21

Accarezzo i capelli a Erix che continua a sorridere. Non ci siamo detti molto, abbiamo passato il tempo a giocare con Sayth.

«Che hai combinato per metterti contro il governo e metà flotta? Da quando sono uscito dall'ospedale, i telegiornali non fanno altro che parlare male della Starfall».

Ecco il campione nel fare domande che ti prendono alla sprovvista.

Sospiro. «Possiamo parlarne domani con calma? Non ho voglia di pensare ancora a quelle cose... sono stati giorni stancanti, vorrei solo poter dormire bene per una notte».

«Va bene... e poi, ancora non ti sei fatta baciare».

«Scusa se tua figlia è invadente» gli rispondo sorridendo: Sayth non ci ha lasciato un attimo da soli, ma come potevamo dirle di no.

«Ha preso da te: sei tu quella che ficca il naso dove non dovrebbe».

«Lo so... però tu potevi dirmi che eri tornato qui da giorni».

«Sono qui da ieri l'altro, Vivi. Non volevano darmi tue notizie, credevo fossi morta ed ero così certo che sarebbero venuti ad arrestarmi che non ho guardato il datapad. Vivi... io... mi dispiace averti fatto penare così tanto... se non fosse stato per me, su Ealia avreste anche vinto... è piombato qui all'improvviso, è stato un inferno avere negli occhi lui che si trascinava via Sayth e in testa la Starfall che partiva con te a bordo...»

Singhiozza, stringendo appena la stoffa della mia camicia da notte. Gli accarezzo i capelli, mi si stringe il cuore a vederlo così: ha passato anni a nascondere la sua vera natura, ancora faccio fatica ad abituarmi al fatto che si mostri così indifeso.

«Adesso siamo qui, siamo insieme. Vuoi venire con noi appena ripartiamo?»

Annuisce, stringendosi a me. «Non voglio lasciarti un'altra volta: odio vederti partire, l'ho sempre odiato».

«Lo so, ho letto la tua lettera... Erix, calmati» gli sussurro continuando ad accarezzargli i capelli mentre singhiozza con la fronte appoggiata sul mio petto. «Abbiamo un piano, abbiamo la Starfall. Cosa può andare storto?»

«Tutto, conoscendo te e il tuo equipaggio. Ma ti prego, basta, smettila! Non voglio che la politica o la guerra si frapponga fra noi un'altra volta, lasciati baciare, Vivi. Una volta sola, non chiedo tanto. Lascia che cancelli l'ultimo ricordo che ho di te, con solo la schiena appoggiata al muro. Erano anni che avrei voluto sentirti stretta a me come quella sera, capire che eri al limite tra il fidarti e il cadere a terra. Ti prego, Vivi, ti amo troppo per non aver bisogno di te come l'aria. Io...»

Lo interrompo con un bacio: non ce la facevo più a rimanere ferma, sono troppo vicino a lui per non farmi inebriare dal suo profumo, per non lasciarmi travolgere da tutti i momenti passati lontani, per dimenticare la preoccupazione.

Erix continua a stringermi, approfondendo sempre di più il bacio. Mi blocca sotto di lui, tornando a baciarmi più volte, con quel suo solito modo di fare bastardo, quella dolce tortura – stringo appena le mani sui suoi avambracci: non avevo idea di quanto mi fosse mancato.

«Aspetta, ma quindi tu sei vivo!» strilla Axel alzandosi di scatto quando arriviamo nella sala del refettorio. Non sono pochi quelli che si voltano verso di noi e, dopo qualche attimo di silenzio imbarazzante, si alza un mormorio.

«Per nostra sventura, sì» mugugna l'Orlan quando ci sediamo. «A quanto pare è destino che tu debba essere nel mezzo quando io mi ritrovo con più nemici che peli di Jacob addosso».

«Be', allora bentornato tra quelli nei guai» aggiunge Aesta sorridendo e facendogli l'occhiolino prima di afferrare la tazza di caffè di Axel.

