Capitolo 22

L'obiettivo dell'esplorazione è toccare il fondo, toccare la cima, toccare i limiti, toccare... per vedere se ci aprono la porta.
(Raul Aceves)

SHARON'S POV

Sono seduta a gambe incrociate sul divano di casa e mi sto ingozzando di patatine fritte insieme a Joseline e Aubrey. Stiamo guardando la terza stagione di Shadowhunters, Aubrey è una fan sfegatata di questa serie.

Avrei preferito rivedere per la centesima volta The Vampire Diaries soltanto per il corpo perfetto di Damon Salvatore oppure The Originals per il magnifico sguardo accattivante di Klaus Mikaelson, a differenza di Joseline che voleva guardare Lost solo perché i quarantotto sopravvissuti provengono da diverse nazionalità e perciò voleva capire il loro gioco di squadra per sopravvivere.

Victoria è scomparsa con Caleb da questa mattina al centro commerciale, il The Washington Harbour, mentre Brianna appena siamo tornate dalla palestra si è rinchiusa nella sua camera. Probabilmente le aspetta un appuntamento.

«Io trovo molto più attraente Jamie Campbell Bower» borbotta Joseline ingoiando una manciata di patatine, Aubrey inizia a tossire e a pulirsi le labbra dal ketchup con un fazzoletto «Spero che tu stia scherzando! È molto meglio Dominic Sherwood, insomma hai visto il suo fisico? E i suoi occhi? Ha le iridi di due colori diversi, un occhio azzurro e l'altro tra l'azzurro e il marrone»

«Aubrey abbiamo capito che ti piace Dominic tranquilla è tutto tuo» dico masticando altre patatine «Non è colpa mia se amo l'eterocromia» sbuffa la ragazza alla mia sinistra incrociando le braccia.

«E va bene sarà anche bello, ma sono ancora del parere che sia meglio il film rispetto alla serie tv» afferma Joseline «Non è assolutamente vero. Sharon dillo anche tu che è meglio la serie televisiva» le mie due amiche si sfidano con lo sguardo «Avanti Sharon parla» mi sprona Joseline.

Mi mordo il labbro e cerco di non ridere, loro prendono molto sul serio queste cose «A dire il vero preferisco i libri di Cassandra Clare al film e alla serie» le due alzano gli occhi al cielo, Aubrey sta per parlare ma si blocca quando vede Jace e Clary baciarsi «Cazzo era ora! Non ne potevo più di quel gufo che possedeva il mio Jace» sbotta Aubrey e scoppio a ridere seguita da Joseline.

«Mio padre si sposa» sbotta dal nulla Aubrey «Ehm... va bene?» dice Joseline con un sopracciglio alzato mentre io le do una gomitata al fianco «Avanti Aubrey parla» dico fissandola negli occhi.

«Ho ricevuto due giorni fa una sua chiamata e così mi ha informato delle sue nozze. Lo accetto, mio padre ha il diritto di rifarsi una vita con la persona che ama e se quella persona non è più la mia mamma io non ci posso fare niente... in fin dei conti rimarrò sempre la sua bambina» dice con gli occhi lucidi e mordendosi il labbro inferiore «James, invece, non l'ha presa molto bene ecco perché si è dato da fare per trovare una palestra qui, doveva sfogarsi in qualche modo»

Le mie rotelle iniziano a mettersi in funzione «Ecco perché era così strano» Aubrey e Joseline mi fissano e quest'ultima mi fa un sorriso malizioso alzando l'angolo sinistro del labbro inferiore «Raccontaci piccola Sharon... cos'hai combinato con il tuo cavaliere dopo essere scappati dal ristorante giapponese?»

Arrossisco e mi mordo l'interno guancia cercando di non ridere a differenza di Aubrey che mi punta un dito contro e strabuzza gli occhi «Brutta traditrice che non sei altro! Sei andata a letto con James e non mi dici nulla? Allora, com'è stato? Gli hai fatto perdere il senno della ragione? Ti ha soddisfatto? State insieme?» scuoto la testa a una velocizzata disarmante.

«Ehi calmati. Punto primo te lo avrei detto se non mi fosse passato di mente, punto secondo è stato fantastico e per finire, punto terzo, è un coglione e no Aubrey, non stiamo insieme»

Joseline sbuffa e arriccia il naso «Beh sono un gruppo di decerebrati e giustamente non più che noi potevamo avere a che fare con certa gente» «Lo so, ma sono anche intelligenti delle volte e si dia il caso che a Sharon piace quell'idiota di mio fratello, Victoria e Brianna sono quasi fidanzate con due di loro e a te piace quell'idiota di Isaac»

Joseline spalanca la bocca «Non è assolutamente vero!» dice indignata

Ci ammutoliamo di colpo quando sentiamo le urla di Brianna dal piano di sopra.

