Capitolo 18
"Siediti", chiudo la porta dell'infermeria.
"D'accordo", si siede.
Vado verso l'armadietto bianco e afferro una busta del ghiaccio.
"Tieni", la lancio verso di lui.
La afferra e la posiziona sul naso, mentre io mi dirigo verso la porta.
"Dove stai andando?", domanda all'improvviso.
"Lontano da te", sbuffo.
"Devi medicarmi", il suo sguardo mi brucia la schiena.
"Già fatto! Hai il ghiaccio", mi giro verso di lui e indico la busta.
"Non mi basta", mi guarda attentamente.
"Non mi interessa! Buonanotte Walker", mi giro e metto la mano sulla maniglia.
Ma come sempre, lui arriva e mi blocca la strada.
Sbatte la porta, afferra il mio polso e mi gira verso di lui.
Avanza verso di me e io automaticamente indietreggio, fino a ritrovarmi con la schiena contro il muro.
Sono stanca di queste sue manifestazioni, stanca di essere manipolata da lui, lui mi ha stancata.
"Lasciami andare", sono fredda e distaccata.
"Non mi hai mai chiamato Walker", mi esamina attentamente.
"Abituati! Da ora in poi per me sarai solo ed esclusivamente Walker", lo guardo male.
"Perché sei così fredda?", si passa una mano fra i capelli.
Nel vedere questo movimento, osservo le sue nocche rosse.
La curiosità inizia a crescere dentro di me.
Cosa gli é successo?
Perché ha le nocche rosse?
Muovo la testa cercando di scacciare via questo pensiero che mi tortura la mente.
A lui non interessi Abby, non ti considera.
Ripeto questa frase ma non fa effetto, non funziona, non riesco a scacciare via questa curiosità.
E poi ricorda, ha colpito tuo fratello!
Non merita niente, nemmeno la tua compassione.
"Perché tu mi hai trattata male?", domando.
"Non hai perso questo vizio, eh?", sorride.
"Non farlo", metto la mia mano sul suo viso.
Come faccio a resistere davanti al suo meraviglioso sorriso?
Ritorna in te Abby, é una cattiva persona.
"Perché ti comporti così?", toglie la mia mano.
"Non sono affari tuoi", lo guardo male.
"Non é una richiesta, parla e basta", si avvicina.
"Io non obbedisco ai tuoi ordini", metto il dito sul suo petto.
"E invece sì. Cosa ti sta succedendo?", si avvicina sempre di più al mio viso.
Il cuore inizia a scalpitare, le gambe a tremare e il cervello ad oscillare.
Il suo respiro si fonde con il mio e il suo profumo invade le mie narici.
Questa sua dolce fragranza é una droga per me, mi manda sempre in pappa il cervello.
"Parla ragazzina", sussurra dolcemente.
I suoi occhi sono puntati sulle mie labbra e ormai siamo vicinissimi.
Le orecchie iniziano a fischiare, perdo la cognizione del tempo.
Mette la sua mano dietro la mia schiena e questo calore scioglie completamente il mio corpo.
"Non voglio", sussurro piano.
Aiden infatti non mi sente, continua ad avvicinarsi sempre di più.
Quando le sue labbra sono a qualche millimetro dalle mie, reagisco.
Prendo un bel respiro e concentro tutta la mia forza nelle mie mani.
Le alzo e allontano Aiden.
"Vai a baciare la tua ragazza! Non giocare con me!", sbotto.
"La mia ragazza? Di che cosa stai parlando?", sembra confuso.
"Non fare il finto tonto con me, Walker! Vi ho visti! Hai baciato Anastasia!", dopo aver realizzato quello che ho fatto, mi copro subito la bocca con la mano.
Stupida, sei una stupida Abby!
Dovevi tenere la bocca chiusa!
Hai mostrato il tuo lato debole davanti a questo essere!
Ora si prenderà gioco di te, romperà completamente il tuo cuore, di nuovo.
"Anastasia? Aspetta! Eri tu? Tu hai provocato quel suono improvviso?", punta il dito verso di me.
"Sì, sono stata io", stringo i pugni.
"Mi stavi spiando?", domanda.
