Rivelazioni (Usagi)
Stavo per fare un casino. Fortunatamente la mia amica arrivò al momento giusto.
Come al solito Seiya mi stava sfidando, ma poi le cose erano improvvisamente cambiate.
La sua vicinanza mi fece battere all'impazzata il cuore, e quando mi strinse le mani sentii il desiderio di baciarlo; stava per succedere ma come ho già detto, ringrazio Rei per il suo tempismo.
Ero nella confusione più totale!
Dopo che ebbe lasciato la stanza tornai a pensare lucidamente, cosa che non riuscivo più a fare quando eravamo insieme.
"Va tutto bene, Usa?" Mi domandò Rei preoccupata. Ero rimasta immobile, seduta a stringere le lenzuola talmente forte che le nocche divennero bianche.
"Sì, mi serve un minuto per sistemare i letti e vi raggiungo. Iniziate pure senza di me, lo conosco a memoria quel film". Cercai di farle il migliore dei miei sorrisi, nonostante fossi tesa come una corda di violino.
Mi lasciò da sola, chiudendosi la porta alle spalle.
Sospirai e andai sul terrazzo per respirare la leggera brezza della sera. Non comprendevo il motivo della piacevole sensazione che provavo quando stavo con Seiya, né la voglia che avevo di sfiorare le sue labbra. Non avevo mai pensato a lui in questo modo; i miei pensieri romantici erano dedicati solo a Mamoru.
Mamoru...
Presi il telefono per scrivergli un messaggio.
- Come sta andando lo studio? Domani facciamo qualcosa insieme nel pomeriggio? Mi manchi. -
Posai il cellulare sul comodino e mi misi a sistemare le lenzuola cercando di riprendere la calma. Mentre sistemavo le federe dei cuscini, sentii un bip.
- È bello distrarsi cinque minuti dallo studio e pensarti. Purtroppo domani sarò ancora attaccato ai libri, ma che ne dici se lunedì, dopo l'esame, ti porto fuori a pranzo? Mi manchi anche tu. Baci Mamo. -
Ero dispiaciuta al pensiero che non l'avrei visto nemmeno il giorno seguente. Sentivo il bisogno di averlo vicino per tornare alla normalità dopo quello che stava succedendo con Seiya.
- Va bene allora ci vediamo lunedì. Ti aspetterò fuori dall'università. Buono studio :* -
Posai il telefono sulla scrivania e scesi in salotto con gli altri.
La luce era spenta e tutti si erano già accomodati a guardare il film.
Yaten, Taiki, Ami e Makoto erano seduti sul divano, Rei sulla poltrona e Seiya era sul tappeto, appoggiato al bracciolo destro. Mi sedetti a terra anche io, affianco a Makoto, appoggiandomi al bracciolo sinistro.
Con la coda dell'occhio ogni tanto spiavo Seiya, che guardava serenamente la tv, per capire se anche lui era turbato per quello che stava succedendo nella mia camera. Lui sembrava tranquillo, come se non fosse successo nulla. Io invece, ero agitata e disorientata.
Quando finì il primo film era da poco passata la mezzanotte e Taiki e Ami si erano addormentati, appoggiati con la testa l'una all'altro. Erano veramente carini.
Anche Rei dormiva profondamente sulla sua poltrona.
"Se non vi dispiace io vado a letto e direi che sia il caso di svegliare Taiki" disse Yaten.
"No, lascialo dormire. Di sopra ci sono due materassi. Io e te potremmo dormire su un letto e Usagi e Makoto sull'altro. Che ne dite?"
Seiya si girò a guardarmi per avere la mia approvazione. Non avrei dormito nella stessa stanza con lui; poteva scordarselo
"Sì, facciamo così. Andiamo a cambiarci prima noi però. Vieni, Usa". Makoto parlò precedendomi, poi mi prese per mano per portarmi di sopra, mentre io ancora fissavo Seiya.
Una volta giunte in bagno, e chiusa a chiave la porta, Makoto mi chiese:
"Che state combinando voi due?". Iniziai ad agitarmi e a sudare. Si era accorta che qualcosa era cambiato. Conoscendola non mi avrebbe dato tregua finché non le avessi dato una risposta.
