Comprendere (Seiya)
Si alzò velocemente, riallacciandosi il vestito. Prima di uscire si limitò a dirmi di non muovermi.
Restai interdetto per qualche secondo.
Cosa cazzo stavamo facendo?
Mi rivestii quasi in maniera robotica, rivedendo nella mia mente le scene di poco prima.
Possibile che anche lei iniziasse a ricambiare i miei sentimenti?
La Usagi che conoscevo era sempre stata mossa solo e unicamente dall'amore: dall'amore per la Terra, per le sue amiche, per la sua famiglia e per il suo fidanzato.
Non lo avrebbe mai tradito solo per spassarsela, soprattutto ora che lui era ritornato.
Chissà quante volte lui l'aveva toccata e resa felice.
Il pensiero di lei tra le sue braccia mi adirò.
Strinsi le mani a pugno, fino a sentire le unghie conficcarsi nella carne. Cercai di tornare lucido velocemente, così mi misi a sistemare il letto, togliendo le pieghe che gli avevamo procurato.
Uscii dalla stanza e la sentii dire alla madre del pigiama party della sera precedente.
Forse avrei potuto aiutarla!
Scesi le scale sorridendo e, con la mia eleganza da ammaliatore, mi presentai alla sua famiglia.
La madre di Usagi restò a bocca aperta nel vedermi, felicemente sorpresa che fossimo tornati.
Le spiegai che sua figlia aveva organizzato una festa per noi e ci aveva ospitati per la notte.
"Mi sembrava giusto restare ad aiutarla a sistemare e a complimentarvi con voi per il modo in cui l'avete educata". Accompagnai le mie parole a un inchino.
Sapevo farmi adorare dalle persone, era quasi un dovere visto il mio mestiere. L'unica non incline al mio fascino era quella biondina che mi aveva rubato il cuore.
Sua mamma spinse Usagi ad accompagnarmi e sorridendomi m'invitò a venire più spesso a farle visita, congedandosi al piano superiore, seguita dal marito.
Rimasti soli m'infilai le scarpe e decisi di provocarla un po'.
"Tranquilla, ho sistemato il letto perfettamente, non si accorgeranno neanche che eravamo lì a divertirci".
Le feci l'occhiolino e poi aprii la porta dicendole di muoversi.
☾ ✰
Passeggiammo in silenzio a debita distanza. Con la coda dell'occhio la guardavo e vedevo quanto fosse tesa e pensierosa.
Io ero il ragazzo più felice di questo mondo perché finalmente ero stato ricambiato, mentre per lei questo era motivo di angoscia. Avrei tanto voluto leggerle la mente per capire a cosa stesse pensando.
Improvvisamente smise di camminare e si portò una mano alla bocca, come se avesse realizzato qualcosa di terrificante. I suoi bellissimi occhi color del cielo si fecero lucidi, sintomo che avrebbe iniziato a piangere a breve.
Ho sempre odiato vederla in quello stato.
Qualche mese fa le capitava spesso di essere triste, sentendo la mancanza del suo fidanzato. Cercavo di alleviare il suo dolore standole vicino, consolandola o cercando di distrarla.
Riuscivo sempre a farle tornare quel bel sorriso genuino sul volto.
Ora invece, ero io l'artefice della sua tristezza.
Mi avvicinai, prendendole la mano e stringendogliela.
Volevo farle capire che ero al suo fianco in qualunque caso, anche se avesse voluto cancellare quello che era successo tra di noi.
"Andrà tutto bene, Usagi". Dissi, facendole un sorriso che ricambiò. Camminammo verso casa mia, sempre in religioso silenzio, ma tenendoci per mano.
☾ ✰
Arrivati davanti alla porta d'ingresso sentii quelle parole che mi gelarono il sangue:
"Seiya, dobbiamo parlare".
Sapevo cosa stava per dirmi, sapevo che mi avrebbe detto che avevamo fatto uno sbaglio e che non mi avrebbe mai più voluto rivedere. Lo avrei accettato, se quello significava saperla felice, ma egoisticamente non ero pronto a perderla.
Soprattutto non dopo aver avuto un assaggio del suo amore.
Guardai quella sua espressione combattuta per alcuni minuti, cercando di prepararmi psicologicamente a sentire quelle parole.
Nel silenzio più totale il mio stomaco brontolò per la fame e vidi che quel rumore fece sparire dal suo volto ogni tensione, lasciando spazio al suo splendido sorriso.
Le chiesi di farmi compagnia mentre mangiavo ed entrammo in casa.
Non si sentiva volare una mosca quindi intuii che fossimo nuovamente soli. Andai verso la cucina per prepararmi un panino e poi raggiunsi la mia biondina sul divano. Era seduta con la schiena ben dritta e si stava stringendo le mani talmente forte che le nocche erano diventate bianche. Accesi la tv per cercare di distrarla, ma la vidi ancora rigida e inquieta. Provai ad abbracciarla, per stemperare la tensione, così gli misi la mano sulla spalla. Al mio tocco la sentii rilassarsi e lasciarsi andare, appoggiandosi al mio braccio.
