Comprendere (Usagi)

"Merda!" Ero semi nuda nel letto dei miei, sotto a un ragazzo, che non era il mio fidanzato, anche lui semi nudo.

È successo tutto improvvisamente. Lo guardavo dormire, pensando a come affrontare i miei sentimenti, quando vidi qualcosa di nero sul suo fianco spuntare da sotto la sua maglia bianca.
Attratta da quel numero iniziai a toccarlo ripetutamente, come per decifrarne il contenuto. Senza volerlo lo svegliai e iniziai a domandargli, con la mia solita curiosità, il significato di quel tatuaggio, sedendomi al suo fianco.
Mi rispose che ero una ficcanaso, io mi arrabbiai e con il mio scarso equilibro gli caddi addosso.

Avevo le mani sul suo petto ben definito, che s'intravedeva dalla maglietta e lui sulle mie spalle nude. Lo fissai immobile, con il cuore che m'impazziva nel petto.
Iniziò ad accarezzarmi le braccia con la punta delle sue dita, provocandomi brividi in tutto il corpo.
Faticavo a restare concentrata; desideravo solo baciarlo e sentire il calore del suo corpo su di me.

"Seiya, smettila per favore" gli chiesi poco convinta. Di risposta continuò ad accarezzarmi, spostandosi sulla schiena.

Poi, esaudì il mio velato desiderio, spingendomi sopra di lui e baciandomi.
Nessuno mi aveva mai baciato così prima d'ora; come se da questo contatto dipendesse la sua vita, come se volesse memorizzare ogni centimetro della mia bocca. Mi mordicchiò il labbro inferiore mandandomi completamente in estasi.

Intrecciai le mani al suo collo per sentirlo più vicino e gli infilai la lingua in bocca, esigendo il contatto con la sua. Sentii la passione travolgermi completamente per la prima volta.

Mi strinse ancora più forte a sé, come a voler fondersi. Iniziai a giocare con i suoi capelli. Era da mesi che segretamente desideravo farlo.
Sentirlo eccitarsi sotto di me, mi diede il colpo di grazia.

Non avevo mai desiderato tanto fare l'amore con qualcuno prima; neanche con Mamoru.
L'episodio dell'altro giorno era niente paragonato al desiderio lussurioso che avevo in quel momento.
Sapevo che era sbagliato e sapevo che avremmo sofferto in tanti per questa mia scelta, ma non m'importava nulla, se non unirmi a Seiya in ogni modo possibile.

Presa dalla foga iniziai a spogliarlo e a giocare con il suo corpo. Sentii il suo respiro irregolare, così decisi di temporeggiare per fargli aumentare il desiderio. Gli slacciai lentamente i jeans, indugiando volontariamente sulla sua erezione e poi glieli levai.
Capivo che mi desiderava quanto io desideravo lui e la cosa mi faceva sentire potente.

Staccò le sue labbra dalle mie per posarmi sotto di lui e vidi il suo rigonfiamento puntato su di me.
Non avevo esperienza ma era decisamente ben messo!

Scese sul mio collo dandomi caldi, ma rapidi baci e iniziò a giocare con il mio capezzolo rendendolo ancora più turgido. Sentii un'ondata di calore riempirmi il corpo e ansimai.
Quando iniziò a scendere con le sue dita, fino a raggiungere le mie mutandine, desiderai la sua erezione dentro di me il prima possibile.
Ero talmente annebbiata dall'eccitazione che sentivo la sua bocca ovunque.

Il rumore della porta di casa e la voce della mamma, mi riportarono alla realtà.
Dovetti alzarmi e allacciarmi il vestito in tempo record.

"Non ti muovere" gli dissi senza neanche guardarlo, uscendo dalla stanza.

Avevo il cervello ancora su quel letto, mentre scendevo dai miei genitori.
"Mamma, papà, com'è andato il weekend?". Li abbracciai.
"Benissimo tesoro e a te?".
Non potevo di certo risponderle 'Bene. Sai, stavo per andare prima a letto con Mamoru e poi con Seiya, ma mi avete interrotto entrambe le volte'.

