Capitolo 7

Solo chi ha superato le sue paure sarà veramente libero.
(Aristotele)

JAMES'S POV

Le ragazze sono entrate in camera circa due ore fa, inizio seriamente a preoccuparmi, capisco che sono ragazze ma chiudersi due ore in camera solo per indossare un pantalone della tuta e una felpa mi sembra esagerato!

Pensi sul serio che si vestano così per andare in discoteca?

Mia sorella è obbligata a vestirsi in quel modo, la sua amica, Sharon, non è affar mio. Mi ha umiliato pubblicamente! Aveva attirato la mia attenzione già in autogrill con quei due occhioni castani, per non parlare del fisico da urlo che si ritrova e che fortunatamente, in piscina, ho potuto analizzare meglio.

Ha un culo fantastico, sembra sia stato creato appositamente per me e muoio dalla voglia di stringerlo tra le mie mani per non parlare delle tette, porterà sicuramente una terza abbondante. Attraverso le mie varie esperienze che ho avuto con le ragazze ho imparato a saper distinguere le taglie di un reggiseno.

Non è la prima volta che vedo una ragazza, non sono mica frocio, però ho avuto a che fare solo con ragazze che si mettevano in mostra, mentre quella ragazza in tutta la sua semplicità mi ha fatto perdere la testa e non solo a me, ma anche a quei coglioni dei miei migliori amici.

Quando mi si è avvicinata credevo che volesse baciarmi o lusingarmi come di solito fanno le ragazze che mi porto a letto e invece si è accorta del mio piccolo incidente di percorso...

Al solo pensiero mi viene voglia di tirarmi un pungo da solo, insomma guardando una ragazza non mi era mai successo nulla del genere e non voglio assolutamente immaginare cosa accadrebbe se me la portassi a letto.

Aubrey l'ha descritta come se fosse una pantera pronta a stenderti e non mi dispiacerebbe farmi cavalcare da lei per una sera, ma voglio che sia lei a supplicarmi di scoparla, per oggi ho fatto già abbastanza, l'attenzione deve spostarsi da me e sarà difficile con mia sorella, anche se, delle volte, mi piace essere al centro dei discorsi, non è colpa mia!

Credo sia di famiglia.

Su questo posso dire di aver preso da mio padre, lui e il suo egocentrismo del cazzo.

Quando ho varcato la porta di casa non vedevo l'ora di vedere Aubrey. L'ultima volta mi sono comportato da vero stronzo nei suoi confronti e lei non ne ha colpa, non c'entra nulla, dovrei seriamente iniziare a smetterla con quella roba e chiudere in un cassetto la mia situazione famigliare.

Ogni giorno divorziano una miriade di persone, poi ci sono io che non riesco a levarmi dalla testa l'immagine di mio padre avvinghiato alla nostra domestica di casa.

Cazzo con tutte doveva andare proprio con lei... Karine potrebbe essere sua figlia e poi qualche volta l'ho scopata anch'io, è soddisfacente ma niente di che, se solo mio padre lo sapesse credo che ne rimarrebbe deluso anche se quel sentimento spetta a me. Insomma lasci tua moglie per andare con quella sgualdrina.

Mia madre invece non la vedo da quasi due anni, non perché la odio ma non voglio che sappia di papà, vederla soffrire non rientra nei miei piani e so che se andassi a trovarla mi specchierei nei suoi occhi così identici ai miei.

Non è facile mentirle e non le racconterei solo di papà ma molto probabilmente anche di ciò che mi sta succedendo, ne rimarrebbe delusa. Anche Aubrey non sa nulla, non voglio assolutamente che la mia sorellina crolli.

Penso che dovrei passare più tempo con lei, chiamarla e non solo fare lo stalker sapendo ogni suo spostamento. Dovrei mettere la testa apposto, forse, ma ora non è il momento. Sono giovane, bello, attraente perciò la vita va goduta al massimo e non sarà di certo qualche ragazza a interrompere la mia routine.

Sesso, erba, alcol.

Appena ho visto Aubrey volevo stritolarla tra le mie braccia, ma quando ho visto cosa indossava o meglio cosa non indossava, stavo per uscire fuori di testa, di certo non era mia intenzione incazzarmi così tanto ma era in bikini! Ci rendiamo conto? Sa molto bene che divido la casa con dei ragazzi e lei che fa? Si fa trovare in bikini!

