Capitolo 30

Pensare è facile, agire è difficile, e mettere i propri pensieri in pratica è la cosa più difficile del mondo.
(Goethe)

SHARON'S POV

«Non credi che sia arrivato il momento?» le domando accarezzandole il volto «Di far vedere quanto sono debole? No, non lo è» sussurra fissando ancora una volta il vuoto. Sospiro e mi siedo al suo fianco «Tu sai che non si può sfuggire dal dolore, vero? Indossi il vuoto con classe» le sue labbra accennano un lieve sorriso.

«È morta di leucemia, un insieme di patologie maligne che comportano la produzione neoplastica incontrollata di cellule staminali emopoietiche, sai globuli rossi, globuli bianchi, e piastrine all'interno del midollo osseo» rilascia aria come se si fosse tolto un grosso peso dal petto «Per me è difficile parlarne lo avrai capito tu stessa» «Già e capisco quanto possa essere difficile per te tutto ciò ma come mi dicesti tu a Miami, lei non vorrebbe questo»

«Mia madre è morta e non c'è più, ha lasciato me e mio padre troppo presto ed io non voglio commettere il suo stesso errore, non voglio lasciare mio padre a soli 19 anni! Sono ancora troppo giovane per morire Shar» scoppia in lacrime ed io mi irrigidisco sul posto «Sono malata Sharon, ho il linfoma di Hodgkin» sento qualcosa bagnarmi il viso, penso che si tratti di pioggia ma qui sono frequenti quasi sempre tempeste di sabbia e infatti sono le mie lacrime a bagnarmi il viso.

«A che stadio sei?» «Linfoma di Hodgkin recidivante, è buffa la vita vero?» fa un sorriso amaro e si asciuga il viso con le mani «Tuo padre?» solleva le spalle e poggia la sua testa sulla mia spalla «Non volevo dirgli nulla, non volevo che si preoccupasse per me, non di nuovo, ma purtroppo mi ha trovata in lacrime davanti alla mia cartella clinica e non ho potuto fare a meno di un suo abbraccio» «Allora non sei così vuota come vuoi far credere! Hai un cuore anche tu, fragile ma esistente» e finalmente la vedo ridere sul serio.

«Perché non volevi dirmi nulla?» «Non lo so, ma non ha importanza ora lo sanno tutti» dice indicando Brianna «Perdonala ma vedi studia medicina ed è fortemente attratta da certe situazioni» annuisce e sposta il suo sguardo su di me «Come tu sei attratta da quell'idiota di James» spalanco la bocca e sollevo le sopracciglia «Sharon provaci non ti costa nulla e lo vuoi anche tu ma sei una gran fifona» rilascio un sospiro e mi tiro le pellicine delle dita «Ci proverò e non sono una gran fifona» a differenza tua avrei voluto aggiungere, ma non lo faccio per non peggiorare la situazione.

«Devi dare una possibilità anche tu a te stessa» Hailey scuote la testa «Tornando al discorso di prima, come farai? Sai la guarigione» io non ne capisco nulla di queste cose.

«In caso di linfoma di Hodgkin recidivante dopo la chemioterapia iniziale, viene proposta al paziente l'opzione della chemioterapia in dosi elevate con trapianto di cellule staminali. Poiché dosi elevate di chemioterapia distruggono il midollo osseo, prima si procede al prelievo e al congelamento di cellule staminali emopoietiche dal sangue periferico del paziente stesso. Una volta completata la chemioterapia, le cellule vengono reinfuse al paziente. In caso di fallimento anche di questa procedura, viene preso in considerazione il trapianto allogenico di cellule staminali, da fratello o sorella compatibile oppure da donatore volontario» il mio corpo inizia ad avvertire brividi lungo la spina dorsale «Ma tu non hai fratelli!» esclamo con un tono di voce un po' troppo alto «Lo so ed è per questo che spero funzioni la chemioterapia in dosi elevate, appena tornerò a Miami inizierò a fare le varie analisi e a procedere con la terapia»

«Ora non pensiamoci e tienimi informata su tutto» «Grazie Sharon» «E per cosa? Per averti ascoltata?» afferro la sua mano e andiamo dai ragazzi, Hailey perlustra con lo sguardo tutta la spiaggia ma non lo trova «È andato via» le sussurro all'orecchio «Non so a chi ti riferisci» sollevo gli occhi al cielo e sbuffo «A mio fratello e lo sai! Una possibilità Hailey, solo una» leggo speranza nei suoi occhi e cerco un briciolo di determinazione che purtroppo non vedo.

