata di aria fresca circondarmi, avevo smesso di respirare a causa sua.
Le mie guance iniziano a bruciare, ma vengono leggermente accarezzate da questa improvvisa freschezza.
"E per cosa?", si passa una mano fra i capelli.
Il suo volto é stupito e la sua voce aveva un timbro diverso.
Sì Aiden, ti capisco.
Pure io mi sconvolgo quando chiedo scusa, cosa che avviene raramente, ma avviene.
E tutto questo sta succedendo a causa tua.
Io sto abbassando il mio orgoglio per te, da quando ti conosco sono cambiata troppo, per i miei gusti.
Voglio più affetto, mi sbilancio sempre di più, parlo di più, abbasso piano piano il mio muro immaginario, ma soprattutto chiedo scusa.
"Per prima", abbasso la testa e inizio a torturarmi le dita.
Sento il suo sospiro e il suo silenzio inizia a mettermi in soggezione.
Ho sbagliato a chiedere scusa?
Ho scelto il momento sbagliato?
Dovevo stare zitta e andare a dormire?
Mille domande iniziano a ronzarmi in testa e un mal di testa atroce, inizia a martellare il mio povero cervello.
"Ho sbagliato, okay? Avevi ragione riguardo ad Anastasia. Scusa e buonanotte", vado verso la sua porta.
Mi aspettavo un comportamento diverso, delle parole diverse, ma non é successo, ho sbagliato tutto, di nuovo.
Ho bisogno di cambiare aria, di andare in un posto diverso, perché qui, sento di scoppiare.
"Aspetta", afferra la mia mano.
Questo suo contatto, mi fa venire i brividi ovunque, ormai il mio corpo reagisce sempre, non posso fermarlo.
Semplicemente sono sotto il suo incantesimo.
Mi gira verso di lui e riprende a guardarmi negli occhi.
Abbasso subito la testa, perché so di non riuscire più a mantenere questo contatto visivo.
É troppo, mi sento troppo vulnerabile, fragile, scoperta.
"Come mai hai cambiato idea?", domanda.
"Ecco...", mi blocco.
E ora cosa invento?
Non posso mica dire la verità, le sue sorelle poi saranno in pericolo.
"Blair e Bella, vero?", domanda.
"Come?", faccio finta di niente.
"Ragazzina", mi richiama leggermente.
"Sì, sono state loro! Ma non sgridarle, anzi non far del male a queste due povere ragazze", alzo la testa per guardarlo.
Mi fissa per qualche secondo e poi scoppia a ridere.
Nel vedere questa sua manifestazione, rilasso i muscoli e inizio a sorridere.
Ho già detto che adoro la sua risata?
Beh, scusate, ma lo ripeterò ancora una volta.
Semplicemente la adoro, é un suono così dolce e melodioso.
Il mio cuore scoppia di gioia nel vederlo così.
"Tranquilla, ragazzina. Non farò niente a quelle due combina guai. Ma voglio sapere una cosa", mi guarda.
"Cosa?", mi mordo il labbro inferiore a causa dell'ansia.
"Sei andata tu da loro o sono venute loro da te?", avvicina il suo viso al mio.
"Ecco..", la mia attenzione viene catturata dalle sue perfette labbra.
Perché deve sempre fare così?
Perché deve mettermi in soggezione?
Io come faccio ad essere lucida se ho la tentazione a due centimetri dal mio viso?
"Allora?", domanda piano.
"La seconda opzione", giro il mio viso.
"Okay. E cosa ne pensi?", la sua voce si sta allontanando.
Giro il mio volto e noto Aiden andare verso il suo letto.
Si siede e inizia a guardarmi attentamente, sembra serio ma preoccupato allo stesso tempo.
"Non ha importanza, é la tua vita", rispondo imbarazzata.
Non ho il diritto di esprimere la mia opinione ora, riguardo questo argomento così delicato, ma che mi fa venire un nervoso assurdo.
Non ho voce in capitolo, non posso dire ciò che penso ad Aiden, non ne ho il diritto.
Sono nessuno per lui e quindi non ho voce ora.
"A me importa. Sputa il rospo, ti prego", mi implora con gli occhi.
"Non mi piace, okay? Come fa un padre a costringere suo figlio a fare una cosa del genere? É la tua vita, il tuo futuro, la tua felicità! Come fai a passare il resto della tua vita accanto ad una persona che non ami, che nemmeno consideri?", tiro tutto fuori.
"Ma una cosa in particolare mi fa davvero male", lo guardo negli occhi.
"Quale?", domanda.
"Perché non mi hai detto niente?", la sua postura si irrigidisce leggermente.
