Luna e Stella (Usagi pt1)
Non potevo crederci; Seiya era lì, proprio davanti a me. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, e iniziai a muovermi, senza nemmeno accorgermene. Corsi verso di lui, che stupito, allargò le sue braccia per accogliermi.
"Seiya, mi sei mancato così tanto. Ora questa giornata è perfetta; il miglior compleanno di sempre". Mi strinse forte a sé, come se non fosse sicuro che stesse abbracciando proprio me. Percepii il battito del suo cuore accelerare.
"Buon compleanno, testolina buffa. Non me lo sarei perso per niente al mondo!" Era sempre così dolce. Alzai il viso per guardarlo e i nostri occhi s'incontrarono.
Le gambe si fecero improvvisamente molli e il mio cuore iniziò a battere così forte che temetti potesse scoppiare.
Seiya mi aiutò a sedermi, senza lasciarmi cadere.
"Usagi, che succede? Ti senti male?" Mi chiese preoccupato.
"No, tranquillo. Oggi è stata una giornata ricca di emozioni. Devo solo riprendermi." Gli sorrisi e i suoi occhi sembrarono illuminarsi ancora di più.
"Allora, ti è piaciuto il mio regalo?" Aveva viaggiato fino alla terra solo per esserci, come potevo non esserne felice?
"Non dovevi fare questo lungo viaggio solo per me. Sì, sono veramente contenta di vederti. Ma perché eri qui fuori nascosto, se eri venuto apposta per il mio compleanno?" Domandai quasi più a me stessa che a lui.
"Inizialmente non volevo essere di troppo, non sapevo se saresti stata contenta di vedermi. Avrei potuto incontrarti anche più avanti... Sai, la nostra principessa ha voluto che tornassimo sulla terra, questa volta per viverci definitivamente"
Aveva detto davvero viverci definitivamente?
"Ah, io pensavo che la tua presenza qui fosse il mio regalo di compleanno". Non sapevo più cosa pensare, nella mia testa c'era solo una gran confusione.
"No, io mi riferivo alla collana. So che non è bellissima, ma l'ho fatta con le mie mani, con una pietra esistente solo sul mio pianeta. Ho raffigurato la tua luna e la mia stella per ricordarti che ci sarei sempre stato per te, testolina buffa". Mi sorrise.
Guardai il ciondolo; una luna che abbracciava una stella. Era così ovvio, come avevo fatto a non capirlo prima?
"Questa collana è stupenda, Seiya, ma non sapevo fosse da parte tua. Potevi anche firmarlo il biglietto sai?" Mi voltai imbronciata, incrociando le braccia al petto.
Perché avevo reagito così?
"Credevo che scriverti testolina buffa fosse sufficiente. Magari sei tu che, come al solito, non capisci nulla". Seiya imitò il mio gesto di poco prima, voltandosi anche lui e portandosi le braccia al petto.
"Ripetilo se hai il coraggio, rockettaro da strapazzo". Avvicinai il mio viso alla sua testa.
"Non capisci nulla, non capisci nulla, non capisci nulla!" Avvicinò il suo viso al mio, guardandomi in cagnesco. Era tipico di noi quel tipo di litigio.
Quando ci accorgemmo di quanto fossimo vicini entrambi ci allontanammo arrossendo.
Perché mi sentivo così strana in sua presenza?
"Visto che sei qui, vuoi entrare a festeggiare insieme alle altre? Sono sicura che anche loro saranno felici di rivederti. Tutte tranne Haruka, sai che lei non ama i rubacuori". Cambiai argomento per nascondere l'imbarazzo, alzandomi da terra.
"Ti ringrazio, Usagi, ma preferisco tornare a casa, sono un po' stanco. Tu pensa a divertirti e quando vorrai passa a trovarci. Ti ricordi dove abitiamo vero?" Anche lui si alzò da terra, appoggiandosi al salice.
Il suo rifiuto mi sorprese e mi rattristò. Feci per rispondergli, ma venni interrotta dalla voce di Rei.
"Usagi, si può sapere dove ti sei cacciata? Sbrigati è il momento della torta". Mi voltai per rispondere alla mia amica.
"Rei, sono qui, arrivo subito". Mi girai per continuare il discorso con Seiya, ma lui era sparito. Lo cercai, guardando in tutte le direzioni, ma di lui nemmeno l'ombra.
"Forza golosona, non farti desiderare e vieni a tagliare la cheescake." Con questa frase Rei mi trascinò verso il tempio, prendendomi per mano.