"No! Ero lì per caso!", la rabbia inizia a circolare nelle mie vene.
"Davvero?", si passa ripetutamente la mano fra i capelli.
"Sì, davvero! Ah, ma perché continuo a rispondere alle tue domande!", inizio a fare avanti e indietro.
Sono arrabbiata, anzi furiosa.
Io e la mia boccaccia!
E ora come mi libero di lui?
"Non ha significato niente per me! E poi, per la cronaca, é stata lei a baciare me", inchioda i suoi occhi nei miei.
"Ripeto, non mi interessa! Ora vado", mi giro.
"Tu non vai da nessuna parte", mi blocca nuovamente.
"Smettila di fare il prepotente!", lo spintono.
"Perché?", domanda.
"Perché mi fai male!", gli tiro un pugno sul petto.
Rimango ferma, immobile con il pugno posizionato sul suo petto.
Prendo respiri lunghi e profondi, questa discussione ha risucchiato tutte le mie energie, lui mi consuma da dentro.
"Anche tu ragazzina, anche tu", afferra il mio pugno e mi tira verso di lui.
Avvolge le mie braccia e inizia a stringermi forte.
Mette la testa sopra la mia e sento il suo respiro muovermi i capelli.
Sospiro pesantemente e abbasso le mani, non ricambio, non voglio, rimango solo ferma a godere un po' del suo calore.
Posiziono bene la testa sul suo petto e la mia attenzione viene catturata dal suo continuo bum bum.
É forte ed accelerato, anche lui prova le mie stesse sensazioni?
No, non ci credo.
É solo arrabbiato, tutto qui, per questo il suo battito cardiaco é aumentato.
Io non ho significato davanti ai suoi occhi, lo ha dimostrato varie volte, lui tiene solo ad Anastasia.
"Ania non é la mia ragazza", inizia a parlare.
"Bugiardo", stringo i pugni.
"Non sto mentendo! É stata lei a baciare me! Io non provo nulla per lei", lascia la presa e inchioda i suoi occhi nei miei.
"Fai come ti pare! I fatti dimostrano il contrario", tolgo le sue mani e indietreggio.
"Sei proprio cocciuta! Non provo niente per lei!", scandisce bene tutte le parole.
Io alzo solo le spalle, non trovo la forza di controbattere a questa sua frase, ne ho abbastanza.
"Beh, caso chiuso", lo guardo.
"Perché hai detto quella frase?", domanda.
"Quale frase?", sono confusa.
"Mi fai male", abbassa la testa.
"Dimenticala! Non ha importanza", parlo velocemente.
"Non posso! Per me é importante!", alza nuovamente la testa.
Per me é importante
Come fa ad essere importante per te?
Mi tratti sempre male, sei testardo, insensibile, lunatico, freddo, ti arrabbi facilmente.
Tutte cose negative, che mi fanno male, che mi smontano giorno dopo giorno.
"Io per te non valgo niente", abbasso la testa.
"Non é vero", sento i suoi passi venire verso di me.
"Altra bugia! Mi hai trattata male in questi giorni e hai tirato un pugno a mio fratello!", alzo nuovamente la testa per fulminarlo con lo sguardo.
"Non sapevo fosse tuo fratello!", sbotta.
"Non importa! Non puoi aggredire la prima persona che ti capita davanti!", gesticolo.
"Tu sei saltata su di lui e io...io...", si blocca.
"Tu cosa?", assottiglio gli occhi.
"Non ci ho più visto, okay! Mi ha dato fastidio! Il vostro essere così vicini, mi ha fatto arrabbiare", alza le mani.
Nel sentire questa frase mi blocco.
Gli ha dato fastidio?
Che cosa vuol dire?
E poi aspetta!
Mi ha vista saltare addosso a Nate?
"Mi stavi spiando?", domando di getto.
"Che cosa?", risponde irritato.
"Mi hai vista saltare addosso a Nate! Mi stavi spiando?", ripeto.
"Non ti stavo spiando! Volevo dirti una cosa e quindi sono ritornato e nel farlo ho visto la scena", si passa la mano fra i capelli.