"Non ti fidi di me?", abbasso la testa.
"Non é questo", sento dei passi.
"E cosa allora? Mi hai vista stare male! Ho insistito su questo argomento e tu mi hai voltato le spalle! Mi hai vista versare lacrime per un essere come te! Ti sono stata accanto in ogni momento per poi essere nuovamente respinta da te", gli occhi iniziano a pizzicare.
"Ascolta...", afferra le mie spalle.
"No! Ora ascoltami tu! Mi hai fatto male Aiden e tanto! Bastava semplicemente parlare, dire la verità! Ma a quanto pare, io per te non valgo niente, quindi ci sta il fatto di tenere la bocca chiusa", mi giro e mi dirigo verso la porta.
Lui avanza e si mette davanti ad essa, afferra le mie spalle e abbassa il suo viso verso il mio.
Io inizio a dimenarmi e purtroppo nel fare questo, le lacrime iniziano a scendere sulle mie guance.
"Ascoltami, ragazzina", parla.
"Non voglio", rispondo.
"Fammi spiegare", insiste.
"Non devi spiegare niente! É troppo tardi", continuo a dimenarmi.
"Sei proprio cocciuta!", sbuffa.
Mette una mano sulla mia schiena, poi si abbassa e afferra le mie gambe.
Mi alza stile principessa e si dirige verso il letto.
Continuo a dimenarmi, ma senza risultati.
Mi posa sul letto e lui viene verso di me.
Afferra le mie mani e le alza, tenendole bloccate, poi inchioda le mie gambe con le sue, ormai sono in trappola.
"Lasciami andare", la sua immagine diventa sfuocata a causa delle lacrime.
"Odio vederti piangere a causa mia", sento calore.
Aiden appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo e in questo momento, smetto di dimenarmi.
Rimango ferma, inspiro il suo dolce profumo e mi concentro su di lui e su quello che mi trasmette.
Ormai non posso più mentire a me stessa, questo ragazzo mi ha scombussolato la vita, ha stravolto la mia mente e il mio corpo.
Credo di provare qualcosa per lui, é inutile negarlo, il mio corpo dice la verità, reagisce sempre al suo contatto e con esso, anche il mio cuore.
Fa sempre i salti di gioia quando Aiden é accanto a me.
Ho completamente perso la testa...
"Non volevo ferirti", mille brividi si formano sul mio collo.
"Invece lo hai fatto", delle lacrime continuano a scendere.
E credo proprio che siano andate verso il viso di Aiden.
"Volevo tenerti al sicuro, non volevo farti entrare dentro tutto questo casino", sospira.
"Ormai ci sono completamente dentro", sussurro.
"Volevo proteggerti ragazzina", alza la testa e mi guarda negli occhi.
Poi lascia la presa e si sposta.
Riesco a prendere il controllo del mio corpo, ma non so cosa fare.
Mi alzo e mi metto a sedere davanti a lui, asciugo le mie lacrime e abbasso la testa.
Sento dei movimenti e poi una presa salda e forte, avvolge la mia vita e mi tira verso di lui.
Mi alza e mi appoggia sulle sue gambe.
A questo contatto, le mie guance iniziano a bruciare e il mio corpo va completamente in tilt.
"Odio essere la causa delle tue lacrime", mi avvicina di più a lui.
La mia schiena va a contatto con il suo petto muscoloso e appoggia la sua testa sulla mia spalla.
Le sue grandi braccia avvolgono la mia pancia e questo incastro mi fa impazzire.
Semplicemente tutto combacia alla perfezione.
Lui é così alto e grosso e io così bassa e piccola, siamo due pezzi di un puzzle che si completano a vicenda, siamo perfetti così.
"Ci sono abituata", senza pensarci inizio ad accarezzare il suo braccio.
La sua presa diventa più salda e io appoggio la mia testa sulla sua.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo e devo dire che mi piace questa situazione.
Sono contenta che si sia aperto anche lui, che mi ha lasciata entrare nella sua sua vita, che mi sta dando libero accesso con le coccole.
Di solito é molto rigido, non si fa toccare o abbracciare.
Quando prendo l'iniziativa é sempre distaccato all'inizio per poi sciogliersi dopo, mentre oggi é diverso.
É più tranquillo, più coccolone.
Magari é solo una mia impressione, ma credo di essere l'unica persona con cui si sbilancia così tanto, spero.
"Risolverò la situazione", rompe il silenzio.
"E come?", alzo la testa.
Tolgo le sue braccia e mi giro verso di lui.
"Hai preso gusto nel rimanere sulle mie gambe, eh?", sorride maliziosamente.
