Primo appuntamento (Usagi pt1)
Mi sentivo raggiante. Ormai avevo fatto l'abitudine al rimbombo del mio cuore in presenza di Seiya ed era diventato piacevole. Provavo sensazioni completamente nuove e mi sembrava di essere più leggera, come se potessi toccare il cielo se mi fossi lasciata andare totalmente a loro. Ripensare alle sue mani mi provocò delle scariche in tutto il corpo. Quando mi guardava, con quegli occhi pieni di desiderio, mi faceva sentire donna; riuscivo a essere sfrontata e a dimenticarmi di tutte le insicurezze. Vedere l'effetto che gli facevo mi dava la sicurezza di potermi spingere dove mai ero arrivata prima.
Chissà se lui invece...
Sì, lui sicuramente aveva già avuto altre esperienze. Era un cantante desiderato da quasi tutta la popolazione femminile, ne avrà avute di occasioni.
Quell'osservazione mi provocò rabbia e gelosia. Pensarlo tra le braccia di altre donne, le loro mani sul suo corpo...
Eppure, con tutte le ragazze che gli si buttavano ai piedi aveva scelto me. Sorrisi per la gioia, cancellando quei timori dalla mia testa.
Dovendo raccontare gli ultimi avvenimenti alle mie amiche creai una chat di gruppo su WhatsApp:
- Ciao ragazze. Oggi merenda insieme? -
- Devo ricordarti che sono da tutt'altra parte del Giappone? –
- Scusami! Mi è venuto automatico inserirti! Com'è andato lo spettacolo ieri sera? -
- Ovviamente bene! Sono una star ragazze. La folla mi amerà più di Yaten al mio ritorno 😉 -
La solita egocentrica. Leggendola scoppiai a ridere.
- Va bene! Però dobbiamo iniziare i compiti – Ami non si smentiva mai.
- Vi aspetto al santuario così ci concentreremo meglio e staremo al fresco sotto il condizionatore –
- Ci sono anche io! Ci vediamo più tardi allora. – Anche Makoto sarebbe venuta.
Mancava solo Minako ma mi ripromisi di chiamarla subito dopo aver parlato con le altre.
- Vi aspetto per le 14:30. Usagi, cerca di essere puntuale! –
Rei ovviamente non perse l'occasione per punzecchiarmi.
- Antipatica! A dopo ragazze. -
Scesi in cucina ad aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola. Stesi la tovaglia e appoggiai le posate, canticchiando e ondeggiandomi.
Vedendomi così felice sorrise.
"Sei di buon umore oggi. È successo qualcosa che dovrei sapere?" Mi guardò con fare interrogativo.
"Niente di particolare. Sono solo più allegra del solito". Posai i bicchieri e i piatti sempre ondulandomi.
"Mi piace Seiya sai? Sembra proprio un bravo ragazzo. Poi ha quel modo di guardarti..." Mi bloccai di colpo.
Mi girai e le rivolsi uno sguardo indagatore.
"Come mi guarda?"
"Come se tu fossi l'unica ragazza nel mondo. Ti farebbe scudo con il suo corpo se ne avessi bisogno. Ti sei accorta che è innamorato perso?" Arrossii alle sue parole.
Mia mamma l'aveva visto qualche volta accompagnarmi a casa dopo la scuola la scorsa primavera, ma solo ieri si era presentato ufficialmente; come poteva aver captato i suoi sentimenti così facilmente?
Presi un gran respiro:
"Lo so mamma. Ho lasciato Mamoru perché ho capito di provare qualcosa per Seiya".
Non avevo pensato a come darle questa notizia, non avevo nessuna frase pronta e nemmeno avevo programmato il momento migliore per dirglielo. Mi sentivo in dovere di essere sincera almeno su queste cose, visto che le nascondevo tutta la verità sul mio essere una guerriera Sailor, l'essere morta e rinata, su Chibiusa che non era mia cugina ma mia figlia... Almeno la verità sui miei sentimenti gliela dovevo.