Ormai ho iniziato a decifrare questo suo gesto.
Fa così quando é arrabbiato, frustrato quando si trova in difficoltà.
In questo momento ha compiuto troppe volte questo gesto.
"E mi hai trattata male per questo?", domando.
"Sì! Sì, ti ho trattata male per questo! Sono stato male! Nel vedere te appiccicata ad un'altro ragazzo, mi ha mandato su tutte le furie, okay?", sbotta.
"Potevi parlare con me", mi calmo leggermente.
"Certo, come te d'altronde", alza le spalle.
"Non girare la frittata", punto il dito contro di lui.
"Lasciamo perdere, sono stanco", sospira rumorosamente.
"Anche io, sono stanca, stanca di te", guardo la sua espressione.
É strana, i suoi occhi si scuriscono leggermente e i suoi muscoli si irrigidiscono.
Apre la bocca per poi richiuderla velocemente, sospira rumorosamente per poi inchiodare i suoi occhi nei miei.
Inizia ad avanzare verso di me, io rimango ferma, i miei muscoli non reagiscono, semplicemente sono inchiodata.
"Non ti credo ragazzina", mette la mano sulla mia guancia.
Sussulto a questo contatto.
Il suo calore mi provoca sempre un brivido lungo la schiena.
Chiudo gli occhi per qualche secondo e cerco di calmarmi.
Abbiamo discusso abbastanza, abbiamo sprecato troppe parole, troppo fiato.
Ci facciamo male a vicenda.
Siamo entrambi troppo testardi e troppo orgogliosi.
Questa cosa prima o poi ci distruggerà, ci spezzerà il cuore.
"Fai come vuoi", sussurro.
"Mi dispiace", parla.
"Come?", domando confusa.
Non mi aspettavo di sentire questa frase, é stata troppo improvvisa, inaspettata.
Ho appena finito di dire che entrambi siamo orgogliosi e lui ora mi chiede scusa, così la mia affermazione si sgretola.
Deve smetterla di stupirmi sempre con il suo comportamento, questa cosa mi fa avvicinare sempre di più a lui e non va bene.
Non riesco a spezzare questo legame, ormai é troppo forte, troppo intenso.
Lui é entrato dentro il mio cuore, ormai.
"Ti chiedo scusa. Mi sono comportato male e scusa anche per il bacio. Non dovevi assistere...", metto la mano sulla sua bocca.
Non voglio sentire niente, un'altra sua parola mi farà crollare.
Non posso abbassare la guardia, non ora, non qui, non con lui.
"Smettila, non parlare", i miei occhi diventano lucidi.
La scena ritorna nella mia mente e una lama inizia a penetrare nel mio cuore.
Si rigira all'infinito fino a lacerarlo completamente.
"Perdonami", toglie la mia mano.
Non ci riesco, devo uscire da qui.
Questa stanza sta diventando troppo piccola per entrambi, il respiro accelera sempre di più, l'ansia pesa sul mio corpo e il mio cuore rischia di uscire dalla gabbia toracica.
Lo guardo un'ultima volta per poi scappare verso la porta.
La apro ed esco fuori.
L'aria entra nei miei polmoni e riprendo a respirare normalmente, ma l'ansia continua ad opprimere sul mio corpo.
Inizio a camminare e le lacrime cominciano e scendere sul mio viso.
Ho sopportato fin troppo, non voglio andare avanti così, basta fare del male a me stessa.
Sono una persona, ho dei sentimenti, basta calpestare il mio io per lui, non ne vale la pena.
Non posso cedere ad ogni suo piccolo avvicinamento, non mi fa bene.
Asciugo velocemente le mie lacrime e mi dirigo verso il reparto femminile.
Cammino a testa bassa, ma poi un suono attira la mia attenzione.
Tiro fuori il telefono dalla mia tasca e apro il messaggio.
Puoi andare a prendere i vestiti in lavanderia? Sono dentro l'asciugatrice.
Grazie, ti voglio bene gemellina❤️
Sempre la solita scansafatiche.
Sorrido nel leggere questo suo messaggio, ha sempre fatto così, preferisce delegare le cose.