«È bello rivedervi» risponde Erix. «Ma credo che il tempo di eventuali congratulazioni per esser sopravvissuto a Kase sia scaduto: sapete sicuramente che il potere politico è in mano ad Harvel e spero che abbiate idea di cosa fare» mormora Erix mescolando il caffè, poi alza lo sguardo, osservando Ysaac che si è avvicinato a Sayth e le sta passando un fiorellino. «E lui?»

«Si chiama Ysaac, l'abbiamo adottato su Clovis» risponde Axel, sfilando la tazza di Aesta dalle sue mani.

«In che senso "adottato"?»

«Axel e io ci sposiamo... prima o poi. E lui ha deciso di prendersi una qualche responsabilità per una volta» risponde Zavis mettendo una mano sulla spalla di Axel che ha incrociato le braccia e borbotta qualcosa sulle responsabilità del primo ufficiale. 

«Ti assomiglia, però. Sicuro che non sia un altro figlio di Kase?»

«Per carità, spero di no! E la domanda me l'ha già fatta la tua cara mogliettina... per lo meno, mettetevi d'accordo su cosa chiedere».

«Ci siamo rivisti ieri sera, non ho idea di quel che abbiate combinato, se non quello che ho capito dai telegiornali».

«Due parole bastano: un casino. È ciò che abbiamo combinato... e stavolta è più grande del solito» mormora Aesta guardando le punte della treccia.

«Sayth, no!» urlo mentre lei si sporge all'indietro, allungando una mano verso Ysaac che non riesce a spostarsi troppo velocemente, dando la possibilità a lei di colpirlo sul naso.

«Bep!» sorride vittoriosa Sayth mentre Ysaac la guarda confuso, continuando a tendere la mano con quel fiorellino verso di lei.

«Grazie» mormoro guardando Erix che sta scrivendo da dopo che siamo stati concordi sul fatto che è meglio che sia lui a preparare la difesa. Gli ho spiegato per filo e per segno quel che è successo, ma ho taciuto su una cosa: la Star Opal. Non ha chiesto niente, forse non hanno idea di quel che sia successo. Forse è meglio così, anche se mi sembra solo una mossa egoistica quella di coprire la nostra azione. Va contro ogni regola morale che mi sono imposta da anni, ma adesso, se la verità venisse a galla, tutto ciò che stiamo cercando di rimettere insieme crollerebbe di nuovo e, a quel punto, non avremmo più speranze.

Erix alza lo sguardo dal foglio su cui sta scrivendo da ore. Ha scherzato solo una volta sul fatto che l'abbiamo messo al lavoro non appena siamo tornati, ma sappiamo entrambi l'unica tranquillità di cui possiamo godere adesso è quella che ci regala Sayth.

«Di cosa? Di difendere la vostra causa? So quanto siate impediti nel difendervi a parole... e quanto Harvel sia nel torto. Ha giocato più sulla paura della gente che sulla sua capacità, ma il tempo lo smaschererà. In ogni caso, non sai quanto mi faccia piacere rivederti».

Scrollo le spalle. «Non siamo impediti, solo preferiamo mettere a tacere gli avversari con le armi: è un metodo più radicale e senza troppe conseguenze».

«Dubito che sia senza conseguenze...» Erix sospira, poi si alza facendo strisciare la sedia sul pavimento. «Com'è il piano? Non credo tu me l'abbia ancora detto» chiede versando due bicchieri di liquore.

«Le navi della Federazione sono pronte a staccarsi dall'Astrea se almeno un membro dell'equipaggio della Starfall venisse condannato, poco importa se si tratta di me, di qualcuno degli ufficiali o che ne so, persino di Nayla! Mi hanno mandato parecchi messaggi, praticamente tutti sono scontenti del nuovo governo visto che sta dando molto più potere alle navi dell'ex Andromeda, sconvolgendo l'unico equilibrio rimasto quando è quasi evidente che gli Altri si preparino a colpirci»

«Ho sentito del tradimento di De Algy... è stata una delle poche cose che Lero è riuscito a farmi sapere».