Rimase interdetta per qualche secondo con la bocca aperta per lo stupore. Chissà cosa pensava di sua figlia. Prima che partissero lei e papà per il loro week-end romantico parlavo solo di quanto amassi Mamoru, e ora ero innamorata di un altro ragazzo. Mi sentivo una persona decisamente volubile.
"Usagi, ascoltami bene. Non ho mai avuto nulla contro Mamoru, l'ho sempre considerato un bravissimo ragazzo. Ha avuto un passato difficile ed è cresciuto con gran coraggio. Quel ragazzo ti amava quanto tu amavi lui, ma eravate molti diversi. Magari era la differenza di età o forse le esperienze diverse...
Ti ho visto star male per mesi quando vi eravate lasciati, quando era partito per l'America poi ti eri chiusa in te stessa, nascondendoti dietro una maschera di finta felicità. Per una madre non è facile vedere la propria figlia soffrire in quel modo e non poter far nulla per aiutarla.
Quello che sto cercando di dirti è che prima sì, eri felice e innamorata, ma ora ti vedo diversa; sei raggiante. Non conosco Seiya, ma mi basta quello che percepisco in te per volergli già bene. L'unica cosa che conta per me è la gioia dei miei figli."
Mi accarezzò la testa e mi diede un bacio sulla fronte, per poi sorridermi con la sua solita dolcezza. Alcune lacrime scapparono in superficie per l'emozione delle sue parole. Abbracciai la mia mamma, dicendole quanto le volessi bene.
☾ ✰
Passeggiando nel tragitto da casa al tempio mi preparai alcuni discorsi da fare alle ragazze per annunciare la mia separazione con Mamoru. Con loro non avevo segreti, ma sentendomi io per prima in difetto, come potevo pretendere che le mie amiche non mi giudicassero?
Quando girai l'angolo della strada che portava al santuario rimasi incredula a quello che avevo appena visto. Forse i miei occhi si stavano immaginando tutto.
Mi nascosi dietro la colonna per non farmi vedere.
Ero completamente sconcertata!
Mi affacciai per vedere se erano ancora davanti agli scalini, ma la strada era libera. Salii lentamente e mandai subito un SMS a Seiya.
Quando entrai nella sala di Rei mi posizionai sotto il climatizzatore per rinfrescarmi.
"Usagi, sei addirittura in anticipo. Non ti senti bene?" Mi punzecchiò Rei. La guardai torva.
"Non sono una ritardataria cronica e comunque ci tenevo a parlarvi di una cosa..."
Gli occhi delle mie amiche puntarono tutti su di me.
Bevvi un sorso della limonata che aveva preparato Rei, e dopo un profondo respiro iniziai il mio racconto.
Parlai prima della discussione avuta con Mamoru, poi cercai di esprimere al meglio i sentimenti che avevo capito di provare per Seiya e con grande difficoltà raccontai, non andando ovviamente nei dettagli, alcuni dei momenti più piccanti. Ami arrossì, come faceva spesso quando si tiravano fuori questi argomenti.
Restarono alcuni minuti in silenzio e con lo sguardo basso appena ebbi finito di parlare. Iniziai ad agitarmi, pensando a quello che mi avrebbero potuto dire; il giudizio delle mie amiche era importante. Se loro fossero state contrarie?
Rei sapevo che mi avrebbe appoggiata, me l'aveva detto chiaramente, ma Ami e Makoto? Quando la vidi prendere parola iniziai a tremare.
"Sono mesi che volevo dirti di aprire gli occhi sui tuoi sentimenti e su quelli di Seiya. Ti è stato molto vicino quando soffrivi per la lontananza con Mamoru e anche nelle battaglie con gli automi. Eri l'unica a non aver capito quanto ti amasse e quanto anche tu lo ricambiassi. Ovviamente mi dispiace per Mamoru, ma se il tuo cuore ti ha portato a scegliere Seiya hai fatto bene ad ascoltarlo." La vidi sorridermi e potei tirare un sospiro di sollievo.
Era il turno di Rei.
