5
Appoggio la tazza vuota sul davanzale della finestra, lasciandomi sfuggire un piccolo sospiro. In lontananza il deserto sembra brillare sotto i soli, il cui riverbero inganna l'occhio creando delle illusioni simili a pozze d'acqua. Questa è la zona più arida del pianeta e nemmeno l'aria condizionata riesce a scacciare il caldo: la sabbia si appiccica addosso e spesso non se ne vuole andare. Il clima, in ogni caso, non mi terrà lontano dalla tazza di tè.
Non mi mancava essere su Lemuria, in questa stanzina che avevo preso come ufficio e che per anni ho usato solo per appoggiarci i fogli dei progetti. È strano rivedere la flotta ferma su Lemuria, rivedere il nome di Aesta nell'elenco degli uomini della Starfall e vederci scritto quello di Nayla. Non l'avrei mai creduto possibile, non avrei potuto immaginare un tale risvolto: mi sarebbe piaciuto che Sayth potesse crescere sull'Altantis, pensavo che avrei potuto imparare ad amare di nuovo la vita lì sopra... eppure non è rimasto più niente. Nessuno ne parla, il nostro obbiettivo ora è la guerra, anche se ho imparato a non affezionarmi a un pianeta, non posso fare a meno di pensare a quanto abbia perso.
Mi volto, sentendo bussare all'improvviso. «È aperto» rispondo meccanicamente, appoggiando la tazza vuota sul davanzale.
«Comandante». Nayla mi sta fissando, rimanendo ferma sulla porta. Mi da' i brividi sentirmi chiamare in quel modo da lei: sotto sotto ancora ho i brividi a saperla alle mie spalle, ho il terrore che possa prendere una pistola e sparare un altro colpo.
«C'è qualche problema?» le chiedo
«Aesta e Axel stanno litigando». Chissà perché la cosa non mi stupisce. «Per la terza volta» aggiunge spostando il peso da un piede all'altro. «In dieci minuti» conclude aspettandosi forse che possa fare qualcosa per quei due.
Scuoto la testa, sospirando. «Sul caffè?»
Mi passo una mano sul volto quando rimane in silenzio: continuando così saranno quei due a distruggermi la nave, non Kase.
Zavis si affaccia, è lui a rispondermi. «Non ne ho idea, prima li abbiamo sentiti urlarsi insulti mentre si svolgevano le operazioni di controllo sulla Starfall, poi si sono battuti il cinque... ormai si sa che quando fanno quel gesto è per una scommessa. Spero che non coinvolga nessuno di noi».
«Convocali... anzi, no. Togli loro il caffè per tutta la giornata di domani». Mi uccideranno non appena lo verranno a sapere, ma non ho tempo da perdere con loro.
«Sarà fatto» risponde Zavis prima di allontanarsi.
Nayla si toglie la borsa, si siede e tira fuori il proprio portatile. «Ignorando quei due idioti, che di sicuro non sono la causa per cui sono qui, volevo metterti al corrente del fatto che ho passato la notte a visionare il tracciato di Kase».
«Posso vedere?»
«L'ho portato apposta. Ho cercato di arrivare a una conclusione, ma non ho capito se ci sia sotto un qualche senso o se sia una cosa a caso».
«Conoscendo Kase, non credo sia una cosa a caso».
«Esatto. Comunque – apre il portatile – la rotta che ha seguito è questa».
Mi avvicino, rimanendo alle sue spalle. Non mi sembra di riconoscere nessuna rotta impostata sui sistemi delle navi, forse ha cercato di evitare i controlli.
«Il punto d'arrivo l'ho identificato nel sistema 9051 Centauri VI su un pianeta di nome Rama. Potrebbe essere lì la loro base, il B8 mi puzza tanto di copertura. Non possono aver creato quelle Battle Cruise su quel pianeta, tanto meno su Kalea: le attrezzature sono obsolete, non avevano nemmeno il materiale adatto. Il 9051 è abbastanza lontano da qui, i nostri sistemi non sono in grado di coprire aree così vaste, possono operare in pace e sistemare la flotta... o nasconderla».
Annuisco, osservando il tracciato giallo. «Sembra che sia passato su quasi tutti i pianeti del 9051. Non conosco la zona di persona, ma mi pare che Balee venga da lì». Prendo il comunicatore, la chiamo.
«C'è qualche problema, Vivi?»
«Puoi venire nel mio ufficio? Devo chiederti una cosa».
«Arrivo» risponde lei chiudendo subito la chiamata.
Nayla continua a osservare lo schermo, la mano sposta velocemente il mouse, non so che voglia trovare adesso.
