30

«Lascia, faccio io» mi dice Erix avvicinandosi velocemente per chiudere la cerniera del vestito.

«Grazie» gli rispondo togliendo le mani dalla posizione scomoda in cui mi ero messa. Sembra agitato, o almeno mi è sembrato quando l'ho incontrato a lato della pista di atterraggio, ma ha tutte le ragioni dato che ci sono in ballo sia l'equilibrio della galassia sia il nostro futuro.

«È lo stesso vestito di quando ti ho offerto la flotta?» chiede Erix appoggiando entrambe le mani sulle mie spalle.

Mi volto, lo guardo mentre alzo le spalle. «L'altro che ho qui è quello del matrimonio, fai tu».

Erix scuote la testa. «Se non mi impuntavo tu venivi in divisa».

«Avrei rispettato il protocollo in quel caso. E dai, cretino, andiamo. Sai che se fai tardi Harvel te lo rimprovera per tutta la serata e non ho affatto voglia di sentire».

Sospira, poi mi stringe a sé e mi accarezza i capelli. «È strano non avere confusione intorno».

Lo guardo alzando appena la testa. «Axel la tiene fino a domani mattina, avrai modo di sfruttare la tranquillità dopo».

«Vorrei tanto dare buca ad Harvel solo per averti già da ora».

«Sai che non puoi» gli dico avviandomi verso la porta. «I doveri politici ti attendono... e me la dovrai pagare per avermi messo nel mezzo».

«Vivi, per favore, non iniziare. Hai abbastanza responsabilità per quel che è successo» sbuffa afferrando il portafoglio e infilandoselo in tasca.

«Lo so, ma non puoi vietarmi di lamentarmi del fatto finché non vedremo Harvel».

Appena fuori, Erix mi stringe la vita con un braccio. «Ricordi quanto più mi facevi aspettare, quanto più ci andavo pesante con te?»

«Adesso trattieniti» gli sibilo. «Dove andiamo a mangiare, poi? Non me l'hai detto, ma dubito si tratti della base visto che avevi già preparato i vestiti eleganti».

«Infatti andiamo in riva ai laghi. Credi che non ci fosse un motivo a partire così presto?»

«Non ho guardato l'ora, ma ora che me l'hai fatto notare, è vero, è presto. Però considerando il fuso orario è l'ora migliore. Andiamo con loro o ci vediamo là?»

«Là, andiamo, ho già dato l'ordine di sistemare la LWSS».

«Mi mancava essere da soli su una nave» gli dico non appena siamo in volo. «O lasciare la base di Lemuria per un qualcosa che non fosse una missione militare».

«Almeno per una serata ti distrai. Ah, comunque la cena con Harvel è solo una montatura perché so che non saresti mai venuta se non ci fosse stato un motivo politico. Avevo appuntamento a pranzo con lui e stiamo arrivando a un qualche accordo sul governo, a quanto pare. Tu avevi bisogno di staccare da quell'ambiente e non credo che se ne offenderanno se per una serata stai con me».

Sospiro, appoggio il gomito sul sedile, sostenendo la testa con il palmo della mano. «Erix, sei un cretino».

«Avevamo detto di andare ai laghi e non guardarmi come se ti avessi appena condannato a morte. Lo so che sei preoccupata per Aesta, ma non puoi fare nulla di quel che tu non abbia già fatto. Da quant'è che non possiamo cenare in pace? Avrei voluto portare anche Sayth, ma per una volta volevo passare un po' di tempo con te. Dici che sono egoista?»

Scuoto la testa, abbozzando poi un sorriso. «Hai fatto bene. È passato troppo tempo dall'ultima serata tranquilla che abbiamo avuto. Dovrei picchiarti per avermi strappato al dovere, ma non è nemmeno la prima volta che inganniamo la galassia per avere un po' di tranquillità. Con tutto il discorso dell'Operatio Mortis, poi la guerra e ora la Missione Terra Nova e Aesta bloccata in un letto d'ospedale, non so davvero più cosa fare... Nayla come sta?»

«Distrutta, ma ha creato quel fluido. So che aveva una cavia allo stato larvale, l'ha sviluppato e testato su quello».

«E... com'è andata?»

«Ha funzionato perfettamente. Devono solo aspettare che la situazione sia stabile, ma un conto è una cavia, un conto è Aesta».

«Funzionerà».

Erix mi guarda per un attimo. «Su cosa ti basi?»

Sospiro. Non avrei mai pensato di dire una cosa del genere a qualcuno, l'ho sempre tenuto per me.

«Ho sempre ammirato Nayla. Era una delle menti più brillanti dell'Alleanza... anche se mi ha rapito il primo ufficiale e causato un bel po' di grattacapi».

Erix ridacchia.

«Che hai da ridere? Credevi la odiassi e basta?»

«No, è che... lei ti considera esattamente allo stesso modo».

