Capitolo 14
"Siamo arrivati", picchietto la spalla di Nate.
"Stanza 115?", legge il numero sulla porta.
"Esatto", rispondo contenta.
"Okay", mi posa per terra.
Mi sistemo bene la maglia e la giacca e inizio a bussare.
Stranamente nessuno viene ad aprire.
Io e Nate ci guardiamo, sta succedendo qualcosa?
Insisto ancora, ma niente.
"Magari é uscita", Nate cerca di calmarmi.
"No, ad Ariel non piace uscire al mattino, già fa fatica ad alzarsi", continuo a bussare.
"Starà dormendo?", domanda.
"Probabile", insisto.
"Dai, Abby, aspetta qualche minuto", allontana la mia mano.
"Dobbiamo andare a lezione", lascio la presa.
Senza guardare ritorno a bussare, ma quello che colpisco non é di certo la porta.
"Ahia!", sento la sua voce.
Mi giro e vedo Ariel vestita in pigiama con i capelli tutti spettinati.
La sua mano é sul suo naso e il suo sguardo mi sta uccidendo.
"Scusa", mi mordo il labbro inferiore.
"Tu!", si blocca.
"Nate!", mi spinge e io cado per terra.
Salta addosso a nostro fratello e l'arrabbiatura svanisce.
Incrocio le braccia e osservo la scena.
Ariel ha avuto la mia stessa reazione.
Tutti e tre siamo molto legati da sempre ormai, nessuno vive senza l'altro, siamo tutti in simbiosi.
Nate ci ha sempre coccolate e protette, lui é il nostro eroe.
"Grazie Ariel", parlo quando Nate la posa per terra.
"Siamo pari", mi indica il suo naso.
"É stato un incidente", mi alzo in piedi.
"Anche il mio", mi fa la linguaccia.
E io ricambio.
"Sù, ora basta. Siete abbastanza grandi ormai", Nate pizzica le guance ad entrambe.
"Ehy!", ripetiamo all'unisono.
Ha sempre fatto così per placare i nostri litigi e funziona ancora oggi.
Nate si mette a ridere ed entra nella nostra stanza.
Io ed Ariel seguiamo il suo esempio.
Chiudo la porta e mia sorella si mette davanti a me.
Il suo sguardo cambia, i suoi occhi si illuminano un pochino e capisco che sta per scoppiare a piangere.
Vado verso di lei per stringerla in un forte abbraccio, Ariel ricambia e posiziona la sua testa nell'incavo del mio collo.
Il suo respiro mi fa il solletico, ma decido di lasciar perdere questa sensazione.
"Sto bene Ariel", sussurro piano al suo orecchio.
"Davvero?", alza la testa e inchioda i suoi occhi nei miei.
"Sì, scusa", sorrido.
"Non ti devi scusare", mi riabbraccia.
Rimaniamo così per qualche secondo.
"Tutto bene ragazze?", Nate attira la nostra attenzione.
"Sì, momento tenerezza", ci stacchiamo e sorridiamo entrambe.
"Okay", ci guarda con aria confusa.
Sentiamo la porta del bagno aprirsi ed esce Stella.
É bellissima come sempre.
Indossa una gonna corta nera attillata, un maglione bianco, calze sottili del colore della pelle e stivali alti neri fino al ginocchio.
I suoi lunghi capelli castani sono raccolti in una coda alta perfetta.
Gli occhi grandi e verdi vengono messi in risalto dalla linea sottile dell'eye-liner e le sue labbra grandi sono tinte di bordeaux.
É perfetta.
Nate si gira a guardarla e Stella si dirige subito verso di lui.
"Non ci posso credere!", anche lei gli salta addosso.
Nate la afferra e le fa fare una giravolta, dopodiché la posa per terra.
Le afferra la mano e le fa fare un'altra giravolta.
"Sei perfetta, come sempre piccola Star", Nate sorride.
Guardo il viso della mia amica e noto le sue guance tingersi di rosso.
"Grazie", é imbarazzata.
Ariel si avvicina a me e mi tira una leggera gomitata.
Mi giro a guardarla e sorridiamo maliziosamente.
Stella non lo sa, ma io ed Ariel conosciamo il suo piccolo segreto.
Ha una cotta segreta per nostro fratello da un sacco di tempo, ormai.
Non si é mai confessata con noi, forse per paura o semplicemente per vergogna.
Noi stiamo ancora aspettando la sua conferma, ma é inutile non vuole farsi avanti.
Quando ha incontrato Matt per la prima volta, i suoi occhi si sono illuminati.
