Tra i banchi di scuola,
dove i riflettori sono puntati su di te
e la folla ti ridacchia contro
come iene rognose,
un ragazzino ascoltava in silenzio.
Fuori obbediva,
ma nella testa 
i rivoluzionari decapitavano tiranni.
Fuori era felice, 
ma nel cuore
i diavoli bestemmiavano Dio. 
Fuori era un ragazzo,
ma nell’animo
era un poeta ribelle e scapigliato.

Per le strade e i vicoli,
dove vive la plebaglia,
cammino con sopra la testa
una cospicua taglia.
Aspetto uno snitch che sbaglia,
uno che mi infama;
sentirà il mio verso-lama
chiuso da una rima:
se mi giudichi finisci male
come Salvo Lima.

Oh Dante, Sommo poeta,
con il tuo amore razionale
hai tiranneggiato sulla poesia italiana;
con la tua scolastica presenza
hai ucciso ogni inventiva.
I filologi ti osannano come Dio
e predicano la tua parola.
Io sono caduto dall’alto dei cieli
e sono qui in veste di tuo Lucifero.
Il Fanciullino,
è diventato adolescente.
Il Fanciullino,
va verso l’età dolente.