32

Nayla si morde un labbro, sul punto di piangere. Tiene la fronte appoggiata su quella di Aesta, senza dire una parola.

«Ti... ti sei tagliata i capelli» mormora Aesta stringendo la mano sui capelli di Nayla. È pallida, provata da tutto, ma almeno è viva. È un sollievo vederla nel letto della sua stanza e non in ospedale.

Nayla annuisce, è stata una sorpresa per tutti vederla la prima volta. «Ero disperata, credevo di averti ucciso... non ci ho pensato due volte».

«Vorrei vederti... e dirti che ti stanno di merda».

Nayla sorride, una lacrima le scende lungo una guancia. «Ricresceranno» mormora prima di baciare Aesta.

Axel appoggia una mano sulla mia spalla. «Almeno adesso posso nascondere il caffè senza pensare troppo al dove».

Aesta si volta, ricerca la sorgente della voce. «Ti prendo comunque a schiaffi, sottospecie di pilota gelatinoso».

Axel sorride. «Adesso sappiamo davvero che stai bene visto mi stai insultando come al solito».

«Vivi, perché non lo degradi?»

«Perché un pilota mi serve» rispondo ad Aesta sospirando.

«Non ho detto di buttarlo fuori bordo, ma di togliergli il grado di primo ufficiale».

«Preferisco non avere altre beghe legali».

Lei allunga una mano che subito le stringo. «Grazie, Vivi».

«Non ringraziare me, ringrazia Nayla. Il merito è suo».

«E di Erix. È lui che mi ha smosso» aggiunge lei sbuffando.

Aesta sorride. «Be'? Non mi raccontate niente di questi mesi che ho passato all'ospedale? Chissà quante cose mi sono persa». Si sistema sul letto e Jacob si sveglia, si allunga e miagola; Nayla lo accarezza, Sayth sale sul letto e gli afferra la coda, incurante di essersi seduta sopra Aesta.

«Il peso sulle gambe è tua figlia, Vivi?»

«Sì». Sospiro, Erix la prende in braccio. Ysaac si comporta molto meglio di lei, forse è merito di Zavis - di Axel non credo proprio.

«Niente di che, siamo in attesa di trovare un pianeta» dice Erix. «Minerva sta ancora cercando...»

«Sarà un peccato lasciare Lemuria...» mormora Aesta stringendo la mano di Nayla. «Ma dimmi la verità, Axel: non è uno scherzo che ti sposerai?»

«No... stavamo aspettando te per il nostro matrimonio» risponde Axel grattandosi una guancia. «Sarebbe stato un peccato lasciarti fuori e... visto che per ora non andavamo contro nessun ordine del governo, abbiamo aspettato».

«Io avrò un fratellino!» strilla Sayth prima che Aesta possa solo aprire bocca. Si voltano tutti a guardarmi mentre mi passo le dita sugli occhi: Sayth sorride, è fiera del suo gesto e felice della notizia, ma Axel sbianca, prende il datapad, digita qualcosa velocemente e lo rimette in tasca. Si riscuotono tutti in contemporanea, ma prima che possano fare qualsiasi domanda, il mio datapad e quelli di Zavis, Nayla e Aesta vibrano. Lo prendo, il messaggio dice: codice bebè, nascondete il caffè.

«Axel» sibilo guardandolo. «Sei un completo idiota. Vi avrei lasciato il caffè, l'unico che soffre per ora è Erix».

«Ha anticipato la notizia, ma è vero» dice Erix mentre Aesta sorride, cercando di toccare la pancia.

«È una cosa tenerissima, posso comunque insegnargli la fisica, vero? Vorrei tanto vedervi di nuovo. Quanto tempo è?»

«Tre mesi, ormai quasi quattro».

«Sapete già se è maschio?» chiede Nayla.

Erix scuote la testa. «Lei si è fissata» mormora accarezzando il naso di Sayth. «E sinceramente lo spero anche io. Sono in minoranza in famiglia».

«Non puoi avere sempre la maggioranza» gli rispondo incrociando le braccia. Erix mi fa la linguaccia, scuoto la testa.

Aesta se ne sta seduta sul letto di Axel, tiene le mani appoggiate sulle cosce, non mi sembra molto felice in realtà.

Mi siedo accanto a lei, le metto una mano sulla spalla. «Va tutto bene?»

«Vorrei vedere Axel, non solo ascoltarlo prima del suo matrimonio. Dev'essere esilarante».

«Sono in panico, non sono esilarante!» strilla lui mettendosi le mani tra i capelli, l'ho costretto a pettinarsi, ma il gel non reggerà se continua così.