"Non mi voglio ripetere, anche perché Makoto ha espresso alla perfezione quello che penso... Se sei felice Usa lo sono anche io per te". Anche lei mi sorrise e la tensione accumulata iniziò piano piano a sciogliersi.
Guardai Ami che teneva ancora lo sguardo basso. Lei era la più razionale tra tutte noi. Ogni sua azione era ben ragionata e valutata. Io ero istintiva e molte volte questo mi faceva cacciare nei guai. Mi lasciavo condizionare molto anche dai sentimenti, infatti seguivo sempre quello che mi suggeriva il cuore.
Alzò finalmente il suo viso, fece un profondo sospiro e iniziò il suo discorso:
"Non appoggio pienamente alcuni tuoi comportamenti. Tradire Mamoru è stato molto meschino, ma so che non l'hai fatto con l'intenzione di ferirlo, ma perché eri mossa dall'attrazione verso Seiya. Hai ascoltato i tuoi sentimenti e loro hanno scelto per te. Non ti nascondo che sono dubbiosa riguardo al nostro futuro, ma il destino ce lo scriviamo noi giorno per giorno, prendendo le nostre decisioni. Ci sono infinite varianti che possono farlo cambiare. Il XXX Secolo che abbiamo conosciuto forse non aveva calcolato l'arrivo di Seiya nella tua vita o magari questa sarà solo una parentesi e poi tornerai con Mamoru... Insomma Usagi, viviti il presente, solo così potrai scrivere il tuo domani."
Mi guardò con spensieratezza, disegnando un sorriso comprensivo e carico di affetto sul suo bellissimo viso.
Mi alzai e andai ad abbracciare le amiche, le migliori del mondo. Loro riuscivano sempre a capirmi e a sollevarmi il morale.
"Ora però studiamo che abbiamo chiacchierato per un'ora" ci sorrise Ami e si alzò a prendere alcuni libri.
Una volta tornata seduta la osservai attentamente, mentre faceva quelle azioni che le avevo visto ripetere infinite volte. Apriva un libro, si metteva una ciocca di capelli dietro le orecchie, si portava una matita alla bocca e la faceva oscillare con due dita. Conoscevo a memoria quel repertorio, ma quella volta c'era qualcosa di diverso. Il suo viso era più sereno e rilassato, i suoi occhi erano luminosi.
Conoscevo quella sensazione perché era la stessa che provavo io pensando al mio bel moretto.
Mi tornò alla mente di guardare il cellulare, cercando la risposta al mio SMS.
- Preparati a passare la giornata più bella di tutta la tua vita! -
Il suono del mio cuore pulsante mi rimbombò nelle orecchie e la bocca si allargò involontariamente in un grande sorriso.
Digitai velocemente una risposta e poi tornai a esercitarmi sugli odiosissimi esercizi d'inglese.
☾ ✰
Erano da poco passate le diciotto quando salutammo Rei e ci allontanammo dal tempio dirigendoci verso casa. Quando Makoto ci salutò restammo sole io e Ami.
"Com'è andata ieri con Taiki?" Alla mia domanda si fermò di colpo. Divenne paonazza e un sorriso le si formò sul viso. Portò la mano alla bocca come se stesse ricordando un dettaglio piacevole.
"Mi ha accompagnata a casa e abbiamo parlato di alcuni poeti del Cinquecento, tra cui Shakespeare. È un ragazzo molto intelligente e acculturato, parlerei con lui per ore intere!" Le s'illuminarono gli occhi.
"Non credo che ti limiteresti solo a parlare..." La canzonai facendole l'occhiolino, provocandole maggior rossore. Tornammo a camminare e Ami si guardò i piedi per l'imbarazzo, ma continuò il racconto.
"Arrivati a casa lo salutai e gli diedi un rapido bacio sulla guancia per ringraziarlo. Non puoi immaginare quanto fossi agitata in quel momento. Stavo aprendo il cancellino, quando mi prese il polso e mi fermò. Mi girai a guardarlo, lui mi strinse a sé e poi... e poi mi baciò. Mi sembrò tutto così irreale Usa... è stato il mio primo bacio, sai?" Si portò le mani al viso per nascondersi dall'imbarazzo.
