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La notte è passata agitata più di quanto pensassi. Sayth ha continuato a svegliarsi strillando, ma nemmeno io sono riuscita a dormire: gli incubi si sono succeduti uno dopo l'altro, ma al risveglio non c'era la convinzione che tutto fosse finito, che fosse solo un brutto sogno. No... questa è la realtà. Continuavo a vedere il momento dell'esplosione non appena chiudevo gli occhi, a sognare Kase ghignare della sua prima grande vittoria. Inoltre, il letto stretto ci ha impedito anche di riposare come avremmo voluto. Nonostante tutto, però, è passata.

Dopo colazione, io, Axel, Zavis, Aesta e Nayla ci siamo riuniti intorno allo stesso tavolo, ma fin da subito mi è parso chiaro che anche loro non abbiano avuto una notte tranquilla: se non fosse per le differenze nell'aspetto, mi sembrerebbe di essere davanti a uno specchio e di star osservando la mia stessa faccia.

Lancio uno sguardo all'orologio sulla parete: adesso sono ore che discutiamo sul dar farsi. Prima di convocare il consiglio volevo avere un loro parere, ma le opinioni sono contrastanti: Zavis propende per restare ad aspettare una loro mossa, magari anche per avviare le trattative; Axel e Aesta vorrebbero muoversi subito per dimostrare agli Altri che si sbagliano - anche Nayla e io vorremmo partire, ma non senza un piano, non vogliamo che sia una missione suicida.

La discussione finisce all'improvviso quando la porta si apre e tutti ci voltiamo quasi contemporaneamente.

«Con i ministri è stata raggiunto un accordo?» chiede Nayla non appena Erix la chiude con cura dietro di sé. Lero e gli altri sono arrivati di prima mattina ed Erix non ha voluto perdere tempo, mettendoli subito al lavoro.

«No, il governo non è mai stato più diviso di ora». Erix si siede su una sedia libera, si passa una mano tra i capelli. «Le tensioni interne sono esplose all'improvviso... in teoria mancavano due anni alle elezioni, ma di questo passo mi sa che dovremmo tornare al voto prima. E il che non sarebbe proprio la situazione ideale in tempo di guerra».

«Però potevi anche portarci una torta» borbotta Axel scoccandogli un'occhiataccia. Erix aggrotta la fronte..

«Ma pensi solo a mangiare a sbafo? E poi, dove la cucinavo? Sulla Starfall?»

«Mancano le cucine, grazie a qualcuno» sorride Aesta guardandomi. Agito una mano, ignorando la sua provocazione. Non smetterà mai di rinfacciarmi l'aver dimenticato quella zona, ma mi pare che Minerva sia leggermente più importante. Rimaniamo in silenzio per qualche istante: abbiamo tutti le spalle al muro e ogni passo falso, per quanto piccolo, può rappresentare la nostra rovina.

«Sayth?» chiedo all'improvviso a Erix che sta fissando una linea delle mattonelle bianche che compongono il pavimento in maniera molto anonima. Non c'è niente che spicchi nella stanza, in realtà: siamo in un'ala della base dove si trovano uffici e salette per riunioni e in questa c'è semplicemente un tavolo rotondo di colore nero lucido con dieci sedie intorno. La finestra guarda sul cortile interno, ma illumina poco la stanza, tanto che se non fosse per la forte luce dei neon saremmo al buio.

«Tranquilla, è con Cyd» mi risponde lui abbozzando un sorriso - speriamo non distrugga niente. «Voi avete trovato un accordo?»

«No, sappiamo troppo poco. Qui non possiamo buttarci in battaglia e improvvisare» gli rispondo giocherellando con una penna.

«Ma l'abbiamo fatto con successo varie volte» protesta Aesta allargando le braccia sul tavolo.

«Sì, contro qualcuno che se gli tiravi addosso Minerva esplodeva e tanti saluti. Senza contare il fatto che qualche accordo lo potevo strappare con poca fatica al qui presente cretino» ribatto fermando la penna con un tonfo sul tavolo. «Gli Altri hanno Thanatos, se andiamo addosso senza un piano ci finiamo noi in flambé. Non possiamo rischiare troppo, dovremmo localizzare gli Altri o comunque sapere quali intenzioni hanno».

Zavis alza gli occhi al cielo, ha continuato a scrivere su un blocco appunti e ha smesso solo adesso. «Ma provare a trattare?»

Ci voltiamo tutti a guardarlo. «Che c'è? Se possiamo ottenere qualcosa, credo sia possibile solo con un incontro. Rimanere qui a fare congetture è una perdita di tempo... o l'unico motivo per cui nessuno di voi due avrebbe da guadagnarci una notte di fuoco?» continua Zavis indicando alla fine me ed Erix con un'altra penna.