Afferro il cellulare e chiamo Ethan, al terzo squillo risponde «The Tavern Bar» risponde per poi attaccare «Bene ragazze, ho passato una bella giornata ma credo proprio che ora debba andare» faccio un sorriso tirato ai miei amici e poi rivolgo la mia attenzione a Caleb e Derek «Salutatemi James e Isaac» noto Joseline annuire vistosamente fulminando i due poveri ragazzi.

In tutto ciò James se ne sta seduto su una sdraio con la compagnia di una bionda. Fanculo lui e le sue prese in giro! Poi sarei io la bipolare?

«Vengo con te!» «Aubrey devo andare da mio fratello» mi afferra per un braccio e i suoi occhi sono disperati «Non voglio rimanere qui, per favore!» «Ma cosa ti prende?» la guardo confusa e quando mi volto capisco il perché del suo atteggiamento.

Kyle Cooper

«Non ci credo! Finalmente sei arrivato» urla a squarciagola Isaac e subito i suoi amici lo stringono in un abbraccio. A passo svelto mi avvicino a loro, l'idiota sembra non riconoscermi e mi squadra da capo a piedi «Saresti?» «Sharon Anderson, davvero non ti ricordi di me e della mia amica?» domando con tono velenoso, appena sposta lo sguardo su Aubrey e mette a fuoco la figura della mia amica «No, mai viste prima» risponde con un sorriso strafottente, ma cos'è la copia di James?

«Sharon sicura di stare bene?» mi chiede Caleb dolcemente «Sto benissimo!» esclamo più incazzata che mai, sento lo sguardo indagatore di James penetrarmi la schiena. «Ma che ci fai qui? Non dovevi tornare dopo le festività natalizie?» domanda confuso Derek «Cambio di programma! Mi sono messo d'accordo con Isaac per farvi una sorpresa, ma voi l'avete fatta a me facendovi trovare in compagnia di queste bellissime ragazze» ammicca nella direzione delle mie amiche.

Non è possibile che non si ricordi di Aubrey! «Prima di andare voglio presentarti una delle mie migliori amiche» tiro Aubrey per un braccio e mi brucia viva con lo sguardo «Kyle Cooper, piacere di conoscerti» dice porgendole la mano «Aubrey Thompson e non è assolutamente un piacere rivederti» sembra che gli stia staccando la mano talmente gliela stringe forte infatti Kyle sembra soffrirne il dolore.

«Direi che possa bastare, molla la presa ragazzina» sussurra con parole strozzate il moro, il nostro gruppo di amici li guarda incuriositi soprattutto James che interviene «Kyle lei è mia sorella» dice con un falso sorriso «E quindi?» domanda sollevando il sopracciglio sinistro «Off-limits» Kyle sbuffa e continua a fissare Aubrey che seppur incazzata arrossisce sotto il suo sguardo «Ci si vede idioti» dico con tono acido per poi tirare Aubrey da un braccio e portarla via.

«Lui ti piace ancora» «Assolutamente no!»  «Oh invece sì! Non ti ho neanche detto chi e tu hai subito pensato a lui. Vuoi soffrire? Bene, fallo ma poi non te ne venire da me a piangere perché giuro su non so cosa che prima uccido te e poi corro da lui» non mi sono mai arrabbiata così tanto in vita mia «Sei seria?» mi chiede ridendo «Non scherzo Aubrey, ho cose più importanti a cui pensare» «Tipo la sconosciuta o tuo fratello, per te verrà sempre lui al primo posto!» sbotta infastidita, mi fermo di scatto e mi volto nella sua direzione «Primo, si chiama Hailey ed è mia amica, secondo non invidiare il rapporto tra me ed Ethan, non è colpa mia se tuo fratello è una testa di cazzo e terzo siamo arrivate perciò o entri e ti stai zitta o rimani fuori a te la scelta» affermo con voce piatta e finalmente si ammutolisce.