Io ed Ariel abbiamo pensato ad una svolta, ma non é arrivata.
Si sono frequentati per due settimane, ma poi Stella ha rinunciato usando la scusa del "Non sono pronta per una relazione", così ha detto lei.
Ma io ed Ariel non concordiamo con questa affermazione, semplicemente é talmente cotta di Nate, da non riuscire a frequentare altri ragazzi.
"Io vado a preparare il caffé", Ariel mi fa l'occhiolino.
Capisco il suo intento e mi associo alla mia partner di vita.
"Io vado a fare una doccia", vado verso il mio armadio.
Prendo dei vestiti per poi dirigermi verso il bagno.
Stella mi guarda male e io sorrido vittoriosa.
Per quanto riguarda i sentimenti di Nate, io ed Ariel, non li abbiamo ancora capiti.
É un ragazzo molto socievole e parla con tutti, persino con le ragazze.
Stella ha sempre avuto un trattamento diverso, ma Nate non si é mai sbilanciato tanto, ha sempre tenuto un certo freno tra di loro.
In questa circostanza, mio fratello é molto enigmatico e misterioso.
Ma io e mia sorella speriamo in un lieto fine, non ci dispiacerebbe avere Stella come cognata.
Da migliori amiche a cognate non ci vuole tanto e onestamente preferiamo Stella a qualsiasi altra ragazza.
Entro in bagno e mi lavo velocemente il corpo.
Dopodiché mi vesto.
Indosso un paio di jeans blu scuro attillati a vita alta, un maglioncino nero e le mie amate Dr Martens nere.
Passo al trucco: fondotinta e mascara, pettino i capelli ed esco dal bagno.
Afferro lo zaino e vado in cucina, sono tutti e tre qui dentro.
"Noi andiamo a lezione", bacio la guancia di mio fratello.
Mi mancava compiere questo gesto.
"State attente", ci punta il dito contro.
"Siamo grandi ormai", Ariel fa l'altezzosa.
"Vi conosco, Abby", alza il sopracciglio.
"Farò attenzione", roteo gli occhi.
"Bene", sorride soddisfatto.
"A dopo Nate", Stella lo saluta con la mano.
"A più tardi piccola Star", le fa l'occhiolino.
Usciamo dalla stanza e iniziamo a camminare.
Stella si tortura le dita e io ed Ariel ci guardiamo.
É ora di svuotare il sacco, noi siamo sempre state accanto a lei e continueremo a farlo.
Sosterremo sempre Stella, il nostro legame é indissolubile, ormai siamo sorelle.
"Vuoi dirci qualcosa Stella?", Ariel rompe il ghiaccio.
Non riesce a stare zitta in certe circostanze, é molto impulsiva, si butta a capofitto, non mette in calcolo le conseguenze.
"No, niente", la sua risposta é veloce.
"Stella", Ariel ripete il suo nome in tono canzonatorio.
"Ariel, con calma", la riprendo.
Afferro la mano di Stella e al mio contatto sussulta, é molto agitata, troppo direi.
Ci fermiamo, mi metto davanti a lei e le sorrido dolcemente.
"Puoi fidarti di noi, lo sai", la guardo.
"Lo so", si morde il labbro inferiore.
"Bene, noi aspetteremo comunque", le pizzico la guancia.
"Aspetterete cosa?", domanda confusa.
"Hai una cotta per nostro fratello", sbotta mia sorella.
"Ariel!", la richiamo.
"Scusa, ma non riesco più a tenere la bocca chiusa", fa il labbruccio.
"Cosa? Ma dai, Ariel, non scherzare", Stella si sta agitando.
"Stella", appoggio le mie mani sulle sue spalle.
"Lo sappiamo da anni ormai", le parlo.
"E non vi da fastidio?", sussurra.
"Assolutamente no! Anzi, preferisco te come cognata", Ariel interviene.
"Cognata? Non esageriamo", Stella inizia a ridere nervosamente.
"Scusate, ma non ho avuto il coraggio di comunicarvi questo mio segreto. É troppo imbarazzante, non sapevo come iniziare", si tortura le dita.
"All'inizio ci siamo sentite escluse, ma poi abbiamo cercato di metterci nei tuoi panni e ci siamo tranquillizzate. Non é facile confessare i propri segreti, ma tu ci hai messo troppo tempo", Ariel le tira un leggero schiaffo sulla testa.
"Lo so, scusate", Stella fa la vocina da bimba.
