Lo Scontro (Usagi)

Svegliarmi tra le sue braccia mi fece cominciare decisamente meglio la giornata. Soprattutto godermi la vista del suo corpo ben definito e l'addome disegnato.

Appoggiai la testa al suo petto per sentire il tamburellare del suo cuore e il suo calore sul mio viso. Sarei potuta restare per ore in quella posizione ad ascoltare il suo battito, accoccolata a lui. Pensare che tra qualche giorno sarebbe dovuto partire e quindi non avrei potuto vederlo per settimane, mi rese un po' triste. Mi strinsi ancora di più a lui per godere della sua vicinanza, fino a quanto mi era possibile.

Sentii le sue mani scendere lentamente dalla schiena ai miei glutei, per poi darmi un leggero pizzico, facendomi sussultare.
"Buongiorno amore. È bello svegliarsi e sentirti su di me." Mi diede un tenero bacio sulla fronte.
Alzai gli occhi per incontrare i suoi e ci sorridemmo. Mi allungai e gli diedi un bacio sulle labbra. "Buongiorno a te" sussurrai, per poi tornare con la testa sul suo cuore, disegnando dei cerchi sul suo petto con l'indice, ascoltando quel suono martellante e irregolare.

"Senti, io so di averti detto che volevo aspettare per fare qualcosa di romantico, ma se tu rimani seminuda su di me, sarà molto difficile mantenere la mia parola".
Scoppiai a ridere per quella affermazione. La sera prima, dopo avergli confessato i miei sentimenti, desiderai ardentemente fare l'amore con lui. Non era solo passione o attrazione, volevo dimostrargli tutto il mio amore, donandogli la mia verginità. Quando glielo dissi mi confessò che anche per lui sarebbe stata la prima volta e voleva aspettassimo per organizzare qualcosa di speciale.
Ricordo ancora la sensazione di beatitudine provata quando ammise di non aver mai amato prima di me: il mio cuore era impazzito, palpitava velocemente, facendomi pensare che sarebbe potuto scoppiare, e venni travolta da forti emozioni che mi esplosero nel petto, nello stomaco, nell'anima.

"Sei un chiacchierone! Non ti rimangeresti mai la parola data". Lo sfidai. Amavo scherzare in questo modo con lui, perché sapevo che, come me, si divertiva a confrontarsi.
"Non me la rimangerei è vero, ma ci sono tante altre cose molto piacevoli che potrei farti" mi bisbigliò all'orecchio, per poi iniziare a mordicchiarmelo. Era consapevole che quello era un mio punto debole e gli piaceva giocarci.

Subito venni travolta da brividi di piacere in tutto il corpo. Mi staccai da lui prima di perdere la lucidità, come capitava ogni volta che mi sfiorava anche solo leggermente.
"Ok, messaggio ricevuto; vado a vestirmi. Non ti muovere che poi andiamo a fare colazione, intesi?"
"Sì capo" e mimò il saluto militare. Era proprio stupido.

Presi il mio top a barca di colore rosa, la gonna a palloncino verde mare e mi diressi in bagno. Raccolsi i capelli con uno chignon per non bagnarli e mi feci una rapida doccia. Mi vestii, mi lavai i denti e tornai in camera. Seiya mi aveva rifatto il letto e si era rimesso la polo e la cintura.
"Se vorrai farmi dormire un'altra notte qui, dovrò portarmi qualcosa di più comodo... e magari anche un cambio." Erano già quattro giorni che dormiva da me; non aveva tutti i torti.
Mi avvicinai a lui e, intrecciando le braccia al suo collo, gli schioccai un bacio a stampo.
"Allora devo farti spazio in un cassetto" dissi sorridendogli.

Mi strinse ancora di più a sé e posò anche lui le sue labbra sulle mie.
"Esci dal balcone e suona, fingi di volermi portare fuori a colazione e io ti invito a entrare... Ok?" "Va bene. Posso però prima darmi una rinfrescata?" "Sì, ma VELOCE!" E gli diedi una pacca sul sedere. Mi misi di guardia alla porta del bagno, per essere sicura che la mamma non lo scoprisse.

Uscì, mi rubò un ultimo bacio e si diresse verso la mia camera, pronto a saltare. Fortuna che alcune doti da Sailor gli erano rimaste.
Scesi in cucina e raggiunsi mia madre al tavolo.
"Buongiorno tesoro, come mai sei già vestita? Stai forse uscendo?"