"State tramando qualcosa per far fidanzare Ami e Taiki non è vero? Il loro appartamento non è assediato dalle fan; era una scusa per fargli passare più tempo insieme, giusto?" Tirai un sospiro di sollievo alla sua domanda.
"Sì è vero. Sono entrambi riservati e abbiamo pensato di dargli una spinta per farli parlare e magari chissà, da cosa nasce cosa". Entrambe ridemmo.
"Dai laviamoci i denti e mettiamoci il pigiama, inizio a essere stanca anche io" e mi fece l'occhiolino.
☾ ✰
Eravamo tutti a letto da più di un'ora, ma non riuscivo ad addormentarmi. Lui dormiva a pochi metri da me e questo mi rendeva tesa.
Nella mia testa continuava a ripresentarsi il ricordo di noi due, mani nelle mani, che stavamo per baciarci e il senso di colpa nei confronti di Mamoru mi affliggeva. Continuavo a girarmi, nella speranza che quelle immagini sparissero, ma nulla da fare.
"Puoi smetterla di muoverti? Sto cercando di dormire!" La sua voce mi fece saltare.
Pensavo che si fossero addormentati tutti e tre, invece mi sbagliavo.
Lo vidi sedersi e girarsi verso di me.
"Cosa c'è che non va?" Mi chiese in modo gentile.
Ero sdraiata in posizione fetale e stringevo forte il mio cuscino.
"Non riesco a dormire. Ho molti pensieri in testa" risposi guardandolo fisso negli occhi, cercando di fargli capire che mi riferivo all'episodio di qualche ora prima.
Lui si alzò, mi tese la mano e mi disse di andare.
Titubante la presi, mi alzai e uscimmo sul balcone, tenendoci per mano. Richiuse la porta finestra subito dopo essere usciti.
"Quali sono i pensieri che ti affliggono, testolina buffa?" Chiese appoggiandosi con la schiena alla ringhiera e guardandomi negli occhi.
Tolsi la mano dalla sua e mi misi alla sua destra, alzando il viso per guardare il cielo stellato.
Non sapevo neanche io quello che mi stava succedendo, come sarei riuscita a spiegarglielo?
"Perché stai passando così tanto tempo con me?" Gli chiesi senza guardarlo, ma sentii lo stesso i suoi occhi addosso.
"Quando sono in tua compagnia il tempo passa più velocemente. Mi diverto e sto bene".
Abbassai il viso e vidi che era teso, mentre stringeva la ringhiera con forza.
"Perché hai scelto di uscire con me come premio della scommessa?". Il suo volto divenne ancora più teso. Ci guardammo in silenzio per qualche minuto finché non si decise a parlare.
"Cosa vuoi sentirti dire, Usagi? La verità o quello che può farti dormire serenamente? Perché sai, non saranno uguali le risposte".
La sua sincerità mi prese alla sprovvista e di getto chiesi la verità, dubitandone un secondo dopo.
Volevo veramente che mi rivelasse quello che sentiva?
Lo vidi sospirare, abbassando lo sguardo, come se fosse combattuto se parlare sinceramente oppure no.
"La verità, eh? Beh, la verità è che non ho mai smesso di pensarti un secondo da quando sono partito. Pensavo che non vedendoti sarebbe stato più semplice, ma mi mancavi terribilmente. Il mio corpo si trovava su Kinmoku, ma il mio cuore era rimasto sulla terra". Alzò lo sguardo per incontrare i miei occhi, e mi si avvicinò prendendomi la mano. "So che tu ami Mamoru più di te stessa, so che siete destinati a essere il re e la regina del XXX Secolo e so che avrete una bellissima bambina di nome Chibiusa. Sono perfettamente cosciente che il mio è un amore a senso unico, sai? Però, se posso starti vicino e godere della tua compagnia, sapendo che per te sarò sempre e solo un amico, ne sarei comunque felice".
Il mio cuore saltò un battito e le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. La sua schiettezza mi rese felice ma allo stesso tempo mi destabilizzò.
Nel vedermi piangere Seiya mi strinse forte a sé. Potevo sentire il battito irregolare del suo cuore e il suo dolce profumo penetrarmi fino nel profondo dell'anima.