"Vieni qui", la abbraccio e Ariel si aggiunge.
"Ora devo organizzare il vostro primo appuntamento", Ariel lascia la presa e inizia a fantasticare.
"Ariel, no! Non farlo, sei un disastro in queste cose", Stella é leggermente terrorizzata.
"Che antipatica", Ariel gonfia le guance.
"Non combinare casini! Devo ancora metabolizzare la situazione", ci guarda.
"Quale situazione?", domando.
"Questa, voi due e il mio segreto. Come siete arrivate a questa conclusione?", domanda Stella.
Io ed Ariel ci guardiamo e sorridiamo.
"Segreto", ripetiamo all'unisono.
"Vi odio quando fate così", Stella ci sorpassa e inizia a camminare.
"No, in realtà ci vuoi bene", Ariel inizia a rincorrerla.
"E troppo anche", corro e lascio un bacio sulla sua guancia.
"Vi sbagliate", iniziamo a ridere tutte e tre.
Le lezioni finiscono.
Usciamo tutte dalla classe e ci dirigiamo verso la nostra stanza, dobbiamo iniziare il nostro turno al bar.
Attraversiamo il corridoio e le persone iniziano a fissarmi, troppo direi.
Tutti stanno bisbigliando, che cosa sta succedendo?
Alzo la testa e guardo davanti a me.
Mi giro verso le ragazze e dico loro di proseguire senza di me.
Devo andare da lui per vedere cosa ha da dirmi, é sicuramente qui per parlare con me.
Lo fa sempre.
Infatti, Aiden mi sta guardando, anzi mi sta uccidendo con lo sguardo.
Indossa un paio di jeans neri strappati sul ginocchio, una camicetta a maniche corte azzurra e Nike nere.
Le sue braccia sono in bella vista e con essi anche i suoi addominali, la camicetta aderisce perfettamente su di essi e posso immaginare la sua tartaruga.
Ma Abby, che pensieri hai?
Le sue spalle e la sua gamba destra piegata sono appoggiate contro muro, braccia incrociate, sguardo penetrante e capelli disordinati.
Semplicemente adoro il suo look, adoro i suoi capelli, non sono mai perfetti, in ordine.
Rappresentano Aiden, é tutto un casino, il mio casino quotidiano.
Ah, ancora!
Ora basta, Abby.
Mi avvicino verso di lui e la mia pelle inizia a bruciare.
I suoi occhi ora risaltano ancor di più, colpa della camicia azzurra.
Mi fermo esattamente davanti a lui e cerco di mantenere il contatto visivo il più possibile.
"Le tue lezioni sono finite?", la sua voce é fredda e distaccata.
Ho come un deja vù, mi ricorda molto il nostro primo incontro, la sua voce e il suo timbro erano esattamente così.
La sua freddezza arriva dritta nel mio cuore, fino a farlo congelare e con esso anche le mie ossa.
Perché mi sento così?
"Sì", cerco di essere normale.
"A che ora inizia il tuo turno?", anche i suoi occhi non mi trasmettono niente.
Iceberg, freddo totale, nessuna emozione, solo gelo intorno a me.
"Tra un'ora", rispondo.
"Perfetto, allora vieni con me in camera", si stacca dal muro.
Con questo semplice movimento il suo profumo inizia a farsi sentire.
Mi beo nuovamente di questa essenza e mi incanto ancora.
"Ragazzina", mi richiama.
Ritorno sul pianeta Terra e riprendo a guardarlo negli occhi.
"Ho solo un'ora di pausa", rispondo.
"Non mi interessa! Hai del lavoro da fare", freddo.
"Lavoro? Di che cosa stai parlando?", inizio ad alterarmi.
Sono una testa calda, mi arrabbio facilmente e Aiden non mi aiuta di certo.
Siamo due testoni, siamo fuoco ardente, nessuno dei due cede, entrambi vogliamo vincere, ci stuzzichiamo e ci teniamo testa a vicenda.
Questa cosa ci manda su tutte le furie, nessuno dei due accetta la sconfitta.
Ho trovato un degno avversario.
"Sei sotto la tradizione, é ora di iniziare! Ti ho lasciata troppo tempo in panchina", mi guarda malissimo.
Ma che gli é preso?
Stamattina era così gentile, mi ha fatto provare nuove emozioni, nuovi capogiri, mi sono sentita bene, protetta, presa in considerazione.
Ora invece, mi sta buttando giù, il suo comportamento mi ferisce nel profondo.
Come ragazzo é come un'altalena, un secondo prima mi porta sù e il secondo dopo mi butta giù.