La solita pigrona! Anche io ti voglio bene bradipo❤️
Invio il messaggio.
Cambio direzione e mi dirigo verso la lavanderia.
Quando arrivo vado verso l'unica asciugatrice contenente dei vestiti.
La apro e controllo bene, appena vedo il pigiama con gli unicorni capisco che é la nostra roba.
Mi alzo in piedi e vado verso sinistra.
Su degli scaffali ci sono vari cesti colorati, ne afferro uno e vado verso l'asciugatrice.
Posiziono tutti i vestiti al suo interno per poi dirigermi verso l'uscita.
Inizio a percorrere il lungo corridoio fino ad arrivare alla fine.
Davanti a me si presentano due corridoi, uno a destra e uno a sinistra.
Il primo porta nel reparto maschile, mentre il secondo in quello femminile.
Vado verso sinistra, quando una voce attira la mia attenzione.
"Ancora sola zuccherino?", dei brividi di paura attraversano il mio corpo.
Mi giro ed é davvero lui.
"Non sono affari tuoi Tyler", lo guardo male.
"Ammettilo ti sono mancato", si avvicina.
"Per niente", stringo il cesto.
"Sei proprio tosta zuccherino", accarezza i miei capelli.
"Non toccarmi! E non chiamarmi così!", sposto la sua mano.
"Non mi fai paura", sorride.
"Nemmeno tu", lo sfido.
"E invece dovresti", si avvicina al mio viso.
"Io conosco la verità, tu no", sussurra al mio orecchio.
I miei muscoli si irrigidiscono, i miei piedi rimangono incollati al pavimento e la salivazione inizia a mancare.
"Non ti conviene giocare con me, Aiden non ti proteggerà per sempre, non ci é riuscito con una ragazza in particolare", continua a parlare accanto al mio orecchio.
E ora che cosa c'entra Aiden?
E chi é questa ragazza?
"La tradizione non ti terrà al sicuro molto a lungo, non finché ci sarò io nei paraggi", si sposta e si mette davanti a me.
"Ora sono ritornato da una vacanza rilassante e divertente, ho avuto modo di pensare e di ricaricare le mie forze. Stai attenta zuccherino", sorride maliziosamente.
"Buonanotte e salutami il tuo padrone", mi fa l'occhiolino per poi andare via.
Appena si allontana riprendo a respirare.
Metto la mano sul mio petto e inizio a stringere la mia maglia.
Questa volta ho avuto paura e tanta anche.
Chi é questo tizio?
Che cosa sa?
Perché gira tutto intorno ad Aiden?
In che guaio mi sono cacciata?
Inizio a camminare velocemente e qualche volta sposto la testa per osservare il corridoio.
Ho paura di un suo arrivo improvviso, ho paura delle conseguenze.
Arrivo davanti alla mia porta, ma appena metto la mano sulla maniglia, qualcosa si posiziona sulla mia spalla.
"Nooo!", urlo.
Il cesto cade per terra e io mi inginocchio mettendo le mani sulle mie orecchie.
"Scusa non volevo spaventarti", sento la sua voce.
"Che cosa vuoi ancora?", domando terrorizzata.
"Cosa ti é successo ragazzina?", si abbassa anche lui.
"Niente", rispondo.
"Allora perché tremi?", mette le sue mani sulle mie spalle.
Solo grazie a questo contatto noto il mio tremolio.
Da quando sto tremando?
Perché lo sto facendo?
Perché sono così terrorizzata?
"Cosa ti é successo?", domanda dolcemente.
"Ho paura Aiden", mi catapulto fra le sue braccia.
Poso la mia testa sul suo petto e inizio a stringere la sua maglietta.
Le lacrime riprendono a scendere sul mio viso e il mio corpo continua a tremare.
Aiden avvolge le sue braccia intorno ad esso e in questo momento mi sento piccolissima rispetto a lui.
Beh, in realtà lo sono, lui é così alto e muscoloso, mentre io sono una formica accanto a lui.
Ma questa nostra differenza di altezza inizia a piacermi e tanto, mi sento al sicuro, protetta fra le sue braccia.
"Non mi piace vederti così. Parlami ragazzina, cosa é successo?", mi accarezza la schiena.
