Il ritorno di Minako (Seiya)

Ultimate le prove del concerto mi sedetti nel camerino e bevvi un bicchiere di acqua fresca.
Quella giornata di fine luglio era decisamente calda e afosa, provare sotto il sole cocente non era stata un'idea così brillante.

Ripresi in mano il quaderno che mi aveva regalato Usagi e continuai la lettura di quell'interessantissimo diario.
Scoprire che ero entrato nel suo cuore già da tempo, fu una piacevole notizia.
Aveva sofferto terribilmente il distacco dopo la scoperta della nostra identità di Sailor, così come ne soffrì io. Le ultime pagine furono quelle più dure da accettare; ricordavo perfettamente il suo viso addolorato su quel tetto, quando pensò che Mamoru fosse tornato. Aveva già iniziato a provare qualcosa per me, ma l'amore verso di lui era più forte. 

Cosa sarebbe successo se non fosse mai partito? Io mi sarei lo stesso perdutamente innamorato di Usagi, ma lei? Se non fossi stato lì ad aiutarla, riempiendo il vuoto nel suo cuore, a quest'ora mi avrebbe amato?
Era inutile tormentarmi con i se e con i ma, eppure il tarlo dell'incertezza si insinuò nella mia testa.

Perché ero così dannatamente insicuro e paranoico? Avevo sempre un problema per ogni soluzione.
Farmi quelle domande non portava a nulla. Il passato non si poteva cambiare, per mia fortuna, e lei mi aveva scelto, nonostante Mamoru fosse di nuovo lì, vicino a lei.
Girai la pagina e invece di leggere un altro pezzo del suo diario mi trovai di fronte a una vera lettera.

"Seiya, posso entrare?" La voce di Taiki interruppe la mia lettura. Chiusi il quaderno e lo posai sul tavolino.
"Sì, vieni pure". Mio fratello aprì la porta del camerino ed entrò, seguito da Yaten.
"Quando vuoi inserire la canzone per Usagi? A inizio concerto o alla fine?" Domandò il bruno, mettendosi seduto sul divanetto in fondo alla stanza. Lo raggiunsi, sedendomi alla sua sinistra.

"Pensavo di farlo come apertura. Non sto più nella pelle di farle sentire il pezzo. Secondo voi le piacerà?"
Avevo scritto quella canzone mentre lei dormiva sul treno, durante il nostro week-end, aggiungendo strofe e parole nelle settimane in cui ero impegnato nella tournée.
Taiki mi aveva aiutato a comporre la musica e infine l'avevamo provata insieme a Yaten solo un paio di volte.

"Ma certo che le piacerà, forse un po' meno alle tue fan, ma a Usagi sicuramente!" Taiki mi sorrise, mettendomi una mano sulla spalla.
"Vi va se la proviamo ancora una volta? Voglio che tutto sia perfetto!" Li supplicai, guardando entrambi con uno sguardo da cucciolo.

Yaten, che era rimasto in piedi appoggiato al muro, alzò gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.
"E va bene rompipalle! Mi domando ancora come faccia quella ragazza a sopportarti." Sbuffò, ma un sorriso fece capolino sul suo viso.

"Semplice: Perché Usagi è Usagi!"

☾ ✰

"Mercoledì trentuno agosto, ore dieci e quaranta. Segnatela come data e ora del decesso di mio fratello, Yaten Kou. Di lui posso dire che era una brava persona, un po' burbera ogni tanto, ma di gran cuore. La sua prematura dipartita fu causata da un attacco di cuore dovuto al ritorno del suo unico e grande amore, Minako Aino. Il pensiero che di lì a poco avrebbe rivisto il sorriso della bella bionda fu troppo per il suo povero cuore, che non resse tutta quell'emozione. Ne danno il triste annuncio i suoi fratelli".

Guardai Yaten che era bianco in volto, probabilmente sul punto di vomitare, e sogghignai. Mi fece un po' di tenerezza, ma nemmeno troppa.