Lui lo fulmina con lo sguardo. «Ho visto quanto è viscido quel tipo, Kase. Non volevo scoprirmi troppo con un accordo, speravo che la flotta si muovesse senza doverlo incontrare di nuovo». Gli lancio la penna in testa. Scaricabarile di un cretino. «Gentile come sempre, tesoro» sbuffa prendendo la penna e appoggiandola con cura sul tavolo, sistemandola poi finché non è perfettamente parallela al bordo. «Il motivo è sempre il solito: non posso strappare un accordo a un avversario di cui non conosco molto».

«Noi non abbiamo trovato un accordo. Abbiamo idee troppo diverse su come procedere, prima di trattare con Kase e gli Altri, credo sia meglio convocare il consiglio» dico mentre Erix e Zavis annuiscono; Axel intreccia le mani dietro la testa, alza lo sguardo al soffitto e mormora: «Mai una volta che possa prenderlo a schiaffi come merita quel coso».

«Prima che me ne dimentichi» esordisce Erix intrecciando le mani davanti al volto, «il governo ha fatto cadere la sentenza, voi due - indica Aesta e l'Orlan - siete assegnate alla Starfall fino alla fine della guerra. È un modo più rapido per qualsiasi cosa se siete già a bordo».

Lo guardiamo tutti confusi. Non è una decisione che mi aspettavo, credevo le avrebbero escluse fino alla loro morte, insomma, era pur sempre un'accusa di tradimento.

«Ma che vi siete fumati?» chiede Aesta. «Voglio dire, con il processo non avevate decretato che noi due non potessimo più ricoprire alcun incarico ufficiale?»

«Sì, ma i tempi e la situazione sono cambiati radicalmente» risponde lui. «Era una sentenza legata all'Atlantis e ora non mi pare che ci sia alcun motivo valido per tenervi fuori dalle operazioni militari, tanto più che Nayla è tra i principali responsabili dell'Operatio Mortis e... sì, Axel?»

Quello abbassa la mano che aveva alzato per chiedere la parola. «Posso avere Aesta come copilota?»

Mi passo una mano sulla faccia. «Giuro che se vi mettete di nuovo a fare le risse vi lascio su Minerva. Senza caffè».

Zavis guarda male Axel. «Se ci portate di nuovo in mezzo agli asteroidi per una qualche scommessa, sarà un piacere tirarti qualche schiaffo».

Erix sospira. «Sareste voi al comando della flotta?»

Annuiamo in tre - io, Axel e Zavis.

«Come avete fatto a vincere la guerra?» chiede l'Orlan. «Come ho fatto io a perdere contro di voi?»

Alziamo le spalle. Io non ne ho idea a dire la verità, forse abbiamo sfruttato il momento favorevole...

Alla fine, Zavis è riuscito a spuntarla: anche il governo si è convinto nel tentare la strada diplomatica, almeno per cercare di contenere il numero dei morti. Evitare la guerra sarebbe un bel risultato, ma credo fortemente che vada a stravolgere i piani di Kase.

Il luogo designato per l'incontro è stato lo 0ZLZ: si tratta di un piccolo pianeta roccioso e disabitato, al di fuori dei territori della Lega dal momento che abbiamo preferito un territorio neutrale. Non avrei mai creduto che Kase potesse cedere a un incontro - sempre se non voglia aspettare il momento per togliere di mezzo chi è al comando in modo rapido e pulito.

Sayth continua a curiosare sulla Starfall e Cyd la segue mentre Erix tallona il robottino a debita distanza: non si fida a lasciare da sola la piccina, ma non volendola lasciare su Lemuria, l'unica soluzione è stata quella di portarla a bordo. Ai comandi la situazione sembra quella di parecchi anni fa: pilota e copilota continuano a fare battute senza troppi riguardi verso il resto dell'equipaggio e a richiedere caffè ogni cinque minuti - l'unica differenza è che è Axel quello che urla ordini ad Aesta e non viceversa. Scuoto la testa, poi noto Sayth che si avvicina a loro, rimane ferma per un attimo con la testa piegata di lato e infine afferra uno dei braccioli del sedile di Aesta, mettendosi sulle punte e guardando con la bocca spalancata i pulsanti illuminati.

«Ma ciao, piccolina» sorride lei scompigliandole i capelli.

Erix la prende in braccio poco dopo: è fin troppo premuroso verso di lei, soprattutto da dopo che Kase l'ha presa in ostaggio non vorrebbe lasciarla un secondo.