Mi misi a ridere nervosamente.
"Bene, grazie. Ascolta, non ti arrabbiare, ma ieri abbiamo fatto un pigiama party più numeroso di quello previsto".
Entrambi mi guardarono pronti a esplodere se avessi detto qualcosa non di loro gradimento.

"Signori Tsukino, buon giorno, io sono Seiya Kou. Faccio parte del gruppo Three Lights con i miei fratelli... Non so se lo conoscete". Mia mamma andò in brodo di giuggiole nel vederlo, mentre mio padre si fece più scuro in volto.

"È impossibile non conoscervi ragazzi! Non sapevo foste ritornati".
"Sì, siamo rientrati da poco e sua figlia ieri ci ha voluto dare il benvenuto invitandoci a cena. Purtroppo non siamo potuti rincasare perché l'annuncio del nostro ritorno ha fatto impazzire le fan che hanno assediato il condominio dove abitiamo. Usagi è stata così generosa da ospitarci per la notte, cedendo a me e ai miei fratelli la sua camera per dormire. Mi sembrava giusto restare ad aiutarla a sistemare e a complimentarvi con voi per il modo in cui l'avete educata" e fece un inchino.

Io rimasi senza parole dalla sua ruffianaggine. Sapeva affascinare ogni persona che si trovava davanti. Mia madre era addirittura arrossita.

"Che ragazzo gentile. Sono contenta che ogni tanto mia figlia mostri un po' di educazione" disse ridendo e facendo ridere anche Seiya.
"Ma, mamma, che stai dicendo?".
"Silenzio, Usagi. Accompagna il tuo amico a casa per ringraziarlo" mi disse, voltandosi poi verso Seiya.
"Quando vuoi venirci a trovare sei il benvenuto e lo stesso vale per i tuoi fratelli" gli sorrise e, insieme a mio padre, salirono con le valigie.

"Che fai allora? Mi accompagni?" Chiese infilandosi le scarpe.
"Tranquilla, ho sistemato il letto perfettamente, non si accorgeranno neanche che eravamo lì a divertirci" bisbigliò, facendomi poi l'occhiolino. Diventai rossa d'imbarazzo.
"Muoviti, testolina buffa". Aprì la porta di casa e uscì dandomi le spalle.
Non potevo far altro che seguirlo.

☾ ✰

Arrivati davanti alla porta d'ingresso iniziai a ripetermi mentalmente il discorso che gli avrei dovuto fare.
"Seiya, dobbiamo parlare" dissi seria, senza salivazione.

Come facevo a dire al ragazzo che avevo capito di amare e che a sua volta mi amava, che non ci saremmo più dovuti frequentare? Io avevo un futuro già scritto con Mamoru, non potevo lasciarmi trasportare da questi sentimenti.
Rimase in attesa che continuassi il discorso con il volto teso.
Passarono i minuti e la mia bocca non ne voleva sapere di collaborare.

Il rumore del suo stomaco spezzò il silenzio, cacciando via la preoccupazione e lasciando spazio alle nostre risate.
"Ti va di farmi compagnia mentre mangio qualcosa?" Chiese sorridendomi.
Feci cenno di sì con la testa e lo seguii in casa. Dal silenzio che regnava immaginai che fossimo nuovamente soli e la cosa mi fece agitare.

"Vuoi un panino anche tu?" Mi domandò con una fetta di pane in una mano e il prosciutto nell'altra.
Gli dissi di no col capo e mi misi a sedere sul divano, stringendomi le mani. Dopo poco mi raggiunse e con il telecomando iniziò a fare zapping in tv.
Il piatto era posato sulle sue gambe e la sua mano libera si posò sulla mia spalla.
Il cuore mi batté a mille. La poca sicurezza che avevo prima era completamente sparita; al suo posto solo il desiderio di ritornare tra le sue braccia e baciarlo.
Contemporaneamente ci voltammo a guardarci e i nostri volti si avvicinarono, come spinti da una forza magnetica.

"Ciao, ragazzi, anche voi qui?" La voce di Ami ci fece sussultare e ci allontanammo. Ci raggiunse, seguita da Taiki.
"Il bel addormentato si è svegliato finalmente. Dormito bene, fratellino?".