Sa farmi stare bene e male allo stesso tempo, scombussola i miei pensieri e la mia anima.
Odio questa cosa, odio essere vulnerabile ai suoi occhi, odio essere trattata in questo modo, non sono una mezza calzetta, sono una ragazza, sono Abigail Watson e lei non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno da Aiden Walker.
"Ho da fare", mi giro e inizio a camminare.
Ma lui, come sempre, afferra il mio polso.
In un nano secondo mi ritrovo contro il muro.
Afferra entrambi i miei polsi e li alza sù tenendoli imprigionati con una mano sola.
Avvicina il suo volto al mio e il suo respiro si fonde con il mio.
Con l'altra mano inizia ad accarezzarmi il viso, poi il collo, poi le labbra.
Questo movimento é così lento e delicato da farmi venire i brividi lungo tutto il corpo.
Mando giù groppi pesanti di saliva e cerco, con tutta la mia volontà, la forza per poter rimanere in piedi.
Segue perfettamente il perimetro delle mie labbra, i suoi occhi sono fissi su di esse e io non so cosa fare.
Ho completamente perso il senso della ragione e inizio a sentire caldo, tanto caldo.
Che cosa mi sta succedendo?
Il mio corpo reagisce sempre al suo contatto, il mio cervello si spegne e il mio cuore prende vita.
Ma ora, una strana sensazione si accende in me.
Sento come un formicolio alle labbra e la voglia di alzarmi in punta di piedi e azionare mi martella il cervello.
Inizio ad avere un conflitto tra testa e cuore, non so a chi dare ragione.
Ma non voglio cedere, non posso, non devo farmi controllare da lui.
Per Aiden sono solo un giocattolo,una pedina da muovere a suo piacimento.
Conosce le ragazze e sa i loro punti deboli e ha iniziato a capire anche i miei.
Devo reagire e subito.
Non devo farmi travolgere dalla tempesta, non gli permetto di intrappolarmi nella sua rete da pesca.
Sposto il viso e lui ritrae la mano.
Sento il suo respiro sempre più vicino al mio viso.
"In camera mia, ora", sussurra piano al mio orecchio.
Non sento più le gambe, letteralmente, sono molli e tremolanti.
Un semplice sussurro e mi ha già messa al tappeto.
Devo proprio reagire, sono stata stregata e questo incantesimo si chiama Aiden Walker.
"D'accordo", rispondo.
Lascia la presa e sorride soddisfatto.
Mette la mano intorno alla mie spalle e iniziamo a camminare in silenzio.
Ovviamente, tutti iniziano a guardarci, ormai siamo l'attrazione di questa Università, gli occhi indiscreti ci saranno sempre.
Arriviamo in camera.
Toglie il braccio dalle mie spalle e io sento il freddo impossessarsi nuovamente del mio corpo.
Mi lascia davanti alla porta e va verso il bagno.
Ma che modi?
Mi porta in camera sua per poi lasciarmi qui?
Beh, che cosa ti aspettavi Abigail?
Dopo qualche secondo ritorna con in mano un cesto piano di vestiti.
Si avvicina verso di me.
"Vai a farmi il bucato", mi porge il cesto.
"Stai scherzando, vero?", la rabbia inizia ad impossessarsi del mio corpo.
No, mio caro!
Sei abbastanza grande da farti da solo il bucato.
Non ho la minima intenzione di eseguire i tuoi stupidi ordini.
"Assolutamente no! Vai, ragazzina, entro stasera deve essere tutto pronto", posa il cesto per terra e si gira.
Va verso il suo letto e si sdraia.
Tutto qui?
Mi ha chiamato solo per questo?
Questo ragazzo ha dei seri problemi, deve farsi curare.
"Scordatelo! Sei abbastanza grande! Vai a farti da solo il bucato!", mi giro e poggio la mano sulla maniglia.
Quando la apro, sento come una folata di vento dietro di me, Aiden chiude aggressivamente la porta.
Il suo respiro sposta i miei capelli e la mia pelle riprende a bruciare, brutto segno.
"Esegui gli ordini, ragazzina! Questo é il tuo compito, ora prendi il cesto e vai a farmi il bucato", mi gira verso di lui e mi guarda di nuovo con freddezza.
"Io non ti sopporto!", lo spingo ma con scarsi risultati.
Prendo il cesto e apro la porta.
"Assumi una domestica!", sbotto chiudendo aggressivamente la porta.
Inizio a stringere il cesto fino a far diventare bianche le mie nocche.