"Non sei simpatico Seiya! Vorrei vedere te al mio posto... Sono sicuro che non faresti così tanto lo spiritoso".
"Se tu non fossi scappato, quella sera dopo il suo spettacolo, avresti potuto parlarle. Invece sei corso in albergo come un vero idiota. Ancora mi domando perché ti sei comportato così".

Io, Usagi e Yaten eravamo partiti il tredici agosto per assistere allo spettacolo di Minako e dare a quei due la possibilità di poter parlarsi e dichiararsi,soprattutto per smentire gli articoli che continuavano a ipotizzare una relazione tra lei e il suo collega Daddari. Come a Usagi, quel ragazzo diede anche a me una sensazione negativa, soprattutto per il suo sguardo di disprezzo nei miei confronti e per le frasi non molto simpatiche rivolte verso mio fratello.

Yaten quella sera assistette alla sua esibizione, ma quando fu il momento di incontrarsi con la bionda sparì improvvisamente, senza nemmeno avvisare.
Ovviamente Minako ci restò malissimo nel sapere che lui era lì e preferì scappare, ancora una volta, da lei.

"Te l'ho detto. Ho avuto paura che potesse confermare la veridicità delle notizie su quelle riviste... Devo venire per forza anche io in aeroporto?Dopotutto siete già in tanti..."
Quella domanda mi fece veramente incazzare.

"Yaten, finiscila di comportarti come un bambino! Sei un vero codardo o forse non ami abbastanza quella ragazza per lottare per lei. A questo punto, merita veramente di trovare una persona che sappia donarle tutto il suo amore".
Sapevo che le mie parole lo avrebbero destato. Purtroppo con Yaten bisognava essere crudi, sbattergli in faccia la verità senza mezze misure, solo così avrebbe reagito.
"Non dirlo mai più Seiya. Sarò un codardo, un idiota e un vero stupido, ma non permetterti mai più di mettere in dubbio i miei sentimenti verso Minako!"

Il suo sguardo cambiò, accendendosi di una nuova luce.
"Finalmente! Questo è lo Yaten combattivo che conosco. Ora preparati, le ragazze ci aspettano al tempio".    

☾ ✰

Giungemmo all'aeroporto tutti insieme. Le ragazze si piazzarono davanti a noi, in trepida attesa della loro migliore amica. Taiki si appoggiò a una colonna con le mani in tasca, Yaten invece rimase al mio fianco, con lo sguardo basso e le braccia incrociate al petto.

Usagi si girò a guardarmi e mi si avvicinò.
"Ti ricordi che un mese fa eravamo qui anche noi? Quanto ti ho visto ti sono volata tra le braccia".
Si avvicinò al mio orecchio per non farsi sentire da Yaten e mi bisbigliò:
"Potrebbero fare lo stesso anche Mina e Yaten, no? Anche se non ce la vedo la mia amica che solleva tuo fratello mentre lo abbraccia". Sghignazzai immaginandomi quella scena, seguito a ruota da Usagi.

"Che avete voi due da ridere?" Ci domandò Yaten, sempre teso e preoccupato per l'imminente ritorno d Minako.
Usagi gli mise una mano sulla spalla per rassicurarlo.
"Cerca di stare tranquillo, non hai motivo di essere preoccupato. Sono sicura che anche lei stia impazzendo dal desiderio di rivederti. Non fuggire di nuovo questa volta!"

Gli regalò il suo solito sorriso dolce e il mio cuore si sciolse. Era sempre pronta ad aiutare il prossimo, sia a parole che con i fatti.
Yaten ricambiò il suo sorriso e lo vidi rasserenarsi.