«Axel, cosa stai cercando?» gli chiedo esasperata dal suo vagare avanti e indietro.

«Il cappello».

Sospiro, mi alzo lentamente, mi avvicino al tavolo, passandoglielo con un gesto secco.

«Tieni, idiota».

Aesta ridacchia. «Dov'era?»

«Sul tavolo, davanti a lui. Ora stai fermo, per l'amor del cielo! Tieni, sistemati il fiore!»

Axel sbuffa. «È proprio necessario?»

«L'ha chiesto Zavis!»

Axel nasconde la faccia tra le mani. «Non ci credo di essere a questo punto!»

Aesta si alza, prende il bastone bianco che aveva appoggiato accanto, si avvicina lentamente, allungando poi una mano sulla faccia di Axel. «Ti dispiaceva essere rimasto l'ultimo a non avere una fede al dito?»

Axel fa schioccare la lingua al palato. «No, non mi piaceva il cognome di Zavis».

Aggrotto la fronte. «Ma nel suo pianeta non usano il cognome...»

«Appunto! Darinell è molto meglio!»

«Axel, sei un idiota!» urliamo all'unisono mentre mi risiedo sul letto, tenendo una mano sulla pancia, ormai evidente anche con la divisa.

«Va tutto bene?» mi chiede Axel.

Abbozzo un sorriso. «Si agita parecchio».

«Ma hai saputo il sesso?» mi chiede Aesta.

«Sì, ormai sono sei mesi. Comunque è un maschio... inutile dire che Erix era contentissimo quando l'ha saputo, vi lascio immaginare la scena».

«Immagino abbia iniziato a saltellare e urlare nemmeno avesse vinto la finale di qualche campionato... avete già scelto il nome?»

«Esatto. Ci sono varie idee, ma pensavamo Cyris visto che a Sayth piaceva tanto e non vuole sentire ragioni. Voi che ne dite?»

«Approvato» rispondono in coro. «Per ora come va?» aggiunge Aesta.

«Non male, ero più in apprensione con Sayth... alla fine so quello che aspettarmi. Erix è felice, mi preoccupa più Sayth, per ora è contenta, ma quando nascerà... potrebbero essere guai. In ogni caso, oggi abbiamo da parlare di qualcun altro».

Axel sbuffa, si sistema la cravatta. «Ve lo impedisco».

«Ad Aesta potrai anche farlo, io resto sempre il tuo comandante».

Axel mi fa il verso, si lascia poi cadere con fare teatrale sulla sedia. «Che me lo dai un aumento?»

Quando glielo nego, Aesta scoppia a ridere. «Altro che regalo di nozze, mh?»

Qualcuno bussa: Axel si alza, va ad aprire la porta e Sayth mi corre subito incontro; la sollevo a fatica, mettendola sul letto. «Sei riuscito a vestirla senza distruggere niente?» chiedo a Erix, appoggiato allo stipite.

Lui annuisce. «Quanto volete farvi aspettare? Anni? Zavis è in panico, è quasi convinto che Axel l'abbia abbandonato».

«Stiamo parlando di Axel» gli dico.

«E con questo?»

«Erix. Se Axel arrivasse in orario, credi che non scoppierebbe il caos sulla Starfall?»

«Si stanno baciando?» mi chiede Aesta sussurrando. È la quarta volta in cinque minuti e la cerimonia è ancora a metà. Credo che la cosa che le dispiace di più sia non poter vedere Axel in imbarazzo – probabilmente per prenderlo in giro in seguito.

«No» le rispondo con lo stesso tono. L'hanno voluto celebrare all'ombra della Starfall, in divisa. Non potevamo aspettarci altro da Zavis, Axel non ha messo bocca in molto, ha solo voluto Sayth e Ysaac a portare gli anelli.

«Sì, adesso sì» sussurro ad Aesta.

«Sono carini?»

«Adorabili».

«Immaginavo. Ci pensi, adesso siamo tutti e tre sposati. Mi dispiace solo per quegli altri tre che si sono innamorati».

«Perché?»

Aesta mi colpisce al braccio con un leggero colpo, per poco non mi manca. «Starfall».

Sorrido: quella singola parola è bastata a farmi capire tutto.

«Credo che questo possa essere l'unico modo per avere un bel ricordo di Lemuria».

Aesta annuisce. «Che stanno facendo ora? Ti avevo detto di farmi la telecronaca. Sei un po' inutile nel fare i commenti».

«Si stanno abbracciando, hanno anche Ysaac in braccio, è una scena tenerissima. E Axel sta piangendo».