«Che cosa?» gli urlo voltandomi di scatto. «Credevo mi odiasse a morte!»

Erix scoppia a ridere. «Siete più simili di quel che pensiate, dovete solo conoscervi meglio».

«Io che vado d'accordo con lei suona molto come ciò di cui parleranno a vita sulla Starfall» borbotto tornando a guardare fuori.

Erix sorride, versando poi nei bicchieri di entrambi del liquore. Il chiacchiericcio dei tavoli intorno si amalgama alla musichetta di sottofondo e allo sciabordio lento delle acque di uno dei laghi sotto la terrazza del ristorante. Siamo al tramonto, ormai, e le luci della capitale iniziano a riflettersi sull'acqua.

L'atmosfera è tranquilla, meno male non c'è la piccina a strillare.

«Stai già cercando di farmi ubriacare?» gli chiedo notando che il bicchiere del liquore è pieno fino all'orlo e quello dell'acqua è ancora pulito. Alza le spalle, appoggiando con cura la bottiglia sulla tovaglia bianca. «No, voglio solo farti distendere i nervi. Sembri una molla pronta a scattare, Vivi. Cerca di pensare a goderti il presente piuttosto che preoccuparti per il futuro. Nayla non si fermerà prima di aver trovato la perfezione, la conosco troppo bene».

«Potrebbe essere questione di giorni, se non di ore, prima che le condizioni siano ottimali: Aesta è migliorata, di poco, ma lo è. Ma hai ragione, non credo che questo sia il luogo adatto a pensare a quell'argomento...»

«Sai cos'è che mi sembra un po' strano» mormora Erix dopo un po', guardando il suo piatto mentre mi sistemo il tovagliolo sulle gambe per evitare di macchiare l'unico vestito che per ora ho salvato da Sayth.

«Cosa?»

«La mancanza di giornalisti».

Scuoto la testa, ridacchiando appena. «È l'altro lato dell'essere sulla scena pubblica».

«Li ho sempre avuti intorno fin da piccolo e tu invece...»

«Io non ho mai amato le grandi interviste, lo sai e visto che c'erano i portavoce li lasciavo fare il loro lavoro. È stato un po' un trauma ritrovarseli addosso quando è nata la piccina... non credevo che, be', i fatti privati interessassero così tanto».

«Sono un ottimo modo per distogliere l'attenzione dall'incapacità politica».

«Peccato che con quella non vinci la guerra».

«Pensa quanto avremmo potuto distogliere l'attenzione dalle lotte fra Alleanza e Federazione se fossimo stati beccati insieme».

Sospiro, scuotendo la testa. «Parliamo di altro, prima che decida di rinfacciarti tutte le storielle che hai avuto».

«È quasi un peccato dover tornare» mormora Erix stringendomi a sé mentre camminiamo sul lungolago dopo aver finito di cenare. «Si sta davvero bene qui».

«Lo so. Quei pochi giorni di congedo che siamo riusciti a strappare al consiglio durante la guerra li trascorrevamo qui... quando non eravamo costretti ad allenarci in mezzo al deserto».

«Immagino che ci sia qualche aneddoto che riguarda te o la Starfall...»

«Immagini bene. Il terzo lago, quello a sudest della capitale, è circondato da una pianura. Visto che, beh, non si trattava di un atterraggio difficile, decisi di stare io ai comandi... il problema è che c'era un albero e io quell'unico albero presi in pieno. Axel mi rinfaccia ancora la cosa...»

Erix scoppia a ridere, appoggiandosi alla balaustra. «Avrei pagato per vedere la scena, devo farmi raccontare i tuoi momenti peggiori».

«Sappi che da allora non ho quasi mai guidato una nave, preferisco essere al comando. Ma ci sono cose ben peggiori di prendere in pieno un albero» gli rispondo appoggiando la testa sulla sua spalla. Rimaniamo in silenzio, a fissare un punto indefinito del lago: c'è gente, come al solito. Per chi abita qui, passare del tempo sulle spiagge è una cosa normale.

«C'è qualche differenza tra i tre laghi?»

«No, un tempo erano uniti, poi a causa di un terremoto si divisero e con il tempo si sviluppò una colonia sul pezzo di terra emerso e ora... è quella città lì. È un bel posto, mi mancherà».

«Potremmo sempre tornarci in vacanza».

«Con Sayth che pretende dolciumi? L'hai vietato pure a me l'ultima volta, quindi adesso andiamo a prenderli».

«Vivi, Sayth era troppo piccola, non poteva mangiarli... e...» Si passa una mano sul volto mentre lo guardo male. «D'accordo, andiamo a prenderli».

Non avrei creduto di ritrovarmi Erix addosso non appena tornati in camera, eppure è successo, mi ha subito bloccato contro il muro, baciandomi con foga. Stringo le mani sui suoi capelli, mentre continua a togliermi l'aria.