"Buongiorno mamma. No, è che... Mi sono svegliata presto stamattina, quindi ho pensato di prepararmi. Oh hai sentito? Hanno suonato il campanello... Chi potrebbe mai essere? Vado a rispondere io."
Scappai da quella stanza e mi diressi all'entrata.

Aprii la porta a Seiya, facendolo entrare, e facendogli cenno d'iniziare a parlare, gesticolando con le mani.
"Buongiorno Usagi, scusa se piombo a casa tua senza averti avvisato, ma volevo invitarti a far colazione". Alzò appositamente la voce per farsi sentire nell'altra stanza.
"Ciao Seiya. Sei molto gentile, perché non ti accomodi? Mamma prepara delle ottime frittelle e sarà felice di rivederti" lo presi per mano e lo portai in cucina.
Mia madre continuò a guardare il suo giornale finché non la richiamai:
"Mamma, Seiya può fermarsi a far colazione con noi?". Alzò finalmente gli occhi, passando in rassegna prima il mio ragazzo, poi me e di nuovo lui, fissandolo per qualche secondo con uno sguardo indecifrabile.

"Certo che sì; Seiya può venire quando vuole in questa casa. Fermati anche per pranzo, mi farebbe piacere" gli sorrise, ma non con il solito calore. C'era qualcosa che non le quadrava e glielo si leggeva chiaramente in faccia.
"Beh se insiste... Accetto volentieri il suo invito signora Tsukino, la ringrazio".
"Basta con queste formalità; dammi del tu da ora in poi ok? Mi piace la tua polo Seiya, ti sta proprio bene!"
Si alzò verso il frigo, dandoci le spalle, per portare altre cose in tavola.

Deglutii a fatica, capendo cosa volesse insinuare mia madre con quella frase; aveva intuito dove Seiya aveva trascorso la notte.

☾ ✰

Nonostante la mamma avesse capito che Seiya fosse rimasto a dormire con me, non mi sembrò arrabbiata o seccata; faceva finta di nulla e lo trattò sempre con gentilezza.
A pranzo chiacchierammo tutti e tre, ridendo di aneddoti divertenti del mio passato, ovviamente dove io facevo la figura della goffa e dell'imbranata.
Era imbarazzante far sapere certi dettagli al mio nuovo fidanzato.
Dopo aver mangiato aiutammo entrambi la mamma a sistemare la cucina, con sua enorme sorpresa.
"Dovrei invitarti a pranzo più spesso Seiya. È la prima volta che Usagi mi aiuta a sparecchiare". Entrambi risero a quell'affermazione, a differenza mia che avvampai, sentendomi leggermente a disagio.

Dopo aver pulito la stanza salì al piano di sopra, lasciandoci finalmente soli.
"Credo che tua madre mi adori. Forse più di te!" Disse cingendomi a sé, appoggiando la sua bocca alla mia fronte e dandomi piccoli baci. Di risposta, appoggiai le mie mani sulla sua forte schiena cercando di fargli un po' di male.
"Mi stai stritolando... ahia!" Ridemmo entrambi.

"Cosa vuoi fare?" Chiesi sempre tra le sue braccia, appoggiando l'orecchio al suo petto. Il battito accelerato del suo cuore mi quietava sempre.
"Hmm, vediamo... Potremmo andare a casa mia. Avrei giusto due o tre cose che vorrei mostrarti."
Bisbigliò con il suo solito tono provocatore.

Sapevo che si divertiva a istigarmi e che non diceva sul serio, ma quando la sua voce prendeva quell'intensità, il mio stomaco si contorceva e un calore proveniente dal basso ventre, s'impossessava del mio corpo. Il suono di quelle parole per me era come il canto delle sirene per i marinai in mezzo al mare.
Strinsi la sua polo con forza cercando un appiglio per allontanarmi da quei pensieri.
"Forse è meglio se facciamo un giro all'aperto".

☾ ✰

Passeggiammo tutto il pomeriggio per un parco non molto lontano da casa cercando riparo dal sole cocente sotto alcuni alberi. Ci sdraiammo nell'erba l'uno accanto all'altra, difronte a un laghetto artificiale, guardando alcune nuvole bianche che danzavano in cielo.
"Dici che tua madre ti lascerebbe dormire fuori l'intero weekend?" Si girò completamente per guardarmi, con occhi felici e speranzosi e con il suo solito sorriso dolce.