"Grazie polpetta!" Le mise una mano sulla testa e le scompigliò i capelli. Vidi gli occhi di Usagi assottigliarsi e le guance gonfiarsi, sintomo che sarebbe scoppiata a breve.
"Yaten, se mi chiami polpetta ancora una volta giuro che ti darò un buon motivo per scappare!"
Entrambi scoppiammo a ridere, mentre Usagi ci diede le spalle e tornò a unirsi alle amiche. 

"È veramente speciale. Sono contento di essermi ricreduto su di lei. Siete una bellissima coppia!"
Guardai mio fratello sorridermi, sereno come poche volte nella vita.

La prima volta che vidi Yaten fu quando i nostri genitori ci lasciarono all'accademia Starlight.
Lei, tra le tre, era la bambina più disperata per l'abbandono della famiglia.
Ogni notte piangeva, pensando di non essere udita da me e Taiki, chiamando la sua mamma e il suo papà.

Di giorno non lo dava a vedere, impegnandosi nelle lezioni e nel combattimento, ma quando giungeva il buio si lasciava andare, abbracciando il suo cuscino e sperando di congiungersi con chi la aveva allontanata.
Non voleva fare amicizia con noi, nonostante avessimo avuto lo stesso destino. Preferiva starsene da sola, isolata dal mondo che la circondava.

Un giorno le diedi il mio orsacchiotto di peluche, l'unico ricordo che avevo di mia madre, per farla sentire meno sola.
Yaten rimase sorpresa dal mio gesto, non capendone il motivo.
"Voglio esserti amica e ho pensato che regalandoti il mio pupazzo preferito ti sarei sembrata simpatica".

Non le dissi che speravo che in quell'orsetto trovasse il conforto che le serviva a non lasciarsi andare.
Non le dissi che avrebbe potuto abbracciarlo al posto del cuscino.
Non le dissi che era già stato sommerso dalle mie lacrime.
Avevo capito che non sarebbe stata felice di sapere che era stata scoperta piangere tutte le notte.

Fu allora che vidi per la prima volta il sorriso di Yaten; un sorriso di gratitudine, un sorriso dolce e sereno, ma soprattutto sincero.
Non la sentii più piangere la notte, perché c'era quel pupazzo a farla sentire protetta e amata.

"Eccola, la vedo!"
La voce squillante di Rei mi riportò alla realtà, destandomi da quel ricordo ormai lontano.

"MINAAAAAAAAA" Usagi urlò il nome dell'amica, facendosi sentire probabilmente fino in Messico.
Si sbracciò per farsi notare, come se non fosse bastato gridare il suo nome.
I passanti la guardarono sbigottiti.

"Smettila Usa, ci stanno fissando tutti. Devi sempre farci fare le solite figuracce?" Rei tappò la bocca della sua amica con entrambe le mani, mentre Usagi continuò a sbracciarsi.
Minako si avvicinò insieme alla compagnia del musical; al suo fianco c'era Matthew.

Lui guardò verso Usagi e le ragazze, notando la presenza mia e di Yaten. Lo vidi sorridere, con un ghigno furbo e maligno.
In quel momento prese la mano di Minako, intrecciò le dita alle sue facendola fermare.
Lei si girò per guardarlo, sorpresa da quel gesto. Matthew le si avvicinò all'orecchio, sussurrandole qualcosa che a noi fu ovviamente incomprensibile e poi la baciò, stringendo il corpo della ragazza al suo con la mano libera.

I fotografi, giunti appositamente per l'arrivo della compagnia, si misero davanti a noi, spingendo me e Yaten.
Mi girai per guardarlo, pensando di leggere rabbia nei suoi occhi, ma mi sbagliavo; vidi la delusione.

Una lacrima sfuggì al suo controllo mentre si girò per andarsene.
"Yaten, aspetta..." Gli misi una mano sulla spalla per fermarlo.
"No Seiya, lasciami solo ti prego!" Si girò a guardarmi con uno sguardo frustato e disperato.

Si allontanò, passando davanti a Taiki e uscì dall'aeroporto.

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