Capitolo 37

Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono.
(Aristotele)

JAMES'S POV

Apro gli occhi con fatica, ancora stordito dalla notte scorsa e osservo i miei amici, anche loro nelle mie stesse condizioni... merda. Ieri abbiamo decisamente esagerato, quel coglione di Kyle ha dato una festa senza avvisarci e di conseguenza ci siamo ritrovati ubriachi e ancora una volta fatti di erba e non solo.

«Mi ammazzerà» Caleb si tira i capelli e cammina per la stanza invasa da bicchieri vuoti, bottiglie di vetro, lattine di birra e tanto altro schifo. Provo ad alzarmi ma un peso me lo impedisce, abbasso lo sguardo e noto due ragazze bionde addosso, me ne libero immediatamente facendone cadere una sul pavimento «Ahia! Ma sei idiota? Mi hai fatto male al sedere» «Non me ne frega niente e ora tu e la tua amica potete pure andare» dico con un alzata di spalle «Ieri però non ti dispiaceva la nostra compagnia»

Le fisso non capendo e vanno via sbuffando «Scusate ma cosa cazzo è successo?» «Davvero James? Non ricordi? Quel coglione del tuo caro amico ha messo su una festa invitando ragazze a caso di cui non ci siamo limitati solo a guardare e se non ricordo male tu hai baciato le bionde che hai cacciato poco fa» mi passo una mano tra i capelli e li strattono «Cazzo! Sharon non me lo perdonerà facilmente» Kyle rotea gli occhi «E cosa te ne frega? Te ne fai un'altra no?» scuoto la testa «Tu non capisci proprio... è unica, edizione limitata non ce ne sono altre come lei. Trovala una che ti faccia perdere il controllo di te stesso e poi fammi sapere»

«Fratello ma ti senti? Cosa diamine vi è successo? Torno e vi trovo con delle catene, dov'è finita la nostra squadra?» «Idiota siamo sempre noi solo con delle ragazze fisse e tu questo non puoi capirlo perché evidentemente non hai ancora incontrato quella che ti farà perdere la testa» afferma con tono pacato Derek «Questo lo pensi tu» dice quasi in un sussurro.

«E poi chi cazzo è che ha portato la droga? Kyle ne sai qualcosa?» Isaac a passo felpato si avvicina a Kyle che ha lo sguardo basso «Ho sbagliato lo so, ma non si ripeterà più lo giuro!» esclama congiungendo le mani a mo' di preghiera.

Una finta risata abbandona le labbra di Isaac «Cazzate, le tue sono solo cazzate... quando hai ripreso a farti? E che cazzo hai combinato in Spagna?» «Non ho fatto niente lì, ho solo studiato lo giuro, ho ripreso quando sono tornato»

«Kyle non sei più un bambino lo capisci? Non possiamo esserci sempre noi e risolvere le tue cazzate e drogarti non risolve di certo i problemi... perché hai ricominciato?» «In passato ho fatto la più grande cazzata mai fatta in vita mia e dopo anni ho rivisto quella persona» «Azzardati a fare solo un'altra cazzata del genere e giuro che ti ci porto di peso in un centro di riabilitazione»

Si alza di scatto rovesciando la sedia a terra «Non sono un cazzo di drogato, va bene? Ho detto che non lo farò più» sorrido tristemente e scuoto la testa «Non provare a prendermi per il culo Kyle, guardati! Sei già in astinenza, ti tremano le mani e hai il tic all'occhio sinistro. Ci stai ricadendo» cade a terra in ginocchio e inizia a piangere.

Mi avvicino e lo tiro per un braccio stringendolo a me «Anche se fai il cazzone ti vogliamo bene, ma questa è l'ultima volta sul serio che ti comporti in questo modo e ora smettila di piangere, odio i piagnucoloni» annuisce asciugandosi le lacrime.

«Ma tu non ci hai detto tutto o sbaglio?» domanda Isaac incrociando le braccia, Kyle sospira e si lascia cadere a terra «Ho messo su questa festa con quelle ragazze non solo per divertirmi... mi servivano soldi per pagare la droga, dovevo saldare il debito e l'ho fatto, ma grazie all'aiuto di una ragazza. Lei mi ha detto che avrebbe pagato il mio debito e l'altra droga se in cambio avessi invitato quelle ragazze e io l'ho fatto! Non avevo nulla da perdere ed era solo una stupida festa ma non sapevo qual era il suo vero scopo» si stropiccia gli occhi e fissa il vuoto.