«Ti hanno interrogato?»

Erix annuisce, accarezzandomi una guancia. «Hanno cercato di avere informazioni su Sayth perché rimaneva sempre un rapimento. Non ho potuto dire molto: prima che potessi reagire, Kase mi aveva già sparato. Quando mi sono risvegliato in ospedale, da solo, non riuscivo a convivere con il pensiero che non avrei più sentito i suoi strilli. Ho avuto solo la visita di Lero, l'ha fatta passare per un'incarico ufficiale, quindi non mi ha detto più di tanto. Harvel è stato furbo a tenerlo al governo con lui».

«Nemmeno io riuscivo a rassegnarmi a non vedere più la piccina: non potremmo vivere senza il nostro terremoto».

«Comunque, Zavis mi ha detto che ti ha fatto avere i dati delle spie».

«Non ho avuto molto tempo per guardarli, so davvero il minimo di quell'indagine... e molto riguardo al tradimento di De Algy».

«È venuto fuori che aveva già passato informazioni, non so in che modo sia entrato in contatto con Kase: le spie hanno scoperto che ci fu una fuga di informazioni qualche tempo fa, prima che venisse fuori il discorso di Kalea dalle navi di passaggio. Quasi sicuramente è stato lui ad aver passato loro i codici che hanno usato per colpirci...»

«Il che tornerebbe visto che sono stati anche dopo che Axel li ha cambiati e passati solo ai comandanti» gli rispondo bevendo il contenuto del bicchiere. 

«C'erano ideologie troppo diverse per collaborare nella Lega e la distruzione dell'Atlantis ha portato a galla i vecchi rancori. Io e Harvel avevamo idee opposte, mi dispiace aver fallito» mormora Erix abbassando lo sguardo. Gli metto una mano sulla spalla, inclinando appena la testa: è dura vederlo così, tagliato fuori dalla politica che ha sempre dominato. È chiaro che Harvel abbia agito in modo da togliersi di torno un avversario che riteneva troppo forte, sfruttando l'attacco di Kase.

«Era un progetto troppo grande per poter essere condiviso da tutti, abbiamo sbagliato, ma possiamo imparare dai nostri errori. Potremmo comunque ricominciare da zero una vita lontano da qui, non credi sarebbe bello?» gli chiedo accarezzandogli una guancia ed Erix sorride, annuisce con un cenno del capo.

«Tanto lo so che ti attirerebbe solo l'idea di avere in mano le redini del governo, cretino».

«Preferirei di gran lunga avere te sotto di me» ribatte sorridendo. Appoggio il bicchiere di lato, intrecciando le braccia dietro il suo collo e subito mi blocca tra lui e il muro, è sempre frustante la differenza di altezza, il sentirsi in trappola.

«Non è che ti ci voglia tanto, Erix. Ora, volete rimanere da soli o possiamo parlare, visto che ci avete convocato entrambi?»

Ci voltiamo di scatto: Nayla se ne sta appoggiata allo stipite con un braccio piegato e un palmo rivolto verso l'alto mentre Aesta e Axel, come al solito, stanno ridendo.

«Sarà per un'altra volta» mormora Erix dandomi un bacio sui capelli prima di allontanarsi; mi risistemo la giacca, poi mi dirigo rapidamente al tavolo, afferro il solito pacco di fogli e vado a colpire quei due in testa per farli smettere.

«Zavis?» chiedo ad Axel che si massaggia la testa.

«È con i bambini, stanno imparando ad andare d'accordo... cioè Ysaac sta imparando a non aver paura dei blep e Cyd... è gelosa».

«Ci mancava solo il robot geloso» mormora Erix tornando a sedersi. «Sapete una cosa? Mi sembra solo che finché non abbiamo collaborato per Minerva tutto andasse bene, poi da quel momento è precipitato tipo... tutto».