"Aiden!", gli tiro un pugno sul braccio.
Sì, mi piace questa situazione e visto che sei stato tu a darmi libero accesso, di certo non ho intenzione di rinunciare.
Oh, mamma!
Ma a cosa sto pensando?
Sto impazzendo, anzi sono completamente pazza!
"Allora?", domando ancora.
"Non lo so, ma troverò una soluzione. Passerò tanto tempo con Ania, ma sfrutterò quelle ore per escogitare un piano. Mi serve un diversivo, devo scoprire il loro punto debole, devo diseppellire un grande segreto", mi guarda.
"D'accordo. Ma parlerai con me?", domando.
"Certo! Ormai appartieni a me e non ti libererai facilmente di me", accarezza la mia guancia.
Metto la mia mano sulla sua e sorrido.
"Che cosa mi stai facendo, ragazzina?", mi tira verso di lui.
E inizia a stringermi in un caloroso abbraccio.
Stavolta é diverso e devo ammettere che mi piace molto.
Sento Aiden, sento il suo calore, percepisco tutto, finalmente riesco a sentirmi completamente protetta e al sicuro.
Afferro la sua maglia e inizio a stringerla leggermente, voglio aggrapparmi a lui, voglio rimanere accanto a lui.
Oggi ho capito troppe cose, strane, ma vere.
Ormai sono legata a lui e non posso e non ho intenzione di allontanarmi.
"Grazie per oggi e scusa. Mi dispiace essere la causa delle tue lacrime", stringe di più la presa.
"É stato un piacere e non preoccuparti, ormai mi sono abituata", alzo la testa per guardarlo.
"Okay", sorride.
"Okay", sorrido anche io.
Ci guardiamo negli occhi e piano piano il viso di Aiden si avvicina sempre di più al mio.
Stavolta non mi sposto, lo voglio, desidero questa cosa da troppo tempo.
Le sue labbra sfiorano le mie e inizio a sentire le farfalle allo stomaco.
Avvicino il mio viso verso il suo e il mio labbro superiore sfiora il labbro inferiore di Aiden.
Sto andando completamente in tilt, ma voglio andare avanti, ne ho bisogno.
Lo stomaco inizia a contorcersi e il cuore sta saltellando dalla gioia.
Chiudo gli occhi e anche lui fa la stessa cosa.
Giocherelliamo piano piano, i nostri nasi si toccano e le labbra si sfiorano.
Quando avvicino di qualche millimetro il viso per prendere l'iniziativa, Aiden si sposta e inizia a parlare.
"Forse é meglio andare a dormire", indietreggia.
Io rimango ferma e delusa.
Perché si é spostato?
Perché deve sempre bloccarsi?
Forse non lo vuole, magari é solo un giochetto per lui.
Vuole solo vedere la mia reazione e basta.
Ormai ha capito che volevo cedere alla sua tentazione, ha vinto, i giochi sono finiti.
Mi alzo di scatto e mi dirigo arrabbiata verso la porta.
"Dove vai?", domanda.
"Lontana da te! Buonanotte, padrone", marco bene l'ultima parola per poi uscire dalla sua stanza.
Che nervoso!
Ma come ho fatto a cedere?
Devo ricompormi, tornare in me, non va bene questo comportamento!
Sono troppo vulnerabile quando sono con lui.
Devo darmi una svegliata!
E sù Abby!
Ci sono altri ragazzi su questo pianeta Terra!
Vero, ma nessuno é come lui...
Triste e delusa, vado verso la stanza di Sofia.
Entro dentro e mi sdraio accanto a lei.
Qui hanno tutti la mania di avere il letto matrimoniale.
Chiudo gli occhi, ma l'immagine di Aiden continua a rimanere nei miei pensieri, é stampata nel mio cervello.
Altre lacrime iniziano a scendere sul mio volto e il suo rifiuto mi fa stare male, malissimo.
Perché si é comportato così?
Non gli piaccio?
Ho sbagliato qualcosa?
Tutte queste domande mi fanno venire una confusione incredibile, ma questa confusione mi fa venire sonno e finalmente, crollo, ma mi addormento con la sua immagine nella mia testa.
"Gail! Svegliati, Gail!", qualcuno mi muove le spalle.
Mugugno qualcosa e tiro su la coperta e mi copro il viso.
Sento qualcuno sbuffare e poi qualcosa si mette sopra di me.
"Eddai, Gail! Svegliati!", si catapulta su di me.
Tolgo la coperta e apro gli occhi, qualcuno mi porge gli occhiali e li afferro.
Sbatto velocemente le palpebre e cerco di focalizzare la persona davanti a me.
"Giorno, piccola Sofia", sbadiglio.