«Continua non ho tutta la giornata» dice sgarbatamente Caleb «A fine serata ci siamo incontrati, mi ha dato i soldi che mi servivano e le ho chiesto cosa ci guadagnasse lei in tutto questo, mi ha mostrato un video in cui ognuno di voi era occupato con quelle sconosciute»

«Dammi un solo motivo cazzo per il quale non dovrei ucciderti in questo preciso momento, avanti Kyle! Come ti giustifichi?» urla adirato Caleb.
«Beh voi non avreste dovuto cedere alle tentazione di quelle ragazze» dice con ovvietà.
«Ti giuro che se arriva una sola parte di quel video a Sharon, ti uccido con le mie stesse mani» lo minaccio con lo sguardo, ho intenzione di raccontarle tutto ma voglio farlo di persona e di certo non voglio che lo sappia attraverso uno stupido video.

Non posso perderla, credo di amarla. E se amarla vuol dire voler vedere sempre il sorriso sulle sue splendide labbra, voler passare ogni fottuto minuto sempre e solo in sua compagnia, farla arrabbiare e infastidirla per poi fare l'amore allora sì, amo Sharon Anderson. E sarei un emerito bugiardo se dicessi di non provare paura verso questo sentimento, più che altro la mia preoccupazione è Sharon, come la prenderebbe?

«Sai almeno chi è la ragazza che ti ha aiutato?» Kyle sconfortato scuote la testa in segno negativo «Grandioso! Questa presunta ragazza potrebbe essere una serial killer o una stalker e il coglione non sa neanche il suo nome! Niente di niente! Vi prego fatelo sparire dalla mia visuale perché potrei commettere davvero un omicidio» «Adesso basta! Litigare tra di noi non risolverà le cose e tu ne stai facendo una tragedia» «Allora illuminami Derek! Qual è la vera tragedia?!»

«Ma porca puttana!» esclama Isaac guardando dalla finestra, lo osserviamo confusi «Le ragazze sono qui!» Caleb sbianca e sembra che stia per svenire, anch'io sono preoccupato ma spero di risolvere tutto nei migliori dei modi con la mia bambolina. «Ne sei sicuro?» «Ho riconosciuto l'orripilante valigia di Victoria e-» non facciamo in tempo a ribattere che il campanello suona con insistenza «Cazzo» sussurriamo in coro.

«Va bene dato che sono l'unico single, a parte Kyle che è in pessime condizioni, apro io la porta. Buona fortuna amici» Isaac apre la porta sorridente cercando di apparire tranquillo e la prima cosa che mi si presenta davanti è quella pazza squilibrata di Victoria che si dirige dal suo fidanzato.

«Ma ciao tesoro! Non sei felice di vedere la tua splendida ragazza?» «C-certo amore, mi sei mancata così tanto» e parte il colpo tanto atteso da Victoria, il suono del suo schiaffo riecheggia per tutto l'appartamento. Mentre i due continuano a litigare cerco con lo sguardo la mia bambolina, incrocio lo sguardo di mia sorella ma immediatamente lo abbassa.

Sto per chiederle dov'è la mia ragazza quando la diretta interessata fa la sua entrata con la valigia e lo sguardo sul cellulare «Eccomi ragazze, scusate ma dovevo cambiare i soldi per pagare il taxi e voi mi avete lasciato giù» è sempre bellissima, ma ha qualcosa di diverso... sembra stanca, sarà per il viaggio. Incrocia il mio sguardo e mi perdo in quegli occhi color terra. Cerco di avvicinarmi ma quella rompipalle di Victoria si mette in mezzo «Tu stai fermo dove sei, davvero non so se essere più incazzata con te o con il mio ex!» Caleb la fulmina con lo sguardo ma non ribatte.

Dopo un pò tutti spariscono dal soggiorno e rimaniamo solo io e Sharon «Piccola posso spiegarti, non volevo baciare quelle ragazze e lo sai anche tu che ho occhi solo per te... ero confuso a causa dell'erba e-» «Va bene» «Cosa?» una lacrima solitaria le bagna il viso «Ho detto va bene. Lo so che vuoi solo me però mi sono sentita presa in giro, ammetto che l'intenzione di fartela pagare c'era, mi sarei comportata nello stesso tuo modo ma senza baciare il presunto ragazzo» e il pensiero delle sue labbra che toccano quelle di un altro mi manda in bestia, ma non la biasimo di certo.