Diedi di nuovo un'ultima occhiata alla collina dove lo avevo incontrato, sperando di scorgerlo, ma fu inutile.
Una farfalla rossa volò, da dietro il salice, in direzione della luna.
☾ ✰
"Forza, Usagi, è il momento di scartare i regali". Makoto mi fece tornare alla realtà visto che stavo ancora pensando all'incontro di poco prima con Seiya.
"Avanti, Usagi! Si sta facendo tardi e la Dea dell'amore deve andare a riposare, se non vuole svegliarsi con delle brutte occhiaie a rovinare il suo viso perfetto". Mi canzonò Minako. Tutte ridemmo.
"Questo è da parte di tutte noi. Speriamo possa aiutarti a essere più puntuale, non ti faccia perdere e soprattutto tu possa chiamarci in ogni momento". Makoto mi consegnò il pacchetto.
Aprii la scatola e al suo interno trovai un cellulare di ultima generazione. In rubrica erano salvati i numeri delle mie amiche e di Mamoru; sul navigatore erano già stati impostati i luoghi d'interesse e cinque sveglie erano già state programmate per suonare la mattina a intervalli di cinque minuti l'una dall'altra.
Ovviamente al momento erano disattivate, visto che eravamo in vacanza, ma in futuro sarebbe stato impossibile arrivare in ritardo a scuola.
"Ragazze, è fantastico! Grazie". "Non è finita qui. Hai una video chiamata in attesa; perché non rispondi?" Mi domandò Hotaru.
Premetti il tasto verde e dei bellissimi codini rosa apparvero improvvisamente sullo schermo.
Chibiusa.
"Buon compleanno, Usagi, finalmente posso essere con voi anche da Crystal City. Ti voglio bene". La mia piccola Chibiusa. Sembrava cresciuta. Nuove lacrime iniziarono a rigarmi il viso.
"Sei la solita piagnucolona, possibile che non cresci proprio mai?" Disse ridendo. Come avrei voluto poterla stringere forte.
"Portami rispetto, dopo tutto sono la tua futura mamma e non si risponde così ai propri genitori sai? Ti voglio bene anche io piccola mia".
Parlammo per qualche minuto del più e del meno e poi ci salutammo, con la promessa che ci saremmo video chiamate tutti i giorni per raccontarci ogni cosa.
"Grazie, amiche mie. È il regalo più bello che potessi ricevere". D'istinto presi tra le mani la collana di Seiya. Anche quello era un dono fantastico.
"Come posso competere allora?" Mi domandò Mamoru con in mano un piccolo pacchetto blu con un fiocco bianco. "Questo è il mio regalo, Usako".
Presi la scatolina e la scartai. All'interno degli orecchini di diamante a forma di mezza luna. "Sembrano fatti apposta da abbinare a questa splendida collana che indossi. Dimmi un po', chi te l'ha regalata?"
Iniziai ad agitarmi, non capendone il motivo. Dopotutto, che problema c'era? Era solo il regalo di
un caro amico che aveva appena percorso tutta la galassia per portarmelo in tempo.
"Che aspetti a provarli? Voglio vedere come ti stanno". Glissò l'argomento Mamoru.
Mi sentii sollevata a non dover dar spiegazioni, senza comprenderne la ragione.
☾ ✰
La mattina seguente pensai all'invito di Seiya di andarli a trovare. Non avevo ancora detto alle mie amiche che la sera prima l'avevo visto al santuario, quindi non sapevo se chiamarle per farmi accompagnare oppure andare da sola.
Mi sentii nervosa al pensiero di andare a casa sua, ma senza capirne il motivo.
Presi in mano il mio nuovo telefono e aprii il navigatore, digitando l'indirizzo dei Three Lights per capire la strada più breve da percorrere. Notai che potevo arrivarci tranquillamente a piedi.
Lo salvai trai gli indirizzi preferiti, mi alzai e iniziai a prepararmi per uscire.
Presi dall'armadio il mio vestito arancio a fiori banchi e con gli spallini a laccio. Le scarpe ovviamente bianche. Potevo fermarmi in un bar a prendere caffè e brioches per fare colazione insieme e farmi raccontare il motivo del loro ritorno sulla terra.
"Mamma, esco, vado a far colazione fuori. Torno per pranzo". Urlai davanti alla porta d'ingresso e m'incamminai verso la pasticceria.
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