Capitolo 36
La paura è l'emozione più difficile da gestire. Il dolore si piange, la rabbia si urla, ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore.
(Gregory David Roberts)
SHARON'S POV
«Io. Lo. Castro.» ribatte da più di un'ora Victoria, sembra una iena «Perché diamine stai sorridendo Sharon?» cerco di trattenermi ma le scoppio a ridere proprio in faccia «Scus-scusami m-ma sembri una iena infuriata» mi asciugo le lacrime dagli occhi per le troppe risa e in cambio ricevo un'occhiataccia «La signorina qui presente ride! Vorrei vedere te al mio posto, come ti sentiresti se vedessi un video nel quale il tuo ragazzo fa l'idiota con una ragazza? Avanti illuminami!» esclama allargando le braccia.
«Non lo so infatti, James non mi ha ancora dato motivo per il quale non fidarmi di lui e poi ci siamo sentiti tutti i giorni» dico con un'alzata di spalle, sono passate due settimane da quando è tornato a New York con gli altri e James non ha sprecato un solo minuto della sua permanenza qui, lo abbiamo fatto su qualunque superficie di questa casa nonostante il rischio di essere scoperti da qualcuno dei ragazzi e non si è limitato solo qui ma anche in alcuni luoghi pubblici, ammetto che è stato tremendamente imbarazzante ma allo stesso tempo ero eccitata da morire, ero in bilico tra la paura di essere scoperti e il piacere puramente fisico. Credo di non aver mai fatto così tanto sesso in vita mia per più giorni. Mi manca da morire e la cosa più bella è che anche lui è nelle mie stesse condizioni, ma ho intenzione di fargli una sorpresa e presentarmi a New York.
Lo schioccare delle dita di Brianna mi riporta alla realtà «Si?» «Oh finalmente sei tra di noi! Partiamo tutte insieme a quanto pare Caleb non è il solo a divertirsi» dice mostrandomi varie foto e video «Ma chi ve gli ha inviati?» «Non lo so sono arrivati da un numero sconosciuto e dopo di che mi ha bloccata ma ecco qui la prova che anche il tuo James si sta divertendo e alla grande direi» strappo il cellulare dalle mani di Brianna e guardo a bocca aperta quel gran bastardo del mio ragazzo.
Due ragazze si strusciano su di lui a ritmo di musica e lo toccano dove non dovrebbero e il coglione ride pure, ma il colpo di grazia arriva quando si lascia baciare con ardore «Lo uccido con le mie stesse mani» urlo adirata scaraventando il cellulare a terra, Victoria batte le mani «Ora comprendi cosa intendevo?» annuisco ancora infuriata e mi vengono in mente le sue parole. James non è innamorato di me ma proprio per niente ed io che ci avevo pure sperato.
«Ricapitolando i vostri ragazzi vi stanno tradendo?» chiede curiosa Aubrey facendo annuire me, Victoria e Brianna, mentre Joseline sorseggia tranquillamente il suo caffè. «E tu non dici nulla? Anche il tuo caro Isaac non è da meno» la ragazza in questione finge un sorriso e torna a leggere il suo giornale «Noi non stiamo insieme ed è libero di scoparsi chi vuole come me d'altronde» quanto vorrei pronunciare le sue stesse parole ma dentro di me sono una furia, può un semplice bacio mandarmi in tilt?
«Come avrete notato tra me e Isaac c'era una forte tensione sessuale così ho deciso di farmelo, niente di più. E tu piccola Aubrey? Cosa ci dici a proposito di Kyle?» le guance di Aubrey si tingono di rosa «Non c'è stato davvero nulla tra di noi, neanche un bacio e a me sta più che bene» annuiamo poco convinte.
«Questa non la passano liscia. Idee?» «Diamo una festa in casa e chiama Peter dicendogli di portare qualche ragazzo carino noi intanto ci occupiamo di sistemare la casa e comprare dell'alcol» ordino a Brianna. Gli farò vedere io di cosa sono capace, potrei usare Peter ma poi mi sentirei davvero uno schifo. Ammetto di non volermi comportare come lui, ma vorrei davvero vedere la sua reazione... come si sentirebbe se baciassi un altro?
Scuoto la testa e stringo tra le mie mani un bicchiere di vetro, se lo avesse fatto Aaron certo mi sarei arrabbiata ma sarebbe finita lì, perché con James deve essere diverso? Perché di lui deve importarmi più del normale? Perché devo tenerci così tanto a una persona?
