T•E•R•Z•O
Margherita la salutò con un forte abbraccio, dispiacendosi ad alta voce di non poterla vedere presto a causa del lavoro dell'una o dell'altra:
-Suvvia Marghe, so che sei felice di non avermi tra i piedi per un po'. Non dovrai sorbirti le mie serie TV inguardabili.-
-Sicuramente preferirei guardare serie TV stupide insieme a te che documentari sui pinguini con Yuuto!-
Izumi rise e Margherita salì in sella:
-...documentari?-
-Vallo a capire, si diverte così! Ci vediamo domenica!-
Izumi la salutò con la mano, e Marghe sfrecciò via, lasciandola sola davanti alla libreria. Con il pensiero di passare il resto della giornata in mezzo ai libri, Izumi entrò e aprì la cassa, preparandosi al cliente abituale delle quattordici e trentadue: si chiamava Sumairu. Era un bel ventenne con i capelli rossi e lunghi, una sottile cicatrice sulla guancia e occhi neri grandi e allegri. Da ormai un mese e mezzo, sempre alla stessa ora, Sumairu si presentava al negozio e girava un po' per gli scaffali (Izumi sospettava che lo facesse solo per prendere tempo) finché, una settimana prima, non si era presentato. Certo, Izumi sapeva il suo nome grazie al Libro, ma poi Sumairu le aveva chiesto il nome a sua volta, con un sorriso: era palese che da allora ci stesse provando. Alle quattordici e trentadue spaccate, Sumairu entrò:
-Buongiorno.-
-Buongiorno a lei, Kazemaru.-
Se fino a poco tempo prima il giovane aveva addirittura paura di aprir bocca, ora era tanto sicuro di sé da dirigersi diretto verso il bancone, con un grandissimo e splendido sorriso. Si appoggiò con il gomito e si guardò attorno:
-La sua collega non c'è?-
-No, oggi è il suo pomeriggio libero, dovreste saperlo. Comunque, ha apprezzato il libro che le ho consigliato?-
-Molto! Speravo potesse dirmi qualche altro libro dello stesso autore...-
Izumi sorrise: era strano che qualcuno le facesse una domanda del genere, anche sul lavoro. Neanche Paolo si era mai interessato così tanto ai suoi gusti, soprattutto in fatto di libri.
-Beh, in realtà...-
-...magari davanti ad una tazza di caffè.-
Concluse Sumairu, grattandosi la nuca e guardando da un'altra parte. Izumi ne rimase spiazzata: se lo aspettava, certo, era palese ma... Non aveva mai pensato a come comportarsi, come dirgli di no...
-Volentieri.-
Le parole le uscirono di bocca da sole, e Izumi pensò con serietà di spararsi in fronte in quel preciso momento, ma non lo fece: perché avrebbe dovuto rifiutare? Era un ragazzo carino che si interessava ai libri e che le andava dietro già da un po': perché non tentare? Sumairu sembrò riprendere colore e ampliò il sorriso:
-Perfetto! A che ora va meglio? Passo a prenderla?-
-Finisco il turno alle cinque, stasera, ma domani ho il pomeriggio libero...-
Sussurrò Izumi imbarazzata.
-Sarò puntuale allora. Ma nel frattempo gradirei una copia di quel libro italiano che ha citato ieri...-
-O-oh, certo, "Ciò che inferno non è"! L'avevo messo da parte per lei...-
Sumairu le chiese di dargli del tu e, dopo un saluto pieno di imbarazzo da parte di entrambi, uscì producendo un allegro scampanellìo. Quando la porta si chiuse, Izumi afferrò il telefono e digitò velocemente un numero:
-Ho un problema.-
🌙🌙🌙🌙🌙
-E dove sta il problema?-
Domandò Maya per l'ennesima volta, seduta composta sul divano, con diverse foto sparse davanti a sé sul tavolino. Ryuuji, seduto di fianco a lei con un Masaki addormentato sulle sue ginocchia, rincarò la dose:
-È da una settimana che ce ne parli, credevo ti avrebbe fatto piacere, no?-
-Non è così semplice...-
Mormorò Izumi, scrivendo l'ennesimo segnaposto. Perché si, mentre raccontava i suoi dilemmi sentimentali, Ryuuji la sfruttava per la cerimonia. Maya alzò gli occhi al cielo, strappando una foto che non la convinceva, e schioccò le dita:
-Ryuuji, la mia regola.-
-"Ricco, bello e single: deve essere almeno due cose su tre."-
-Esatto. E, Izumi, se viene una volta al giorno a comprare un libro solo per vederti, o è uno scemo che vuole solo farti o è un riccone stracotto di te.-
Izumi posò la penna e si scrocchiò le dita un po' sovrappensiero.
-È che... Non so...-
-Izumi, è lui che di frena?-
Non serviva dire il nome, tutti e tre sapevano perfettamente di chi si trattava. Izumi annuì e Ryuuji si alzò, appoggiando Masaki sul divano e prendendo un foglio di carta e una penna.
-Fai la colonna dei contro di entrambi.-
-Ryuuji, dovresti smetterla di guardare Friends, lo sai?-
-Stai zitta, che l'ho iniziato con te. E poi con me ha funzionato, no?-
Ryuuji indicò se stesso con un gesto e Izumi sospirò. Sapeva che non sarebbe servito, perché nella colonna di Paolo avrebbe dovuto scrivere "mi odia".
-Su, inizia da Paolo.-
-Beh, testardo, senza dubbio. Poi anche ossessivo, soprattutto quando si tratta di calcio. Saccente, permaloso e geloso.-
-Bene, e Sumairu?-
Izumi ci pensò su: non lo conosceva praticamente per niente, e ciò che conosceva erano solo pregi. Dopo alcuni secondi di silenzio, Maya applaudì e strappò di mano il foglio a Ryuuji:
-Perfetto, no? La scelta ora è una sola!-
-Ma, Maya, io Sumairu neanche lo conosco...-
-Esatto! Esci con lui e poi vedi come va!-
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