Ci guardammo contemporaneamente e immersi l'uno negli occhi dell'altra ci avvicinammo.
Desideravo assaggiare le sue labbra ancora una volta, visto che probabilmente sarebbe stata anche l'ultima.
La voce di Ami ci fece sussultare, facendoci allontanare.
Le persone dovevano lavorare sul proprio tempismo!
Lei e Taiki arrivarono in sala, entrambi sconcertati.
Mi appuntai mentalmente di chiedere in privato a mio fratello se fosse successo qualcosa d'interessante tra di loro, sentendo la vittoria più vicina.
Se io mi ero fatto degli scrupoli a fargli domande personali, qualcun'altra non se ne preoccupò affatto, chiedendo all'amica il perché fosse lì.
Vidi mio fratello arrossire leggermente. Quei due non me la raccontavano giusta!
Ami rimase sorpresa dalla domanda e spiegò qualcosa su un libro di astronomia. Cose da nerd che capivano solo lei e Taiki. Facevano una bella coppia anche per questo motivo; avevano passioni comuni, che per me erano alquanto noiose, ma che loro amavano. Avevano sempre avuto una forte intesa anche in passato ma Taiki era troppo impegnato a pensare come Sailor che come adolescente. Ora invece era più rilassato e forse era pronto a conoscere l'amore.
Restammo a chiacchierare per un'ora, ridendo e scherzando, finché Ami non ci dovette salutare. Mio fratello si propose di accompagnarla.
Sì, era decisamente invaghito di quella ragazza.
Sia io che Usagi li guardammo uscire. Era pronta ad andarsene anche lei, ma non potevo lasciarla andare via così, non senza sapere cosa le passasse per la testa.
L'abbracciai da dietro, posandole le mani sul ventre.
Prima che c'interrompessero ci stavamo per baciare e il desiderio delle sue dolci labbra non era di certo passato.
Iniziai a mordicchiarle il lobo sinistro e tremando le chiesi di tornare a dove eravamo rimasti. Dovevo tentare ancora una volta e capire se era stato un attimo di debolezza, quello a casa sua, oppure una reazione dovuta ad un sentimento.
Alla mia domanda si girò e senza preavviso mi baciò, intrecciando le sue mani al mio collo. Restai sorpreso dalla sua iniziativa, soprattutto sentendo la sua lingua cercare con veemenza la mia e il suo corpo stringersi al mio con impeto, come se volesse amalgamarsi con me.
L'accontentai, prendendola dai glutei, mettendola a cavalcioni su di me; sentivo il suo calore come fosse mio.
In un attimo di lucidità mi ricordai che ci trovavamo in sala e se fosse entrato qualcuno ci avrebbe visti. La portai nella mia camera, senza staccarmi un secondo da quella bocca che tanto amavo, e la posai sul mio letto.
Accarezzavo ogni parte del suo corpo come per imprimerlo nella mia mente e potermelo ricordare, se mai un giorno non avessi più potuto toccare la mia musa.
Le sue lunghe gambe, così lisce e morbide, tremavano ad ogni mia carezza.
Si staccò dalle mie labbra solo il tempo necessario per togliermi la maglietta, riprendendo poi a baciarmi.
Amavo così tanto quella ragazza da non riuscire a starle lontano, nonostante sapessi quanto mi sarei fatto male.
Non m'importava che fosse fidanzata con un altro e che, a mente lucida, lo amasse. In quel momento sentivo che voleva me. Sentivo che era di me che aveva bisogno e io gli avrei dato tutto me stesso.
Non avevo mai desiderato tanto qualcuno come desideravo lei e nonostante fossi sicuro che avesse già regalato la sua purezza a Mamoru, io volevo donarle la mia.
"Voglio fare l'amore con te!" Dissi, guardandola tremante. Non avrei mai usato termini volgari come scopare o fare sesso per descrivere quello che tanto bramavo. Quando mi rispose che lo voleva anche lei mi sentii la persona più felice del mondo.
Mi alzai per togliermi i jeans e poi iniziai a spogliarla lentamente. Ero inesperto e non sapevo se stessi facendo le cose nel giusto ordine, quindi mi lasciai trasportare dall'istinto e dal sentimento.
Una volta aperto il vestito, guardai il suo corpo perfetto. Il suo seno era sodo, desideroso di essere accarezzato e leccato. Il suo ventre piatto si muoveva al ritmo irregolare del suo respiro.
"Sei bellissima" fu l'unica cosa che riuscii a dirle. Le sue guance si arrossarono rendendo il suo viso ancora più dolce.
