CHIACCHIERE

⚠️C'È UNA DESCRIZIONE UN PÓ CRUDA DI UNO STUPRO.

Aelita, Sammy e Lucia erano in terrazza a colazione. Si vedeva tutta Roma dall'alto, era un bel panorama. Avanti a una tazza di latte col Nesquik, abitudine che avevano da bambine, parlarono della loro vita e della loro situazione amorosa. Sempre Lucia volle aprire il discorso.
"Ragazzee ma non ho capito, vi state innamorando, quindi?"
"Lucia in realtà è infatuazione aaah che scema che sei. Io non mi innamoro mai, sono Aelita la libera per antonomasia."
"E tu Sammy?"
"Io... Sono razionale. Non mi innamoro facilmente."
"Va bene....
Ieri vi ho visto appiccicate a Odd  e Jeremie, siete sicure non sia amore?"
"Mah invece di fare colazione tu... Con Lucio ashh tu fai seriamente?"
"Io l'ho detto che lo amo, nel senso ho ammesso che sia qualcosa di serio ai vostri occhi. Sono più onesta di voi."
"Andiamo alla fabbrica su..
Andiamo a capire la situazione con i due, daii "
"Sammy e Lucia... Io devo lavorare avete dimenticato vero?"
"Ok andiamo in pomeriggio, se ci tocca la missione però?"
"Ci tocca e parleremo dopo."
"Va bene."

Scesero insieme. Aelita indossava una gonna non cortissima e la maglietta col nodino sotto.
Le altre indossarono un jeans comodo con delle magliette bianche. Entrambe rimasero vicine, Aelita dovette andare al Bar Roma.

Non fece neppure un passo che vide ciò che non voleva vedere.
Era braccata ormai la povera ragazza, si ritrovò Edin Cats di fronte.
Quegli occhi verdi la fulminarono.
"Aah finalmente ti ho trovata. Non mi scappi più." Disse compiaciuto, mettendola spalle al muro, toccandole le gambe, scoperte dalla gonna.
"CHE FAI SCHIFOSO!!! tuonò Aelita.
"Una volta ti piaceva. Ah no. Che coglione. Era a mio fratello che ti concedevi, non a me. Che peccato.
Mi accontentavo di vederti ballare. Là si godeva molto di più che a toccarti."
"Ma...mi lasci stare Edin... Lasciami in pace, ho cambiato vita e non seguo più quel tenore. Ho una voglia di cambiare, di vivere diversamente. Di essere una ragazza pulita e onesta."
"Ohhh da quanto siamo passati al TU?
E comunque pulita e onesta non lo sarai mai... Ti sei data a tanta gente facilmente. Quindi non sarai pulita mai. Sarai sempre una puttana. Una puttana è sempre una puttana, ricordatelo.
A maggior ragione torna."
"Vaffanculo. Non ho voglia di tornare in America e soprattutto in quell'inferno. Resto qui."
"Non sarai mai libera. Io ti seguirò, sarò il tuo peggiore incubo. Ti distruggerò la vita, fino a fartene pentire di aver lasciato me, Matthew e anche Niccolò che aveva perso il lume della ragione per te. Alla fine tutti perdono la testa per te, pure io. Questa cosa di non averti mai avuta, mi fa diventare pazzo.
Ero io il più importante là dentro. E non l'abbiamo mai fatto. Contavo più degli altri, io. "
"Non mi avrai mai. Infatti. Devo andare a lavorare. Lasciami stare, non ti permettere di seguirmi o venire al bar che ti faccio arrestare."
"Oohhh ohhhh che paura.... Aaahhh addirittura mi fai arrestare... Mi stai facendo eccitare in realtà. Se lo stai facendo apposta, brava."
"Ah sì? Veramente. Fammi un pó vedere."
Nell'esatto momento in cui si stava per allontanare e fargli vedere, lei gli diede un calcio e scappò al bar, correndo.
"No maledetta. Ti odio. Me la paghi."