«Allora, qual è il problema? Non è una cosa da tutti i giorni essere convocati da Davith in persona... e vederla insieme alla stessa persona che ha comandato l'Alleanza» sorride lei. È sempre stata un punto fermo della Federazione, lei e il suo equipaggio della Star Fury hanno sempre combattuto in prima linea, credo che fosse anche lei sulla lista di persone scomode da togliere di mezzo in tutti i modi compilata da Nayla.
«Tu, se non sbaglio, vieni da Rama».
Balee annuisce, poi si appoggia con la schiena al muro. «Sì... gli Altri sono nel 9051 Centauri IV, vero?»
Nayla fa un cenno affermativo con la testa e Balee sospira, si sposta una ciocca di capelli viola dalla faccia e alza lo sguardo. «Il 9051 è formato da un solo pianeta abitabile, i restanti sono disabitati ed erano oggetto di studio per una missione di colonizzazione, ma prima che potessimo farlo ci è piombato addosso un'invasione aliena. In pochissimo tempo ci siamo ritrovati ad essere attaccati da una miriade di quegli esseri. Non ci fu battaglia, sterminarono quasi tutta la popolazione dopo aver fatto fuori la piccola flotta di Rama. Io e il mio equipaggio ci salvammo perché la nave aveva un problema all'ala, il fatto che lo abbia ancora è trascurabile. Rimanemmo per giorni bloccati nello spazio, senza ricevere risposta ai messaggi e, dopo qualche tempo, quando non avevamo ancora ricevuto l'autorizzazione ad atterrare decidemmo di tagliare la corda: sospettavamo fosse successo qualcosa, ma abbiamo saputo dopo anni cosa fosse successo davvero sul nostro pianeta, quando ormai avevamo deciso di ricominciare da capo. E sinceramente, dare un po' di grattacapi a chi si diceva essere dietro alla distruzione del nostro popolo non ci sembra un'idea così da gettare via».
«Come immaginavi che gli Altri fossero lì?» le chiedo.
«Oh, andiamo. Fornivamo armi alla Coalizione e all'Atlantis dall'inizio della guerra e si sa che le notizie viaggiano più velocemente con i mercanti che con i comunicati ufficiali. Da dove credi che siano venuti le materie prime per la tua tanto cara nave? Rama era un centro metallurgico, i satelliti hanno al loro interno ingenti quantità di metalli pregiati. Una riserva senza fine, un vero paradiso per i progettisti... un'occasione ghiotta per Kase, visto che non è rimasto quasi nessuno. Credo sia meglio tenere d'occhio anche Clovis, è distante da qui, potrebbe averci già messo piede».
«E infatti – Nayla volta il pc verso di lei – il nostro amico ha visitati tutti i pianeti del 9051. Credo stiano costruendo delle Battle Cruise, la flotta della Lega com'è messa?»
«Male, in confronto alla loro. La Starfall è un moscerino, le altre navi provengono dalla flotta della Federazione e dall'Andromeda! Le dimensioni le sai» le rispondo.
Balee annuisce. «O ce la giochiamo sull'abilità o finiamo morti».
«Hai un piano diverso da quello del consiglio?» le chiedo sorridendo appena. La conosco quell'espressione: arriccia il naso per un attimo, socchiude gli occhi e poi alza l'angolo della bocca. Fa così solo se è certa di poter realizzare il suo piano. «È un po' una pazzia, ma in fondo il pilota più abile l'hai tu. Comunque, non credo che la flotta non sia disposta a sacrificarsi per arrivare alla vittoria – lo sai, le navi della Federazione non hanno mai esitato a lanciarsi in attacchi suicidi e l'abbiamo sperimentato a nostre spese che l'Andromeda era capace di fare altrettanto. Lo sappiamo tutti che l'unica nave in grado di reggere un confronto è la Starfall- Lo stavo per proporre in consiglio, ma tu l'hai praticamente vietato. Ti posso dire che è l'unico piano decente e che ci potrebbe dare una minima possibilità... siano in tanti a essere concordi. Noi possiamo anche rimanere a coprirvi le spalle, ma siete gli unici che possono cercare di fermarli. Lo so che Minerva non è niente in confronto a Thanatos, però... Vivi, lo sai quanto me... se proprio dobbiamo morire, almeno proviamoci!»
È stato il motto della Federazione per anni da quando lo urlò in consiglio mentre si discuteva se approvare o no un piano di attacco.
Annuisco, Nayla aggrotta la fronte. «Come facciamo a passare inosservati? Dubito che Kase si possa prendere di sorpresa... il consiglio ha deciso qualcosa?»
«Manderemo dei robot su una LWSS e staremo a vedere cosa succede. L'importante è sapere dove mandarli. Comunque, mi sembravi abbastanza sicura che fossero nel 9051...»