Mi avvicino a quei due tenendo il solito pacco di fogli arrotolato dietro la schiena - le vecchie abitudini sono dure a morire.

«Quanto manca all'arrivo?» chiedo loro.

«Poco» risponde Axel. Il che significa tutto e niente: forse manca anche un'altra ora di viaggio, ma, conoscendolo, avrò il beneficio del dubbio fino all'ultimo. «Ho il tempo di un caffè». Gli tiro i fogli in testa senza pensarci troppo.

«Non ti azzardare» gli sibilo: ne ha già bevuti sei dalla partenza. Aesta scoppia a ridere, Sayth allunga una mano e mi afferra il capello, facendolo poi cadere a terra; la sento ridacchiare mentre lo raccolgo. Erix sospira, facendo poi un buffetto sulla guancia della bambina.

«Quindi, chi scende a trattare?» chiede Aesta non appena arriviamo in vista del pianeta: la nave di Kase è già in orbita, a vederla da qua sembra tre volte più grande della Starfall.

«Io e Nayla» risponde Erix. «Tu - mi indica - rimani qui a controllare Sayth».

Scuoto la testa. «Axel, mi puoi guardare la bambina?»

«Zio Alle!» urla lei voltandosi e facendo di tutto per farsi mettere in terra dal padre che cede dopo aver ricevuto varie pedate sulla camicia.

«Se mi dai un aumento, sì». Risponde Axel sorridendo. Sanguisuga.

«Ci rimaniamo noi due, Vivi, sta tranquilla» mi dice Aesta accarezzando la testa di Sayth che cerca di salirle in braccio nonostante Axel la stringa a sé. «In fondo è giusto che ci andiate voi tre, non capiterà niente, la terremo a bada».

«Io cercavo solo di tenerti fuori dai guai per una volta...» mormora Erix accarezzandomi una guancia.

«Cretino».

«Sì?»

«Ho il comando della flotta, come puoi lasciarmi indietro in una tale trattativa?»

«Immagino tu abbia ragione» sospira lui. Scuoto appena la testa: so quanto per lui sia diventata importante la famiglia, ma non credo che sia il momento adatto per avere troppe premure verso la bambina.

«Ci penso io a lei! Tranquilli!»

«Meglio di no» mormora Zavis prendendo Sayth in braccio. Lei si guarda intorno confusa, poi sorride, prendendo in mano il cappello dell'ammiraglio.

«Non preoccupatevi, abbiamo in mano la situazione!» esclama Aesta. L'ha detto anche quando per colpa di una manovra azzardata durante un salto a velocità luce ci ritrovammo sbalzati nel vuoto senza alcuna possibilità di comunicazione.

«Andiamo, è meglio...» mormoro avviandomi verso le scalette che portano alla stiva con le LWSS.

L'Orlan ci segue in silenzio, non ha detto una parola, ma finora ha svolto egregiamente i suoi compiti. È stato strano per tutti vederla con indosso la divisa della Starfall, ma ho capito che in molti non la vedono di buon occhio: è pur sempre la persona che ci ha messo nei casini con gli Altri e che ha tentato di tirarci giù con la nave per anni. Ormai Erix lo conoscono, ma hanno cambiato idea su di lui da quando, in qualche modo, noi due ci siamo chiariti.

Appoggio una guancia sul palmo della mano: se la sbrigano loro due ai comandi, io vengo solo per poter capire come far fuori Kase. Erix mi ha già ammonito varie volte che questo è un accordo che non devo far saltare, ma non è colpa mia se ho la repulsione per la diplomazia: anche se credo solo che sia più facile mettere sulla carta dei fatti piuttosto che delle parole che possono essere mal interpretate, stavolta - a malincuore - devo dargli ragione. Tuttavia, non sono fiduciosa che l'incontro vada a buon fine: Kase vuole la guerra, non un accordo... quindi quante vite si perderanno prima che tutto questo finisca?

L'angolino buio e misterioso

Yup, pretty much la mia situazione attuale. Non mi aspettavo che ci potessero essere già 16 visualizzazioni sul 3- Un po' come che ACDV1 passasse la prima selezione di un contest: io già stavo cercando tra le storie eliminate, poi ho scoperto che la realtà era ben altra lol.

Meme a parte.

Li metto in difficoltà anche facendogli dividere fra loro, non bad, not bad.

Bene, sono sul punto di vedersi con Kase e trattare... o forse Vivi manderà tutto all'aria? Vi lascio con il dubbio fino a mercoledì u.u

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