"Non lo so, non ha mai voluto che dormissi da Mamoru o che lui restasse da me".
Nel pronunciare quel nome vidi gli occhi di Seiya rabbuiarsi per un secondo.

Presi la sua mano per rassicurarlo.
"Ho parlato senza pensare, scusami Seiya." A quel contatto lo vidi rasserenarsi, tornando poi a sorridermi.

"Potrei chiedere a Rei di coprirmi e inventarmi che passeremo un week end fuori. Durante le vacanze estive facciamo sempre qualche gita al mare".
"No, non voglio che tu le menta al riguardo. Prova ad anticiparglielo e vedi come reagisce, poi glielo chiederò io ufficialmente."
Tornammo a guardare l'azzurro di quel cielo tenendoci per mano. La mia mente vagò, pensando a cosa stesse organizzando quel moretto che, giorno dopo giorno, mi stava rubando il cuore.

☾ ✰

Mi riaccompagnò a casa prima di cena, salutando un'ultima volta mia madre e ringraziandola ancora per il pranzo. Quando lei tornò in cucina Seiya mi bisbigliò:
"Ricordati di accennarle del week end; poi fammi sapere. Dormo da te stasera?"

"Sì e sì. Ti mando un messaggio quando i miei genitori saranno a letto ok? Portati il pigiama!"
Mi diede un bacio a fior di labbra come tacita risposta e uscì dalla porta, lasciandomi sola con il suo profumo nell'aria.

Entrai nella stanza per parlare con la mamma, accertandomi prima che fosse di buon umore.
"Grazie per aver invitato a pranzo Seiya oggi".
"Non devi ringraziarmi, quel ragazzo mi piace ed è giusto accoglierlo in famiglia".
Le sue parole erano sincere, ma vedevo che era combattuta sul dirmi altro.
"Ma?" Chiesi, spronandola a essere sincera e a non tacere le sue perplessità.

"Non ci sono ma Usagi, per lo meno non verso Seiya. Vorrei solo che tu ti confidassi con me e mi raccontassi le cose importanti della tua vita. So che sei diventata una donna, ma per me resti sempre la mia bambina". I suoi occhi luccicarono, ma cercò di ricacciare indietro quelle lacrime che volevano prepotentemente farsi spazio.

L'abbracciai forte, come facevo quando ero piccola e, tornata da scuola, correvo a stringerla perché mi era mancata per tutte quelle ore. Cercai di farle sentire in quella stretta, tutto l'affetto che provavo per lei.
"Mamma sono ancora la tua bambina, e lo sarò sempre! Non sono ancora una donna, ma spero che quando lo diventerò, potrò assomigliare almeno un po' a te!"

Le mie parole fecero sgattaiolare quelle gocce salate che le rigarono le sue morbide guance. In questi ultimi giorni avevamo avuto molti momenti madre e figlia, dove parlammo a cuore aperto, e la cosa mi rendeva veramente felice. Mi mancava essere sincera con lei e poterle raccontare quello che mi succedeva.

Presi un profondo respiro, sapendo che avrei rischiato una sonora punizione dicendole la verità.
"Sto dormendo con Seiya da quando siete partiti. La prima e la seconda notte si è fermato da amico, la terza è stata dopo la rottura con Mamoru e voleva starmi vicino. Poi ieri, dopo il nostro appuntamento, non volevo separarmi da lui. Non abbiamo fatto nulla se è questo quello che stai pensando. Non perché non lo volessi, ma perché rispetta il mio candore e vuole aspettare. So che ora ti arrabbierai molto, ma volevo che sapessi tutto!"

Si slegò dal mio abbraccio per guardarmi e si asciugò gli occhi con la nocca dell'indice.
"Per questa volta niente punizione. Questo ragazzo ti ama veramente molto; ha acquistato altri punti dopo quello che mi hai raccontato. Niente più bugie però, ok?".
Essere sincera aveva ripagato. Oltre a unire ancora di più me e la mamma aveva reso il mio fidanzato, ai suoi occhi, il ragazzo perfetto.

Era arrivato il momento di rischiare, proponendogli l'idea del week end.
"A questo punto accetterai di buon grado di farmi passare il week end con Seiya, vero?" Scoppiai a ridere per mascherare la tensione che mi aveva procurato quella domanda. Vidi il suo volto farsi serio improvvisamente; forse mi ero giocata male quella carta. Cercai di salvare il salvabile.

