Capitolo 6
Il fascino suo consisteva nell'emergere sempre dall'abbigliamento, così che l'abito indossato da lei non venisse notato
(Lev Tolstoj, Anna Karenina)
SHARON'S POV
Entrano quattro ragazzi stupendi, sembra quasi che siano appena usciti da una rivista di Vogue. Ne ho visti di ragazzi, ma questi qui li battono tutti.
Abbasso gli occhiali da sole e mi mordo il labbro con fare nervoso. Ammetto che li sto fissando spudoratamente, dovrei darci un taglio e contenermi un po' di più.
Mi soffermo su ognuno di loro, d'altronde loro stanno facendo lo stesso con me, perciò tanto vale continuare a fissarli. Mi prende un colpo quando incontro i suoi occhi.
«Decisamente carina» sussurra facendo un sorriso sghembo.
«Ragazzi lei è Sharon, la mia migliore amica, Sharon loro sono James, ovvero mio fratello, Isaac, Derek e Caleb. Tutti single perciò aspetta a darci dentro con l'economista» divento rossa per la vergogna, gli altri ridono tranne James che alza un sopracciglio.
«Non usare questo linguaggio» sbotta il fratello e la mia amica alza gli occhi al cielo. Mi alzo dal lettino e saluto tutti porgendo la mano «Sharon Anderson e comunque i miei occhi sono qui caro Isaac» dico ridacchiando e lui mi guarda allucinato.
Sin da piccola avevo una buona memoria, ma con l'aiuto dell'economia ho sviluppato meglio questa mia dote di memorizzazione, motivo per cui ricordo bene i nomi appena sentiti.
«Perdonami bambola vedi sei bella, direi stupenda, sei una, una cazzo di Dea. Perdona anche il mio linguaggio scurrile, ma hai un corpo che ha dell'irreale, è un complimento perciò non uccidermi. Per non parlare del tuo viso è davvero magnifico e-» «Okay okay abbiamo capito. Ordino una pizza per tutti ora andatevi a cambiare» dice James scontroso entrando in casa e urtando di proposito la spalla all'amico.
Bene non lo conosco neanche da un giorno e inizia già a creare scompiglio.
Tutti tornano dentro e Aubrey mi da una gomitata «Primo step superato» e mi fa l'occhiolino ma io sono più che confusa «Andiamo è geloso! Ti ha solo visto e lo hai folgorato letteralmente quindi stasera attuiamo il secondo step»
«E sarebbe?» domando inarcando un sopracciglio «Ti vestirai sexy» scuoto la testa in segno di negazione «Non ho intenzione di andare da nessuna parte, ho guidato per tre ore, vorrei solo dormire»
«Oh no cara non se ne parla proprio, sarai una bomba sexy e spaccherai in pista. Stasera si va a ballare e non accetto un no come risposta, e poi hai tempo per dormire, sono le 14:30 ora ti fai una doccia rilassante, mangi la pizza che tanto adori evitando di assumere le sembianze di un animale selvaggio e dormi fino alle 17:45. Dopodiché sarò in camera tua per farti mettere un vestito decente e delle scarpe a mia scelta, penserò io a tutto, anche al trucco e ai capelli quindi ora vai a lavarti e non provare a scendere come una barbona!» mi spinge in avanti ed entro in casa.
I ragazzi smettono di fare quello che stavano facendo, incluso James, sbuffo e mi faccio avanti «Non avete mai visto una ragazza?»
«Vedi tesoro di ragazze ne abbiamo viste ma come te mai. Adesso più che mai penso di aver avuto problemi di vista e di essermi scopato mia nonna e le sue vicine di casa in tutti questi anni. E poi, tu a differenza di Aubrey, non sei off-limits» dice quello che dovrebbe chiamarsi Caleb.
James gli lancia uno strofinaccio in faccia e alza gli occhi al cielo «Esagerato. Chiama la pizzeria invece di fare l'idiota con le bambine»
afferra il cellulare e trucida con lo sguardo il suo amico «E comunque hai detto bene. Mia sorella è off-limits» Caleb, Isaac e Derek fanno uno strano verso.
Okay ma chi diavolo si crede di essere questo? Io sarei la bambina?
Tranquilla, c'è anche Aubrey con te
Sono ancora in costume da bagno e non passo molto inosservata, perciò mi avvicino a lui e leggo leggermente instabilità nel suo sguardo.
Siamo davvero vicini basterebbe un altro passo e potrei toccare le sue labbra.