"Non piangere, testolina buffa, ti prego" mi sussurrò con la testa affondata trai miei capelli.
"Ti amo, Usagi". Quelle parole mi crearono uno scombussolamento allo stomaco. Sentii dei brividi nascere sulla mia pelle e i battiti del mio cuore accelerarono. Il mio corpo stava reagendo a quella frase improvvisa.
"Stai tremando. Forza, rientriamo". Mi staccò dal suo petto e il distacco fu come una doccia gelata. Avrei voluto rifugiarmi nel suo calore per un tempo indefinito.
Mi prese la mano e mi accompagnò in camera.
Yaten stava dormendo in orizzontale, occupando tutto lo spazio, mentre Makoto stringeva il mio cuscino, posizionata nella parte centrale del letto. Entrambi ridemmo vedendo quella scena.
"Dormirò per terra" mi disse Seiya, cercando di slegare le nostre mani, ma non ero pronta a lasciarlo.
"C'è la camera dei miei genitori". Entrambi rimanemmo sorpresi dalla mia frase.
Il mio cervello non era più collegato alla bocca e probabilmente neanche ai miei piedi, visto che lo portai con me nell'altra stanza.
Sempre tenendolo per mano mi misi sul letto, seguita da Seiya, per poi adagiarmi tra le sue braccia intrecciando le gambe. Sentivo il bisogno di accoccolarmi a lui senza capirne il motivo.
Il battito del suo cuore mi cullava e pochi secondi dopo crollai tra le braccia di Morfeo.
☾ ✰
Mi trovavo a Cristal City ed ero nel bellissimo parco che circondava il castello.
La mia piccola Chibiusa correva, rincorrendo una farfalla. Era così serena e felice.
"Mamma, vieni a prendermi!" Iniziò a correre più velocemente, ridendo.
La seguii, cercando di raggiungerla.
"Sei lenta, mamma". La sua risata era musica per le mie orecchie.
Improvvisamente si fermò, così riuscii a prenderla e l'abbracciai. "Presa".
Si girò per guardarmi e il suo sorriso si trasformò in un pianto.
"Cosa succede piccola mia?". "Mamma, perché non mi ami?" A quella domanda mi gelai.
"Tesoro, io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, non dubitarne mai". Mi rattristai anche io nel vedere le sue lacrime continuare a scendere.
"Perché hai deciso di non farmi nascere, allora?" Con quella domanda scomparve insieme al parco. Tutto intorno a me si fece nero. Ero terribilmente spaventata.
Poi apparve Mamoru, che mi fissava con occhi tristi.
"Perché stai mettendo a repentaglio il nostro destino? Tu sei Serenity e io Endymion. Devi allontanare quel cantante da te o la nostra Chibiusa potrebbe non esistere" e sparì anche lui, lasciandomi nel vuoto da sola.
Sola, con il solo rumore delle mie lacrime.
☾ ✰
Mi svegliai sudata e agitata per quell'incubo, senza capire dove fossi.
Vedevo solo il petto di Seiya muoversi a ritmo del suo respiro. Mi ricordai poco dopo che eravamo nella stanza dei miei genitori e che ci eravamo addormentati abbracciati, dopo avermi rivelato che mi amava. Sorrisi al ricordo, finché il volto di Chibiusa non apparve nella mia testa.
"Perché hai deciso di non farmi nascere?".
Quella domanda mi portò ad avere un attacco di panico. Cercai di slegarmi dall'abbraccio di Seiya, senza svegliarlo. Scappai da quella stanza e scesi in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
"Devi allontanare quel cantante da te, o la nostra Chibiusa potrebbe non esistere".
Le parole di Mamoru mi martellavano in testa. Non stavo più pensando lucidamente da quando Seiya era tornato sulla terra.
Sentivo dentro di me dei sentimenti nuovi che cercavano di emergere e che mi disorientavano. Stavo combattendo una battaglia interna e la cosa mi consumava terribilmente. Sentii delle calde lacrime pizzicarmi gli occhi.