"Lunedì prossimo partirà con i fratelli per una tournée e starà via tutto il mese. Ci piacerebbe goderci il fine settimana da soli, prima di questa separazione forzata". Aspettai per alcuni secondi, che sembrarono un'eternità, una sua risposta, continuando a fissarla e cercando di tradurre le sue espressioni.

"Va bene, ma tuo padre non lo deve sapere; siamo intese?" Le buttai le braccia al collo per la felicità.
"Sei la madre migliore del mondo" e le schioccai un fragoroso bacio sulla guancia, facendola ridere. Presi velocemente il telefono per mandare un messaggio al mio bel moretto.

"Ragazze sono a casa. Come mai siete così felici?" Corsi ad abbracciare mio padre e diedi anche a lui un bacio, che racchiudeva tutta la mia felicità, uno stato di contentezza che non provavo con loro da molto tempo.
"Questa sera la famiglia Tsukino giocherà a Monopoli come ai vecchi tempi. Non accetterò un no come risposta!" Affermai, prima di sedermi a tavola con la mia famiglia.

☾ ✰

Ero seduta alla scrivania mentre aspettavo l'arrivo di Seiya. Aprii il cassetto cercando il mio diario; era da tanto che non lo aggiornavo con i miei pensieri o con quello che mi succedeva. Lo estrassi e cercai una penna. Ero sempre così disordinata che infilavo tutto alla rinfusa senza mai riordinare. Con mia sorpresa trovai il portachiavi che mi aveva regalato Seiya quel pomeriggio al luna park. Lo posai sul palmo della mano e lo guardai sorridendo, facendomi investire dai ricordi piacevoli di quella giornata. Ricordai che scrissi di quella giornata sul diario così lo aprii, cercando quella pagina, per leggere quelle parole impresse da tempo sulla carta.

Sfogliare quelle pagine mi fece sorridere. Come potevo essere così cieca, non accorgendomi che già allora mi stavo innamorando di lui?
"Cosa leggi di così interessante testolina buffa?" Sentii la sua voce alle spalle e chiusi di scatto il diario, avvampando terribilmente.

"Mi hai spaventata! Non potevi avvisarmi che eri arrivato?"
Ero ancora seduta, ma mi girai con la sedia per guardarlo, col viso imbronciato. Da quanto tempo era lì senza che io me ne accorgessi?
"Ma veramente prima di entrare ti ho chiamata più volte, ma tu eri troppo concentrata a leggere."

Appoggiò le sue mani sulle mie cosce nude e si avvicino a pochi centimetri dal mio viso, velocizzando così i battiti del mio cuore.
"Me lo dici ora cosa stai leggendo?" La sua bocca sfiorò appena la mia, solleticandomela con il suo respiro caldo; ci volle tutto il mio autocontrollo per non baciarlo.
"Il... il mio diario." Dissi tremando. La gola si fece secca e feci fatica a deglutire.

Finalmente posò le sue morbide labbra sulle mie e cercò subito il contatto con la mia lingua, che non vedeva l'ora di sentire la sua.
Incrociai le braccia al suo collo, spingendolo così più vicino a me, intrappolandolo poi anche con le mie gambe. Sentire la sua erezione sulla mia intimità mi provocò un gemito.
Come se quel suono lo fomentasse mi prese dai glutei, sollevandomi, e mi spinse sul suo corpo, tenendomi così in equilibrio. Ero a cavalcioni su di lui che si muoveva per la stanza, senza mai staccarsi dalle mie labbra, adagiandomi poi sul letto. Divaricai ancora di più le mie gambe per accoglierlo, mentre sentii il suo rigonfiamento fremere per essere liberato. Ero travolta dalla passione più irrefrenabile e avevo perso nuovamente la lucidità.

A Seiya invece ne era rimasta un po', perché si staccò da me col fiato corto.
"Vedi quello che mi fai? Non riesco a resisterti. Esco a prendere una boccata d'aria altrimenti ti salto addosso e ti faccio mia per tutta la notte". A quelle parole, un nuovo fremito si fece spazio nel basso ventre. Lo guardai allontanarsi, pensando a quanto amassi ogni cosa di quel ragazzo.

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