Tornai a baciare quelle sue labbra morbide e calde, facendomi spazio tra le sue gambe per posarmi sopra la mia bionda. Lei mi abbracciò e accavallò le gambe alla mia schiena spingendo così la mia erezione sulla sua intimità calda e umida.
Le accarezzai le gambe, partendo dalle ginocchia, salendo sulle sue cosce e poi infilai la mano nelle mutandine per sentire quel calore sulle dita, causandole un gemito.
La guardai, cercando di capire se dovessi continuare o voleva che mi fermassi. Di risposta toccò la mia erezione, facendomi eccitare ancora di più. Era la prima volta che una ragazza mi toccava lì e che fosse proprio lei a farlo aumentò il desiderio di possederla. La volevo disperatamente, ma non volevo rovinare tutto con la mia inesperienza, quindi pensai solo di compiacerla.
Iniziai ad accarezzarle l'intimità finché non sentimmo la voce di Yaten nel corridoio.
"Seiya? Taiki? C'è qualcuno in casa".
Stavolta era il mio turno di dire "MERDA!"
Controvoglia mi dovetti alzare dalla mia principessa e rimettermi i jeans, prima che mio fratello passasse davanti alla mia camera aperta e ci vedesse.
Ripeto, il tempismo delle persone fa proprio schifo!
Uscii dalla stanza, chiudendomi la porta alle spalle, dimenticandomi però la maglietta.
"Ciao Yaten! Taiki ha accompagnato Ami a casa. Io stavo leggendo."
Leggendo? Ma se l'unica cosa che leggevo erano i manga e solo perché c'erano le figure.
"Leggevi? Tu? Questa mi è nuova" mi sorrise beffardo. Aveva capito chiaramente che stavo mentendo.
"Fammi vedere questo libro così interessante. Hai una faccia sconvolta, di sicuro dev'essere un racconto molto Sti-mo-lan-te!" disse ridendo.
Intuì che c'era Usagi nella mia stanza e forse riusciva anche a immaginare quello che stavamo facendo.
"Vado nella mia stanza a suonare e farò un po' di rumore. Hai tutto il tempo per divorare il tuo allettante libro senza orecchie indiscrete!" Mi fece l'occhiolino prima di dirigersi, ridendo, nella sua stanza.
Una volta chiusa la sua porta rientrai nella mia camera e vidi che Usagi si era rivestita ed era in piedi davanti al letto con lo sguardo basso. Mi avvicinai a lei e prendendola per mano le chiesi se se ne stesse andando.
"Credo che sia il caso". Parlò senza alzare il suo viso.
Misi due dita sotto il suo mento e lo sollevai per cercare i suoi occhi. Erano lucidi, pronti a piangere.
"Che succede, piccola?" Le chiesi abbracciandola.
"Io non sono così, Seiya. Sono una ragazza con dei valori e dei principi morali. Il tuo ritorno mi ha fatto capire che provavo dei sentimenti nei tuoi confronti e il mio essere continuamente attratta da te ne è la prova."
Provava dei sentimenti per me? Non l'avevo immaginato, l'aveva detto realmente.
Scoppiò a piangere.
"Anche Rei stamattina me l'ha detto. Tutte avevano capito che mi ero innamorata, ma ero troppo fedele a Mamoru per ammetterlo a me stessa. Oggi ne ho avuto la dimostrazione quando stavamo andando a letto insieme due volte. Non ho mai desiderato tanto fare l'amore con qualcuno come con te."
Le sue parole mi fecero accelerare il battito del cuore. Anche lei ricambiava il mio amore quindi.
"Non è giusto nei confronti di Mamoru che io mi comporti così. Ci siamo amati moltissimo in questa vita e in quella precedente. Siamo morti l'uno per l'altra ed eravamo destinati a regnare insieme nel futuro. Per rispetto a quello che c'è stato gli devo tutta la verità.
Una volta tu mi dicesti che avresti tanto voluto conoscermi prima di lui... Invece sei arrivato nel momento in cui io avevo più bisogno di te. È stata la tua vicinanza a non farmi crollare ed è stata proprio questa a farti spazio nel mio cuore, senza che io me ne accorgessi. Sento il desiderio di costruire qualcosa con te, ma non posso farlo finché prima non sarò del tutto sincera con Mamoru."
Alzò il suo viso e finalmente mi guardò. Dolci lacrime le rigavano il viso. Mi abbassai per baciargliene una.
"Mia dolce, Usagi. Segui quello che ti dice il cuore. Io sarò sempre qui ad aspettarti, ma non farmi aspettare troppo. Ora che so quello che provi per me, non voglio perdere più neanche un secondo senza baciarti".
Le asciugai col pollice un'altra lacrima, accarezzandole il viso.
Si beò di quel contatto, per poi sorridermi.
"Ti amo, testolina buffa!" E le posai un dolce bacio a fior di labbra.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top