Le prime quattro ore passarono, per mia fortuna, molto velocemente. Il primo giorno di scuola era sempre il più leggero perché gli insegnanti capivano perfettamente l'enorme turbamento del rientro, forse perché lo era anche per loro?

Il nuovo insegnante di giapponese passò le prime due ore a esporci gli argomenti che avrebbe trattato nel corso dell'anno, quello di matematica, il professor Yamamoto che avevamo anche lo scorso anno, ci raccontò invece qualche buffo aneddoto delle sue vacanze. Se la matematica fosse stata divertente come il suo esponente, avrei provato maggior piacere a studiarla!

Quando giunse l'ora della pausa pranzo feci i salti di gioia. Come mio solito stavo morendo di fame e non vedevo l'ora di passare del tempo insieme agli altri e tampinare di domande Minako sul nuovo arrivato.

"Che ne dite di spostarci sul tetto? Non ci va mai nessuno e potremmo invitare il vostro amico Simon con noi".
A Makoto si illuminarono gli occhi nel pronunciare il nome del biondo.
Era completamente entusiasta all'idea di parlargli e conoscendola aveva già iniziato a fantasticare sul loro primo bacio, sul matrimonio e sulla famiglia numerosa che avrebbero avuto.

Minako e Simon si avvicinarono a noi, gli unici ancora rimasti in classe.
"Ragazze, non vi offendete se oggi non pranzerò insieme a voi, vero? Ho promesso a Simon che lo avrei portato a fare un giro del nostro istituto così si sarebbe ambientato meglio". 

Così dicendo si mise a braccetto del ragazzo e lanciò un sorriso vittorioso a Yaten.
Conoscendo l'istintività dell'argenteo rimasi sorpresa dal suo silenzio. Pensai che le avrebbe risposto con qualche battuta acida, invece non si degnò nemmeno di ricambiare lo sguardo che gli aveva lanciato la mia amica.

Almeno uno dei due sapeva comportarsi in modo maturo!

Minako, delusa dall'indifferenza del ragazzo che amava, uscì dalla classe sempre attaccata al braccio di Simon che si limitò a salutarci con la mano, trascinato via da quell'uragano biondo.
Nessuno di noi fece caso alla reazione sconsolata della povera Makoto che si lasciò sfuggire un sospiro carico di delusione.

"Se non vi dispiace io rimango in classe. Mi è passato l'appetito".
Yaten tornò al suo banco e ci si sedette sopra, con lo sguardo al finestrone che mostrava un cielo in apparenza sereno.
Fui tentata di avvicinarmi, ma Seiya, che probabilmente aveva capito le mie intenzioni, mi afferrò il polso e mi fece un cenno di negazione col capo.
In religioso silenzio uscimmo da quella stanza, chiudendoci la porta alle spalle e lasciando il piccolo spazio di cui aveva bisogno al ragazzo dagli occhi verdi e cupi.

Per stemperare quel clima così freddo posi ai miei compagni la domanda che mi tormentò in tutte quelle ore di lezione: "Voi cosa avete portato per pranzo?"

"Io ho preparato dello Shiokara e il Tamagoyaki per me e per i miei fratelli". Fu Taiki il primo a rispondermi, girandosi leggermente per guardarmi, ma restando sempre al fianco di Ami.
Mi leccai i baffi al solo pensiero dei frutti di mare fermentati che avrei rubato a Seiya.

"Io ho preparato il mio classico Bento*. Sono sicura che troverai qualcosa da sgraffignarmi come tuo solito".
Ah, il Bento di Makoto!

La mia amica era una cuoca eccezionale e il suo semplice spuntino per il pranzo era squisito almeno quanto un piatto rinomato al ristorante.
Il mio stomaco confermò quel pensiero con un brontolio che fece ridere tutti i presenti.

Una volta sul tetto ci sedemmo in cerchio, aprimmo tutti il nostro sacchetto e iniziammo a mangiare. Ovviamente io e Seiya divorammo tutto in pochi minuti, mostrandoci ancora una volta per gli ingordi che eravamo.

"Non vi fa bene abbuffarvi in questa maniera! Il cibo potrebbe rimanervi sullo stomaco e potreste star male". Ami ci guardò, rivolgendoci uno sguardo apprensivo.

"Tesoro, non hai ancora capito che quei due hanno uno stomaco di ferro? Non riesco a capacitarmi nemmeno io di come possano ingurgitare un quantitativo così elevato di cibo in pochissimo tempo e ti posso assicurare che non è di certo una dote aliena." Rispose osservandoci Taiki, anche lui esterrefatto della nostra qualità.

"Oh no cognatina, la nostra grande dote è un'altra. Abbiamo un grande..." Misi prontamente le mani davanti alla boccaccia di Seiya, immaginando le parole volgari che avrebbe usato e che avrebbero scandalizzato di certo la mia amica.

"Intuito! Seiya voleva dire che abbiamo un grande intuito". Taiki mi ringraziò con gli occhi per il repentino intervento di tappare la bocca al moro, che iniziò a leccare seducentemente le mie dita provocandomi scosse in tutto il corpo.
Abbassai le mani, riportandole sulle ginocchia e abbassando lo sguardo, vergognandomi dei pensieri peccaminosi che il gesto di Seiya aveva innescato nella mia mente.

Lui si avvicinò al mio orecchio, sussurrandomi quelle parole che mi fecero arrossire, ma che fortunatamente non furono udite dagli altri, intenti nei loro discorsi.
"So che il bagno al terzo piano è guasto, lì nessuno verrebbe a disturbarci".

Deglutii a fatica mentre il suo respiro caldo mi solleticava il collo e provocò nuovi brividi.
Mi prese la mano e mi fece cenno di seguirlo, invito che accolsi positivamente.

"Ragazzi, noi andiamo in classe a far compagnia a Yaten. Ci vediamo dopo".
Non diede nemmeno il tempo ai nostri amici di rispondergli che Seiya partì di corsa, trascinandomi dietro di lui.
Scendemmo le scale velocemente, riuscendo persino a non inciampare negli scalini nonostante la mia poca coordinazione. 

*Il bento è una scatoletta divisa in scomparti con diversi cibi. Oltre all'onnipresente riso potete trovare davvero di tutto, come il sukiyane (fettine di carne di manzo cotte con tofu e verdure in un brodo di salsa di soya, sakè e zucchero), uova sode, granchio, uova di pesce, salmone e edamame (fagiolini di soia acerbi). Non manca anche la frutta, a esempio i litchi.

*Spazio Autrice*

Non è un caso che abbia interrotto il capitolo in questo punto (eheh)... Sono un po' stronza, vero? XD
Non vi chiedo cosa succederà nel bagno, perché penso possiate immaginarlo anche da voi, però vi farò aspettare fino a venerdì per averne conferma XD

Buon ferragosto a tutti.
Baci, Sara