«A volte le cose non vanno sempre come ce le aspettiamo e sul nostro cammino sorgono degli intralci che a volte vanno eliminati prima che possano rovinare il nostro futuro, ma altre volte quegli intralci non sono altro che la soluzione al problema e potrebbero persino migliorarlo» sembra che stia parlando con se stessa e non del mio tradimento.

Continua a piangere e si fionda tra le mie braccia, la stringo più forte che posso lasciandole dei baci sui capelli «Piccola ti giuro che non lo farò mai più, non voglio vederti soffrire» «Stringimi James» annuisco confuso e la stringo più che posso tra le mie braccia, mentre continua a singhiozzare, la prendo in braccio e la porto nella mia camera.

Siamo stesi sul letto e lei sembra essersi calmata, ha le mani intorno al mio busto mentre io le accarezzo i capelli «Shar» sussurro accarezzandole un braccio «Ora mi dici cos'hai? Una persona non scoppia a piangere senza alcun motivo e a quanto pare tu non sei triste di certo per quello che ho fatto» sbotto cercando di controllarmi. Si alza di scatto fissandomi con astio «Sei serio cazzo? Dovrei piangere per queste stronzate? Ti ho perdonato ma sono ancora arrabbiata per quello che hai fatto, pensavo che mi fosse passata e invece mi sbagliavo di grosso» si alza prendendo un cuscino «Dove vai?» «Dormirò sul divano anzi me ne vado in hotel, non voglio passare un minuto di più con te!» strilla prendendo la valigia dall'armadio.

La guardo stralunato. Prima dice che mi perdona e poi dice tutt'altro. «Mi spieghi cosa diamine ti prende?» «Cosa prende a me? Cosa prende a te!» mi alzo dal letto e vado verso di lei spingendola verso il muro «Sharon sto esaurendo la pazienza e ne ho davvero poca» si dimena tra le mie braccia e continua a farfugliare frasi senza senso «Ti faccio ridere Thompson?» «Sì Anderson, sembri una psicopatica» «Vaffanculo!» la bacio all'improvviso e ringrazio il Signore! Finalmente tace. Cerco l'accesso nella sua bocca con la lingua, ma mette resistenza così le tiro un pizzico al fianco e schiude di poco quelle splendide labbra. La bacio come non mai fermandomi solo per riprendere fiato.

Ci spostiamo sul letto e inizio a sbottonarle la camicetta, sfioro il suo seno e sotto il mio tocco geme «Non dovremmo risolvere così la questione» ansima mentre le abbasso il reggiseno succhiandole un capezzolo, mi accarezza i capelli spingendomi di più verso quel ben di Dio «Davvero? A me non sembra che ti dispiaccia» finisco di spogliarla e continuo a venerare il suo corpo, mi soffermo sulla rotondità del seno e lo noto più grosso «Ti sono cresciute le tette» si irrigidisce e non ne capisco il motivo, a me piacciono lo stesso.

Mi spoglio restando nudo e mi fiondo sul corpo della mia donna, senza aspettare entro in lei con un unica spinta facendo gemere entrambi all'unisono. Afferro le sue braccia e le porto sopra la sua testa stringendole leggermente i polsi. Continuo a baciarle il seno e i suoi ansimi sono musica per le mie orecchie. Con un ultima spinta veniamo e mi lascio cadere sul suo corpo, sudati con il cuore che potrebbe scoppiare dal petto.

«Ti amo Sharon» «C-come scusa?» mi sollevo dal letto rimettendomi i boxer, la fisso negli occhi e glielo ripeto «Ti amo» delle piccole lacrime le bagnano il viso ed io non ne posso più di vederla piangere. «Tranquilla, so che non è lo stesso per te e che non sei pronta a questo... me ne farò una ragione» frettolosamente mi rivesto «Dove stai andando?» «Torno più tardi devo fare una commissione» mento allacciandomi le scarpe «Aspetta!» esclama dopo che sono uscito sbattendo la porta.

Dire che ci sono rimasto male è poco, ma in fondo cosa mi aspettavo?

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