"Usagi, stai bene?" La voce di Rei mi riportò alla realtà. Mi girai a guardarla e scoppiai a piangere tra le sue braccia.
"Non so cosa mi sta succedendo Rei. Se non ne parlo con qualcuno sento che scoppierò". Mi accarezzò la testa, come era solita fare quando mi vedeva in crisi.
"Vestiti e andiamo a prendere la colazione per tutti" disse sorridendomi.
Mi asciugai le lacrime e corsi al bagno del piano superiore per prepararmi. Avevo lasciato i vestiti della sera prima sopra la cesta, così li indossai e scesi per raggiungere la mia amica.
☾ ✰
"Ti ha detto chiaramente di amarti?" Mi chiese completamente sbigottita, mentre uscimmo dalla pasticceria. Avevamo preso delle brioches per tutti.
"Sì e la sua dichiarazione mi ha colpita. Nel rientrare nella stanza trovammo Makoto e Yaten che occupavano completamente i nostri letti... Senza pensarci l'ho portato in camera dei miei per poi addormentarmi tra le sue braccia".
Rei si fermò di colpo dopo aver sentito le mie parole.
"Andiamo, non ho ancora finito. Ho altro da raccontarti!" Le dissi. Pensierosa mi raggiunse e tornammo a camminare verso casa.
"Ho sognato Chibiusa che mi chiedeva in lacrime perché non la amavo e non la volevo far nascere e Mamo che mi avvertiva di stare lontana da Seiya, altrimenti la nostra piccola non sarebbe mai esistita. Sono così confusa Rei, non so né cosa fare né che pensare" e mi misi nuovamente a piangere.
La mia amica tornò ad abbracciarmi per consolarmi.
"Usa, adesso calmati. Hai già le occhiaie per aver dormito poco e male, vuoi diventare più brutta aggiungendo anche gli occhi gonfi e rossi?" Disse prendendomi in giro, sciogliendo poi il suo abbraccio.
"Non sei d'aiuto, sai?" Risposi asciugandomi le lacrime con l'indice.
"Intanto ti ho fatto smettere di piangere". Disse facendomi una linguaccia che mi fece ridere.
"Posso dirti quello che penso sinceramente?" Chiese seria. Le feci cenno di sì con la testa.
"Penso che in cuor tuo, tu avessi iniziato a provare qualcosa di più di un'amicizia verso Seiya già mesi fa, ma l'amore per Mamoru era più forte. Hai cercato di rinnegare quello che provavi perché ti sembrava irrispettoso verso il tuo fidanzato che era lontano. Hai scoperto che Galaxia aveva rubato il suo seme di stella e salvargli la vita divenne più importante di ogni cosa.
Una volta ritrovato Mamoru, hai rinchiuso i tuoi sentimenti verso Seiya in un angolo del tuo cuore, senza sapere neanche tu che esistessero. Poi lui e i suoi fratelli sono partiti e con loro anche una parte di te. Non eri più la solita Usagi; avevamo notato tutte che eri cambiata, che eri più assente e per questo non li avevamo più nominati. Nel rivederlo, i tuoi sentimenti assopiti si sono risvegliati più forti di come li avevi lasciati, probabilmente perché nonostante la lontananza quello che provavi per Seiya è aumentato. Sai che con Mamoru hai un destino già scritto, ma allo stesso tempo provi qualcosa per Seiya, come Usagi e non come Serenity, futura principessa".
Le sue parole furono come una doccia fredda. Aveva capito tutto, ancora prima che io stessa me ne accorgessi.
"Cosa dovrei fare secondo te, Rei?" Le chiesi sconsolata.
"Usa, non posso scegliere io per te. Né io, né nessun'altra. L'unico consiglio che mi sento di darti e di fare quello che ti dice il cuore e se questo porterà dei cambiamenti nel futuro pazienza. Vorrà dire che quello che conoscevamo non era veramente destino succedesse". Mi fece un grosso sorriso per consolarmi, ma le sue parole non mi aiutarono molto.
Avrei potuto perdere la mia dolce Chibiusa e il mio grande amore, per un'incognita. Ci avviammo verso casa in completo silenzio, con più consapevolezza dei miei sentimenti, perciò con più turbamento.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top