«Ascoltami non so chi tu ti creda di essere e quale opinione ti sia fatto sul mio conto, magari nessuna ma chi lo sa. Hai sbagliato persona se pensi di zittirmi o potermi mettere i piedi in testa, specialmente da un tipo come te!» gli punto il dito contro e lui incrocia le braccia.
«E poi questa bambina a quanto pare te lo fa alzare» gli faccio l'occhiolino indicando il cavallo dei suoi pantaloni. I suoi amici crepano dalle risate, mentre lui è rosso dalla rabbia.
Ops...
Cerca di ribattere ma io mi volto dandogli una bella visione del mio lato B che non lo aiuta affatto in questo caso, anzi aumenta il suo problemino.
I suoi amici non smettono di ridere e a questo punto mi aggiungo anch'io «Fratello ti ha lasciato a corto di parole! Non ho mai incontrato una ragazza così, Sharon sei il mio idolo» dice Derek continuando a ridere.
«Ehi ma cos'è tutto questo trambusto?» chiede Aubrey scendendo dalle scale e io e gli altri indichiamo i pantaloni di James, mentre lui ci fulmina con lo sguardo. Se uno sguardo potesse uccidere adesso ci troveremmo già sottoterra.
Aubrey spalanca gli occhi e la bocca «Fratellino hai avuto un'erezione guardando Sharon? È assolutamente grave! Non voglio immaginare se te la portassi a letto come potresti rimanerne e poi Sharon a letto ci da dentro, è selvaggia, ribelle ama il gioc-»
«Come fai a sapere queste cose piccola e innocente Aubrey?» gli chiede Derek e prima che Aubrey possa rispondere, interviene Isaac con un'altra domanda «Oddio! Avete fatto una cosa a tre? Per me non ci sono problemi, dico davvero, potreste riprovare la performance con me»
Rido senza darmi un contegno e James risveglia tutti sbattendo un pugno sul bancone della cucina. Dal suono delle nostre risate siamo passati a quello dell'assoluto silenzio.
Interessante. Il tipo in questione ha problemi nel gestire la rabbia a quanto pare.
Ora si è davvero incazzato «Basta! Occupatevi di chiamare la pizzeria» dice andando in quella che credo sia la sua camera sbattendo forte la porta.
«Permaloso»
Ne approfitto anch'io e vado a lavarmi. Dopo la doccia indosso dei pantaloncini in tuta e una maglia lunga a mezze maniche nera. «È arrivata la pizza!» urla Caleb di sotto, scendo lentamente le scale come se stessi camminai su una passerella e non scosto un minuto lo sguardo dal cellulare.
Sono così triste, Ian non mi ha ancora scritto, ma io dico ho fatto davvero così schifo? Eppure sembrava facile. Non voglio farne un dramma però stiamo parlando di Miami!
Urto contro un petto possente, il suo ovviamente «Stai più attenta a dove guardi, bambina» dice fissandomi negli occhi per dei secondi così interminabili, il suo sguardo è come un magnete «È da dieci minuti che mi fate urlare come un forsennato!» alza le braccia Caleb, e subito dopo interrompo il contatto visivo superandolo.
Dopo aver mangiato la pizza ci sediamo tutti sul divano, eccetto Aubrey e Derek che sono stesi lungo il pavimento, e James che si trova sulla poltrona difronte a me, io invece sono in mezzo a Caleb e Isaac.
«Allora raccontaci un po' di te, avanti bambola» mi dice Isaac sorridendomi, scrollo le spalle e mi decido a raccontare qualcosa «Ho 22 anni, sono di Boston, ma studio economia alla Washington Central University da ormai quasi tre anni e tra otto mesi mi laureerò così potrò tornare a Boston» James non ha smesso di guardami una sola volta, mi mette in soggezione.
«Come mai torni a Boston? Non ti trovi bene a Washington?» chiede Derek «Oh no, io sono nata a Boston e mio padre è a capo di una grande azienda lì così andrò a lavorare per lui e starò di nuovo con la mia famiglia» «Ti mancano? Sembri triste» domanda un po' dispiaciuto Caleb «Beh certo, mi mancano molto, ma non sono triste per loro. Ho dato tre esami di economia e marketing e se l'esito degli esami dovesse essere positivo parto per due settimane a Miami con il mio prof» «Ma è grandioso!»
«Sei fidanzata?» mi aspettavo questa domanda ma non di certo da lui «È complicato» abbasso allo sguardo a disagio e lui incrocia le braccia.