"Dai, forza! Voglio farti vedere una cosa", mi toglie la coperta.
Il freddo entra nelle mie ossa e inizio a farmi calore con le braccia.
Non mi piace quando qualcuno mi toglie le coperte all'improvviso, ma visto che si tratta della piccola Sofia, faccio finta di niente.
Mi alzo e lei afferra la mia mano e mi trascina verso la finestra a qualche metro di distanza dal letto.
É una grande vetrata che si affaccia verso la loro enorme piscina.
Ma oltre ad essa, si possono ammirare le altre case intorno e qualche albero.
"Guarda! Ha nevicato!", saltella su e giù.
Mi concentro di più e noto la neve intorno a noi.
Un sorriso compare sul mio viso e la voglia di uscire a giocare cresce sempre di più.
"Ma é bellissimo!", esclamo contenta.
"Lo so! Andiamo a svegliare gli altri!", si dirige correndo verso la sua porta.
Sbadiglio e mi stiracchio leggermente, poi vado verso il letto di Sofia e prendo il telefono.
Guardo l'ora e...
"Ma come?! Sono solo le sei?", sbuffo e mi catapulto sul letto.
Metto la mano sul mio viso e inizio a sospirare e a pensare.
La scena di ieri mi ritorna in mente come in un film, i flashback iniziano ad essere piacevoli, fino a quando arrivo a quel momento.
Il mio cuore sprofonda in un oblio e nel mio stomaco si forma il buco nero.
Solo a pensare al rifiuto, mi distrugge, il solo pensiero mi fa tremare, mi fa salire la tristezza e la delusione.
Mi alzo dal letto e decido di uscire, non ha senso rimanere chiusa in camera a causa di un rifiuto.
Non é la fine del mondo, e poi non posso nemmeno rinchiudermi qui dentro, non é nemmeno casa mia.
Roteo gli occhi e mi dirigo verso la porta, la apro ed esco.
"Dai, uscite fuori!", sento la voce di Sofia.
Giro la testa e noto Blair e Isabel mezze addormentate.
I loro capelli sono tutti disordinati, sbadigliano e camminano entrambe come due zombie.
Ridacchio tra me e me, quando una di loro si gira a guardarmi male.
"Nemmeno tu sei diversa da noi", Blair mi fa l'occhiolino.
"Lo so", scoppiamo tutte a ridere.
Mi avvicino a loro e la piccola Sofia inizia a guardarci male.
"Allora andiamo?", gonfia le guance.
"Dove?", domandiamo tutte insieme.
"A giocare con la neve", sbuffa.
"No Sofia", Isabel sbadiglia.
"Ma io voglio andare fuori", fa il labbruccio.
"Non funziona. Si può sapere perché ci hai svegliate adesso?", domanda Blair.
"Non avevo più sonno", incrocia le braccia.
"Beh, io sì. Ora vai in camera tua, lasciami dormire", Blair apre la sua porta.
"Vecchia!", Sofia le fa la linguaccia.
"Come osi, piccolo mostriciattolo?", Blair si gira verso di lei.
La guarda male per poi scattare verso di lei.
Iniziano a rincorrersi lungo tutto il corridoio.
Isabel si mette accanto a me e iniziamo a ridere contemporaneamente.
É divertente vedere queste cose, mi ricordano tanto i bei momenti, esatto mi ricorda la mia bella famiglia...
"Cosa é tutto questo baccano?", qualcuno parla.
Io ed Isabel ci giriamo verso questa persona, Blair invece é per terra con Sofia fra le sue gambe.
Appena sente questa voce, si blocca e lo stesso fa anche Sofia.
"Ha iniziato lei!", parla Blair.
"Le solite", si mette la mano sul viso.
Ethan é bello anche di prima mattina, ma cosa mangiano i fratelli Walker per essere così tutto il giorno?
Indossa un paio di pantaloni da tuta grigi e una canottiera nera.
Devo ammettere che anche lui ha un fisico eccezionale, okay ora basta, loro sono di un'altro livello.
"Oh, scusa. Giorno Abby", mi guarda negli occhi.
"Figurati. Scusa il disturbo", sorrido imbarazzata.
"Non devi scusarti, é un piacere", sorride.
Inizia a camminare e va verso le due sorelle.
Afferra Sofia e la posa per terra.
"Sempre la solita guasta sonno", le pizzica il naso.
"Ehy!", lo guarda male.
"Qualcuno vuole i pancakes?", guarda tutte.
"Hai detto pancakes?", domandano tutte e tre.
"Ricevuto, vado a prepararli", fa l'occhiolino a tutte.