«No! Mi sono persa la scena!» Aesta scuote la testa. «Non posso avere prove per prenderlo in giro, posso solo basarmi sulla tua parola e non vorrei fosse un'altra delle tue bugie... scatta qualche foto, da brava».

«L'hai presa bene la cecità...» le dico dopo aver fatto qualche foto. Non so cosa voglia farsene, ma è certo che sarà un buon metodo di ricatto.

«Non avevo motivo di buttarmi giù... ho solo perso la vista, poi ci siete voi, non avrei potuto chiedere di meglio. Grazie di tutto, Vivi, anche per avermi mantenuto nell'equipaggio... per adesso».

«Non ti ho buttato fuori quando hai tradito la Federazione, perché dovrei farlo adesso?»

«Grazie» mormora lei stringendo la presa sul bastone.

Axel si avvicina con gli occhi lucidi, mostra la mano con l'anello. «Ho fatto una cazzata». Zavis lo raggiunge poco dopo tenendo Ysaac per mano e gli tira uno schiaffo sul collo.

«Ricordami perché ti ho sposato».

«Perché sono fantastico».

Gli arriva un altro schiaffo sul collo. «Idiota!» borbotta Zavis prendendo in braccio Ysaac. «Tuo padre è un idiota, non dargli mai retta. Promesso?»

«Promesso!» esclama il bambino.

Axel li guarda sorridendo, poi si volta. «Mi puoi tenere Ysaac stanotte?»

Annuisco. «Nessun problema».

Aesta gli batte una pacca sulla schiena. «E alla fine ti sei sposato pure tu».

Sayth mi afferra la giacca, tiene ancora in mano il cuscino. «Cosa c'è, tesoro?»

Erix la solleva, le da un bacio sulla fronte e la rimette in terra. «Ha fame. Mi avete fatto lavorare per tutta la mattina, ora pretendo come minimo che spazzoliate la cena».

Nayla gli tira un pugno sul braccio. «Non vedo dove sia il problema di finire il frutto delle tue fatiche».

Sayth annuisce, poi allunga una mano per toccare la pancia. «Fratellino».

«Come va?»

«Si agita parecchio, meno di Sayth, ma si agita oggi».

Erix sorride, appoggia entrambe le mani sulla pancia. «Non vedo l'ora».

«Non dirlo a me» borbotta Aesta passandoci accanto aggrappata al braccio di Nayla. Scuoto la testa, non ha perso l'abitudine di fare battute idiote.

Stringo una mano di Erix, guardando poi Sayth rincorrere Ysaac. «Andiamo, cretino, che la cena ci aspetta».

Erix mi accarezza i capelli mentre stringo Cyris al petto e volto appena lo sguardo verso di lui.

«Ho un motivo in più per non arrendermi» mormora sedendosi sul bordo del letto. «Posso tenere in braccio mio figlio o hai qualcosa in contrario?»

«Vorrei solo avere la forza di chiamarti cretino» mormoro passandogli il bambino che si agita appena.

«È bellissimo» mormora accarezzandogli una guancia. «Va tutto bene, va tutto bene» gli sussurra. «La mamma è qui».

Appoggio la testa sul cuscino, socchiudendo appena gli occhi: vorrei solo dormire in questo momento, ma a quanto pare è di famiglia avere sempre fame.

Quando Erix singhiozza, riapro gli occhi. «Stai piangendo?» Annuisce, stringe al petto il bambino.

«Dimmi che non è vero, dimmi che mio cugino non sta piangendo per un bambino».

«L'ha fatto anche con Sayth, in realtà. Non so se erano lacrime di panico in quel caso» le rispondo e Nayla si avvicina, ridacchiando.

Appoggia un orsacchiotto blu sul letto. «Aesta ha insisto che lo comprassi e non ho saputo dirle di no. Verrà presto a trovarti, ma oggi non se la sentiva di uscire».

Annuisco. «Non preoccuparti, ringraziala del pensiero».

«L'avete già presentato a Sayth?» chiede Nayla mentre fa il giro del letto per sbirciare tra le braccia di Erix. Gli sfiora il naso con un dito.

«Ciao, piccolo. Benvenuto al mondo».

Erix scuote la testa, poi mi rimette in braccio il bambino che si agita, forse ha di nuovo fame – o dorme o pretende di essere nutrito, non è stato molto movimentato il suo primo giorno di vita.