Appoggia la fronte sulla mia. «Scusa».

Gli accarezzo una guancia. «Di cosa? Poter fare quello che vuoi perché Sayth non c'è?»
Lui sorride, si allontana di pochi passi, va a sedersi sul letto, togliendosi la camicia. «Vuoi rimanere a fissarmi o ti decidi a farmi compagnia?»

Passo una mano nel collo del vestito. Non avrei dovuto bere quando mi ha riempito tutte quelle volte il bicchiere con uno dei liquori di Lemuria: lì per lì non ci ho dato peso, ma ora ne risento. Ho rischiato di addormentarmi più volte nel viaggio di ritorno, ma Erix era sempre pronto a farmi sobbalzare. Sapeva cosa voleva, il cretino.

Mi sento la lingua incollata al palato, mi riscuoto solo quando Erix si avvicina nuovamente, abbassando la cerniera e facendo scivolare a terra lentamente il vestito, lasciando una scia di baci sulla mia schiena. Rabbrividisco, sentendo la stoffa solleticarmi prima i fianchi e poi le gambe.

«Non cambierai mai».

«Che vuoi dire?» gli chiedo appoggiando la testa sul suo petto, lasciando che mi stringa a sé. È l'unica idea di protezione che riesca a farmi andare bene.

«Passano gli anni, ma tu mi fai sempre il solito effetto e io non riesco a toglierti dalla testa». Sorride, mi accarezza un fianco, poi lo stringe appena. «Hai idea di quante volte abbia immaginato di averti tra le mie braccia non solo per una notte?» Si china a baciarmi il collo, rabbrividisco, lasciandogli campo libero - ormai lo sa che non sono in grado di opporre alcuna resistenza. «Quante volte abbia pensato a come sarebbe stato averti con me come moglie? Tante, veramente tante, ma devo dire che sei stata capace di far impallidire ogni fantasia con la realtà». Mi sposta appena la testa, baciandomi sulle labbra. Ha ancora il sapore dei dolcetti.

«Cretino».

«No, non cambierai mai» sorride lui prendendomi in braccio e sistemandomi sul letto, sotto di lui.

Sorride, accarezzandomi una guancia.

«Hai le mani fredde».

Scuote la testa. «Non cambierai mai».

«Me l'hai detto già tre volte».

«Ribadisco il concetto». Alza le spalle, si mette a sedere, trascinandomi poi sulle sue gambe.

Appoggio la testa sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi e abbracciandolo; Erix mi accarezza lentamente la schiena, sfiora la cicatrice lasciata dal colpo di Nayla su Minerva.

«Se solo...»

«Vivi».

«Cosa c'è?»

«La smetti per una volta? Non ti dico di non preoccupartene per niente, ma per un momento stacca la mente. Finirai per impazzire e la Starfall ha bisogno di te. Aesta se la caverà, ora che Nayla è riuscita a reagire. Lascia fare qualcosa agli altri per una volta, lo so che vuoi avere tutto sotto controllo, ma fidati di loro. Nayla ha a cuore Aesta almeno quanto te».

Annuisco, stringendomi a lui. «Non credevo di aver pensato ad alta voce».

«E invece l'hai fatto». Mi stringe a sé e il silenzio cala di nuovo fra noi.

«Mi fa strano pensare a che punto siamo arrivati» mormora dopo un po'.

«Che vuoi dire?» gli chiedo giocando con un ricciolo ribelle.

«Intendo dire che prima... non parlavamo, non così. C'eri tu intenta a implorarmi. Non hai idea delle tue condizioni... eri dannatamene eccitante».

Sorrido, appoggio la fronte sulla sua spalla. «Cretino. Quanto tempo vuoi perdere ancora prima di passare agli atti? Sai che non sopporto tutti i tuoi grandi discorsi quando puoi arrivare dritto al punto».

«Che intendi?»

Gli prendo il viso tra le mani, lui appoggia le proprie sulle mie, mi sta guardando confuso. Cosa devo fare con lui? Mandargli ordini scritti?

«Scopami e basta, Brunnos».

Ghigna. «Pregami, comandante».




L'angolino buio e misterioso

Beh, diciamo che ogni tanto regalo fluff. No, in realtà è "colpa" di un post su instagram in cui dicevano di far passare qualche bel momento ai personaggi massacrati. E sinceramente, mi pare che Erix possa essere capace di fare cose del genere.

Poi, ieri l'altro sera sono andata a giocare a bowling (e lasciamo perdere la mia prestazione da --10) però è stato divertente. Però mi sono venuti in mente vari headcanon quindi vi lascio la storia di instagram e se volete commentate a lato chi più vi assomiglia.

Ah e non vi dico quanti film mentali mi sono fatta su Erix che gioca a biliardo circondato dalle sue "storielle" e giuro che nel prequel qualcosa ci metto anche se continuando così mi verrà fuori un AU con tipo mafia americana- help.

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