Assurdo!

Non è più una bambina, adesso ha il corpo di una donna, ed è magnifica, non posso permettere che perda la verginità con uno qualunque, il suo "amico" prima di diventare ufficialmente il suo fidanzato dovrà superare un test che ho preparato io stesso. È abbastanza facile per me, meno per gli standard degli altri, ho inserito anche domande a trabocchetto.

Mi fido dei miei migliori amici e gli ho espressamente detto che mia sorella è off-limits, dell'amica possono farne ciò che vogliono, anzi no perché sarò io il primo a intrufolarmi tra le sue mutande.

Devo tener conto anche che manca Kyle, più o meno è come me, cambia ragazza come cambia i boxer e non vorrei che ci provasse con la mia sorellina.

Quando sono arrivato a New York il mio pensiero fisso era solo lo studio, infatti tra meno di un mese mi laureo in ingegneria. Le ragazze, o meglio avere una relazione, non sono mai rientrate nei miei piani.

Impegnarmi per cosa? Per vivere con la consapevolezza di essere traditi? No tesoro, ti sbagli di grosso, al massimo quello che mette le corna sono io.

"Non sono turbato perché mi hai tradito, ma perché non potrò più fidarmi di te" ecco cosa diceva il musicista Jim Morrison, il problema è che io non mi fido neanche di me stesso. Cos'è la fiducia? Cosa vuol dire fidarsi di una persona? Beh io non lo so e non lo voglio sapere.

E poi dirsi "ti amo" è una cosa allucinante! Le uniche persone che amo e amerò per sempre sono mia madre, mia sorella e me stesso.

L'amore uccide, rende ciechi e io non ho assolutamente voglia di immischiarmi in cose più grandi di me.

L'amore è un entità astratta e tale deve rimanere. Materia e forma.

Qual è la sua materia?
Qual è la sua forma?

Nessuna. Ecco la risposta esatta.

Finisco di sistemarmi la camicia e mi spruzzo la mia famosissima acqua di colonia che fa tanto uscire pazze le ragazze. Rotolo le maniche della camicia fino ai gomiti lasciando intravedere qualche tatuaggio e mi guardo un ultima volta allo specchio aggiustando il mio ciuffo ribelle.

Scendo le scale e noto che sfortunatamente ci siamo solo noi maschi, mi siedo sul divano e tutti smettono di parlare, alzo un sopracciglio intimandoli di continuare a fare ciò che stavano facendo prima del mio arrivo.

«Okay Sharon è una bomba sexy» «È qualcosa di stratosferico» «Me la porto a letto» alzo gli occhi al cielo e li interrompo un po' bruscamente «Oh andiamo è una ragazza come tutte le altre. Ha delle tette e un culo, queste caratteristiche si possono trovare in tutte le donne di questo mondo!» Isaac scoppia in una risata incontrollata «Amico ma che hai al posto degli occhi? L'hai vista? Neanche in uno strip club trovi ragazze con quel fisico. È bella e intelligente, sai che vuol dire fare del sesso da urlo con una ragazza che ha cervello e non le solite galline? E te lo dico io che quella ragazza lì sarebbe il sogno di ogni uomo... la scoperei a dovere!» stringo i pugni e gli do uno schiaffo dietro la testa

«Ahi! Ma che ti prende?» Caleb e Derek mi fissano in modo strano, come se volessero dirmi qualcosa ma non lo fanno, anche perché non glielo permetterei, almeno non ora.

«Mi prende che è una bambina! Deve ancora crescere e tu fai dei pensieri davvero poco casti su di lei e ti ricordo che è la migliore amica di mia sorella, perciò se le succede qualcosa Aubrey ci taglia le palle» dico schietto.

Il pervertito sarei io visto che me la sono immaginata in tutte le posizioni possibili, partendo dal sessantanove.

Ho pensato pure che potrei scoparla in piscina, sul bancone della cucina, sul tavolo del salone, sul muro, sulla mia scrivania, nel mio letto matrimoniale, in doccia, nella mia auto, persino in uno squallido bagno di un qualsiasi locale... sarebbe così eccitante. Potremmo fare dei giochi con la panna, le fragole, il cioccolato o il ghiaccio.