«Abbiamo preferito lasciarla con Axel, è stato abbastanza problematico come parto. Non avevamo idea se ci potessero essere complicazioni... sinceramente non vedo l'ora di tornare al dormitorio, quella sedia mi ha ammazzato la schiena stanotte» risponde Erix.

«Mi ha fatto soffrire» mormoro accarezzando la guancia del bambino. «Ho avuto paura...»

«Devo riferire qualcosa agli altri?»

«Sì, ad Axel che può venire e magari che non faccia troppo casino, non sono proprio al massimo delle forze» le rispondo. «Ah, ad Aesta di' pure che passo io da lei non appena mi dimettono, non dovrebbe mancare molto ormai».

«Allora vado. Statemi bene voi tre».

Erix si china a baciarmi non appena Nayla se n'è andata. «Dici che la principessa lo prenderà bene?»

«Speriamo» gli rispondo poco convinta. «Ho paura possa essere un po' gelosa».

Non dobbiamo aspettare molto prima dell'arrivo di Axel che probabilmente era già in giro; Sayth gli tiene la mano e mi guarda con la faccia corrucciata.

Axel passa una tazza di caffè a Erix. «Tieni, immagino ne avrai bisogno visto che mi ha detto Nayla».

Lui lo ringrazia con un cenno del capo, finendo la tazza in un sorso. Axel si volta, poi si siede su una sedia. «Come stai?»

«Stremata, vorrei dormire per un mese intero, ma Cyris non sembra smettere di avere fame» sorrido appena, cercando di mettermi a sedere con il bambino in braccio.

Sayth è rimasta in distanza ed Erix cerca di farla avvicinare, ma lei continua a fissare male il bambino, tenendo le braccia incrociate.

Testarda quanto me, Erix aveva ragione.

«Vuoi tenerlo in braccio?»

Axel annuisce, ma Cyris si agita e scoppia a piangere non appena lo allontano dal petto. Axel mi guarda. «Forse è meglio di no, non faccio una buona impressione ai tuoi figli all'inizio. Tornerò a trovarvi con calma, ora devo andare: ci deve essere qualche novità da Minerva e stanno aspettando me per il decollo». 

«Ciao, Axel. Fammi sapere».

«Ricevuto, comandante. A dopo!»

Erix sbuffa, poi solleva Sayth. «Cosa c'è, tesoro? Non guardarlo così male, è pur sempre il tuo fratellino».

Sayth volta la testa, si stringe al padre che mi guarda sconsolato. «Non lo voglio più».

«Non vuoi salutarlo?» le chiedo con poche speranze mentre Erix si siede con lei in braccio sul bordo del letto.

Sayth scuote la testa con forza, guardando poi Erix, come se volesse un aiuto nel disfarsi del fagottino, poi si volta verso di me. «Braccio».

Sospiro, passo Cyris a Erix che lo sistema nella culla. Sayth gattona verso di me, poi mi abbraccia forte mentre la stringo accarezzandole la schiena. «Non prenderà mai il tuo posto, tesoro. Noi ti vogliamo tanto bene, adesso lo vogliamo anche a tuo fratello. Adesso è piccolo, ha solo bisogno di attenzioni, non credere che non ti vogliamo più».

Annuisce, stringe una mano sulla collana ed Erix sorride appena. «Siete tenerissime» dice prima di scattare un'altra foto.

Sayth si volta, guarda Cyris nella culla trasparente. «Fratellino?»

Le sistemo un ciuffo di capelli. «Certo, tesoro» le dico facendola sedere al mio fianco. Erix si siede dall'altra parte e appoggia la testa sulla mia spalla dopo aver sistemato Cyris tra le mie braccia. Sayth si sporge, lo guarda con un'espressione a metà tra l'incredulo e il disgustato: ci ha riempito di domande negli ultimi tempi, ora sembra quasi delusa da cosa sia arrivato nella sua vita. Spero lo capisca che Cyris non è qui per farle del male o strapparci da lei. Mi guarda, poi allunga titubante una mano verso quella di Cyris, stringendola appena.

«Fratellino...»

L'angolino buio e misterioso

Il fluff è quasi alla fine, tranquilli😂 ho solo sistemato questi capitoli per, emh, compensare tutto l'angst passato. E non è morto quasi nessuno, wow, non capiterà molte altre volte
una benevolenza tale.

Comunque, Axel e Zavis sono tenerissimi. Non ci credete?

potatosum dimostra il contrario u.u

E niente, visto che siamo quasi alla fine, vi dico che ho trovato i titoli e fatto le copertine per il resto della saga... Devo solo scriverle, lol, una cosa da nulla insomma xD e niente, ci vediamo mercoledì 💕

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