Spettino i capelli a Erix. «Cretino, siete stati voi a tirare giù la Starfall e costringerci a collaborare. Il fatto che poi Aesta e Nayla si siano innamorate, tu mi abbia quasi ucciso e Axel sia stato capace di prendere il comando sulla Starfall sono state variazioni del piano».

«Un po' come il tuo rimbalzare da una parte all'altra, Erix. Anche noi avevamo un piano, ricordi?»

Erix alza gli occhi al cielo mentre Nayla sogghigna.

«Abbiamo un piano questa volta? Non ci credo» aggiunge Aesta sedendosi tra Axel e Nayla davanti a Erix mentre io rimango in piedi accanto a lui.

«Domani c'è il processo. Io non posso promettervi di salvarvi, la probabilità che qualcuno venga condannato rimane alta. Quelli più probabili siamo io, Vivi e Nayla: a molti non è andato bene il fatto che abbia iniziato a indagare né che cercassi un equilibrio fra le due fazioni; Vivi un po' per i legami diretti un po' avendo il comando della flotta cominciava a dar noia, dato che la Starfall era una delle navi più importanti. Quanto a Nayla, Damaris ha sentito come un tradimento personale il fatto che tu sia entrata proprio sulla Starfall. Ci ho parlato, sperava di riaverti al suo fianco».

Nayla sbuffa. «Quello stupido non ha mai voluto capire che a me di lui non interessa niente. Il fatto che abbia sposato Aesta non gli ha fatto capire nulla?»

«A quanto pare no, forse crede ancora di poterti conquistare...»

«Ma è scemo».

«In ogni caso, adesso, cosa pensate di fare voi con la flotta della Federazione? Già siamo in guerra, se ci mettiamo un conflitto civile nel mezzo ci usciamo solo da morti. E un'altra cosa, che fine ha fatto la Star Fury? Avete notizie almeno voi che avete passato questo tempo staccati dalla flotta?»

Stringo una mano sulla sua spalla, Erix si volta, mi guarda confuso.

«Come? Non lo sapete?» chiede Axel.

«Non abbiamo ricevuto loro notizie da dopo la battaglia di Ealia».

«È stata una grave e triste perdita, purtroppo, non abbiamo potuto fare altro che constatare che sia la nave che l'equipaggio sono stati uccisi dagli Altri» mormora Axel togliendosi il cappello e passandosi una mano tra i capelli.

«Ci mancheranno» aggiunge Aesta guardando in terra. Erix annuisce, sembra convinto da quel racconto realistico e inverosimile al contempo.

«Quindi la flotta farà quello che ha mi ha detto Vivi prima?» chiede dopo un attimo di silenzio.

«Sì, si dividerà. Le navi della Federazione seguiranno la Starfall, nel bene o nel male. Quelle dell'Andromeda non lo sappiamo» gli rispondo.

«E la guerra?» incalza Erix. «State per far scoppiare un conflitto civile, come pensate di risolvere tutto?»

«A caso» risponde Axel scattando in piedi e appoggiandosi sul tavolo. «Come abbiamo sempre fatto e come sempre faremo. Avere un piano è per l'Alleanza, andare a caso è per la Starfall!»


L'angolino buio e misterioso 

Potevo concludere direttamente con un meme .-.

Ok, comunque basta fluff. Un capitolo e mezzo basta e avanza. 

E sì, dal prossimo ritornano i guai e posso dire che fino alla fine sarà un bel concentrato di eventi leggermente pericolosi ed esplosivi.

Due cose: ieri sera c'è stata un aggiunta a ACDV1, trovate un quinto extra molto carino :3 quindi andate a dare un'occhio se non l'avete già fatto u.u e credo che di questa banda non vi liberete a breve perché tra ieri e oggi potrei aver trovato una trama che potrebbe tenere su un sequel XD

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