«AIUTO!»

Aubrey spaventata cade con il sedere per terra, mentre Joseline fa cadere il telecomando e una manciata di patatine.

Alla velocità della luce si presenta di sotto Brianna con una marea di vestiti. «Ascoltatemi attentamente, ho un appuntamento con Caleb e non ho assolutamente idea di cosa mettermi» sbatte i piedi sul pavimento e lancia un urletto frustrato.

«Quanto tempo abbiamo? Elegante o casual?» chiede Joseline incrociando le braccia all'altezza del petto «Non ne ho idea!» inizia a sbuffare Brianna.

«Di solito è Victoria che si occupa di dare consigli sul guardaroba, ma anche noi ne capiamo qualcosa... più o meno» sussurra Joseline mordendosi il labbro inferiore.

Batto le mani in alto e mi dirigo verso l'armadio di Brianna «Bene, optiamo per una camicetta bianca a balze, un jeans stretto a vita alta e un paio di tacchi. Trucco non troppo eccessivo e per quanto riguarda i capelli, potresti piastrarli» Brianna si stende sul letto e sorride guardando il soffitto.

«Mi piace tanto» sospira sempre sorridendo e Joseline solleva gli occhi al cielo «Oh, ma davvero? L'amore rende ciechi e stupidi» «Ma smettila! Neanche Sharon arriva ai tuoi livelli di pensiero e riderò di gusto quando Isaac ti farà impazzire sul serio» si intromette Aubrey per poi uscire stizzita dalla camera.

«Ma che le prende? Non ho detto nulla di male» dice con tono leggero Joseline fissando me e Brianna «L'arrivo di Kyle la rende vulnerabile? Comunque rendetevi presentabili perché Isaac e James verranno qui a tenervi un po' di compagnia. Adesso, per favore sgomberate dalla mia camera!» urla Brianna cacciandoci letteralmente dalla sua camera.

«Io non ho assolutamente intenzione di addobbarmi come un albero di Natale per loro e togliere la mia adorata felpa di Harry Potter, la tua invece fa davvero schifo e dovresti decisamente toglierla» dice Joseline guardandomi male e alludendo alla mia felpa con su scritto "Draco Malfoy is my boyfriend"

«Potenzia Par Vis» il potere è la nostra forza, ambizione, astuzia, intelligenza, intraprendenza, determinazione.

Questa sono io.

«Dovrei trasferirmi... insomma io sono una grifondoro, tu una serpeverde, Aubrey una corvonero, Brianna tassorosso e Victoria, beh lei semplicemente odia Harry Potter»

Torniamo sul divano, questa volta io con i libri dell'università e Jos con l'IPad. «Ragazze io sto andando, per favore non utilizzate la cucina e cercate di non ammazzarvi con i ragazzi, ci siamo intese?» annuiamo e dopo averci fatto un sorriso smagliante, Brianna lascia l'appartamento.

«E se cucinassimo le lasagne?» chiede Jos facendo un sorriso enorme «Hai sentito cos'ha detto Brianna? Non vorrei che andasse a fuoco la casa come l'altra volta» dico alzando le spalle e ricordando quando Victoria dimenticò una maglia sui fornelli accesi perché per lei erano spenti.

«Le uniche a saper cucinare in questa casa sono Aubrey, Brianna e tu che sei estremamente pigra per farlo. Ammettilo!»

Sollevo gli occhi al cielo e annuisco «Sto studiando e non mi va di sporcare la cucina fine della discussione» mette il broncio e inizia a navigare in Internet.

«Cosa ordino? Italiano, cinese, giapponese, messicano, thailandese... mh non so non mi viene nient'altro in mente»

«Ho voglia di tacos, perciò vada per il messicano. Per noi ordina il solito, mentre per i ragazzi fai a caso» dico aprendo il grande manuale di economia, preferisco iniziare già da ora studiare per il prossimo esame, prima mi laureo prima torno a casa.

Lego i miei folti capelli in una crocchia disordinata e porto la matita tra le labbra. Inizio ad analizzare i diversi grafici e man mano che vado avanti diventano sempre più complicati.

Sbuffo quando vedo altre linee contorte, dannati consumatori che portano tanti problemi.

Talmente sono concentrata che non mi accorgo dell'arrivo dei ragazzi. James porta un jeans stretto, una semplice t-shirt nera e un cappello con la visiera messo al contrario, è davvero figo.