"Tyler", sussurro.
"Cosa?", domanda.
"Ho incontrato Tyler", ripeto.
"Ancora? Ora basta! Io lo massacro!", lascia la presa e si alza in piedi.
Inizia a camminare velocemente, io faccio la stessa cosa, ma inizio a correre.
I suoi passi sono troppo lunghi rispetto ai miei.
"Aspetta, non farlo", mi metto davanti a lui.
"Togliti", mi sposta con una sola mano.
Perché devo essere così debole?
"Aiden, no, ti prego", metto le mani sul suo petto e lui si ferma.
"Non deve torcerti nemmeno un capello", é agitato.
Il suo petto fa su e giù ad una velocità avanzata e solo ora noto i pugni stretti e le nocche bianche.
"Ha detto che non sei riuscito a proteggere una ragazza in particolare", la sua posizione si irrigidisce.
"Ti ha detto altro?", domanda agitato.
"No", rispondo confusa.
"Cosa ti lega a Tyler? Che cosa sa? Chi é questa ragazza?", domando.
"Non sono affari tuoi ragazzina, stanne fuori", é agitato.
"Io...", mi blocca.
"Ti prego ragazzina, stanne fuori! Ti proteggerò io, okay?", mi implora con lo sguardo.
Non ho mai visto Aiden in questo stato.
L'agitazione ha preso possesso del suo corpo, il terrore é dentro i suoi occhi e il suo corpo si é irrigidito.
"Okay", abbassa le spalle.
"Perché sei venuto qui?", domando.
"Volevo rivederti", sorride.
E nel sentire questa frase il mio cuore si scioglie, ho persino dimenticato il motivo della mia arrabbiatura.
Aiden ha la capacità di farmi arrabbiare ma ha anche la capacità di calmarmi.
Un secondo prima non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi e un secondo dopo non riesco a fare a meno di lui.
"Lo hai fatto, ora puoi andare", mi mordo il labbro inferiore.
"Non prima di averti salutata", mi abbraccia nuovamente.
"Davvero, ti chiedo scusa", sussurra piano.
"Ho capito", un sorriso prende forma sul mio viso.
Lascia leggermente la presa e abbassa il viso.
Qualcosa di caldo e morbido si posiziona sulla mia fronte, questo tenero bacio mi ha fatto scoppiare il cuore.
Odio quando fa così, odio la sua capacità di cambiare il mio umore e il mio stato d'animo.
"Notte ragazzina", sorride.
"Notte", lo sposto e vado verso il cesto.
Lo raccolgo e mi giro verso di lui.
Sorride per poi girarsi e andare via, infila le mani dentro le tasche della sua felpa e svanisce nel buio.
Che strana serata.
Sospiro e apro la porta.
Poso il cesto sul mio letto e vado in cucina.
"Finalmente Abby", Ariel mi guarda.
"Stai bene?", domanda Stella.
"Sono successe troppo cose ragazze", mi siedo sulla sedia.
"Racconta allora", Ariel mette la testa sopra le sue mani.
"Sputa il rospo", anche Stella si siede.
"Allora...",
Toc toc toc
Questo rumore mi interrompe.
Mi alzo in piedi e vado ad aprire la porta.
"Ari", la abbraccio.
"Ciao Abby", ricambia.
"Finalmente sei arrivata anche tu", parla Ariel.
"Scusate, ho avuto un piccolo contrattempo", le sue guance si tingono di rosso.
"Qui gatta ci cova, mia cara Ari", Stella sorride maliziosamente.
"Cosa hai combinato?", domandiamo io ed Ariel.
"Siete inquietanti", Ariana trattiene il sorriso.
"Io vado a preparare i pop corn, ci aspetta una lunga serata", Stella ci fa l'occhiolino.
"Perché?", domanda Ariana confusa.
"Abby stava iniziando a raccontare qualcosa", risponde Ariel.
"Oh, scusami Abby, non volevo interromperti", mi guarda.
"Non devi chiedere scusa, dai vieni", le afferro la testa e inizio a spettinarle i capelli.
"I capelli no!", inizia a ridere.