Prendo un bel respiro e cerco di calmarmi.
Come si permette?
É tempo di iniziare?
Ma sta scherzando?
Perché non assume una domestica personale?
Io ho una vita privata, una dignità, basta calpestarla per lui, non é nessuno per me.
Giusto?
Pensierosa mi dirigo verso la lavanderia, dopo aver messo i suoi vestiti nella lavatrice, vado verso camera mia.
Quando entro non trovo nessuno, dove sono finite le ragazze?
Mi sdraio sul letto e inizio e pensare, guardo l'ora e sono le 14:15.
Poi, come un lampo di genio, mi si accende la lampadina.
Devo andare a lavorare, sono in ritardo!
Il mio turno doveva iniziare alle 14!
Mi cambio velocemente e mi metto a correre verso il bar.
Quando entro le mie gambe chiedono già pietà, é pieno di gente, sarà un lungo turno.
Che bella giornata!
Ora é tempo di fare una pausa.
Sono stata pensierosa e distratta tutto il tempo e le ragazze mi hanno tenuta d'occhio.
Certe volte bisbigliavano fra di loro, brutto segno.
Questo vuol dire che fra poco inizieranno con il loro interrogatorio, ed é meglio rispondere a tutto, sono degli ossi duri.
Entro nella stanza del personale e, ovviamente, entrano anche loro due.
"Allora? Cosa é successo con Aiden?", domanda Ariel.
Ecco, come non detto, sono dei segugi.
Nel sentire il suo nome, il sangue che scorre in me inizia a bollire e la rabbia si impossessa del mio corpo.
Stringo le nocche e mi viene una voglia improvvisa di prendere a pugni il viso di Aiden.
Vorrei proprio averlo qui davanti e rovinare il suo bel faccino.
Ah, ho detto bello!
Basta!
Arrabbiata decido di andare a prendere una boccata d'aria, ne ho bisogno.
Esco dal bar e cerco di calmarmi, devo placare i bollenti spiriti.
Il vento inizia a scompigliarmi i capelli e con esso anche la rabbia.
Anche Ariel e Stella escono e iniziano a guardarmi con aria interrogativa.
Cedo ai loro sguardi e decido di raccontare tutto, mi avrebbero torturato fino allo sfinimento.
"Ma come si permette?!", ripetono entrambe la stessa frase.
"Ha una faccia tosta", rispondo irritata.
"Vado a parlare con lui!", Ariel ci supera.
"Ehy, ehy! Tu non vai da nessuna parte!", corro per poi mettermi davanti a lei.
"Spostati Abby! É durato anche troppo", mi guarda male.
"Ariel so cavarmela da sola, grazie", sorrido.
"Abby...",
"Non ti preoccupare! Risolverò io la situazione", la interrompo.
Apre la bocca e cerca di parlare ma la interrompo nuovamente, stavolta con un abbraccio.
"Parlerò io con lui", sussurro.
"D'accordo", mi pizzica un fianco.
Finito il turno, Ariel e Stella sono andate in camera, io invece, in lavanderia.
Prendo i vestiti di Aiden e li metto dentro il cestino, lo afferro ed esco.
Entro nel reparto maschile e mi dirigo velocemente verso la sua stanza.
Ho paura a girovagare per questi corridoi da sola.
Arrivo davanti alla sua porta e inizio a bussare.
Dopo qualche minuto mi ritrovo il suo fisico slanciato davanti.
Ma stavolta cerco di non osservare il suo aspetto, mi viene in mente quello che é successo prima e la rabbia ritorna.
"Ecco il suo bucato, padrone", gli sbatto il cesto sui suoi meravigliosi addominali.
E io che non volevo soffermarmi sul suo aspetto fisico!
Devo farmi curare anche io...
"Brava, ora devi stirarli", afferra la mia mano e mi fa entrare nella sua stanza.
Chiude la porta per poi dirigersi verso il suo letto.
Posa il cestino e afferra il ferro da stiro dal suo armadio, attacca la spina e lo accende.
Dopodiché prende una sedia con le rotelle e si posiziona accanto al suo letto.
"Allora? Cosa aspetti?", incrocia le braccia.
"No, grazie", alzo le mani.
"Subito", mi guarda male.
Il sangue mi si gela e inizio a percepire nuovamente il freddo.
Sul serio, che cosa gli é preso?
Perché mi tratta così?
Ho sbagliato?
Ho ferito i suoi sentimenti?
Ho detto qualcosa di male?