«Che intenzioni hai?» mi domanda Hailey, non è ancora tornata a Miami e a quanto pare le piace la nostra compagnia «Non ho intenzione di baciare qualcuno che non sia James, non proverei le stesse emozioni... credo che lo farò ingelosire un po'»
«Colazione salata?» Joseline mette al centro un piatto di salsicce, uova e bacon e mi allontano di scatto «Io passo, ho ancora la nausea e infatti ora andrò proprio a vomitare» pronuncio a fatica le ultime parole e corro in bagno. Non mi sento bene da un paio di giorni, spesso ho la nausea e mal di pancia.
Mi sollevo dal water e mi sciacquo il viso cercando di riprendere colore in viso. Quando mi volto trovo le mie amiche intente a fissarmi come se fossi la cavia di un esperimento da laboratorio «Che c'è?» mi trascinano in camera e mi lanciano letteralmente sul letto «Si può sapere cosa diamine vi prende?» Joseline scoppia a ridere istericamente «Sharon davvero non ti facevo così idiota» «Ora ti farò delle domande e tu mi risponderai con precisione, capito?» chiede Brianna, annuisco non capendo e aspetto che mi porga la prima domanda «Da quanto stai male e quali sintomi hai?» «Beh da circa una settimana vomito, ho mal di pancia e ho delle perdite ma è normale mi deve venire il ciclo» sbuffo irritata «E quando doveva venirti?» «Il 15» «Due settimane fa Sharon» sbianco totalmente e credo di poter svenire sul serio.
«N-non è possibile, facciamo sesso protetto» «Tu non prendi la pillola» afferma Aubrey «Non la prendo è vero ma con James ho usato sempre il preservativo ogni tanto no, lo ammetto, ma non veniva dentro di me» cerco di ripercorrere i vari momenti in cui ho fatto sesso con James.
La scrivania, il muro, le scale, la macchina, il divano, il bancone della cucina e la lavatrice...
La lavatrice, cazzo!
Eravamo così presi dal momento che James non ha usato il profilattico e mi è venuto dentro. Avrei dovuto prendere la pillola del giorno dopo ma mi è completamente passato di mente.
Scoppio a piangere coprendomi il viso con le mani «Non può essere» dico continuando a singhiozzare «E invece sì, hai persino le tette più grosse!» esclama Joseline «Okay tranquillizziamoci non è sicuro che tu lo sia davvero, dobbiamo fare un test che è molto più sicuro delle supposizioni di Brianna che studia medicina» Victoria mi accarezza i capelli ma non smetto di piangere «Rovinerò la mia carriera così e non posso permettermelo, ho studiato tanto e adesso che mancava poco c'è un intralcio» piango più forte di prima.
«E tra l'altro, se proprio vogliamo mettere il dito nella piaga, aspetti un figlio da un ragazzo che ti tradisce! Questo è il colmo» Victoria la fulmina con lo sguardo «Smettila dannazione! E sii più sensibile»
«Io ve l'avevo detto che quei ragazzi ci avrebbero portato guai e guardate un po' vi tradiscono e una di noi è pure incinta. Grandioso!» esclama spalancando le braccia, sospira e viene al mio fianco «Sharon avevo solo te, stronza come la sottoscritta, ma ti sei rammollita per un paio di occhi azzurri e mi hai lasciata sola. A parte gli scherzi, un bambino non è una brutta cosa anzi è un dono, ma questo non era il momento giusto per concepirlo» scuoto la testa con ancora gli occhi umidi «Non lo voglio» «Sharon ragiona per favore» Aubrey tenta di accarezzarmi ma mi scosto da lei «Tuo fratello sicuramente la pensa come me e anche se così non fosse non me ne frega niente, non voglio questo bambino... cosa gli dirò? Che è stato concepito su una lavatrice perché suo padre non sapeva tenerselo nei pantaloni?» sorrido istericamente «E cosa dirà la mia famiglia? L'università? Mio padre non mi permetterebbe di lavorare in azienda in queste condizioni e sicuramente lo deluderei»
«Almeno fai una visita dal ginecologo, assicurati della situazione e poi deciderai» sospira Hailey «Prima di decidere ne parlerai con mio fratello, ne ha il diritto e dovrete decidere insieme, stiamo parlando di un bambino Sharon non di un giocattolo!» mi asciugo le ultime lacrime e mi infilo di fretta e furia le scarpe «E ora dove vorresti andare?» domanda perplessa Joseline «Dal ginecologo, prima risolvo questo problema e prima tornerà tutto alla normalità» «Ma ti senti come cazzo parli?» «Ascolta Aubrey decido io, smettila! Solo perché ho concepito il tuo presunto nipotino non vuol dire che tu abbia qualche diritto su di lui»
«Ti accompagno» Victoria prende il cappotto e mi segue fuori «Calmati per favore, nuoce alla salute di entrambi lo stress» stringo le mani in pugno e raggiungiamo a passo svelto il ginecologo di sua fiducia «Il dottor Turner è molto bravo e saprà consigliarti al meglio la scelta da prendere» annuisco distrattamente e attendiamo in sala d'aspetto.