Ariel si siede sul suo letto, mentre io ed Ariana sul mio.
Stella arriva con due ciotole piene di pop corn e si siede accanto ad Ariel.
Porge una ciotola a me e ad Ariana e una rimane a lei ed Ariel.
"Allora?", Stella sorride maliziosamente.
"Inizia tu Abby", Ariana ormai é un peperone.
"Nono, prima tu Ari, fidati. Devo ancora metabolizzare l'accaduto", mi mordo il labbro inferiore.
"É così grave?", domanda Ariel preoccupata.
"No, tranquilla. Vai Ari", le spettino i capelli.
"D'accordo", ride.
Incrocia le gambe e prende un bel respiro.
Chiude gli occhi per qualche secondo e poi inizia a parlare.
"Sono uscita con Shawn", si copre la faccia con le mani.
"Tu cosa?", ripetiamo tutte e tre.
Da quando va avanti questa storia?
Allora é vero che si conoscono?
Quella volta erano entrambi imbarazzati, io ed Ariel abbiamo avuto qualche sospetto, ma abbiamo lasciato qualche spazio ad Ariana.
Ma tolto questo ragionamento, sono contenta, finalmente Ariana si sta aprendo con noi e questo mi rende davvero felice.
La nostra amicizia cresce ogni giorno di più, ormai siamo legatissime, facciamo tutto insieme, ormai Ariana non dorme nemmeno nella sua stanza, quasi ogni notte viene da noi.
Tipo due settimane fa abbiamo persino messo il suo materasso nella nostra stanza, ma la signora che fa da guardia notturna, ci ha beccate e ci ha proibito di farlo ancora.
É praticamente impossibile sfuggire a questa arpia, ha gli occhi puntati ovunque, nota ogni tuo minimo movimento, per un pelo non ha beccato Nate due sere fa.
Infatti, ora, é in albergo, domani sera ritornerà a Birmingham, ma passeremo tutta la giornata insieme.
Sarà un sabato divertente!
E poi un'altra cosa positiva, questa settimana l'arpia notturna é in vacanza e noi coglieremo l'attimo, Ariana si trasferirà nuovamente da noi.
"Racconta ogni minimo dettaglio mia cara", Stella inizia a mangiare i pop corn.
Questa ragazza é davvero incredibile!
É troppo divertente e solare, praticamente é fondamentale nella mia vita.
Ha supportato e sopportato me ed Ariel per anni.
Siamo cresciute insieme, ormai siamo sorelle.
Lei ci conosce, sa ogni minimo dettaglio della nostra vita, quelli belli, ma anche quelli brutti.
É stata la nostra ancora, il nostro filo con il mondo, é la nostra roccia quotidiana.
Ci aiutiamo a vicenda e ne combiniamo di tutti i colori, senza di lei sarei persa.
Stella é il nostro collante.
"Beh, io e Shawn ci conosciamo da un po' di tempo", Ariana inizia a torturarsi le dita.
"Cioè?", domanda Ariel.
"Io e sua sorella siamo amiche. Abbiamo la stessa età e praticamente abbiamo frequentato le stesse scuole, tranne questa", ora é passata a torturare la felpa.
"Continua", la incita Stella.
Prende nuovamente un bel respiro e finalmente punta i suoi occhioni grigi verso di noi.
Esamina una ad una per poi riprendere a parlare.
"Essendo amica di sua sorella, andavo spesso a casa loro. Lui é sempre stato un ragazzo divertente, brillante, solare, pieno di vita, insomma il mio opposto", ride leggermente.
"Crescendo ho iniziato a provare qualcosa di forte nei suoi confronti, ma non sono mai riuscita a confessarlo", abbassa la testa.
Automaticamente io ed Ariel guardiamo Stella.
Lei si irrigidisce e ci fulmina con lo sguardo, nel mentre lo fa Ariana alza la testa e ci guarda con aria interrogativa.
"Cosa sta succedendo?", domanda confusa.
"Stella ti può capire", Ariel inizia a ridere.
"In che senso?", domanda ancora Ari.
"Ha una cotta per nostro fratello", ripetiamo io ed Ariel.