Lascio perdere queste continue domande e mi dirigo verso il suo letto.
Mi metto in ginocchio e afferro una maglietta a maniche corte.
Sbuffo e inizio a stirare i suoi vestiti.
Lui rimane in silenzio, ma osserva ogni mio minimo dettaglio e movimento.
Dopo aver finito, mi alzo per posizionare i suoi vestiti dentro l'armadio.
Non mi ha chiesto nulla, ma preferisco anticipare le sue mosse, almeno non sentirò più la sua voce irritante.
"Finito", chiudo le ante dell'armadio.
"Brava, d'ora in poi dovrai obbedire in silenzio", sorride divertito.
"Nei tuoi sogni, mio caro", sbotto.
Ora basta, ne ho abbastanza!
Io non starò zitta, mai e poi mai!
"Non credo proprio", mi sfida.
"Pfff", sbuffo.
"Domani mattina ti voglio qui alle 8", si alza in piedi.
"Le mie lezioni iniziano alle 8", lo guardo male.
"Allora vieni per le 7", alza le spalle.
É incredibile questo ragazzo, da non credere!
Il suo comportamento mi irrita il sistema nervoso, sto arrivando al limite della sopportazione.
Alla faccia sua, io non metterò la sveglia alle 6 del mattino per lui!
Ma comunque mi balena in testa una domanda e come sempre apro bocca.
"Perché?", domando.
"Non ha importanza, vieni e basta", mi guarda male.
"Ma che problemi hai?", sbotto.
"Nessun problema! Sei tu quella agitata", freddo e distaccato.
"No! Io sono normale, tu sei strano! Perché hai cambiato atteggiamento?", lo guardo.
"Io non ho cambiato atteggiamento", si passa una mano fra i capelli.
"Invece sì! Stamattina eri diverso", i suoi muscoli si irrigidiscono.
"Era solo a causa delle circostanze! Ti ho vista debole ed indifesa e allora ho agito di conseguenza! Non montarti le testa, per me non vali niente", i suoi occhi non trasmettono nessuna emozione.
Per me non vali niente.
Questa frase mi ha colpita e affondata.
Ho come sentito un piccolo crack al cuore, mi ha smontata, completamente.
I miei occhi iniziano a pizzicare, le lacrime annunciano il loro arrivo.
La mia testa si svuota e il mio cuore si blocca.
Perché fa così male?
Ha solo detto la verità e allora perché mi sento così?
"Stessa cosa per me", vado verso di lui e gli tiro un pugno allo stomaco, ovviamente con scarsi risultati.
Non si é piegato, non ha emesso nessun verso, non si é nemmeno mosso.
É duro come la pietra e freddo come il ghiaccio.
Come ho fatto a provare certe sensazioni per un cavernicolo del genere?
Aiden non é umano, é privo di emozioni, devo toglierlo dalla testa.
Lascio la sua stanza senza dire una parola, lì dentro ho abbandonato il mio cuore.
Aiden lo ha preso e lo ha strappato, lo ha rotto in mille pezzi.
Semplice frase che mi ha distrutta dentro.
Queste emozioni sono nuove per me, non ho la più pallida idea di cosa mi stia succedendo.
Ho solo voglia di piangere e basta.
Senza rendermi conto le mie guance iniziano ad essere bagnate.
Le lacrime hanno iniziato a scendere automaticamente, il dolore le ha chiamate e le guance le hanno ospitate.
Mando un messaggio alle ragazze dicendo di fare tardi.
Non ho voglia di parlare, non voglio vedere nessuno, voglio stare da sola con i miei pensieri.
Seguo le mie gambe e vado in quel posto, il suo posto.
Sono proprio una masochista, vado nel luogo preferito del mio carnefice.
Ma non posso farci niente, più lui mi fa male e più io mi avvicino a lui.
Finirà male, questo lo so, ma ormai fa parte della mia vita.
Questa sensazione non andrà via facilmente, Aiden mi stai rovinando la vita, mi stai uccidendo dentro.
{Prendimi lontano e portami lontano, nel nostro posto quotidiano}
Ciao amici lettori!
Come state?🥰
Purtroppo la tregua tra Abigail ed Aiden non é durata molto, anzi non é durata proprio🙈
Secondo voi perché Aiden ha cambiato atteggiamento nei confronti di Abigail?
Ha avuto una piccola svolta, un piccolo cambiamento, ma tutto ha un significato.
Secondo voi cosa gli é successo?🤔
Le acque si calmeranno?
Scoprirete tutto al prossimo capitolo❤️
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