Correndo e col cuore in gola arrivò. Prima di parlare per giustificare il suo ritardo, riprese fiato.
"Che è successo..?" Chiese il capo.
"Ti sei data alla corsa ohi?" Disse l'amico.
"Capo ho incontrato Cats. Ci ho parlato. Me ne sono liberata. Per paura che mi seguisse ho corso più veloce che potevo."
"Jan sei impazzito? Neanche se mi pagano!"
Lavorò intensamente e si divertí parecchio, dimenticando l'incontro della mattina.

A fine turno tornare a casa e  sdraiarsi sul divano era la cosa migliore da fare per riposare. Voleva solo questo.
Era perennemente in ansia, nonostante avesse vissuto una giornata di lavoro bella e complicata allo stesso tempo.

Era inconsapevole di quanto stava per accaderle.
Infatti....
Edin Cats la sorprese alle spalle afferrandole una gamba e le ordinò di camminare velocemente.
Aveva capito cosa voleva da lei.
Neanche in questo caso cedette al ricatto meschino, non voleva appartarsi con lui.
Cats non si arrese questa volta. Nonostante lei si fosse opposta con tutta la forza che aveva, non riuscí ad evitare lo stupro.
Edin voleva possederla e ci riuscí purtroppo.
Le alzò la gonna e le fece divaricare le gambe. Le stracciò gli slip con violenza e non fece neppure in tempo a slacciare i jeans che era già lì dentro.
Lui infatti era super eccitato e davvero soddisfatto. Si sentiva invincibile.
Al contrario lei piangeva, aveva il viso rigato dalle lacrime salate che erano diventate d'un tratto amare peggio del cianuro. Urlava:"Bastaaa. Lasciami. Smettila ti prego, ti prego smettila. No... Nooooo. Noo ho detto di no. Ho detto di no."
"No. Ah non smetto. Non era così che ti volevo, mi ci hai costretto con questa gonnellina. Mi hai provocato, hai visto poi, questa mattina prima di darmi quel calcio."
"Sei una merda, mi fai schifo. Ti denuncio."
"A chi crederanno. A me o a una puttana come te?"
"A me. Sono stata violentata. Non ero consenziente."
"Mah. Ahhh posso dire di essere soddisfatto allora. Capisco perfettamente gli altri che ti volevano. Guarda che bel corpo che hai. Tieni questi soldi sono per te."
"........... Te li puoi tenere merda......." Li sbatté a terra e scappò a casa, piangendo.

Ebbe un barlume di felicità quando beccò le cugine all'entrata.
"Perché piangi. Che c'è?"
"Edin mi ha violentata."
"Che cazzo stai dicendo??"
"Sí. Non ho potuto evitare ragazze.... Che schifo. È sempre stato viscido, non me lo aspettavo però questo."
"Sta calma. Facci capire, solo dopo andremo dalla polizia."
"L'ho visto stamattina qui fuori e mi ha toccato la gamba, mi ha detto di ritornare al Lollipop. Io gli ho detto di no. Lui però voleva perché ero brava, ero bella e piacevo. Il fatto che non digeriva era che andavo a letto con tutti, ma non con lui. Non digeriva che andassi col fratello addirittura. Era il mio ragazzo dell'epoca vi ho detto."
"Me la sono cercata.... Sono una puttana. Una puttana è sempre una puttana. Lo ha detto anche lui. È vero ragazze. Nessuno mi vorrà. Mi useranno tutti."
"Non è vero. Non te la sei cercata dai. È un animale lui. Non è colpa tua. Non è vero che avevi una gonna e quindi lo hai eccitato. Tanto lo so ha detto così, vero?"
"Sí Sammy."
"Classica cosa. Mi hai provocato tu, poi non mi sono fermato è stato più forte di me."
"Che figlio di puttana. Io voglio denunciarlo e buttare la chiave."
"Tanto avrà ragione lui e ne uscirà pulito. È la parola sua contro la mia.
"No. Semmai è il contrario. È la tua contro la sua. Lui ha un locale illegale e darai ai poliziotti tutte le versioni. Ce la faremo ti aiutiamo noi."
"Grazie ragazze. Andiamo domani o adesso?"
"Ora, no?"

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