"Siete tremende!", Stella inizia a lanciarci i pop corn.
"Ehy! Non sprecare il cibo!", iniziamo a ridere tutte e quattro.
"É vero Stella?", domanda Ariana.
"Sì, ma é una lunga storia. Tu continua, piuttosto", le punta il dito contro.
"Okay", le fa la linguaccia.
Iniziamo a ridere tutte insieme.
Adoro questi momenti, entriamo in una bolla magica, piena di positività e felicità.
Amo stare insieme a loro, riesco ad essere libera, sono me stessa, non mi vergogno di mostrare le mie paure o le mie debolezze, loro capiscono, loro mi supportano.
"Sua sorella aveva notato il mio cambiamento verso Shawn e da lì ha provato di tutto e di più per accoppiarci", riprende il discorso.
"E non ci é riuscita, vero?", sbuffa Stella.
"Purtroppo no, a quei tempi Shawn era cotto di un'altra ragazza. Si é fatto avanti e si sono messi insieme",
"E cosa é successo dopo?", Stella la interrompe.
"Piccola Star non interrompere le persone", cerco di imitare la voce di Nate.
"Zitta ragazzina", lei cerca di imitare Aiden.
Ariana ci guarda e scoppia a ridere.
Vederla così rende tutte felici, stiamo scoprendo un suo lato davvero dolce e divertente.
"Siete troppo divertenti", continua a ridere.
"Bimbe basta, io voglio ascoltare", Ariel ci tira i cuscini.
"Okay, okay", io e Stella ci guardiamo male per poi sorridere.
"Shawn era molto preso da questa ragazza, ma lei si é solo presa gioco di lui. Lo ha trattato malissimo, ma lui continuava a perdonarla, era succube di un suo incantesimo", Ariana si altera un pochino.
"Gelosa, eh?", Stella la spintona leggermente.
"In quel momento sì", rotea gli occhi.
"E poi?", domanda Ariel.
"Poi alla fine Shawn si é stufato e ha lasciato questa ragazza", alza le spalle.
"E tu cosa hai fatto?", domando io.
"Volevo esporre i miei sentimenti, ma mi sono bloccata", guarda tutte.
"Come? Perché?", domandiamo tutte.
"Perché Shawn mi aveva detto di non volere più una relazione fissa!", si sdraia sul letto.
Io inizio a guardare le ragazze e con sguardo complice, Stella ed Ariel si alzano e ci catapultiamo tutte su Ariana.
"Mi state soffocando", inizia a ridere.
"Ti sei arresa!", iniziamo a farle il solletico.
"Certo! Lui non provava niente per me", cerca di dimenarsi.
"E ora cosa é cambiato?", ci fermiamo e Ariana prende fiato.
"Non lo so. Qualche giorno fa é venuto da me e mi ha chiesto di uscire", alza le spalle.
"Tutto qui?!", domandiamo tutte e tre.
"Sì", abbassa la testa.
"Dai, non ti abbattere! É un buon segno Ari", Ariel la abbraccia.
"Almeno lui ha fatto il primo passo", Stella le fa l'occhiolino.
"Ascoltala, lei é esperta nell'argomento: ho una cotta per tuo fratello", Ariel inizia a ridere.
"Odiosa", Stella le pizzica un fianco.
"Shawn é davvero un bravo ragazzo, secondo me ha semplicemente capito qualcosa su di te. Vivi il momento e buttati Ari. Goditi la vita e goditi Shawn", le sorrido.
"D'accordo! Lo farò! Grazie ragazze, vi voglio bene", ci abbraccia.
"Anche noi, da morire", iniziamo a stritolarci a vicenda.
Finalmente ha pronunciato queste tenere parole, per alcuni sono insignificanti, ma per me valgono un sacco.
Non le pronuncio spesso, ma quando lo faccio, é vero, viene dall'anima.
Mi fido di poche persone, mi apro con poche persone, ma le prescelte sono la mia vita.
Sono davvero fortunata nell'avere delle amiche così, non le cambierei per nulla al mondo.
"Ora tocca a te", lasciamo la presa.
"Okay", metto la schiena contro il muro.