Aubrey arriva in mio soccorso «Vedi fratellino, lei lo vuole mollare anche perché lui non è un tipo apposto, ora non ti racconto cosa le ha fatto in passato però non è un tipo raccomandabile. Ma mettiti in fila perché c'è prima il suo professore che le fa la corte» invece di aiutarmi peggiora la situazione. Mi mette in imbarazzo facendo così!
«In che senso?» domanda Derek ingenuamente o facendo finta. «In nessun senso, Aubrey non sa quello che dice. Voi invece? Ditemi qualcosa su di voi»
«Mi chiamo Isaac Miller, ho 25 anni e vengo da Miami. Studio alla NYU presso la facoltà di biotecnologie, sto finendo la specializzazione» «Isaac ricordami di presentarti la mia amica Brianna, studia medicina. Desidera diventare un chirurgo» annuisco confermando ciò che ha detto la mia amica.
«Bene è il mio turno. Derek Morgan. Ho 24 anni, vengo da San Diego e studio scienze del benessere. Quando mi annoio o quando non ho nulla da fare, poso per alcune marche di vestiti. Perciò ritenetevi fortunate! Siete amiche di un modello di successo» Aubrey gli ride in faccia «Sentiamo, avanti, perché ridi?»
«Scusami Derek, ma credo di aver già questo privilegio. Sai com'è spesso Sharon e Brianna posano per marche importanti» James mi studia attentamente, come se volesse capire se è vero ciò che dice la sorella «Io conosco la figlia di una delle aziende più importanti! Victoria Sanders» fa la linguaccia incrociando le braccia. È davvero un bambino!
Mi fanno male gli organi a causa di tutte queste risate. «È una delle nostre migliori amiche e posiamo sempre per l'azienda dei suoi genitori» sbuffa e rotea gli occhi al cielo.
«Ehi sei proprio uno stronzo! Mi sto sentendo io con quella ragazza perciò levati dalle palle» sbotta Caleb, ma non faccio caso a ciò che dice.
«Comunque vi presento il magnifico Caleb Bailey, un ventiseienne molto affascinante, proveniente dalla magnifica Dallas. Mi sono laureato l'anno scorso in giurisprudenza e lavoro come avvocato presso uno degli studi legali più famosi di New York» «Oh per caso hai avuto modo di conoscere una certa Lilian Collins durante qualche riunione a Boston?» domando incuriosita «Ti riferisci per caso a una signora dolce, gentile che non ha perso neanche una causa? Sì la conosco, perché?»
«Niente di importante, è la mia mamma» strabuzza gli occhi e quasi si soffoca con la birra, James interrompe il silenzio «Andiamo amico, non te la sarai mica scopata?!» fa un sorriso che di angelico non ha proprio nulla «Eh? Ma che cazzo dici! Mi sono soffocato soltanto perché... ecco ho messo meglio a fuoco il viso di Sharon e mi sono ricordato che io...» «Parla Caleb, cosa ti sei ricordato?» domando al limite della pazienza «Okay ma non incazzarti»
Si sentono solo i nostri respiri, e si aspetta una strana curiosità.
«Facevo qualche pensierino sconcio con la mia mente su di te e tua madre voleva anche farci conoscere, ma io sono sempre stato impegnato, altrimenti ora avremmo già fatto i fuochi d'artificio sotto le lenzuola» «Ti facevi delle seghe guardando le sue foto? È inquietante» dice James.
E questa volta ridiamo tutti insieme. Ma ho ancora una domanda.
«E tu James cosa fai?» «James Thompson, 24 anni di Boston, prossimo a laurearsi in ingegneria meccanica»
***
«Sharon hai dormito due ore abbondanti ora devi prepararti perciò alzati subito» «Mi hai tolto 45 minuti» mi alzo dal letto e indosso questo vestito indecente argentato ma davvero sexy, mi lascio truccare e lego i capelli in una coda alta.
Indosso dei tacchi chilometrici e non voglio sembrare narcisista, ma sono davvero una bomba. Aubrey a differenza mia indossa un pantalone nero stretto in pelle e un crop top color senape come il colore dei suoi tacchi, ha fatto un buon lavoro con entrambe.
Mi piaccio e sì, voglio attirare l'attenzione di James, mi sono conciata così non solo per me ma anche per lui.
Dovrei iniziare a preoccuparmi di queste scelte bizzarre.
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