La matita mi cade dalle labbra e quando posa il suo sguardo su di me mi sento piccola. «Stavate studiando?» domanda Isaac mentre io e il suo amico continuiamo a mangiarci con lo sguardo «Come se non fosse ovvio! Non vedi Sharon con un libro enorme?» chiede ironicamente Jos allargando le braccia.

«Ehm... se volete possiamo tornare a casa» dice Isaac grattandosi la nuca mentre io rispondo con un netto "No" a differenza di Jos che urla un "Sì"

La mia amica mi guarda malissimo e torna a sedersi sul divano, stranamente ignora Isaac senza andargli contro, James si morde il labbro e si siede al mio fianco «E così vai in palestra» annuisco portando le mani tra la crocchia per aggiustarla in qualche modo rendendomi almeno un pochino più presentabile «Già, tu cosa ci facevi lì?»

Sposta lo sguardo dal mio e fissa la televisione spenta «Dovevo mettere in ordine i pensieri» «E ci sei riuscito?» «Diciamo» Joseline si alza di scatto e va verso la porta «Hanno suonato alla porta sarà di sicuro il fattorino, Shar prendi i tovaglioli, i bicchieri e chiama Aubrey»

Detesto quando qualcuno mi comanda a bacchetta, cerco di alzarmi ma James posa la sua mano sulla mia spalla «Vado io, ho bisogno di parlarle un attimo» annuisco e vado a preparare la tavola.

Appena finisco di sistemare le bevande sul tavolo chiamo gli altri e ci accomodiamo tutti quanti in cucina. James è al mio fianco, Aubrey a capo tavola e di fronte c'è l'altra coppietta.

L'aria è molto tesa, insomma tutti ci ignoriamo eccetto Isaac che cerca invano di attirare l'attenzione di Joseline.  «Allora, quando torna il vostro amico Kyle?» domanda Joseline mordendo il suo tacos, Aubrey inizia a tossire così forte che a un certo punto penso si stia strozzando.

Isaac guarda in modo strano Joseline e fa una smorfia «Tra due giorni credo, perché?» Jos solleva le spalle con fare annoiato «Oh ci tengo a preparami mentalmente all'arrivo di un altro caso umano» a queste parole Isaac sembra rilassarsi.

Continuo a mangiare il mio tacos e sento il ginocchio di James sfiorare la mia gamba, il mio corpo è leggermente scosso da brividi e lo stronzo se n'è accorto dato che fa un sorrisetto malizioso.

«Ragazzi io vado a dormire, domani devo essere in università per le 8:30. Notte» dice Aubrey alzandosi da tavola. Saluta tutti con un bacio sulla guancia e sale di sopra.

«Che ne dite di vedere un film?» propone Isaac e Jos lo fulmina con lo sguardo «Ti ricordo che in questa casa ci abitiamo noi e non tu!» non capisco perché si comporta in questo modo con lui, in fondo non gli ha fatto nulla di male.

«Io voglio uscire, non ho ancora visto com'è Washington di notte» dice James fissandomi dritto negli occhi «Perfetto. Io resterò qui con Joseline a vedere un bel film» sorride Isaac in direzione della mia amica.

«Devo studiare» affermo decisa e quando sono pronta a salire le scale per andare in camera, James afferra il mio polso bloccandomi sul posto.

«Vieni con me» la sua non sembra una supplica o una domanda, è più un'affermazione. Lo fisso in quell'oceano e purtroppo mi ci perdo dentro.

Indosso una semplice giacca ed esco fuori con solo le chiavi della mia auto, James è dietro di me. Mi posiziono al posto guida con lui accanto.

Inserisco le chiavi nel quadro della macchina e la accendo, aggiusto gli specchietti e rivolgo la mia totale attenzione al ragazzo al mio fianco.

«Quindi... dove mi porti?» mi domanda mordendosi il labbro inferiore, gesto estremamente semplice ma così sensuale.

«Dumbarton Oaks» probabilmente è il palazzo più bello di tutta Washington «E cosa sarebbe?» domanda James con un cipiglio sul volto. Non posso fare a meno di sollevare gli occhi al cielo «È una villa del XIX secolo in stile federale, circondata da giardini, che si trova a Georgetown, nei dintorni di Washington, ospita la Dumbarton Oaks Research Library and Collection, un centro di studi bizantini, di ricerca sulle civiltà precolombiane e di studio sulla storia dell'architettura del paesaggio» spiego con lo sguardo fisso sulla strada.

«Fantastico! Mi aspettavo qualcosa di più affascinante non una visita al museo» sbuffa e inizia a sbattere il piede sul tappetino dell'auto.

«Fidati di me» dico un lieve sussurro.

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