Inizio a guardare le ragazze e nel frattempo la giornata di oggi inizia a ripercorrere nella mia mente.
Prendo un bel respiro e butto tutto fuori.
"Aiden é geloso, punto!", Stella mi guarda maliziosamente.
"Non é vero! É solo possessivo", balbetto.
"Certo, certo. Comunque, lasciamo perdere l'argomento Aiden. Che cosa sa Tyler? Ha nominato qualcuno o qualcosa?", domanda.
"No, niente. Aiden si é irrigidito all'istante quando ha sentito il nome Tyler e la parola ragazza in particolare", sospiro affranta.
"Questa cosa é strana. Prima tu, poi io e ora di nuovo tu. Esiste un legame con Tyler, per forza. Altrimenti perché dovrebbe importunarti ancora?", Ariel si alza in piedi.
"Non lo so ragazze, so solo che ho avuto paura. Questo ragazzo mi fa venire i brividi, il suo sguardo é da pelle d'oca", parlo velocemente.
"Ari stai bene?", domanda Stella.
"Sì, sto bene", le lacrime iniziano a scendere sul viso di Ariana.
"Non direi", Ariel si mette davanti a lei.
"No, tranquille, passerà", si alza in piedi.
Ha avuto ancora una volta questa reazione.
Ogni volta che apro questo argomento, lei cambia espressione, entra in panico, si chiude in se stessa.
Che sia lei il legame?
É lei la ragazza in particolare?
Ma come fa ad essere lei?
Ariana ha la mia età, come fa a conoscere Aiden?
"Sei tu la ragazza in particolare?", domando.
Non riesco più a tenere tutto dentro, é troppo per me.
Voglio sapere la verità, sono stanca di tutte queste minacce, di tutti questi ansiosi episodi, voglio vivere una vita tranquilla da universitaria.
Basta drammi, ne ho avuti già abbastanza.
"Non sono io", balbetta.
"E allora chi é? Tu sai qualcosa, puoi fidarti di noi", vado verso di lei.
"Non posso, é troppo per me!", apre la porta e se ne va.
"Che cosa é appena successo?", domanda Ariel.
"Non lo so, ma di sicuro nulla di buono", risponde Stella.
Io vado a sedermi sul letto, inizio ad osservare il pavimento, non provo più niente, non sento più niente.
Nella mia mente é rimasto impresso il volto di Ariana, le sue continue lacrime e la sua frase.
Era sconvolta, il dolore era visibile, lo si leggeva nei suoi occhi.
Perché ti comporti così?
Che cosa nascondi Ariana?
Quale grande segreto ti turba, quale segreto non ti fa dormire la notte, quale segreto non ti fa vivere la tua giovinezza?
Che cosa hai perso?
Chi hai perso?
Tutte queste domande prendono spazio nella mia mente, ma nessuna risposta logica mi viene in mente.
Mi sdraio frustrata e afferro un cuscino, lo poso sul volto e inizio a stringerlo con tutta la forza che ho nel corpo.
Sono stanca di tutto questo mistero, voglio sapere la verità, voglio delle risposte.
Quando le riceverò?
Quando finirà tutto questo?
{Prendimi per mano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}
Ciao amici lettori!
Ed eccomi qui con un nuovo capitolo🎉
Come é andata la vostra settimana?🥰
Sono successe un po' di cose tra Abigail ed Aiden, ci sono state piccole rivelazioni tra di loro🤭
Secondo voi che significato hanno?🤔
Aiden tiene davvero ad Abigail?🙈
E poi il mistero é ritornato😅
Tyler é ritornato dalla sua vacanza e ha ripreso a importunare la nostra Abigail.
Secondo voi perché é così ostinato?
Sia Aiden che Ariana hanno avuto una strana reazione, una più forte dell'altra.
Che cosa nascondono entrambi?
Ma soprattutto chi é questa ragazza?🤔
Sembra proprio che giri tutto intorno a lei🙈tutte le vicende sono collegate e chissà, magari anche i nostri personaggi hanno un legame speciale🤭
Per ora basta spoiler🤭nel prossimo capitolo succederanno tante cose🙈
Grazie per tutto❤️alla prossima😍
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