Guardai la mia amica sedersi al mio fianco, con il viso basso completamente in imbarazzo. Questi due non me la raccontavano giusta.
"Ami, che ci fai qui?" Le chiesi del tutto sorpresa.
Non alzò il volto, ma rispose che mentre percorrevano la strada per tornare a casa lei e Taiki si erano messi a parlare di un libro di astronomia che avrebbe voluto comprare e che lui aveva già letto.
"Si è offerto di prestarmelo, così sono salita in camera sua e sono rimasta colpita dalla libreria. Ha molti titoli che ho letto negli anni e ho adorato, così ci siamo messi a parlarne, finché non abbiamo sentito il rumore della tv". Le sue guance diventarono sempre più rosse.
Era proprio cotta! Avevo perso la scommessa con Seiya, ma ero felice per la mia amica.

Parlammo per un'oretta del più e del meno, ridendo alle battute di Taiki. Non lo ricordavo così simpatico.
"Ora devo proprio andare, ragazzi, mi ha fatto piacere passare la giornata con voi".
"Aspetta, Ami, posso accompagnarti a casa?" Si propose Taiki, scaturendo così l'imbarazzo di Ami. Fece cenno di sì con la testa e si avviò, sempre con lo sguardo basso, verso la porta.

Dopo che entrambi furono usciti, la voce sprizzante di Seiya spezzò il silenzio.
"Cara mia, preparati a perdere la scommessa" mi fece l'occhiolino e si alzò verso la cucina.
"Per una volta avevi ragione. Fargli passare più tempo insieme è veramente servito a qualcosa". Mi alzai anche io dal divano per avvicinarmi alla porta, ma non feci in tempo.
"Non solo a loro" mi bisbigliò all'orecchio, abbracciandomi da dietro, posando le sue mani sul mio ventre.

Iniziò a mordicchiarmi il lobo sinistro così da mandarmi delle scariche in tutto il corpo.
"Vorrei tornare a dove eravamo stati interrotti. Che ne dici?" Sapevo che la sua era una domanda retorica, infatti non risposi. Sentii il suo respiro caldo sul collo.

Mi girai per mettermi frontale a lui e lo baciai subito con passione, intrecciando le mie mani al suo collo. Lui mi prese per le cosce e mi fece incrociare le gambe alla sua vita. Mi sembrò quasi di volare.
Dalla foga con cui ci stavamo baciando non mi accorsi che mi portò nella sua stanza, finché non mi fece sdraiare sul suo letto, senza mai staccarsi dalle mie labbra.
Sentivo le sue mani esplorare il mio corpo e ogni suo tocco mi regalava dei brividi.

Gli levai la maglietta, separandomi dalla sua bocca solo il tempo necessario per poi riprendere.
La sua lingua tormentava la mia con dei movimenti circolari che mi facevano sentire come nel bel mezzo di un vortice.
Desideravo fare l'amore con Seiya più di quanto un assetato desiderasse dell'acqua.

Avevo represso i miei sentimenti per troppo tempo. Forse, era per questo motivo che ogni volta che eravamo insieme venivo sommersa dalla voglia di creare anche un minimo contatto con lui. I nostri corpi si richiamavano a vicenda.

"Voglio fare l'amore con te!" Disse sulle mie labbra.

"Anche io".

Si alzò per togliersi i pantaloni e poi iniziò a spogliarmi. I suoi movimenti erano lenti e dolci, come per memorizzare ogni singolo passaggio.
Tornò a posarsi sulla mia bocca; i suoi baci erano sempre caldi, ma sembrava mi stesse chiedendo il permesso di poter osare di più.
Istintivamente, intrecciai nuovamente le mie gambe su di lui, spingendolo verso di me, per fargli capire che avevo bisogno della sua vicinanza e che volevo osare con lui.
La sua mano andò sotto le mie mutandine, facendomi ansimare sulle sue labbra.

A quel suono ci guardammo negli occhi. Cercò una mia conferma per continuare.
Strinsi la sua erezione calda e dura, al di fuori del boxer, pensando a quanto lo bramassi dentro di me.

Eravamo entrambi al punto di non ritorno, desiderosi di unirci e amarci.
Sarebbe successo, se in quel momento non avessimo sentito la voce di Yaten nel corridoio.

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