Adesso parlo io

Tiro su la coperta ancora un po' e mi accoccolo di più tra i cuscini. Ci voleva proprio una serata del genere.
Gli unici rumori che mi circondano sono lo schioppettare del fuoco e mia sorella che tira su la serranda di camera mia, probabilmente per far entrare i gatti. Fuori c'è un tempaccio, poveri micetti.
-Mè, te li lascio qui, che con te stanno tranquilli- dice, facendo entrare tre pallette di pelo arruffato. Io annuisco, alzando lo sguardo sui miei bambini pelosi.
-Amori miei, fuori piove? Venite dalla mamma che vi coccolo- dico, alterando la voce e lasciando cadere il libro.
-Zitta strega, le tue non sono coccole ma torture. Come puoi pensare che mi piaccia essere strapazzato come un uovo? Poi ti lamenti che mi faccio le unghie sui tuoi libri- miagola Pakistan come se niente fosse.
In tutto ciò io stavo acchiappando Hermione, la mia nipotina rossa, e in un secondo dalle nostre bocche esplode un verso di sorpresa che per miracolo non mi soffoca.
-Pakistan non dovresti parlarle- dice la rossa tra le mie braccia, e per poco non la scaravento dall'altra parte del divano urlando shoccata.
-Possibile che non ne facciate mai una giusta?- sospira Siberia, arrampicandosi sul bracciolo con fatica -quella già è scema, poi la traumatizzate anche, così possiamo dire addio alla nostra dispenser di cibo- continua lasciandomi sempre più esterrefatta. Senza sapere cosa dire guardo il pavimento, cercando di capire se sto sognando o se veramente i miei gatti mi stanno parlando, anzi insultando.
-Come... Voi... Io...- quasi si sente il suono di windows che si arresta. Cosa cavolo mi sono fumata?
Tutti e tre seduti davanti a me mi fissano scocciati -Voi parlate- dico, adesso impanicata -voi sapete di TUTTA LA MIA VITA- esplodo in una crisi isterica mettendomi le mani tra i capelli.
-Oh tranquilla, non interessa a nessuno dei tuoi drammi, in realtà nemmeno ti ascoltiamo quando parli- guardo Pakistan un po' offesa, di certo non si può dire che loro hanno una vita movimentata.
-però quando ti chiedo qualcosa tu miagoli- gli rispondo cacciando il labbro.
-già, ma ti guardo per la maggior parte delle volte come se volessi ucciderti, questo dovrebbe dirti qualcosa-
Questo gatto è davvero cattivo, cioè si capiva ma non pensavo così tanto.
-Adesso smettetela di litigare, io voglio le coccole.- Hermione si fa avanti, strusciandosi sul mio piede e sbavando tutta la coperta.
-che schifo- dice Siberia, con sguardo disgustato guardando poi me indifferente -io vado a fare il fungo su tavolino di vetro, dove tua madre ha detto che non dobbiamo salire- e senza batter ciglio balza sul tavolinetto accanto alla libreria.
-tsk... Io farò il soprammobile, sullo scaffale più alto così se arriva quel nanerottolo di tuo cugino non mi rompe- dice invece Pakistan, guardandomi con i suoi occhi assassini, ora gialli.
Hermione ormai ha già preso posto sulle mie gambe, sbavando da per tutto.
Non mi resta che tornare al mio libro, se farò finta di niente tutto andrà bene.

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