Luna e Stella (Seiya pt2)
Una cosa che non sapevo di Usagi è che amava ogni cosa di qualsiasi negozio.
Fosse stato per lei avrei dovuto prendere cinque divani, venti tazzine da caffè, una decina di asciugamani e una coperta rosa solo perché era morbidissima.
Decisi di farle un regalo e di prenderle quella coperta che si sarebbe abbinata perfettamente ai colori della sua cameretta.
Per ringraziarmi mi diede un bacio sulla guancia causandomi un incredibile imbarazzo.
La sua spontaneità era incredibile. In sua compagnia non si poteva essere di cattivo umore.
La raggiunsi alla cassa per pagare il suo regalo e vidi che si stava facendo incartare qualcosa.
Avrà trovato qualcosa per il suo fidanzato, altrimenti perché farsi fare un pacchetto?
Cacciai quel pensiero. Dovevo godermi ogni momento possibile in sua compagnia, senza farmelo rovinare da nessuno.
☾ ✰
Cercai di scoprire cosa gli aveva preso, ma con scarsi risultati. Decisi di arrendermi una volta giunti al ristorante.
Ci venne incontro un cameriere; un ragazzo poco più grande di noi, biondo con occhi scuri, alto e probabilmente palestrato vedendo le spalle. Guardava Usagi incantato, sorridendo.
"Sì, grazie!" Risposi seccato per riportarlo al presente e per fargli notare la mia presenza. Lo guardai in cagnesco.
Ci fece strada in una zona del ristorante molto romantica e appartata. Era piena di candele che creavano un ambiente molto intimo.
Decisi di farle una battuta per giocare come nostro solito, ma forse avevo leggermente esagerato. Solitamente metteva il broncio e vedere le sue guance gonfiarsi mi faceva impazzire, ma nei suoi occhi c'era delusione. Si alzò per andarsene, di nuovo, e ciò mi costrinse a trattenerla, di nuovo. Ancora non aveva capito che senza di lei, vivere per me non aveva senso?
"Usagi, ti prego non andartene. Non m'importa di nessun'altra se non di te. Non vorrei trovarmi da nessun'altra parte se non qui, in questo momento". Forse dicendoglielo sarebbe finalmente riuscita a capire quanto fosse importante per me. Ci guardammo, sorridendo, e si mise a sedere. Anche quella volta avevo vinto.
Dopo essermi accomodato la vidi trafficare nella borsetta per poi estrarre un oggetto che non avevo mai visto. Incuriosito gli chiesi cosa fosse, ma lei mi fece cenno di attendere mentre teneva l'aggeggio all'orecchio, come se fosse un telefono.
Iniziò a parlare con qualcuno. O era diventata matta o avevano inventato un telefono senza fili.
Disse più volte mamma, parlò di una partenza e poi ripose l'oggetto.
Domandai dove sarebbero andati i suoi genitori e mi disse che sarebbero stati fuori il weekend per il loro anniversario di matrimonio.
Mi tornò in mente quella volta che andai da lei perché aveva paura a stare a casa da sola. Le stavo per rivelare la verità sulla mia identità di guerriera Sailor e sulla mia missione.
Arrivarono le sue amiche, i miei fratelli e una troupe televisiva. Per finire in bellezza un automa di Galaxia ci attaccò.
Mi proposi di farle compagnia, ma ovviamente c'era già qualcuno.
"Non preoccuparti, si è già offerto Mamoru".
Sentii spezzarsi un altro pezzo del mio cuore.
Come avevo fatto a non pensarci. Era ovvio che il suo fidanzato avrebbe sfruttato quell'occasione per passare del tempo da solo con lei. Era quello che desideravo anche io, del resto.
Dovevo concentrarmi solo e unicamente sul fatto che Usagi si trovasse lì davanti a me e potevo godere ancora della sua compagnia.
Cambiai argomento, chiedendo delle delucidazioni su quell'oggetto misterioso e ordinando un piatto di ravioli.
☾ ✰
Tornammo all'appartamento pensando di trovare i miei fratelli, ma non erano ancora rientrati.
Dopo aver pranzato, andai a prendere anche io un cellulare, così da poter contattare Usagi in ogni momento. Lo comprai anche a Taiki e a Yaten visto che era veramente un oggetto utile.
"Prima di andare, volevo darti questo" e mi allungò il pacchetto che aveva fatto incartare nel negozio. Non era per il suo fidanzato, allora.
Presi il regalo e lo scartai. Non potevo credere ai miei occhi.
Era un quadro che ricordava il panorama che avevamo visto la sera prima.
La presi per mano e la portai verso la mia stanza per appenderlo. Decisi di posizionarlo accanto alla finestra, proprio sopra alla scrivania dove passavo la maggior parte del tempo a comporre i testi delle canzoni.
Mi misi vicino a Usagi per ammirare quella tela, entrambi incantati, per poi girarmi per guardarla e ringraziarla. Lei fece lo stesso sorridendomi.
Nuovamente il cuore iniziò a battermi più forte. Ormai ero abituato alla sensazione che il suo sorriso mi provocava. Sarei stato fermo per ore a osservarla.
Improvvisamente, apparvero i miei fratelli a interrompere quel momento e Usagi salutò tutti e tre, avviandosi alla porta. Non potevo lasciarla andare via così. La seguii davanti all'ingresso e la ringraziai, dandole un bacio sulla guancia.
Mi salutò velocemente chiudendosi la porta alle spalle. Forse avevo esagerato ad avvicinarmi così a lei.
Ritornai nella mia stanza dove trovai ancora i miei fratelli.
"Stai attento, Seiya. Icaro, a volare troppo vicino al sole, si bruciò".
Taiki faceva dei riferimenti a me completamente sconosciuti; forse avrei dovuto studiare di più quando frequentavo la scuola.
"Smettetela di fare i seri voi due. Piuttosto, il panorama di questo quadro esiste davvero?" Mi domandò Yaten.
Sì fratello, esiste.
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