Balee annuisce. «Ho chiesto ad Axel di descrivermi gli Altri dopo che siete tornati dal B8 perché , dalle voci che avevo sentito nei giorni prima, mi sembravano... come dire... familiari. Quando Kase arrivò per la prima volta su Rama sembrava una persona innocua, venuta a trattare affari, il solito sul pianeta, ma c'era qualcosa che non andava, me lo sentivo addosso. Ho capito troppo tardi che non apparteneva ad alcuna razza conosciuta nell'universo – e io le conosco, ho vagato per anni nello spazio a tracciare una mappa, a studiarle, a immergermi nelle diversità, ne sono sempre stata affascinata... avevo il sospetto che ci fosse lui dietro alla distruzione del popolo di Rama, adesso ne ho le prove. Chiedo solo che se proprio dobbiamo combattere, lasciami almeno tirare il colpo decisivo».
«Mettiti in fila» borbotta Nayla quasi sottovoce guadagnandosi un'occhiata confusa da Balee. Mi lascio sfuggire un sospiro, sposto lo sguardo da una all'altra. Faccio per rispondere, ma Axel risponde al posto mio.
«Kase ha distrutto gli anni di lavoro di Nayla, il popolo di Balee e ha preteso Sayth come scambio. Non credo che possa mettersi ancora di più nei guai». Ci voltiamo tutte verso Axel che se ne sta appoggiato allo stipite.
«Vieni solo quando non sei convocato, Darinell?» chiede Balee sorridendo appena, ma lui scuote la testa. «Sono qui per fare un reclamo». Si volta verso di me, socchiudendo gli occhi. «Non puoi toglierci il caffè solo perché io e Aesta discutiamo!»
Sbuffo, togliendomi una ciocca di capelli dagli occhi. «Sta' zitto. Ormai è inutile che riempia fogli di note sul comportamento tuo e di Aesta, si comporta meglio Sayth qualche volta. Vi avevo avvertito di non discutere come al solito, ma ovviamente non mi avete dato retta! Quindi stai zitto e sopporti la tua giornata senza caffè».
Axel sospira, infila le mani in tasca. «Che cattiva che sei diventata, un tempo minacciavi e basta... forse dovrei parlare con Erix... vabbè, ci vediamo in giro» borbotta prima di allontanarsi.
Mi passo una mano sul volto. «Ma io cambio primo ufficiale di nuovo» dico tra me versandomi un'altra tazza di tè. Mi faranno uscire pazza, lui e Aesta: sembra di essere tornati indietro nel tempo, ma io non ho cuore per punirli come meriterebbero e loro lo sanno e se ne approfittano... ma magari fossero come Nayla e Zavis, sempre ligi al dovere.
«Chiedo troppo ad avere un equipaggio normale, secondo voi?»
Balee scoppia a ridere. È stata una cosa che mi hanno rinfacciato per giorni dopo la fine della guerra. «A quanto ammonta lo stipendio di Axel adesso?»
«Non ne parliamo» sibilo stringendo la presa sul manico. «Ho perso il conto quattro mesi fa».
«Possiamo continuare?» chiede Nayla picchiettando con le unghie sul tavolo.
«Mh? C'è altro?»
«Vorrei controllare una cosa... mi dici dove posso trovare i sistemi di controllo di Lemuria?»
«Ti accompagno, credo servirà l'autorizzazione».
Balee ci saluta con un gesto della mano. «Se non avete più bisogno, io vado. Ho un po' di burocrazia da sistemare per la Star Fury».
«E l'ala...» le dico quando ormai è corsa via lungo il corridoio, non mi ha certo sentito. Mi volto verso Nayla. «Andiamo».
«È l'inizio della fine?» strilla Aesta non appena ci vede insieme, senza armi appresso.
«Solo perché sono costretta» risponde Nayla. «Finire nell'equipaggio della Starfall non è mai stato nei miei piani».
«Ma rapirmi il primo ufficiale, sì».
Nayla si volta, mi guarda sorridendo. «Gelosa per non essere riuscita a tenerti stretta Aesta?» chiede mostrando la mano con gli anelli. Scuoto la testa, a quanto pare si è abituata anche lei al comportamento tipico della Starfall.
«Che state complottando?» chiede Aesta affiancandosi a Nayla e avvinghiandosi al suo braccio.
«Devo controllare una cosa, vuoi venire con noi?» chiede l'Orlan dandole un bacio sul naso e Aesta annuisce.
«Non mi voglio perdere il momento in cui iniziate ad andare d'accordo».
L'angolino buio e misterioso
Dire che mi piace com'è scritto questo capitolo è una bella bugia.
Voglio essere sincera, sta storia mi fa altamente schifo. Più vado avanti nella correzione e più sono convinta che non debba stare né su wattpad né nella memoria del PC. Non lo so. Non credo più in questa trilogia.
È come se da un giorno all'altro mi fosse venuta a noia... Quindi boh. Sono molto indecisa sul futuro che le riserverò.
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