Abbracciai forte la mia amica.
"Ami, sono così felice per te. Com'è stato? Raccontami dai... Sai che impazzisco per i dettagli". Entrambe ridemmo, slegandoci da quell'abbraccio e procedendo sulla strada.
"Taiki è stato dolcissimo. Era un dolce bacio a fior di labbra, mentre mi teneva stretta a sé. Le sue labbra erano morbide, calde e sapevano di liquirizia. Credo di aver sentito le famose farfalle nello stomaco perché il mio stomaco si contorceva. Non avevo mai provato nulla di simile".
La capivo perfettamente visto che provavo lo stesso quando stavo con Seiya. A volte solo il suo sguardo mi mandava in crisi.
"Ti stai innamorando amica mia!" "Non correre Usa. Abbiamo appena iniziato a frequentarci. Comunque questa mattina mi ha chiamato, invitandomi a pranzo. Mi ha portato in quel famoso ristorante in centro super costoso..." "Il Qbr. Ci sono andata anche io con Seiya venerdì scorso." Interruppi la mia amica.
"Non ci avevi raccontato di essere andata lì; comunque è stato molto romantico. C'era una sala piena di candele che la illuminavano dando un tocco di pathos. Abbiamo parlato dei nostri progetti futuri... Sai che anche lui vuole frequentare medicina? Se fosse rimasto su Kinmoku avrebbe voluto aprire un suo studio per curare le persone malate."
"Insomma è una Ami al maschile!" Scoppiammo a ridere alla mia battuta.
"Abbiamo veramente tanto in comune sì. Anche se penso che questo potrebbe portarci a degli scontri di pensieri non indifferenti. Era già successo dopo aver svelato le nostre vere identità, ricordi? Discussi con lui per fargli capire la nostra posizione, ma non ne volle sapere di cambiare opinione. Siamo entrambi molto puntigliosi e razionali, difficilmente ci spostiamo dalle nostre idee. Comunque è inutile pensarci adesso."
"Magari vi troverete sempre in accordo invece e non litigherete mai. O magari lo farete, ma per fare pace vi darete un bacio passionale come quello che vi siete scambiati davanti al tempio".
Con la coda dell'occhio la vidi sussultare alla mia frase, arrossendo nuovamente. Quella ragazza s'imbarazzava più facilmente di me.
"Co... Come fai a saperlo? Ci... ci hai spiati per caso?" Balbettò per il disagio.
"Non volevo. Stavo girando l'angolo e vi ho visti davanti ai gradini del santuario. Mi sono nascosta per non mettervi in difficoltà con spiegazioni che magari non eravate pronti a dare. Non ho detto nulla davanti alle ragazze perché sono cose tue private. Quando sarai pronta sarai tu a parlarne."
"Grazie Usagi, sei una vera amica. Comunque... quando arrivammo al tempio non sapevo come salutarlo. Passeggiando ci tenemmo per mano, ma non capivo se baciarlo o aspettarmelo da lui. Sentivo solo il mio cuore tamburellare. Decisi allora di fare la prima mossa, visto che lui l'aveva fatta il giorno prima, così mi allungai e appoggiai le mie labbra alle sue portandogli le braccia al collo. Lui di risposta mise le mani a cuore sul mio viso provocandomi delle piccole scosse. Non era un bacio passionale come pensavi, però è stato più intenso. È stato bello". Si portò l'indice alla bocca al ricordo. Era sognante, forse per la prima volta.
Quando ci salutammo mi abbracciò forte e mi ringraziò. La guardai allontanarsi saltellando.
Quella nuova versione di Ami mi piaceva; era raggiante e speranzosa.
M'incamminai verso casa, pensando a quanto in fretta stavano cambiando le nostre vite.
Se solo una settima fa mi avessero detto che io avrei lasciato Mamoru e che Ami avrebbe baciato un ragazzo non ci avrei creduto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top