Entriamo nel bar e subito riconosco la chioma castana di mio fratello, tiro un sospiro di sollievo e vado verso il suo tavolo «Un'altra birra» parla con voce bassa «Faccia tre» dico sorridendo al cameriere «È malata» continua a ripetere a testa bassa ed io mi sento così impotente, ma devo essere forte per entrambi e anche per Hailey, lo devo a lei «E quindi?» Aubrey mi fissa incuriosita, cerca di capire il mio gioco «Hai capito cosa ho detto? Per una volta Sharon non pensare a te stessa o alle tue stupide avventure!» ed è il mio cuore a stringersi, davvero pensa questo di me?

«Sto solo dicendo che ora c'è, Hailey è qui e non ha bisogno di compassione ma di divertimento, di svagarsi, di non pensare a nulla tanto meno a ciò che le aspetta quando tornerà a Miami... sii ragionevole per favore e va da lei possibilmente in condizioni stabili» finalmente mi guarda negli occhi e rivedo il mio fratellone «Scusa» dice usando la voce di un piccolo bambino, scuoto la testa e gli sorrido «Alzati da qui e va da lei, ora» mi lascia un tenero bacio sulla guancia e saluta Aubrey con il cenno del capo.

«Questa la finiamo noi» afferma la mia amica sorseggiando la birra, poggio le mie mani sulla testa e mi massaggio le tempie «Quel Cooper o non si ricorda sul serio di noi o ci sta prendendo in giro» Aubrey annuisce guardandosi distrattamente intorno «Lui mi piace, non si può negare la sua bellezza, ma gli farò perdere il senno» la fisso divertita «Vuoi portartelo a letto?» «Sarà lui a chiedermelo, dopotutto gli faccio ancora un certo effetto» mi fa un occhiolino e ordina ancora da bere.

«Anche tu pensi quello che ha detto mio fratello?» chiedo con voce incerta «Ethan non voleva dire quello che ha detto, si è espresso male» «E allora cosa intendeva?» dico sarcastica «Ecco forse intendeva dire che tu spesso non pensi alla tua famiglia come dovresti» risponde con un alzata di spalle «Dovresti tenere più partecipe i tuoi genitori» «Come fate tu e James?» solleva gli occhi al cielo «James sta facendo progressi, è andato a trovare mia madre e hanno risolto, mentre a Natale andremo da papà e la sua compagna» sono davvero sorpresa non mi aspettavo un passo del genere da una persona come James «Non fare quella faccia, non me lo aspettavo neanch'io ma il ragazzo sta cercando di mettere la testa a posto» «Non lo metto in dubbio» affermo quando vedo il soggetto del nostro discorso entrare sorridendo nel bar con accanto la bionda della spiaggia.

«Aubrey non so te, ma delle volte vorrei proprio strangolarlo. Si permette anche di ridere con quella?» domando incredula, mentre lei scoppia a ridermi in faccia «Cooper a ore nove con un ragazzo se ti può consolare» osservo la scena e vedo i due scambiarsi dei soldi «Sai se qualcuno della nostra compagnia spaccia droga o ne fa uso?» chiedo cauta «Scherzi? Quest'idea non mi è mai passata dall'anticamera del cervello. Perché questa domanda?» «Semplice curiosità»

«Aubrey hai mai pensato di abbandonare tutto e andare via?» «Costantemente, ma poi ho pensato alla mia famiglia, a te, agli amici e sono arrivata alla conclusione che non sarei stata pronta a ricominciare. Sharon smettila di fare certi ragionamenti e pensa solo a ciò che vuoi ottenere» dice accarezzandomi il dorso della mano «Cosa desideri ardentemente?» «La laurea e il ritorno a Boston» rispondo sicura di me «Non dimentichi nulla? E non pensarci perché la risposta è dentro di te e dovresti darla immediatamente» «Tuo fratello, desidero lui»

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