«Va bene, ho capito vuoi fartela prima tu» annuisco con un sorriso che potrebbe spaccarmi il viso talmente sono felice, proprio come quando un bambino ottiene un giocattolo nuovo.

«Poi sarà il mio turno» dice Derek, ma Caleb gli da una spallata «Sono il più grande quindi pretendo essere almeno il secondo a entrare in quel fiore» Isaac si tiene la pancia per le risate mentre io sto andando in escandescenza al pensiero di lei con un altro, che diavolo mi prende?

La conosco solo da un giorno e già sento di doverla proteggere, non se ne parla proprio, non diventerò il suo schiavetto personale e tanto meno non la illuderò perché da me può avere solo del semplice piacere fisico.

Fine.

Non posso essere geloso! Non posso e non devo pensarci minimamente perché altrimenti la mia stupida mente inizierebbe a fare degli strani pensieri giungendo a strane conclusioni.

Dai per scontato che verrà a letto con te

Infatti è così. Andiamo sono James Thompson, una sola parola per rappresentarmi: sexy. Ringrazio mia madre per gli occhi azzurri, mi permettono di raggiungere ogni mio obiettivo, o meglio ogni donna.

«Forse non vi è chiaro. È roba mia Sharon» tutti mi fissano incredulo e io boccheggio, ho bisogno di una risposta ma non so cosa dire.

Per fortuna rimandiamo il discorso e veniamo catturate dall'immagine di mia sorella, ha un pantalone che le mette in risalto il culo, una maglia assolutamente indecente, a malapena le copre il seno, e dei tacchi? Fulmino i miei amici che stanno perdendo la bava e mi alzo di scatto «Tu così non esci!» porta le braccia sui fianchi e mi sfida con lo sguardo «E non hai visto Sharon com'è conciata» «Non me ne frega un cazzo della tua amica! Tu sei mia sorel-» le parole mi muoiono in bocca appena alzo lo sguardo verso quel miraggio.

Sharon scende le scale in tutta la sua bellezza, ha un vestitino corto, attillato che le mette in risalto tutte le sue forme, soprattutto quelle del suo seno.

È al limite dell'indecenza.

Mi immagino di scoparla sbattendola al muro con solo quei tacchi mentre le tiro la coda di cavallo verso il mio volto. È di una bellezza disarmante e io devo smetterla con questi pensieri poco casti «Hai capito la bambina» sussurra Isaac ricordandomi di come poco prima l'avevo chiamata.

Questa qui è il diavolo in persona altro che bambina o angelo, già ci sono vicino, ma con lei finirò sicuramente dritto all'inferno con sola direzione senza poter scegliere o meglio senza potermi salvare, devo allontanarla prima che sia troppo tardi anzi non deve proprio avvicinarsi a me.

Ci vuole solo del puro sesso e i mie pensieri torneranno come prima.

«Sei bellissima» «Un incanto» faccio un colpo di tosse e i suoi occhi finalmente incontrano i miei.

Mi ci perdo dentro. Esistiamo solo io e lei, la divoro con lo sguardo squadrandola da capo a piedi, i miei occhi sono carichi di lussuria, passione e a quanto pare non la penso solo io in questo modo. Mi sta istigando! E quello sguardo da cerbiatta è più che un invito per me, sbatte le palpebre in modo così sexy e subito dopo distoglie lo sguardo dal mio.

«Allora andiamo?» chiede con quella vocina così seducente.

Io non smetto di fissarla, non ci riesco e lei se ne accorge, le sue guance si dipingono di un rosso tenue e sono fottutamente felice di essere stato io a provocarle ciò. Inoltre mi eccita da morire e farò un'altra figura di merda se non ce ne andiamo subito.

Mia sorella mi fa gli occhi dolci e io come un emerito coglione cedo, le punto un dito contro «Il primo che ti fa la corte lo spezzo quindi evita di farmi incazzare o di farmi coinvolgere in risse» mi bacia una guancia e tira Sharon per un braccio.

Mi passa accanto e non posso fare a meno di sentire il suo profumo. Vaniglia e cocco. Mi inebria in tutti i sensi, inoltre ho la visione del suo spettacolare lato B. Caleb mi tira una gomitata «Non per fare il guastafeste, ma siamo ancora in casa. Potrai ammirare dopo il tuo gioiellino» mi fa l'occhiolino ed esce fuori di casa.

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