Capitolo 4
Presente
«Come ti senti oggi?» le chiese Jessica, mentre l'aiutava ad uscire dalla vasca da bagno.
«Bene» rispose Chris, cercando di avvolgersi in un accappatoio giallo, che ormai le stava fin troppo largo. Coprirsi era diventato importante quasi quanto respirare, lo avevano imparato anche tutti gli specchi di casa.
Quando la malattia era arrivata, quando erano arrivati anche i primi sintomi della chemio, Chris non riusciva a non bloccarsi, a non fermarsi a guardare i cambiamenti del suo corpo. Le capitava a volte di rimanere impietrita per minuti interi davanti alla propria immagine e questo aveva fatto preoccupare sua madre, la quale la guardava di soppiatto cercando di non farsi scoprire.
Di tanto in tanto si udiva rumore di vetro che andava in frantumi.
"Lo stavo spolverando e mi è scivolato".
"Ci sono finita contro con l'asta della scopa".
"Tuo fratello ci ha fatto rimbalzare contro il pallone, cosa ci posso fare?! So' maschi".
Chris sapeva perfettamente che ciò che per lei era un rito, per sua madre era diventata una tortura. Per questo aveva deciso di non dirle nulla. Provava solo a concedere a una madre lo spazio per il proprio dolore.
Avvolta in quel lembo di microfibra gialla, avvinghiata al braccio di Jessica per non cadere, si ricordò di una conversazione avuta con Vale tanto tempo prima, sedute al solito tavolino del Chiosco l'una di fronte all'altra. Finalmente, dopo tutto quel tempo, era riuscita a comprendere le parole dell'amica.
Si chiese se prima di ammalarsi si fosse mai sentita così, se avesse mai avuto paura di un corpo, del suo calore, paura della persona che le aveva stravolto la vita con la sua semplice presenza.
Chris si ricordò che quando era arrivato il momento del grande passo, nonostante la vergogna, le mani sudate, si era lasciata andare senza riserve, si era data a lui spontaneamente, senza rimpianti; poi era arrivato il dolore, ma anche quello era passato. La passione di lui l'aveva travolta come un mare in tempesta e le emozioni erano diventate uragani dentro di lei, tanto travolgenti da portarla nell'oblio.
Quelli erano stati lei e Giacomo. Si soffermò a pensarlo per un paio di minuti, poi allontanò subito quel ricordo, velocemente, per non farsi ancora del male. Non doveva aggrapparsi a quei giorni felici, ormai lontani, finiti.
Piccoli pezzetti di vita che non sarebbero più tornati.
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