Va verso la scala, ma poi si gira di scatto e inchioda i suoi occhi nei miei.
"Rimani anche tu, sei la benvenuta", sorride per poi andare di sotto.
Le guance iniziano a diventare calde e l'imbarazzo prende possesso del mio corpo.
"Forza, andiamo Gail! I pancakes di Eth sono la fine del mondo", Sofia afferra la mia mano e inizia a trascinarmi.
"Scusa é un terremoto", Blair inizia a ridacchiare.
"Fa niente, mi piace", sorrido e scendiamo le scale.
Arriviamo in cucina e ci sediamo tutte sulle sedie alte davanti all'isola.
Aiuto Sofia a sistemarsi e iniziamo ad osservare Ethan.
Da quel che ho capito e visto, é lui ad occuparsi del cibo ed é anche bravo, infatti non vedo l'ora di mangiare la sua prelibatezza, ho una certa fame.
Blair si siede alla mia sinistra e si avvicina al mio orecchio.
L'ansia continua a salire sempre di più, forse ho capito dove vuole andare a parare.
"Allora? Tutto risolto con mio fratello?", sussurra piano.
Ecco lo sapevo!
E ora che invento?
Sì, abbiamo risolto, ma poi io sono scappata via a causa di un "rifiuto".
Sono rimasta male a causa del suo gesto, ho sbagliato, ho capito male, non ho recepito bene i suoi segnali.
"Ecco...", inizio a torturarmi le dita.
"Dove é andato Aid? Non era nella sua stanza", domanda Sofia.
"In palestra", risponde Ethan.
"Palestra?", domando ad alta voce.
Quando mi rendo conto di cosa ho appena fatto, mi copro la bocca con la mano.
Io e la mia boccaccia!
Perché devo sempre pensare ad alta voce?
"Sì. Aiden ha trasformato il nostro seminterrato nella sua palestra personale", risponde Blair.
"Capito", sorrido debolmente.
Certo però che lui non riesce mai a stare fermo, deve essere sempre in movimento.
Ma quando dorme questo ragazzo?
Dove trova tutta questa energia?
Siamo certi che sia un essere umano?
"Buongiorno", appena sento la sua voce il mio corpo reagisce subito.
Mille brividi percorrono la mia schiena, i miei muscoli si irrigidiscono e il mio cuore inizia a scalpitare.
É incredibile l'effetto che mi crea ogni volta che é nei paraggi.
Lui mi suscita diverse emozioni, mi fa rinascere, inizio a vivere grazie a tutto questo.
Aiden é come una calamita per me, mi attira sempre a se.
Sofia appena lo sente, scende dalla sedia e si catapulta verso di lui.
Mentre gli altri lo salutano con il sorriso.
Io rimango ferma e immobile con la schiena rivolta verso di lui.
Non ho il coraggio, non voglio affrontarlo, non ho la forza di guardare i suoi occhi, semplicemente non voglio.
La scena di ieri sera continua a ripetersi nella mia mente e il suo viso, i suoi occhi sono la conferma di tutto ciò e io non voglio guardarlo, fa male.
Ma come sempre, lui deve fare di testa sua e deve scombussolarmi la giornata.
Si mette nella mia visuale e vedendolo conciato in questo modo, l'ossigeno viene a mancare e un groppo pesante di saliva scende verso la mia gola.
La stanza inizia a diventare sempre più piccola e non so perché, inizio ad avere caldo.
Metto la mano destra sulla mia guancia e sento bruciare la mia pelle.
Questo ragazzo mi ha completamente fatto perdere la testa.
E ora come mi comporto?
{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}
Ciao amici lettori❤️
Come state? Tutto bene?🥰
Cosa ne pensate?
Vi é piaciuto il capitolo?🙈
Finalmente Aiden ed Abigail sono risusciti a comunicare, grazie alle sorelle di Aiden😅, ma comunque hanno fatto un passo avanti🎉
Vi é piaciuto il loro momento tenero?
Cosa avete pensato?🤔🥰
Andava tutto bene, si era creata persino l'atmosfera, ma il nostro Aiden si é tirato indietro🙈
Secondo voi perché lo ha fatto?🤔
Ormai abbiamo capito i pensieri e il comportamento di Abigail, il rifiuto le ha aperto gli occhi, ha capito le sue sensazioni?😍
Riusciranno a sistemare le cose?
Ma soprattutto, le acque continueranno ad essere così calme?
O succederà qualcosa?🤭
Lo scoprirete leggendo❤️
Grazie mille per il vostro sostegno e per i vostri commenti😍mi fate sorridere❤️
Buon weekend, e come sempre, alla prossima❤️
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