L'ansia prende il sopravvento e inizio a mangiucchiarmi le unghie «Sanders, prego si accomodi, il dottor Turner la sta aspettando» lentamente mi alzo dalla poltrona e seguo la mia amica come un cucciolo bastonato.
«Ciao Victoria, come stai? Non avevamo appuntamento oggi» un uomo alto dalla corporatura massiccia mi si presenta davanti e quando mi nota mi osserva incuriosito «E immagino che infatti tu non sia qui per te ma per la tua amica» «Esattamente dottore, lei è Sharon e crede di essere incinta ma non è sicura, può darle un'occhiata?» «Certamente, Sharon sdraiati sul lettino e scopri la pancia» annuisco e tremante eseguo ciò che mi ha detto il dottore «Ora ti spalmerò del gel e dopo osservando il monitor capiremo la tua situazione» annuisco impercettibilmente e attendo.
«Allora?» domando con voce gracchia «E allora niente» sospiro di sollievo e torno a rilassare i nervi «Congratulazioni diventerai mamma!» come una tempesta torna il mio malumore e così anche il mio pianto. Il dottor Turner aggrotta le sopracciglia e mi fissa «C'è qualcosa che non va?» «Ho paura e non lo voglio, interromperà la mia carriera e sono troppo giovane per giocare a fare la mamma» «Prima di te ho visto tante altre ragazze nelle tue stesse condizioni ma poi hanno visto questa e hanno cambiato drasticamente idea» dice mostrandomi l'ecografia «Sharon quello è tuo figlio, il tuo bambino» accarezzo l'ecografia e fisso impaurita il piccolo puntino «È-è minuscolo» il dottor Turner sorride annuendo «Pensaci Sharon, un bambino non è una cosa da niente e poi potresti conciliare le cose con il tuo lavoro, ma guardalo e immaginati tra un paio di mesi con lui tra le braccia»
Mi alzo dal lettino e mi do una sistemata mentre Victoria porge delle domande al mio posto «Dottore ma quindi come sta? Intendo la salute e anche il concepimento» abbasso la testa e trovo così squallido aver concepito mio figlio su una lavatrice «Allora Sharon sei entrata giusto qualche giorno fa nel primo mese» sollevo la testa di scatto e fisso imbambolata il dottore, Victoria ha un espressione confusa sul volto «Mi sta dicendo che non l'ho concepito sulla lavatrice?» «No Sharon, il bambino è stato concepito a dicembre» sento che sto per piangere nuovamente ma questa volta è la salute del bambino che mi preoccupa sul serio «Dottore lei mi assicura che sta bene questo piccolo esserino dentro di me? Perché io non lo sapevo e potrei aver bevuto durante questo mese... avevo delle perdite quindi ero convinta di avere il ciclo» «È del tutto normale avere perdite, nausee, dolori simili a quelli delle mestruazioni, ma stai tranquilla, è forte e sano» annuisco e mi siedo accanto alla mia amica.
«Diventerò zia ancora non ci credo!» non rispondo perché sinceramente sono a corto di parole «Bene, ti fisso il prossimo appuntamento e per qualunque cosa chiamami» il dottor Turner mi porge un bigliettino con il suo numero e lo ringrazio. Salutiamo e andiamo via.
«Brianna annulla la festa, ci sarà solo il nostro famoso pigiama party» mentre Victoria parla al cellulare ripercorro i vari momenti in cui ho fatto sesso con James, il bambino è suo.
Verso la fine di novembre abbiamo fatto sesso in hotel poi in palestra niente di che e a dicembre se non ricordo male lo abbiamo fatto nei giardini di Dumbarton Oaks e credo che sia stato concepito proprio lì, in un posto così magico...
«Sharon non sei sola» Victoria mi abbraccia asciugandomi le ultime lacrime.
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